Un logo speciale per i “primi” 60 anni di Guerciotti

29.04.2024
4 min
Salva

Il 2024 per il brand Guerciotti si annuncia come un anno speciale, che merita di essere celebrato in grande stile. Era infatti il 1964, esattamente 60 anni fa, quando l’azienda, guidata oggi da Paolo Guerciotti e dai sui figli Alessandro e Micaela, muoveva i suoi primi timidi passi in via Petrella a Milano, poco lontano dalla stazione Centrale, in quello che allora era semplicemente un piccolo negozio di poco più di venti metri quadrati. A dare vita a uno dei marchi simbolo di Milano furono lo stesso Paolo e suo fratello Italo. Da allora sono passati ben 60 anni e il marchio Guerciotti ne ha fatta di strada tanto da essere conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.  

Una delle prime biciclette Guerciotti. Nel logo il richiamo alla prima sede di via Petrella
Una delle prime biciclette Guerciotti. Nel logo il richiamo alla prima sede di via Petrella

Un logo speciale

L’azienda ha in programma per i prossimi mesi diverse iniziative per celebrare i suoi “primi” 60 anni di attività, a partire da un logo creato per l’occasione, come ha confermato la stessa Micaela Guerciotti, Marketing Director dell’azienda di famiglia, attraverso un comunicato stampa di qualche giorno fa.

«Abbiamo creato un logo dedicato a questo nostro anniversario – spiega – di ispirazione moderna, ma che ribadisce con forza le nostre radici, integrando l’anno della nostra fondazione: il 1964. Questo logo rappresenta la sintesi di 60 anni di avventure, di sfide e di trionfi che si fondono in un’icona che incarna l’anima vibrante della nostra città. Un simbolo rappresentativo e tangibile del nostro passato glorioso e delle promesse del domani».

Per sapere qualcosa di più sulle iniziative alle quali sta lavorando l’azienda per rendere speciale il suo 2024, abbiamo voluto sentire direttamente la stessa Micaela Guerciotti.

Micaela Guerciotti, Marketing Manager Guerciotti
Micaela Guerciotti, Marketing Manager Guerciotti
Partiamo dal logo, da oggi in avanti dove lo potremo vedere?

Andrà ad affiancarsi al nostro tradizionale logo con la stella che da sempre ci contraddistingue. Sarà presente all’interno del materiale di comunicazione che ci accompagnerà nel corso di quest’anno che per noi è davvero importante. Stiamo già lavorando alla realizzazione di una serata celebrativa che si terrà il prossimo 19 giugno alla Terrazza Martini, in pieno centro a Milano, da sempre la nostra città e alla quale siamo molto legati.

Che cosa ci dobbiamo aspettare da quella serata?

Sarà un momento davvero speciale per noi di Guerciotti nel corso della quale celebreremo la nostra storia, quello che siamo diventati oggi e quelli che sono i nostri programmi per il futuro. Lo faremo insieme a tanti amici che ci hanno accompagnato in tutti questi anni, a cominciare dai tanti campioni che hanno pedalato e vinto in sella ad una bicicletta Guerciotti. Sulle nostre biciclette hanno gareggiato atleti del calibro di Giovan Battista Baronchelli, Gilberto Simoni, Alessandro Bertolini, oltre ai mai dimenticati Michele Scarponi e Davide Rebellin… solo per limitarci alla strada. Nell’occasione sveleremo anche due novità e una di queste sarà una Guerciotti speciale realizzata in edizione limitata. Saranno solo 60 modelli, come 60 sono gli anni di vita del nostro marchio.

Paolo Guerciotti in azione nell’amato ciclocross
Paolo Guerciotti in azione nell’amato ciclocross
Avete altre iniziative in programma per i prossimi mesi?

Assolutamente sì, anche se al momento non possiamo anticipare nulla. Stiamo lavorando a due progetti: uno televisivo e uno editoriale. Il primo partirà a breve, a metà maggio, e ripercorrerà la nostra storia. Anche il secondo, quello editoriale, avrà la stessa finalità, ma lo farà in maniera totalmente diversa. Appena sarà possibile sveleremo tutti i dettagli. Quello che possiamo tranquillamente affermare è che si tratta di due iniziative che incarnano alla perfezione la nostra nuova strategia di comunicazione, una strategia moderna ma che non dimentica le nostre radici.

Guerciotti

FAS Airport Services-Guerciotti-Premac, una famiglia nel cross

22.02.2024
5 min
Salva

Orgoglio, fiducia, tecnica. Tre sono le parole che sono emerse dalla nostra intervista a tre atleti della FAS Airport Services-Guerciotti-Premac. Tre differenti aspetti che rappresentano il vissuto di un anno all’interno della formazione di ciclocross italiana. Una su tutte però, la quarta, ci ha colpiti perché ripetuta da tutti, la parola “famiglia“. Un concetto per niente scontato quando si parla di agonismo, ma che spesso riecheggia negli ambienti più sani e prosperi di risultati in questo sport. Ad accompagnarci nel dietro le quinte di questo anno ricco di successi sono stati: Gioele Bertolini, Samuele Leone e Sara Casasola.

Il campionato italiano di “casa” è stato un successo per i colori Guerciotti
Il campionato italiano di “casa” è stato un successo per i colori Guerciotti

Poker tricolore e non solo

A rendere un successo la stagione della FAS Airport Services-Guerciotti-Premac c’è su tutti il poker di maglie conquistato nei campionati italiani organizzati proprio da Guerciotti a Cremona. Per il team manager Alessandro Guerciotti, è stato un anno da incorniciare con risultati che vanno a completare una bacheca già ricca. 

«E’ stata veramente una stagione esaltante per i nostri colori – afferma Guerciotti – con i titoli italiani conquistati dalla junior Elisa Ferri, da Valentina Corvi alla prima stagione tra le under 23 e dalla elite Sara Casasola, nonché nel team relay: un poker importante di maglie tricolori. E Sara Casasola è arrivata terza al campionato d’Europa delle elite: una medaglia che a noi mancava. Non solo: fino al termine del 2023 eravamo privi della maglia tricolore femminile elite, in passato le avevamo vinte con le juniores e under 23, quindi Sara Casasola ha tolto un ulteriore zero dalla casella. Le quattro vittorie di Sara nelle corse internazionali e i piazzamenti tra le prime nelle prove della Coppa del Mondo hanno garantito al nostro team notevole visibilità».

Bertolini ha dimostrato una crescita costante anche in questo anno
Bertolini ha dimostrato una crescita costante anche in questo anno

L’orgoglio di Gioele

Come primo traghettatore in questo viaggio nel team Guerciotti, ci ha accompagnato il corridore con più esperienza, Gioele Bertolini. Nelle sue parole si può notare l’attaccamento alla maglia e la consapevolezza di essere una guida per gli altri. 

«Io cerco sempre – dice Bertolini – di aiutare e mettere a disposizione la mia esperienza, nell’ottica della squadra in primis ed anche per i miei compagni. La differenza di questo team dalle altre squadre è il concetto di famiglia. Guerciotti è così forte grazie alla storia che ha alle spalle con i grandi campioni che hanno vestito questa maglia e la passione che ci mettono tutt’ora, nello strutturare e formare una squadra competitiva.

«Da ogni stagione c’è sempre qualcosa da imparare e mettere a frutto nelle stagioni a venire. Vestire questa maglia in giro per l’Europa per me è motivo di orgoglio e responsabilità, sapendo anche quanti campioni nel passato hanno corso per Guerciotti e questo mi rende fiero nel vedere la gente che riconosce la maglia».

Samuele Leone ha trascorso tre stagioni nel team Guerciotti (foto Alain VDP Photography)
Samuele Leone ha trascorso tre stagioni nel team Guerciotti (foto Alain VDP Photography)

Leone e la tecnica

Samuele Leone ha appeso la bici al chiodo per dedicarsi alla sua passione più grande, fare il meccanico di bici a tempo pieno. Così abbiamo chiesto al classe 2001 che quest’anno ha conquistato il Turin International Cyclocross e numerose top ten, di portarci nella tecnica della squadra. 

«Nei miei tre anni – racconta Leone – mi sono sempre trovato bene. Ho un bellissimo rapporto con Gioele, quando c’erano difficoltà mi sono sempre appoggiato a lui e l’ho visto sempre come un fratello più grande. Sicuramente avevamo un ottimo livello, con Sara e i giovani siamo stati davvero forti. Tutti nel nostro piccolo abbiamo fatto il meglio possibile. Vito Di Tano ha l’esperienza giusta per dare i consigli e far crescere ogni atleta giovane o esperto che sia.

«Come bici usavamo la Eureka CXS. Un modello davvero performante con cui tutti si sono trovati molto bene. Non abbiamo mai avuto problemi tecnici. Siamo stati seguiti maniera perfetta. Avevamo l’assistenza sia di due meccanici belgi che hanno lavorato con grandi squadre e che quindi non ci han fatto mai mancar niente. Mentre in Italia eravamo seguiti da più meccanici, però sicuramente molto bravi. E poi c’è sempre il supporto di Alessandro Migliore che ci mette tanta esperienza e passione e non ha mai sbagliato un colpo».

Sara Casasola con Alessandro Guerciotti
Sara Casasola con Alessandro Guerciotti

La fiducia di Casasola

Per concludere il nostro viaggio tra le fila del team FAS Airport Services-Guerciotti-Premac non potevamo non sentire la voce della campionessa italiana Sara Casasola. La medaglia di bronzo all’europeo elite, ha sottolineato più volte la parola “fiducia” per descrivere l’ambiente della squadra. 

«Questo – spiega Casasola – era il mio secondo anno. Ho trovato un ambiente molto sereno e professionale. Una cosa altrettanto importante è se la squadra riesce a trasmettersi quella serenità che ti permette di rendere al meglio. Qui ho trovato tutto ciò, non mi hanno mai dato nessun tipo di pressione, anche quando c’erano appuntamenti più importanti. All’ultima tappa di Coppa del mondo mi sono ritirata. Io ero mortificata perché appunto, era l’ultima gara della stagione con la maglia di campione italiano. Loro hanno compreso sotto ogni punto di vista e mi hanno dato supporto fin dal primo momento. Un lato umano per niente scontato.

«C’è molta serenità – conclude – ed è trasmessa da tutti nel team. La famiglia Guerciotti è sempre lì a darti una parola di conforto. Con Alessandro mi sento spesso e mi sostiene anche durante la mia stagione su strada. Sul campo invece Vito e Max Bonanomi sono fondamentali e sopratutto tutti ci diciamo tutto e la pensiamo allo stesso modo. Uscire da una bella stagione così nel cross ti porta ad avere una confidenza e una carica di fiducia per niente scontata che poi viene trasmessa alla strada. Per due anni è stato così e spero che possa esserlo anche nel futuro».

L’assolo di Casasola, il tricolore di Cremona è tutto suo

14.01.2024
5 min
Salva

CREMONA – Quando il timido sole compare sul rettilineo d’arrivo del campionato italiano di ciclocross, Sara Casasola sta completando il suo assolo tricolore con un margine incolmabile per le inseguitrici. Una gara condotta in testa dal primo all’ultimo metro, gestendo curva dopo curva anche gli inequivocabili favori del pronostico.

Alle spalle della friulana della Fas Airport Services Guerciotti Premac chiude ad 1’17” Letizia Borghesi (EF Education Cannondale), brava prima a recuperare piano piano su Rebecca Gariboldi, lesta poi ad approfittare di una caduta della stessa lombarda del Team Cingolani, terza al traguardo. Casasola torna a vestire la maglia “verde-bianco-rossa” dopo il titolo da U23 nel 2019, quando anche allora la gara era valevole come Trofeo Guerciotti. Per lei questo è stato il sesto successo della sua buonissima stagione, ennesimo risultato dove spiccano il bronzo europeo e tre top cinque in Coppa del Mondo. Ed ora lo sguardo si sposta un po’ più avanti di qualche settimana.

Per Casasola è il secondo tricolore dopo quello del 2019 da U23. Ed è anche la sesta vittoria stagionale (foto De Negri)
Per Casasola è il secondo tricolore dopo quello del 2019 da U23. Ed è anche la sesta vittoria stagionale (foto De Negri)

Vista dal fidanzato

Sotto il podio delle premiazioni c’è anche Davide Toneatti, fidanzato di Casasola ed anche lui con un passato da crossista, nel quale vinse il campionato italiano da U23 nel 2022. L’atleta della Astana Qazaqstan Development Team sorride, ben contento dei progressi complessivi fatti da Sara.

«Penso che quest’anno abbia fatto un bel salto in avanti – racconta Toneatti mentre la attende sotto le scale del palco – e naturalmente sono felice per lei. Tutto il lavoro che ha fatto la scorsa estate, anche con una stagione su strada corposa, sembra aver ripagato. Adesso ha gli ultimi obiettivi. Spero che vadano bene anche perché la scorsa settimana non è stata bene. Teoricamente potrebbe anche migliorare di condizione.

«Ho notato che ultimamente – prosegue Toneatti – sta anche attenta alla cosiddetta dieta. Infatti si è asciugata. Su strada ha sempre corso abbastanza, ma non seriamente. La vedeva più come preparazione al ciclocross. Credo che quest’anno ci punterà un po’ di più, ora che è in una squadra con un buon progetto. Secondo me le capacità le ha. Se nel cross vai forte, significa che il motore c’è. Ovvio che poi su strada le gare sono diverse può fare bene. Se posso cerco di rendermi utile dandole consigli (ride, ndr), però anche lei ne dà a me».

Casasola ha spinto forte fin dal primo metro, restando concentrata fino alla fine
Casasola ha spinto forte fin dal primo metro, restando concentrata fino alla fine

Una vittoria da favorita

Vincere quando hai tutti gli occhi addosso e quando tutti ti pronosticano, non è mai facile. Però Casasola sembra non averci pensato tanto. Da quando al via ha spinto sui pedali, per le altre non c’è stata partita. La concentrazione era evidente ad ogni passaggio, quando ormai aveva scavato il solco e il campionato italiano stava diventando realtà.

«Sono molto contenta per come è andata – spiega Casasola – anche se all’inizio ero titubante perché sono stata poco bene. Era un’incognita per me, ma sono partita forte, cercando di allungare subito. Quando ho visto che avevo guadagnato qualche secondo, ho insistito e tirato dritto fino alla fine. Ringrazio il mio team che mi ha sostenuto tutto l’anno e questo è stato il mio modo ringraziamento a loro. La dedica la divido fra il team, la mia famiglia ed anche Davide.

«I prossimi obiettivi – continua – sono le ultime due prove di Coppa del Mondo ed il mondiale di Tabor in Repubblica Ceca. Spero che vada tutto bene. Poi dovrei iniziare anche la stagione su strada, magari sfruttando la condizione prima di un doveroso periodo di riposo. A quel punto mi focalizzerò sulle corse di aprile e maggio, però sto definendo i programmi con la squadra (la Hess Cycling Team, ndr)».

Letizia Borghesi ha conquistato l’argento tra le elite, come la sorella Giada (U23) e la mamma Lara (master 5)
Letizia Borghesi ha conquistato l’argento tra le elite, come la sorella Giada (U23) e la mamma Lara (master 5)

Tris tricolore

Ci sperava e forse ne era sicuro Alessandro Guerciotti. Quando prima di Natale lo avevamo sentito, si era augurato di poter realizzare un bel tris nelle categorie femminili. Detto fatto, anche se con qualche piccolo brivido.

Detto di Casasola nelle elite, tra le U23 la maglia tricolore è andata, o meglio è rimasta a Valentina Corvi che di fatto ha cucinato a fuoco lento Giada Borghesi, a lungo in testa alla gara, andando a bissare il titolo dell’anno scorso a Roma tra le junior. Terzo posto per Carlotta Borello. Curioso invece il weekend vissuto dalla famiglia Borghesi. Oltre agli argenti raccolti Letizia e Giada, anche la loro mamma Lara Torresani ha chiuso seconda nelle Donne Master 5.

«Nonostante l’influenza – dice Corvi nel dopo corsa – sapevo di avere una discreta condizione ed essendo questo italiano organizzato dalla mia società, ci tenevo a fare bene. Credo di essere stata brava a gestire le difficoltà di metà gara senza perdere di vista Giada. Nel finale sono rientrata sulla testa della gara e rilanciare la mia azione. Questa vittoria la dedico in particolare a mio nonno».

A completare l’en-plein della Fas Airport Services Guerciotti Premac c’è il successo di Elisa Ferri nelle junior in un’altra gara a senso unico. Dietro la pisana classe 2007, a più di un minuto sono giunte la veneta Ilaria Tambosco (S.S. Fiorese) e la valdostana Sofia Guichardaz (Beltrami Tsa Tre Colli).

Guerciotti-story, un tuffo fra i campioni di casa

20.12.2023
7 min
Salva

La famiglia-azienda Guerciotti nella sua storia ha prodotto bici, formato corridori, allestito squadre e gare. E quando si è prossimi a festeggiare i primi 60 anni di attività, diventa complicato battezzare i momenti più importanti.

Con l’organizzazione del campionato italiano il prossimo 14 gennaio a Cremona – dove negli ultimi due anni si è disputato il Trofeo Guerciotti – abbiamo colto l’occasione per chiedere ad Alessandro Guerciotti (in apertura con Sara Casasola a Vermiglio) quali sono stati i campioni di casa a cui sono più legati. Un compito di memoria, cuore e speranza forse non facile, sicuramente piacevole.

I big del passato

Appena concludiamo la nostra introduzione, Alessandro Guerciotti ha già pronta la risposta. I primi nomi sono quelli del passato, gli stessi che ha apprezzato anche papà Paolo.

«Vado abbastanza sul sicuro – racconta l’amministratore delegato – nominandone tre. Il primo non può che essere Vito Di Tano. Lui ha fatto la storia prima e dopo per noi. E’ stato un nostro corridore ed ora è il diesse. Ha corso praticamente sempre solo con noi per 13 stagioni vincendo da dilettante sei campionati italiani e due mondiali. Scontato dire che siamo molto legati a lui. L’altro nome è Daniele Pontoni, l’attuale cittì della nazionale. E’ stato con noi 7 anni vincendo tanto, soprattutto manifestazioni importanti. Oltre a diversi tricolori, detiene due primati tutt’ora imbattuti ottenuti con la nostra maglia. Nel 94/95 ha vinto Coppa del Mondo, unico italiano a riuscirci, ed il mondiale elite nel 1997, ultimo italiano a vincerlo».

«Se invece penso ai campioni stranieri – prosegue Guerciotti – non posso che fare il nome del belga Roland Liboton. Per darvi l’idea, lui negli anni ’80, la sua epoca era un cannibale del ciclocross. Una vera star, ciò che adesso lassù sono Van der Poel e Van Aert. Con noi ha vinto due dei suoi quattro mondiali e cinque dei suoi dieci campionati belgi. Ancora adesso quando vado in Belgio per le gare, trovo persone che ricordano bene il connubbio Guerciotti-Liboton di quel periodo. E naturalmente per noi è motivo di orgoglio e soddisfazione».

Marco Aurelio danza e vince nel fango l’italiano 2008. E’ stato lanciato da Guerciotti, ha ricambiato con risultati e visibilità
Marco Aurelio danza e vince nel fango l’italiano 2008. E’ stato lanciato da Guerciotti, ha ricambiato con risultati e visibilità

Epoca recente

L’arco temporale si sposta più avanti con atleti che hanno smesso da poco e le cui imprese appaiono più fresche. E c’è spazio anche per ricordare quei talenti inespressi che avrebbero potuto raccogliere di più.

«Certamente Marco Aurelio Fontana – va avanti Alessandro Guerciotti – è quello che ha contrassegnato un determinato periodo. E’ rimasto da noi per quattro-cinque anni nei quali lo abbiamo fatto sbocciare e lui ha contraccambiato dandoci tanta visibilità. Ha vinto un titolo italiano U23 ed elite, tanti podi in Coppa del mondo da U23 e sempre da U23 nel 2006 ha conquistato un incredibile quarto posto al mondiale che valeva una vittoria. In pratica fu il primo degli umani arrivando dietro a Stybar, Boom e Albert, ovvero tre extraterrestri in quegli anni. Quella per Marco Aurelio fu una grande stagione. Poi ha scelto la Mtb e guardando poi i risultati ottenuti, come il bronzo olimpico di Londra, direi che ha fatto bene».

«Con noi c’è stato anche Franzoi – continua – che avevamo inseguito a lungo. Purtroppo ha vinto meno di quello che poteva, anche per sfortuna. Dorigoni negli ultimi anni ci ha regalato bei successi, tra campionati italiani e tappe del Giro d’Italia del ciclocross. Però l’atleta che ritengo il più grande rimpianto in maglia Guerciotti è Elia Silvestri. Ragazzo dotato di tantissima classe e grande potenza che invece si è perso. Da junior era già con noi facendo quarto al mondiale (dove secondo chiuse Sagan, ndr) poi ha conquistato un argento all’europeo U23. Purtroppo talvolta la testa non segue le gambe e si spreca un talento. Peccato, aveva un potenziale incredibile, che avrebbe potuto vincere molto».

Le grandi ex

I vari team Guerciotti che si sono succeduti nel corso del tempo, hanno poi visto nascere anche le formazioni femminili negli ultimi 15 anni. Una realtà che vanta nomi di spicco.

«La nostra atleta più rappresentativa – spiega Alessandro – è sicuramente Alice Maria Arzuffi. La sentiamo un nostro prodotto. Ha vinto cinque tricolori tra juniores e U23, categoria quest’ultima con cui ha conquistato un argento e un bronzo agli europei. Andando ancora più indietro, ricordo con piacere Sanne Cant, una che poi ha vinto tre mondiali consecutivi da elite. L’abbiamo avuta solo nel suo secondo anno da junior con cui ha vinto a Oderzo e il titolo belga, ma è stato un vero piacere. Passa sempre a salutarci quando ci incontriamo alle Coppe del Mondo».

Fino a pochi anni fa con la maglia Guerciotti correva Gaia Realini. Non era ancora l’atleta di adesso ma già mostrava grandi doti. «Siamo legati a Gaia. Per un paio di stagioni è stata con noi, riuscendo a vincere anche un campionato italiano U23. Aveva ancora un anno di contratto, ma non potevamo chiederle di correre ancora. Abbiamo assecondato la sua volontà di abbandonare il ciclocross per la strada dove andava fortissimo. Siamo molto contenti per quello che sta facendo, è già una delle migliori in assoluto. Quest’anno ci siamo sentiti spesso per tutti i suoi risultati».

Presente e futuro

L’attualità del team FAS Airport Services-Guerciotti-Premac è proprio l’ingresso dei due nuovi sponsor, ormai già inseriti da tempo nel ciclismo. La filosofia per Alessandro sembra essere cambiata, andando verso una linea decisamente giovanile che sta regalando buone prestazioni a tutti i marchi della società.

«Tra gli uomini – chiude Alessandro Guerciotti – oggi ci simboleggia Gioele Bertolini. Ha raggiunto undici anni con noi seppur non consecutivi, ma è il secondo per militanza dietro Di Tano. Gioele ha tagliato tanti traguardi importanti con la nostra maglia. E’ stato il primo italiano U23 ad indossare la maglia di leader di Coppa del Mondo. Da U23 ha vinto il campionato italiano elite, come aveva fatto tra l’altro Silvestri. Ha vinto tappe al Giro d’Italia. E può raccogliere tanto».

«Nelle donne stiamo portando Sara Casasola a livelli sempre più alti. Stiamo facendo un buon lavoro con lei e gli sforzi stanno pagando. Il terzo posto agli europei è un grande risultato. Anche lei correrà su strada, ma al momento il ciclocross resta la sua prima disciplina. Tra le U23 la sorpresa migliore è senza dubbio Valentina Corvi se pensiamo che la sua prima gara di ciclocross l’ha fatta ad inizio novembre. A Vermiglio sulla neve ha chiuso sesta assoluta e seconda U23, prestazione grandiosa.

«Tra i più giovani stanno venendo su molto bene Mattia Proietti Gagliardoni ed Elisa Ferri. Sono al primo anno junior e non gli chiediamo subito i risultati. Vogliamo che crescano con calma per vederli protagonisti più avanti. Il ciclocross non perdona e tutto è possibile, ma nelle tre categorie femminili spero di centrare un bel tris ai prossimi campionati italiani».

Tante novità in casa Guerciotti, in vista dei 60 anni

19.09.2023
4 min
Salva

Casa Guerciotti è il simbolo del ciclocross italiano, non a caso l’azienda milanese nel 2024 festeggerà i 60 anni di attività e vuole farlo alla grande, perché è una ricorrenza non di poco conto. Ci sono tante novità all’orizzonte, quel che può sembrare strano è che esse non riguardano solo il roster del team, anche perché alla Guerciotti sono fedeli al motto “squadra che vince non si cambia” e quindi le punte sono tutte lì.

Il team riparte dai 4 titoli italiani conquistati a gennaio. L’ambizione è fare ancora meglio
Il team riparte dai 4 titoli italiani conquistati a gennaio. L’ambizione è fare ancora meglio

Nuovo team, nuovo logo

Cambia invece la denominazione della società, che diventa Team Fas Airport Services-Guerciotti-Premac grazie all’innesto dell’azienda bresciana specializzata in materiale per l’edilizia.

«Questa nuova avventura con Guerciotti può scrivere altre grandi pagine del ciclismo – sottolinea il presidente della Premac Srl Angelo Tonoli – insieme lavoriamo già nel ciclismo su strada (con la Isolmant-Premac-Vittoria, ndr) e la collaborazione tra di noi procede bene. L’ingresso nel ciclocross sarà proiettato sull’investire verso i giovani e puntare nuovamente alla maglia iridata».

Un’ambizione non da poco, addirittura stimata in 3 anni, quasi azzardata considerando il livello attuale del ciclocross italiano, che pure le sue soddisfazioni riesce a prendersele infiltrandosi ogni tanto nello schiacciante duopolio Olanda-Belgio. Intanto però la squadra guarda al panorama nostrano con l’ambizione di essere competitiva in ogni categoria assoluta.

Il logo del team fa bella mostra sul telaio della bici, modello CXS, che domenica sarà a Hillnau
Il logo del team fa bella mostra sul telaio della bici, modello CXS, che domenica sarà a Hillnau

Si punta sui (e sulle) giovani

«E’ vero che nel suo complesso la formazione ha un’intelaiatura basata su quella dello scorso anno – spiega il team manager Alessandro Guerciotti – ma è anche vero che qualche novità c’è, perché abbiamo inteso lavorare soprattutto in prospettiva. Ferme restando le presenze di Bertolini e Casasola, che sono garanzie assolute fra gli elite, abbiamo portato sotto il nostro tetto il meglio che c’è a livello junior femminile, con Arianna Bianchi, Elisa Ferri e l’italoalbanese Neria Kabetaj. Fra le Under 23 arriva Nicole Pesse, fra i pari categoria abbiamo Travella, Leone e il neoentrato Tommaso Ferri». E la campagna acquisti potrebbe anche non essere finita…».

Cambia anche la livrea, i corridori avranno una divisa completamente nuova e questo non è un fattore secondario, come illustra la Marketing Director dell’azienda Micaela Guerciotti: «Abbiamo voluto rinnovare anche lo stile, puntare sulla milanesità del nostro brand. La nuova maglia, infatti, è disegnata da un collettivo post modernista chiamato Memphis Studio, una maglia che si ispira alla popart, art déco e stile anni 80-90. Le stesse idee sono state trasportate anche sul telaio della nostra CXS, in dotazione al team».

La nuova divisa della società. Il team sarà rappresentato in tutte le categorie assolute
La nuova divisa della società. Il team sarà rappresentato in tutte le categorie assolute

Attività in Italia e all’estero

L’esordio della squadra è ormai imminente: non si aspetterà l’inizio della stagione italiana, coincidente con la prima tappa del Giro d’Italia il 1° ottobre a Tarvisio, ma si partirà per la Svizzera già nel fine settimana, per affrontare la trasferta di Hillnau che, sia tecnicamente che anche per scaramanzia, è un punto fisso dell’agenda del team milanese e non solo. Ma qualche cambiamento, nella struttura del calendario, c’è ed è figlio del lavoro effettuato in sede federale per allargare numero e prestigio degli eventi.

«Continueremo a seguire la Coppa del Mondo – spiega Alessandro Guerciotti – e faremo anche qualche capatina nel cuore dell’attività tra Belgio e Olanda nella tradizionale campagna delle feste natalizie con tante gare di seguito, perché è fondamentale per costruire la condizione necessaria per i Campionati Italiani che sono il nostro appuntamento principale. Ma terremo nel dovuto conto anche la stagione italiana, ora che c’è un calendario finalmente soddisfacente. Sono state aggiunte altre prove tra nazionali e internazionali, che danno punteggio nel ranking e questo è utile, anche se non sufficiente per certi aspetti».

Bertolini resta la punta di diamante del team e cerca un rilancio internazionale (foto Billiani)
Bertolini resta la punta di diamante del team e cerca un rilancio internazionale (foto Billiani)

Un cammino appena iniziato

Risuonano nella mente le parole di Tonoli: parlare di ambizioni iridate sembra stridere con la situazione del ciclocross attuale: «E’ chiaro che gareggiando solo in Italia manca il polso della situazione, mancano quelle fondamentali esperienze contro i più forti, per questo terremo sempre nel dovuto conto gli appuntamenti esteri. I nostri ragazzi devono continuare a crescere e possono farlo solo affrontando i migliori. Nelle gare italiane la partecipazione estera, salvo rari casi, è scarsa se non parliamo di prove di Coppa del Mondo. E’ uno step sul quale lavorare, ma serve un budget adeguato ed è questo che fa la fondamentale differenza fra noi e i principali team europei. Noi comunque ci proviamo, è un cammino verso i vertici che vogliamo percorrere tutto, per il tempo che sarà necessario».

Ciclocross alle porte, viaggio fra i team nostrani

13.09.2023
6 min
Salva

Mentre la stagione su strada si avvia alla sua conclusione con ancora tante emozioni da vivere, tra finale della Vuelta, europei, classiche italiane di fine stagione già si parla di ciclocross. Pontoni è diviso fra l’allestimento della nazionale di gravel per i mondiali dell’8 ottobre e la programmazione dei primi impegni sui prati, le squadre intanto fanno i loro progetti per il nuovo anno, con qualche novità e soprattutto con un atteggiamento nuovo verso la struttura della stagione italiana.

Questo almeno è quel che emerge dai primi contatti con i responsabili di alcune squadre fra quelle più in vista, quelle che vengono viste un po’ come le colonne portanti di un movimento che attende lo start, previsto per il 1° ottobre con l’apertura del Giro d’Italia.

Guerciotti con Sara Casasola, che resta la sua punta di diamante femminile, ma si lavorerà sulle junior
Guerciotti con Casasola, sua punta di diamante femminile, ma si lavorerà sulle junior

Nuovi sponsor per Guerciotti

A prima vista può sembrare che in casa Guerciotti tutto sia come prima, ma non è così: la squadra di ciclocross viene ridisegnata partendo soprattutto dal sostegno degli sponsor.

«Entrano importanti entità come Premac e Fas Airport Services – afferma Alessandro Guerciotti – grazie a loro contiamo di allargare la nostra attività e naturalmente ottenere sempre nuovi successi. La nostra ambizione è essere protagonisti un po’ in tutte le categorie, ma soprattutto abbiamo investito sul settore femminile junior acquisendo i migliori prospetti, per dare anche un messaggio di speranza e investire sulla crescita del settore».

L’obiettivo del team lombardo è fare molta attività all’estero, in contesti che consentano ai ragazzi di acquisire esperienze ed emergere: «Gareggeremo soprattutto in Svizzera – prosegue Guerciotti – dove faremo il nostro esordio il 24 settembre e in Francia, ma non per questo trascureremo il Belgio che resta la patria di questo sport. Nel periodo delle feste tutti i migliori si concentrano lì, noi ci saremo speriamo nella forma migliore, anche perché di lì a poco ci saranno i campionati italiani che sono il nostro riferimento principale».

Cambio di casacca per Lucia Bramati e tutto il suo gruppo che approda in Emilia Romagna
Cambio di casacca per Lucia Bramati e tutto il suo gruppo che approda in Emilia Romagna

Anche Bramati cambia colori

Novità in vista anche per Luca Bramati: se nella mtb il marchio di riferimento resta Trinx, nel ciclocross tutto il suo gruppo affluisce nell’Alé Cycling Team: «E’ il gruppo di Milena Cavani, con la quale ho condiviso svariate stagioni di ciclismo offroad. Il roster resta pressoché lo stesso, con Eva Lechner che probabilmente vivrà la sua ultima stagione di vertice».

Anche la Alé Cycling affronterà tutte le categorie con un gruppo di 19 corridori, decisamente ampio: «Quest’anno però seguiremo con più attenzione il calendario nazionale, che è stato arricchito con molte prove internazionali che danno punti Uci, ma non per questo trascureremo l’attività all’estero. La sensazione è che comunque, da parte della Federazione, si ascoltino finalmente le richieste e i suggerimenti delle società».

Bramati mantiene però un punto di vista critico sulla gestione della nazionale di Pontoni: «Lasciamo che finisca il quadriennio olimpico, poi si vedrà. Pensare di partecipare ai grandi eventi solo se hai la possibilità di vincere medaglie è utopistico. Ho sempre detto che mondiali ed europei devono essere l’occasione per far fare ai ragazzi esperienze fondamentali. Io comunque vado avanti per la mia strada, so che a livello giovanile ho bei talenti per le mani, ma devono crescere con calma e facendo i giusti passi».

Per Nicolas Samparisi e il suo team un inizio stagione ritardato a causa di mtb e gravel
Per Nicolas Samparisi e il suo team un inizio stagione ritardato a causa di mtb e gravel

Samparisi e lo stress da fuoristrada

Chi invece mantiene la sua impostazione consolidata è la Ktm Alchemist powered by Brenta Brakes, ossia il team dei fratelli Samparisi. Tra mtb e gravel, la loro stagione del ciclocross inizierà più tardi e questo certamente rappresenta un problema, considerando i calendari.

«Noi abbiamo avuto una stagione molto intensa nelle ruote grasse – spiega Lorenzo – partecipando a ben 7 corse a tappe. Ormai il calendario delle marathon e prove a tappe è ricchissimo, i nostri chiuderanno con oltre 50 giorni di gara, siamo a livelli da ciclismo professionistico su strada. Questo influirà sul nostro calendario di ciclocross, ma ci aiuta la sua nuova struttura nazionale, significa che viaggeremo un po’ meno, faremo meno prove di Coppa del mondo ormai strutturata su troppe gare».

Una scelta che Lorenzo è deciso ad attuare anche per preservare i suoi ragazzi: «L’esperienza mi ha insegnato che i risultati arrivano solo quando i ragazzi sono al massimo dal punto di vista fisico, ma anche mentale e psicologico. Un’attività troppo stressante non fa assolutamente bene, la coincidenza dei tre aspetti deve sempre essere considerata».

Diversa invece la sua posizione sulla gestione della nazionale: «Con Pontoni abbiamo contatti frequenti, c’è un feedback continuo e questo va a vantaggio dell’attività e della gestione dei ragazzi. Ora siamo tutti concentrati, noi e lui, sul gravel, vedremo poi come venirci incontro per il ciclocross. Il nostro gruppo è rimasto lo stesso, ma contiamo molto sul giovanissimo Falcioni, laureatosi tricolore di cross country nella sua categoria, che può fare il salto di qualità anche sui prati».

Alessia Bulleri in azione. L’elbana farà una stagione a metà visti gli impegni per il team della strada
Alessia Bulleri in azione. L’elbana farà una stagione a metà visti gli impegni per il team della strada

Cycling Café, un anno italiano

Il nuovo calendario, arricchito di prove internazionali, rappresenta un indubbio aiuto e anche la Cycling Café, la società di Cristian Cominelli e Alessia Bulleri è intenzionata a sfruttare maggiormente questa possibilità. Fabio Ottaviani, responsabile del team di Ciampino alle porte di Roma conferma che la squadra, riconfermata nel suo roster salvo Baldestein che passa fra i dirigenti, svolgerà la sua attività soprattutto in Italia.

«Il calendario in questo modo sicuramente ci aiuta – spiega – anche se non rinunceremo ad alcune trasferte, in Svizzera per l’apertura della stagione in Slovenia a novembre per due gare. Il problema è la gestione dei corridori che fanno anche strada: la stessa Bulleri già sa che quest’anno non potrà rinunciare allo stage invernale di preparazione con il suo team spagnolo».

Anche per questo il team segue un po’ un sentiero tracciato da altri e punta sui giovani: «Abbiamo 5 junior, di cui un paio dalla Toscana e uno dalla Puglia, che sono molto promettenti e puntiamo su di loro per la stagione italiana, come Ferruzzi che quest’anno ha vinto l’Eroica per allievi».

E il discorso nazionale? Questo resta un punto interrogativo: «Con Pontoni non ci sono stati contatti, salvo per lo stage di Monte Prat dove ho portato mia figlia. Ma so che Daniele deve far fronte a mille impegni soprattutto ora che c’è alle viste il mondiale gravel che interesserà anche i nostri, quindi confido che dopo ci saranno occasioni di confronto. Una Bulleri brillante potrebbe rientrare nel giro azzurro».

Guerciotti accanto ai migliori talenti italiani

24.08.2023
3 min
Salva

Per il sesto anno consecutivo la versione italiana del magazine Forbes ha deciso di premiare il meglio dell’imprenditoria giovanile del nostro Paese. L’evento si è svolto a metà luglio a Milano e ha avuto tra i suoi protagonisti anche il brand Guerciotti.

Alessandro Guerciotti davanti alla BRERA I.ON la bici esposta all’evento di Forbes Italia
Alessandro Guerciotti davanti alla BRERA I.ON la bici esposta all’evento di Forbes Italia

Premiate le “giovani” idee

Per i pochi che non conoscono Forbes, stiamo parlando di un magazine di fama internazionale che ha oltre un secolo di vita essendo stato fondato negli Stati Uniti nel 1917. Si occupa principalmente di economia e finanza. La rivista è nota per le sue liste e classifiche, come per esempio la lista degli statunitensi più ricchi, delle compagnie più influenti al mondo, dei miliardari nel mondo e degli Under 30 che si sono distinti in determinati settori. Proprio quest’ultima classifica ha una sua “versione italiana” che da sei anni si propone di premiare le 100 giovani personalità che, dalla sanità allo sport, dalla moda alla tecnologia, passando per la finanza e la musica, contribuiscono con le loro idee e azioni a cambiare il nostro Paese

A spiegare il valore delle persone premiate è la stessa rivista Forbes che sul suo sito così scrive: “Ragazzi che, con il loro coraggio e intraprendenza, stanno rivoluzionando il nostro modo di vivere, di lavorare, di divertirci e di mangiare e startupper, manager, artisti, sportivi e scienziati che hanno avuto il coraggio di investire nei loro progetti ambiziosi”.

Quello di Forbes è un evento dedicato ai giovani imprenditori
Quello di Forbes è un evento dedicato ai giovani imprenditori

Guerciotti e Milano

Come anticipato, la serata di premiazione dell’edizione 2023 si è svolta a Milano presso l’Hotel Principe di Savoia con la partecipazione di numerosi ospiti. Tra questi anche alcuni importanti sponsor che hanno contribuito ad omaggiare le giovani personalità di spicco che si sono distinte per talento, creatività e spirito imprenditoriale. Non poteva mancare tra gli sponsor il brand Guerciotti, da sempre legato alla città di Milano e molto attento ad aprirsi a nuove sinergie e collaborazioni. 

Micaela Guerciotti, Direttore Marketing della storica azienda milanese, ha così commentato la presenza della sua azienda come sponsor della manifestazione: «E’ fondamentale sostenere e celebrare i giovani che, grazie al loro istinto e alle loro capacità imprenditoriali, sono riusciti a lasciare il segno, ispirando sia i loro coetanei che quanti sono nel business da diversi anni».

Nel corso dell’evento, gli ospiti della serata hanno avuto l’opportunità di ammirare una delle creazioni Guerciotti di maggiore successo. Si tratta della gravel elettrica BRERA I.ON nella versione Touring.

«Abbiamo scelto di esporre un modello adatto sia agli appassionati delle due ruote che ad un pubblico più lontano da questa specialità – ha dichiarato Alessandro Guerciotti, amministratore delegato del brand – per stuzzicare l’interesse di quanti ancora non si sono avvicinati con reale convinzione al mondo della bicicletta».

Nel corso della serata lo stesso Alessandro Guerciotti ha avuto modo di approfondire con appassionati delle due ruote e neofiti della disciplina presenti le caratteristiche principali della BRERA I.ON esposta per l’occasione. Si tratta di un modello di bici pensato per il gravel ma ideale anche per il commuting su brevi percorsi. Questa sua versatilità è agevolata dall’adozione di un motore elettrico Polini E-P3+ estremamente leggero e compatto, ma al contempo potente ed in grado di rivoluzionare il concetto di pedalata assistita.

Guerciotti

Guerciotti Lembeek Disc, la CX vincente per tutti

15.07.2023
3 min
Salva

Guerciotti è da sempre un faro quando si parla di ciclocross. Lembeek Disc è uno dei suoi gioielli, una bici che si presta ad un utilizzo trasversale. Dalle categorie giovanili fino ad arrivare al mondo dei professionisti. Un esempio di come la crescita vada di pari passo con la performance. Non a caso la Lembeek Disc è diventata la bici iridata di Jan Christen ai campionati del mondo di ciclocross 2022 a Fayetteville. 

Disponibile in più allestimenti la Lembeek è un must del ciclocross
Disponibile in più allestimenti la Lembeek è un must del ciclocross

Versatile e performante

Veloce e affidabile con carbonio monoscocca, strategicamente rinforzato in speciali punti di torsione. La Lembeek Disc è resistente ma elastica, per aiutare il ciclista nelle azioni di rilancio e rappresenta un’ottima scelta sia per i giovani ciclocrossisti che per quelli più esperti.

I freni a disco regalano un’esperienza di frenata assolutamente efficace. Nel ciclocross, dove per vincere è necessario domare le caratteristiche condizioni di fango e bagnato, questo aspetto è fondamentale. I cavi idraulici sono completamente integrati all’interno del telaio: il risultato è una bici performante ed esteticamente pulita.

«La Lembeek Disc – spiega Alessandro Guerciotti – è un medio gamma in carbonio. Una bici con un ottimo rapporto qualità/prezzo, studiata soprattutto per le categorie giovanili. Va bene fin dall’esordiente, perché oggi come oggi l’utilizzo a livello agonistico di una bici in alluminio non ha più tanto senso. Tutti gli utilizzatori chiedono il carbonio, quindi abbiamo preparato questa bici per coprire una fascia che può arrivare fino agli under 23. Nel 2022 abbiamo vinto il mondiale juniores a Fayetteville con Jan Christen. Abbiamo quindi dimostrato che è un mezzo con elevate prestazioni e un ventaglio di utilizzo ampio».

La Lembeek DIsc ha dimostrato di essere vincente al mondiale CX 2022 con Jan Christen
La Lembeek DIsc ha dimostrato di essere vincente al mondiale CX 2022 con Jan Christen

Per crescere

La passione che da sempre Guerciotti nutre per il ciclocross, ha portato a lanciare una promozione rivolta a tutti i tesserati FCI e altri enti e volta ad avvicinare il maggior numero possibile di amanti delle due ruote a questa disciplina. L’utente finale che presenterà la propria tessera al rivenditore di riferimento, potrà infatti acquistare la bici completa Lembeek Disc montata con ruote in carbonio Ursus Orion Disc a partire da 2.520 euro IVA inclusa.

«E’ un’offerta – afferma Guerciotti – per dare la possibilità di garantire delle condizioni più favorevoli a tutti quelli che si vogliono avvicinare al ciclocross con una bici ottima. Questo perché negli ultimi anni si è visto che l’utente del CX sta crescendo come la stessa disciplina, anche lei in continua crescita. Ancora oggi tanti, soprattutto nelle categorie giovanili alcuni usano magari in gara la MTB o bici adattate. Il concetto è avvicinare più persone possibili al ciclocross agevolandoli con un prodotto ideale. 

«Nell’offerta – conclude – proponiamo vari gruppi che possano permettere di avere vari livelli di allestimento, come per esempio mono corona o doppia corona. Basti pensare a chi magari deve contenere il prezzo o viceversa per dare la possibilità ad un U23 di scegliere i componenti migliori. Inoltre può essere utilizzata anche come gravel, seppure con un assetto più racing ma che si adatta a chi durante l’inverno vuole pedalare ovunque. E’ una bicicletta che forniamo ai nostri team satellite come la Sanfiorese o la Sorgente Pradipozzo e per alcuni corridori del team Development Guerciotti».

Guerciotti

Eclipse S Disc: la Guerciotti della Trevigiani che sa vincere

15.04.2023
4 min
Salva

Il bianco e il blu dell’Eclipse S Disc brilla sotto al sole della Valpolicella, per il team U.C. Trevigiani e Guerciotti si tratta del secondo anno di collaborazione. Se il primo è servito per prendere le misure, si può dire che il 2023 abbia già portato buone novità.

D’Aniello ha vinto a Fucecchio con un colpo da finisseur anticipando lo sprint di Milan (foto Pagni)
D’Aniello ha vinto a Fucecchio con un colpo da finisseur anticipando lo sprint di Milan (foto Pagni)

La famiglia Eclipse

La S Disc fa parte della ben nota famiglia Eclipse. Il telaio è stampato con un composito di fibre di carbonio e resine epossidiche, alla stregua di quanto accade per le tecnologie aerospaziali. Il monoscocca che ne deriva è estremamente compatto e resistente, ma soprattutto con i suoi 900 grammi è uno dei telai più leggeri fra quelli predisposti per freni a disco e cavi integrati.

Il suo design è asimmetrico e, come si diceva, il passaggio dei cavi è totalmente interno al telaio e al manubrio. Sul fronte dei freni, siamo di fronte a pinze flat mount e mozzi con perno passante, che danno rigidità alla bici nelle diverse fasi di guida, ma soprattutto in fase di frenata. Nell’avantreno, in particolare, i freni a disco abbinati al perno passante e alla forcella monoscocca danno una sensazione di grande solidità.

Per ogni terreno

I ragazzi hanno già portato al successo la Eclipse S Disc, a farlo è stato Immanuel D’Aniello, e proprio da lui ci facciamo descrivere la bici. 

«Il telaio è molto rigido – ci spiega – si vede dalla geometria, ha una buona aerodinamica e un peso contenuto, siamo nell’ordine dei 7,4 chilogrammi. In discesa, come ci è capitato di usarla spesso in queste ultime gare, è molto maneggevole e reattiva. Grazie al peso ridotto possiamo dire che si tratta di una bici con delle ottime prestazioni sia in salita che in pianura.

«Anche nelle volate – prosegue D’Aniello – ha una grande trasmissione di potenza, questo perché la rigidità del telaio consente di perdere pochissimi watt. Il design del carro posteriore, ribassato, garantisce un’ottima reattività del mezzo, in qualsiasi situazione».

Le selle sono Selle Italia, in questo caso il modello è la SLR
Le selle sono Selle Italia, in questo caso il modello è la SLR

I dettagli

Le scelte tecniche sulle quali i ragazzi del team U.C. Trevigiani possono fare affidamento sono di alto livello, quello che serve per emergere in competizioni sempre più elevate. 

«Abbiamo una doppia scelta per quanto riguarda le ruote – racconta D’Aniello – nelle gare più impegnative usiamo delle Vision 30 con dei copertoni continental tubeless ready. Mentre per le corse più veloci usiamo ruote Vision con profilo da 55 millimetri. Il manubrio è integrato, come gruppo utilizziamo lo Shimano Ultegra elettronico a 11 velocità. Le corone anteriori sono 54-40, la cassetta posteriore va dall’11 al 28».

Parola a Guerciotti

Alessandro Guerciotti ci spiega quella che è l’idea e l’obiettivo di questa collaborazione che è appena iniziata ma già procede nella direzione giusta. 

«Siamo contenti ed orgogliosi di poter collaborare con il team Trevigiani – racconta – si tratta di una squadra storica per il movimento del ciclismo giovanile. Per questa seconda stagione insieme il team ha investito su corridori di alto profilo, come Zurlo (recentemente convocato dalla nazionale al Circuit des Ardennes, ndr). Noi di Guerciotti ci siamo quindi impegnati a fornire un mezzo che fosse all’altezza di queste sfide».

«Il modello Eclipse S Disc è il nostro top di gamma – continua Alessandro Guerciotti – e rispetta i canoni che il mercato richiede. L’upgrade più grande che abbiamo fatto per i ragazzi della Trevigiani è stato il manubrio integrato in carbonio del nostro marchio QTC. In carbonio sono anche le ruote Vision».