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Guerciotti, look estrosi e la stagione del cross alle porte

21.09.2022
5 min
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Le top di gamma e non solo si rifanno il look, con colorazioni uniche, Made in Italy e fatte rigorosamente a mano

Tra le tante novità presenti all’Italian Bike Festival chiusosi poco più di una settimana fa, abbiamo trovato e soprattutto visto le iconiche bici di Guerciotti. Il primo senso a goderne è stata proprio la vista, grazie alle nuove colorazioni vivaci ed estrose. Belle da vedere in grado di esaltare le peculiarità tecniche di tutta la gamma. 

Alessandro Guerciotti, titolare dell’azienda insieme a suo padre Paolo, ci ha mostrato e fatto toccare i telai rinnovati e vestiti con i nuovi look unici, interamente Made in Italy dalla costruzione alla verniciatura a mano.

A pochi giorni dall’esordio stagionale del Team Selle Italia Guerciotti Elite ne abbiamo approfittato per chiedere ad Alessandro gli obiettivi stagionali, le novità della squadra e di illustrarci la nuovissima Eureka CXS in dotazione alla formazione italiana. 

Colorazioni uniche

A far risaltare le geometrie e le bici in gamma ci sono le colorazioni customizzate, con le Eclipse, Veloce e Escape verniciate con effetti oleografici o con l’incredibile effetto cristallo. Colorazioni uniche e irripetibili, ogni bicicletta è infatti in grado di avere una sua caratteristica distintiva grazie alla verniciatura a mano con tinte rigorosamente ecologiche a basso impatto ambientale. Fino a 8 colori mescolati fra loro per effetti di verniciatura straordinari, eleganti e freschi al tempo stesso.

Tra le colorazioni nuove spunta anche la presentazione della nuova Cartesio completamente ridisegnata. La entry level che strizza l’occhio alle top bike è una bicicletta in carbonio reattiva e leggera, con un look molto muscolare ma anche estremamente filante.

Il Team Selle Italia Guerciotti Elite da quest’anno userà la Eureka CXS
Il Team Selle Italia Guerciotti Elite da quest’anno userà la Eureka CXS

Esordio stagionale

Mancano pochi giorni all’inizio della stagione cross e il Team Selle Italia Guerciotti Elite è carico di aspettative e obiettivi ambiziosi. Tra riconferme e nuove leve la squadra è pronta ad aggredire la prima gara. 

«Il 25 settembre – dice Guerciotti – inizia la stagione di ciclocross, dove saremo all’esordio a Illnau in Svizzera. Sicuramente il primo appuntamento non prevederà la presenza di tutti i corridori ma ci saranno i corridori top come Gioele Bertolini. Avremo alla partenza anche i nostri nuovi acquisti come Sara Casasola nella categoria elite donne e dal 9 ottobre con la tappa del Giro d’Italia Cross avremo la squadra al completo con tutti gli atleti che punteranno a fare bene».

Tricolori e mondiali

Ci sono due maglie tricolore da difendere e tanta voglia di fare bene. Alessandro Guerciotti in primis alza l’asticella e l’ambizione diventa mondiale. 

«I nostri obiettivi – spiega Guerciotti – come sempre saranno i campionati italiani e a livello internazionale abbiamo una Federica Venturelli che sicuramente, essendo agonista a livello pista e strada, sarà una delle protagoniste non solo a livello italiano ma anche internazionale. Sarà quindi molto competitiva al campionato europeo e poi metterà nel mirino anche l’appuntamento mondiale. Un’atleta come la Venturelli che ha vinto il campionato mondiale su pista ci auguriamo che possa fare lo stesso regalandoci una maglia iridata anche nel ciclocross».

Eureka CXS

E’ stata presentata un anno fa, ma per i problemi che hanno investito tutto il mondo bike non era riuscita a prendersi il proprio spazio. La nuova Eureka CXS è pronta a esordire con tutto il team domenica in Svizzera. 

«L’abbiamo già introdotta – dice – come prodotto nuovo. Ad essere sinceri per problemi di produzione non siamo riusciti ad usarla la scorsa stagione e i nostri atleti hanno così pedalato sulla Eureka CX. Quest’anno invece sarà il debutto ufficiale. Sarà il mezzo della squadra, prevederà il montaggio come l’anno scorso dei gruppi Sram, poi ci sarà chi userà il mono e chi il doppia corona con Force Rival Explorer. Le ruote saranno le Ursurs, nella versione qui esposta troviamo le Miura TS37 Evo disc a conferma di una collaborazione che dura da anni. Come sella abbiamo il modello Selle Italia XLR, mentre il manubrio sarà il QTC Carbon Integrated cockpit. Per quanto riguarda le coperture Challenge ci fornisce tutto l’occorrente, in particolare su questa Eureka CXS sono montati i tubolari Challenge Grifo. Infine un altro nostro sponsor importante che ha esordito l’anno scorso con casco e occhiali sarà Ekoi».

Guerciotti

Guerciotti celebra la sua storia “milanese” davanti al Sindaco

20.07.2022
4 min
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Il marchio Guerciotti è da sempre legato alla città di Milano. Nel capoluogo lombardo l’azienda ha mosso i primi passi 58 anni anni fa, partendo dal primo negozio di via Petrella, in zona Corso Buenos Aires, fino ad arrivare alla sede attuale di via Petrocchi sempre a Milano. L’unico denominatore comune è la stessa famiglia alla guida dell’azienda. Prima Italo e Paolo Guerciotti, poi solo Paolo e ora anche Alessandro. A fare da sfondo ad una carriera di successi, c’è la città di Milano alla quale la famiglia Guerciotti, profondamente milanese, si sente da sempre legata

Nei giorni scorsi Paolo e Alessandro Guerciotti hanno avuto l’onore di essere accolti nella casa di tutti i milanesi: Palazzo Marino, la sede del Comune di Milano. Ad aspettarli hanno trovato il Sindaco Giuseppe Sala.

Per farci raccontare qualcosa in più di questo importante incontro, abbiamo fatto visita ad Alessandro Guerciotti presso i suoi uffici di via Petrocchi in un caldissimo pomeriggio di luglio.

Alessandro Guerciotti ha omaggiato il sindaco di Milano Giuseppe Sala con la maglia tricolore dei campionati italiani di ciclocross
Il sindaco di Sala omaggiato con la maglia tricolore dei campionati italiani di ciclocross
Come nasce l’incontro con il Sindaco Sala?

Tutto rientra in un processo di grande evoluzione che sta interessando ultimamente la nostra azienda. Abbiamo progetti ambiziosi ed alcuni sono legati proprio alla città di Milano. Ci pareva quindi doveroso raccontarli al Sindaco che si è dimostrato davvero molto disponibile nel riceverci.

Come è andata?

Direi che è andata benissimo. Ci siamo trovati di fronte una persona appassionata di ciclismo e soprattutto molto disponibile ad ascoltarci. Con lui abbiamo parlato di molti argomenti a partire dalla nostra storia fino ad arrivare al nostro sogno di mettere in bicicletta il maggior numero di persone possibile. Vogliamo rendere la città di Milano un posto sicuro per chi va in bici. Devo dire che su questo tema con il Sindaco Sala ci siamo trovati in grande sintonia. Dal nostro incontro sono nate idee e spunti sui quali lavorare fin da subito. Da parte nostra ci metteremo, come sempre, il massimo dell’impegno e dell’entusiasmo. Abbiamo approfittato dell’occasione per consegnare al Sindaco una maglia tricolore, l’ennesima da noi vinta ai campionati italiani di ciclocross grazie a Gaia Realini e Jakob Dorigoni.

Alessandro Guerciotti ai Pro Days di Parigi, un evento riservato ai negozianti motivo di incontro e confronto tra diverse realtà
Alessandro Guerciotti ai Pro Days di Parigi, un evento riservato ai negozianti motivo di incontro e confronto tra diverse realtà
Ci sembra di capire che in Guerciotti stia avvenendo un cambiamento significativo. E’ corretto?

Direi di proprio di sì. Guerciotti nasce con un’anima racing che non vogliamo assolutamente rinnegare. Siamo sempre stati attivi nel mondo del professionismo accanto a team di prestigio e da sempre siamo un punto di riferimento per quel che riguarda il ciclocross. La nostra idea è che oggi sia sempre più importante fare di tutto per avvicinare più gente possibile alla bicicletta. Anche per questo abbiamo creduto fin da subito nel gravel. Siamo convinti che possa essere una bici ideale anche per chi vive in città e voglia spostarsi per lavoro o per il semplice piacere di farlo utilizzando una bicicletta.

Rientra in questa nuova “visione” anche il restyling del vostro sito?

Abbiamo deciso di rinnovare il nostro sito rendendolo parte della nuova “mission” che ci siamo dati: mettere il maggiore numero di persone possibile in bicicletta. Per farlo dobbiamo collaborare tutti alla realizzazione di un mondo a misura di bicicletta. Anche per questo stiamo lavorando per creare delle sinergie con aziende milanesi che possono esserci d’aiuto nel diffondere la “cultura della bicicletta”. Il ciclismo oggi non è solo agonismo. La bicicletta è mezzo di trasporto e stile di vita. Grazie alla bicicletta si sta bene a livello di salute e non si inquina. Usare una bici è avere a cuore il futuro, e noi lavoriamo per quello…e poi andare in bici è anche divertimento.

A Parigi è stata esposta tutta la gamma Guerciotti, una bella opportunità per crescere e mostrare i propri prodotti
Esposta a Parigi tutta la gamma Guerciotti: opportunità per crescere e mostrare i propri prodotti
Ultima domanda. Ti incontriamo il giorno dopo essere tornato da una fiera in Francia. Come è andata?

Direi molto bene. Siamo stati a Parigi per “Pro Days”, un evento riservato ai negozianti. In tre giorni hanno visitato la fiera circa 1.400 operatori. Direi un numero interessante. Era dall’edizione 2020 di Velofollies in Belgio che non partecipavamo ad una fiera tradizionale. Ora ci aspetta a settembre Italian Bike Festival dove avremo l’opportunità di incontrare il pubblico italiano per mostrare le nostre ultime novità tra cui un modello corsa in alluminio, la nuova versione della Eureka Air Disc e le tante novità di colori che interesseranno l’intera gamma. 

Guerciotti

Guerciotti: dopo la gara, il punto della situazione

03.11.2021
6 min
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«Pensate che quando correvo io, partivamo in settanta e solo in 3-4 avevano una bici Guerciotti. A Cremona nella gara junior ho contato 74 partenti e ben 34 avevano una nostra bici. Quasi il cinquanta percento. Ecco, questo per me è motivo di grande soddisfazione».

Parole e musica di Paolo Guerciotti al termine del cerimoniale del Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti di lunedì scorso, disputato per la prima volta al Parco del Po di Cremona. Già, quest’anno l’evento ha lasciato Milano e così l’area verde in riva al grande fiume è diventata la grande novità e contemporaneamente il quarto campo di gara della storia dopo il Parco Lambro, Parco Paini e l’Idroscalo.

Di Tano Mondiali
Vito Di Tano con la maglia iridata marcata Guerciotti. Il pugliese ha vinto il titolo mondiale nel 1979 e 1986
Di Tano Mondiali
Vito Di Tano con la maglia iridata marcata Guerciotti. Il pugliese ha vinto il mondiale nel 1979 e 1986

Parla il padre Paolo

Il tipico clima autunnale, condito da una pioggia divenuta sempre più battente, rende più suggestiva la giornata per chi del ciclocross fa la principale attività lavorativa ed organizzativa. Paolo Guerciotti, col figlio Alessandro poco, si trova a suo agio a parlare della propria gara sotto l’acquazzone, malgrado sia dovuto ricorrere a una protezione di fortuna per ripararsi meglio. 

Paolo fonda l’azienda di famiglia nel 1964 insieme al fratello Italo, partendo da un piccolo negozio di biciclette a Milano. Nel 1975 si allarga in una sede più adatta, incrementa la produzione di bici da corsa e da ciclocross. Due anni dopo nasce il Gs Guerciotti, la squadra ciclocrossistica.

Paolo nel frattempo riesce a partecipare in maglia azzurra al mondiale del 1979 a Saccolongo, nella pianura padovana, vinto da Vito Di Tano. Proprio colui che è stato il simbolo della formazione milanese per 13 stagioni e che l’anno prima aveva conquistato il primo Trofeo Guerciotti. Il resto è storia.

Paolo Guerciotti, come è andata la manifestazione?

Il bilancio è positivo. Aver spostato il Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti a Cremona è stata una prova che abbiamo voluto fare e siamo molto soddisfatti. A Cremona abbiamo trovato gente disponibile in persone come Fulvio Feraboli e Marco Baccin (del Velo Club Cremonese, ndr) che hanno dei bei collaboratori. Per fare tutto questo lavoro hanno iniziato presto, pensate che Vito Di Tano ed un suo collega erano qui già da una settimana per tracciare e fettucciare il percorso. Tutte cose che per un evento come il nostro richiedono esperienza. C’è una bella area parcheggio per camper, perché ormai tutti i corridori si spostano così. Quando correvo io, cinquant’anni fa, mettevamo le bici sopra le auto, mentre ora non le usa quasi più nessuno. Sono organizzati diversamente, quindi giusto pensare anche a questo aspetto della logistica. 

E dal punto di vista della vostra squadra?

Abbiamo fatto un terzo posto con Gaia Realini nella prova femminile e poi la doppietta Dorigoni-Bertolini nella gara più importante (in apertura padre e figlio sono con Dorigoni, ndr). Questo primo e secondo ci volevano perché il giorno prima a Brugherio c’è stata un po’ di confusione a giochi quasi fatti, però sono cose che capitano. Due scivolate ai 200 metri ed è andata come sappiamo tutti. 

Quindi per la gara, appuntamento e testa già al 2022?

Dopo quarantadue gran premi, guardando l’albo d’oro, ho pensato: “Come sono vecchio!”. In realtà sono ben contento e anche mio figlio Alessandro è appassionato, sta facendo un gran lavoro in azienda. Per cui è una soddisfazione personale vedere il nome Guerciotti che va avanti nel tempo, sia con le bici sia con le organizzazioni delle gare. 

Risponde il figlio Alessandro

Alessandro Guerciotti, che dal 2000 è entrato in azienda proprio quando il marchio è sbarcato nuovamente tra i professionisti, completa il bilancio e spiega che a Milano mancava uno staff che potesse aiutarli ad organizzare, cosa che invece hanno trovato a Cremona. Così hanno cambiato scenari…

Un po’ colore e un po’ banda di amici, nel 2016 li guidano Arzuffi e Dorigoni
Un po’ colore e un po’ banda di amici, nel 2016 li guidano Arzuffi e Dorigoni
Per questo vi siete spostati?

Per organizzare gare di alto livello come le nostre serve sempre più avere un pool di sponsor e un gruppo di lavoro importante e imponente, specie attualmente con le normative anticovid che sono molto difficili. Sicuramente abbiamo trovato una location spettacolare. Il percorso è migliore rispetto all’Idroscalo, è più tecnico e in tanti lo hanno paragonato ad alcune corse del Belgio. Il clima tipicamente nordico ha reso tutto più impegnativo.

Tornerete nei prossimi anni?

L’obiettivo è rimanere. Abbiamo trovato un partner ottimo nel Velo Club Cremonese. Poi abbiamo avuto l’appoggio da parte dell’assessorato dello sport del Comune di Cremona che è stato fondamentale per organizzare una corsa di questo livello. Quello di quest’anno è stato un po’ un evento zero, vista la nuova location. Ma abbiamo già ricevuto dei complimenti da parte chi ha provato e corso su questo circuito. In futuro qui potremmo anche organizzare nuovamente un campionato italiano (già successo nel 1998, 2010 e 2019, ndr).

Sei il team manager anche della Selle Italia Guerciotti…

Abbiamo una squadra, la più storica del ciclocross italiano, con elementi importanti come Dorigoni, Bertolini e Realini, che saranno senz’altro protagonisti della stagione sia nazionale che internazionale.

Gaia Realini è la punta di diamante del team per questa stagione
Gaia Realini è la punta di diamante del team per questa stagione
Torniamo un attimo sulla questione Baroni. Vuoi aggiungere qualcosa?

Noi non recriminiamo nulla. Abbiamo fatto le nostre scelte, abbiamo Realini che è la giovane di maggior talento, che potrà portarci grandi risultati, anche internazionali. Francesca ha cambiato squadra. La ringraziamo per quello che ha fatto con noi vincendo due titoli italiani, ma guardiamo avanti.

Visto ciò che è successo, ti senti di dare un messaggio per evitare che in futuro possano verificarsi ancora casi del genere?

Dipende dagli accordi che ci sono tra le squadre. Con il Covid si sono allungate le stagioni su strada, creando quell’accavallamento che in passato non c’era. Noi di problemi non ne abbiamo mai avuti. E’ ovvio che ci debba essere una giusta comunicazione tra le squadra di cross, strada e mountain bike. Con le formazioni dei nostri atleti abbiamo ottime partnership, senza alcun problema. Tuttavia credo che le squadre su strada debbano capire che il ciclocross è importante e propedeutico. Oggi gli esempi di Van Aert, Pidcock e Van der Poel dimostrano che se uno ha talento può vincere da una parte e dall’altra. E che il dialogo è alla base di tutto.

Uno sguardo alla Guerciotti Eureka Cxs, prima… che s’infanghi

12.10.2021
4 min
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Abbiamo ammirato la Eureka CXS in anteprima al Bike Festival di Rimini. Lo stand di Guerciotti non era lontano dal nostro e nel continuo andirivieni l’occhio cadeva su questa belva messa in bella vista su un po’ di terra, il suo terreno preferito.

Vicino a lei c’era la “sorella” gravel, la Escape. Ma è della prima, vero mezzo da gara utilizzato dal team giallonero, che vogliamo parlare.

Monoscocca Ud

«La Eureka CXS rappresenta un notevole upgrade rispetto all’attuale Eureka CX, che già rappresenta un modello top di gamma nella disciplina -spiega Alessandro Guerciotti Il telaio è un monoscocca in carbonio che utilizza solo fibra ad altissimo modulo. E’ lavorato con resina a freddo in full EPS e questo consente di avere una pressione all’interno dello stampo di circa 12-13 atmosfere».

Una pressione così alta consente una posa del materiale sullo stampo uniforme: il risultato un telaio molto più robusto e lontano da possibile rotture. E al tempo stesso anche molto reattivo.

«Eureka CXS – riprende Guerciotti di ritorno dal cross di Osoppo – sarà utilizzato da Gioele Bertolini, Jakob Dorigoni e Gaia Realini. Ma i ragazzi lo avranno a disposizione a novembre in quanto visti i tempi di Covid ci sono stati dei ritardi nella catena produttiva».

La Eureka CXS esposta alla fiera di Rimini. Chiaramente monta freni a disco
La Eureka CXS esposta alla fiera di Rimini. Chiaramente monta freni a disco

Il giudizio del Bullo

E più o meno dello stesso parere è proprio il Bullo, Gioele Bertolini, che ad Osoppo ha vinto, ma appunto con la Eureka “vecchia”.

«La nuova bici per ora l’ho solo vista e solo toccata con mano, non ci ho pedalato – dice il tricolore in carica – Devo dire che mi ha fatto un’ottima impressione in quanto anche le nostre direttive sono state prese in considerazione. Per esempio tra piantone e ruota posteriore c’è un pochino più di spazio per favorire lo scarico del fango. Inoltre il passaggio dei cavi adesso è totalmente integrato. E questo è un bene: oltre che la pulizia estetica, ne guadagna anche la praticità. Meno sporco tra i cavi, meno possibilità di impigliarsi quando la si prende in spalla.

«Per il resto le geometrie sono identiche e, in teoria, anche la guida dovrebbe essere la stessa. Ma per esprimere giudizi in merito prima va provata».

Allestimento top

Bertolini e compagni, useranno la Eureka CXS montata con lo Sram, ma per la squadra corsa questo sarà il Red (a Rimini era esposta con il Force). Il Bullo però non vuole il monocorona, bensì la doppia. Si trova meglio e ha una scala di rapporti più ampia, a suo dire.

Anche il manubrio, vista l’integrazione dei cavi, sarà integrato e sarà un Fsa. Le ruote restano le Ursus, per un connubio che ormai è più collaudato con Guerciotti.

Infine le gomme. A disposizione l’intera gamma cross di Challenge, quindi quattro tipi di gomme. La più versatile di queste, la Grifo, è quella montata di serie. Almeno nel modello top di gamma.

Bertolini Illnau 2021

Guerciotti rilancia, con Bertolini e altri botti…

02.10.2021
5 min
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La Selle Italia Guerciotti è da molti anni un riferimento assoluto nel ciclocross italiano e con l’approssimarsi della stagione il team si è dato una tinteggiata di fresco, per continuare a raccogliere successi in Italia ma anche per provare a scalare posizioni nelle gerarchie internazionali. Proprio da questo presupposto parte il ritorno dopo due anni del campione d’Italia Gioele Bertolini e già dalle prime premesse, con il terzo posto nella prima uscita in Svizzera a 1’20” dal vincitore elvetico Kevin Kuhn e a 1’05” dall’altro svizzero Timon Ruegg (nella foto di apertura), si capisce che la strada è tracciata.

«Con Gioele abbiamo impostato un lavoro teso a farlo tornare quello che era giunto nella Top 10 assoluta dei Mondiali – afferma il responsabile tecnico Alessandro Guerciotti – è rientrato nel gruppo come se non ne fosse mai uscito. Diciamo che riprendiamo da dove avevamo lasciato con un nuovo entusiasmo».

Bertolini viene da due stagioni difficili, nelle quali la preparazione invernale non era mai andata nel dovuto modo…

Il nostro obiettivo è dosarlo nella maniera giusta per farlo crescere gradatamente. Il meglio dovrà venire all’inizio del 2022, con gli Italiani come primo obiettivo verso un Mondiale dove tornare ai suoi livelli di un tempo. Noi siamo fiduciosi, il suo finale di stagione in Mtb era stato buono e deve continuare su quella strada senza stress.

Bertolini Dorigoni 2021
Bertolini e Dorigoni, grandi rivali ora affiliati nella stessa squadra: quali equilibri nasceranno?
Bertolini Dorigoni 2021
Bertolini e Dorigoni, grandi rivali ora affiliati nella stessa squadra: quali equilibri nasceranno?
La squadra però non è incentrata su Bertolini…

No, abbiamo un team decisamente compatto. Con Gioele ci sarà Dorigoni, abbiamo nello stesso team i migliori due elite italiani e pensiamo che la concorrenza interna non possa fargli che bene. Viene dalla sua prima stagione nelle Marathon di Mtb, ora deve tradurre queste rinnovate doti di resistenza nel ciclocross che ha una durata decisamente diversa e quindi bisogna verificare anche come recuperare la sua innata esplosività.

In campo femminile che cosa vi aspettate dalla Realini?

Gaia viene da una straordinaria stagione su strada, ma quest’anno per lei cambierà molto: innanzitutto non avrà più al suo fianco la Baroni, quindi cambieranno le logiche di squadra, visto che nella passata stagione accadeva che l’una o l’altra dovevano correre di conserva quando la compagna era in fuga. Ora sarà libera di fare la sua corsa.

Realini Illnau 2021
Gaia Realini impegnata a Illnau, dove ha chiuso seconda a 2″ dalla francese Clauzel
Realini Illnau 2021
Gaia Realini impegnata a Illnau, dove ha chiuso seconda a 2″ dalla francese Clauzel
I risultati conseguiti su strada pongono su di lei molte aspettative…

Noi confidiamo che i risultati conseguiti le diano quell’energia mentale in più, quella consapevolezza utili per continuare a migliorare. Io dico la verità: sono convinto che Gaia possa arrivare a risultati anche superiori alla Baroni, a condizione però che possa migliorare nella tattica di corsa dove è ancora un po’ carente, ma con Di Tano stanno lavorando anche su questo.

Ci sono altri acquisti?

Abbiamo portato con noi Samuele Leone, pronto ad affrontare il suo penultimo anno fra gli Under 23, lo abbiamo seguito a lungo e con attenzione e crediamo che possa avere grandi margini di miglioramento tanto da diventare il riferimento della categoria, ancor più considerando che Fontana è al suo ultimo anno prima del passaggio di categoria. Senza dimenticare che sempre fra gli U23 abbiamo Agostinacchio e Fede, entrambi nel giro azzurro. Poi c’è Eros Cancedda, che può sorprendere fra gli junior e Federica Venturelli, ma qui parliamo di un fenomeno assoluto…

Cancedda 2021
Eros Cancedda è uno dei giovani più promettenti, vincitore lo scorso anno a Jesolo al Giro d’Italia ciclocross
Cancedda 2021
Eros Cancedda è uno dei giovani più promettenti, vincitore lo scorso anno a Jesolo al Giro d’Italia ciclocross
Dicci di più…

Sono rimasto strabiliato vedendo i risultati di questa ragazza fra le allieve, vince in ogni disciplina, qualcosa che in Italia è inusuale. Io sono convinto che anche nel ciclocross, pur al suo primo anno, possa davvero sorprendere tutti.

Un team che quindi può davvero realizzare l’enplein in ogni prova italiana, Tricolori in testa…

Serve sempre tanta fortuna per ottenere simili giornate, è chiaro che vogliamo emergere dappertutto e ne abbiamo la possibilità, in alcune categorie partiremo favoriti, in altre come importanti outsider, ma ce la giocheremo in ogni singola corsa.

Guerciotti 2021
Alessandro Guerciotti, a sinistra, con Dorigoni e suo padre Paolo, creatore di un team storico
Alessandro Guerciotti, a sinistra, con Dorigoni e suo padre Paolo, creatore di un team storico
Pur avendo un roster abbastanza lungo e che copre ogni categoria, è chiaro però che la nuova distribuzione delle gare internazionali mette un po’ in difficoltà, soprattutto con la Coppa del Mondo versione “extralarge”…

Quello del ciclocross sta diventando un calendario sempre più simile alla strada, con prove World Tour e altre gare. Qui avremo di regola Coppa del Mondo alla domenica anticipata dal Superprestige al sabato, quindi impegnando tutti i weekend. Le gare internazionali servono soprattutto per acquisire esperienza: noi abbiamo intenzione di frequentare il circuito di Coppa il più possibile con Bertolini, Dorigoni e Realini che è quella che ne ha più bisogno per crescere. Non avendo ambizioni di classifica, è chiaro che in caso di alcune gare alle quali teniamo particolarmente (innanzitutto le tre internazionali, ossia il nostro Trofeo Mamma e Papà Guerciotti, Faé di Oderzo e Brugherio) privilegeremo il calendario italiano.

Obiettivamente, gestire un team simile, il più vicino a uno status professionistico, quanto impegna?

Moltissimo, prima, ai tempi di mio padre, era quasi tutto delegato al corridore. Oggi devi avere uno staff completo a sua disposizione, prevedendo anche una base in Belgio con camper e staff del posto. Il dispendio è enorme, a ben guardare le differenze con un team World Tour non sono poi così tante. Salvo il budget, naturalmente…

Guerciotti E-740 Disc: una gran bici per due mesi in promozione

16.07.2021
4 min
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Guerciotti, azienda milanese fondata dai fratelli Italo e Paolo e animata oggi anche dalla verve tecnica e commerciale di Alessandro, produce telai dal 1964, rimanendo negli anni una delle principali realtà italiane. Negli anni è stata sponsor tecnico di molte realtà ciclistiche. E se da italiani ricordiamo con grande piacere la vittoria di Davide Rebellin alla Freccia Vallone nel 2009 e al Giro dell’Emilia del 2014, lo scorso anno le bici del marchio milanese erano in mano ai ragazzi della Bardiani-Csf. Da quest’anno Guerciotti è con la spagnola Caja Rural-Seguros Rga. E’ la squadra, fra gli altri, del talento colombiano Osorio, che alla Settimana Coppi e Bartali ha conquistato la maglia di leader della montagna in sella alla E-740 Disc.

Tubazioni sottili per un telaio da 840 grammi. Reggisella da 27,2
Tubazioni sottili per un telaio da 840 grammi. Reggisella da 27,2

Non solo salite

Il cavallo di battaglia in casa Guerciotti, quindi la bici in dotazione al team spagnolo, è appunto l’E-740 Disc. Ha il telaio monoscocca stampato grazie alla tecnologia Full EPS, che consente di diminuire il peso garantendo una maggiore rigidità. Questo prodotto è uno dei telai per freni a disco più leggeri sul mercato, con un peso di solamente 840 grammi.

La E-740 Disc è per questo la bici giusta per chi vuole sfidare anche le salite più dure ed i percorsi più lunghi, grazie al telaio in fibra di carbonio.

I freni a disco e l’adozione del perno passante permettono tuttavia maggiore sicurezza e stabilità in frenata in ogni condizione meteo. I tubi idraulici sono totalmente integrati per un’aerodinamicità senza precedenti. 

Quasi su misura

Il telaio è realizzato in sei misure (da XXS a XL, da 45 a 60 con intervalli di 3 centimetri) che danno la possibilità di coprire praticamente atleti di tutte le taglie. Fra le sue altre particolarità, la serie sterzo ha spessori differenziati (1-1/8 – 1-1/2). Questo conferisce all’avantreno la rigidità necessaria per una bici che deve sostenere la potenza frenante dell’impianto a disco. Ugualmente per trasmettere più efficacemente la potenza ed evitarne la dispersione, la scatola del movimento è Pressfit.

Il carro posteriore ha i foderi da 40,5, con i pendenti leggermente più sottili, per un ulteriore guadagno di peso e comunque una buona reattività e l’occhio strizzato contemporaneamente al comfort. Oltre alla possibilità in questo modo di montare coperture di misura superiore.

La serie sterzo ha spessori differenziati: 1-1/8 – 1-1/2
La serie sterzo ha spessori differenziati: 1-1/8 – 1-1/2

Cinque equipaggiamenti

E’ possibile scegliere tra due marchi per il gruppo: Campagnolo (Campagnolo Super Record disc 12v, Campagnolo Super Record EPS disc 12v e Campagnolo Chorus disc 12v) e Shimano (Shimano Dura-ace 9120 11v e Shimano Ultegra 8070 11v).

Il modello E740 disc (in tutte le colorazioni, compresa quella Caja Rural) è protagonista di una promo estiva lanciata da Guerciotti e valevole per i mesi di luglio e agosto. La bici montata con Ultegra 8070 di2 e ruote in carbonio viene proposta allo straordinario prezzo di euro 5.699 (Iva inclusa).

Per maggiori informazioni, si può contattare direttamente Guerciotti scrivendo a info@guerciotti.it oppure rintracciare il punto vendita più vicino cercandolo su www.guerciotti.it/rivenditori/

Guerciotti Brera con Ekar

Il gravel secondo Guerciotti, dall’agonista all’amatore

09.04.2021
4 min
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Il gravel è una disciplina in espansione, che come abbiamo detto più volte, si sta ritagliando un suo spazio specifico oltre a proporsi come disciplina da affiancare alla bici da corsa in alcuni periodo dell’anno. Non a caso anche alcuni professionisti salgono sulla bici da gravel per staccare la spina a fine stagione. In Italia c’è un marchio che ha puntato da subito su questo nuovo modo di pedalare, stiamo parlando di Guerciotti.

Dal ciclocross al gravel

Il marchio lombardo vanta una lunga esperienza nel ciclocross e ha messo in campo questa qualità per progettare le sue biciclette gravel.
«Noi abbiamo sempre creduto nel gravel – ci spiega Alessandro Guerciotti – e abbiamo proposto fin da subito delle biciclette specifiche per questa disciplina. Siamo un marchio che viene dal mondo del ciclocross e abbiamo utilizzato le nostre conoscenze tecniche in questa disciplina per realizzare le biciclette gravel. Ovviamente le geometrie sono state adattate ad un altro tipo di utilizzo, più orientato al comfort e al divertimento».

Guerciotti Brera
La Guerciotti Brera
Guerciotti Brera
La Guerciotti Brera ha un telaio completamente in carbonio

Per l’agonista

La gamma gravel di Guerciotti al momento vede due modelli: Brera e Greto.
«Brera è un telaio completamente in carbonio che vanta una qualità e una struttura derivanti direttamente dal ciclocross. Anche la forcella ha una struttura che viene dalla nostra esperienza nel ciclocross. Parliamo di una bicicletta dedicata al “gravellista” evoluto a cui piace fare tanti chilometri. La potremmo definire la bicicletta per l’agonista evoluto del gravel».

Telaio in carbonio

Come ci ha detto Alessandro Guerciotti la Brera è una bicicletta con un telaio in fibra di carbonio rinforzato nelle zone di massima torsione. Questa lavorazione fa in modo di avere una bicicletta elastica e allo stesso tempo rigida in fase di rilancio. Il peso del telaio è di 1.270 grammi ed è dotato di occhielli per montare le borse e fino a due borracce per affrontare anche i viaggi. Il manubrio svasato oltre ad agevolare la guida sui terreni accidentati permette di montare un’ulteriore borsa.
La forcella di derivazione ciclocrossista permette di montare cerchi larghi con pneumatici che possono arrivare fino a 42 millimetri di larghezza.

Guerciotti Greto
La Greto con telaio in alluminio e forcella in carbonio
Guerciotti Greto
La Greto vanta un telaio in alluminio idroformato con la forcella in carbonio monoscocca

La gravel versatile

«Il modello Greto ha un telaio in alluminio idroformato – ci spiega Alessandro Guerciotti – abbinato a una forcella in carbonio monoscocca come quella che c’è sulla Brera. Questa bicicletta l’abbiamo pensata per un pubblico più vasto, per quelle persone a cui piace farsi un bel giro durante il week end e usa la stessa bicicletta per andare a lavoro durante la settimana. Tanti hanno abbandonato la mountain bike per una gravel proprio perché quest’ultima è più versatile».

Occhielli borse Greto
Gli occhielli per montare le borse sulla Greto
Occhielli borse Greto
Nella parte superiore del tubo orizzontale della Greto ci sono gli occhielli per le borse

La più venduta

In questo momento di grande boom della bicicletta è importante offrire biciclette dall’ottimo rapporto qualità/prezzo.
«Greto sta riscuotendo un grande successo perché con 1.900 euro si può avere una bicicletta montata con lo Shimano 105 e una componentistica di qualità. Non a caso è il modello che vendiamo di più».
Il modello Greto ha un telaio in alluminio 7075 che ferma l’ago della bilancia a 1.490 grammi. La geometria è orientata al massimo comfort ed è pensata per un pubblico di stampo amatoriale. Anche per questo modello sono presenti gli occhielli per montare le borse e due borracce. Il manubrio svasato permette di montare un’ulteriore borsa. Grazie alla forcella in carbonio si possono montare gomme fino a 42 millimetri di larghezza che permettono di affrontare qualunque terreno.

Brera I.ON
La Brera I.ON con motore Polini
Brera I.ON
La Brera I.ON è dotata di motorizzazione Polini

C’è anche l’elettrico

Alessandro Guerciotti ci tiene a ricordare che a completare la gamma gravel c’è anche la Brera I.ON, la versione a pedalata assistita e dotato di motore Polini, di cui abbiamo parlato approfonditamente nel momento della sua presentazione.
Infine, uno sguardo al futuro.
«Il gravel per noi è molto importante – ci dice Guerciotti – e per il futuro stiamo preparando nuovi prodotti sia in termini di nuovi montaggi che di nuovi modelli. In questo modo vogliamo offrire la bici giusta ad ogni tipologia di utente, per soddisfare ogni esigenza».

guerciotti.it

Guerciotti con Dorigoni

Ciclocross, una storia di bici a marchio Guerciotti

05.12.2020
4 min
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Continua il nostro viaggio nel mondo delle biciclette da ciclocross e dopo aver sentito l’esperienza di Enrico Franzoi, abbiamo sentito Alessandro Guerciotti. Il marchio lombardo vanta una grande tradizione nella specialità e non a caso è presente ai massimi livelli di questa disciplina con il Team Selle Italia Guerciotti, che annovera fra le sue file anche il campione italiano Jakob Dorigoni.

Carbonio e dischi

«Nel ciclocross ci sono state delle evoluzioni grandissime – esordisce così Alessandro Guerciotti – a iniziare dall’uso del carbonio. Come è avvenuto per le bici da strada anche quelle da ciclocross ormai sono tutte in carbonio. A conferma della supremazia del carbonio c’è il fatto che anche nelle categorie giovanili ormai i ragazzi corrono tutti con telai in carbonio».

Ma non è solo in fatto di materiali che il ciclocross è simile alla strada: «Un’altra grande innovazione, circa 6 anni fa, è stata l’introduzione del freno a disco. Anche in questo caso ormai tutti usano solo il disco, anche i più giovani». Sul freno a disco Guerciotti ci tiene in modo particolare a spiegare perché è stata una grande innovazione per il ciclocross: «Il disco impatta meno sulla ruota rispetto ai caliper. Nel ciclocross è facile che durante una gara una ruota si storga. Mentre con i caliper una ruota storta ti faceva rallentare in quanto toccavano i patti con il cerchio, con il freno a disco questo non succede».

E continua raccontandoci un aneddoto: «Ci fu un campionato italiano in cui Bertolini, che correva con noi, stava duellando spalla a spalla con Fontana. A un certo punto a Bertolini si è storta una ruota, ma grazie al disco è riuscito a finire il giro senza problemi e senza perdere secondi rispetto a Fontana. Ha cambiato la bici al volo al box e poi ha vinto. Se avessimo avuto i caliper probabilmente Bertolini avrebbe perso quel campionato italiano».

Jakob Dorigoni
Jakob Dorigoni in azione con la sua Eureka CX
Jakob Dorigoni
Jakob Dorigoni in azione con la sua Guerciotti Eureka agli ultimi campionati italiani

Il peso è sempre più importante

Un ruolo importante nell’evoluzione delle biciclette lo giocano anche le richieste dei corridori e del mercato.
«Noi costruttori dobbiamo sempre capire quali esigenze emergono nel mercato e anche quali sono le esigenze dei corridori – continua Guerciotti – avere la squadra è importante perché facciamo testare le novità ai corridori di alto livello che poi ci danno i loro feedback. Ad esempio, in questo momento c’è sempre più attenzione alla leggerezza. Nel ciclocross la prima qualità richiesta ad una bicicletta è sempre stata la reattività per via dei numerosi rilanci. Oggi c’è sempre più attenzione anche al peso perché il livello è talmente alto che anche pochi secondi su uno strappo fanno la differenza».

Eureka CX Guerciotti
L’Eureka CX tricolore per Dorigoni e Francesca Baroni
Eureka CX Guerciotti
L’Eureka CX nella livrea dedicata ai campioni italiani Jakob Dorigoni e Francesca Baroni

Meno problemi con il monocorona

E poi c’è l’evoluzione dei gruppi: «L’introduzione del monocorona è stata un’altra bella novità. E’ una soluzione che ti dà meno problemi con il fango e si rischia di meno con i salti di catena, che nel ciclocross sono frequenti». Ma ci possono essere problemi con la scelta dei rapporti?

«Fino a qualche tempo fa forse sì, ma oggi c’è una scelta di corone anteriori molto ampia, si va dal 38 fino al 44 e poi i pacchi pignoni di oggi danno una grande ampiezza di rapporti, c’è anche chi usa una scala 11-42, quasi da mountain bike».
Anche per il monocorona così come per il carbonio e il disco, i giovani sembrano apprezzarlo in massa, secondo Alessandro Guerciotti l’80% dei ragazzi corre con il monocorona.

Guerciotti Paolo e Alessandro
A sinistra Paolo Guerciotti con il figlio Alessandro
Guerciotti Paolo e Alessandro
A sinistra Paolo Guerciotti con il figlio Alessandro

Novità in vista per Guerciotti

E per quanto riguarda Guerciotti ci sono novità pronte per l’anno nuovo? «Lanceremo l’evoluzione dell’Eureka CX, che grazie all’esperienza che abbiamo acquisito con la Bardiani, avrà dei concetti presi dalla strada e trasferiti e rielaborati per il ciclocross. E’ importante aggiornarsi perché stiamo vedendo anche dalle vendite, che il ciclocross sta avendo un vero boom, tante persone si stanno avvicinando a questa disciplina». Merito di campioni come Van der Poel e Van Aert che hanno riacceso l’interesse per questa disciplina.

Gran momento anche per il gravel

«Anche per il gravel stiamo vedendo un interesse sempre maggiore – sottolinea Guerciotti – le bici gravel sono delle ciclocross con geometrie più rilassate, manubrio più largo e possibilità di montare pneumatici più larghi. Ho notato che alcuni stradisti che avevano anche la mountain bike scelgono di venderla per comprare una gravel. Ci puoi fare più cose con una gravel, la puoi usare durante la settimana per andare a lavorare e nel week end è un’alternativa alla strada. Diciamo che le gravel in questo momento sono più fashion, il che non guasta mai. Anche qui con l’anno nuovo amplieremo la gamma per soddisfare le varie esigenze».