Abbiamo ammirato la Eureka CXS in anteprima al Bike Festival di Rimini. Lo stand di Guerciotti non era lontano dal nostro e nel continuo andirivieni l’occhio cadeva su questa belva messa in bella vista su un po’ di terra, il suo terreno preferito.
Vicino a lei c’era la “sorella” gravel, la Escape. Ma è della prima, vero mezzo da gara utilizzato dal team giallonero, che vogliamo parlare.
Spazi più ampi per lo scarico del fango… Anche tra ruota e piantone c’è più spazio. Un’indicazione dei corridori del Team Guerciotti Grande pulizia. Tutti i cavi sono integrati e anche la serie sterzo lo è
Spazi più ampi per lo scarico del fango… Anche tra ruota e piantone c’è più spazio. Un’indicazione dei corridori del Team Guerciotti Grande pulizia. Tutti i cavi sono integrati e anche la serie sterzo lo è
Monoscocca Ud
«La Eureka CXS rappresenta un notevole upgrade rispetto all’attuale Eureka CX, che già rappresenta un modello top di gamma nella disciplina -spiega Alessandro Guerciotti – Il telaio è un monoscocca in carbonio che utilizza solo fibra ad altissimo modulo. E’ lavorato con resina a freddo in full EPS e questo consente di avere una pressione all’interno dello stampo di circa 12-13 atmosfere».
Una pressione così alta consente una posa del materiale sullo stampo uniforme: il risultato un telaio molto più robusto e lontano da possibile rotture. E al tempo stesso anche molto reattivo.
«Eureka CXS – riprende Guerciotti di ritorno dal cross di Osoppo – sarà utilizzato da Gioele Bertolini, Jakob Dorigoni e Gaia Realini. Ma i ragazzi lo avranno a disposizione a novembre in quanto visti i tempi di Covid ci sono stati dei ritardi nella catena produttiva».


Il giudizio del Bullo
E più o meno dello stesso parere è proprio il Bullo, Gioele Bertolini, che ad Osoppo ha vinto, ma appunto con la Eureka “vecchia”.
«La nuova bici per ora l’ho solo vista e solo toccata con mano, non ci ho pedalato – dice il tricolore in carica – Devo dire che mi ha fatto un’ottima impressione in quanto anche le nostre direttive sono state prese in considerazione. Per esempio tra piantone e ruota posteriore c’è un pochino più di spazio per favorire lo scarico del fango. Inoltre il passaggio dei cavi adesso è totalmente integrato. E questo è un bene: oltre che la pulizia estetica, ne guadagna anche la praticità. Meno sporco tra i cavi, meno possibilità di impigliarsi quando la si prende in spalla.
«Per il resto le geometrie sono identiche e, in teoria, anche la guida dovrebbe essere la stessa. Ma per esprimere giudizi in merito prima va provata».
Bertolini in azione ad Osoppo con la Eureka CX, modello precedente della CXS (foto successiva)… La differenza maggiore tra le due bici si nota nel tubo piantone
Bertolini in azione ad Osoppo con la Eureka CX, modello precedente della CXS (foto successiva)… La differenza maggiore tra le due bici si nota nel tubo piantone
Allestimento top
Bertolini e compagni, useranno la Eureka CXS montata con lo Sram, ma per la squadra corsa questo sarà il Red (a Rimini era esposta con il Force). Il Bullo però non vuole il monocorona, bensì la doppia. Si trova meglio e ha una scala di rapporti più ampia, a suo dire.
Anche il manubrio, vista l’integrazione dei cavi, sarà integrato e sarà un Fsa. Le ruote restano le Ursus, per un connubio che ormai è più collaudato con Guerciotti.
Infine le gomme. A disposizione l’intera gamma cross di Challenge, quindi quattro tipi di gomme. La più versatile di queste, la Grifo, è quella montata di serie. Almeno nel modello top di gamma.