Chris Froome, la sua Factor Ostro V.A.M. con le ruote basse

02.05.2022
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Chris Froome è un corridore che continua a catalizzare su di sé molte attenzioni. Al Tour of the Alps, siamo andati a sbirciare il setting della sua Factor Ostro V.A.M. Ci sono le corone a doppia camma, una sorta di marchio di fabbrica del corridore britannico e poi quelle ruote “bassissime” quasi fuori dal tempo.

La Factor Ostro V.A.M. di Froome, dopo l’arrivo a Lana
La Factor Ostro V.A.M. di Froome, dopo l’arrivo a Lana

Froome e le corone O.symetric

Tecnicamente non si tratta di oval rings, ma di corone a doppia camma. Non c’è un’ovalizzazione vera e propria, perchè le due corone 52-38, adottano una sorta di sagomatura in diverse parti del loro disegno. Sono prodotte dall’azienda francese e sono state una delle chiavi dei numerosi successi del plurivincitore del Tour de France. Le pedivelle sono le Rotor Aldhu Carbon e il power meter è il Rotor InSpider.

Componenti Black Inc

E’ la componentistica che fa parte del portfolio Factor. Sono il cockpit full carbon integrato e le ruote da “scalatore vero”, con un profilo da 20 millimetri, un’altezza difficile da trovare nell’era dei cerchi alti. Il modello è Twenty, sono con la predisposizione per le gomme tubolari (che sono Maxxis High road da 26 millimetri di sezione), cerchio full carbon, così come i raggi. Questi ultimi hanno una sezione piatta, con i terminali in alluminio che si innestano nel mozzo, anch’esso in alluminio. I nipples sono esterni e “classici”. La raggiatura è Sapim. Queste ruote compaiono anche su alcune biciclette degli altri scalatori del team Israel-Premier Tech. Una configurazione che troveremo anche al prossimo Giro d’Italia?

Trasmissione a 11 senza pulegge oversize

La trasmissione è Shimano Dura Ace a 11 rapporti, come tutti i corridori Israel. Sulla bicicletta di Froome non compare la gabbia del cambio con pulegge maggiorate, ma c’è quella standard Shimano.

Altro dettaglio curioso, facendo anche un confronto con il passato di Froome, è l’assenza dei “pulsanti da scalatore“, quelli della trasmissione e posizionati tra stem e parte alta del manubrio. Ci sono invece quelli da velocista, nella zona della curvatura, accanto alle leve dei freni.

La sella è Syncros

Il team israeliano è sponsorizzato da Selle Italia, ma il corridore britannico monta una Syncros Tofino. Le sella ha un’imbottitura media, fa parte di una categoria “comfort performance” ed è leggermente spoilerata nella sezione posteriore.

Beltrami TSA

Shimano Italia ed Evolve Your Ride: un’occasione da sfruttare

22.04.2022
2 min
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Si chiama Evolve Your Ride la nuova iniziativa promossa da Shimano Italia, valida fino al prossimo 30 giugno, rivolta a tutti gli appassionati che sceglieranno di acquistare un paio di nuove calzature da ciclismo della collezione 2022: nello specifico i modelli “road” RC502 e RC702 e Mtb XC502 e XC702.

Tacchette in omaggio

Visitando un negozio facente parte della rete Shimano Service Center, e acquistando un paio di scarpe tra i quattro nuovi modelli appena menzionati (non sono validi gli acquisti online), si riceverà immediatamente in omaggio una “coppia” di tacchette Shimano con il servizio di regolazione incluso! 

Ma non è finita qui… Con l’acquisto di questo paio di scarpe oggetto dell’iniziativa, sarà automaticamente possibile partecipare ad uno speciale concorso per provare a vincere un gruppo completo Shimano: il Deore XT oppure l’Ultegra a 12 velocità. Basterà semplicemente lasciare i propri dati personali al negoziante del Service Center aderente al concorso dove si è effettuato l’acquisto.

I Tech Talk su YouTube

Vale poi la pena segnalare che la stessa Shimano Italia ha recentemente inaugurato la propria presenza sul canale YouTube attraverso la pubblicazione, sullo stesso nuovo profilo, di alcuni video tecnici decisamente molto interessanti. Tra questi, ci ha particolarmente incuriosito quello realizzato presso il punto vendita e uno dei Service Center All4cycling. Si tratta del secondo della serie, e dedicato a tutte le tecnologie dei gruppi “road” a 12 velocità.

Shimano

Shimano Service

La Scott Addict RC e le scelte tecniche di Bardet

21.04.2022
3 min
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Dopo l’intervista di ieri, ecco un approfondimento legato alle scelte tecniche che troviamo e che troveremo sulla Scott Addict RC di Romain Bardet. Ci sono i tubolari, ma il profilo delle ruote cambia in base alla planimetria delle tappe e poi c’è anche la corona da 36 per fare agilità e “salvare” la gamba.

La Addict RC di Bardet
La Addict RC di Bardet

Framekit e manubrio

E’ il modello che utilizza il corridore francese, che punta dritto sul prossimo Giro d’Italia. Rispetto alla versione che troviamo normalmente a catalogo, non ci sono differenze e le variabili sono legate al setting e all’allestimento. C’è il manubrio Syncros Creston in carbonio. Tutti i corridori presenti al Tour of the Alps utilizzano questo binomio e la trasmissione Shimano Dura-Ace a 11 velocità.

Trasmissione ad 11 rapporti nella sua completezza e device Wahoo
Trasmissione ad 11 rapporti nella sua completezza e device Wahoo

Bardet, corridore tecnico e tattico

Romain Bardet non ha mai nascosto la sua passione per le soluzioni tecniche legate alla bicicletta e la capacità di sfruttare il mezzo meccanico sotto vari aspetti. Un esempio è la scelta delle corone anteriori. Al plateau più grande da 54 denti, Bardet abbina una corona più piccola da 36 (e non viene impiegato un chain catcher), per far girare la gamba e non appesantire i muscoli in vista delle frazioni più impegnative, dove torna ad utilizzare la combinazione 54-39.

Il Team DSM non usa i tubeless

Per lo meno al Tour of the Alps, dove tutti gli atleti hanno le ruote Dura Ace con predisposizione tubolare (Vittoria Corsa da 26). Gli atleti hanno la possibilità di scegliere tra le C60 e le C40. Le selle sono Pro Bike Gear, brand nell’orbita di Shimano. Romain Bardet utilizza il modello Griffon con lunghezza standard (non una sella corta). Inoltre il setting da lui utilizzato è sempre aggressivo, con una differenza notevole tra manubrio e sella, ma sembra leggermente più “morbido”, se paragonato con il passato.

L’imbottitura esterna applicata sulla salopette
L’imbottitura esterna applicata sulla salopette

Una doppia imbottitura?

Non è il caso di Bardet, ma abbiamo notato una sorta di seconda imbottitura, applicata esternamente ad alcuni corridori del Team DSM. Curiosa ed interessante come soluzione, chissà che non provino qualcosa di “nuovo” in vista dei grandi Giri.

Van der Poel: a Compiegne la sua Canyon per il pavé

17.04.2022
4 min
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«Comunque sia partirà bianca, ma non arriverà bianca e di sicuro sarà protagonista»: facciamo nostra la frase di un amico. Siamo alla partenza dell’edizione numero 119 della Parigi-Roubaix e il turbinio di emozioni è incredibile. Prima della presentazione ufficiale dei corridori abbiamo documentato qualche dettaglio della bicicletta di uno dei possibili protagonisti. Ecco la Canyon CFR Aeroad di Matthieu Van der Poel.

Roubaix 2022, la bici di MVDP
Roubaix 2022, la bici di MVDP

VdP e la sua Canyon CFR

Il telaio e la forcella corrispondono al modello normalmente utilizzato dal corridore olandese, nella versione CFR. E’ una Aeroad e Van der Poel utilizza il cockpit integrato full carbon. Il kit e il setting, nella loro completezza, sono gli stessi che MVDP utilizza per le gare “normali”.

Pacchetto Dura Ace

La trasmissione è Shimano Dura-Ace a 12 velocità (11/30), con doppio plateau anteriore (54/40). C’è l’ultima versione del power meter Shimano, le pedivelle da 172,5 e proprio l’intera guarnitura corrisponde al modello abbinato al sistema a 12 rapporti. Dietro il deragliatore non è previsto nessun chain catcher. Il reparto delle ruote è composto dal binomio C50 tubeless version e pneumatici Vittoria Corsa Control Graphene 2.0 con la sezione da 30 millimetri. Il diametro dei dischi è da 140 millimetri, per anteriore e posteriore.

Due curiosità

Per qualche minuto i tecnici/ingegneri di Shimano hanno affiancato lo staff del Team Alpecin-Fenix. Hanno misurato la distanza delle leve e dei pulsanti, rispetto al punto di appoggio (basso) delle mani.

«Cerchiamo di fare una media della distanza utilizzata dai corridori, tra leve e manubrio – le parole di un ingegnere Shimano – sono dati che vengono immagazzinati e sempre utili. Non è solo il cambio, qui c’è anche la parte idraulica dell’impianto frenante».

La seconda curiosità è la bomboletta CO2, con cap già inserito e pronto all’uso, posizionata a lato del portaborraccia (Elite in alluminio, non in carbonio) del tubo obliquo.

«Mathieu ha disponibile questa bomboletta nel caso voglia aggiustare direttamente la pressione delle gomme, magari dopo i primi tratti di pavé e dopo che ha preso il giusto feeling con i primi tratti di pietre. Il gonfiaggio iniziale è previsto al di sotto delle 4 bar”. Questa la battuta di un membro dello staff.

Nastro classico

Non ci sono doppie nastrature del manubrio, una scelta comune a tanti atleti del ciclismo attuale. Il nastro è Selle Italia, ruvido e morbido, ma standard. Selle Italia anche per la sella, modello Flite Boost Superflow con rail in carbonio e livrea personalizzata.

Viviani col 52 alla Sanremo. Scelta ponderata e da pistard

29.03.2022
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In un periodo in cui quasi tutti i passisti e gli sprinter cercano il 54 o il 55, specie in una corsa veloce come la Sanremo, Elia Viviani ha scelto il 52 proprio per la Classicissima. Una soluzione tecnica curiosa, che di certo il campione olimpico di Rio 2016 aveva ponderato, come immaginavamo. E così è stato.

Viviani è uno dei corridori più sensibili alla tecnica in gruppo. Sa bene cosa utilizza e perché. E questo vale sia per la pista che per la strada.

Il 52-36 anteriore scelto da Elia per la Classicissima
Il 52-36 anteriore scelto da Elia per la Classicissima
Elia, come mai il 52 per la Sanremo?

Oggi, specie con il nuovo gruppo Shimano il 54 è diventato la normalità e il 53 sta quasi scomparendo. Io ho scelto il 52 perché in questo modo nel finale non devo mai togliere la corona grande. Anche sulla Cipressa e sul Poggio ho tenuto quella.

Il che ci sta (si evita il rischio che la catena possa cadere nelle fasi concitate)…

Che poi io sono uno che tende a cambiare spesso i rapporti in base al percorso. Uso anche io il 54 o il 55. Nel caso della Sanremo ho tenuto tutto il giorno il 52. Credo di aver usato la corona piccola solo sul Capo Berta.

Però in caso di volata, non rischiavi di essere “corto” o troppo agile?

Non è un problema il 52, soprattutto alla Sanremo. Lì lo sprint arriva dopo oltre 290 chilometri di corsa e con il rettilineo finale che tira anche un po’. Di certo con l’11 dietro non mi mancherebbe il rapporto. Sono tanti anni ormai che scelgo il 52 per la Sanremo.

E dietro invece che scaletta avevi?

Avevo l’11-30, chiaramente il 30 non l’ho mai usato, ma questo mi ha consentito di utilizzare i rapporti grandi anche con la corona maggiore. Il terzultimo dente, per dire, credo fosse un 26-25 (in realtà era un 24, ndr). E un 52×25-24 si gira bene su quelle salite a quei ritmi.

Il fatto che tu sia anche un pistard ti agevola nel cambiare i rapporti e di averli magari anche così “corti”?

Sì, per me è la normalità cambiare i rapporti, specie in pista. Se fai lo scratch, l’eliminazione… se è una prova di ritmo, di resistenza… Se c’è da fare una volata unica… E questo su strada fa sì che se per caso ti ritrovi con un dente in meno, cioè se la cadenza è un po’ più alta del dovuto, non diventa un problema. Anche in una volata da 54-55 ti potrebbe mancare qualcosa, ma la cadenza della pista aiuta. E per questo continuo ad andarci anche se non ho eventi in vista.

La scaletta 11-30 Shimano Dura-Ace 12v utilizzata da Viviani alla Sanremo
La scaletta 11-30 Shimano Dura-Ace 12v utilizzata da Viviani alla Sanremo
E con il 52 che cadenze tenevi sulla Cipressa?

Ohi, bella domanda. Credo sulle 95 rpm. Verifico – intanto apre il computer – salivo attorno alle 90 rpm, 95 sui Capi.

E sulla volata, che cadenze hai raggiunto?

Sulle 114-116.

Invece in una volata opposta a quella di Sanremo, tipo quella di Verona allo scorso anno al Giro, dove il rettilineo scendeva anche un po’? Quella era da 55?

Lì avevo il 54. Lì si andava molto veloce. Diciamo che con un 54 di solito in volata si fanno 123 rpm che è molto vicino al mio limite di 127. Ma parliamo di una velocità che è di 74 all’ora. E torniamo al discorso del pistard. Sono cadenze che non mi pesano.

Perché in pista a quanto arrivate?

Anche 140, per questo rispetto allo stradista puro le sopporto meglio.

La volata di Verona al Giro 2021. Vinse Nizzolo, Viviani ebbe un intoppo in una rotatoria a pochi chilometri dalla fine
La volata di Verona al Giro 2021. Vinse Nizzolo, Viviani ebbe un intoppo in una rotatoria a pochi chilometri dalla fine

Qualche chiarimento

Prima di congedarci però abbiamo fatto uno squillo anche a Matteo Cornacchione, meccanico della Ineos Grenadiers per fare chiarezza sui rapporti del pacco pignoni di Viviani nella classicissima. La scaletta 11-30 originale Shimano, infatti dice che gli ultimi tre denti sono 24, 27, 30. Era effettivamente questa quella di Elia? O magari l’avevano modificata?

«Assolutamente – spiega Cornacchione – era quella originale. Elia aveva l’11-30 a 12 velocità. Durante la ricognizione con Cioni nei giorni precedenti aveva voluto provare questo setup e lo ha mantenuto. Lui al contrario di Pidcock che aveva ancora la vecchia guarnitura, ha utilizzato quella nuova che propone il 52-36 e con quella ha corso. Aveva anche provato il 40 che in teoria si può montare, tuttavia il salto era troppo breve (solo 12 denti, ndr) e la catena in qualche deregliata “galleggiava” tra le due corone. Quindi per non rischiare nulla è partito con tutto originale: 52-36 e 11-30. 

«La bici di scorta, tanto più col vento a favore che c’era una volta in Riviera, aveva su il 54-40. Nel caso ne avesse sentito il bisogno, Elia avrebbe potuto cambiarla quando voleva».

Ganna, Viviani e Pidcock: le loro bici per la Sanremo

19.03.2022
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Abbiamo assistito alle operazioni preliminari per il set-up delle bici Pinarello Dogma F Disc del Team Ineos-Grenadiers, in vista della Milano-Sanremo 2022. Matteo Cornacchione e lo staff dei meccanici puliscono le bici, montano i componenti richiesti dai corridori ed eseguono gli ultimi controlli. Tutto deve essere perfetto.

Lavaggio, controllo e set-up dopo la sgambata del mattino
Lavaggio, controllo e set-up dopo la sgambata del mattino

Soluzioni in comune

Tutti gli atleti sono partiti con pneumatici tubeless Continental e la sezione scelta è quella da 28. La variabile è legata alle pressioni di esercizio, che dipende principalmente dal peso del corridore e dalle preferenze soggettive. Tutti gli atleti Ineos usano i manettini in linea alla piega manubrio, non curvati all’interno. Tutte le Pinarello Dogma F Disc hanno un chain-catcher per evitare la caduta della catena tra le corone e la scatola del movimento centrale. A questo si aggiunge una sorta di spessore nella parte bassa del telaio, una sorta di salva fodero basso, lato catena. Tutti gli atleti utilizzano la medesima scala pignoni, ovvero 11-30.

La Dogma F di Ganna

Ganna utilizza una taglia 59,5 e la bici configurata per la Milano-Sanremo 2022 è la numero 1 (tra quelle di TopGanna). Il campione del mondo a cronometro utilizza una sella Fizik Arione R1, con rails in carbonio. Il manubrio è full carbon Most, con stem da 130 millimetri e largo 40 centimetri. L’attacco manubrio è in battuta sullo sterzo

Ganna ha optato per le ruote C60 Shimano Dura-Ace, con cerchio tubeless. Gli pneumatici sono i Continental GrandPrix 5000S TR, con sezione da 28. La pressione di gonfiaggio varia tra le 5 e 5,5 atmosfere. Il doppio plateau anteriore 54-39, mentre i pignoni hanno la scala 11/30. La guarnitura è Shimano Dura-Ace, ma della versione ad 11v e comprende il power meter (vecchio modello). Le pedivelle sono lunghe 175 millimetri. Nel complesso la trasmissione è Shimano Dura-Ace 12v.

La bici di Viviani

Anche Elia Viviani usa una Dogma F Disc, nella misura 53. Un set-up molto simile a quello di Ganna, per cockpit, ruote e coperture. Il manubrio integrato è in battuta sullo sterzo, senza spessori. La sella è una Fizik Arione, ma nella versione 00, la più leggera e con un’imbottitura risicata.

E’ molto interessante la scelta dei rapporti, perché il corridore veneto userà i pignoni con scala 11-30 e le corone 52-36. Una scelta non usuale per un velocista e considerando le tendenze attuali. La lunghezza delle pedivelle è di 172,5 e la guarnitura, misuratore incluso, si riferisce all’ultima release Dura-Ace.

Il setting di Pidcock

Il corridore britannico utilizza una taglia 46,5, con la trasmissione Shimano Dura-Ace 12v (53-39 e 11-30). Le pedivelle sono lunghe 170 millimetri, con la guarnitura e il power meter della versione Dura-Ace precedente a quella 2022. Il manubrio integrato ed in carbonio è il Most Talon Ultra (110×40). La sella è una Antares R1 di Fizik ed è piuttosto scaricata verso il retrotreno, un setting che ricorda quello usato nel cross. Tra lo stem e lo sterzo, Pidcock preferisce far inserire uno spessore di 1 centimetro. Passando al comparto ruote, ci sono le nuove Dura-Ace C50 tubeless. Anche in questo caso abbiamo le coperture Continetal da 28 millimetri di sezione.

Marianne Vos, una Cervélo R5 per la Strade Bianche

05.03.2022
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La giornata del venerdì è frenetica, perché gli atleti provano una parte del tracciato e i tratti più significativi dello sterrato e i meccanici rimettono mano ai mezzi alla luce delle loro indicazioni. Siamo riusciti ad accedere al parco chiuso della corazzata Jumbo-Visma (cosa per nulla scontata) e abbiamo sbirciato il setting della Cervélo R5 che oggi Marianne Vos utilizzerà nella Strade Bianche.

Marianne Vos, una professionista meticolosa in tutto
Marianne Vos, una professionista meticolosa in tutto

Tubeless e ruote nere da 38

Non solo Marianne Vos, ma tutte le ragazze Jumbo-Visma hanno fatto montare dai meccanici i tubeless con la sezione da 28. Il modello di pneumatico è il Vittoria Graphene 2.0. I meccanici del team ci hanno detto che la pressione in occasione della gara varierà in base al peso dell’atleta e comunque compresa tra le 4,5 e 5 atmosfere, con lattice all’interno della gomma. Le ruote sono una sorta di “nobrand”. Sul cerchio compare una decal RESERVE e/o TEAMJUMBO e ricordano quanto già si vide al Tour 2021. I cerchi sono carbonio da 38 millimetri, nipples esterni e raggiature in acciaio con incroci in seconda. I mozzi hanno tutta l’aria di essere dei DTSwiss su base Spline.

Trasmissione mix Shimano

La trasmissione è a 11 rapporti con due corone per l’anteriore ed è Di2. I pignoni sono Ultegra 11-32, mentre il doppio plateau è 53-39 Dura Ace, “vecchia versione”. Le pedivelle sono da 170. Il bilanciare posteriore è Ultegra, per supportare il pignone da 32 denti. Gli shifters sono Dura Ace, come pure il deragliatore e i pedali.

Manubrio da 38

La piega è una FSA serie SL-K in carbonio da 38 centimetri di larghezza, con i manettini Shimano ruotati verso l’interno. Lo stem è sempre FSA da 100 millimetri di lunghezza, in battuta sullo sterzo e compatibile con le serie sterzo ACR. Questa soluzione permette di integrare completamente il passaggio di cavi e guaine, senza il rischio di strozzature e fermi per lo sterzo in fase di rotazione. La sella è la nuova Fizik Vento Argo 00. Il seat-post è quello full carbon di Cervélo.

La lubrificazione, curata e particolare
La lubrificazione, curata e particolare

Gli ultimi ritocchi

La Vos ha passato alcuni minuti al fianco del proprio meccanico e accanto alla bicicletta. Successivamente è stato sostituito il disco anteriore del freno, che rimane con un diametro da 160 millimetri, mentre sul posteriore è da 140. Tutta la viteria è stata ricontrollata con la chiave dinamometrica e sulle parti rotanti (catena compresa) sono stati applicati tre differenti tipologie di lubrificante, con differenti tempistiche e di viscosità diverse.

Cervélo, le classiche e Wout Van Aert. E c’è anche una S5 nuova…

03.03.2022
6 min
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Cervélo R5, S5, Caledonia e la P5 per le prove contro il tempo, senza dimenticare il modello specifico per il ciclocross. Wout Van Aert è uno di quei corridori che salta da una bici all’altra senza alcun problema: un’attitudine che va ben oltre la scelta tecnica e dedicata all’evento. Con la S5 ha vinto al suo esordio su strada alla Omloop. Abbiamo chiesto a Marcel Kruithof, meccanico del Team Jumbo-Visma.

Alcune Cervélo Caledonia pronte per una ricognizione sul pavé (foto Team Jumbo-Visma)
Alcune Cervélo Caledonia pronte per una ricognizione sul pavé (foto Team Jumbo-Visma)
Quali sono i modelli di bici che ha disposizione il campione del Belgio?

I modelli Cervélo che utilizza Wout sono tre: la S5, la R5 e la Caledonia. Ognuna di queste è dedicata ad un impiego specifico, alle quali va aggiunta la bici da crono. Poi c’è il modello da ciclocross.

Sembra utilizzare indistintamente ogni bicicletta, ma ha delle preferenze?

Van Aert è un atleta e un ragazzo semplice, che però sa perfettamente quello che vuole ed è molto preparato e preciso. Lavorare con lui è davvero gratificante e per noi meccanici diventa tutto più facile. Si, il modello di bici che preferisce è la S5. Con tutta probabilità è anche il modello che maggiormente gli si addice, considerando la potenza che è in grado di esprimere e la classe cha ha quando sprinta in una volata.

Ci puoi dare qualche dettaglio sulle sue misure ed eventuali differenze tra una bici e l’altra?

Dal punto di vista biomeccanico, il suo corpo lavora nello stesso modo su tutte le Cervélo che ha a disposizione, tranne che sulla bici da crono. Quest’ultima però è una categoria a parte. Se ci concentriamo sulle biciclette, sui modelli S5 e R5, le differenze ci sono, ma sono minime.

Sotto quale punto di vista?

La R5 ha un attacco manubrio differente, perché la S5 prevede il cockpit integrato e specifico. Si tratta di 2 millimetri in lunghezza e nell’altezza del manubrio. La Caledonia ha gli stesssi valori della R5. Tutte le sue bici hanno le pedivelle da 172,5 e su questo Wout non fa apportare variazioni nel corso della stagione.

Quindi, anche per le corse a tappe la posizione in sella resta invariata?

Sì esatto, non ci sono differenze tra le corse di un giorno, le gare sul pavé e le corse a tappe. Le variabili sono legate alla bicicletta che decide di utilizzare.

Quale bicicletta utilizzerà per le corse di primavera?

Per la Parigi-Roubaix è prevista la Caledonia, per tutte le altre gare è prevista la S5. Sono comunque da considerare le valutazioni dell’ultimo minuto.

La stessa bicicletta che Wout utilizza il giorno della gara, verrà utilizzata anche per le giornate che precedono l’evento?

Dipende dalle situazioni. Per dare un riferimento, posso dire che il corridore inizia ad usare lo stesso modello che userà in gara almeno tre giorni prima.

Lo stem e la piega della Caledonia (foto Team Jumbo-Visma)
Lo stem e la piega della Caledonia (foto Team Jumbo-Visma)
E per quanto riguarda la scelta delle ruote?

Wout e tutto il team possono scegliere tra i modelli di ruote Shimano Dura-Ace C36, C50 e C60, tutte con predisposizione per i tubolari. Le prime vengono richieste per i percorsi con tanta salita. Le C50 sono quelle più utilizzate dai corridori anche per la campagna del Nord. Quelle da 60 millimetri per le gare piatte e quando c’è poco vento.

Qual’è la sezione delle gomme e quali le pressioni di gonfiaggio?

Normalmente il corridore usa una sezione da 26, con pressioni che sono comprese tra le 5,8 e 7,2 atmosfere. Per le gare del pavé Van Aert di solito chiede pneumatici da 28, talvolta 30 millimetri e viene adeguata la pressione, verso il basso.

Una delle Cervélo S5 di WVA, dopo il montaggio al Service Course del team (foto Team Jumbo-Visma)
Una delle Cervélo S5 di WVA, dopo il montaggio al Service Course del team (foto Team Jumbo-Visma)
Vengono utilizzati i tubeless?

Non in gara. Le ruote e le gomme tubeless sono una fornitura legata al team development e alla squadra delle donne.

Wout chiede qualcosa di particolare in ottica dl pavé?

La particolarità è il doppio nastro al manubrio, ma solo in occasione della Roubaix. Per il resto delle gare le sue biciclette hanno una configurazione standard, senza particolari segreti. Una differenza tra l’allestimento della S5 e quella della R5 è il manubrio. Sulla seconda Van Aert preferisce un manubrio flat.

La nuova Cervélo R5-CX, sviluppata anche grazie al Campione Belga
La nuova Cervélo R5-CX, sviluppata anche grazie al Campione Belga
Invece per quanto riguarda i rapporti?

Rispetto al 2021 abbiamo le trasmissioni Shimano Dura Ace 12v, con le corone 54-40 e i pignoni con scala 11-30. Questo è standard e alle corse di primavera vedremo questa configurazione. E’ possibile che in estate qualche corridore, non Wout, chieda di utilizzare la combinazione 52-36 e i pignoni 11-34. Ma solo per le tappe più dure, con delle salite durissime.

Ci sono dei momenti della stagione road in cui chiede di usare la bici da cx?

Van Aert ha una Cervélo da ciclocross a casa, sempre pronta e disponibile. Sì, è possibile che il corridore utilizzi questa bicicletta in questo momento della stagione, per piacere e non per un training specifico.

Le Caledonia al termine della Parigi-Roubaix 2021 (foto Team Jumbo-Visma)
Le Caledonia al termine della Parigi-Roubaix 2021 (foto Team Jumbo-Visma)
Nella tua carriera hai mai visto un corridore così forte e al tempo stesso versatile?

Sono nel team da sette anni e in precedenza non mi era capitato di poter lavorare con un atleta del genere. Van Aert è speciale e credo che sono rare le occasioni in cui si è visto un corridore così forte e capace di fornire ogni volta delle indicazioni utili sotto molti punti di vista, per quello che riguarda le biciclette e anche per la gestione in gara.

Ciclone Evenepoel: merito (anche) delle pedivelle cortissime

24.02.2022
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E per fortuna che dopo i test in galleria del vento fatti lo scorso autunno, Remco Evenepoel non era contento dei suoi miglioramenti. Almeno così si vociferava. Più che altro perché li aveva fatti insieme a Mattia Cattaneo il quale aveva migliorato, numeri alla mano, più di lui.

Poi invece passa l’inverno e alla prima crono importante della stagione ecco che il campioncino della Quick StepAlphavinyl demolisce i suoi avversari. Alla Volta Algarve, Remco rifila quasi un minuto (58”) al secondo classificato, che tra l’altro non è uno così. E’ il campione europeo Stefan Kung.

Le impressioni di Alessandro Ballan, circa la prova di forza mostrata alla Valenciana erano corrette.

In Algarve Evenepoel ha messo in pratica la nuova posizione studiata in autunno
In Algarve Evenepoel ha messo in pratica la nuova posizione studiata in autunno

Più alto, più efficiente

Ma cosa ha fatto in galleria del vento Evenepoel? Chiaramente aveva rivisto la sua posizione, la quale era già ottima di partenza e ne aveva comunque tratto dei benefici.

Una posizione che forse era sin “troppo” buona. Spesso infatti per accentuare l’aerodinamica i corridori si trovano ad essere meno efficienti in fase di spinta e soprattutto nella capacità polmonare. Alla lunga questo non ti fa esprimere al meglio.

Per assurdo quindi si è fatto un passo indietro per quel che concerne l’aerodinamica, ma se ne sono fatti due per quel concerne il risultato finale: andare più forte.

Remco si è alzato leggermente nella parte anteriore. Le mani sono posizionate un po’ più in alto e adesso sono più sovrapposte l’una all’altra, una soluzione che per primo aveva adottato Filippo Ganna. E che si è vista nella crono del UAE Tour anche in altri corridori, tra cui Tom Dumoulin.

La pedivella corta Shimano Dura Ace usata da Evenepoel, da 165 millimetri
La pedivella corta Shimano Dura Ace usata da Evenepoel, da 165 millimetri

Pedivelle da 165!

Spesso poi quando si va in galleria del vento, si provano anche nuovi materiali. Materiali più areo e più scorrevoli, ma non è stato questo il caso. Più che su ruote o caschi, una volta sistemata la parte delle appendici personalizzate, ci si è concentrati sulla parte biomeccanica. In particolare sulle pedivelle.

Una volta nelle cronometro si sceglieva di allungarle. C’è chi arrivava persino a quelle da 180 millimetri, adesso è il contrario. Chi ha le 175, usa le 172,5 e così a scendere… E un Evenepoel che aveva le 170 è passato alle 165 millimetri. Sì, avete letto bene: 165 millimetri!

Con questa soluzione l’angolo tra busto e bacino riesce ad essere leggermente più aperto, favorendo la respirazione (parliamo davvero di dettagli e millimetri). Quando la gamba sale, il ginocchio non va a sbattere contro il diaframma (e torniamo al discorso dell’efficienza respiratoria).

Una pedivella così corta chiaramente va poi ad incidere sulla frequenza di pedalata. Le rpm per Evenepoel sono notevolmente aumentate. La Quick Step-Alphavinyl e Specialized, che ha proposto il test, sono state molto intelligenti nell’avviare il cambiamento a novembre. Perché? Perché in questo modo il corridore ha avuto tutto il tempo per allenarsi sulle nuove cadenze.

Remco ha lavorato molto anche sull’aspetto della guida. Eccolo in un evento gravel con Cattaneo (foto Instagram)
Remco ha lavorato molto anche sull’aspetto della guida. Eccolo in un evento gravel negli Usa (foto Instagram)

Una crono dura

La cronometro di Tavira è stata davvero indicativa. Era lunga 32,2 chilometri, contava circa 400 metri di dislivello e c’era anche parecchio da guidare, con strade strette e parecchie curve. 

Evenepoel ha fatto registrare 51,089 di media. Un numero strabiliante tanto più che nei primi 5 chilometri il vento era totalmente contro e poi si faceva sentire con raffiche laterali. Non a caso il belga non ha scelto la ruota anteriore classica che utilizza nelle crono, ma la Rapid da strada.

Voci di corridoio dicono che Davide Bramati in ammiraglia fosse soddisfattissimo, uno spettacolo da vedere. E anche i feedback di Remco sono stati più che positivi: «Una crono di così alto livello non l’avevo mai fatta».

In virtù di questo percorso tortuoso della crono portoghese, c’è da analizzare anche il discorso della guida che, se vogliamo, è l’anello debole di Remco. La nuova posizione lo ha agevolato anche in questo senso. Chi gli è vicino dice che Evenepoel ha preso di petto il tema, tanto che i suoi impegni con la bici gravel non erano fini a se stessi.