Pirelli Cinturato Gravel RC, uno pneumatico da gara, senza se e senza ma. La gomma dell’azienda lombarda nasce mutuando alcune soluzioni già adottate sulla gamma mtb, ma con un indirizzo specifico per far collimare velocità e grip laterale.
Gravel RC è un tubeless molto morbido e ben sostenuto al tempo stesso, con dei tasselli pastosi e differenziati in base alle sezioni. Lo abbiamo provato.
Sviluppato per dare il meglio
Un prodotto sviluppato e prodotto per offrire il meglio in termini scorrevolezza, grip e versatilità, ma anche sicurezza e longevità. Si parte dalla carcassa, una sorta di multistrato che prevede una membrana di rinforzo aggiuntiva. Quest’ultima non è una semplice bandella nella parte superiore, ma avvolge la gomma da un tallone all’altro.
Pirelli Cinturato RC è tubeless ed è pieghevole. Il tallone prevede un’aggiunta di materiale che ha l’obiettivo primario di rendere più sicura una zona molto sollecitata.
E poi c’è il battistrada, con dei tasselli laterali di chiara derivazione mtb, alti e pronunciati, che hanno una sorta di posizionamento controdirezionale, se messi a confronto con i mediani e i centrali. Quelli laterali inoltre hanno il compito di aggredire il terreno nelle fasi di appoggio in curva, adeguandosi anche allo stile di guida. Quelli mediani sono più bassi e squadrati, sostengono l’azione dei primi e non influiscono in maniera negativa sulla scorrevolezza. I centrali sono simili ad una freccia e devono essere scorrevoli.
Pirelli Cinturato Gravel RC è uno pneumatico direzionale. Abbiamo provato la versione con la larghezza da 40 millimetri.
Forma particolare
La gomma ha una sorta di squadratura che emerge principalmente grazie ai ramponi laterali che assomigliano a veri e propri artigli. Inoltre, una volta messa in pressione, si nota l’abbondante luce che c’è proprio tra i tasselli esterni e quelli mediani, un fattore molto utile quando c’è bisogno di scaricare il fango e si affrontano terreni umidi ed erbosi.
Come va
Abbiamo montato il Pirelli Cinturato Gravel RC su una ruota full carbon dal profilo medio, rigida se consideriamo il contesto offroad, con un canale interno da 25 millimetri e hookless. Se consideriamo l’interfaccia pneumatico/ruota, risulta il binomio ottimale, perché una ruota del genere permette di contenere in modo ottimale i lati, senza che lo pneumatico spanci in modo eccessivo.
Inoltre, con un peso di 65 chilogrammi, abbiamo trovato il giusto compromesso con una pressione di esercizio a 1,8 atmosfere davanti, 2,1 dietro, anche su terreni morbidi (non fangosi).
Nonostante sia un prodotto destinato al gravel race, regala un feeling immediato ed è tanto scorrevole sui tratti di asfalto e con terreno compatto. Ha un ampio range di sfruttabilità, fattore tangibile anche quando si eccede con il gonfiaggio. Non è un aspetto banale ed è una sorta di salvagente nel momento in cui si sbaglia la pressione e/o i terreni che si affrontano in gara hanno una consistenza diversa tra loro.
I tasselli e le curve
La presa in curva è uno dei vantaggi del tubeless Pirelli RC e sfruttarli al pieno delle potenzialità non è così difficile. Questi ramponi delle Pirelli Cinturato Gravel RC sono morbidi e lavorano parecchio, lo fanno quando il terreno è compatto, ancor di più quando si passa ad un tratto inconsistente, fattore quest’ultimo che trasmette anche una enorme sicurezza a chi pedala.
Tutta la parte centrale ha una scorrevolezza molto buona e anche in questo caso ci si confronta con uno pneumatico che non patisce il cambio di terreno.
In conclusione
Pirelli Cinturato Gravel RC è una gomma che trova la sua massima espressione nel segmento race. E’ anche uno pneumatico ampiamente utilizzabile da differenti tipologie di atleti che sanno come sfruttare la tecnica del mezzo e amano i percorsi dove “preparare la bicicletta con il giusto setting” fa la differenza. Lo pneumatico è abbastanza versatile e va bene anche sui terreni più morbidi, erbosi, ma non estremamente fangosi.
E’ uno pneumatico morbido e pastoso, fattori che sono integrati nel DNA Pirelli a prescindere dalla disciplina. Non c’è esclusivamente la tassellatura che lavora e aiuta ad ammortizzare, ma anche la carcassa aiuta nelle fasi dove l’elasticità e una certa morbidezza sono più che un aiuto.