Lapierre Xelius SL3, ovvero la terza generazione della bicicletta che porta in dote il DNA dell’azienda transalpina. E’ stata protagonista al Tour de France e al mondiale con David Gaudu. La piattaforma Xelius SL3 è stata sviluppata anche grazie ai feedback del Team Groupama-FDJ, che ha richiesto un prodotto guidabile e versatile, leggero e veloce, dando la precedenza alla reattività piuttosto che ad una rigidità estremizzata. Si l’abbiamo vista al Tour de France 2021, alle Olimpiadi e anche al Mondiale in Belgio, ora ve la presentiamo in maniera ufficiale.
Xelius SL3, come è fatta
Un progetto iconico in termini di design, che mantiene una sorta di fil rouge con il passato, grazie prima di tutto ai due foderi obliqui completamente slegati dal piantone. Questo fattore tecnico non è solo un “vezzo” del designer. Tecnicamente comporta una distribuzione ottimale delle vibrazioni che provengono dal basso, fornisce aiuto nelle fasi di rilancio e alleggerisce la struttura.
Ma andiamo per ordine: Lapierre Xelius SL3 è un frame in carbonio, costruito grazie alla tecnologia monoscocca 3D Tubular. Significa che il telaio è ottenuto abbinando il triangolo principale a quello posteriore. Questo perché nelle due parti e le tubazioni che le compongono, in fase di preparazione nello stampo e di “cottura”, alloggia una sorta di mandrino in PP (polipropilene, anche in questo caso di nuova generazione, resistente e in grado di azzerare le eventuali deformità che si creano dentro i profilati). Lo stesso mandrino viene rimosso prima di abbinare le due sezioni. I vantaggi sono numerosi: una struttura integra e pulita, senza arricciature e materiale in eccesso, fino ad arrivare al perfetto abbinamento tra le differenti tipologie di carbonio. La qualità del prodotto finito è davvero elevata.
Il telaio nello stampo al termine della “cottura”
Il triangolo principale con i mandrini ancora inseriti Il telaio nello stampo al termine della “cottura”
Una serie di punti chiave
L’evoluzione della piattaforma Lapierre Xelius e gli approfondimenti legati allo studio dei compositi hanno portato ad utilizzare una costruzione completamente rivoluzionata e anche una combinazione di tessuti compositi mai sperimentata in precedenza, denominata UD-SLI (UniDirectional-Super Light Innovation), comune a tutte le Xelius 2022. Di base il telaio è costruito facendo collimare più tessuti: T800 e HM40j, VHM-YS60 e il T1000. Ognuno di questi è applicato nei punti chiave con inclinazioni ben precise, in base al modulo del frame e alla taglia. Si perché ci sono tre moduli differenti (e anche in questo caso è stato eseguito un lavoro enorme e unico nel suo genere.
Tre moduli di carbonio differenti
- Le biciclette complete di allestimento, dalla 5.0 fino alla 9.0 hanno il modulo definito standard.
- Mentre i due kit telaio utilizzano l’alto modulo, con il suffisso LIGHT per le taglie più piccole (XS, S e M), quello STIFF per le due più grandi (L e XL). Non è un dettaglio secondario; i due frame maggiori sono stati rinforzati nei punti di maggiore flessione per garantire una performance strutturale paragonabile alle misure compatte. Una sorta di family feeling? In un certo senso è così.
La zona dello sterzo con sedi differenziate e il caratteristico sdoppiamento dei foderi. Questa colorazione è della 8.0 Il punto di inserzione che prende il nome di DiamondShape Parte del retrotreno, DNA Lapierre
La zona dello sterzo con sedi differenziate e il caratteristico sdoppiamento dei foderi. Questa colorazione è della 8.0 Il punto di inserzione che prende il nome di DiamondShape Parte del retrotreno, DNA Lapierre
I numeri della Lapierre Xelius SL3
La taglia M ha un valore alla bilancia (dichiarato) di: 845 grammi nel modulo SLI standard, 725 grammi per la SLI Light e 745 grammi per la SLI Stiff (la M Stiff è disponibile solo come riferimento per il team pro). Soli 20 grammi di differenza, ma una sostanziale diversità in termini prestazionali. La forcella ha un peso di 359 grammi nella versione dedicata al modulo più pregiato, 392 grammi per quello classico. Fondamentale è stato il windtunnel per sviluppare un progetto che è più efficiente nei termini aerodinamici, arrivando fino ad un +8,5% se comparato con il precedente SL2 (nelle tre angolazioni di riferimento, 0°, 10° e 20°, a tre velocità diverse, 40, 50 e 50 kmh).
Il supporto inferiore che integra quello per la batteria Di2, GLP Concept Sempre il PowerBox, asimmetrico e lo stelo in carbonio della forcella con l’asola di passaggio per la guaina idraulica La scatola del movimento centrale PowerBox, con il supporto per il magnete specifico per il power meter
Il supporto inferiore che integra quello per la batteria Di2, GLP Concept Sempre il PowerBox, asimmetrico e lo stelo in carbonio della forcella con l’asola di passaggio per la guaina idraulica La scatola del movimento centrale PowerBox, con il supporto per il magnete specifico per il power meter
Mantenuto il GLP Concept
GLP, ovvero Gravity Lower Project, mutuato dalla mtb e che ha caratterizzato anche la Xelius SL2, presente nell’Aircode DRS (quella aerodinamica). Consiste nel collocare le masse verso il basso (cage delle borracce e batteria della trasmissione Shimano Di2), a favore della stabilità e dell’agilità. Anche grazie al GLP si è scelto di mantenere la scatola del movimento centrale PowerBox, asimmetrica e larga 86,5 millimetri con sedi press-fit. Il punto di congiunzione con i due profilati principali, obliqui e verticale, ha il design “Diamond Shape” e riprende fedelmente quello usato per la Aircode DRS. I foderi orizzontali del carro, per spessori e volumi sono stati completamente rivisti. I forcellini del retrotreno e la forcella (quest’ultima sempre full carbon con un’asola di passaggio interno della guaina idraulica) sono di matrice SpeedRelease e supportano il perno passante Mavic di questa natura. Il seat-post è rotondo e con diametro di 27,2 millimetri. L’avantreno ha lo sterzo con sedi da 1,5” e quella superiore ha dei volumi maggiorati. Lapierre Xelius SL3 supporta pneumatici fino a 32 millimetri.
Lo stem Lapierre in alluminio e la rinnovata sede dello sterzo, al loro interno sono nascosti i cavi e le guaine Il telaio è compatibile per il passaggio dei cavi elettrici e meccanici In questo caso con il cambio Ultegra 12v
Lo stem Lapierre in alluminio e la rinnovata sede dello sterzo, al loro interno sono nascosti i cavi e le guaine In questo caso con il cambio Ultegra 12v
Più corta, nonostante un reach maggiore
Rispetto alla Xelius SL2 il profilato orizzontale è stato accorciato di 2/4 millimetri, in base alle taglie, ma il reach si è allungato. La bicicletta però, ha uno slooping maggiorato di 3 centimetri. Nel complesso c’é uno spostamento in avanti delle taglie. Un esempio: la M della SL3 corrisponde alla 49 ed in precedenza era la S.
La “vecchia” Xelius SL2 in rosso, sovrapposta alla “nuova” in grigio La nuova Lapierre Xelius SL3 è anche più bassa e ha uno slooping maggiore
La “vecchia” Xelius SL2 in rosso, sovrapposta alla “nuova” in grigio La nuova Lapierre Xelius SL3 è anche più bassa e ha uno slooping maggiore
Gli allestimenti ed i prezzi
Sei i modelli di bici complete: SL 5.0 (2799 euro), SL 6.0 (3299 euro) e 7.0 (quest’ultima disponibile in due varianti cromatiche ad un prezzo di 4399 euro). La Lapierre Xelius SL3 8.0 (5399 euro) e 9.0 (7399 euro). Due invece i framekit (i prezzi verranno comunicati a breve), che comprendono telaio e forcella, perni passanti e serie sterzo, stem in alluminio (lo stesso dell’Aircode) e piega in carbonio, oltre al reggisella full carbon Lapierre zero off-set. Ma non finisce qui, perché nella giornata di Martedì 21 Dicembre, verrà rilasciata un’ulteriore novità, tecnicamente davvero interessante.
La versione SL3 5.0, con la trasmissione Shimano 105 11v e le ruote Lapierre in alluminio Lapierre Xelius SL3 7.0, che si basa sulla trasmissione Ultegra Di2 12v, con le ruote DT Swiss E1800 in alluminio SL3 6.0 con Ultegra Disc meccanica e ruote DT Swiss E1800 in alluminio da 32 millimetri Molto interessante la 8.0, che oltre al Dura Ace Di2 12v, ha le nuove ruote Lapierre in carbonio tubeless ready da 38 millimetri 9.0 con Shimano Dura Ace Di2 e ruote full carbon Lapierre da 42 millimetri, tubeless ready Sempre l’allestimento 7.0, ma con la colorazione pearl
La versione SL3 5.0, con la trasmissione Shimano 105 11v e le ruote Lapierre in alluminio SL3 6.0 con Ultegra Disc meccanica e ruote DT Swiss E1800 in alluminio da 32 millimetri Lapierre Xelius SL3 7.0, che si basa sulla trasmissione Ultegra Di2 12v, con le ruote DT Swiss E1800 in alluminio Sempre l’allestimento 7.0, ma con la colorazione pearl Molto interessante la 8.0, che oltre al Dura Ace Di2 12v, ha le nuove ruote Lapierre in carbonio da 38 millimetri 9.0 con Shimano Dura Ace Di2 e ruote full carbon Lapierre da 42 millimetri, tubeless ready
Le parole di Jérémy Roy
«Credo sia la Lapierre migliore di sempre, anche se è necessario ricordare che la capostipite di questa nuova famiglia di biciclette è la Aircode DRS. La Xelius SL3 è per certi versi il simbolo di una tecnica costruttiva completamente nuova, al quale si aggiunge un modo di pensare che non considera “solo” le estremizzazioni dei progetti e dei materiali. C’é il comfort e c’é la possibilità, da parte dell’atleta, di sfruttare il mezzo al massimo delle sue potenzialità, a prescindere dall’allestimento».
E poi Roy continua dicendo: «Questa Lapierre Xelius SL3 è molto apprezzata anche dai velocisti e dai passisiti, che normalmente “vogliono” le ruote con il profilo alto. Inoltre la SL3 vuole essere versatile e credo che proprio la versatilità sia una buona chiave di lettura in ottica futura».