Quelle ruote tutte nere che hanno invaso il gruppo

20.08.2021
4 min
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Succedeva negli anni Novanta ed era un po’ uno spasso e un po’ una condanna al silenzio. Sui telai c’era scritto un nome, ma li producevano altri. C’è chi ha vinto il mondiale con un telaio mascherato e chi il Giro d’Italia. Si sapeva, si chiudeva un occhio e la storia andava avanti. Poi la musica è cambiata. Gli sponsor sono diventati più severi e soprattutto hanno alzato lo standard dei loro prodotti, almeno fino al Covid. Dallo scorso anno è stato come tornare indietro. Alcune grandi aziende infatti non sono state in grado di garantire la fornitura di ruote e l’aggiornamento di quanto concordato. E le squadre, il cui fine ultimo è vincere e non mostrare marchi, hanno messo le mani al portafogli e hanno cominciato a comprarsi quel che gli serviva.

Ruote tutte nere

Ha fatto sorridere la storia rocambolesca del viaggio per consegnare le ruote da crono a Van der Poel al Tour. Roglic e tutti i corridori Jumbo Visma hanno corso le crono dal Tour in avanti con ruote anteriori Aero Coach. Hanno fatto scalpore le Vision senza scritte mostrate da Yates all’Alpe di Mera al Giro. E a ben vedere non sono poche le squadre che, nel momento del bisogno, hanno attinto al catalogo Vision, cancellando scritte e staccando adesivi. Quello che si faceva una volta, con l’accortezza di non metterci sopra scritte contraffatte. Ma cosa pensano in casa Vision di questa situazione? Lo abbiamo chiesto a Claudio Marra, vicepresidente mondiale di Fsa, cui fa riferimento per l’Italia anche il marchio americano Vision, cui rubiamo 10 minuti di chiacchiere durante le meritate ferie.

Tour de France 2021, per la 5ª tappa a cronometro di Laval, Van der Poel con ruote non ufficiali
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Che cosa succede?

Succede che Shimano ha eliminato provvisoriamente il blocco che di solito impone ai team sponsorizzati, che hanno potuto guardarsi intorno. Immagino che avessero concordato degli aggiornamenti su alcuni prodotti, che il Covid ha rinviato e le squadre hanno iniziato a premere. Così alcune si sono rivolte a noi, soprattutto per le tappe di montagna. Ruote in carbonio per freni a disco. Le hanno prese. Le hanno provate su strada e in galleria del vento. Hanno visto che magari le Lightweight pesano meno, ma le nostre in discesa si guidano più facilmente. E alla fine hanno scelto.

State svolgendo un ruolo… socialmente utile, oppure si tratta di affari?

A dirla tutta, vedere che tolgono le scritte ci lascia un po’ di amaro in bocca, ma capiamo la situazione. Del resto le comprano e possono farne ciò che vogliono. Se si rompono gli diamo assistenza gratuita e anche il prezzo è di favore. Certo se decidessero di lasciare i loghi, gliele daremmo gratis.

Parliamo di tanti casi?

Più di quelli che siamo in grado di fronteggiare. Al punto che se ci mettessimo ad andare dietro a tutti, non riusciremmo ad accontentare i team che invece sponsorizziamo ufficialmente.

E poi comunque la notizia passa lo stesso, no?

Diciamo che quando escono sui social, piacciono tantissimo. Sono scoop che per noi sono anche un buon battage. E insieme sono il riconoscimento da parte di altre squadre della bontà del nostro prodotto.

Al Giro d’Italia, Bardet ha utilizzato delle misteriose ruote nere in fibra di carbonio
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Sembra davvero di essere tornati a quegli anni…

E’ vero (ride, ndr), ma per i telai ormai non si può più, anche perché il loro sviluppo è ormai pazzesco e tutte le grandi case sono in grado di dare ottimi prodotti. Ma il telaio non è tutto. E ora che la frontiera sta nella leggerezza e nella aerodinamicità, poter sceglier tra ruote, manubri e altri componenti fa una bella differenza. Evidentemente Shimano aveva altri progetti che per vari motivi sono saltati, ma sono certo che si metteranno in pari. E anche noi…

E anche voi?

Non abbiamo capacità illimitata di fornitura. Il mercato durante il lockdown è stato impegnativo per tutti…