Grigolini

A Osoppo riecco Grigolini, bronzo mondiale con grandi progetti

13.10.2025
6 min
Salva

Terza tappa al Giro delle Regioni dalla quale emerge tutto il meglio del ciclocross nazionale. Un test fondamentale un po’ per tutti e per tutte le categorie, tanto è vero che il cittì Daniele Pontoni ha riempito il suo ideale taccuino di appunti in vista del primo grande appuntamento stagionale, gli europei del secondo weekend di novembre. Da una parte emerge un livello qualitativo alto in quasi tutte le categorie assolute (i giovani di ieri premono e stanno cominciando a rimescolare le carte anche fra gli Elite), dall’altra si rivedono anche corridori che avevamo lasciato lo scorso inverno con una grande gioia e tante prospettive, come il bronzo mondiale Filippo Grigolini.

L'arrivo vittorioso di Grigolini, con 13" su Tommaso Cingolani e 18" su Dell'Oglio (foto Paletti)
L’arrivo vittorioso di Grigolini, con 13″ su Tommaso Cingolani e 18″ su Dell’Oglio (foto Paletti)
L'arrivo vittorioso di Grigolini, con 13" su Tommaso Cingolani e 18" su Dell'Oglio (foto Paletti)
L’arrivo vittorioso di Grigolini, con 13″ su Tommaso Cingolani e 18″ su Dell’Oglio (foto Paletti)

Si parte dal bronzo mondiale

Battuto nettamente a Tarvisio dal campione d’Italia Patrick Pezzo Rosola, Grigolini si è preso una sonora rivincita sempre in terra friulana, su un percorso che conosce a menadito, traendo dalla gara quelle rassicurazioni sulla sua forma che cercava: «Siamo partiti e subito con il mio compagno di squadra Filippo Cingolani abbiamo fatto il vuoto. Io già dopo la prima curva mi sono messo in testa e non l’ho più lasciata. Al terzo giro Filippo si è staccato e il resto della gara l’ho fatto da solo. Ho un po’ riscattato quel pizzico di delusione vissuto a Tarvisio: lì stavo bene, ma nevicava, pioveva, col freddo sono andato in crisi».

Grigolini è al secondo anno nella categoria, ma chiaramente la nomea di bronzo mondiale in carica lo porta alle gare con un carico d’attenzione addosso che gli avversari non hanno: «A me non pesa questa pressione, è anche normale che ci sia. Il fatto del podio mi dà una motivazione in più per trovare quest’anno tutti gli strumenti per provare a vincerlo, il mondiale…».

Il friulano insieme a Tommaso Cingolani, poi staccato. Grigolini punta deciso al mondiale di Hulst 2026 (foto Paletti)
Il friulano insieme a Tommaso Cingolani, poi staccato. Grigolini punta deciso al mondiale di Hulst 2026 (foto Paletti)

Dalla strada una nuova dimensione

Dopo il mondiale, il friulano ha vissuto una stagione su strada, la sua prima in assoluto, senza troppe gare, ma vissuta con grande attenzione e risultati di un certo peso: «Non avevo mai corso prima, è stata un’esperienza bella. Mi sono anche trovato bene, anche se con il mio team, il Borgo Molino Vigna Fiorita non si è instaurato il giusto feeling. Ma è stata un’esperienza positiva che mi aiuterà anche molto per questa stagione di ciclocross».

26 giorni di gara con alcune Top 10 di qualità, sia nelle corse di un giorno che nelle classifiche dei giovani delle corse a tappe. Qual è allora la tua dimensione ideale? «Io credo di essere andato soprattutto forte nelle corse di più giorni. Anche se magari ho avuto una giornata storta e perdevo tempo senza quindi riuscire a consolidare bene la classifica ed è su questo aspetto che voglio lavorare perché vedo che ho grandi margini».

Uno sconsolato Grigolini al Giro del Medio Po, ripreso a 10 metri dal traguardo
Uno sconsolato Grigolini al Giro del Medio Po, ripreso a 10 metri dal traguardo (foto Instagram)
Uno sconsolato Grigolini al Giro del Medio Po, ripreso a 10 metri dal traguardo
Uno sconsolato Grigolini al Giro del Medio Po, ripreso a 10 metri dal traguardo (foto Instagram)

Una vittoria sfuggita per… 10 metri

Qual è stata la tua gara migliore su strada? «Al Giro d’Abruzzo devo dire che mi sono divertito e ho fatto anche bene con due Top 10 e il 6° posto finale, ma la mia gara migliore secondo me è stata al successivo Giro del Medio Po, non tanto per il 5° posto finale, miglior risultato della mia stagione quanto perché me la stavo giocando alla grande per la vittoria, mi hanno ripreso proprio sul traguardo. Ero andato via in salita e credevo davvero di avercela fatta, fino agli ultimi 10 metri…».

Ma ora Grigolini possiamo considerarlo un ciclocrossista o uno stradista? «Entrambe le cose, io voglio fare bene in ambedue. Per questo ho messo da parte la mtb per concentrarmi su queste due discipline che per me sono bellissime».

28 giorni di gara su strada con 9 Top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
28 giorni di gara su strada con 9 Top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
28 giorni di gara su strada con 9 Top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
28 giorni di gara su strada con 9 Top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)

Già nel mirino di un devo team

Tanti obiettivi nel corso dell’inverno e non solo: «Ora si lavora per gli europei, poi ci sarà il lungo avvicinamento alle gare titolate di gennaio e come ho detto la mia mente è focalizzata sul mondiale e quei gradini del podio da scalare. Poi ci sarà la stagione su strada, in un nuovo team per le gare in Italia, ma farò anche alcune prove estere con un devo team internazionale con il quale poi conto di passare direttamente da Under 23. Non sarò stagista, avrò proprio un doppio tesserino, uno per le gare italiane e uno per quelle all’estero, fra pochi giorni dovrebbe essere annunciato il tutto».

Il podio della prova Open con Bertolini (3°), Scappini al secondo successo e Ceolin (foto Paletti)
Il podio della prova Open con Bertolini (3°), Scappini al secondo successo e Ceolin (foto Paletti)
Il podio della prova Open con Bertolini (3°), Scappini al secondo successo e Ceolin (foto Paletti)
Il podio della prova Open con Bertolini (3°), Scappini al secondo successo e Ceolin (foto Paletti)

Giornata no per Viezzi, sì per Scappini

La domenica di Osoppo, allestita con la consueta perizia dal Jam’s Bike Team Buja è stata importante anche per altre categorie. Appassionante la prova Open maschile dove le gerarchie della domenica precedente si sono ribaltate e Scappini è tornato a ruggire, aggiudicandosi la gara questa volta con tutti i migliori contro. Viezzi, trionfatore a Tarvisio ha pagato una pessima partenza ma peggio è andata a Mattia Agostinacchio, al suo esordio fra gli U23, caduto al primo giro insieme a Bertolini e poi alle prese con una doppia scollatura alla ruota posteriore che l’ha costretto al ritiro. Alla fine Scappini ha avuto la meglio in volata su Ceolin contenendo il ritorno furioso di Bertolini.

Secondo successo nel circuito per la Casasola, qui alle spalle della Borello sempre leader (foto Paletti)
Secondo successo nel circuito per la Casasola, qui alle spalle della Borello sempre leader (foto Paletti)
Secondo successo nel circuito per la Casasola, qui alle spalle della Borello sempre leader (foto Paletti)
Secondo successo nel circuito per la Casasola, qui alle spalle della Borello sempre leader (foto Paletti)

La salita a tutta birra della Casasola

Seconda apparizione e seconda vittoria invece per Sara Casasola, andata via al penultimo giro e unica donna capace di superare la rampa più ripida del percorso senza mettere piede a terra. Un dato importante, che l’ha confortata anche più della vittoria su Elisa Ferri (all’esordio fra le U23) e la leader di classifica Carlotta Borello, sulla strada verso la miglior condizione da mostrare già nelle prime prove del Superprestige.

Regioni partito e Scappini ci mette subito la firma

29.09.2025
5 min
Salva

La prima tappa del Giro delle Regioni, allestita a Corridonia, è stata una sorta di antipasto prima delle tre gare in rapida serie allestite in Friuli: domenica 5 ottobre a Tarvisio, il 12 a Osoppo e il 19 sullo Zoncolan, con la coda torinese di Cantoira il 22 novembre. Il primo appuntamento in terra marchigiana ha un po’ confermato le aspettative della vigilia. Pochi Elite, visto che la stagione su strada è ancora nel pieno, e un numero consistente di Under 23, con atleti che hanno messo l’inverno nel mirino sacrificando anche le ultime classiche della stagione.

Non è un caso se alla fine a vincere è stato Samuele Scappini. L’umbro è sempre emerso di prepotenza a inizio stagione, raccogliendo successi importanti, ma questa volta la vittoria ha significati particolari, è una tappa di passaggio, un primo approccio con la specialità dopo aver staccato la spina già da un mese.

Per l’umbro Scappini subito una vittoria al Regioni, tenendo fede alla sua tradizione come lo scorso anno (foto Paletti)
Per l’umbro Scappini subito una vittoria al Regioni, tenendo fede alla sua tradizione come lo scorso anno (foto Paletti)

Stagione su strada chiusa in anticipo

«Dopo Capodarco mi sono fermato del tutto in pieno accordo con Matteo Belli, il mio preparatore al Team Cingolani Specialized. Mi sono concentrato sulla preparazione per la stagione dei prati, ma passare le settimane solo in allenamento è un po’ alienante, non ti dà quella sensazione che viene dal confronto. Per questo aspettavo l’esito di Corridonia con particolare tensione, anche più che negli scorsi anni».

Per il corridore umbro, due volte campione italiano da junior e secondo lo scorso anno tra gli U23 dietro Viezzi, iniziare alla grande, con una vittoria non è una novità: «E’ un po’ una mia caratteristica. Riesco a raggiungere rapidamente una buona forma, soprattutto nel ciclocross, dedicandomi appieno ad esso. Sentivo di avere una buona gamba, d’altronde le ultime gare su strada, anche se con un esito non eccezionale, mi avevano mostrato di avere una buona forma. C’era la base sulla quale lavorare».

Vittoria e maglia rosa per Scappini, che teneva particolarmente all’appuntamento di Corridonia, quasi di casa (foto Paletti)
Vittoria e maglia rosa per Scappini, che teneva particolarmente all’appuntamento di Corridonia, quasi di casa (foto Paletti)

Ciclocrossista prima che stradista

L’impressione è che, a differenza di tanti altri ragazzi che spesso devono mettere da parte la bici invernale, Scappini voglia privilegiare quest’attività: «E’ così, io mi sento innanzitutto un ciclocrossista, perché mi è sempre piaciuto, sin da piccolo. E’ la specialità che dà maggiori benefici, mi trovo meglio nella guida quando vengo dall’inverno. Per me la strada è utile per il ciclocross, non viceversa…».

Quella del corridore umbro su strada, non è stata in effetti una stagione piena di soddisfazioni, con soli 14 giorni di gare nazionali o internazionali e più della metà non portate a termine: «Non è stata molto fortunata, ma ci ho messo un po’ del mio. Lo ammetto, non è una specialità che mi fa impazzire, ho un rapporto di amore/odio. Ho interpretato le gare con la Sam-Vitalcare-Dynatek mettendomi soprattutto a disposizione dei compagni. Paradossalmente posso dire che la migliore è stata l’ultima gara a Capodarco, anche se mi sono fermato prima perché non ne avevo più. Ma a quel punto ho pensato che era inutile insistere ed era meglio girare pagina e dedicarmi alla preparazione per l’inverno».

Carlotta Borello, reduce dall’europeo gravel, ha subito messo in chiaro la sua superiorità (foto Paletti)
Carlotta Borello, reduce dall’europeo gravel, ha subito messo in chiaro la sua superiorità (foto Paletti)

Vittoria in progressione

La gara marchigiana come si è sviluppata? «All’inizio sono partito un po’ circospetto, non a tutta perché volevo vedere a che punto erano gli altri e anche la mia condizione. I segnali erano buoni ma come detto una cosa è l’allenamento, un’altra la gara. Intorno a metà corsa vedevo che nessuno prendeva l’iniziativa e ho provato ad andar via, senza un particolare scatto, andando in progressione e nessuno ha tenuto il mio passo. L’ultima parte l’ho semplicemente gestita, mantenendo sempre un vantaggio intorno al mezzo minuto su Cafueri e Folcarelli (primo Elite, ndr)».

Scappini è fortemente affezionato alla challenge di Fausto Scotti e anche quest’anno ne seguirà lo sviluppo: «Domenica a Tarvisio sfoggerò la maglia rosa, poi sarò anche alle altre due tappe friulane, a quel punto verificheremo la situazione. Alla maglia ci tengo e vorrei fortemente portarla a casa ma siamo solo alla prima tappa, la stagione è lunga. Se la condizione cresce, spero che i miei risultati portino il mio team e il cittì Pontoni a darmi una chance per gli europei, ma andiamo un passo per volta…».

I due Cingolani insieme a Valter Vaglio: la sfida junior del Regioni è stata subito di elevato livello (foto Paletti)
I due Cingolani insieme a Valter Vaglio: la sfida junior del Regioni è stata subito di elevato livello (foto Paletti)

E intanto attenti ai Cingolani

Corridonia ha incoronato gli specialisti puri (anche se poi tutti quanti abbinano il ciclocross ad altre specialità) e soprattutto ha fatto ottenere il pieno di soddisfazioni al Team Cingolani-Specialized, che a livello femminile ha visto la tricolore Carlotta Borello, vincitrice della maglia rosa lo scorso anno mettere subito il suo sigillo precedendo due ragazze, Sabrina Rizzi del Team Sogno Veneto e Ilaria Tambosco della Sanfiorese che potrebbero essere protagoniste nel corso della stagione.

Un cenno a parte lo meritano i fratelli Filippo e Tommaso Cingolani che hanno fatto accoppiata nella prova junior e che dopo essere stati protagonisti assoluti nell’estate nella categoria allievi hanno subito dimostrato di voler seguire la stessa via anche nella categoria superiore. Intanto nel ciclocross…

Scappini e un inverno di cambiamenti tra cross e strada

15.02.2025
5 min
Salva

Samuele Scappini non ha nemmeno avuto il tempo di appoggiare la bici da ciclocross e metabolizzare quanto fatto nella stagione appena conclusa che già si trova a pedalare su strada in vista della Firenze-Empoli di sabato 22 febbraio. L’ultima corsa sul fango per l’umbro è stato il campionato del mondo under 23 il primo febbraio. Un finale meno dolce rispetto ai risultati ottenuti durante la stagione invernale, che lo ha visto cambiare a correre con la maglia del Team Cingolani

«Ho fatto un riposo breve – racconta appena rientrato dall’allenamento su strada, siamo a metà pomeriggio – di quattro giorni. Mi sono dedicato al recupero, anche se ho fatto qualche uscita in bici ma solo per divertimento. Nessuna vacanza, quest’anno con il mio preparatore abbiamo deciso di fare così. Vista la condizione con cui arrivavo al mondiale, che era abbastanza buona, ci siamo detti di provare a prendere parte a questa prima gara su strada».

Samuele Scappini per la stagione 2024/2025 di ciclocross si è unito al Team Cingolani (foto Instagram)
Samuele Scappini per la stagione 2024/2025 di ciclocross si è unito al Team Cingolani (foto Instagram)

Qualche cambiamento

Per il giovane cresciuto sulle strade della sua Umbria la stagione di ciclocross 2024/2025 ha portato qualche novità. Abbandonato il team Beltrami TSA-Tre Colli si è unito alla Cingolani per il fuoristrada, mentre su strada vestirà la maglia della Work Service (che nel frattempo ha cambiato nome diventando Sam-Vitalcare-Dynatek). 

«Per quanto riguarda il ciclocross – analizza con noi Scappini – ho cambiato preparatore, ora lavoro con Matteo Belli, che mi seguirà anche su strada. Insieme abbiamo deciso di partire a correre sul fango fin da subito per sfruttare la condizione favorevole. Infatti al primo appuntamento di Corridonia sono riuscito a vincere. Ci siamo concentrati maggiormente su lavori di forza esplosiva, poi abbiamo deciso settimana per settimana come procedere».

Il confronto con atleti elite gli ha permesso di crescere parecchio e di alzare il suo standard (foto Lele Momoli)
Il confronto con atleti elite gli ha permesso di crescere parecchio e di alzare il suo standard (foto Lele Momoli)
Quest’anno nel ciclocross hai ritrovato un “vecchio” rivale: Stefano Viezzi…

Ci avevo corso contro già da junior. Quest’anno al campionato italiano abbiamo avuto un bel testa a testa e ho avuto modo di vedere che è cresciuto parecchio. Posso dire che va davvero forte, lo si è visto anche al mondiale dove è arrivato quarto al suo primo anno nella categoria. 

Come lo ha ritrovato?

Con una mentalità diversa. Ricordo che quando eravamo juniores riuscivo a batterlo perché giocavo di più sulla tecnica, visto che allenavo molto quell’aspetto. Lui nel 2024 è migliorato parecchio sulla distanza e nei rettilinei. Ha un fisico importante che gli permette di avere tanta forza. 

Nelle gare nazionali ha sempre ben figurato, dando filo da torcere a tutti e ottenendo belle vittorie (foto Instagram)
Nelle gare nazionali ha sempre ben figurato, dando filo da torcere a tutti e ottenendo belle vittorie (foto Instagram)
E’ uno di quelli con i quali ti piace confrontarti maggiormente?

In realtà preferisco scontrarmi con gli elite, come ad esempio Gioele Bertolini. A Torino c’è stato un bel duello e ha fatto fatica a staccarmi, solo una foratura nel finale mi ha allontanato da lui. Le gare fatte insieme agli elite mi hanno detto che vado forte, prendo questa cosa come un premio al mio lavoro e al preparatore. 

In cosa sei migliorato tanto, anche grazie a Matteo Belli?

Nei lavori in bici ma anche nell’alimentazione, sia prima che durante la gara. 

Scappini ha vestito la maglia della nazionale agli europei under 23 a Pontevedra, arrivando 11°
Scappini ha vestito la maglia della nazionale agli europei under 23 a Pontevedra, arrivando 11°
Com’è scontrarsi ogni domenica con atleti che poi saranno tuoi compagni di squadra in nazionale?

Da loro nel confronto imparo molto. Bertolini al mondiale di Levin ci ha mostrato bene come affrontare le curve e le canaline, in modo da viaggiare nella maniera più pulita possibile. Per il resto quando metto il numero sulla schiena non ho amici, una volta sceso dalla bici l’atteggiamento cambia, riesco a dividere molto questi due momenti. 

E’ un confronto che ti fa alzare l’asticella?

In allenamento penso alle sfide, correre contro di loro diventa un mio obiettivo migliorare per essere competitivo. Così, quando in gara mi ritrovo lì a battagliare, so di aver fatto tutto bene e che qualcosa in me c’è. 

La stagione dell’umbro classe 2005 si è conclusa con il mondiale di Levin, pochi giorni dopo era già in sella alla bici da strada
La stagione dell’umbro classe 2005 si è conclusa con il mondiale di Levin, pochi giorni dopo era già in sella alla bici da strada
E’ stato facile fare subito lo switch tra cross e strada?

Bisogna riuscire a cambiare mentalità perché si passa da allenamenti di una o due ore a uscite da quattro o anche cinque. Si deve curare maggiormente la distanza abbassando l’intensità, sto comunque continuando a tenere i lavori di forza ed esplosività. Cosa che faccio anche in palestra. Sono un corridore dallo spunto veloce, uno sprinter. Qualità nella quale il ciclocross mi dà una mano.

Che obiettivi hai per questa stagione su strada?

Correre con i professionisti e farmi vedere, mostrare che sono migliorato. Se penso a una disciplina sulla quale emergere dico senza dubbio la strada. Il ciclocross è un divertimento che mi dà tanto durante l’inverno, sia per la preparazione sia per la tecnica di guida. Voglio che continui a far parte del mio essere ciclista.

Guerciotti, vince Fontana ma alle sue spalle spunta Viezzi

01.12.2024
5 min
Salva

BREMBATE – Lo scenario nel quale si svolge il 45° Trofeo Mamma e Papà Guerciotti è quello del Vittoria Park, la struttura realizzata dall’azienda bergamasca che ospita per la prima volta questa storica gara di ciclocross. Fettucciati e sterrato che costringono gli atleti a guidare bene la bici per poter fare la differenza. Il gelo nella notte ha ghiacciato il terreno e la paura di tutti i ragazzi, durante la prova del tracciato avvenuta in mattinata, era che potesse cedere e diventare sempre più morbido con il passare delle ore. E’ successo invece che le temperature si sono alzate, ma non così tanto da scaldare l’ambiente. Un tracciato che è rimasto compatto dall’inizio alla fine, sul quale contavano più la tattica e le abilità di guida

Filippo Fontana vince il 45° Trofeo Mamma e Papà Guerciotti in maglia tricolore
Filippo Fontana vince il 45° Trofeo Mamma e Papà Guerciotti in maglia tricolore

Gioia inaspettata

Lo sa bene Filippo Fontana, campione italiano in carica che ha giocato d’astuzia per vincere questa gara ambita e sulla quale gli atleti di spicco del nostro movimento del ciclocross puntano sempre. Il duello testa a testa con l’inglese Thomas Mein si risolve agli ultimi metri. Quando era importante farsi trovare davanti il campione del team CS Carabinieri Cicli Olympia non si è fatto attendere. Conquistando una vittoria che gli dona il giusto morale

«Sono molto felice – racconta ai margini del podio Fontana – alla fine era una vittoria che non mi aspettavo neanche. Quando arrivano successi del genere sono molto graditi. Alla fine direi che è stata una giornata perfetta. Non avevo una grandissima gamba, come è normale che sia visto che non ho una buona preparazione al momento. Tuttavia sono riuscito a limare e ho fatto una gara gestita molto bene. Per quello che erano le mie forze ho sparato la cartuccia all’ultimo giro, sapevo che avrei dovuto giocarmela così».

Nervi e tattica

Il ritmo lo ha impostato il britannico Mein fin da subito, cercando di allungare e scremare il gruppo dei 55 partenti. I due sono andati via con forza da metà gara in poi e si è subito capito che il livello fosse pari. Tra gambe e agilità nel muovere la bici tra curve e contropendenze nessuno dei due è riuscito a fare la differenza. 

«L’idea era di limare il più possibile – prosegue Fontana- almeno per vedere come si sarebbe poi svolta la gara. I primi giri ho lasciato tirare Mein, anche perché eravamo in tanti. Dopo metà gara ho provato ad allungare e siamo rimasti io e lui. Ci siamo dati praticamente cambi regolari fino alla fine della gara. All’ultimo giro mi ha lasciato davanti e ho gestito la cosa a mio favore. Nell’unico rettilineo, nel quale Mein avrebbe potuto passarmi, ho accelerato e sono riuscito a rimanere davanti. Nei tratti guidati, dove non era possibile sorpassare, ho respirato e abbassato leggermente il ritmo. Ho preso lo strappo finale in testa, era fondamentale, visto che negli ultimi cento metri la strada era stretta».

Giovani che scalpitano

Nella parte iniziale di gara alla coppia di testa si è accodato un pimpante Samuele Scappini, ragazzo under 23 che mostra di crescere bene e di essere in grande forma. Sull’ora di gara gli è mancato il ritmo per rimanere con i grandi e provare a vincere. Un problema meccanico gli ha tolto anche la soddisfazione del terzo posto, andato al campione del mondo juniores Stefano Viezzi. Tante attenzioni erano rivolte proprio al classe 2006, al primo approccio con il mondo dei grandi. 

«Non sono partito benissimo – analizza Viezzi – ho avuto un piccolo contatto in partenza che mi ha fatto un po’ indietreggiare. Mi sono trovato intorno alla ventesima posizione con l’obbligo di recuperare. Ho approfittato dei momenti morti davanti, quando si guardavano, per tornare sotto. E’ stato un continuo tira e molla perché appena tornavo sotto i primi ripartivano. Alla fine posso dirmi solo contento del piazzamento».

«L’approccio alla categoria – continua Viezzi, che dal 2025 sarà un corridore del devo team della Alpecin Deceuninck – penso sia buono. Correndo con gli elite posso solo crescere. Oggi, ma comunque in generale nell’ultimo periodo, sento che sto crescendo in vista degli appuntamenti importanti della stagione. Quello di massimo prestigio sarà il mondiale, al quale voglio arrivare alla mia massima condizione. Confrontarsi con questi atleti fa piacere, oltre a essere di calibro internazionale sono anche alla massima maturità. Io sono ancora troppo giovane per capire quale possa essere il mio livello, non mi pongo limiti».

Giro delle Regioni, Scappini mette subito il turbo

05.10.2024
4 min
Salva

La rinnovata formula del Giro delle Regioni di ciclocross, partorita da Fausto Scotti per prendere l’eredità del Giro d’Italia, ha vissuto a Corridonia il suo primo atto. Non è facile pensare a una gara di ciclocross quando sia strada che mtb (per non dire del gravel…) sono ancora in piena attività. Eppure al primo dei 6 appuntamenti disputato nella località maceratese e vinto da Samuele Scappini sono stati oltre 700 gli appassionati di tutte le età presentatisi al via.

Prima vittoria nella massima categoria per Samuele Scappini. Il ciclocross resta la sua casa (foto Paletti)
Prima vittoria nella massima categoria per Samuele Scappini. Il ciclocross resta la sua casa (foto Paletti)

Scappini, il cross prima di tutto

L’attesa maggiore era per conoscere il nome del primo leader della classifica Open. Se si tratta di un nome conosciuto per chi ha frequentato gli ultimi anni della challenge rosa, resta comunque una sorpresa perché Scappini è al suo primo successo nella categoria superiore. Il corridore umbro tiene fede alla sua fama di ciclocrossista prima ancora che stradista, uscendo fuori dagli schemi consueti e sul circuito marchigiano ha mostrato subito di essere a suo agio sui prati.

«Pensando proprio a questi appuntamenti – afferma Scappini – ho chiuso la mia stagione su strada, la prima da U23, in anticipo, a fine luglio. Ho pensato che avevo bisogno di tempo e preparazione per puntare a quella che ritengo la mia vera specialità. Infatti mi sono presentato al via che ero già in grande spolvero».

Per Antonio Folcarelli, uno dei favoriti per la vittoria finale, secondo posto. A Tarvisio la rivincita (foto Paletti)
Per Antonio Folcarelli, uno dei favoriti per la vittoria finale, secondo posto. A Tarvisio la rivincita (foto Paletti)

Team Cingolani, una nuova casa

Il corridore umbro non fa mistero che la strada è quasi un dovere sentito come tale. «Io amo il ciclocross da sempre – racconta – a 6 anni già andavo sopra una bici da cross e ho affrontato le prime gare. La strada mi piace, ma il ciclocross lo sento più mio, mi è per assurdo più semplice da affrontare. La mia stagione su strada è stata un po’ in altalena. Io però voglio prendere solo la parte positiva, tutto quello che ho imparato in un anno tosto».

Scappini, che per quanto riguarda la strada è in cerca di un team dopo aver lasciato la Beltrami Tsa Tre Colli, nel ciclocross ha trovato un nuovo approdo al Team Cingolani, quasi un paradiso: «Mi trovo benissimo con i ragazzi e con lo staff, sono prodighi di consigli, non lasciano nulla al caso. So che hanno vissuto una stagione difficile, ad agosto due tesserati sono morti in un incidente in bici a Senigallia, ma hanno voluto reagire con il lavoro, onorandoli con i risultati e l’impegno. Sono davvero contento della mia scelta».

Il Team Cingolani ha fatto piazza pulita a Corridonia, ora vuole ripetersi a Tarvisio
Il Team Cingolani ha fatto piazza pulita a Corridonia, ora vuole ripetersi a Tarvisio

Rivincita a Tarvisio, si cambia tutto…

La vittoria di Scappini a Corridonia non è stata mai in discussione: «Dopo la prima curva ero terzo, poi sono andato avanti, sentivo che le gambe giravano alla perfezione e man mano ho guadagnato sempre di più sugli avversari fino a superare il minuto di vantaggio. Era un percorso ideale per me, con molti rettilinei ma anche molti rilanci dove potevo mettere a frutto la mia esplosività. Domenica saremo a Tarvisio per la seconda tappa, questa però non è proprio l’ideale perché sul circuito non manca certo la salita, ma con la condizione che ho cercherò di dire la mia ugualmente».

L’inizio della challenge è stato oltre le aspettative, anche grazie allo spettacolo regalato dalle ragazze, con una sfida incerta fra Carlotta Borello, la figlia d’arte Giorgia Pellizotti e Alessia Bulleri, risolta dalla Borello dopo due giri con un attacco in coincidenza temporale con un salto di catena per la Bulleri. Grazie al successo, il Team Cingolani completa una domenica da incorniciare, mentre la Pellizotti, seconda, si impossessa della leadership fra le juniores. «E’ stato un percorso che mi è piaciuto molto questo di Corridonia – ha affermato Borello dopo il successo – perchè c’erano molte curve, bisognava sempre rilanciare e ho dato del mio meglio. Sono felice di aver ottenuto il successo all’esordio con la mia nuova squadra, adesso spero di togliermi delle altre soddisfazioni importanti nel corso della stagione».

L’arrivo vittorioso di Borello, anche lei appena entrata nel Team Cingolani (foto Paletti)
L’arrivo vittorioso di Borello, anche lei appena entrata nel Team Cingolani (foto Paletti)

Fra i più giovani bella sfida fra Filippo Grigolini e Giacomo Serangeli, nomi che anche su strada si sono fatti notare. Grigolini, anche lui targato Team Cingolani, è stato tra gli allievi più in vista anche se anche per lui per ora si può dire che il ciclocross ha la preminenza, tanto che Pontoni già da tempo lo segue, mentre Serangeli ha finalmente superato tutti i problemi fisici d’inizio stagione. Considerando le tante assenze un po’ in tutte le categorie, considerando le concomitanze, si prospetta davvero un’edizione con i fiocchi.

Scappini, il cross e la strada: tutto con la Beltrami

09.12.2023
4 min
Salva

La stagione del ciclocross prosegue spedita verso i prossimi appuntamenti, tra cui la tappa di Coppa del mondo in Val di Sole. In questo finale di 2023 una delle novità è la presenza del classe 2005 Samuele Scappini tra la categoria under 23. Il giovane umbro si affaccia per la prima volta tra i grandi e di lui si fa un gran parlare. Nel fuoristrada va forte, ma su strada la curiosità è se possibile più grande. Il primo a credere nelle sue qualità è stato Eros Capecchi, responsabile tecnico del Comitato Regionale Umbria. 

Dalla prossima stagione, Scappini vestirà la maglia della Beltrami TSA-Tre Colli, con cui ha già iniziato il periodo del cross. «Correre con la stessa squadra – racconta Scappini – sia nel ciclocross che su strada permetterà di fare un percorso comune di crescita

La stagione di Scappini nel ciclocross è iniziata con delle buone prestazioni (foto Instagram)
La stagione di Scappini nel ciclocross è iniziata con delle buone prestazioni (foto Instagram)

Primo anno U23

Il cross ha già lanciato Scappini nel mondo degli under 23, il ragazzo umbro ha già corso tanto e non sembrerebbe volersi fermare. 

«Domani – ci dice Scappini in una pausa – farò il mio esordio in Coppa del mondo con la Beltrami. Andremo a correre in Val di Sole, sarà la prima volta che mi metterò alla prova su un fondo del genere (il riferimento è alla neve, ndr). Scoprirò se mi piace o meno. Sono un pochino emozionato, ma onestamente punto a fare bene».

«La stagione è iniziata nel modo giusto – continua – nonostante il passaggio di categoria sto facendo tante gare. Vedo i ragazzi più grandi, ma non sono così distanti. Mi aspettavo di avere qualche difficoltà in più. Mi alleno tanto e i risultati sono positivi, sono curioso di vedere cosa riuscirò a fare la prossima stagione, quando sarò under 23 di secondo anno».

Nel 2022, Scappini ha corso con il team Fortebraccio, vincendo il titolo nazionale juniores (foto Instagram)
Nel 2022, Scappini ha corso con il team Fortebraccio, vincendo il titolo nazionale juniores (foto Instagram)
Dove hai sentito il passaggio di categoria?

Nella tecnica, sono migliorato tanto in questi mesi. La cosa che mi preoccupava di più era la durata della gara, che sarebbe passata da 40 minuti ad un’ora. Però sono riuscito a reagire bene, mi alleno di più ed i risultati sono buoni. Mi manca poco per avere la resistenza giusta per fare un’ora di gara ed essere competitivo. 

C’è tanta attesa anche per quello che potrai fare su strada, lo aveva detto per primo Eros Capecchi.

Mi conosce da quando sono piccolo praticamente. Mi ha sempre incoraggiato nel seguire il mio percorso di crescita, è convinto che possa fare davvero bene. 

Scappini su strada si è messo alla prova con la maglia della nazionale (foto DirectVelo)
Scappini su strada si è messo alla prova con la maglia della nazionale (foto DirectVelo)
E tu che ne pensi?

Per il 2024 vedremo cosa riuscirò a fare, se migliorerò anche lì. Non so bene cosa aspettarmi perché non ho mai messo troppo l’accento su questa disciplina. Il mio focus è sempre stato il ciclocross. 

I primi passi in Beltrami come sono stati?

Mi hanno accolto molto bene e mi sto allenando al meglio. La squadra mi segue passo dopo passo con un allenatore. Sicuramente far parte di un team continental vuol dire che ora la strada avrà maggior peso nel mio calendario, ma non abbiamo ancora deciso come.

Insieme alla Beltrami TSA-Tre Colli correrà anche su strada, c’è tanta curiosità in merito (foto Instagram)
Insieme alla Beltrami TSA-Tre Colli correrà anche su strada, c’è tanta curiosità in merito (foto Instagram)

Il perché di Miodini

Una vera e propria motivazione sull’arrivo di Scappini ce la dà Miodini, diesse della Beltrami. L’umbro parla con lo stupore di una giovinezza che lo vede voglioso di provarci, a lui tocca pedalare. A chi lo circonda, invece, il compito di indirizzarlo sulla strada giusta.

«I suoi obiettivi – dichiara Miodini – nascono da un bisogno più ampio. La voglia di mettersi alla prova in qualcosa di nuovo. E’ chiaro che ci saranno delle difficoltà, non sarà facile all’inizio. Scappini è tanto determinato, nella sua motivazione rivedo Pesenti. Entrambi hanno una grinta che li porta a stare sempre ai massimi livelli. E’ un ragazzo sul quale abbiamo scommesso, si tratta del suo primo anno tra gli under 23, vedremo come si adatterà. Sicuramente correrà tanto nel cross, poi si fermerà e farà una pausa nei mesi di febbraio e marzo. Ripartirà, come ha fatto anche Agostinacchio l’anno scorso, a fine marzo o inizio aprile.

Samuele Scappini: due tricolori cross e ora strada e pista

15.02.2023
4 min
Salva

Gli juniores rappresentano una categoria di transizione che vede l’alternarsi di nomi e risultati. Quando però emerge un nome in grado di vincere due tricolori consecutivi nel ciclocross e molteplici corse su strada, è bene farsi un piccolo appunto sul taccuino. I tempi però non devono essere affrettati, Samuele Scappini compirà diciotto anni il 24 aprile e quando ci risponde ha appena chiuso il libro di scuola su cui stava studiando. Entriamo così in punta di piedi a conoscere l’umbro, talento emergente del Team Fortebraccio

Per Scappini quella di Hoogerheide è stata la prima convocazione ad un mondiale. In apertura, il podio ai tricolori di Roma
Per Scappini quella di Hoogerheide è stata la prima convocazione ad un mondiale. In apertura, il podio ai tricolori di Roma
Sei appena tornato dalla tua prima convocazione ad un mondiale. Che esperienza è stata?

Essere stato convocato in nazionale è stato bellissimo. E’ stata la mia prima volta. Ero partito per fare bene. Però ci sono stati degli inconvenienti che non mi hanno permesso di esprimermi al meglio.

Di che tipo?

Quindici minuti prima del via ho fatto una partenza da fermo e mi sono trovato con il manubrio in mano. Con il carbonio squarciato. Ho dovuto quindi cambiare bicicletta. 

E l’altro inconveniente?

Dopo la partenza a 300 metri dal via c’è stata una caduta e sono rimasto coinvolto. Sono ripartito ma la gara era già compromessa. Una serie di avvenimenti che mi hanno fatto perdere concentrazione e lucidità e ho chiuso solo 45°.

Scappini Variano 2022
A Variano 2022 il corridore umbro aveva spiazzato tutti, vincendo il primo titolo italiano juniores
Scappini Variano 2022
A Variano 2022 il corridore umbro aveva spiazzato tutti, vincendo il primo titolo italiano juniores
Un mondiale sfortunato possiamo dire. La tua stagione cross vanta però 12 vittorie tra cui il secondo titolo tricolore consecutivo…

Ero dato favorito da tutti. Sono rimasto con i piedi per terra con quella maglia, che nella mia testa volevo riconquistare e confermare. Così è stato. 

Portaci a quel giorno…

Le gambe le avevo e la concentrazione era al massimo. Le prime curve le ho affrontate bene guadagnando subito 20 metri. Poi pian piano ho incrementato il vantaggio e sono arrivato al traguardo con 40 secondi. 

La tua categoria è stata criticata per l’impegno nelle trasferte in maglia azzurra. Che cosa hai percepito da dentro?

In nazionale mi sono sempre trovato bene. Io vado d’accordo con tutti, non mi arrabbio facilmente. Dobbiamo lavorare e seguire quello che ci dicono. 

La vittoria di Scappini al campionato italiano di Roma è stata la ciliegina sulla torta di una stagione plurivittoriosa
La vittoria di Scappini al campionato italiano di Roma è stata la ciliegina sulla torta di una stagione plurivittoriosa
Veniamo alla strada. Ti stai già preparando?

Da domani parto con la preparazione per partire al meglio con la stagione. Il mio obiettivo è quello di diventare uno stradista. Per farlo devo vincere le gare e so che non sarà facile. 

Oltre a cross e strada, gareggi anche in pista?

Sì assolutamente. Con le mie caratteristiche penso di poterla portare avanti e sento che mi tornerà utile. 

Quale specialità ti piace di più?

Mi piace molto il chilometro da fermo. Sono esplosivo e sento di poter far bene. 

Stai scoprendo le tue potenzialità, che tipo di corridore sei?

Se c’è un arrivo in salita, diciamo che non sono il favorito, ma me la gioco. Non sono uno scalatore. Se si arriva con un gruppetto ristretto posso dire la mia. Io mi sento velocista da pianura e mi piacciono molto anche gli arrivi in leggera salita dove c’è da spingere. 

L’umbro corre nel Team Fortebraccio dalla categoria juniores
L’umbro corre nel Team Fortebraccio dalla categoria juniores
Quando partirà la tua stagione?

Le prime gare saranno a inizio marzo, ma non abbiamo ancora stilato un calendario. Parto con la preparazione poi si vedrà. 

TI sei prefissato degli obiettivi?

Spero di fare bene al campionato italiano perché sarebbe la ciliegina sulla torta per la categoria juniores. Due tricolori ciclocross e uno su strada sarebbe il massimo. I miei due sogni per il 2023 sono andare al mondiale e all’europeo. 

Se per strada e ciclocross gli obiettivi sono tricolori, per la pista?

Non sento di avere particolari aspirazioni. A livello nazionale sento di poter dire la mia, poi tutto quello che viene è guadagnato. 

Vigilia dei mondiali, Pontoni fra amici e… nemici

02.02.2023
6 min
Salva

E’ un Pontoni carico a mille quello in partenza per Hoogerheide, sede dei mondiali di ciclocross. Nel weekend (ma si comincia già domani con la staffetta) si tirano le somme di un lavoro che è iniziato l’estate scorsa e che è proseguito non senza scossoni, non senza qualche tirata d’orecchie, soprattutto nei confronti dei più giovani.

Prima di procedere alla presentazione delle singole gare, il cittì tiene a togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «Dopo le convocazioni – dice – ne ho sentite di tutti i colori. La delegazione è composta da 14 elementi perché in extremis è stato recuperato Samuele Scappini, ma la sua non era stata un’esclusione per chissà quale ragione. Il campione italiano aveva avuto qualche problema fisico, con il suo team siamo rimasti costantemente in contatto e avevamo anche stabilito un cammino di avvicinamento alla rassegna iridata. La sua idoneità è arrivata solo martedì, quindi è stato aggregato alla squadra dopo le convocazioni. Non c’era alcun caso».

Il tricolore juniores Scappini convocato in extremis. Problemi fisici risolti in settimana
Il tricolore juniores Scappini convocato in extremis. Problemi fisici risolti in settimana

Venerdì, team relay

I mondiali in casa italiana inizieranno subito con una prova molto importante. Nella team relay l’Italia parte infatti da campione uscente, ma Pontoni getta acqua sul fuoco.

«Rispetto a Fayetteville – dice Pontoni – la situazione è cambiata, le nazioni prestano molta attenzione a questa nuova prova. L’Olanda gioca in casa e non vorrà perdere la prima gara, quindi la vedo nettamente favorita. Noi siamo lì a giocarci il podio con Francia e Belgio, ma in una gara simile deve funzionare tutto al massimo, basta un salto di catena, un minimo problema e la corsa è andata. Io comunque, se dovessi scegliere una medaglia da portare a casa, la vorrei qui perché esprime la forza di un movimento».

Sabato il programma comincerà con la prova junior femminile e anche qui ci si giocano grandi chance. Sin dall’inizio di stagione Pontoni ha detto di puntare molto sulla Venturelli considerando le caratteristiche del percorso.

«E’ vero – dice – ma io non sottovaluterei anche la Corvi vista la sua condizione e la sua vittoria a Ostia Antica su un percorso molto simile a quello olandese. La Venturelli è in crescita di condizione, diciamo che abbiamo due belle frecce da scagliare. Inoltre Valentina Corvi partirà dalla prima fila, Federica dalla seconda, questo è un vantaggio ed è importante perché bisognerà entrare subito nel cuore della corsa.

Toneatti a Namur, dove un errore nel finale l’ha privato del meritato podio
Toneatti a Namur, dove un errore nel finale l’ha privato del meritato podio

Molengraaf favorita, ma…

«Qui certamente l’olandese Molengraaf è la favorita – distingue Pontoni – ma mi aspetto una gara diversa rispetto allo scorso anno perché la Backstedt uccideva la competizione sin dall’inizio, l’olandese invece dovrà sudarsela, non è superiore allo stesso modo. Per il resto attenzione alle gemelle canadesi Ava e Isabella Holmgren, ma per il podio ci siamo anche noi».

SI parla di under 23 e il pensiero torna agli europei e al 4° posto di Toneatti: «Il rammarico per quel podio sfuggito per errore resta, ma da lì in poi Davide ha corso bene, anche domenica a Besançon per metà gara è stato davanti. Viene dalla preparazione su strada con l’Astana, deve solo ritrovare un po’ di brillantezza e agilità e su questo ha lavorato negli ultimi giorni. Io dico che può ripetere la gara degli europei, ma attenzione anche ad Agostinacchio, tornato in forma quando serviva e che in settimana mi è piaciuto molto. Qui mi aspetto una lotta fra il belga Nys e l’olandese Del Grosso, puntando però più sul primo».

Per la Persico tanti quarti posti in stagione. Che l’acuto arrivi proprio a Hoogerheide?
Per la Persico tanti quarti posti in stagione. Che l’acuto arrivi proprio a Hoogerheide?

La Persico ci riprova

A chiudere la giornata del sabato ci sarà la gara Elite femminile, con Silvia Persico pronta a dare battaglia alla corazzata arancione per ripetere lo straordinario bronzo di Fayetteville.

«Fra le olandesi proprio non saprei chi scegliere – dice il cittì – la Alvarado si è risparmiata per i mondiali, Van Empel e Pieterse hanno rinunciato alla gara U23 per puntare al bersaglio grosso. Silvia ha avuto qualche piccolo problema ma conto che sabato sia già al massimo».

Si può contare anche sulla guerra interna fra le olandesi per sorprenderle? «Ognuna farà corsa per sé e di certo nessuna non tirerà i freni. La Persico sa leggere la corsa, se si presenterà l’occasione sono sicuro che ci sarà».

Da sinistra Van Empel, Van Anrooij e Brand. La Van Anrooij ha scelto di rimanere fra le U23, puntando a un oro sicuro
Da sinistra Van Empel, Van Anrooij e Brand. La Van Anrooij ha scelto di rimanere fra le U23, puntando a un oro sicuro

Juniores, chance per la Francia

Il programma della domenica ha chiaramente meno aspettative in casa azzurra, ma non per questo c’è meno attenzione, anzi. Nella gara junior Pontoni vede un netto favorito.

«Il francese Leo Bisiaux ha fatto vedere di avere qualcosa in più – dice Pontoni – poco conta che abbia perso in Coppa nella gara di casa. Dai nostri mi aspetto molto, voglio una corsa d’attacco. Scappini sarà quello che partirà più avanti e deve sfruttare l’occasione agganciando il treno dei migliori. Molto dipenderà dal clima, gli esperti prevedono pioggia prima delle gare e il fango potrebbe cambiare le carte in tavola».

A seguire le under 23 con l’Italia che schiererà Carlotta Borello e Asia Zontone: «Le due azzurre hanno fatto quasi tutta la Coppa del Mondo, il campo dice che possono ambire a una Top 10 e sarebbe un grosso risultato. Qui la Van Anrooij, unica delle big a non aver voluto cambiare categoria, dovrebbe avere la strada spianata verso il titolo, vedremo se la Backstedt sarà già matura per darle battaglia».

Van Der Poel e Van Aert. L’ennesima sfida iridata elite, per ora il punteggio è 4-3 per l’olandese
Van Der Poel e Van Aert. L’ennesima sfida iridata elite, per ora il punteggio è 4-3 per l’olandese

L’ennesima battaglia fra i due Tenori

In chiusura il piatto forte del weekend, la gara elite maschile e quindi la sfida fra Van Aert e Van Der Poel: «Non mi azzardo in un pronostico perché è impossibile – sottolinea Pontoni – mai in passato i due sono arrivati alla gara iridata entrambi in una tale condizione, c’era sempre uno dei due leggermente al di sotto. Io da appassionato sono curioso di vedere come andrà a finire. Van Aert forse ha più potenza, ma l’olandese gioca in casa, conosce quel percorso a menadito, sa dove intrappolarlo».

Per l’Italia ci sarà il solo Filippo Fontana: «Entrare nei primi 10 significherebbe come una vittoria, dentro i 15 sarebbe già un buon risultato. La condizione c’è, anche a Besançon era nel gruppo dietro i primi. Serve molta abilità soprattutto nelle prime battute, poi si vedrà».

Gestione degli juniores: Pontoni ha qualcosa da dire

23.11.2022
4 min
Salva

Se da una parte gli europei di ciclocross di Namur avevano lasciato ottime impressioni per la selezione azzurra, con la perla dell’argento della Corvi, dall’altra qualche riflessione su quel che non ha funzionato ha riempito le giornate del cittì Daniele Pontoni. La debacle degli junior è stata sì una sorpresa, considerando le aspettative e i valori messi in luce dai ragazzi a inizio stagione, ma anche la conferma che qualcosa non va e Pontoni lo aveva segnalato anche prima degli europei.

E’ quindi importante analizzare la situazione in un momento di relativa stasi. La squadra nazionale non era presente alla tappa di Coppa del mondo a Overijse, il cittì ha dato seguito alle sue riflessioni in attesa di rimettere mano alla composizione del team azzurro per i prossimi appuntamenti.

«Bisogna guardare a quanto avvenuto con occhi esterni – afferma il friulano – senza essere troppo legati alle contingenze della gara. Allora capisco che la responsabilità è anche nostra, intendo della nostra generazione e ci metto dentro me per primo, tecnici, genitori. Siamo abituati a dare tutto ai nostri figli, senza lasciare loro la libertà di fare da soli, magari anche sbagliando».

Stefano Viezzi, soli 16 anni, è uno dei nuovi talenti su cui Pontoni conta per il 2023-24
Stefano Viezzi, soli 16 anni, è uno dei nuovi talenti su cui Pontoni conta per il 2023-24
E’ un pensiero legato solo all’attività sportiva?

No, concerne quella ma va al di là, è il frutto della nostra intera società. Noi tecnici prepariamo tutto nei minimi particolari proprio come fa un genitore, ma in certi casi dobbiamo fare un passo indietro, lasciare i ragazzi liberi di fare, di affrontare le situazioni mettendoci del loro, di essere più autosufficienti. I nostri ragazzi sono abituati a questa situazione e quindi non hanno quella “fame” che è necessaria per emergere.

Tu nel recente passato sei stato spesso severo con i ragazzi…

Le mie sono sempre state critiche costruttive, tese a capire che cosa funziona e cosa no. Il primo responsabile se un risultato non arriva sono io, questo sia chiaro, perché significa che qualcosa non ha funzionato. Prima degli europei mi ero reso conto che qualcosa non andava e lo avevo segnalato, anche in maniera forte, ma evidentemente non è bastato. Nel ritiro in Spagna avevo visto ragazzi impegnati, motivati, affamati, poi invece tutto è cambiato. Ho sentito i discorsi che venivano fatti nei giorni alla vigilia di Tabor e mi sono accorto che i ragazzi non avevano più i piedi ben piantati per terra.

Scappini, carattere esuberante, ha grandi potenzialità. Pontoni vuole che sia sfrontato anche in gara
Scappini, carattere esuberante, ha grandi potenzialità. Pontoni vuole che sia sfrontato anche in gara
Che cosa è successo in Repubblica Ceca e poi a Namur?

L’errore è stato sempre lo stesso: avevamo programmato di partire davanti, ma per farlo devi anche essere “cattivo”, farti rispettare, lavorare di gomiti sempre entro le regole. Invece la partenza è stata molle, salvo per Scappini che poi si è però perso. Ora si riazzera tutto: al ritiro di Jesolo porterò un numero ampio di ragazzi, vedremo se le cose cambiano. Quel che è certo è che nessuno è sicuro del posto.

Facciamo un passo indietro, al Pontoni corridore. Alla loro età eri un ragazzo il cui talento andava di pari passo con un carattere esuberante, spesso anche fuori dagli schemi, non facilmente gestibile. Avessi nel gruppo “quel” Pontoni che cosa diresti?

Magari averne… Sarei contentissimo di trovare un giovane che ha carattere, anche per tenermi testa nelle discussioni, nel dire come la pensa. Sono sempre stato convinto che anche le litigate rafforzino i rapporti. Io voglio veder tirare fuori la rabbia agonistica, metterci del proprio in gara, per questo dicono che sono abituati troppo bene. Ai ragazzi ho sempre detto che fuori gara devono avere un comportamento impeccabile perché rappresentano l’Italia, in gara devono stare sempre entro i confini del regolamento, ma devono anche farsi rispettare. Per entrare nella storia devi farla e lo fai con i risultati, non con Instagram…

Valentina Corvi sul podio europeo. Dietro di lei sta crescendo una bella generazione femminile
Valentina Corvi sul podio europeo. Dietro di lei sta crescendo una bella generazione femminile
Uno che sembrava ricalcare un po’ le tue orme è Scappini, parlandoci appare uno molto sicuro di sé, quasi guascone…

E’ vero, ma da un anno a questa parte qualcosa è cambiato. Prima andava dentro ai problemi, oggi la minima contrarietà lo sgonfia un po’, perde quella sua caratteristica che per me era un pregio. Le gare non si vincono solo quando si è al massimo della forma, bisogna anche far vedere all’avversario che sei pronto alla lotta, farti vedere forte a prescindere.

La situazione fra le pari età è più florida…

Indubbiamente e non solo perché abbiamo due stelle come la Corvi, che è tenace, silenziosa ma con dentro un carattere da leonessa in gara e la Venturelli, che ha un talento enorme e che vorrebbe sempre essere da 10, nello sport come a scuola, quando certe volte basta anche essere da 6 o 7. Sta crescendo una bellissima generazione e dovremo essere bravi a coltivarla come si deve. I ragazzi… Bè, rimarranno per me un cruccio che mi porterò fino a fine stagione, devo essere bravo io a trovare la strada per far esprimere il loro potenziale.