Centomo: «Due corridori in più per aiutare il ciclismo».

28.10.2020
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La Italia Nuova Panigale è una realtà storica del ciclismo juniores nazionale, un gruppo che va avanti da 60 anni. La squadra emiliana è diretta da Claudio Centomo. Anche per loro questa è stata una stagione a dir poco particolare. Tutto sembrava pronto, quindi è arrivato lo stop e poi la lunga “volata” conclusasi come per tutti al Trofeo Buffoni.

Stagione intensa 

«Durante la quarantena – spiega Centomo – abbiamo detto ai ragazzi di non esagerare, chi lo ha fatto ha pagato. Non sapevamo neanche se avremmo ricominciato o meno. Con Marco Lenzi, il nostro preparatore, abbiamo cercato di non fargli fare troppi rulli, ma di favorire gli esercizi, la palestra. Dopo il “libera tutti” abbiamo fatto anche un ritiro di quattro giorni a Fanano, sulle nostre alture, giusto per vedere la situazione».

Vestono i colori della Panigale dieci ragazzi: 5 di primo anno e 5 di secondo, anche se alla fine due di secondo anno non hanno corso per alcuni problemi fisici. Ma quest’anno con la crisi che si prospetta, molti team che chiudono e sponsor che spariscono, Centomo ammette che faranno un sacrificio e ne prenderanno due in più.

«La nostra idea è quella di aiutare i ragazzi. Ma i tempi sono difficili e veniamo da una stagione che seppur breve ci è costata molto. Infatti da luglio fino a metà ottobre abbiamo corso tutti i week-end, dal Nord al Sud. Ogni volta era un “campionato italiano” con 250 partenti. Essendoci una sola gara andavano tutti lì. Gli organizzatori inoltre un po’ per scusa un po’ perché veramente erano in difficoltà non davano l’ospitalità e abbiamo dovuto pagare tute le spese».

Florian Kajamini, primo al Trofeo Autodemolizioni Mignolli nel veronese
Kajamini, primo al Trofeo Autodemolizioni Mignolli

Squadra giovane, ma buona

«In generale i ragazzi hanno fatto una buona stagione. Mi aspettavo qualcosa di più da Riccardo Sofia e Matteo Montefiori. Il primo è cresciuto però proprio in virtù del fatto che ogni gara di livello super alto ha raccolto poco. Il secondo invece ha pagato il lockdown. Era convinto non si gareggiasse più e ha preso peso. Loro due passeranno comunque tra gli U23, mentre un altro ragazzo, Riccardo Servadei andrà a correre in Mtb».

Chi brilla invece è un Florian Samuel Kajamini. Lui è un primo anno ed è anche riuscito a vincere.

«E’ stato anche in nazionale – aggiunge il ds emiliano – In salita è davvero forte, nonostante non sia un peso piuma (178 per 65 chili). Ha del margine. Inoltre gli piace attaccare. Ha raccolto 20 punti Fci: non sono pochi in una stagione così».

Per lui oltre alla vittoria (tra l’altro in solitaria) anche un secondo e due terzi posti.

Il ds e i fondamentali

«Questa è una categoria particolare – conclude Centomo – nella quale per certi aspetti devi ricominciare da capo. Devi ripetere i fondamentali come i birilli. Non immaginate in quanti non li sappiano fare. Anche perché tra gli U23 non le fai più certe cose. Scene come la mantellina di Hindley al Giro o di Roglic alla Vuelta si vedono perché spesso in allenamento dietro ci sono mamma o papà e quando arrivi in cima te la danno loro. Devono essere più autosufficienti».