Pinarello Grevil F, una bicicletta gravel aero da gara

20.08.2022
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Grevil F, la gravel di Pinarello per correre. A tratti sembra di pedalare su una Dogma con le gomme più grandi e non è solo una questione di design. Montata con Campagnolo Ekar e ruote Princeton Grit 4540 con mozzi White. L'abbiamo provata e queste sono le nostre considerazioni.

Il DNA race non è un’opzione, non lo è per nessuna delle biciclette dell’azienda di Treviso, non lo è neppure per la Pinarello Grevl F.

A tratti sembra di pedalare su una Dogma con le gomme più grandi e non è solo una questione di design. C’è una proporzione ottimale tra retrotreno e avantreno, che si riflette sulla rapidità della bicicletta e sulla trazione. C’è una geometria che non è mai troppo esigente e permette di cucire la Grevil sulle proprie esigenze. L’abbiamo provata e queste sono le nostre considerazioni.

Il claim che caratterizza il progetto Grevil F (foto Matteo Malaspina)
Il claim che caratterizza il progetto Grevil F (foto Matteo Malaspina)

Non una bicicletta da viaggio

Ci piace parecchio il suo carattere marcato e deciso, che vuole la nuova gravel di Pinarello come riferimento nella categoria race. La Pinarello Grevl F non è da considerare un progetto ibrido, non lo vuole essere. Non è la bicicletta che va bene per fare questo e quello, che va bene e “deve” accontentare tutti a prescindere.

E’ un mezzo da gara e deve essere contestualizzata in un ambiente di agonisti. Pochi fronzoli per una bicicletta “unica” in fatto di impatto estetico e comunque essenziale.

La versione del test

Una livrea full black alterna delle sezioni opache ad altre brillanti. Il kit telaio full carbon (la fibra di carbonio è la Toray T700) comprende anche il seat-post (specifico), la forcella, anch’essa tutta in carbonio e il cockpit Most in alluminio. La scatola del movimento centrale mantiene le calotte esterne, come vuole la tradizione Pinarello.

La forcella: il design è una sorta di family feeling Onda, certamente aerodinamica, ma con l’obiettivo di essere anche efficace in ambito off-road. La luce è abbondante, tra il passaggio dello pneumatico e la testa. Qui si possono montare coperture fino a 2,1” (con ruote 650b). Non un cavo, non una guaina passano all’esterno e nonostante questo lo sterzo gira senza blocchi e senza frizioni. Belli e utili i perni passanti con la leva di estrazione a scomparsa, per forcella e carro.

La componentistica prevede la trasmissione Campagnolo Ekar, con la monocorona anteriore da 40 denti e i 13 pignoni posteriori con la scala 9/42. Ci sono le ruote Princeton Grit 4540 con mozzi White, belle da vedere e gratificanti da usare, con gomme Maxxis da 40. La sella è Most.

Abbiamo rilevato un valore alla bilancia di 8,5 chilogrammi. Il prezzo di listino della bicicletta è di 5900 euro (nella versione con ruote Fulcrum Rapid Red).

Come va

Quando si sale per la prima volta sulla Pinarello Grevil F, sembra davvero di montare su una bicicletta da strada, di quelle disegnate per le competizioni. Il corpo è centrato in modo perfetto sulla scarola del movimento centrale e il reach complessivo dell’avantreno invita a caricare proprio sulla porzione anteriore. La bicicletta non ha uno sterzo troppo basso e, anche quando si pedala in presa bassa non si è mai schiacciati in avanti. Il comfort ne guadagna, soprattutto nel medio e lungo periodo, considerando che con la Grevil è divertente quando si va a smanettare sullo sterrato.

Soffre lo sconnesso importante ai limiti della mtb. Proprio in un contesto del genere emerge il suo carattere brioso e delle doti di rigidità non secondarie, che vengono assecondate da una corretta gestione degli pneumatici (meglio tubeless), per dimensione e tassellatura. Il suo terreno ideale rimane il sentiero battuto (senza troppa roccia), anche tecnico con tanti cambi di direzione, dove si può apprezzare l’agilità dell’avantreno e la stabilità del carro.

In salita è un gran bel mezzo, con una trazione che non ci aspetta da una bicicletta così compatta. Il carro posteriore è lungo 42,2 centimetri e il passo totale è di 109,2 nella taglia 53. Inoltre il corpo centrato sul movimento centrale contribuisce a far forza in salita e anche ad uscire di sella.

In conclusione

La Pinarello Grevil F segue una filosofia che accomuna tutte le biciclette dell’azienda veneta, ovvero il piacere di sviluppare dei mezzi race oriented. E’ ovvio che la nuova Grevil deve essere contestualizzata in un ambiente gravel, ma comunque non è un compromesso e il DNA corsaiolo emerge in diverse situazioni e per più volte durante l’uscita. E’ pur vero che in ambito off-road il setting del mezzo ricopre un ruolo fondamentale, nell’ottica di sfruttare a pieno le potenzialità della bicicletta.

La Pinarello Grevil F è la bicicletta da usare con le ruote a medio/alto profilo, magari con le gomme leggermente più basse di pressione, in modo da essere veloci e al tempo stesso stabili. Questa Pinarello è una bici di sostanza, non è leggerissima e tutto sommato è meglio così. Trasmette un costante senso di forza e di controllo, con risposte sempre decise. Ma è pure unica nel suo design e in un mondo di standard è un aspetto che non passa in secondo piano.

Nuova Pinarello Bolide F: appena nata, è già vincente

30.06.2022
5 min
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La nuova Pinarello Bolide F, l’abbiamo immaginata e vista, poi abbiamo atteso la sua ufficializzazione. Siamo a ridosso del Tour de France e puntuale, nel momento in cui Filippo Ganna la utilizzerà durante il suo assalto alla prima maglia gialla, la casa veneta entra nel dettaglio della nuova bici da crono.

Quando abbiamo pubblicato un approfondimento tecnico sull’aerodinamica delle biciclette, tra le varie considerazioni, una ci è rimasta impressa.

«Dal punto di vista commerciale – disse Federico Sbrissa della casa trevigiana – le vendite sono molto limitate e il ritorno è una questione di immagine del brand. Per Pinarello vale comunque la pena investire in questa categoria».

Tradotto, per un racing brand come Pinarello ci sono fattori che vanno oltre il business vero e proprio. La ricerca, lo sviluppo e fornire i materiali di altissimo livelli agli atleti più vincenti, sono una parte integrante di questa filosofia.

Ganna, campionati italiani crono in Friuli: si vede la forcella che spancia lateralmente
Ganna, tricolori crono in Friuli: si vede la forcella che spancia lateralmente

Accadde nel lontano 2013

Era l’epoca del Team Sky. C’erano Sir Bradley Wiggins e la necessità di sviluppare una bicicletta TT in grado di soddisfare le esigenze di un pool di professionisti forti dal punto di vista atletico, estremamente autorevoli nella tecnica e nella cura dei dettagli. C’era la necessità di rendere ancor più veloci dei corridori già velocissimi.

La prima Bolide nasce nel 2013 e nel 2015 entra nella storia con la versione HR, quella del record dell’Ora. Nel 2016 la prima evoluzione, con la Bolide TT, il progetto che ha accompagnato Ganna alla conquista di successi straordinari. E’ passato poco più di un lustro. Ora c’è il team Ineos-Grenadiers, c’è ancora Filippo Ganna fresco campione italiano della crono e c’è anche una versione tutta nuova della Bolide, che adotta il suffisso F (fastest bike ever, la bici più veloce di sempre).

CFD di nuova generazione

Lo sviluppo della Bolide F parte da un sistema CFD (Computational Fluid Dynamics) di ultima generazione, che mette insieme diversi criteri di valutazione e fa collimare i dati ai reali processi di produzione, Ma c’è altro…

L’implementazione dello studio di penetrazione dello spazio ha permesso di migliorare alcune sezioni della bicicletta, aumentando ulteriormente l’efficienza aerodinamica della precedente versione. Il piantone e il reggisella, tutto il carro con i suoi fendenti sono stati disegnati per adattarsi al meglio ai freni a disco, ottimizzando inoltre il sistema bicicletta/corridore. Lo schema utilizzato da PinaLab (e dal nuovo protocollo CFD) per la nuova Bolide F considera le variabili che si generano su sette angolazioni differenti e ben otto posizioni dell’atleta. Vengono considerate anche le potenze espresse dal corridore.

Le prime apparizioni della Bolide F, tra Tour de Suisse e Delfinato (foto Getty Images Pinarello)
Le prime comparse della Bolide F, tra Tour of Suisse e Delfinato (foto Getty Images Pinarello)

I punti chiave del progetto

L’ingresso dei freni a disco non ha solo obbligato a variare alcuni concetti di design delle tubazioni e sezioni della bicicletta, ci sono da considerare anche ruote e gomme. La Pinarello Bolide F è ottimizzata per l’impiego degli pneumatici da 28 millimetri e si adatta anche alla tendenza di avere ruote più “panciute” e con i canali interni più larghi.

Sono state riviste le forme delle appendici e il punto di ancoraggio all’attacco. In questo punto della bicicletta il drag è stato migliorato del 3%. Inoltre, sempre in merito al comparto del manubrio, è stato necessario un percorso di sviluppo differente, rispetto a quello dedicato a telaio e forcella.

Le appendici sono personalizzate in base alle caratteristiche degli atleti e prendono forma grazie ad una scannerizzazione del corridore: sono custom. Sono in titanio e stampate 3D, un processo molto costoso, ma che garantisce delle performances elevatissime. Ci sono due aziende in grado di sviluppare un prodotto di questa caratura: una in Italia, la seconda in UK.

Bolide F è più rigida del 17% nella zona del movimento centrale. Nei pressi del tubo sterzo la rigidità è stata aumentata del 7%. La forcella ha una rigidità superiore del 12% e del 5% lateralmente. Queste valutazioni non sono state eseguite esclusivamente sul materiale in un momento di staticità, ma considerando un’azione di 550 watt, valore accostabile a quello espresso da Ganna.

Caratteristica la sagomatura dell’obliquo che “accompagna” la ruota
Caratteristica la sagomatura dell’obliquo che “accompagna” la ruota

Il telaio è asimmetrico

Il telaio asimmetrico è una sorta di marchio di fabbrica, soluzione che viene mutuata dalla famiglia Dogma, così come la scatola del movimento centrale, filettata e con passo italiano. Il carbonio utilizzato è della serie M40X di Toray. E’ tutta in carbonio anche la forcella, specifica per il progetto Bolide F, che prende il nome di Onda TT fork. Il carro posteriore e la forcella danno spazio a pneumatici fino a 28 millimetri di sezione e la bicicletta è ovviamente approvata UCI.

Il telaio asimmetrico appartiene al DNA Pinarello
Il telaio asimmetrico appartiene al DNA Pinarello

Anche più leggera

A parità di taglia, una 55, il frame-kit (telaio, forcella, reggisella e serie sterzo, oltre alle guaine idrauliche dei freni) della nuova Bolide ha un valore alla bilancia dichiarato di 2.265 grammi (1.100 grammi il solo telaio, non verniciato). La versione più anziana con freni tradizionali arrivava a 2.435 (170 grammi di differenza). Viene prodotta in quattro taglie: 45, 48,5, 52 e 55. tutte le misure hanno in comune l’angolo del piantone a 77°, mentre l’apertura dell’avantreno varia tra i 72° e 73° (dal telaio più piccolo a quello maggiore).

Pinarello

Nuova Bolide, ultimo test al Giro di Svizzera

21.06.2022
6 min
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Fu Fausto Pinarello per primo, commentando la Dogma F con cui Richard Carapaz aveva appena vinto il titolo olimpico su strada a Tokyo, ad anticipare che fosse allo studio anche una nuova bici da crono che avrebbe preso il posto della plurititolata Bolide, lanciata nel 2013 e affidata a Bradley Wiggins, che ne fece bella mostra al Giro d’Italia. Sulla nuova struttura sarebbe nata e nascerà verosimilmente anche la bici da inseguimento per la nazionale, che sulla Bolide ha conquistato titoli iridati e olimpici nelle prove individuali e a squadre. Sarà anche base per la bici del record dell’Ora di Filippo Ganna?

Nella crono di Villars al Romandia, Thomas aveva ancora la vecchia Bolide
Nella crono di Villars al Romandia, Thomas aveva ancora la vecchia Bolide

Per Thomas e Martinez

Come succede sempre in questa fase della stagione che porta al Tour, alle corse bisogna tenere l’occhio… acceso ed è stato così che al Giro di Svizzera la nuova bici da crono è uscita dal garage del Team Ineos Grenadiers per Geraint Thomas e Dani Martinez. Neppure Ganna al Delfinato l’aveva ricevuta, pur vincendo la crono, probabilmente perché la novità è arrivata proprio nelle ultime ore. E mentre in altri casi il prototipo viene mascherato con una colorazione neutra, in questo Pinarello non ha fatto nulla perché la bici passasse inosservata. Perché è vero che la colorazione camouflage scelta potrebbe mascherare alcune soluzioni geometriche, ma d’altra parte era impossibile non accorgersi della differenza: di fatto l’unico tratto in comune con la nuova bici parrebbe essere il manubrio personalizzato stampato di 3D che è sempre stato il punto di forza degli atleti Pinarello. 

Ganna ha vinto la crono del Delfinato, 11 giorni prima del debutto della nuova bici, con la solita Bolide
Ganna ha vinto la crono del Delfinato, 11 giorni prima del debutto della nuova bici, con la solita Bolide

Arrivano i dischi

Quelle che seguono sono osservazioni derivate per lo più dall’osservazione delle foto, in attesa di poter avere la bici tra le mani, verosimilmente nella prima tappa del Tour a Copenhagen. Pertanto la prima differenza che salta agli occhi è l’adozione dei freni a disco, eliminando il gap già colmato su strada con la Dogma F. Che poi i dischi abbiano anche una convenienza aerodinamica è da dimostrare. Secondo esperti più qualificati di noi, non costituiscono causa di aumento delle resistenze.

Fra le conseguenze più immediate del passaggio ai freni a disco, c’è l’eliminazione delle sagome con cui il freno anteriore e posteriore venivano integrato al tubo di sterzo e al carro posteriore. Il tubo sterzo sembra ora più stretto, mentre il nuovo disegno del carro non propone alcun tipo di accorgimento nella parte superiore, giacché il freno si trova in prossimità del mozzo.

Il tubo di sterzo, che ormai tubo non è nel senso stretto, ha uno schiacciamento aerodinamico e una profondità superiore che conferisce rigidità e probabilmente migliora la penetrazione.

Nuova forcella

Cambia la forcella, i cui foderi sono schiacciati e di conseguenza più larghi, mentre la ruota si avvicina la tubo obliquo, la cui sagomatura risulta essere più accentuata rispetto a quanto fosse già sulla Bolide. In prossimità delle punte della forcella permangono le linguette aerodinamiche rivolte verso la parte posteriore, la cui dimensione sembra in linea rispetto al modello precedente e forse superiore rispetto alla Dogma F da strada. Ma in questo caso il dettaglio andrebbe misurato: la valutazione visiva non può bastare.

Allo stesso modo, cambia il tubo orizzontale. Se nella Bolide era tendenzialmente… orizzontale, con un minimo valore di sloping, in questo caso esso risulta ben più inclinato. Il tubo stesso appare più schiacciato e piatto.

Nuova Bolide anche per Dani Martinez, che farà classifica al Tour
Nuova Bolide anche per Dani Martinez, che farà classifica al Tour

A misura di ruota

Come già accennato e valutato visivamente, in attesa del riscontro del calibro, anche il tubo obliquo è stato ridisegnato: la sagomatura è più accentuata e le sue dimensioni sono più simili al tubo corrispondente sulla Dogma F, di cui la nuova Bolide sembra essere la diretta emanazione. La conseguenza più immediata di ciò, unitamente al fatto che lo stesso tubo sembri avere una sezione inferiore, è che nella parte bassa il telaio sia totalmente nella sagoma della ruota anteriore, che fende l’aria a tutto vantaggio dell’aerodinamica.

A questo dato si aggiunge la sensazione, condivisa anche da altri osservatori, che la scatola del movimento centrale sia stata ridisegnata e collocata più in alto rispetto alla vecchia Bolide, ma quanto a questo potrebbe trarre in errore il nuovo disegno del carro.

Piantone slim

Evidentemente nuovo anche il piantone, che in apparenza ha la coda tronca come pure sulla Dogma F, il cui andamento è molto più semplice e meno… gotico, stante la scomparsa come si diceva del piccolo spoiler che copriva il freno posteriore. E’ ugualmente accentuata la sua svasatura, atta ad avvicinare il centro della ruota posteriore al movimento centrale.

Cambiati di conseguenza anche i foderi posteriori. Il disegno del carro è di evidente derivazione dalla Dogma F. Anche se osservando la vecchia Bolide e rimuovendo la sagoma dello spoiler del freno, si nota come anche la Bolide avesse già lo stesso disegno, con i foderi ora più sottili che si congiungono al piantone ben sotto rispetto al nodo della sella.

Due reggisella diversi

Osservando le bici di Thomas e Martinez, saltano all’occhio anche due diversi tubi reggisella, che permettono diverse inclinazioni. Non potendo personalizzare al 100% gli stampi monoscocca del telaio, si interviene sui componenti per ottenere il miglior fitting dell’atleta sulla bici.

Figlia della Dogma F

Insomma, allo stesso modo in cui la vecchia Bolide aveva parecchi tratti in comune con la F12, ecco che la nuova bici da crono (scopriremo presto se avrà un nome diverso) sembra essere derivata direttamente dalla Dogma F. Abbiamo approfondito in altra sede il discorso sugli investimenti necessari per ottenere bici da crono aerodinamiche. Il progetto in questione appare totalmente nuovo, i concetti che lo hanno ispirato sono in linea con la più recente ispirazione di casa Pinarello.

Pinarello Grevil F, il concetto race non è un’opzione

01.06.2022
6 min
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Nel 2018 Pinarello lancia la prima versione di una bicicletta gravel dedicata alla competizioni. In soli quattro anni il segmento è cambiato parecchio, si è modificato ed evoluto, nell’interpretazione e per quanto concerne la tecnica delle biciclette. L’azienda di Treviso ha sviluppato la nuova la Grevil F, 100% DNA racing .

La caratteristica zona dello sterzo (foto Roberto Bragotto)
La caratteristica zona dello sterzo (foto Roberto Bragotto)

Pinarello Grevil F, collima tutto alla perfezione

Un blend che non tutti riescono ad utilizzare, ovvero quello di combinare l’aerodinamica alla geometrie ottimali, la scelta dei materiali più consoni per sfruttare appieno le potenzialità del mezzo, senza dimenticare il giusto valore alla bilancia.

E poi c’è l’integrazione e la lente d’ingrandimento viene puntata sul sistema TICR (Total Integrated Cable Routing), perché la Pinarello Grevil F è anche dimostrazione di forza ed eleganza.

La geometria sfrutta dei valori che nel complesso sono comparabili alle road bike Pinarello, ulteriore conferma del carattere racing della bicicletta, ma con delle differenze nel reach e nello stack. Il primo, se messo a confronto con una bicicletta da strada Pinarello (a parità di taglia) è più corto, mentre lo stack è più alto. Questo si traduce in maneggevolezza e possibilità di avere il mezzo sotto controllo anche nelle situazioni più complicate.

Telaio in carbonio T700 unidirezionale

Completamente in carbonio Torayaca e monoscocca. La matrice del tessuto è T700 con le fibre HM (alto modulo) e HT (ad alta resistenza). Il progetto parte da uno dei marchi di fabbrica Pinarello, ovvero dall’asimmetria del design. I due lati del telaio sono differenti, per forme e spessori, un concetto mutuato dalle bici da strada e che ha l’obiettivo di ottimizzare le fasi di spinta, di trazione e di tutte quelle dinamiche che si generano nel corso della pedalata.

La scatola del movimento centrale è abbondante e come nella migliore tradizione Pinarello è stata mantenuta con il filetto d’ingaggio ed il passo italiano: le calotte sono esterne. La zona dello sterzo ha le sedi dei cuscinetti da 1,5” e la parte inferiore è il naturale alloggio della forcella Onda. Questa ha un vistoso flap nella parte non drive, che ha il compito di sfruttare l’aerodinamica e di proteggere la pinza del freno.

Tornando al telaio, è sloping e ha il reggisella aerodinamico full carbon specifico. I foderi obliqui sono di origine Flexstays, profilati che abbinano l’arcuatura ad una sorta di sagomatura a clessidra. Tradotto: trazione ed effetto ammortizzante, senza l’impiego di strumenti meccanici esterni che aumenterebbero il peso e le variabili meccaniche. Ad implementare questa soluzione si aggiungono i foderi orizzontali del carro curvati verso il basso. La bicicletta è disponibile in sei taglie.

I dettagli da non trascurare

Riprendendo le forme di forcella (Onda Fork) e retrotreno, queste permettono il passaggio di pneumatici fino a 50c di sezione (2,1” con le ruote 650b), al limite della mtb. Si possono montare le ruote tradizionali da 700c e anche le 650b. Le misure dei perni passanti sono quelle tradizionali: 12×100 anteriore e 12×142 posteriore. Si possono montare i dischi dei freni fino ad un massimo di 160 millimetri di diametro.

Il telaio è compatibile con le trasmissioni che utilizzano la guarnitura con la doppia corona, oppure con il singolo rapporto anteriore. In quest’ultimo caso il supporto per il deragliatore può essere rimosso. Ci sono le asole classiche, sul tubo obliquo e, su quello verticale, per i portaborraccia.

La Grevil F non è compatibile con i dropper-post e con le forcelle ammortizzate. Nella zona dell’avantreno troviamo anche un nuovo copckpit (la piega ha un’apertura esterna di 12°) per il gravel, in linea con il progetto d’integrazione totale. E’ possibile montare uno stem “tradizionale”, ma si perderebbero i vantaggi aerodinamici e di design, dati proprio dall’integrazione di cavi e guaine, oltre al perfetto abbinamento con gli spessori dello sterzo.

Gli altri numeri della Grevil F

Si scrive di un telaio che ha un valore alla bilancia dichiarato di 1.090 grammi (non verniciato), mentre la forcella pesa 500 grammi. Per dare un riferimento in merito ad una taglia 53 e la bicicletta completa: 8,55 chilogrammi con trasmissione Campagnolo Ekar e ruote Princeton. Rispetto alla versione del 2018, la nuova Grevil F è più rigida dell’8% nella zona del movimento centrale, il 4% più aerodinamica e permette di risparmiare 5 watt ai 40 orari.

Geometrie e dotazioni che permettono di cavarsela bene anche in situazioni di vero offroad (foto Roberto Bragotto)
Geometrie e dotazioni che permettono di cavarsela bene anche in situazioni di vero offroad (foto Roberto Bragotto)

In conclusione

Ci fa molto piacere trovare un progetto gravel che si rivolge ad una categoria specifica di utilizzatori e che non nasconde la volontà di essere corsaiolo. Pur sfruttando una piattaforma già esistente, la nuova Grevil F è una bicicletta completamente diversa nella sostanza e nella resa. Scopo del progetto è stato quello di sviluppare ogni singola taglia in modo diverso, ma con l’obiettivo di trasmettere il medesimo feeling.

C’è un telaio, c’è un progetto che permette di sfruttare tre configurazioni e questo grazie alla combinazione tra le geometrie e il DNA. La Grevil F si può usare con le gomme da 25 millimetri, al pari di una bici road, ma anche con pneumatici gravel compresi tra i 32 e 50 millimetri. E poi la soluzione più “estrema”, ovvero quella di abbinare le ruote più “piccole” da 650b con le coperture da 2,1”. Una bici racing concept con il pallino della versatilità.

Pinarello

Aerodinamica, il punto tecnico di Wilier, Pinarello e Cervélo

30.05.2022
4 min
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Tre aziende che sono un riferimento nel mondo della ricerca e sviluppo, dei materiali e delle soluzioni in fatto di aerodinamica. Cervélo da sempre investe risorse ingenti in questa categoria di prodotti, così come Pinarello. Wilier ha implementato la ricerca e in occasione della corsa rosa ha lanciato la nuova bicicletta. Vogliamo capire come le aziende affrontano l’argomento dell’aerodinamica che si sposa con il ciclismo.

La ricerca Wilier al Politecnico di Milano (foto Wilier)
La ricerca Wilier al Politecnico di Milano (foto Wilier)

L’aerodinamica è uno strumento

Abbiamo fatto quattro domande comuni alle tre aziende. Quanto costa sviluppare e produrre una bici specifica per le prove contro il tempo? E’ una fascia di mercato legata al mondo dei pro’, oppure esiste una nicchia di acquirenti? In sostanza, l’azienda ha un ritorno? Vale la pena investire in questa categoria? Lo sviluppo delle bici da crono condiziona la produzione delle bici “normali”?

Ecco i manubrio in titanio per il Team Ineos (foto Pinarello)
Ecco i manubrio in titanio per il Team Ineos (foto Pinarello)

Risponde Wilier

«Crediamo molto nella ricerca e nello sviluppo di questa categoria – ha risposto il responsabile dell’Innovation Lab Wilier Claudio Salomoni – ed è qualcosa che continueremo a spingere anche in futuro. I costi sono difficili da quantificare, perché dietro di ci sono tantissimi fattori da considerare. Test nella galleria del vento, telai prodotti in singole parti e prototipi. Se prendiamo ad esempio la nuova Turbine SLR, sfioriamo i 100.000 euro solo per la ricerca. La categoria delle bici da crono non è una parte dominante nel fatturato dell’azienda e del catalogo di Wilier.

«Lo sviluppo ha l’obiettivo primario di accontentare gli atleti professionisti, ma inevitabilmente le ricerche in merito tornano estremamente utili anche per le bici che troviamo nel mercato e pensate per l’utenza. Inoltre l’aerodinamica ad oggi è fondamentale anche per la ricerca e sviluppo dei materiali, non solo delle forme. Le innovazioni dell’aerodinamica ricadono a cascata su prodotti che hanno un bacino di utenza maggiore; i modelli Filante SLR e 0 SLR ne sono un esempio».

Un dettaglio della Pinarello Bolide di Ganna (foto Pinarello)
Un dettaglio della Pinarello Bolide di Ganna (foto Pinarello)

Il punto di vista di Pinarello

«E’ difficile – risponde Federico Sbrissa – quantificare il costo di produzione di una bicicletta da cronometro, perché i fattori in gioco sono molteplici. Si tratta di un investimento davvero importante. L’azienda non ha un ritorno economico sulle vendite di questi prodotti. Dal punto di vista commerciale, le vendite sono molto limitate e il ritorno è una questione di immagine del brand. Per Pinarello vale comunque la pena investire in questa categoria. Sviluppare dei prodotti specifici per gli atleti più forti al mondo è una sorta di obbligo.

«La storia di Pinarello è segnata dalle bici più veloci di sempre, dalla mitica Espada di Indurain alla Parigina di Collinelli/Ullrich fino alla Bolide per Wiggins e Ganna. E poi c’è quel filo diretto che lega le soluzioni moderne alle bici di altissima gamma. Alcune soluzioni di sviluppo si intersecano in maniera importante».

Cervélo, parola al product manager

«Le bici da cronometro hanno una complessità elevata – dice Maria Benson – maggiore rispetto a qualsiasi altra bicicletta. Si parte dall’attrezzatura e si parla di diverse migliaia di dollari, potenzialmente a sei cifre. Poi ci sono da aggiungere la progettazione e il costo degli ingegneri, ma anche i tempi di commercializzazione. Ad esempio per la Cervèlo P5 sono trascorsi 3 anni, per la P2 due anni. Una bici da cronometro è il risultato di più pezzi e componenti che devono collimare alla perfezione e per ognuno di questi ci sono degli investimenti elevati. Nell’ottica del mercato invece, le biciclette da cronometro sono da considerare una nicchia. Ma pur rispettando le norme che richiede l’UCI, si può sviluppare un prodotto per le gare TT e che sia in grado di accontentare i triatleti: la P5 ne è un esempio, un punto fermo per gli atleti del Team Jumbo-Visma, ambita dai triatleti.

«Per noi di Cervélo il triathlon gioca un ruolo di primaria importanza. Progettare e sviluppare una bicicletta TT è un insegnamento e un banco di prova. Un progetto del genere obbliga a trovare soluzioni intelligenti, non solo specifiche per l’aerodinamica pura, ma ad esempio anche in fatto di integrazione. Molte di queste soluzioni le ritroviamo anche sulle bici standard, la Cervélo S5 ad esempio. Noi come azienda, ad oggi, assegnamo le medesime risorse in fatto di investimenti, alle bici TT e a quelle tradizionali».

Pinarello e Jovanotti: una Dogma F12 speciale per l’Ucraina

20.04.2022
2 min
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Jovanotti e Pinarello: insieme, uniti, in una bellissima iniziativa. Il cantautore toscano, ciclista Pinarello, in collaborazione con il brand trevigiano, ha organizzato un’asta di beneficenza a supporto di UNICEF per l’emergenza in Ucraina.

A partire da venerdì scorso, 15 aprile, è stata attivata un’asta online sulla piattaforma Ebay. L’asta ha anche fissata una chiusura: alle 22 di domenica 24 aprile. Questa iniziativa permette di aggiudicarsi una bicicletta davvero unica, ovvero quella assolutamente personale pedalata da Jovanotti per due intere stagioni… Questa “specialissima”, chiamata “Pantera Rosa”, è un vero e proprio pezzo unico, realizzata in un solo esemplare dalla Cicli Pinarello, a Treviso, e disegnata personalmente da Jovanotti e da Fausto Pinarello. Una bicicletta che ha accompagnato il cantante per 15.000 chilometri percorsi nel contesto di tantissimi viaggi ed avventure in giro per il mondo.

Prezioso il supporto dell’UNICEF

La guerra in Ucraina ci sta purtroppo facendo vivere un vero e proprio incubo. Un incubo che principalmente tocca le popolazioni coinvolte nell’assurdo conflitto. Alla luce di questa situazione, l’asta su su Ebay sosterrà l’opera di UNICEF Italia. 

UNICEF supporta l’iniziativa e tutti i fondi raccolti saranno destinati per l’emergenza in Ucraina per aiutare tutti i bambini e gli adolescenti che vivono la crisi umanitaria in corso. Grazie al contributo del donatore sarà possibile fornire alimenti, acqua, medicinali, servizi igienici e protezione ai bambini ucraini e alle loro famiglie. I fondi raccolti saranno immediatamente trasferiti a UNICEF, mentre la bicicletta prenderà… la strada dell’indirizzo fornito dall’acquirente. 

Dettaglio della Dogma F12 di Jovanotti, soprannominata dal cantante “Pantera Rosa”
Dettaglio della Dogma F12 di Jovanotti, soprannominata dal cantante “Pantera Rosa”

Si parte da 10.000 euro

Il prezzo di base dell’asta è di 10.000 euro. Una cifra molto vicina al valore commerciale della bicicletta stessa, con l’auspicio però di riuscire a raccogliere molto di più da un generoso appassionato. Questa Dogma F12 speciale (la taglia è una 59, montata Sram Red Etap AXS 2×11 ed equipaggiata con una coppia di ruote Zipp 303 in fibra di carbonio) sarà consegnata in perfetto stato di manutenzione a colui che si aggiudicherà l’asta. Non da ultimo, tutte le parti usurate saranno sostituite per poterla rendere perfettamente e da subito utilizzabile. 

Pinarello

Ebay

All’Inferno con bici speciali: il nostro taccuino tecnico

18.04.2022
8 min
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Quest’anno, purtroppo non ci sono corridori italiani sul podio, ma la vittoria di Van Baarle porta una Pinarello sul gradino più alto, una bici diametralmente opposta a quella vittoriosa tra le donne. La Parigi-Roubaix, l’Inferno del Nord, è anche molta tecnica legata alle biciclette, ai componenti e alle scelte fatte dai team. Abbiamo fatto una selezione e ci sono anche delle curiosità molto interessanti.

La Roubaix di Pinarello

Una Dogma F per il vincitore, con pneumatici tubeless, manubrio full carbon integrato (il Most di Pinarello) e una sella Fizik che ad oggi non compare sul catalogo. Ha il design della Vento Argo (quella short nose) ed ha i rails in lega d’alluminio, ma non è una Vento Argo. Prima della partenza le biciclette esterne, erano di Rowe, Turner e proprio Van Baarle, quella di Ganna era al centro del tetto dell’ammiraglia. Un segno questo che va ad identificare il capitano/capitani designati dal team.

Tubolari e tubeless per la BikeExchange

Giant TCR Advanced SL per tutti i corridori del team australiano, con un paio di Propel (modello aero) sulle ammiraglie. Fin qui nulla di strano. Ma come ci aveva anticipato Fausto Oppici, meccanico del team, i corridori avevano libertà di scelta tra i tubeless e i tubolari. Le bici in effetti avevano tutte le medesime ruote Cadex con profilo da 42 millimetri, ma con predisposizione differente. Gli pneumatici erano palesemente Vittoria, ma con il logo ed il modello non visibili.

Sezioni differenziate Movistar

Solo Ivan Cortina ha utilizzato la CF SLX, mentre gli altri corridori hanno usato la Aeroad, diciamo lo stesso modello usato da MVDP (ma con allestimento differente). Curiosa la scelta riferita agli pneumatici, tutti tubeless Continental GP5000 S TR e montati sulle Zipp. I corridori del team iberico hanno usato un 28 anteriore, 30 oppure 32 per la ruota posteriore.

Le Cube di Kristoff e Pasqualon

La Cube Litening TE rimane davvero impattante in fatto estetico, aggressiva e muscolosa. Le immagini televisive spengono nettamente la livrea di frame e forcella, mentre “dal vivo” compare la trama del carbonio, sotto un trasparente blu lucido. Le scelte tecniche però, sono quelle che devono trovare menzione.

Andrea Pasqualon ha montato le ruote con profilo da 42 e tubeless da 32. Kristoff invece ha optato per due profili da 65, tubeless Continental da 25 con dicitura hookless. Il design è perfettamente identico a quelli standard TR. “Il range delle pressioni varia tra le 2,5 e 4,5 bar, in base alle preferenze del corridore e alla scelta tecnica della gomma”, queste le poche parole dello staff.

Due power meter sulle Cannondale EF

Una SuperSix Evo per tutti, con ruote Vision e doppio misuratore di potenza. Due power meter? Evidente il pedale SpeedPlay che integra il power meter sviluppato in collaborazione con Wahoo, ma le guarniture hanno lo spider P2M. I pedali potrebbero essere quelli dedicati al misuratore, ma senza il power meter al loro interno. Ottima la scelta, in termini di efficienza (oltre al colore anodizzato), quella di usare il braccetto del cambio posteriore con una sorta di aletta per evitare di far cadere la catena all’esterno del telaio.

Corima tubeless per le Wilier

Wilier Zero SLR per il Team Astana, con le ruote Corima e una scelta degli pneumatici tra tubolari e tubeless. I tubeless Vittoria Control da 30 millimetri di sezione, sulle ruote Corima non è una cosa scontata. Inoltre sulla bicicletta di Boaro compare una sella Prologo Proxim PAS, con rails TiRox, modello dedicato agli utilizzatori di e-bike. Il suo design è paragonabile a quello della Scratch M5, ma ha un’imbottitura maggiorata.

Cervélo con Vittoria Dugast

Van Aert e compagni erano equipaggiati, tutti, con i tubolari da 30 millimetri di sezione, montati sulle ruote Dura-Ace da 60 millimetri. La particolarità è negli pneumatici con il logo Dugast ben visibile. Se è vero che Dugast fa parte del gruppo Vittoria, è pur vero che la novità c’è, per un brand maggiormente conosciuto per le produzioni legate al ciclocross di altissima gamma. Tutti gli pneumatici Dugast sono fatti a mano.

Scott e Dare

Nessuno dei corridori del Team DSM, con bici Scott, ha utilizzato il mozzo Atmoz di Scoope Cycling, per quella che ci è parsa, prima di tutto, un’operazione di marketing. Lo strumento non è stato utilizzato neppure in ambito femminile. Gli atleti hanno utilizzato le ruote Shimano Dura Ace in versione tubolare. Dare è il marchio di biciclette del team norvegese UnoX, praticamente sconosciuto nell’Europa latina. Telai corti e molto compatti, muscolosi e voluminosi, considerando anche le taglie piuttosto grandi. Ruote DT Swiss ARC, quelle con mozzi 240 e tubeless Schwalbe Pro One.

Specialized

Gli atleti Bora-Hansgrohe e Total Energies hanno utilizzato le Specialized Roubaix S-Works, con ruote Roval e tubeless S-Works. Buona parte degli atleti aveva dei setting “comodi”, in particolare per l’avantreno (gli spessori sotto l’attacco manubrio sono l’elemento ammortizzante anteriore). Stem allungati e molti spessori tra attacco manubrio e cap del sistema ammortizzante in dotazione alla bicicletta. Jonas Koch (Bora) ha montato anche la GoPro.

Fatturato Pinarello a +25% Aumenta efficienza e produzione

02.04.2022
4 min
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Fatturato in grande crescita, maggiore efficienza dei sistemi e del ciclo di lavoro ed un effettivo incremento della produzione. Nonostante la situazione estremamente complessa in cui si trova la bike industry mondiale, considerando i ritardi nella consegna di materia prima, di componentistica e il caro costi di trasporto, Pinarello ha recentemente annunciato una crescita importante del proprio fatturato. Un incremento del 25% registrato al 28 febbraio 2022 rispetto quanto messo a segno esattamente nella stessa data ma un anno prima.

Oltre a questo dato estremamente positivo, nei primi mesi di questa stagione, Pinarello ha anche avviato, nei confronti dei rivenditori specializzati e dei distributori di tutto il mondo, la presentazione della nuova collezione 2023. Una gamma che sarà pronta per essere introdotta sul mercato a partire dall’autunno di quest’anno. Con ordini in forte aumento – di oltre il 20% – rispetto alla stagione commerciale precedente.

Filippo Ganna e Pinarello un binomio indissolubile, soprattutto a cronometro
Filippo Ganna e Pinarello un binomio indissolubile, soprattutto a cronometro

Il successo di MyWay

Inoltre, nei primi giorni di febbraio è stata lanciata la nuova piattaforma MyWay per consentire tramite il web ufficiale di Pinarello una completa personalizzazione della bici top di gamma Dogma F. In poco più di un mese la sezione MyWay ha registrato ben 129.000 visite, con un tempo di permanenza medio di 4 minuti. Oltre 3.200 configurazioni sono state salvate, e più di 500 telai sono stati ordinati. E per la fine della primavera 2022 è inoltre previsto il lancio di una nuova collezione completa di bikewear di altissima gamma.

«Per far fronte a questa crescita della domanda – ha dichiarato Antonio Dus, l’Amministratore Delegato di Pinarello – abbiamo previsto alcuni investimenti. Nel mese di settembre è stata avviata una trasformazione della produzione nel sito di Villorba (Treviso) con un incremento dell’efficienza pari al 44%. Prevediamo inoltre un investimento aggiuntivo di 2,5 milioni di euro per un aumento della capacità produttiva del 40% entro la fine di questo anno.

«Vogliamo ringraziare tutti collaboratori che in questo periodo hanno gestito la confusione e l’incertezza legate alla catena di fornitura. In particolare il reparto produttivo che da oltre sei mesi è in regime di lavoro straordinario. Da evidenziare è anche la difficoltà di reperimento di personale specializzato, in modo particolare nel reparto di verniciatura. Abbiamo inserito 21 persone negli scorsi mesi, di cui dieci solamente dedicate alla linea di produzione e sono in corso ancora ricerche per rinforzare questo reparto».

La piattaforma MyWay di Pinarello ha avuto un successo incredibile in questi mesi con ben 500 telai ordinati
La pi
La Piattaforma MyWay di Pinarello ha avuto un successo incredibile in questi mesi con ben 500 telai ordinati

In 50 Paesi nel mondo

I prodotti Pinarello sono commercializzati in oltre 50 Paesi nel mondo tramite 700 punti vendita specializzati, tra cui 4 negozi monomarca rispettivamente a Treviso, Londra, Manchester e New York. Il fatturato 2021 è stato di 65 milioni di euro, mentre i mercati principali sono Stati Uniti, Italia, Regno Unito e Giappone.

La maggior parte dei Paesi Europei è seguita direttamente dalla sede di Treviso, mentre negli Stati Uniti e in Gran Bretagna sono presenti due filiali di proprietà. Nelle altre nazioni l’azienda si avvale di una consolidata rete di distributori che è andata via via radicandosi negli anni. 

Antonio Dus, CEO di Pinarello
Antonio Dus, CEO di Pinarello

Presso la sede storica di Treviso sono impiegate 90 persone. Significativa è la presenza di risorse dedicate ad attività di Ricerca&Sviluppo di nuovi prodotti e del marchio. E’ presente, inoltre, una importante linea di produzione e di assemblaggio delle biciclette più esclusive. Il Gruppo impiega a livello mondiale 150 collaboratori diretti e circa 600 dedicati a tempo pieno presso partner esterni. 

Pinarello

Ganna, Viviani e Pidcock: le loro bici per la Sanremo

19.03.2022
6 min
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Abbiamo assistito alle operazioni preliminari per il set-up delle bici Pinarello Dogma F Disc del Team Ineos-Grenadiers, in vista della Milano-Sanremo 2022. Matteo Cornacchione e lo staff dei meccanici puliscono le bici, montano i componenti richiesti dai corridori ed eseguono gli ultimi controlli. Tutto deve essere perfetto.

Lavaggio, controllo e set-up dopo la sgambata del mattino
Lavaggio, controllo e set-up dopo la sgambata del mattino

Soluzioni in comune

Tutti gli atleti sono partiti con pneumatici tubeless Continental e la sezione scelta è quella da 28. La variabile è legata alle pressioni di esercizio, che dipende principalmente dal peso del corridore e dalle preferenze soggettive. Tutti gli atleti Ineos usano i manettini in linea alla piega manubrio, non curvati all’interno. Tutte le Pinarello Dogma F Disc hanno un chain-catcher per evitare la caduta della catena tra le corone e la scatola del movimento centrale. A questo si aggiunge una sorta di spessore nella parte bassa del telaio, una sorta di salva fodero basso, lato catena. Tutti gli atleti utilizzano la medesima scala pignoni, ovvero 11-30.

La Dogma F di Ganna

Ganna utilizza una taglia 59,5 e la bici configurata per la Milano-Sanremo 2022 è la numero 1 (tra quelle di TopGanna). Il campione del mondo a cronometro utilizza una sella Fizik Arione R1, con rails in carbonio. Il manubrio è full carbon Most, con stem da 130 millimetri e largo 40 centimetri. L’attacco manubrio è in battuta sullo sterzo

Ganna ha optato per le ruote C60 Shimano Dura-Ace, con cerchio tubeless. Gli pneumatici sono i Continental GrandPrix 5000S TR, con sezione da 28. La pressione di gonfiaggio varia tra le 5 e 5,5 atmosfere. Il doppio plateau anteriore 54-39, mentre i pignoni hanno la scala 11/30. La guarnitura è Shimano Dura-Ace, ma della versione ad 11v e comprende il power meter (vecchio modello). Le pedivelle sono lunghe 175 millimetri. Nel complesso la trasmissione è Shimano Dura-Ace 12v.

La bici di Viviani

Anche Elia Viviani usa una Dogma F Disc, nella misura 53. Un set-up molto simile a quello di Ganna, per cockpit, ruote e coperture. Il manubrio integrato è in battuta sullo sterzo, senza spessori. La sella è una Fizik Arione, ma nella versione 00, la più leggera e con un’imbottitura risicata.

E’ molto interessante la scelta dei rapporti, perché il corridore veneto userà i pignoni con scala 11-30 e le corone 52-36. Una scelta non usuale per un velocista e considerando le tendenze attuali. La lunghezza delle pedivelle è di 172,5 e la guarnitura, misuratore incluso, si riferisce all’ultima release Dura-Ace.

Il setting di Pidcock

Il corridore britannico utilizza una taglia 46,5, con la trasmissione Shimano Dura-Ace 12v (53-39 e 11-30). Le pedivelle sono lunghe 170 millimetri, con la guarnitura e il power meter della versione Dura-Ace precedente a quella 2022. Il manubrio integrato ed in carbonio è il Most Talon Ultra (110×40). La sella è una Antares R1 di Fizik ed è piuttosto scaricata verso il retrotreno, un setting che ricorda quello usato nel cross. Tra lo stem e lo sterzo, Pidcock preferisce far inserire uno spessore di 1 centimetro. Passando al comparto ruote, ci sono le nuove Dura-Ace C50 tubeless. Anche in questo caso abbiamo le coperture Continetal da 28 millimetri di sezione.