A Bilbao nasce (per il Tour) uno Spiuk Concept Store

20.06.2023
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Il Tour de France fa rotta sui Paesi Baschi, con la bellissima città di Bilbao eletta luogo e punto di partenza di un’edizione – quella 2023 – che si annuncia davvero combattutissima. E proprio per celebrare al meglio la grande partenza del Tour dalla propria terra, il brand spagnolo (e basco) Spiuk inaugurerà nel centro della città affacciata sull’Oceano Atlantico un originale Concept Store.

Dal prossimo 29 giugno e fino al 6 luglio, lo Spiuk Cycling Concept Store di Bilbao aprirà i battenti rappresentando – per chiunque avrà modo di visitarlo – un’occasione unica per conoscere in prima persona tutti i prodotti (caschi, occhiali, scarpe e abbigliamento) che Spiuk stessa produce ed offre quotidianamente agli appassionati ciclisti in tutto il mondo. Questo negozio temporaneo sarà inaugurato in Iparraguirre Kalea 31, nel cuore antico di Bilbao, e rimarrà aperto solamente per una settimana. L’area dove si troverà Il Concept Store è inoltre facilmente raggiungibile, sia con la metropolitana oppure con l’autobus: la linea Bilbobus 18 ha la propria fermata giusto davanti alla porta d’ingresso del locale…

Dal 29 giugno al 7 luglio aprirà il Concept Store di Spiuk al Bilbao
Dal 29 giugno al 7 luglio aprirà il Concept Store di Spiuk al Bilbao

Giochi, incontri & promo

Un invito, quello a visitare lo Spiuk Cycling Concept Store di Bilbao, rivolto anche a tutti gli appassionati di ciclismo italiani che passeranno in città nei giorni coincidenti con la prossima grande partenza del Tour de France. Partenza che ricordiamo avverrà sabato 1 luglio, con una tappa che partirà ed arriverà nella stessa Bilbao, lungo un percorso di 182 chilometri tutti pedalati nel cuore dei Paesi Baschi: una regione ed un territorio che da sempre rappresenta una vera e propria patria ciclistica mondiale!

Igor Astarloa, testimonial Spiuk
Igor Astarloa, testimonial Spiuk

Grandi testimonial

E nella settimana di apertura, presso lo Spiuk Cycling Concept Store di Bilbao non mancheranno di certo grandi sorprese e prezzi a dir poco speciali. Verranno organizzate speciali lotterie e promozioni esclusive, oltre ad una speciale iniziativa per cambiare il proprio casco. Come? Semplicissimo… portando in negozio il vecchio casco – di qualsiasi marca esso sia – si avrà diritto ad uno sconto del 30% sull’acquisto di un nuovo casco Spiuk. Inoltre, sarà previsto anche un incontro speciale – questo il 4 luglio alle ore 15 – quando, attraverso una diretta radiofonica con l’emittente Cadena Ser, sarà possibile discutere di Tour de France con gli ambassador del marchio spagnolo: Igor Astarloa, Joane Somarriba e Iban Mayo.

Spiuk

Nuova Orca: leggera ed elegante. E la velocità non fa paura

15.10.2021
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Veloce, leggera e bella. Sono questi i tre aggettivi a cui Orbea si è ispirata per la creazione della nuova Orca. Un modello da strada ideato per la competizione che non esclude gli amanti del ciclismo che vogliano un modello con prestazioni elevate. Tecnologia e stile non mancano tra le linee della nuova Orca, come i colori di serie in carbonio RAW e i modelli allestiti con Shimano Dura-Ace e Ultegra.

La leggerezza è garantita dai telai in fibra di carbonio OMX e OMR che fanno oscillare l’ago della bilancia rispettivamente tra gli 833 e i 1.030 grammi.

Il design non è esasperato dall’aerodinamicità come per la sorella Aero, ma sotto questo aspetto alcune piccole modifiche sono state apportate. Un esempio sono la forcella Freeflow e le sezioni del tubo obliquo e del tubo sella leggermente appiattite, per una riduzione della resistenza del 10 per cento rispetto alla versione precedente. Orca rappresenta la scelta dei ciclisti alla moda, che chiedono la bici più leggera con la migliore combinazione di tecnologia ed ergonomia.

Un modello da strada ideato per la competizione, ma va benissimo anche per un uso non estremo
Un modello da strada ideato per la competizione, ma va benissimo anche per un uso non estremo

Leggera e performante

Da una guida più fluida, un’ingegneria avanzata e un miglioramento aerodinamico si traggono vantaggi che possono essere percepiti anche da chi non sa nulla di watt. Il telaio OMX (833 grammi) combina esclusivamente fibre ad alto modulo di elasticità e fibre ad alta resistenza. Le lastre di carbonio pre-impregnato sono tagliate a laser, per ridurre al minimo il materiale in eccesso e le sovrapposizioni.

La modellatura OMR mira a forme arrotondate del telaio, che migliorano l’adattabilità e riducono il peso, rendendo questa versione ideale per i ciclisti che cercano una qualità di guida fluida ed efficiente. Il reggisella rotondo da 27,2 mm è decisamente più comodo rispetto ai diametri 30,9 o 31,6 mm, senza sacrificare la rigidità del telaio sul movimento centrale. La forcella Freeflow è progettata per agire come i tubi dei telai aerodinamici, ottimizzati per il movimento direzionale a favore di vento.

Geometria e comfort

La geometria da corsa di Orca nasce da quasi 100 anni di progettazione di bici stradali ed è il perfetto equilibrio tra reattività e stabilità. La posizione è aggressiva per massimizzare l’aerodinamica del corpo e l’efficienza. La guida è precisa e intuitiva.

Gli angoli e le dimensioni sono considerati con attenzione in una serie di taglie diverse, per imprimere più potenza sulla strada a ogni colpo di pedale, e ciò significa maggiore velocità. Orca è progettata per adattarsi a persone di ogni forma e dimensione. A differenza di una posizione da corsa che si concentra sull’aerodinamica, quella da endurance si traduce in una bicicletta più facile da guidare e che aumenta la resistenza. Un cockpit più corto e un manubrio più alto ottimizzano il comfort del ciclista. 

Dettagli tecnici

Sono i dettagli a rendere la nuova Orbea Orca un vero e proprio gioiello. Il passaggio dei cavi è interno, sotto lo stelo e attraverso il tubo sterzo, senza sfregamenti o rumori anomali, ottimizzato per i sistemi di cambio sia tradizionali che elettronici. Il design intelligente della cuffia ed i distanziatori dello stelo permettono ai cavi di entrare nel telaio pur consentendo la regolazione dello sterzo. Lo stelo ICR è compatibile con un supporto per computer montato sulla piastra frontale senza alterare l’estetica.

Il morsetto del reggisella Orca si integra perfettamente nel telaio, riducendo la probabilità di contaminazione e aumentando l’aerodinamica. Gli alloggi della forcella permettono compatibilità di tubolari e copertoni per tutte le esigenze, fino a 32c per OMX e 35c per OMR. 

Prezzo e allestimenti

L’infinità di configurazioni che il portale Myo di Orbea offre si combina con le già molteplici versioni lancio di Orca. Le taglie sono 7: da 46 a 60. I prezzi vanno dal top di gamma ORCA M10i LTD PWR a 9.999 euro fino ai 2.099 euro del ORCA M40. 

Orbea.com

Ecco San Sebastian: lo Jaizkibel, il maltempo e Loulou

29.07.2021
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Uno spicchio di terra tra l’Oceano Atlantico, i Pirenei e persino un pezzetto di Francia. I Paesi Baschi si apprestano ad applaudire la loro classica per eccellenza: San Sebastian. 

I Paesi Baschi sono considerati la “Svizzera” della Spagna. Si passa dal “deserto” del Nord al verde più rigoglioso in cui lo sport che ha a che fare con la bici ha un ruolo primario: triathlon, Mtb e soprattutto ciclismo su strada. E quando arriva questa classica d’estate quelle zone si fermano e i baschi scendono in strada.

L’altimetria della gara maschile
L’altimetria della gara maschile

Tante salite

Sabato quindi torna la Donostiako Klasikoa (in basco). E lo fa dopo un anno di pausa causa pandemia. Al via sia le donne che gli uomini. Scopriamo quindi cosa attende gli atleti. Partiamo dai maschi.

La prova maschile misura 224 chilometri, conta sei Gpm, con il mitico Jaizkibel (da scalare due volte) e il trampolino di lancio del Murgil.

«La prima parte della Clásica – ha detto Roberto Laiseka, ex corridore e tra gli organizzatori dell’evento – corre lungo l’intera costa del Guipuzcoan ed è abbastanza pianeggiante. Nella seconda parte invece, spazio agli scalatori con lo Jaizkbel e l’Erlaitz. E’ qui che si farà la selezione definitiva. Si passa il traguardo prima di intraprendere l’ultima salita a Murgil: scalata breve ma molto dura. Dalla cima mancano solo 8 chilometri al traguardo quindi è molto importante iniziare sia la salita che la discesa ben piazzati». 

Il percorso è sempre duro, ma ha spesso premiato uomini in forma, anche se il dislivello (superiore ai 3.200 metri) strizza l’occhio agli scalatori. In più spesso in cima alle salite il vento si sente non poco e per questo tant’è volte hanno alzato le braccia anche dei passisti.

Alaphilippe favorito, Yates incognita

Di solito San Sebastian premia coloro che escono dal Tour de France. Dai Campi Elisi alla baia basca passavano solo sei giorni, stavolta invece di mezzo ci sono state le Olimpiadi. E’ tutto un po’ un punto interrogativo.

Al via non c’è il solito super parterre, ma i campioni non mancano. Il primo della lista, e naturale favorito, è Julian Alaphilippe. Tra l’altro Loulou parte con una squadra formidabile della quale fa parte anche Mattia Cattaneo. 

Il suo primo rivale è Jonas Vingegaard. Il danese, secondo a Parigi, potrà finalmente essere il capitano della Jumbo-Visma. Saprà invece già essere competitivo Egan Bernal? Il colombiano rientra in corsa dopo il trionfo al Giro. Non ha il ritmo gara, ma ci ha abituato a rientri subito al vertice.

E poi occhio a Simon Yates, tra i pochi che vengono da Tokyo. Lui ha corso anche il Giro e il Tour e Simon stesso si è dichiarato curioso di vedere fino a che punto il suo corpo “terrà botta”. Ci sono poi Wilco Kelderman e Luis Leon Sanchez, recente vincitore della Ordiziako Klasika, che è un po’ considerato l’antipasto di San Sebastian. E Luis Leon chiama a rimorchio Juan Ayuso. Il baby fenomeno della Uae infatti è giunto secondo nella stessa prova proprio alle spalle dell’esperto connazionale. 

Gli italiani in gara sono ben venti. Colui che potrà fare bene è Diego Ulissi, che esce dalla vittoria alla Settimana Internazionale Italiana. E anche Alessandro Covi potrebbe trovare un certo spazio.

Ci sarà De Marchi, che ha ripreso al Tour de Wallonie dopo la tremenda caduta del Giro. Buone possibilità anche per Fabbro e Moscon.

L’altimetria della gara femminile
L’altimetria della gara femminile

E le donne?

La gara femminile è molto dura. Specie nel finale. La distanza inoltre non è affatto breve (ricordiamo quasi 140 chilometri). Per di più c’è un grande rischio di maltempo: pioggia e temperature relativamente basse. Le donne scatteranno dalla splendida baia di San Sebastian alle 9:15, circa 2 ore e mezza prima degli uomini. Per le ragazze: quattro Gpm, ma tantissimi strappi.

La notizia è che non ci saranno le mostruose olandesi (Vos, Van der Breggen e Van Vleuten). Questo rimescola molto le carte. La Trek-Segafredo sembra essere la squadra da battere, seppur orfana di Elisa Longo Borghini. Cordon-Ragot può dire la sua. E allora ecco che crescono le possibilità per Soraja Paladin ed Erica Magnaldi. Campionessa uscente è l’australiana Lucy Kennedy, che partirà col numero uno.

Aerolight, tutta muscoli e design aero al top di gamma

28.07.2021
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Una fusione, esattamente. In casa BH si sono unite le caratteristiche migliori di due mezzi – la Ultralight e la G8 – e si è dato vita ad Aerolight, il modello definitivo della casa di Eibar, Paesi Baschi. Una bici semplice e decisa, non banale, che rispecchia a pieno l’animo di questa terra.

Lo studio dell’aerodinamica è alla base delle biciclette BH, che sponsorizza il team spagnolo Burgos-BH. Ore di sviluppo che hanno portato ad usare per i tubi le forme Kamm Tail: dotando ciascuno di essi di una sezione a forma di goccia tagliata nella parte finale, ottenendo così il maggior effetto aerodinamico possibile.

Una forcella unica

E’ la parte più caratteristica della bici, una forma aggressiva, vistosa: la nuova forcella usata nel modello BH Aerolight rientra nel concetto di Air Bow.

Un nuovo modo di interpretare lo spazio del passaggio ruota, aumentato così da far passare un volume d’aria maggiore. Aumentando questo divario, l’aria fluisce in maniera più regolare, riducendo la pressione esercitata e di conseguenza le turbolenze.

Il suo design ricurvo contribuisce anche ad assorbire le vibrazioni generate dall’asfalto, offrendo un controllo e una comodità maggiori durante la guida senza compromettere le prestazioni.

La resistenza aerodinamica è del 15,9 per cento minore. Se tramutiamo questi numeri in potenza si parla di un risparmio di 5 watt a velocità sostenute, superiori ai 40 chilometri orari: per i professionisti è un guadagno notevole.

Parole d’ordine: leggerezza

Come detto in precedenza, la fusione prevede un’altra caratteristica: la leggerezza ricavata dal modello Ultralight. Infatti, il peso del nuovo telaio di casa BH è di soli 950 grammi, il materiale di cui è composto è il carbonio e gran parte del lavoro s’è fatta  in laboratorio.

I punti critici del telaio, quelli di spessore, sono stati minimizzati riducendo il più possibile la quantità di materiale utilizzato. Questo non ha inficiato nel rapporto tra rigidità e peso.  Il telaio è senza imperfezioni interne e il più compatto possibile, grazie alla tecnica HCIM (Hollow Core Internal Molding).

Fra le novità spicca la nuova forcella, estremamente… muscolosa
Fra le novità spicca la nuova forcella, estremamente… muscolosa

Tutto calcolato

Come per tutti i modelli Aero che si rispettino, il passaggio dei cavi è totalmente integrato, così da migliorare al massimo l’aerodinamicità del mezzo. Il cannotto reggisella e la sezione di borracce e portaborracce sono studiati appositamente da BH per questo nuovo modello di bici.

Trova il tuo stile

Le possibilità di scelta e di combinazione dei colori sono infinite, ben 32.000 combinazioni differenti. La gamma della nuova Aerolight si compone di 4 modelli a partire da 5.299,90 euro.

bhbikes.com

Pello Bilbao e Mikel Landa, storia di un’amicizia basca

27.04.2021
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Pello Bilbao sarà con Landa al Giro d’Italia, cercando di spingere l’amico più in alto possibile. E’ una storia basca, di quelle sbocciate sotto lo sventolare della ikurriña, la bandiera nata nel 1894 prendendo come spunto quella britannica e cambiandole i colori. I baschi sono gente dura, anche nel gruppo. Si ritrovano spesso in piccoli capannelli trasversali alle squadre e si mettono a parlare nel loro incomprensibile dialetto.

Maglie arancioni

Pello e Mikel arrivarono insieme al professionismo nel 2011, con la maglia arancione della Euskaltel-Euskadi, e rimasero insieme fino al 2013, quando la celebre squadra si sciolse. Pello finì alla Caja Rural, Mikel forse in virtù di qualche risultato in più fu notato dall’Astana. Da quel momento la loro storia, a volerla cantare con De Gregori, divenne davvero uno strano incrocio di destini. Infatti, mentre Landa lasciò il gruppo di Martinelli e andò prima al Team Sky e poi alla Movistar, Pello firmò con l’Astana nel 2017. E come ha raccontato al Tour of the Alps fece appena in tempo a conoscere Michele Scarponi.

La Euskaltel Euskadi chiuse per motivi di budget nel 2013, lasciando liberi fior di corridori
La Euskaltel chiuse per motivi di budget nel 2013

Gli incroci con l’amico basco non mancarono. Tanto che quando al Giro del 2019 Pello Bilbao vinse la tappa di Monte Avena, alle sue spalle finì proprio Landa, leader della Movistar, che avrebbe chiuso quell’edizione al 4° posto. Ma il rendez-vous era ormai nell’aria e dal 2020 entrambi si ritrovarono al team Bahrain-Merida: Landa capitano e Pello gregario, anche se una così netta distinzione dei ruoli in realtà non c’è mai stata. Infatti nonostante si tenda a dipingerlo come gregario, quest’anno Bilbao ha sfiorato la vittoria al Giro dei Paesi Baschi, battuto a Hondarribila da Ion Izagirre, anche lui basco e ottimo amico (il solo motivo per cui Pello se ne è fatto presto una ragione). Mentre ha fatto centro al Tour of the Alps sul traguardo di Pieve di Bono.

«Sono soddisfatto – dice Bilbao – è stata una vittoria molto inseguita. Lungo il cammino ci sono stati tentativi falliti, ma ho sempre pensato che quando un traguardo tanto atteso finalmente arriva, te lo godi il doppio. Io aspettavo dai Paesi Baschi, l’ho inseguita con molta intensità e con voglia speciale. Quella corsa mi incanta e gareggiare in casa è bellissimo, però per me anche correre in Italia ha un significato speciale. Mi piace sempre qui e il Tour of the Alps è bellissimo, perché presenta un percorso molto interessante che invita a sorprendere, provare ad attaccare da lontano e non semplicemente ad aspettare il finale».

Al Tour of the Alps, Pello Bilbao ha rifinito la condizione per il Giro d’Italia
Al Tour of the Alps, Bilbao ha rifinito la condizione per il Giro d’Italia

Un metro e 74 per 60 chili, il basco di Guernica è professionista da 11 stagioni. Ha vinto due tappe al Giro del 2019 e sempre nella corsa rosa lo scorso anni si è piazzato al quinto posto. Per Landa un gregario davvero prezioso.

Tanti ti chiedono se davvero non saresti meglio come leader.

E io rispondo che a volte mi capita di esserlo, ma che troverei stressante fare il leader per nove mesi all’anno. Quando è necessario, so anche lavorare per i miei compagni.

Che rapporto c’è fra te e Mikel Landa?

Siamo amici. E credo che essendo amici posso dare un po’ di più per lui. Alla fine siamo professionisti al 100 per cento e cerchiamo sempre di fare il miglior lavoro possibile, però non bisogna mai dimenticarsi dell’aspetto emotivo e psicologico. E avendo questo vantaggio dalla tua parte, puoi dare anche più di te stesso.

Al Giro del 2019 batte Landa a Monte Avena
Al Giro del 2019 batte Landa a Monte Avena
Il vantaggio dell’amicizia?

Pensare che il leader è un tuo amico, che lavori con gusto per lui perché se lo merita è qualcosa che ti permette di svolgere meglio il lavoro e di ottenere risultati migliori. E’ quello che faccio e mi capita di percepire quando sono leader a mia volta. Alla Bahrain Victorious abbiamo la fortuna che i ruoli sono abbastanza definiti e soprattutto sono accettati dai ciclisti. Non abbiamo alcuna guerra interna. Ognuno ha le sue opportunità quando se le merita e la squadra lavora bene per lui.

Un esempio?

La tappa che ho vinto. L’idea era rendere dura la corsa. Si è formata una fuga che non ci interessava e automaticamente ci siamo messi a tirare nel gruppo per mantenerla vicina e poter mettere un corridore che ci interessava, quel giorno ero io, sulla testa della corsa. E con questo si dimostra la determinazione che ha la squadra e la professionalità di tutti.

Pieve di Bono, al Tour of the Alps, Pello Bilbao batte Vlasov e Yates
Pieve di Bono, al Tour of the Alps, batte Vlasov e Yates
L’anno scorso al Tour avete stupito con un blocco molto forte: sarà lo stesso al Giro?

Avremo un blocco molto potente per proteggere Mikel. Siamo consapevoli che per il percorso che abbiamo e i rivali in campo, il Giro può essere una buona opportunità per noi e per questo continueremo a portare avanti lo stesso metodo di lavoro che abbiamo collaudato lo scorso anno al Tour. Abbiamo fiducia in Mikel e lui sa di essere in buone mani, con una grande opportunità per ottenere un grande risultato.

Amici ed entrambi baschi, com’è la salute del vostro ciclismo?

Il ciclismo nei Paesi Baschi è sempre importantissimo. Non è più lo sport più popolare, però gli appassionati lo seguono molto da vicino e lo vivono con passione. Alla fine abbiamo un buon vivaio, una squadra di allievi e una squadra professionistica di riferimento. Buone corse che si mantengono anno dopo anno grazie allo sforzo che fa la gente con la passione per il ciclismo. Sono persone che non guadagnano niente per organizzare corse di dilettanti, juniores o nelle scuole. Abbiamo uno sport che ha radici profonde e speriamo che continui ad essere così. Noi con le nostre corse cerchiamo di non far spegnere quella fiamma.