Dal Teide a Torino, Landa lancia la sfida al Giro d’Italia

13.04.2021
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Sulla strada del Giro d’Italia, la settimana scorsa Mikel Landa ha provato a mostrare i muscoli al Giro dei Paesi Baschi.

«Ma è stata davvero dura – dice con un mezzo sorriso – stare dietro a Roglic e Pogacar. Sto ancora recuperando. Non ci sono più tappe facili, si fa troppa fatica, ma era la corsa di casa. Non potevo far finta di niente. C’è da capire se anche nei Giri finirà come con le classiche, dove i favoriti hanno pagato gli sforzi».

Mikel Landa per il secondo anno leader della Bahrain Victorious
Mikel Landa, anche il 2021 da leader Bahrain Victorious

Capitano unico

Per il secondo anno consecutivo, il basco sarà leader della squadra, dopo le infinite stagioni condividendo la leadership con altri capitani. Il 2020 balordo del Covid gli ha portato il quarto posto del Tour, come nel 2017, e questo ha fatto scattare qualcosa nella sua testa e in quella di compagni forti come Caruso, Pello Bilbao e Colbrelli. Lo hanno detto a inizio stagione: quest’anno si va tutti al Giro per Landa, vada come vada. E Mikel da tanta fiducia si sente motivato e la grinta la percepisci nella voce.

Cosa farai prima del Giro?

Un piccolo ritiro sul Teide con 3-4 compagni. Non avrò il tempo per andare a vedere le tappe di montagna, anche perché su alcune strade c’è ancora la neve. Prima della Tirreno, siamo andati a vedere quella sugli sterrati in Toscana e null’altro.

Sei soddisfatto della condizione?

Volevo andare in progressione, per arrivare al massimo al Giro d’Italia. Alla Tirreno sono andato meglio di quanto mi aspettassi ed è venuto fuori il terzo posto, senza essere neanche lontanamente vicino alla miglior condizione. Per questo vado con fiducia verso il Giro, perché stiamo lavorando bene.

Nella crono deve difendersi: qui ai Paesi Baschi, a 49″ da Roglic
Nella crono deve difendersi: qui ai Paesi Baschi, a 49″ da Roglic
Che sensazioni ti dà preparare il Giro d’Italia sapendo di essere il capitano unico?

Molta fiducia, si capisce al volo. Da come mi parlano i direttori, quello che mi chiedono i compagni. Ho un gruppo intero intorno a me, che lavora con me e per me. Pensare che un corridore come Damiano (Caruso, ndr) abbia accettato di lavorare per me è importante. Lui ha tanta esperienza e ha corso accanto a campioni come Nibali e Porte, imparando qualcosa da tutti. E ora è al mio fianco. Questo mi dà tranquillità.

Riesci a dire a che punto ti trovi della tua carriera?

Mi sto trovando meglio di sempre. Alla Tirreno ho risposto bene, sono maturo e ho più resistenza.

L’immagine dello scalatore che attacca con il rapporto e le mani basse…

E’ il mio stile. Ho sempre pedalato così e credo che sia l’unico modo, se vuoi fare la differenza. Onestamente non ho mai pensato di cambiare pedalata, di sperimentare l’agilità per salvare la gamba.

Mentre a crono?

Sono migliorato un po’. Sono contento per come è andata ai Paesi Baschi (26° a 49″ da Roglic nella 1ª tappa di 13,9 chilometri), mentre alla Tirreno ho cercato di difendermi. Al Giro d’Italia non ci saranno tanti chilometri a crono, 28 in tutti, ma bisognerà farli bene.

Più resistenza e la giusta maturità: Landa sente di essere vicino al suo meglio
Più resistenza e maturità: «Sto meglio di sempre!»
L’anno scorso la classifica del Giro si è fatta nella seconda settimana.

L’anno scorso abbiamo avuto cose strane in un anno strano. Di sicuro la prima settimana sarà importante al pari della terza, perché ormai non ci sono più tappe tranquille. Storicamente il Giro d’Italia si è sempre deciso alla fine, voglio sperare che il 2020 resti un’eccezione. Di sicuro non puoi arrivare alla partenza di Torino senza una grande condizione, ma un margine di crescita serve comunque averlo.

Perché vai in altura e non corri come gli altri compagni del Giro d’Italia, fra Tour of the Alps e Romandia?

Prima, perché loro hanno già fatto l’altura. Secondo, perché mi sono trovato d’accordo con la squadra. A me l’altura fa bene, soprattutto in questa fase di preparazione. Per cui torno sul Teide, scendo una settimana prima e poi vado direttamente al Giro. Dite che funziona?

Funzionerà di certo.

Lo penso anch’io. Ci vediamo a Torino.