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Super Baroni: equilibrista tra strada e cross

12.06.2023
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Francesca Baroni macina chilometri praticamente 365 giorni all’anno. Una volta posata la bici da ciclocross prende quella da strada e viceversa. Dopo una stagione invernale sul fango corsa con i belgi del team Pissei – Groep TOM, che ha messo in mostra le sue qualità, è tornata a vestire la maglia della Aromitalia-Basso Bikes-Vaiano. Il 26 febbraio ha chiuso la stagione in Belgio con l’Internationale Sluitingsprijs – Oostmalle ed il 4 marzo era alla Strade Bianche.

Francesca Baroni il 4 marzo era già in corsa alla Strade Bianche (foto pedaleforchetta)
Francesca Baroni il 4 marzo era già in corsa alla Strade Bianche (foto pedaleforchetta)

Un sottile equilibrio

Matteo Ferrari, diesse della Aromitalia, è uno dei coordinatori della doppia attività di Baroni. La squadra è rientrata da qualche giorno dalla Spagna, più precisamente dall’Andalusia dove hanno corso la Ruta del Sol. 

«Francesca (Baroni, ndr) sta bene – ci dice Ferrari – è totalmente concentrata sulla strada, ora farà un piccolo periodo di stacco per preparare i campionati italiani ed il Giro d’Italia Donne. Dopodiché si concentrerà sul cross, anche se avrà ancora una o due gare con noi. Ci si muove su un filo sottile, vero, ma fino a quando i risultati arrivano non ci si può lamentare, sia da una parte che dall’altra.

«Il segreto, se così vogliamo definirlo – riprende il diesse – è la comunicazione. Si imposta tutto diversamente: i contatti avvengono prima con la Baroni, poi con il suo preparatore, infine con il team del ciclocross. Francesca è aiutata in tutto questo dalla sua grande professionalità, fa la vita da atleta, totalmente». 

Per Baroni un periodo di pausa dopo la Ruta del Sol, poi si prepareranno campionato italiano e Giro Donne (foto sergii_raw)
Per Baroni un periodo di pausa dopo la Ruta del Sol, poi si prepareranno tricolori e Giro Donne (foto sergii_raw)

Periodi più brevi

Baroni e la Aromitalia-Basso Bikes-Vaiano sfruttano ogni momento per recuperare e poi correre, non c’è spazio nemmeno per un raffreddore, ma il sistema funziona. Questo grazie all’equilibrio trovato con la Pissei. 

«Esce dalla stagione del cross a febbraio – dice sempre Ferrari – noi sfruttiamo un po’ il lavoro invernale e la facciamo correre fin da subito. Quest’anno appena rientrata dal Belgio è venuta subito alla Strade Bianche. Ha una buona gamba viste le tante gare fatte durante l’inverno, ma il periodo di forma è più breve. L’idea era di portarla fino a Cittiglio, ma un’influenza l’ha fermata al Trofeo Ponente in Rosa. Per questo l’abbiamo portata a correre in Belgio, anche se non era previsto. Baroni spalma quello che è il periodo di stacco classico di un mese in diversi micro-periodi. Il primo è stato a marzo, il secondo arriva ora prima di preparare italiani e Giro, l’ultimo sarà a luglio prima di ributtarsi verso il ciclocross».

La stagione sul fango di Francesca Baroni inizia presto: metà settembre
La stagione sul fango di Francesca Baroni inizia presto: metà settembre

Un picco di forma (e mezzo)

Chiaramente quando un’atleta si divide in due attività deve lavorare al meglio, se si hanno a disposizione cinque mesi su strada al posto dei canonici nove, tutto va ricalibrato. Si devono scegliere gli obiettivi in maniera sistematica, lavorando al meglio per raggiungerli. 

«Per come è fatta – spiega Ferrari – più Francesca corre e meglio sta, anzi lei è una di quelle ragazze che preme per gareggiare. Tanto che a volte dobbiamo stopparla. Con lei si può puntare ad un picco di forma all’anno, uno e mezzo se si conta quello che sfruttiamo quando arriva dal Belgio. In questa stagione abbiamo puntato sul campionato italiano e sul Giro Donne. Non si ha tempo di fare il lavoro della preparazione invernale, e non ce n’è bisogno. La sua condizione è sempre buona, lei sta crescendo in diversi campi, soprattutto resistenza e forza. Il ciclocross le fa bene e si vede direi.

«Una volta terminato il periodo più intenso – chiude il diesse – Baroni inizia a concentrarsi sulla stagione del ciclocross. Per esempio l’ultima corsa che dovrebbe fare con noi è il Giro di Toscana, dal 24 al 27 agosto, ma lì starà già lavorando per arrivare preparata nel ciclocross. Anche perché la sua stagione inizia presto: metà settembre. Tra tutto mette insieme 70 giorni di corsa».

Ktm Alchemist: manca la Baroni, non le ambizioni

26.10.2022
4 min
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La Ktm Alchemist Brenta Brakes continua sulla strada intrapresa anni fa. L’attività internazionale resta un elemento primario nella gestione del team, a dispetto delle ingenti spese che questa comporta, ma la vetrina internazionale è un fattore irrinunciabile per il sodalizio lombardo e probabilmente anche questo fattore ha contribuito alla grande novità di quest’anno: l’assenza di Francesca Baroni, l’azzurra che ha scelto la strada del Belgio.

Si è molto discusso nelle scorse settimane sul suo passaggio e il team manager Simone Samparisi tiene anche a dissipare ogni velo: «Francesca è partita con la nostra piena benedizione. E’ vero, eravamo in parola per confermarla, ma quando ci ha detto di questa eventualità – ed eravamo in primavera – le abbiamo detto che era un’offerta da prendere al volo per poter continuare il suo cammino di crescita».

Michele Falciani, elemento proveniente dal vivaio del quale si dice un gran bene
Michele Falciani, elemento proveniente dal vivaio del quale si dice un gran bene
Non ci sono stati quindi dissapori?

Assolutamente no, ci siamo lasciati benissimo. D’altronde abbiamo anche capito che un capitale tecnico simile va seguito con la massima attenzione e noi, che finita la stagione del ciclocross dobbiamo rituffarci nella mountain bike e seguire la stagione delle Marathon non potevamo garantirle quel seguito di cui ha bisogno. E’ giusto che segua la sua strada e avrà in noi sempre grandi tifosi. Io sono convinto che di qui a breve tornerà a quei livelli di eccellenza che l’hanno portata ai vertici mondiali.

Che cosa cambia quindi nel team?

Abbiamo sostituito Francesca con un importante prospetto al femminile. Si tratta di Elisa Lanfranchi, che lo scorso anno da allieva ha vinto tutto tranne il campionato Italiano per un vero colpo di sfortuna e che vogliamo supportare nella sua crescita ora che affronta la sua prima stagione da junior, il che significa che si comincia a fare sul serio. Inoltre entra in squadra Michele Falciani che è allievo 2° anno, che è un po’ l’esempio di quel vivaio che vogliamo assolutamente costruire e che rappresenta un po’ il sogno da realizzare nel prossimo futuro.

La giovane Elisa Lanfranchi, nuovo acquisto della Ktm Alchemist (foto Lunam)
La giovane Elisa Lanfranchi, nuovo acquisto della Ktm Alchemist (foto Lunam)
Con loro chi fa parte della squadra?

I miei fratelli Nicolas e Lorenzo che continuano a dividersi con la mtb come anche Dario Cherchi, poi lo junior Christian Fantini (nella foto di apertura, ndr), l’austriaca Nadja Heigl che continua ad essere tra le migliori Elite al di fuori del dominante movimento olandese e l’under 23 Cristian Calligaro.

Che cosa vi aspettate da questa stagione?

L’idea è di confermarci ai vertici italiani ponendo l’appuntamento tricolore come focus dell’anno. Vogliamo arrivarci al meglio della forma e forse il fatto che iniziamo la stagione più tardi può aiutarci: il protrarsi dell’attività di mtb ci ha costretto a rimanere a guardare nel ciclocross, presumo che considerando anche il necessario riposo da parte di chi come Nicolas ha fatto tutta la stagione delle classiche fuoristrada non inizieremo prima della metà di novembre.

L’austriaca Nadja Heigl, campionessa nazionale per ben 9 volte (foto Ernst Teubenbacher)
L’austriaca Nadja Heigl, campionessa nazionale per ben 9 volte (foto Ernst Teubenbacher)
Ti aspetti un ambiente cambiato?

Non particolarmente. Posso dire che vedo molto fermento giovanile e in questo l’opera di Daniele Pontoni si vede già e darà frutti. Il problema che avverto riguarda semmai i calendari rimasti abbondanti anche dopo la pandemia, ma per noi che veniamo dalla mtb è un discorso vecchio e che ha sempre dei pro e dei contro.

Si dice che il principale problema sia legato alle concomitanze e al fatto che per acquisire punti Uci bisogna comunque andare all’estero…

Qui sinceramente mi trovo in difficoltà a rispondere per il semplice fatto che noi abbiamo sempre fatto attività internazionale all’estero e la riteniamo l’unica vera strada per emergere, per crescere soprattutto nelle categorie giovanili. I viaggi, le gare in ambienti diversi sono quel che serve per imparare. Purtroppo l’allungamento della stagione di mtb porta a una collisione con quella di ciclocross, diventa difficile far coincidere le due attività. Ma proprio l’esempio della mountain bike può essere utile nello sviluppo del calendario.

Nicolas e Lorenzo Samparisi con Dario Cherchi, al via del mondiale Marathon mtb
Nicolas e Lorenzo Samparisi con Dario Cherchi, al via del mondiale Marathon mtb
In quale maniera?

E’ indubbio che quello italiano delle Marathon sia ormai il migliore al mondo, tanto è vero che tutti i team internazionali vengono spesso qui ad affrontare le principali classiche. Manca solo una vera gara a tappe e se l’Appenninica Mtb continua a crescere potrà prendere questo posto. Per il resto abbiamo i migliori organizzatori, i migliori teatri di gara, una partecipazione sempre di primissimo piano e questo favorisce anche la crescita del movimento, come la vittoria europea di Rabensteiner dimostra. Non vedo perché lo stesso non possa avvenire nel ciclocross…

Aromitalia-Basso Bikes, le scommesse e le certezze

25.01.2022
5 min
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Programmazione e spirito di adattamento. Queste sono le armi dell’Aromitalia-Basso Bikes-Vaiano per combattere i cambiamenti portati negli ultimi due anni dal WorldTour femminile.

La formazione continental di patron Stefano Giugni – giunta alla tredicesima stagione di attività – quest’anno disporrà di un organico di 11 atlete, capeggiate dalla lituana e pistoiese d’adozione Rasa Leleivyte (abita a Montecatini Terme dal 2008) e guidate in ammiraglia da Paolo Baldi e Matteo Ferrari. Abbiamo sentito quest’ultimo (varesino trapiantato in Toscana con già una laurea in Lettere ed una seconda in Scienze Motorie da conseguire il prossimo luglio con tesi sui protocolli Covid nel ciclismo professionistico) proseguendo così il nostro giro di opinioni sullo stato del ciclismo femminile italiano.

Francesca Baroni, attualmente impegnata nel cross, tornerà presto su strada proprio con l’Aromitalia
Francesca Baroni, attualmente impegnata nel cross, tornerà presto su strada proprio con l’Aromitalia
Matteo, come è andato il 2021?

Siamo riusciti a fare le gare che volevamo fare. Oltre a quelle italiane, abbiamo disputato quattro belle corse al Nord (Giro delle Fiandre, Dwars door Vlaanderen, Scheldeprijs e Freccia del Brabante, ndr), poi altre in Spagna, Francia e Svizzera. Abbiamo fatto un buon calendario e al momento non stiamo risentendo della riforma WorldTour.

Però quest’anno ci saranno più formazioni WT e sarà più difficile partecipare. Un programma lo avete già fatto?

Sì, abbiamo dovuto crearci un calendario alternativo che ci permetta di correre prendendo già contatto con organizzatori diversi. Naturalmente speriamo di ricevere anche gli inviti per le gare WT estere. Quelle italiane invece siamo praticamente già sicuri di correrle. Il nostro esordio sarà alla Strade Bianche e da lì fino ai campionati italiani praticamente correremo sempre ogni settimana. Poi c’è il programma delle gare in Italia che si sta allargando ed è un bene.

Così facendo c’è il rischio di partecipare a gare di livello più basso?

Direi di no. Non lo vedo come un adattamento verso il basso quanto più come un adeguamento alla situazione. Non è facile impostare ora una stagione, ma credo che abbiamo fatto delle scelte giuste. Partecipando a certe gare ci siamo garantiti un paracadute. Poi bisogna considerare anche come si sta evolvendo il marketing e benvengano gare in posti diversi come la Serbia ad esempio. Noi per la seconda parte di stagione abbiamo dovuto inserire corse in Polonia ed Estonia che probabilmente in passato non avremmo fatto, però siamo certi che molte altre squadre faranno il nostro stesso ragionamento. E il livello sarà buono anche in queste corse minori.

Risolti i problemi muscolari, torna in mischia anche Sofia Collinelli (foto Instagram)
Risolti i problemi muscolari, torna in mischia anche Sofia Collinelli (foto Instagram)
Invece come giudichi il cambiamento del WorldTour femminile?

Noi siamo una formazione che è in una sorta di limbo tra le continental e quelle della massima categoria. Detto questo, non so quanta sostenibilità finanziaria abbia il progetto del WT. Non so quanto possa durare, anche per le stesse formazioni che ne fanno parte ora. Alcune non hanno problemi, altre potrebbero averceli già a stagione in corso.

Quindi per voi il discorso economico non è cambiato tanto?

Non possiamo lamentarci in questo senso. Tutte le aziende che ci hanno sostenuto in passato hanno continuato a farlo allo stesso modo. Il nostro budget è rimasto praticamente invariato. Non possiamo che ringraziare tutti gli sponsor che sono con noi. Certo, avere a disposizione somme maggiori aiuterebbe a correre di più all’estero, ma come ho detto prima bisogna sapersi adattare e lavorare col materiale che si ha.

A proposito di questo, dal punto di vista umano che squadra avrete?

La nostra indole ultimamente è quella delle scommesse abbinate a certezze. Abbiamo un gruppo piuttosto nuovo, con tante giovani toscane e alcune ragazze esperte. La nostra formazione ruoterà attorno a Rasa (Leleivyte, classe ’88, in apertura alla Strade Bianche 2021, ndr) che garantisce sempre risultati, come il bel terzo posto nella prova in linea agli scorsi europei di Trento. 

Leleivyte arriva al nuovo anno forte del bronzo su strada agli europei di Trento e del 2° posto al Toscana
Leleivyte arriva al nuovo anno forte del bronzo su strada agli europei di Trento
Chi sono le scommesse di cui parlavi?

Direi tre. Inga Cesuliene (altra lituana della squadra, ndr) è rientrata con noi l’anno scorso dopo sette anni di inattività nei quali ha avuto due bambini. Ha fatto bene e quest’anno può fare un ulteriore step. Valentina Scandolara aveva smesso a metà 2019 ed era diventata diesse della Cogeas. L’abbiamo incontrata spesso alle corse, ci aveva detto che avrebbe voluto ricominciare e così le abbiamo proposto il contratto. Ha già corso su pista questo inverno facendo risultati. Conosciamo il suo valore e le vittorie che ha ottenuto in passato, sarà molto utile a noi. La scommessa vera e propria però sarà Carlotta Fondriest.

Si è parlato molto del suo ingaggio in effetti…

Ha venticinque anni e ha iniziato a correre in bici da pochissimo. Paolo (Baldi, ndr) ha visto alcuni suoi test ed è rimasto colpito. Deve crescere e fare tanta esperienza, come saper stare in gruppo in gara. Fisicamente deve definirsi ancora un po’ ma crediamo in lei. Non c’entra nulla il discorso del nome che porta (è figlia di Maurizio, ex campione del mondo ’88, ndr), non ha avuto alcuna raccomandazione. Pensiamo solo che si sia meritata di fare questo salto. D’altronde ci sono tanti esempi di atlete che hanno iniziato tardi e che poi hanno continuato a correre.

Scandolara correrà anche nel 2022, con l’occhio del direttore sportivo (foto Aromitalia Vaiano)
Scandolara correrà anche nel 2022, con l’occhio del direttore sportivo (foto Aromitalia Vaiano)
Da Baroni (che ha un contratto di due anni, ndr) e Collinelli invece cosa vi aspettate?

Francesca sta finendo la stagione del ciclocross e pensiamo che su strada possa togliersi delle soddisfazioni. Correrà al Nord, nelle gare adatte alle sue caratteristiche e ci attendiamo buone cose. Sofia Collinelli ha passato due stagioni difficili per problemi muscolari. L’abbiamo aspettata come giusto che fosse. Abbiamo studiato un rientro tranquillo per lei. Il 2022 sarà la prima vera annata. Contiamo su di lei, potrebbe essere la nostra arma in più.

Matteo chiudiamo col gruppo delle altre toscane.

Sono cinque ed interessanti. Balducci, Del Sarto, Scarselli, Sernissi e Marchesini. Queste ultime due hanno fatto davvero un bell’inverno, trovando il proprio equilibrio. Da loro mi aspetto tanto impegno e sono certo che verremo ricambiati.

Samparisi 2022

Atleta e preparatore: le mille facce di “Nico” Samparisi

17.01.2022
5 min
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I suoi capelli dritti spiccavano, nel dopo arrivo dei campionati italiani di Variano di Basiliano. Quel podio per Nicolas Samparisi vale molto, ha il significato di una conferma che il lavoro premia sempre e che i sacrifici costanti valgono qualcosa. Nicolas e Lorenzo Samparisi hanno una storia particolare che si arguisce scorrendo gli ordini di arrivo delle principali gare internazionali: loro li trovi quasi sempre, non solo in Coppa del mondo, spesso partecipano anche alle altre challenge, quelle che sembrano essere territorio quasi esclusivo di belgi e olandesi.

Una scelta del genere non è una mancanza di fiducia nel movimento italiano, ma un investimento ed è lo stesso portacolori della Ktm Alchemist Powered by Brenta Bikes – Selle SMP, 29 anni, quando ormai i fasti di Variano sono già diventati patrimonio della memoria (nella foto di apertura è intirizzito dopo l’arrivo), che tiene a sottolinearlo.

«Le gare italiane – dice – è normale che abbiano un ritmo, una qualità diversa. Per crescere bisogna confrontarsi sempre con il meglio che c’è, anche se questo costa quattrini e soprattutto sconfitte. E’ un sacrificio anche passare tanti giorni lontano da casa, ma è la scommessa che abbiamo fatto anni fa e che non rinneghiamo».

Samparisi Variano 2022
Nicolas Samparisi in gara a Variano, dove ha chiuso 3° a 1’05” dal vincitore Dorigoni
Samparisi Variano 2022
Samparisi in gara a Variano, dove ha chiuso 3° a 1’05” da Dorigoni
Quando avete iniziato questa “politica”?

E’ stato almeno 6 anni fa. Prima abbiamo optato per il calendario svizzero, considerando che il livello qualitativo era abbastanza simile al nostro, poi abbiamo allargato gli orizzonti e puntato al massimo possibile, al livello della Coppa del mondo. Col passare del tempo notavamo che le nostre prestazioni miglioravano progressivamente finivamo sempre più avanti negli ordini d’arrivo.

Quando hai iniziato a fare ciclocross?

Sin da esordiente, prima io e poi Lorenzo. Inizialmente d’inverno facevamo sci di fondo, lo abbiamo abbinato al ciclocross, ma poi la passione per le due ruote ha preso il sopravvento. D’inverno ciclocross e dalla primavera Mtb, ma anche se ci sono punti in comune (il fuori giri che ti dà l’attività invernale è fondamentale sulle ruote grasse) non abbiamo mai visto il ciclocross come propedeutico alla mountain bike. Noi siamo ciclocrossisti a tutto tondo…

Samparisi Svizzera 2021
Samparisi, qui in Svizzera, privilegia le gare internazionali, girando tutta l’Europa (foto Radsport)
Samparisi Svizzera 2021
Samparisi, qui in Svizzera, privilegia le gare internazionali (foto Radsport)
Il vostro girare per l’Europa vi porta ad essere fra i più esperti del panorama italiano, eppure le vostre presenze in nazionale sono abbastanza ridotte…

Non l’abbiamo mai sentita come un’esclusione per partito preso, anche se non posso negare che qualche volta è pesato. Noi siamo andati avanti per la nostra strada senza sentire quel che dicevano gli altri e piano piano i risultati sono arrivati. E con quelli anche la convocazione e la maglia azzurra.

Quali sono i percorsi dove ti trovi più a tuo agio?

Sono un ciclocrossista in evoluzione. Quest’anno ad esempio penso di aver perso qualcosa nei tracciati più semplici e veloci ma di essere migliorato molto su quelli tecnici e più duri. Certamente c’è ancora molto da fare.

Come sono i tuoi rapporti con Pontoni?

Ci sentiamo spesso, è stato un grande campione e ha sempre consigli utili. Anche dopo l’italiano mi ha parlato e indicato su che cosa lavorare per l’anno prossimo. Ho una grande stima del suo pensiero.

Samparisi nazionale 2021
I suoi buoni risultati di quest’anno l’hanno riportato in nazionale in Val di Sole (foto Previsdomini)
Samparisi nazionale 2021
Quest’anno è tornato in nazionale in Val di Sole (foto Previsdomini)
Tu abbini la tua attività agonistica a quella di preparatore: sei tu che curi le tabelle di Francesca Baroni?

Sì, come le mie e quelle di Lorenzo. Questo è stato un anno difficile per lei, a livello psicologico e fisico prima ancora che tecnico. Con lei abbiamo potuto iniziare effettivamente la preparazione solo a fine settembre, dopo l’incidente su strada e i problemi con la società, così è venuta a mancare completamente la fase dei lavori lunghi e della palestra. E’ stato un continuo inseguimento della condizione, con qualche bel picco come i due secondi posti conquistati in Slovacchia, ma anche un rendimento generale non all’altezza del suo valore.

Pensi che le polemiche dei mesi scorsi abbiano lasciato strascichi?

Forse qualcosa, perché in alcune occasioni non l’ho vista motivata al 100 per cento. Ne abbiamo parlato, anche dopo la gara tricolore, sappiamo che cosa fare per il prossimo anno di ciclocross nel quale sono sicuro che vedremo una Baroni ben diversa.

Samparisi Allievi
Nicolas e Lorenzo, uniti già da Allievi, qui primo e secondo al campionato lombardo
Samparisi Allievi
Nicolas e Lorenzo, uniti già da Allievi, qui primo e secondo al campionato lombardo
Sarai tu il preparatore anche per la stagione su strada?

Questo è un argomento che Francesca deve chiarire con il team della strada: lei vorrebbe continuare con me, ma se l’impostazione della squadra è quella di avere un preparatore proprio, allora troveremo una soluzione.

Tu intanto che cosa farai d’ora in poi?

Ancora un paio di gare di ciclocross e poi una breve sosta, una decina di giorni per ricaricare le batterie prima di buttarci a capofitto nella mountain bike, dove il primo obiettivo sarà il campionato italiano marathon di giugno in Liguria. Se dovessi dire un sogno, è quello di vestire la maglia azzurra a europei e mondiali, starà a me dimostrare che non un’utopia.

KTM Alchemist subito bene. Oggi Fantini e domani Baroni?

08.01.2022
6 min
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Francesca Baroni arriva sorridente e sale sul pullman del Team KTM Alchemist. La incrociamo scendendone a nostra volta, dopo aver preso un caffè assieme a Simone Samparisi, team manager della squadra di Tirano. Dentro è un ribollire di cose da fare nel cuore del secondo giorno dei tricolori cross di Variano di Basiliano.

In strada, pedalando vorticosamente sui rulli, si sta scaldando Christian Fantini, che di qui a poco vincerà il titolo fra gli allievi di secondo anno. La giornata è limpida, ma all’ombra fa un bel freddo. Nonostante tutto, fra mattina e pomeriggio c’è un bell’abisso di condizioni. Nelle prime ore del giorno, la terra infatti è ghiacciata. Poi comincia a mollare attorno all’ora di pranzo. E solo nel pomeriggio, il sole riesce ad asciugarla. Questo, neanche a dirlo, rende difficile la scelta delle gomme. Lo stesso Fantini ammette che alla fine ha optato per la gomma da fango, ma che se avesse dovuto correre al mattino, avrebbe dovuto pensarci.

La Baroni ritrovata

Baroni è tricolore U23 in carica. L’anno scorso a Lecce arrivò nella scia di Alice Arzuffi, che a sua volta si portò a casa la maglia delle elite. Il sorriso con cui saluta fa pensare che la burrasca sia alle spalle ed è proprio Simone Samparisi a fare il punto della situazione.

«Sapevamo – dice – che Francesca non sarebbe stata subito vincente. Soprattutto perché a partire dall’incidente prima del Giro d’Italia, non ha più corso con continuità. Quindi le è venuta a mancare la base dell’attività su strada. Ma spero che il clima sia quello giusto, che si possa lavorare ancora bene e che scelga di rimanere con noi anche per il prossimo anno».

La strada è lunga

Il papà di Fantini gli sta accanto e lo riempie di consigli. Tanto che il figlio a un certo punto sbotta e gli dice: «Ancora a dirlo? Come se certe cose non le avessimo fatte cento volte…».

Poi il reggiano si volta. E mentre il figlio ha ripreso a pedalare, tocca ferro e dice che forse questa volta c’è caso che si vinca. Previsione azzeccata. Il ragazzo ha una struttura importante, pesa sui 75 chili, come ripete il padre, è tutto muscolo. La strada è lunga. Vincere un titolo italiano è bello, ma il livello internazionale è al momento impensabile.

«Ho letto quello che avete scritto su Bryan Olivo – ci ha detto stamattina Roberto Bressan, team manager del CT Friuli in cui corre il ragazzo – la verità è che ho deciso io di non fargli fare cross. Abbiamo i test. E i numeri dicono che può diventare forte su strada e in pista. Al mondo ci sono tre fenomeni, più Van der Haar che è un bel corridore. A quel livello non si arriva. Bisogna essere realisti…».

La bici di Francesca

Attorno al pullman della KTM Alchemist powered by Brenta Bikes fervono i preparativi. E così ne approfittiamo per farci spiegare da Samparisi come sia fatta la bici di Francesca Baroni, che nel frattempo sta facendo pranzo sul pullman.

Anche lei non sa con quali gomme correrà: dopo il sopralluogo delle 15 confermerà tuttavia la scelta delle Baby Limus di Challenge, come tutti gli altri del team. La particolarità della sua bici, fa notare Simone (che la descrive con dovizia di particolari nel nostro video) è la sella Selle SMP Glider.

«Lei è l’unica della squadra a usarla – fa notare Samparisi – mentre i ragazzi usano la F30 o la F20 e solo Fantini utilizza la Forma, ugualmente di Selle SMP. Da notare sulla sua bici anche il reggisella arretrato, che le permette di tenere il peso più indietro rispetto alla proiezione del piantone, mentre per quanto riguarda la guarnitura, usa una 40. Ai miei atleti do la possibilità di montare dalla 38 alla 42, ma è raro che se uno si trova bene, poi decida di cambiare. Magari ti capita il percorso più veloce, in cui c’è da spingere e allora metti la 42, ma per il resto con la 40 fai praticamente tutto. Anche considerando che dietro c’è un 10-36 e vai davvero dove vuoi».

E domani si balla

Il secondo giorno di gare ai campionati italiani di Variano di Basiliano prosegue. Ieri le staffette hanno premiato il Team DP66 del padrone di casa (Daniele Pontoni) e della Jam’s Bike di Buja, la squadra da cui sono partiti Jonathan Milan e suo fratello Matteo, oltre a un altro bel talento come Alice Papo.

Davanti a un camper della Gazprom-Rusvelo, Paolo Rosola sta rimettendo in sesto la bici con cui suo figlio ha centrato il quinto posto. Paola Pezzo fa capolino e saluta. Domani si sfideranno le categorie internazionali. C’è tutto per una domenica ad altissima e splendida tensione.

Baroni ripartita con cuore e attributi. L’obiettivo è crescere

24.11.2021
5 min
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Che Francesca Baroni non avesse chiuso definitivamente la porta sul ciclismo, Simone Samparisi lo aveva intuito (o sperato) nel momento in cui, dovendo restituirgli bici e maglie, la toscana aveva chiesto di tenere quella da strada. Se smetti perché sei davvero demotivato, ha pensato il manager di Tirano, non vuoi più saperne. Per cui quel piccolo gesto, proprio nei giorni successivi all’annuncio su Facebook e tutto quello che da esso si era scatenato, aveva tenuto la fiammella accesa.

Ora che la campionessa italiana delle under 23 è tornata sui campi del ciclocross e sta risalendo la scala della condizione, fare il punto con il manager della KTM Alchemist Smp è il modo per dipanare il filo che si era ingarbugliato alla fine dell’estate.

Samparisi 2021
Simone Samparisi, team manager della KTM Alchemist
Samparisi 2021
Simone Samparisi, team manager della KTM Alchemist
Pensa che Francesca sia tornata definitivamente?

Posso capire che fosse stufa per quello che è successo, ma confermo che sarà impegnata con il calendario del team elite. Per cui domenica saremo a Besancon in Coppa del mondo, poi potremmo fare le due internazionali in Italia, anche se di questo dovremo parlare.

Come mai?

Il livello all’estero è più alto. E dovendo recuperare il tempo perduto, sono più utili gare in cui qualcuno ti costringe a dare di più e sei portato a stringere i denti, di altre in cui devi farti carico tu della corsa. Dobbiamo mettere fieno in cascina, seguendo il programma di crescita che la vuole in condizione sino a fine anno. Per vari impegni e ritardi di calendario, quasi tutti i nostri hanno iniziato la stagione del cross in ritardo, quindi quella di recuperare è un’esigenza comune.

La risalita di Francesca Baroni verso la condizione giusta procede (foto KTM Alchemist)
La risalita di Francesca Baroni verso la condizione giusta procede (foto KTM Alchemist)
Chi si occupa della sua preparazione?

Mio fratello Nicolas. Chi meglio di una persona che ti vede per cinque giorni su sette può capire come stai e cosa ti serve per migliorare?

Quale idea vi state facendo di Francesca?

Parto dal presupposto che è davvero un pezzo di pane, molto alla mano. Come atleta invece ha tanti attributi e in questo momento ha più voglia del solito di dimostrare il suo valore.

In che modo la state assistendo tecnicamente?

Come linea guida, costruiamo la bici sulle esigenze del pilota, chiaramente fino a che le sue esigenze si sposano con quello che possiamo offrire e i vincoli imposti dagli sponsor. Per fare un esempio, se un atleta vuole le ruote in alluminio e il contratto prevede che corra con il carbonio, correrà con il carbonio. Però magari interverremo sulla tensionatura dei raggi per cambiare le sue sensazioni di guida. Francesca non ha voluto niente di particolare. Ha una Ktm X-Strada Master con telaio standard, ruote e gomme standard. La cosa più insolita è il reggisella arretrato da 20 e le pedivelle da 170. Ma è tendenza comune nel cross averle più corte. Abbiamo ragazzi di 1,84 che comunque vogliono le 172,5.

Ci sono degli obiettivi su cui puntate?

Normalmente, cioè prima del Covid, gli atleti individuavano 1-2 obiettivi e se li raggiungevano, avevano dei premi. Poi abbiamo smesso di farlo, perché le corse continuavano a saltare e anche adesso sembra che in Olanda la situazione si stia complicando di nuovo. Però sappiamo che su di lei c’è l’occhio della nazionale. Giusto un paio di giorni fa ho sentito Pontoni. Sappiamo entrambi che Francesca è ancora indietro, ma l’obiettivo è recuperare per fine anno. Non voglio dare niente per scontato in relazione al mondiale, ma credo che lei rimanga una delle migliori speranze italiane in ambito internazionale.

La preparazione di Francesca Baroni è seguita da Nicolas Samparisi (foto KTM Alchemist)
La preparazione di Francesca Baroni è seguita da Nicolas Samparisi (foto KTM Alchemist)
Ci sono novità per la squadra con cui farà poi attività su strada?

C’è una possibilità con il Vaiano, ma spero che prima della stagione su strada si riassorbano tutte le polemiche e le questioni ancora aperte. Credo che tutti i punti di vista siano comprensibili, come credo che tutti, ciascuno a suo modo, abbiano anche qualche responsabilità. Ci sono persone ragionevoli su entrambi i fronti, per cui spero che si arrivi a una soluzione che faccia l’interesse dell’atleta e delle società. Si sta facendo tutto per gestire la cosa in modo ragionevole e confido che presto le cose andranno a posto.

Francesca Baroni riparte ma le regole vanno riscritte

12.10.2021
5 min
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Mentre il ciclocross prende giri e si lancia con le prime sfide di stagione (negli Usa è partita la Coppa del mondo e anche in Europa si fa sul serio), Francesca Baroni ha infine rivisto il suo proposito di lasciare il ciclismo. Il suo punto di vista l’aveva denunciato forse incautamente su Facebook, ma le risposte ottenute erano state piuttosto dure e avevano portato la situazione su un binario morto da cui a lungo si è fatto fatica a vedere l’uscita. Motivo della rottura con la sua squadra attuale, la Isolmant-Premac-Vittoria di Giovanni Fidanza, sarebbe stato il permesso negato di partecipare alla trasferta di Coppa del mondo americana.

La Baroni nella crono di Val Formazza al Giro Donne. Dopo il Giro per lei solo tre giorni di gare con la Isolmant
La Baroni nella crono di Val Formazza al Giro Donne. Dopo il Giro per lei solo tre giorni di gare con la Isolmant

Il ruolo di Pontoni

La vicenda ha contorni fumosi. Da quello che abbiamo assodato, infatti, la presenza di Baroni in Coppa del mondo non era stata inizialmente prevista dal cittì Pontoni. Come pure Gioele Bertolini, tricolore degli elite, Francesca sarebbe rimasta in Italia a perfezionare la preparazione per entrare sulla scena azzurra quando fosse stata davvero pronta. A causa dell’incidente prima del Giro, la sua estate è stata infatti piuttosto travagliata, mentre ad esempio la sua compagna di squadra Realini è uscita bene dalla stagione su strada e in Coppa si è messa subito in luce.

E’ successo invece che a causa della defezione di un’atleta, Pontoni si sia trovato con un posto libero e abbia contattato Baroni, chiedendole se fosse interessata a partire per gli Usa, innescando il grosso pasticcio. Probabilmente infatti sarebbe bastato che il tecnico friulano, molto esperto ma forse ancora nuovo a certi meccanismi, avesse contattato prima Fidanza (e non soltanto Samaprisi, cosa che ha fatto) e gli avesse proposto la convocazione della ragazza. Ma come poteva immaginare Pontoni quello che sarebbe successo di lì a poco?

Ad inizio settembre l’approdo nel team KTM Alchemist
Ad inizio settembre l’approdo nel team KTM Alchemist

Organico all’osso

Stante la stagione sfortunata da giugno in avanti, infatti, l’impegno di Baroni con la squadra prevedeva che avrebbe gareggiato fino al Giro dell’Emilia e alla Tre Valli Varesine, poi sarebbe scattato il prestito fra la Isolmant e il Team Ktm per il quale Baroni si è tesserata per la stagione a venire e con la cui maglia ha già gareggiato il 26 settembre in Svizzera (al riguardo, siamo stati contattati da Samparisi, il quale ha precisato che la partecipazione alla gara svizzera è stata resa possibile da un accordo fra KTM, Isolmant e Baroni e dal prestito Uci che riguarda le categorie internazionali). Dal punto di vista della normativa italiana, si è trattato di uno strappo alla regola, ma Fidanza ha finto di non sapere e ha preferito andare avanti per la sua strada.

La presenza di Baroni in quelle gare su strada sarebbe stata necessaria, dato che la squadra è arrivata a fine stagione con l’organico decimato. Sia all’Emilia sia alla Tre Valli infatti si sono presentati con quattro ragazze, con il rischio che gli organizzatori e la Giuria impedissero loro di partire. Per fortuna la situazione era comune anche ad altri team e la squadra ha potuto regolarmente prendere il via.

La Realini e alla sua ruota la Baroni, fino allo scorso erano compagne di squadra al Team Guerciotti. Poi Francesca ha cambiato
La Realini e alla sua ruota la Baroni, fino allo scorso erano compagne di squadra al Team Guerciotti. Poi Francesca ha cambiato

Piani cambiati

Difficile trarre una morale dalla situazione e dice bene Pontoni: bisogna attendere che le parti si chiariscano, ma una sua parola potrebbe mettere in fila i gradi di responsabilità. E’ chiaro che Francesca Baroni ami il cross più della strada, si è sempre detto. Nei piani di inizio stagione, si disse che dopo il Giro sia lei sia Realini avrebbero staccato per riprendere la preparazione specifica. Poi il rendimento portentoso dell’abruzzese e i guai fisici della toscana, che per tutta la primavera è stata l’atleta più brillante della Isolmant, hanno fatto rivedere i piani. Nel professionismo funziona così, senza che per forza si debbano associare ad esso aggettivi dispregiativi.

Se ci sono stati stipendi non pagati, come Baroni denuncia e Guerciotti smentisce, saranno altre le sedi in cui mettere a posto le cose. Di solito comunque, quando si rompe un rapporto di collaborazione, ci si incontra per definire i dettagli: incontro che a detta del team milanese non è mai stato accettato.

E’ stato sbagliato dunque da parte della toscana coinvolgere la squadra di Fidanza in un problema che non la riguarda. E se il vero problema sta nei programmi di gara, sarebbe bastato affrontare la situazione (da ambo le parti) con la maturità che la professione richiede.

Alla Strade Bianche l’esordio con la Isolmant di Fidanza
Alla Strade Bianche l’esordio con la Isolmant di Fidanza

Ritiro rientrato

Le ultime notizie sono che giusto ieri la Isolmant ha ricevuto dalla Federazione la richiesta di nulla osta perché Baroni possa disputare la stagione di cross con la Ktm, segno che il proposito di ritirarsi è rientrato.

Forse però a questo punto servirà mettere mano al regolamento, per tutelare gli atleti ma anche i gruppi sportivi. Dato che il cross ha anticipato la partenza, è necessario permettere agli atleti di disputare la doppia attività in contemporanea con le maglie delle due squadre. In questo modo la Isolmant avrebbe potuto schierare la Realini al Giro dell’Emilia. Così Baroni potrà correre con la Ktm e a prestito finito tornerà alla Isolmant che a quel punto, così ha spiegato Fidanza, la girerà a una nuova squadra. Per richiesta di Francesca e per quieto vivere di tutti, il loro cammino si dividerà all’inizio del 2022.

P.S. Dagli Usa, dove si trova per l’inizio della Coppa del mondo, Daniele Pontoni ha in realtà tenuto a precisare di aver fatto tutti i passaggi anche con la Isolmant di Fidanza, che quindi era informato della volontà della nazionale di portare l’atleta nella trasferta americana. Un viaggio fortemente voluto dal cittì azzurro per visionare il percorso dei prossimi mondiali e individuare la logistica per l’Italia in quei giorni.

«Siano qui con una nazionale di bimbi – ha sorriso Pontoni – un gruppo molto giovane su cui costruiremo la nazionale per tutto il mio mandato. Con Francesca Baroni ho parlato. Lei sa cosa fare. E sa che il suo posto in nazionale la aspetta se andrà forte e tornerà al suo livello».

Baroni 2021

Nuovo team per la Baroni, che approda alla Ktm

11.09.2021
4 min
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Il piccolo giallo che ha attraversato le ultime calde settimane di fine estate, con protagonista Francesca Baroni, è giunto alle sue pagine finali. La stella del ciclocross italiano, positiva su strada ma sfortunata per il grave incidente in allenamento, ha trovato un nuovo approdo invernale. Risolto il contratto con Guerciotti, non senza qualche spina da entrambe le parti, Francesca approda alla KTM Alchemist powered by Brenta Brakes.

E’ lo stesso team manager Simone Samparisi a dare la notizia, pochissime ore dopo aver depositato il contratto. «Per noi è un vero piacere essere riusciti a trovare un accordo – racconta l’ex biker – Nella trattativa, al di là del lato economico ha guardato a un aspetto che ci intriga molto: la voglia di migliorare e crescere».

Nell’agosto del 2016, con il suo monociclo: se ci sono ruote in giro, c’è anche Francesca Baroni…
Nell’agosto del 2016, con il suo monociclo: se ci sono ruote in giro, c’è anche Francesca Baroni…
Com’è nato l’aggancio con la Baroni?

Non ci siamo mossi finché un rivenditore Ktm della sua zona ci ha messi in contatto sapendo che stava cercando una squadra e da lì abbiamo iniziato a parlare. Noi siamo un team che agisce tutto l’anno, dividendosi fra ciclocross e Mtb. Con la Baroni abbiamo la possibilità di sviluppare un progetto per portarla ai vertici internazionali.

Voi siete un team che lavora in toto nell’offroad, ma Francesca ormai è divisa fra ciclocross e strada. Per voi questo è un problema?

No, abbiamo altri atleti che gareggiano nelle due specialità, lo stesso Nicolas Samparisi ha fatto anche attività su strada con la D’Amico e l’austriaca Heigl, che resta nel nostro gruppo, durante la stagione normale è una delle più importanti atlete austriache. Non avremo problemi da questo punto di vista, chiaramente dovremo lavorare in sinergia con il suo team su strada.

La prima stagione su strada della Baroni è stata positiva, purtroppo in gran parte segnata dall’incidente in allenamento
La prima stagione su strada della Baroni è stata positiva, purtroppo in gran parte segnata dall’incidente in allenamento
Proprio questo è un punto importante: fra il vostro team e la Isolmant si dovrà trovare un punto d’incontro per il bene dell’atleta, permetterle di emergere su entrambi i fronti ma anche di riposare…

Dovremo parlarne, ma questo è un dogma irrinunciabile, niente viene prima della salute dell’atleta. Noi siamo pronti a collaborare e siamo sicuri che troveremo dall’altra parte disponibilità. Anche se in passato abbiamo trovato squadre che spremevano i propri atleti su strada al punto che, noi che li avevamo a disposizione per 5 mesi, dovevamo rinunciare al primo per farli riposare e riprendere. Non sarà questo il caso, ne siamo certi, ma non tradiremo i nostri 3 punti base, ossia noi dobbiamo dare all’atleta tranquillità economica (la garanzia di ricevere puntualmente i rimborsi spese), tranquillità mentale (al ciclista chiediamo impegno, non risultato a ogni costo) e tranquillità tecnica, garantendo sempre materiale di prima qualità.

Storicamente il vostro team viaggia molto, sobbarcandosi trasferte onerose anche economicamente per gareggiare nei principali appuntamenti, sarà ancora così?

Certamente, noi crediamo molto nell’attività estera perché permette di crescere nella cultura ciclocrossistica. Ogni Paese ha gare diverse dall’altro: in Svizzera trovi percorsi con ampio dislivello, in Olanda tracciati sabbiosi e così via. Devi abituarti a saperti adattare a qualsiasi tracciato, cambiare tipo di guida e settaggio della bici, solo così si può migliorare davvero.

Samparisi 2021
Simone Samparisi, team manager della KTM Alchemist, è pronto a collaborare con la Isolmant, nell’interesse dell’atleta
Samparisi 2021
Simone Samparisi, team manager della KTM Alchemist, è pronto a collaborare con la Isolmant, nell’interesse dell’atleta
Che calendario avete intenzione di impostare?

Seguiremo sicuramente la Coppa del Mondo, ma non nella sua interezza perché affrontare 17 prove è davvero una follia. Ciò non significa che nei weekend senza Coppa staremo fermi, faremo altre gare internazionali, anche nel nostro Paese, valutando di volta in volta le caratteristiche del percorso e della gara per effettuare la scelta. Il nostro proposito è vedere i nostri ragazzi crescere, l’ingresso della Baroni darà sicuramente quello stimolo in più per farlo.

Di Tano 2021

In vista del ciclocross, Di Tano sorprende tutti

08.08.2021
4 min
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La chiacchierata con il responsabile del Team Guerciotti Selle Italia Vito Di Tano per parlare della stagione dei due gioielli azzurri fra ciclocross e strada si apre con una notizia: Gaia Realini e Francesca Baroni divideranno le loro strade, almeno nel ciclocross. L’ex campione del mondo pugliese non dice di più, per rispetto nei confronti della Baroni con la quale ci sono state opinioni diverse che hanno portato a questa scelta. Certamente si tratta di un fatto inaspettato, soprattutto in una stagione che per la lucchese è diventata difficile per colpa del famoso incidente in allenamento.

Fari puntati quindi su Gaia. Se sul futuro della Baroni non ha più notizie dirette, sull’abruzzese Di Tano ha già la certezza assoluta che sarà ancora diviso fra strada e ciclocross: «Dopo il ritiro di Livigno effettuerà la seconda parte di stagione puntando a una maglia azzurra per gli europei. Poi vedremo come approcciarla al ciclocross tenendo presente la necessità del riposo. Far coesistere le due specialità è possibile e necessario, ma servono comunanza d’intenti da parte dei rispettivi team ed equilibrio nella gestione del ragazzi».

Baroni Di Tano 2021
La Baroni e Di Tano, un binomio che si è scisso a sorpresa: che farà ora la toscana?
Baroni Di Tano 2021
La Baroni e Di Tano, un binomio che si è scisso a sorpresa: che farà ora la toscana?

La sinergia con Fidanza

Di Tano ammette di avere in Fidanza un valido contraltare: «Ciò permette a chi corre in due discipline di avere i giusti tempi di riposo. Non sono ragazzi da spremere a tutti i costi per un risultato, trovare il giusto equilibrio è un vantaggio per tutti».

Il pugliese però va oltre e pensa già a futuri obiettivi per la Realini sui prati: «Stiamo studiando ogni particolare per permettere a Gaia di andare negli Usa, in Coppa del Mondo, perché lì si disputeranno i Mondiali e vedere in anteprima percorso e logistica è fondamentale».

La piccola Realini è stata finora protagonista di una grande stagione su strada: qui dopo l’arrivo a Matajur del Giro
La piccola Realini è stata finora protagonista di una grande stagione su strada: qui dopo l’arrivo a Matajur del Giro

Gli Usa pensando al mondiale

Pontoni ce lo aveva anticipato, senza però specificare nomi: «Gaia ci dovrebbe essere – ribadisce Di Tano – sarebbe importante per lei e per noi, per capire dove può arrivare».

Di Gaia abbiamo già avuto modo di parlare quest’estate, i suoi risultati su strada l’hanno di nuovo posta al centro dell’attenzione, risultati che hanno sorpreso Di Tano solo relativamente: «Ci siamo visti prima dei campionati italiani, le ho fatto fare un po’ di dietro motori e mi sono accorto che stava davvero bene, andava forte in salita, molto forte. Sicuramente deve migliorare nell’aspetto tattico e nella visione di gara, ha la tendenza a restare di lato e in fondo, deve imparare a muoversi in gruppo con più scioltezza, ma è giovanissima, non conosciamo ancora i suoi limiti».

GIC Ferentino
Gaia Realini e Francesca Baroni all’ultimo Giro d’Italia di ciclocross: la sfida si ripeterà nel prossimo inverno?
GIC Ferentino
Gaia Realini e Francesca Baroni all’ultimo Giro d’Italia di ciclocross: la sfida si ripeterà nel prossimo inverno?

Tanto da imparare

Questi progressi su strada si tradurranno anche nel ciclocross? «Sicuramente la strada ti dà un buon fondo, ormai non solo le imprese dei “tre tenori” dicono che per andar forte nel ciclocross serve di più la strada e viceversa, piuttosto che la Mtb. Chi fa attività invernale, su strada è avvantaggiato. Gaia è ancora U23, non dimentichiamolo: quando passerà di categoria dovrà fare una scelta, privilegiare magari la strada ma l’attività di ciclocross sarà un serbatoio di energie al quale attingere. Guardate Rachele Barbieri che cosa ha fatto dopo essere tornata all’attività sui prati…».

Quanti margini ci sono per l’abruzzese nel ciclocross? «Tanti – sentenzia Di Tano – ha ancora molto da imparare soprattutto nella gestione tattica delle gare, nello studio delle avversarie e del percorso. Mi aveva già stupito molto per quel che aveva fatto nell’inverno scorso, ma credo che dopo le meraviglie mostrate su strada potrà fare un altro salto di qualità. Ce lo auguriamo tutti».