La vicenda di Francesca Baroni è salita agli onori delle cronache per il suo quinto posto mondiale e l’impossibilità, essendo non udente, di entrare nei corpi militari. Si è aperta infatti un’ampia discussione su quella che può apparire come una discriminazione, sulla quale a livello politico si sta lavorando.
Riforma giusta
Il presidente di Cip Pancalli è da tempo impegnato a trovare una via per l’assunzione degli atleti paralimpici d’interesse nazionale nei corpi militari. La cosa garantirebbe loro anche un futuro lavorativo. Anche se Francesca, come spiegato da sua madre, non rientra nella categoria. Una norma in questo senso è già stata approvata all’interno della Riforma dello Sport risalente alla fine dello scorso anno. Su di essa molto si è spesa Giusy Versace, parlamentare e atleta azzurra plurimedagliata, ma la strada non è così semplice. Mancano infatti le Norme Attuative e la recente crisi di Governo ha interrotto il cammino legislativo.
Lo sport cambia
«Sarebbe un’eccezione alle regole vigenti, che andrebbero cambiate anche in sede di Corte Costituzionale», afferma il Tenente Colonnello dell’Esercito Pino Minissale. «Si perderebbe l’idoneità militare – prosegue – andando contro molte leggi attuali. Va detto che spesso è proprio lo sport a cambiare lo stato delle cose. Una volta ad esempio era impossibile l’arruolamento a uomini di altezza inferiore a 1,61 e donne a 1,55. Poi alcuni atleti fecero ricorso e si passò così al rapporto peso/altezza. Ci si sta lavorando, ma in queste cose serve tempo».
Possibile assunzione
Una strada però è già stata tracciata. Per ora non interessa tanto Francesca Baroni, ma per altri ragazzi e ragazze c’è la possibilità di tesseramento con alcuni gruppi sportivi militari. Ce lo spiega il Maresciallo Maggiore dei Carabinieri Gianluca Macchini.
«Già con la vecchia Forestale – dice – avevamo la possibilità di tesserare atleti paralimpici fornendo loro la massima assistenza per tutta l’attività sportiva. Sono persone splendide e lavorare e gareggiare con loro dà grandissime soddisfazioni, posso dirlo per esperienza personale. So che si sta lavorando tra Comitato Paralimpico e Ministero della Difesa per tradurre ciò nella possibilità di assunzione piena. Chiaramente si dovrà passare per i concorsi previsti anche per i normodotati. Spero davvero che questo iter abbia un termine veloce e positivo».
Questione politica
Una simile possibilità è presente anche alle Fiamme Oro. In Polizia infatti è tesserata l’atleta paralimpica più famosa d’Italia: Bebe Vio (nella foto di apertura).
«Perché si possa arrivare a una piena assunzione – testimonia l’Ispettore Superiore Nicola Assuntore, Direttore Tecnico della sezione ciclistica – si sta pensando di creare ruoli ad hoc per atleti diversamente abili. Potranno così pensare all’attività sportiva e soprattutto trovare anche una collocazione lavorativa all’interno della Polizia. La trafila chiaramente resterebbe la stessa, anzi l’intenzione è di dare assistenza proprio a quegli atleti paralimpici chiamati a gareggiare alle Olimpiadi. Conosco bene Francesca Baroni, mi piace molto quella ragazza e sarebbe bellissimo accoglierla nella nostra famiglia. Dipende solo dalla politica».