Castelli supporta l’iniziativa “Ride with Reggie”

06.11.2021
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Pedalare insieme per creare un mondo di possibilità. L’abbinamento tra Castelli e l’ex stella NBA Reggie Miller potrebbe essere sintetizzato così. Un binomio vincente con un grande obiettivo: quello supportare i College e le Università frequentati dalla comunità afroamericana. Sport, comunità, inclusione e visione: sono questi gli ingredienti per creare un vero e proprio cambiamento significativo.

Appuntamento su Zwift

Castelli ha da qualche giorno ufficializzato l’iniziativa “Ride with Reggie”. Finalizzata a supportare i College e le Università storicamente frequentate dalla comunità afroamericana negli Stati Uniti. Miller e il noto brand veneto dell’abbigliamento si sono uniti per creare una sinergia vincente, con l’obiettivo di generare delle possibilità concrete attraverso una raccolta fondi. Un’iniziativa che nasce dalla convinzione che il ciclismo possa dare speranza e possibilità.

L’appuntamento è per una pedalata su Zwift, mentre parallelamente si svolgerà anche una vendita online di maglie e scaldacollo Castelli in edizione limitata. I proventi saranno devoluti alle Università e ai college per supportare il programma di sviluppo del ciclismo.

«Per tutto il corso della mia vita – ha dichiarato Miller – ho superato ostacoli e mi sono messo continuamente alla prova con gli altri. Che fosse giocare a basket nel cortile di casa o calcare il parquet della NBA. Ho cambiato l’area di gioco e sono passato dal campetto da basket alla strada. Adesso indosso un’altra divisa da gioco, ma sempre con lo stesso obiettivo: rendere lo sport che amo più accogliente ed inclusivo».

La bici oltre le barriere

Ma l’intervento di Miler non si ferma qui. «Credo che il ciclismo – dice – possa trascendere dalle limitazioni personali e dalle abilità fisiche. E’ indipendente dal noi e voi, dal lui e lei. Il ciclismo può dare una voce a tutti quelli che si sentono inascoltati e dare loro speranza. Voglio che tutti provino quest’esperienza, queste emozioni e queste opportunità. Abbiamo la possibilità di urlare con forza che vogliamo maggiore diversità nel ciclismo, e credo che collettivamente possiamo portare un cambiamento significativo in questo sport e nella nostra società. Aiutami a confermare che insieme possiamo farcela».

Una causa importante

“Ride with Reggie” si svolgerà oggi, sabato 6 novembre alle 16, sulla piattaforma Zwift e “lungo” un percorso di 49 chilometri. Castelli Cycling, che dal 1876 anima e veste il mondo del ciclismo, ha creato questo progetto per coniugare passione, speranza e inclusività. L’iniziativa mira ad accogliere tutti coloro che desiderano fortemente una possibilità e che vogliono riscoprirsi nel ciclismo. Una vera e propria “scossa” per donare speranza attraverso l’aiuto e la solidarietà di tutti coloro che vogliono contribuire a questo importante cambiamento.

Castelli

Mondiali in arrivo, ecco la maglia azzurra Castelli

16.09.2021
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I mondiali di ciclismo, che come noto si svolgono nelle Fiandre, uno dei territori “sacri” per quanto riguarda la storia e la tradizione di questo sport, sono oramai alle porte. La settimana prossima si comincia con le prove a cronometro, per poi andare a “chiudere” domenica 26 settembre con la grande prova su strada riservata ai professionisti lungo il circuito di Lovanio. L’attesa è fortissima. E per questo grande evento ogni casa è preparata al meglio, anche la maglia che indosseranno i nostri ragazzi.

La presentazione della maglia azzurra per Leuven agli europei di Trento
La presentazione della maglia azzurra per Leuven agli europei di Trento

Presentazione agli Europei di Trento

Castelli, che della Federazione ciclistica italiana è da anni partner per quanto riguarda l’abbigliamento tecnico, ha ufficialmente svelato, ai Campionati Europei di Trento, la nuova maglia delle nostre nazionali che sarà indossata proprio in occasione delle gare iridate in Belgio. A questo apposito “vernissage” sono intervenuti il presidente federale Cordiano Dagnoni, il presidente e amministratore di Suzuki Italia, Massimo Nalli, l’amministratore delegato di Manifattura Valcismon, il gruppo che di Castelli è proprietario, Alessio Cremonese, il Ceo di Enervit, Alberto Sorbini, e l’amministratore delegato di Trentino Marketing, Maurizio Rossini.

Suzuki, Castelli e Enervit sono i tre sponsor che appaiono con il proprio logo sulle divise della nostra nazionale azzurra.

Stile e performance

«Presentiamo una maglia che non solo rappresenta la nazionale – ha dichiarato Cordiano Dagnoni – ma lo stile di questa nuova Federazione: elegante e sobrio. Ringraziamo Castelli per il supporto e per la scelta dei colori. Quella azzurra è una maglia che va sudata e meritata. Vedo nei nostri atleti un senso di appartenenza unico».

«Quella tra Suzuki e la FCI – ha ribattuto Massimo Nalli – è una partnership che è nata in Giappone per poi svilupparsi in Italia grazie al gemellaggio tra il Monte Fuji e lo Zoncolan. Suzuki ha sempre guardato con interesse al mondo dello sport come metafora di vita. In questo ambito c’è davvero tutto: dal fallimento, alla ripartenza, fino a giungere ovviamente al successo. Quest’anno poi il logo Suzuki sulle maglie avrà un adeguamento cromatico per poterlo rendere più armonico col prodotto: abbiamo difatti accettato di far tornare la maglia azzurra del suo colore esprimendo in questo modo la nostra vicinanza ad atleti e pubblico. Noi di Suzuki siamo storicamente vicini al ciclismo, tant’è che il nostro primo prodotto fu proprio una bicicletta con motore».

«Noi viviamo di questo mondo – ha poi chiuso Alessio Cremonese – e con orgoglio vestiamo con Castelli la FCI . Noi rappresentiamo un marchio storico italiano, un brand che ben identifica l’Italian Style in tutto il mondo. Per questa rassegna iridata, in particolare, abbiamo pulito il design della maglia. A mio avviso una delle più belle di sempre… Il prodotto nasce in galleria del vento, per ottimizzare un risparmio di watt e riuscire a mettere le condizioni migliori gli atleti che vogliono gareggiare al top. Una maglia che è già disponibile on line e presso i rivenditori Castelli per far sì che gli appassionati la possano indossare con orgoglio».

Castelli

Il viaggio di Castelli da Rio a Tokyo, fra vento e caldo umido

10.06.2021
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Come nasce la maglia per andare alle Olimpiadi? In un ciclismo in cui i dettagli sono ormai il vero ago della bilancia e vengono disegnati nel vento perché uno svolazzare di tessuto può fare la differenza fra l’oro e il nulla, in cui il caldo umido spinge verso un tessuto piuttosto che un altro, che cosa c’è dietro i body quasi argentati con cui correranno gli italiani a Tokyo?

Una premessa è d’obbligo, i body sono in fase di realizzazione proprio in questi giorni: la maglia presentata ieri a Roma servirà per gli allenamenti ed è stata utile per far vedere la grafica.

Tre anni di studio

«Il cammino è stato lungo – ha spiegato Alessio Cremonese, Amministratore Delegato di Manufattura Valcismon che in apertura è con Viviani e Roberto Amadio – ed è iniziato tre anni fa in collaborazione con il Politecnico di Milano e i necessari passaggi in galleria del vento, alla ricerca della riduzione del materiale e del massimo miglioramento aerodinamico, in una fase in cui l’aerodinamica è diventata cruciale».

Clima decisivo

Si è parlato di scelte tecniche legate al clima caldo umido di Tokyo ed è una costante nel disegnare le maglie olimpiche. Già nel 1992, gli azzurri corsero con una divisa celeste su strada e azzurra in pista. Ad Atlanta e Sydney si tornò a un azzurro venato di bianco e di verde. Ad Atene si scelse il bianco e così pure a Pechino, Londra e anche Rio. Dove non arriva la tecnica, si spinge poi il marketing e tutto sommato l’idea di offrire ogni quattro anni un prodotto innovativo dalla grafica rinnovata tira anche sul mercato.

Alessio, quando si è assodato che farà caldo e sarà umido, come vi siete mossi?

Ci siamo messi al lavoro per individuare nuovi tessuti e reingegnerizzare il prodotto, tenendo conto anche delle diverse esigenze di vestibilità.

Si parte dall’ultimo body e si va avanti?

Ne teniamo conto, ma in cinque anni ci sono stati nuovi studi per cui il body 2021 sarà piuttosto diverso da quello di Rio.

In che misura incide la collaborazione con gli atleti?

E’ molto importante. Gli atleti provano i prodotti: quelli che già sono sponsorizzati da noi e quelli del giro della nazionale. Devono stare comodi e sanno in che modo una cucitura possa essere spostate perché non dia fastidio. 

Nel 2004 per Bettini maglia Sportful e tutta bianca
Nel 2004 per Bettini maglia Sportful e tutta bianca
In che modo si conciliano vestibilità e aerodinamica?

Utilizzando cinque tipi di tessuto e individuando un taglio unico che permette al body di mantenere la pressione e variare la compressione nei punti in cui deve esserci l’aderenza perfetta. Ormai si sta andando verso maniche sempre più lunghe, calze più alte e pantaloncini al ginocchio. Se non ci fossero delle limitazioni da parte dell’Uci, si potrebbe quasi immaginare il body integrale.

Quando costa realizzare un body come questo?

Non poco. Il singolo capo, la realizzazione del prototipo costa intorno ai 1.000 euro. La galleria del vento la paghi a ore, migliaia di euro ogni ora. E quando sei lì provi tanti capi e tanti abbinamenti per trovare quello più efficiente. Infine considerate che per occasioni come le Olimpiadi, ogni atleta avrà il suo capo su misura.

Avevamo scoperto che il giovane Ganna fece da manichino per Ryder Hesjedal: chi fa ora da manichino per Pippo?

Ora fa da sé, perché è molto disponibile ed è stato da noi anche pochi giorni fa. E’ chiaro che ognuno ha le sue esigenze. Il body di Ganna per la crono è diverso da quello dell’inseguimento perché si corre all’aperto con quel caldo umido di cui abbiamo detto. Il body dello stradista per lo stesso motivo non ha troppo a che fare con quello che useranno in pista per le gare di gruppo.

Il tempo di correre a Tokyo e poi le divise saranno in commercio?

Sia per un fatto di regolamenti, dato che possono usare solo prodotti in commercio, sia perché se il risultato è buono, la maglia si vende molto bene. Durante la presentazione si è detto che diventa il simbolo della Nazione e i riscontri non mancano. La maglia della nazionale si vende bene nelle località di vacanza, perché i turisti la portano via come se portassero una bandiera.

Viviani a Roma, la maglia olimpica e quella del 2022

10.06.2021
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Facciamo il punto, ti va? Elia Viviani, primo ciclista portabandiera alle Olimpiadi, è a Roma per la presentazione della maglia con cui correranno a Tokyo le squadre di ciclismo, anche se poi la maglia presentata ieri nel Salone d’Onore del Coni è quella da allenamento, dato che in tutte le specialità si correrà con il body. Nei giorni scorsi e già durante il Giro si è parlato delle condizioni del veronese e tante voci si sono sommate senza che lui abbia detto la sua. Perciò in attesa di correre alla Adriatica Ionica Race e prima di entrare nella fase decisiva della preparazione per Tokyo, eccolo qua. Calmo, lucido, rinfrescato dagli otto giorni passati a Livigno.

Viviani ha portato a Roma un ricordo di Rio per il Presidente del Coni Malagò e il Segretario Generale Mornati (a sinistra)
Viviani ha portato a Roma un ricordo di Rio per Malagò e il Mornati
Un primo bilancio prima di ripartire?

I risultati dicono che il Giro non è andato troppo bene. Però sono tornato a stare bene in bici. Sento di essere me stesso e ho ripreso a lavorare in modo diverso. La Adriatica Ionica Race si farà per mettere ancora ritmo in un mese in cui non ci saranno gli europei.

I compagni che saranno con te dicono che faranno di tutto per farti vincere la prima tappa ad Aviano.

La vittoria alleggerisce tutto. L’assenza degli europei pesa. Il quartetto ha comunque il riferimento del cronometro, ma non sai che tempi fanno gli altri. Sarà così per tutti, perché tranne qualche gara classe 1 come Fiorenzuola (30 giugno-5 luglio) e San Pietroburgo (8-11 luglio), non ci sarà attività. Correre sarebbe servito per chi fa la madison per affinare l’intesa. In allenamento lavori sulla tecnica, ma non riuscirai mai a simulare l’imprevisto della gara.

Pensi di poter rientrare in ballo per il quartetto?

Penso ad allenarmi e dare il meglio di me. La selezione del quartetto è facile: se fai il tempo, sei dentro. Ma dovremo essere tutti in grado di dare un contributo per fare in due giorni tre quartetti da 3’48”. Credo che Villa farà le sue scelte nelle ultime prove.

La selezione si farà nei giorni in cui si sarebbero corsi gli europei?

Esatto. E bisognerà arrivarci bene. L’europeo sarebbe stato di passaggio, ci avrebbe aiutato a definire i ruoli. Manca un mese e mezzo alle Olimpiadi, non si dovrà essere al massimo a fine giugno.

Quindi sarebbe stato auspicabile correre gli europei con le scelte di Tokyo già fatte?

Magari non definitivamente, perché la selezione si sarebbe svolta su campo. La gara sarebbe servita per dare gli ultimi segnali, non per cercare la prestazione. Dobbiamo comunque andare con garanzie. Sappiamo benissimo che ci sono delle pedine fisse e altre che devono guadagnarsi il posto. I ragazzi lo sanno, la tensione a Livigno si sentiva.

Ecco la maglia della nazionale per Tokyo anche se gli atleti correranno con il body
Ecco la maglia della nazionale per Tokyo anche se gli atleti correranno con il body
Quando hai fatto l’ultimo quartetto di alto livello?

Di fatto dagli europei di Glasgow nel 2018, che vincemmo. Ora spingono due denti in più, ma già allora tecnicamente ci si era spostati in questa direzione.

Il Giro tornerà utile in vista di Tokyo?

E’ stato un bel blocco di lavoro, svolto nei tempi giusti. Ora si può aggiungere la qualità tramite i lavori specifici.

Si è letto che lascerai il tuo treno e andrai a correre alla Eolo-Kometa?

Non c’è niente di definito e il problema è che non mi piace fallire, come è stato finora. Io so di essere ancora il Viviani di due anni fa e non voglio voltare le spalle al mio gruppo. Ogni risultato aiuterà a cambiare le cose, per cui a Lombardi (il suo procuratore, ndr) ho chiesto di lasciarmi tranquillo fino a dopo Tokyo. Ma fra le opzioni, tengo ancora bene in vista la Cofidis. Mi piacerebbe continuare con Consonni, Sabatini e mio fratello Attilio. Solo non è questo il momento di pensarci. Abbiamo appena visto la maglia delle Olimpiadi…

A Roma, anche la Pinarello per le prove di gruppo, nel colore per Tokyo, legato alla maglia
A Roma, anche la Pinarello per le prove di gruppo, nel colore per Tokyo, legato alla maglia
Che effetto fa?

E’ sempre un momento particolare. Viene voglia di onorarla, è l’inizio ufficiale dell’avventura. Dobbiamo arrivare a Tokyo, guardarci indietro e dirci di aver fatto tutto il possibile. I due giorni di Rio in cui ho vinto l’oro sono stati i più facili della mia carriera. Proprio per tutto quello che avevo fatto prima.

Castelli

Castelli Premio Black, ideale per le lunghe distanze

30.05.2021
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Un pezzo unico, materiale ridotto al massimo, peso minimo: i nuovi pantaloncini Castelli Premio Black Bib Short non conoscono compromessi.

Le belle giornate d’estate, le vacanze da fare in montagna, le gare, le granfondo più blasonate in vista: è ora di attrezzarsi per bene anche sul fronte del vestiario.

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Castelli Premio, aderente, sottile e senza silicone di tenuta nella parte interna della coscia
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Castelli Premio, aderente, sottile e senza silicone di tenuta nella parte interna della coscia

Leggerezza in primis

Il Premio Black punta quindi molto sulla leggerezza. Il materiale tende a “plasmarsi sulla pelle” ed è molto sottile tanto da sembrare una seconda pelle. Al tatto sembrano “di carta”, ma in realtà non è così c’è una tecnologia ben più complessa.

Tuttavia il Premio Black non è il pantaloncino più leggero della gamma Castelli, quel primato spetta al Superleggero (in questi giorni sulle gambe di Egan Bernal, la maglia rosa del Giro d’Italia). Ma questo fa sì che si adatti a tutti i climi, da quelli più caldi a quelli più rigidi, mentre il Superleggero va bene soprattutto per le temperature più alte.

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Il Premio Black da dietro, la parte della schiena è traforata
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Il Premio Black da dietro, la parte della schiena è traforata

Bretelle ultracomode

Le bretelle sono in tessuto intrecciato molto sottile. Questo riduce il materiale pur assicurando una tenuta stabile dell’intera “salopette”. Le stesse bretelle infatti, sono piuttosto larghe, 4,5 centimetri (metro alla mano) e questo fa sì che non ci sia mai una pressione fastidiosa sulle spalle e neanche sulla schiena.

La parte posteriore delle bretelle scorre lungo la colonna vertebrale con un materiale elastico forato che favorisce la respirazione. Nella parte anteriore invece le bretelle scendono molto in basso, ben sotto l’ombelico, e vanno ad innestarsi sulla vita del pantaloncino con l’unica cucitura presente su tutta la salopette.

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C’è anche una versione femminile senza bretelle
Castelli
C’è anche una versione femminile senza bretelle

Compressione variabile

E poi c’è la parte del pantalone vero e proprio, quella delle cosce. Il materiale come dicevamo è sottilissimo. La struttura del materiale e la disposizione del tessuto varia molto. Sui fianchi c’è una maggiore compressione e questo, dicono in Castelli, migliora la stabilità del pantaloncino stesso.

Si tratta di un pantalone concepito per le lunghe distanze e il comfort deve essere centrale. Anche per questo motivo le cuciture sono state ridotte al minimo. In più grazie alla “densità” differente della Lycra utilizzata non si ha l’esigenza di avere del silicone all’interno per “fissare” la salopette sul quadricipite.

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Il fondello Progetto X² Air Seamless
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Il fondello Progetto X² Air Seamless

Fondello nuovo

Dicevamo comfort e lunghe distanze: in tal senso un ruolo centrale lo recita il fondello. Chi va in bici sa che questa è un elemento cruciale. Il Castelli Premio Black propone il Progetto X² Air Seamless. Si tratta di un fondello costituito da due componenti principali, ma pensate per lavorare insieme, ognuna ha una schiuma con una determinata densità. Quella superiore (Skin Care Layer) che va a contatto con la pelle è morbida ed elastica, quella inferiore (Cushioning Layer) invece tende ad assumere la forma della sella.

Ricordiamo infine che il Castelli Premio Black è disponibile sia per uomini che per donne. Stessa tecnologia ma misure (e conformazioni) differenti. La salopette da uomo per esempio ha la parte delle gambe leggermente più lunga, mentre le bretelle del modello da donna sono un po’ più larghe per consentire una maggiore tenuta e fasciatura nella zona del seno.

Castelli

Castelli, un brindisi al Giro con sette maglie bellissime

03.05.2021
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Sette maglie evocative, realizzate da Castelli per celebrare il Giro d’Italia: ciascuna con la sua forte personalità e nomi da favola. Maglia Rosa  90 Anni, Montalcino Jersey, Heritage Maglia Nera, Milano TT Jersey, Cortina 6K Jersey, Zoncolan Jersey, Trofeo Rosa Jersey.

La nuova maglia Milano TT Jersey
La nuova maglia Milano TT Jersey

Fra passato e futuro

Oltre al filo comune con il Giro d’Italia che sta per cominciare, le sette maglie sono accomunate anche da specifiche tecniche.

Maglia Rosa 90 Anni, Montalcino Jersey e Maglia Nera sono confezionate con tessuto di fabbricazione italiana lana merino/poliestere 50/50, che ha un aspetto naturale e la mano morbida, è elastico e presenta un’ottima gestione dell’umidità. Il colpo d’occhio è vintage, perché i tre modelli in questione ripropongono il fascino delle maglie di lana.

La nuova maglia Castelli, Montalcino Jersey
La nuova maglia Castelli, Montalcino Jersey

Le altre ricorrono invece a Tessuti SITIP riciclati e personalizzati per Castelli, con parte anteriore e posteriore in Velo Light e maniche in tessuto mesh 3D.

Maglia Rosa 90 Anni

La maglia rosa è il simbolo del Giro e ve l’abbiamo presentata già qualche giorno fa. Qui si parla però di una versione speciale: la 90 Anni. Per prendere l’ispirazione, Castelli è andato così indietro fino al 1982. Viene realizzata da Castelli con un design iconico e un solo piccolo logo Gazzetta nero sul petto e i loghi dello scorpione sulle maniche. I loghi hanno la grafica del tempo andato, ma la zip è lunga e il tiretto ha la forma di Trofeo Senza Fine. Prezzo di 129,95 euro.

La Maglia Rosa Anni 90 con tiretto a forma di Trofeo Senza Fine
La Maglia Rosa Anni 90 con tiretto a forma di Trofeo Senza Fine

Montalcino, color del Brunello

Detto della Maglia Rosa 90 Anni che ha anche lo scorpione sulla tasca, la Montalcino Jersey, realizzata in collaborazione con il Consorzio del Vino Brunello, celebra l’11ª tappa del Giro su strade bianche fino all’omonimo traguardo. E’ così elegante da rivelarsi perfetta sia quando la su usa per pedalare sulle strade bianche sia quando ci si siede in un locale con degli amici. Il suo prezzo è di 129,95 euro.

Maglia Montalcino Jersey, in collaborazione con il Consorzio del Brunello
Maglia Montalcino Jersey, in collaborazione con il Consorzio del Brunello

La Maglia Zoncolan

Non poteva mancare la Maglia Zoncolan, una delle salite più iconiche e dure del prossimo Giro d’Italia. Leggera (159 grammi), comoda e traspirante, sembra essere pensata apposta per pedalare in salita, con il massimo del comfort. La parte centrale del corpo è in un tessuto in micro-mesh di eccezionale elasticità, mentre le maniche e i pannelli laterali sono realizzate con tessuto mesh 3D altamente traspirante. Il prezzo è di 89,95 euro.

La nuova maglia Zoncolan Jersey, con il ferretto del marchio Castelli
La nuova maglia Zoncolan Jersey, con il ferretto del marchio Castelli

La maglia Cortina 6K Jersey

La sedicesima tappa sarà un vero tappone dolomitico. Arriverà a Cortina e sarà una delle giornate più dure della corsa rosa. A lei è dedicata la maglia Cortina 6K Jersey. Leggera e traspirabile, con 3 tasche posteriori. La grafica propone i tre giganti dolomitici che i corridori dovranno affrontare: Fedaia, Pordoi e passo Giau. In basso la scritta 5.700 come il dislivello di giornata. Il suo prezzo è di 89,95 euro.

La nuova maglia Cortina 6K Jersey
La nuova maglia Cortina 6K Jersey

La Milano TT Jersey

Il Giro si concluderà a Milano con una crono, infatti la maglia Milano TT Jersey, celebra la grande conclusione della corsa e la esalta con la stilizzazione del Trofeo Senza Fine sull’addome e l’inconfondibile sagoma del Duomo sul petto. L’elevata vestibilità è il suo punto di forza, grazie tessuti altamente elasticizzati che si adattano alla maggior parte delle corporature. Nella parte bassa della maglia, la skyline milanese dona alla maglia il calore del Giro che finalmente approda nella sua casa. Il prezzo è di 89,95 euro.

Maglia dedicata alla crono conclusiva del Giro 2021
Maglia dedicata alla crono conclusiva del Giro 2021

La Trofeo Rosa Jersey

La Trofeo Rosa Jersey è dedicata al celebre Trofeo Senza Fine, il bottino di colui che vincerà la prestigiosa corsa rosa. Bianca, ha una striscia centrale rosa e il disegno del Trofeo sulla parte destra. Design elegante e innovativo, è comoda per ogni tipo di utilizzo. Il suo prezzo è di 89,95.

La nuova maglia Castelli, Trofeo Rosa Jersey
La nuova maglia Castelli, Trofeo Rosa Jersey

Maglia Heritage Nera

Per ultima, non a caso, c’è la maglia Heritage Nera. Non vi dice nulla? E’ la maglia pensata per l’ultimo corridore classificato, conquistata per la prima volta nel 1946 da Luigi Malabrocca. Rappresenta la determinazione e la voglia di andare avanti nonostante le molte difficoltà.

Il tessuto in lana/poliestere 50/50 dà il confort e l’aspetto morbido della lana, ma con una gestione dell’umidità assolutamente moderna. La scritta Giro d’Italia, nero su nero, è vellutata. Gli altri loghi sono tessuti e cuciti in posizione. La zip ha un tiretto metallico a forma di Trofeo Senza Fine. La maglia costa 129,95 euro.

La nuova maglia Castelli, Heritage Nera
La nuova maglia Castelli, Heritage Nera

La collezione Castelli dedicata al Giro d’Italia arricchisce così la produzione ufficiale del Giro, in cui campeggia la splendida Maglia Rosa di cui vi abbiamo già raccontato, con sette maglie celebrative (disponibili dalla misura Xs alla tripla Xl), belle come capi da collezione, tecniche come maglie da corsa.

castelli-cycling.com

Fate piano, guardate qua: è nata la Maglia Rosa…

19.04.2021
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Novant’anni di maglia rosa. Dal Giro d’Italia del 1931 è diventata l’oggetto del desiderio di qualunque corridore al via della corsa che attraversa lo Stivale per tre settimane. A introdurla fu Armando Cougnet, penna de La Gazzetta dello Sport. Il primo ad indossarla fu Learco Guerra, il 10 maggio di quell’anno. Ma a conquistarla al termine della diciannovesima edizione fu il piemontese Franco Camusso.

Un altro piemontese, Filippo Ganna, sogna di vestirla di nuovo il prossimo 8 maggio a Torino. Quel giorno sarà messa in palio per la prima volta la maglia 2021 ideata dall’azienda italiana Castelli, che dal 2017 realizza anche gli altri capi per i leader della classifica dei giovani (bianca), di miglior scalatore (azzurra) e a punti (ciclamino).

La fase ideativa è conclusa, bozzetti approvati: si entra in fase realizzativa
La fase ideativa è conclusa: si entra in fase realizzativa

Brainstorming

A raccontarci il dietro le quinte ci pensa Laura Zambon, Apparel Product Developer del marchio di abbigliamento che fa base a Fonzaso, in Veneto.

«La Maglia Rosa 2021 – dice – nasce come sempre da un brainstorming interno. Si parte dalla lettura della “Styleguide” che Rcs prepara ogni anno, poiché la maglia rosa ha una forte immagine ed è importante che comunichi in modo coerente. Al brainstorming interno, partecipiamo io, il brand manager Steve Smith e i graphic designer che si occuperanno del progetto».

Ogni singolo pezzo compone la maglia e le dà la giusta vestibilità
Ogni singolo pezzo compone la maglia e le dà la giusta vestibilità

Bozzetti e dettagli

Sono sempre i piccoli dettagli a fare la differenza. Come la frase scritta all’interno del colletto della maglia rosa 2021, “Disposto a salir a le stelle”. E’ l’ultimo verso della Cantica del Purgatorio della Divina Commedia di Dante Alighieri. Un omaggio al Sommo Poeta, a 700 anni dalla sua scomparsa. Laura ci racconta come si passa alla fase successiva.

«I graphic designer – dice – propongono quattro o cinque bozzetti. In parallelo, io mi occupo del design e dello sviluppo degli accessori come la tirazip con la forma del Trofeo Senza Fine, le etichette o altre applicazioni. Poi, insieme a Steve Smith e a Sitip, che è la partner del progetto, scegliamo i tessuti. A quel punto sta a me supervisionare tutta la fase di messa a punto della vestibilità. Ci sono molte ore di lavoro per l’industrializzazione del capo e riguardano diversi settori aziendali, perciò quantificarle è difficile».

L’impatto ambientale dei capi per i leader della Corsa Rosa 2021 sarà ridotto grazie all’utilizzo di filati riciclati al 100%, prodotti dall’azienda italiana Sitip.

Marchi e loghi sono stati stampati, il passo successivo è la cucitura
Marchi e loghi sono stati stampati, il passo successivo è la cucitura

Quasi mille

I bozzetti vengono visionati internamente e poi ricevono l’approvazione di Rcs. A questo punto l’ultima approvazione è quella degli sponsor delle singole maglie leader. E la Maglia Rosa comincia così a prendere forma.

«Questa è la parte è più bella – racconta Laura – perché la Maglia Rosa viene letteralmente plasmata sotto i miei occhi. Nonostante sia già il quarto anno che la facciamo, è sempre una grande emozione quando la confezioniamo nel nostro atelier interno. Per Rcs è prevista un’intera collezione di 8 prodotti che viene messa a disposizione dei detentori delle maglie di leader. Li vestiamo per tutte le condizioni atmosferiche o di gara. Ci sono le nostre famose Perfetto e Perfetto Long Sleeve. Il gilet Vest antivento. La maglia Premiazione e il body Crono, fino ai manicotti e, dall’anno scorso, anche la mascherina per la premiazione. In totale, forniamo a Rcs circa un migliaio di capi della collezione, per coprire il fabbisogno di tutta la durata del Giro».

Si fa tutto a mano: è nata la Maglia Rosa 2021
Si fa tutto a mano: è nata la Maglia Rosa 2021

Sfumature di rosa

Le sfumature di rosa sono davvero parecchie. «Le differenze tra i capi della collezione dipendono dal loro utilizzo. La maglia Premiazione, per esempio, ha una vestibilità più abbondante, per essere indossata quando l’atleta è sul podio sopra la maglia della propria squadra. La maglia Leader è pensata sia nei tagli, distribuzione dei tessuti e fit, per essere performante. Il body per le cronometro che noi chiamiamo Bodypaint 4.0 TT Suit sintetizza tutto il nostro know-how in fatto di performance e aerodinamicità. Mentre nelle prime due maglie citate i tessuti sono gli stessi, nel Bodypaint abbiamo privilegiato tessuti con modulo elastico maggiore per essere più aderente possibile e super lisci».

Tao Geoghegan Hart, Ineos Grenadiers, Giro d'Italia 2020
E’ il momento più bello: la Maglia Rosa ha scelto il suo padrone: qui Tao Geoghegan Hart nel 2020
Tao Geoghegan Hart, Ineos Grenadiers, Giro d'Italia 2020
Il momento più bello: la Maglia Rosa ha scelto il suo padrone

Fitting speciale

E’ una delle curiosità che assale ogni cicloamatore che voglia vestirsi di rosa: che taglie vestono i corridori?

«Le più usate sono le S e le M, ma ad esempio il nostro “TopGanna” indossa una L. La vestibilità delle maglie Leader è determinata da tutta la nostra esperienza in fatto di corporatura del ciclista professionista medio. Essere fornitori del Team Ineos ci agevola in questo. In alcuni casi però, vengono fatti degli interventi prima di alcune gare, per esempio per le cronometro. Qualche atleta che non aveva mai indossato i nostri capi ha avuto bisogno di una sessione di fitting speciale (verifica di vestibilità). In questi casi siamo noi dell’ufficio R&D a raggiungerlo nelle località di tappa. Oppure i colleghi che seguono la gara verificano per conto nostro e ci mandano le informazioni. In pochissimo tempo, siamo in grado di ricreare nel nostro atelier un capo da far avere all’atleta».

La Maglia Rosa 2021 è pronta, ce ne sono di tutte le taglie e da mercoledì 21 aprile sarà possibile preordinarla sul sito www.castelli-cycling.com, così da cominciare a entrare in clima Giro.

Ceratizit WNT Pro Cycling con Castelli

Castelli, tra business e territorio

28.03.2021
4 min
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Il team femminile Ceratizit WNT Pro Cycling ha il privilegio di vestire per la stagione 2021 i capi di alta gamma prodotti da Castelli. Il brand italiano, che tra i pro’ del WorldTour è storico partner della Ineos Grenadiers, ha difatti scelto la competitiva squadra tedesca per essere ben presente in questo importante settore agonistico in forte sviluppo.

Undici conferme e tre nuove

Rispetto alla stagione 2020, sono undici le atlete confermate, mentre tre sono i nuovi innesti. Tra le conferme più rilevanti c’è da registrare quella della otto volte campionessa del mondo su pista Kirsten Wild, che ha raccolto anche sei vittorie su strada, quattro titoli mondiali e due titoli europei negli ultimi due anni. Come la Wild, è ancora in organico anche la quattro volte campionessa del mondo Lisa Brennauer, che nel 2020 ha bissato il proprio titolo tedesco su strada e ha chiuso al terzo posto nella classifica mondiale femminile dell’UCI dopo aver trionfato anche nella gara “di casa”: la Ceratizit Challenge by La Vuelta.

Anche tre italiane

Un punto fermo della squadra è poi rappresentato dal trio italiano composto da Erica Magnaldi, da Lara Vieceli e da Maria Giulia Confalonieri. Per le prime due un contratto per tutta la stagione 2021, mentre la Confalonieri ha rinnovato un biennale che scade nel 2022. E’ invece al terzo anno con la squadra tedesca l’ex campionessa austriaca su strada Sarah Rijkes. Mentre Kathrin Hammes, Franziska Brausse e Lin Teutenberg hanno rinnovato, così come la campionessa francese su strada Laura Asencioc e Julie Leth.
I volti nuovi sono rappresentati della polacca Marta Lach, della undici volte campionessa finlandese Lotta Henttala, e da quello della britannica Lizzy Banks, già vincitrice di una doppia tappa del Giro Rosa e sul podio al GP Plouay Trophee.

Lara Vieceli ambasciatrice Castelli
Lara Vieceli, ambasciatrice Castelli
Lara Vieceli ambasciatrice Castelli
Lara Vieceli, ambasciatrice Castelli

Un gruppo solido

Curiosità o coincidenza, proprio la giovane Lara Vieceli “riparte” da Castelli. L’atleta di Fonzaso, il piccolo paese dove ha sede lo stesso maglificio famoso nel mondo, è difatti orgogliosa di vestire anche i panni di ambasciatrice ufficiale Castelli nel gruppo del ciclismo femminile.
«Con Castelli stavamo cercando una squadra femminile – ha dichiarato Alessio Cremonese, l’Amministratore Delegato di Manifattura Valcismon, la società proprietaria di Castelli – e proprio grazie a Lara abbiamo incontrato il Team Ceratizit. E dopo il primo incontro devo dire che siamo rimasti molto colpiti perché abbiamo trovato un solido gruppo alle spalle di questa squadra, un team che ha voglia di investire sia economicamente che in operazioni originali di marketing e comunicazione».

Alessio Cremonese  Amministratore Delegato di Manifattura Valcismon
Alessio Cremonese, Amministratore Delegato di Manifattura Valcismon
Alessio Cremonese, Amministratore Delegato di Manifattura Valcismon
Alessio Cremonese, Amministratore Delegato di Manifattura Valcismon

Obiettivo: sviluppare i prodotti

La collaborazione con il Team Ceratizit ha anche l’obiettivo di sviluppare i capi rivolto al mondo femminile.

«Ci è piaciuto il progetto, e da quel momento abbiamo deciso di creare questa partnership – continua Alessio Cremonese – che ha il preciso scopo di sviluppare il prodotto femminile firmato Castelli. Il 15% delle nostre vendite riguarda proprio la produzione femminile e avere Lara nel team per noi è anche motivo di orgoglio. Tutti sanno quanto teniamo al nostro territorio, e ci dà grande soddisfazione poter vestire e supportare l’unica atleta di questo livello che abbiamo oggi in provincia di Belluno».

castelli-cycling.com

Top Ganna Fan Club, quelli del Cinghiale

13.03.2021
4 min
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Mentre Filippo Ganna porta avanti la sua fatica alla Tirreno-Adriatico in vista della crono di San Benedetto del Tronto, i tifosi del Cinghiale nel loro idilliaco angolo di Piemonte al confine con la Svizzera fremono per poter in qualche modo tornare ad applaudirlo. Anche se l’ultima… mano di colore sull’Italia fa pensare che la vita per tutti i supporter del ciclismo sarà piuttosto dura.

Loro animatrice è Carlotta, sorella di Pippo, studi di Ingegneria e Architettura a Milano, la passione per la fotografia e un compagno che si chiama Matteo Sobrero, impegnato a sua volta alla Parigi-Nizza con la maglia Astana. Nella foto di apertura, ad abbracciare Filippo dopo la crono di Imola, c’è anche lei…

«Fino all’anno scorso – racconta Carlotta – era tutto molto bello. L’ultima trasferta prima del lockdown furono i mondiali in pista di Berlino. Io non andai, ma c’erano i miei genitori Marco e Daniela e un bel gruppo di amici. Prendemmo i voli e l’hotel e si partì, anche se del Covid si parlava già tanto. Insomma, finché si poteva, si andava. Alla Bernocchi e all’Agostoni, si facevano delle vere e proprie feste. La salita della Bernocchi era piena delle nostre bandiere. E poi alla festa di fine anno, c’erano tutti i tifosi che conoscono Filippo da quando era bambino…».

Le cose sono cambiate, ma l’associazione va avanti?

Deve andare avanti, anche se in modalità diversa. La cena di fine anno, ad esempio, era il modo di mettere all’asta le divise indossate da Filippo durante la stagione. Quelle più belle venivano venduti a prezzi più importanti e il ricavato andava al reparto di Oncologia dell’Ospedale di Verbania.

Quest’anno avete rinfrescato il merchandising, giusto?

Ci sono arrivati gli scatoloni con felpe e mascherine. E poi ci sarà un completo da bici, prodotto da Castelli, che però viene realizzato solo su ordinazione, per evitare che poi ci restino in casa taglie che nessuno vuole. Si può preordinare fino al 15 marzo, lunedì. Si possono ordinare sul nostro account Facebook, oppure anche mandando una mail all’indirizzo del Top Ganna Fan Club. In caso di pre ordine, il completo costa 150 euro invece di 190 (acconto di 50 euro) e con l’acquisto ci si garantisce anche l’iscrizione al club.

Quanta parte ha Filippo in questa organizzazione?

Dal punto di vista pratico, non tantissimo, anche perché lo vediamo davvero poco. Però condivide tutte le nostre iniziative con i suoi social. E il risultato è che abbiamo richieste di iscrizione persino dal Messico. Voi lo vedete un ciclista in Messico che pedala con un cinghiale sulla schiena? E poi c’è il belga delle cartoline…

Famosissimo! Chi è il belga delle cartoline?

Un tale che vuole le cartoline firmate da Filippo ogni volta che vengono fatte. Non chiede una spedizione all’anno, ne vuole una ogni volta che esce un nuovo set di cartoline e lui le firma.

Adesso che si è messo a correre alla garibaldina quanto aumenteranno i suoi fan?

Si sta divertendo. Come a Camigliatello. Laggiù corse come quando era allievo, che partiva e lasciava tutti lì. E nostra mamma era meno preoccupata, perché almeno non stava in gruppo…