EDITORIALE / Coraggio Cicco, hai il Giro nelle gambe

17.05.2021
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Quel che manca semmai è il coraggio di sognare. Perché non dirlo chiaramente: Ciccone ha il Giro nelle gambe. Invece siamo così convinti di essere spacciati, che alla fine nemmeno ci proviamo più. Le parole dette ieri da Elisabetta Borgia potrebbero applicarsi anche al nostro ambiente.

«Ciascuno di noi è razionalità, emozione e comportamento. Le percentuali con cui questi tre fattori si mescolano dipendono da persona a persona. Se il nostro approccio con la vita è legato soltanto alla logica e tagliamo totalmente le emozioni, alla lunga avremo dei problemi. Idem per il contrario. Uno dei meccanismi più diffusi è quello della profezia che si autoavvera, la self fulfilling prophecy, per la quale le convinzioni che abbiamo determinano la realtà. Ci convinciamo così tanto che alla fine funziona. Una sorta di effetto placebo. E’ la fiducia in se stessi, il credere di poter dare una svolta alla propria vita, contrapposto all’atteggiamento di chi non ci crede».

Nibali è in crescita di condizione, potrebbe essere il miglior riferimento per Ciccone
Nibali è in crescita di condizione, potrebbe essere il miglior riferimento per Ciccone

Fiducia e cuore

La classifica del Giro è tutta lì. D’accordo, Bernal è un mostro e Remco promette di diventarlo. Noi abbiamo Ciccone, eppure continuiamo a etichettarlo come un peso piuma scriteriato, mentre a volte un abbraccio, qualche titolone e tifosi che urlano il tuo nome lungo le strade sono la spinta migliore. Il passaparola fa crescere la fiducia della gente, che arriva dritta al cuore. Non furono l’esaltazione, i titoloni e il coraggio le armi che per poco non portarono Chiappucci a vincere il Tour? Ma se parti già sconfitto, allora che cosa parti a fare?

Una scazzottata

Il Giro non è il Tour. Il Giro, al confronto di quel ring giallo e pieno di striscioni, è una scazzottata di strada, dove più che i massimi sistemi contano la rabbia e il coraggio. E Ciccone, di questo siamo certi, ne ha da vendere. Ieri Egan si è commosso raccontando i sacrifici fatti per arrivare sin qui, noi ci sentiamo di dire che la vita di Giulio degli ultimi due anni non sia stata più tenera, fra il cuore da mettere a posto, la malattia di sua madre e per ultimo il Covid. L’abruzzese non si piega, piuttosto si spezza. E’ vero che Bernal viene da una fame antica e non ha paura di sporcarsi le mani, ma perché non credere di potersela giocare?

Marco Pantani, Francesco Casagrande, Stefano Garzelli, Izoard, Giro d'Italia 2000
Garzelli vinse il Giro del 2000 anche grazie al riferimento in corsa di Marco Pantani
Marco Pantani, Francesco Casagrande, Stefano Garzelli, Izoard, Giro d'Italia 2000
Garzelli vinse il Giro del 2000 anche grazie al riferimento in corsa di Marco Pantani

Il ruolo di Nibali

Il Giro d’Italia è apertissimo e con le sue curve e le sue montagne, ha spesso mandato in crisi gli schemi perfetti. E se lo scorso anno il Team Ineos riuscì ad adattarsi grazie alla chiave di lettura offerta da Tosatto, siamo certi che Ciccone abbia in casa l’arma vincente. Colui che, finché le gambe glielo consentiranno, potrà dargli le indicazioni su come correre e quando affondare i denti. L’ago della bilancia di questo Giro sarà Vincenzo Nibali: il miglior navigatore in corsa per Ciccone, se riuscirà a svestire i panni del goleador ed entrare in quelli del regista. Anche Garzelli vinse un Giro d’Italia grazie alle sue doti e a quel giorno sull’Izoard in cui ebbe accanto il più grande di tutti. Si può fare. Noi vogliamo crederci, magari Cicco ci crede già dal primo giorno.