Maddalena Pascut, UC Giorgione 1905

UC Giorgione 1908: non solo risultati, anche immagine

27.11.2025
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Da quando Alessandro Ballan ed Enrico Bonsembiante hanno deciso di investirci tempo e risorse, la UC Giorgione 1908 ha preso decisamente il largo nel gruppo delle allieve. Del progetto vi abbiamo raccontato e, più di recente, il campione del mondo di Varese 2008 ha avuto modo di spiegarlo in occasione della premiazione della Coppa Italia delle Regioni a Roma.

«L’ho fatto per sdebitarmi verso la squadra in cui ho cominciato a correre – ha detto strappando l’applauso dei presenti – mentre la scelta di puntare su un team femminile è dipesa dalla volontà di offrire alle ragazze le stesse opportunità dei maschi. Intervenendo anche nell’organizzare una gara nel momento della stagione in cui ce ne sarebbero state poche».

Trittico dell'Alta Marca Trevigiana, Alesaandro Ballan, Enrico Bonsembiante
Lo scorso agosto ha visto la prima edizione del Trittico Rosa della Marca Trevigiana, la corsa organizzata dalla UC Giorgione (photors.it)
Trittico dell'Alta Marca Trevigiana, Alesaandro Ballan, Enrico Bonsembiante

Un anno

Alla fine del secondo anno di attività, abbiamo chiesto proprio a Ballan che cosa gli sia sembrato della stagione del suo team. E l’altissimo campione veneto ha risposto con un calore e una passione da cui si capisce quanto in realtà tenga al progetto.

«La stagione è stata positiva – ci ha detto – avevamo 15 ragazze ed è stato una bella soddisfazione dare loro la possibilità di fare un’attività ad alto livello, cercando di differenziarsi dalla massa. Nel senso che nel ciclismo giovanile purtroppo ci sono ancora le facce di quando ero giovane io. Avere invece una squadra giovane, dove i direttori sportivi hanno un ottimo rapporto con le ragazze, perché non c’è una grandissima differenza di età, è qualcosa di veramente unico. E siamo contenti anche a livello di risultati. Abbiamo portato a casa delle vittorie, non solamente su strada ma anche su pista. Quindi senza dubbio la seconda stagione è andata molto meglio rispetto all’anno scorso, vuol dire che siamo nettamente in crescita».

Risultati sono venuti grazie a una vittoria e 6 secondi posti di Maddalena Pascut (foto di apertura). Una vittoria con Sara Enzo. Bei piazzamenti di Bianca Luisotto, Samira Sartoretto e Ilaria Sbrissa.

Samira Martoretto, cronoscalata Consorzio Marmisti
Fra le ragazze più in luce del Giorgione, Samira Sartoretto, qui impegnata a cronometro (photors.it)
Samira Martoretto, cronoscalata Consorzio Marmisti
Fra le ragazze più in luce del Giorgione, Samira Sartoretto, qui impegnata a cronometro (photors.it)
Dovrebbero rispondere loro, le ragazze, ma secondo te si sono trovate davvero così bene nel clima che hai descritto?

Si sono trovate molto bene, tanto che abbiamo avuto tantissime richieste per il 2026. Questo fa capire veramente che l’immagine della squadra è qualcosa di differente rispetto a quello che c’è in giro oggi. Cerchiamo di prendere tutte le atlete che si può, ma abbiamo fatto la squadra per accontentare le ragazze intorno a casa, quindi a Castelfranco Veneto. Però è logico anche che non ci sia ancora tanta affluenza, per cui siamo costretti a uscire dal Comune e soprattutto a volte anche dalla provincia di Treviso.

In base a cosa scegliete le ragazze per la UC Giorgione?

Facciamo la scelta in base alla ragazza, in base anche ai genitori. Molte volte sono delle scelte anche tecniche, non buttate lì a caso. A volte ci muoviamo anche parlando con le ragazze che sono già in squadra, perché non c’è niente di meglio del punto di osservazione di un corridore del gruppo sulle avversarie o le potenziali compagne.

UC Giorgione, Enrico Bonsembiante
Enrico Bonsembiante, qui con le ragazze del Giorgione, è anche organizzatore del Cycling Stars Criterium di fine Giro (photors.it)
UC Giorgione, Enrico Bonsembiante
Enrico Bonsembiante, qui con le ragazze del Giorgione, è anche organizzatore del Cycling Stars Criterium di fine Giro (photors.it)
Nel ciclismo femminile ci sono le stesse problematiche di quello giovanile dei maschi, cioè la grande difficoltà nel trovare squadra mano a mano che si cresce?

Sì, le stesse problematiche. Abbiamo ricevuto più richieste di quelle che potremo esaudire. Ci sono sempre meno squadre e soprattutto ci sono poche gare. Infatti quest’anno abbiamo cominciato anche ad organizzare il nostro Trittico Rosa della Marca Trevigiana per dare la possibilità in agosto, quando non c’erano gare, di avere un weekend impegnato per farle correre.

Qual è la firma di Alessandro Ballan in questa squadra?

Penso che attualmente la mia bravura sia quella di trovare gli sponsor. Sappiamo benissimo che è diventato uno sport molto costoso e per farlo bene servono dei sostenitori che scarseggiano sempre di più anno dopo anno. Il fatto che io abbia vinto il mondiale e che mi presenti all’interno di un’azienda a chiedere la sponsorizzazione, è un argomento che funziona ancora bene. Non posso negarlo.

Trittico Rosa, la prima edizione è un successo. E si guarda al futuro

03.09.2025
5 min
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Una serie di gare dedicate al ciclismo giovanile femminile, dalle esordienti alle allieve, arrivando anche alla categoria juniores. Il nome dell’evento è Trittico Rosa Alta Marca Trevigiana e uno dei promotori e organizzatori dell’evento è l’Unione Ciclistica Giorgione, nelle figure di Enrico Bonsembiante e Alessandro Ballan. Il campione del mondo di Varese 2008 è diventato presidente dello storico team lo scorso anno e da allora ha lavorato per allargare gli orizzonti del movimento giovanile femminile. 

«La risposta – racconta Ballan – è stata più che positiva da parte delle partecipanti. Il livello dell’organizzazione, invece, è stato di altissimo profilo e i feedback ci hanno fatto grande piacere. Le ragazze si sono trovate benissimo, e per quanto riguarda la categoria juniores hanno preso parte anche le atlete di riferimento del movimento».

Alessandro Ballan, presidente dell’UC Giorgione, è uno degli organizzatori dell’evento
Alessandro Ballan, presidente dell’UC Giorgione, è uno degli organizzatori dell’evento
Tre giorni di gare che hanno permesso a tante atlete di correre…

Le presenze sono state davvero elevate, siamo stati leggermente sfortunati perché il tempo ci ha penalizzati nella giornata di venerdì. Era prevista gara su un circuito cittadino a Castelfranco Veneto, della quale abbiamo ritardato la partenza perché abbiamo aspettato che asciugassero le strade. 

I numeri parlano di 600 presenze…

E’ stato un bel segnale. Chiaramente il numero si riferisce alle partenze totali, considerando che erano tre giorni di gare abbiamo avuto atlete che hanno gareggiato su più giorni. Le adesioni ci hanno fatto capire che questi eventi servono e fanno bene al movimento, il ciclismo giovanile si sta spostando tanto sulle corse a tappe e questo è un primo passo anche per noi. 

La prima edizione del Trittico Rosa Alta Marca Trevigiana era riservato ad atlete delle categorie: esordienti, allieve e juniores
La prima edizione del Trittico Rosa Alta Marca Trevigiana era riservato ad atlete delle categorie: esordienti, allieve e juniores
Che cosa dite di questa prima edizione?

Siamo soddisfatti, ci sono delle cose da sistemare ma parliamo di dettagli che vengono fuori solamente quando si è sul campo. Ad esempio credo sia meglio organizzare una corsa a tappe piuttosto che una tre giorni, in particolare per la categoria juniores. L’impegno e le adesioni potrebbero essere maggiori o comunque si avrebbe un numero costante tra le tre prove.

Avete corso tra Castelfranco Veneto e le Colline di Valdobbiadene, come avete scelto i luoghi?

Castelfranco è casa mia e avevo l’intenzione di fare una gara lì, solo che è difficile organizzare tutto a causa del traffico e dei permessi. Sembra piccola, ma stiamo parlando di una cittadina di 30.000 abitanti. Insomma non è facile mettere tutti d’accordo, con il circuito cittadino ci siamo riusciti. Poi il coinvolgimento di Mosnigo e della zona del Valdobbiadene Prosecco è arrivata grazie al figlio di Angelo Presti, storico organizzatore e figura che ha dato tanto al ciclismo nella zona di Mosnigo.

La prima delle tre giornate prevedeva una corsa in linea in notturna a Castelfranco Veneto
La prima delle tre giornate prevedeva una corsa in linea in notturna a Castelfranco Veneto
Come avete suddiviso le gare?

Dopo la prima sul circuito cittadino di Castelfranco Veneto ci siamo spostati nella zona di Valdobbiadene. Il secondo giorno era in programma una cronometro, volevamo disegnare un percorso più ondulato, ma non è stato possibile a causa delle direttive sulla chiusura del traffico. Abbiamo virato su due circuiti cittadini: uno più corto sul quale hanno corso le esordienti. L’altro, più lungo, era per le allieve e le juniores.

Il terzo e ultimo giorno?

Avevamo la prova in linea, per le esordienti si è trattato di un percorso pianeggiante a Mosnigo. Le allieve hanno fatto lo stesso ma con una variante all’ultimo giro sulla salita verso Follo per rendere la gara dura. Per quanto riguarda le juniores, invece, hanno corso per cinque giri su quest’ultimo percorso molto impegnativo. 

Avete curato anche l’aspetto tecnico?

Molto. Nonostante il circuito cittadino di Castelfranco fosse di soli 1,3 chilometri abbiamo inserito un tratto in pavé. Non una cosa impossibile, però è giusto far capire alle ragazze come si corre su percorsi che non prevedono solo asfalto. Allo stesso modo, nella gara in linea abbiamo inserito tante stradine strette dove era importante correre davanti e restare concentrate. Insomma, un assaggio di ciclismo vero.

Altri appunti che portate a casa?

Uno importante è che il prossimo anno vorremmo anticipare l’evento di una settimana. La vicinanza al Lunigiana e la concomitanza di una corsa in Emilia-Romagna per le juniores (inserita successivamente a calendario, ndr) ci ha tolto qualche partecipante. Il mese di agosto per noi è perfetto, sia per il traffico che per le famiglie, le quali possono seguire le ragazze con maggiore partecipazione.

Trittico Rosa, la nuova sfida dell’UC Giorgione

21.08.2025
5 min
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Nel fine settimana del 29-31 agosto in provincia di Treviso andrà in scena la prima edizione del Trittico Rosa della Marca Trevigiana. Si tratta di una tre giorni dedicata al ciclismo giovanile femminile, organizzata da una squadra, l’UC Giorgione, che ha come Presidente il campione del mondo Alessandro Ballan e come Team Manager Enrico Bonsembiante.

Una scelta che sembra controcorrente in un momento in cui le competizioni giovanili, specie tra le juniores, sono sempre meno. Ma anche perché, solitamente, c’è chi organizza le gare e chi le corre. In questo caso invece un team ha deciso di impegnarsi in prima persona per dare la possibilità a ragazze di tutta Italia (e non solo) di cimentarsi in una piccola corsa a tappe. Abbiamo raggiunto Bonsembiante (nella foto in apertura) al telefono per farci raccontare com’è nata quest’idea, come si svolgerà e quali sono state le difficoltà che hanno incontrato.

Alessandro Ballan all’ultimo Cycling Stars Criterium, assiema a Pellizzari e Del Toro (foto Poci’s Pix)
Alessandro Ballan all’ultimo Cycling Stars Criterium, assiema a Pellizzari e Del Toro (foto Poci’s Pix)
Enrico, com’è nata l’idea di passare da dirigente di una squadra ad organizzatore di una gara? 

L’idea era quella di metterci del nostro come UC Giorgione, perché per primi vediamo sempre meno corse in Italia, soprattutto per le Juniores. Da molti anni assieme ad Alessandro Ballan organizziamo il Cycling Stars Criterium, quindi abbiamo voluto mettere a disposizione la nostra esperienza per organizzare una gara per le ragazze.

Qualcosa di simile non c’è in Italia?

C’è qualcosa di simile a Comano Terme, realizzato da organizzatori molto capaci. Io e Alessandro abbiamo preso spunto da lì, portandolo però naturalmente nel nostro territorio, da sempre terra di grande ciclismo, in città come Castelfranco Veneto e Mosnigo. E scegliendo un fine settimana in cui non c’erano altre competizioni in Italia.

Le ragazze dell’UC Giorgione sono esordienti e allieve: il Trittico Rosa offrirà loro una possibilità in più di gareggiare (foto Poci’s Pix)
Le ragazze dell’UC Giorgione sono esordienti e allieve: il Trittico Rosa offrirà loro una possibilità in più di gareggiare (foto Poci’s Pix)
Quindi avere deciso di organizzare non una semplice gara, ma addirittura una tre giorni

E’ una cosa particolare perché è una tre giorni completamente dedicata al ciclismo giovanile femminile, le categorie esordienti, allieve e juniores, cioè ragazze dai 12 ai 17 anni. Inizieremo la sera di venerdì 29 agosto a Castelfranco Veneto, con un circuito cittadino, che varrà anche per la classifica finale dei tre giorni.

In che senso classifica finale?

L’abbiamo pensata come una piccola corsa a tappe, quindi qualcosa di ancora più raro per ragazze di quest’età, un’opportunità in più. Sabato 30 poi ci sposteremo a Mosnigo di Moriago della Battaglia, sopra il Montello, dove ci sarà una cronometro, pianeggiante ma tecnica, che sarà anche valida per il campionato provinciale di Treviso.

Le ragazze dell’UC Giorgione in parata. La storica squadra trevigiana è rinata tutta al femminile nel 2024 con la presidenza di Ballan (foto Poci’s Pix)
Le ragazze dell’UC Giorgione in parata. La storica squadra trevigiana è rinata tutta al femminile nel 2024 con la presidenza di Ballan (foto Poci’s Pix)
L’evento però sarà aperto a ragazze da tutta Italia, giusto?

Assolutamente. Anzi, abbiamo già ricevuto iscrizioni anche dall’estero. Per esempio avremo la nazionale ucraina juniores, e squadre da tutta Italia con diverse ragazze di altri Paesi. E’ ancora presto per dire quante atlete ci saranno in tutto, ma ci aspettiamo almeno un centinaio di iscritte per ogni categoria, forse di più.

Questa ottima risposta testimonia il gran bisogno che c’è di gare del genere 

Sì perché di eventi simili ce ne sono pochi non solo in Italia, ma in tutta Europa. Il clou del Trittico sarà infine domenica 31 con la gara in linea. Le esordienti ripeteranno 10 volte un circuito di 4 chilometri, mentre alle allieve si aggiungerà un circuito più impegnativo sulle colline del Prosecco. Le juniores disputeranno invece una gara più lunga e selettiva, ripetendo 5 volte il circuito collinare di 19 chilometri. La gara di domenica sarà anche il primo Memorial Angelo e Gino Presti, un omaggio a due persone molto importanti per il ciclismo giovanile trevigiano. 

Giorgia Timis, Esordiente 2° anno, quest’anno ha vinto il Gran Premio Primavera di Maser (foto UC Giorgione)
Giorgia Timis, Esordiente 2° anno, quest’anno ha vinto il Gran Premio Primavera di Maser (foto UC Giorgione)
Chi sono?

Angelo Presti è stato uno storico organizzatore delle corse che si svolgevano a Mosnigo, oltre che direttore di corsa. Il figlio Angelo jr ci ha dato una grossa mano nell’organizzazione del Trittico, quindi ci è sembrato giusto dedicare l’evento clou alla memoria del padre.

A proposito di organizzazione, voi siete ormai rodati con il Cycling Stars Criterium. Questa però è una cosa diversa, avete trovato difficoltà?  

Non è facile, né a livello economico né burocratico. Bisogna trovare molti volontari e non è semplice. Per esempio per la gara di domenica dobbiamo coprire 65 punti tra incroci e uscite di strade laterali. Poi c’è la logistica, per tre giorni devi montare e smontare la partenza e l’arrivo. Insomma ci sono molte più cose a cui pensare rispetto al Criterium.  Per questo ci tengo a ringraziare Giorgio Dal Bò, presidente della sezione trevigiana della Federciclismo. Assieme a sua figlia Virginia ci sta aiutando moltissimo soprattutto dal punto di vista burocratico. E’ giusto sottolineare quando qualcuno si spende per realizzare qualcosa di bello e difficile nel proprio territorio, anche perché eventi del genere sono possibili solo grazie alla collaborazione di molte persone.

L’UC Giorgione con Longo Borghini e Wiebes al Cycling Stars Criterium 2025 (foto Poci’s Pix)
L’UC Giorgione con Longo Borghini e Wiebes al Cycling Stars Criterium 2025 (foto Poci’s Pix)
Hai parlato del fatto che arriveranno più di 300 atlete. Assieme ai vari staff e, immaginiamo, ai genitori, si tratta di un gran bel numero. Dove alloggeranno tutte queste persone?

Abbiamo diversi hotel e agriturismi convenzionati nella zona e li indirizziamo lì. Infatti, oltre a dare la possibilità alle giovani ragazze di gareggiare in una piccola corsa a tappa, il Trittico vuole anche creare un importante indotto su tutto il territorio.

Pieve di Soligo, la grande festa del Cycling Stars Criterium

03.06.2025
6 min
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PIEVE DI SOLIGO – Per capire cosa sia il Cycling Stars Criterium, ieri sera bisognava essere fuori dal bus parcheggiato nella piazza di Pieve di Soligo appena prima che uscissero i corridori. Dietro il nastro che delimitava l’area riservata agli atleti era assiepato uno stuolo di bambini in attesa di vedere da vicino i campioni che, solo il giorno precedente, avevano terminato il Giro d’Italia numero 108

Emanuel, l’operatore della tv messicana, filma un bambino che aspetta Del Toro per farsi regalare gli occhiali (spoiler: non ce la farà)
Emanuel, l’operatore della tv messicana, filma un bambino che aspetta Del Toro per farsi regalare gli occhiali (spoiler: non ce la farà)

Presente anche la televisione messicana

D’altronde il ciclismo è lo sport popolare per definizione, passa per le strade dei paesi, e non di rado i campioni erano e sono ancora degli eroi provenienti dal popolo. Lo scopo di questa kermesse è esattamente questo: riportare i campioni vicino ai tifosi, specie ai più piccoli. Mentre attendiamo anche noi assieme ai bambini facciamo due chiacchiere con un operatore televisivo dai tratti centro-americani.

Sarà mica un invitato della tv messicana venuto in Italia a seguire il fenomeno Del Toro? Lo è. Si chiama Emanuel e lavora per Televisa Mexico, l’equivalente della Rai. E’ arrivato domenica a Roma e oggi è qui perché domani ha in programma un’intervista col nuovo fenomeno della UAE Emirates. Dice che vedere un connazionale in maglia rosa, che ha quasi vinto una corsa così importante come il Giro d’Italia, ha acceso l’entusiasmo di tutto il Paese, perché lì il ciclismo è uno sport seguitissimo. 

L’uscita di Del Toro dal bus messo a disposizione dalla Soudal-QuickStep
L’uscita di Del Toro dal bus messo a disposizione dalla Soudal-QuickStep

L’entusiasmo dei bambini e le parole di Del Toro

Il fermento tra i bambini inizia già quando dal bus scende Carlos Verona, vincitore della tappa di Asiago, a cui i giovani tifosi già chiedono foto e autografi. Si mantiene alto all’arrivo di Masnada e Zana, altre foto e altri autografi. Con la discesa di Fortunato c’è un mezzo boato, quando arriva Pellizzari un boato intero e quando è il momento di Del Toro un boato e mezzo, anzi due. D’altronde questi campioni hanno una decina d’anni più di loro. A ben pensarci c’è molta più differenza d’età tra Caruso e Del Toro che tra Del Toro e un bambino di quinta elementare

Quando Del Toro percorre i pochi metri che lo portano dal bus al cancelletto che immette nel percorso facciamo a spallate con la ressa di bambini per fargli qualche domanda. Abbiamo la meglio solo per il vantaggio dato dalla stazza, non certo per la maggior determinazione. Dice che l’intenzione ad inizio Giro era quello di stare davanti, ma quello che poi è successo – tutti quei giorni in rosa, il sostegno di tutto un paese – è stato un sogno.

Gli chiediamo se sul Finestre lasciar andare Yates sia stata questione di tattica o gambe. Risponde che sicuramente c’è stata molta tattica, ma non vuole e non può cambiare il passato e quindi va bene così. Lo vedremo al Tour al fianco a Pogacar o alla Vuelta? Ancora non ha nessun programma, ora pensa solo a godersi il momento e riposare. 

Tra le donne ha vinto la campionessa europea Lorena Wiebes (foto Miriam Teruzzi)
Tra le donne ha vinto la campionessa europea Lorena Wiebes Wiebes (foto Miriam Teruzzi)

Iniziano le ostilità, ma non troppo ostili

Prima della competizione riservata ai pro’ avevano già gareggiato gli ex professionisti, dove ha vinto Alessandro Ballan, e le donne, tra le quali si è imposta la campionessa europea Lorena Wiebes davanti alla campionessa italiana Elisa Longo Borghini e Soraya Paladin

I professionisti in gara sono 22 e partono attorno alle 21,20, quando la piazza è gremita. In programma ci sono 30 giri del circuito lungo un chilometro nel centro di Pieve di Soligo. Uno dopo l’altro si alternano in testa Masnada, Verona, Mosca, Zana, Fortunato, Vendrame, Caruso, Frigo, Pietrobon, un po’ tutti i volti più noti si fanno vedere in un’azione a favore di pubblico, com’è giusto che sia. 

Lorenzo Fortunato in una fase di corsa: finirà terzo (foto Miriam Teruzzi)
Lorenzo Fortunato in una fase di corsa: finirà terzo (foto Miriam Teruzzi)

La telecronaca Mei-Cassani e lo spunto del messicano

A fare la telecronaca ci sono Davide Cassani e Paolo Mei, lo speaker del Giro. Mentre i giri passano, Cassani racconta di quella volta che ha perso la Coppa Placci per una tattica sbagliatissima assieme a Chiappucci, di quella volta (quelle volte) che ha vinto il Giro dell’Emilia, del fatto che Caruso è uno dei suoi corridori preferiti, un vero uomo squadra, tanto che l’ha portato in entrambe le Olimpiadi in cui era CT. 

Anche questo è parte del bello del Cycling Stars Criterium: sentire e vedere dal vivo una voce che la maggioranza delle persone ha sentito e visto solo in televisione. A pensarci meglio, è qualcosa di molto più simile a un concerto rock che ad una gara di ciclismo.

Un gruppetto prova la fuga e Mei chiede a Cassani: «Quante possibilità hanno di arrivare all’arrivo?».

«Poche, credo quasi nessuna».

Poi: «Davide, che rapporti usano?». «54×15, 54×14, perché in questo circuito serve rilanciare nelle curve».

Quando però Del Toro, Fortunato e Pellizzari vanno in fuga all’ultimo giro, Cassani sentenzia: «Non li prendono più». E così sarà. Del Toro (e chi sennò) ha allungato nelle ultime centinaia di metri e si è andato a prendere la 10ª edizione del Cycling Stars Criterium. Secondo Pellizzari, terzo Fortunato

Un successo condiviso

Dopo le premiazioni, e dopo aver assaggiato (bis) il famoso spiedo di Pieve di Soligo, avviciniamo Enrico Bonsembiante, che ha organizzato la kermesse assieme ad Alessandro Ballan. 

«Mi sembra sia andata benissimo – dice – oltre le aspettative, nonostante il meteo ballerino che alla fine comunque ci ha graziati. Stimiamo circa 10 mila persone venute nel corso della serata ad assistere al Criterium, quindi è stato un successone. Anche per questo dobbiamo dire grazie agli oltre 100 volontari, ai nostri partner e alle tantissime associazioni locali, a tutti quelli che ci hanno dato una mano a rendere possibile tutto questo».

Il “tutto questo” di cui parla Bonsembiante è una serata in cui il ciclismo è declinato in festa, in spettacolo, in concerto rock. Qualcosa che va oltre ad una gara in bicicletta.

MCZ in corsa al Giro-E con il concreto supporto dell’UC Giorgione

17.05.2025
4 min
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Il Giro-E è un autentico palcoscenico non solo alla mobilità elettrica su due ruote, ma anche a un’innovazione che rivoluziona il concetto di comfort domestico. MCZ, azienda leader nel settore del riscaldamento a biomassa, è scesa in pista come Official Partner della manifestazione portando lungo i 1.033 km del percorso la nuova EIKO 365, l’unica stufa a pellet capace di riscaldare in inverno e raffrescare in estate, senza bisogno di unità esterna.

Con partenza da Ostuni e arrivo a Roma, condividendo lo stesso traguardo del Giro d’Italia, il Giro-E sta attraversando l’Italia in 18 tappe. In ognuna di queste, MCZ è presente con il proprio stand “I Feel Cool” nel Green Fun Village, spazio tematico dedicato alla sostenibilità e all’innovazione, dove sarà possibile scoprire e vedere in funzione EIKO 365.

Lanciata in anteprima nel corso della recente Milano Design Week, e già apprezzata nelle fiere di settore internazionali come Flam’Expo a Lione e World of Fireplaces a Lipsia, EIKO 365 si presenta al pubblico italiano con una promessa concreta: comfort termico 365 giorni all’anno. Grazie a un sistema integrato che unisce la potenza di una stufa a pellet ad alta efficienza con la funzionalità di un raffrescamento estivo, EIKO 365 elimina la necessità di impianti complessi e unità esterne. Un solo foro a muro è difatti sufficiente per lo scarico dell’aria calda in estate e l’ingresso dell’aria comburente in inverno. Il tutto senza scarico condensa, grazie a un avanzato sistema di vaporizzazione, e con un ingombro minimo (86,5x110x48 cm), perfetto anche per ambienti piccoli.

La gestione è completamente smart: fiamma naturale, braciere automatico, bassi consumi e controlli intuitivi anche da remoto tramite app. Il cuore tecnologico è firmato “Core Technology”, la piattaforma di MCZ pensata per massimizzare efficienza e sostenibilità.

Marco Benfatto è il Capitano 

A guidare il progetto, in gara, sarà l’MCZ Racing Team, in collaborazione con l’Unione Ciclistica Giorgione e sotto la direzione sportiva dell’ex professionista Marco Benfatto. Accanto a lui, un team competente e motivato composto dalla Team Manager Sofia Teso, dal Direttore Sportivo Angelo Junior Presti e dal meccanico Ivano Presti.

«Siamo davvero orgogliosi di poter sostenere questo nuovo team – ha dichiarato Enrico Bonsembiante, Team Manager dell’UC Giorgione – io e Alessandro Ballan abbiamo lavorato con grande impegno per offrire a questa importante azienda le condizioni ideali per raggiungere i propri obiettivi. Credo che, grazie alla nostra esperienza nel settore e al supporto dei nostri collaboratori sul campo, potremo vivere un Giro-E di grande livello».

La partecipazione al Giro-E non è solo un’operazione di visibilità: è l’espressione concreta della filosofia “green” di MCZ, che ha scelto di comunicare i propri valori attraverso il linguaggio universale dello sport e del ciclismo elettrico. Anche la maglia tecnica del team racconta questa visione: realizzata da Energiapura in poliestere riciclato da bottiglie di plastica, rappresenta un simbolo tangibile dell’impegno verso un futuro a basso impatto ambientale.

Marco Benfatto sarà il capitano della squadra MCZ al Giro-E
Marco Benfatto sarà il capitano della squadra MCZ al Giro-E

Un progetto sostenibile

L’iniziativa di MCX al Giro-E riscontra il coinvolgimento di partner d’eccellenza, aziende che condividono l’obiettivo di rendere l’innovazione accessibile e responsabile. Accanto a MCZ troviamo BMC, Dolomia, Tempestive, Ebm-papst, Insulcon, Berardi e naturalmente Energiapura, per un progetto che unisce tecnologia, design e sostenibilità.

Il Giro-E 2025, organizzato in parallelo al Giro d’Italia, è ormai un punto di riferimento per tutte le realtà impegnate nella mobilità elettrica e nella transizione ecologica. Con la sua partecipazione, MCZ conferma il proprio ruolo da protagonista in questo settore, con un messaggio chiaro: il comfort domestico può essere parte attiva del cambiamento. Per chiunque ami il ciclismo, la tecnologia e l’ambiente, il Giro-E 2025 sarà l’occasione perfetta per incontrare un nuovo modo di vivere la casa. MCZ ed EIKO 365 vi aspettano, tappa dopo tappa, per mostrarvi come si può davvero “Feel Cool” in ogni stagione!

MCZ

Cosa c’è dietro le quinte del Cycling Stars Criterium?

13.05.2025
6 min
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Il prossimo 2 giugno si terrà a Pieve di Soligo la 10ª edizione del Cycling Stars Criterium, la kermesse di fine Giro d’Italia che porta i grandi campioni del ciclismo nelle piazze delle città venete. Ma come si organizza un evento del genere? Quando iniziano i preparativi, quali sono le difficoltà maggiori e quali le soddisfazioni?

Per andare a dare uno sguardo nel dietro le quinte abbiamo contattato Enrico Bonsembiante che, assieme ad Alessandro Ballan, è l’anima del Cycling Stars Criterium.

Bonsembiante, assieme ad Alessandro Ballan, organizza il CSC dal 2015 (qui con alle spalle Elisa Longo Borghini)
Bonsembiante, assieme ad Alessandro Ballan, organizza il CSC dal 2015 (qui con alle spalle Elisa Longo Borghini)
Enrico, quest’anno il Criterium compie dieci anni, un bel traguardo

Sicuramente. Le prime due edizioni le abbiamo fatte nel 2015 e nel 2016 a Valdobbiadene, con un format un po’ diverso, ma già facendo incontrare i bambini con i professionisti. Poi ci siamo spostati per due anni a Montebelluna e successivamente a Belluno – 2019 e 2021 -.  Nel 2022 siamo tornati a Valdobbiadene e, infine, dal 2023 siamo approdati a Pieve di Soligo.

Entriamo nel merito. Quando si inizia ad organizzare un evento simile? 

Presto, già l’inverno precedente. Come prima cosa bisogna trovare la località, anche se negli ultimi tre anni siamo stabilmente a Pieve di Soligo e questo certamente ci aiuta. Poi naturalmente occorre trovare le risorse economiche, cioè bussare a potenziali partner e sponsor. E poi c’è tutto un lavoro delicato con l’amministrazione per organizzare al meglio permessi, piano di sicurezza, hospitality, ambulanze e tutto il necessario a livello burocratico. Dietro c’è un lavoro davvero importante, la gente magari non se ne rende conto quanto arriva lì la sera, ma a monte ci sono ore e ore passate negli uffici e al telefono per fare in modo che il giorno del Criterium sia tutto perfetto. Quel giorno ci sono 100 persone che lavorano per noi, per fortuna negli anni io e Alessandro abbiamo creato un grande gruppo di lavoro che funziona molto bene.

La sera del Criterium c’è al lavoro un centinaio di persone, tra cui gli addetti all’hospitality
La sera del Criterium c’è al lavoro un centinaio di persone, tra cui gli addetti all’hospitality
Come funziona la fase del reclutamento degli atleti?

Quella è forse la più complicata. Con gli ex corridori e con le donne è un po’ più facile, infatti abbiamo già la conferma ufficiale della partecipazione di Elisa Longo Borghini, la campionessa europea Lorena Wiebes, Barbara Guarischi e Soraya Paladin. Con i professionisti è ovviamente più difficile, perché dobbiamo intercettare gli atleti a maggio, durante il Giro, cioè a pochi giorni dal Criterium, trovare il momento giusto per parlare con loro e con i manager è fondamentale. Il fatto che il Giro arrivi a Roma complica un po’ tutto a livello logistico, comunque la risposta è molto buona.

Immaginiamo che avere tra gli organizzatori un personaggio come Alessandro Ballan dia una bella mano per convincere anche i grandi nomi

Avere accanto un campione del mondo ti apre molte porte, non c’è dubbio. Come anche per lui è importante avere vicino un braccio operativo. Lui ha la capacità di avvicinarci agli sponsor e ai corridori, poi io mi occupo del resto. Ormai lavoriamo assieme da molti anni, durante i quali ci siamo creati un’immagine credibile, le persone ci stimano e questo, ovviamente, rende le cose più facili ogni giorno che passa. 

Da diverse edizioni è stata inserita la gara femminile, sempre più seguita: qui Paladin, Ragusa e Longo Borghini
Da diverse edizioni è stata inserita la gara femminile, sempre più seguita: qui Ragusa e Longo Borghini
Ai corridori viene dato anche un gettone di presenza, giusto? 

Certo perché si tratta di professionisti, è il loro lavoro ed è giusto che siano pagati per svolgerlo. Alla fine si tratta di logiche aziendali in cui si cerca di portare a casa i migliori nomi al miglior prezzo, spiegando anche il valore che il Criterium può avere per loro. Diversi corridori mi hanno già contattato spontaneamente, altri invece li cerchiamo noi. Ma gli facciamo sempre capire che partecipare a questo evento è importante per farsi vedere da vicino, per entrare ancora di più nel cuore dei tifosi

Restando ancora un attimo sulle questioni economiche. Quanto costa, in tutto, una serata del genere? 

In tutto siamo sui 200 mila euro. Sembra molto, ma in questo modo portiamo in una città un evento di altissimo livello che fa molto bene a tutto il territorio. Il giorno del Criterium, Pieve di Soligo si riempie di migliaia di persone, i locali finiscono le scorte del magazzino, tutti gli hotel nel raggio di 30 km sono pieni. Che è poi il motivo per cui le amministrazioni pubbliche ci supportano, in primis la Regione nella persona di Alberto Villanova e il Comune con il sindaco Stefano Soldan, che ci tengo a ringraziare pubblicamente.

L’evento è anche un’occasione per assaggiare le tipicità locali, come lo spiedo gigante di Pieve di Soligo
L’evento è anche un’occasione per assaggiare le tipicità locali, come lo spiedo gigante di Pieve di Soligo
In questi anni avrai molti aneddoti da raccontare… 

Il primo che mi viene in mente è personale. Più di una volta il Giro è arrivato a Roma e finite le premiazioni la sera sono partito in macchina e ho guidato quasi tutta la notte, per arrivare direttamente a Pieve di Soligo il giorno del Criterium. Ma ce ne sono molti che riguardano gli atleti. Per esempio nel 2022 a Valdobbiadene è venuto Cavendish e a fine serata mi ha detto che non si era mai divertito così tanto in una gara di bici. Questo perché i corridori arrivano da noi dopo un periodo di grande pressione e quella sera finalmente possono rilassarsi.

Con altri si fa più fatica?

L’anno scorso per avere Tiberi, la Maglia Bianca del Giro 2024, c’è stata una trattativa incredibile con il manager e la squadra, poi è venuto e alla fine non faceva che ringraziarmi. Un altra cosa che non si sa è che sempre l’anno scorso eravamo disposti a noleggiare un elicottero per portare gli atleti da Roma a Pieve di Soligo. Poi abbiamo fatto diversamente, ma noi siamo disposti a tutto per rendere la serata unica.

Lo scopo del Criterium è avvicinare i campioni ai tifosi, specialmente ai più piccoli. Qui sopra, nel 2024, Milan, Vendrame e Tiberi
Lo scopo del Criterium è avvicinare i campioni ai tifosi, specialmente ai più piccoli. Qui sopra, nel 2024, Milan, Vendrame e Tiberi
Tanto lavoro insomma, che poi però ripaga a vedere i numeri che crescono di anno in anno. Cosa ti resta più di tutto una volta finito l’evento?

Le facce delle persone, dei tifosi, soprattutto i più piccoli. Negli ultimi anni facciamo accompagnare i campioni alla partenza dai bambini, perché quel momento lasci a loro un ricordo indelebile. Ho visto mamme che piangevano dalla commozione, e questo per noi non ha prezzo.

Abbiamo detto che la prossima edizione del Criterium sarà la 10ª. Per festeggiare questo traguardo porterete a Pieve di Soligo la Maglia Rosa? 

Sì, l’obiettivo è quello, sicuramente. E se non dovessimo riuscirci stiamo già lavorando per un altro grande colpo a sorpresa. 

Ballan: «Hirschi e Pidcock i principali outsider di Pogacar a Siena»

05.03.2025
4 min
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La Strade Bianche ha già il suo favorito numero uno ed è… il numero uno. Tadej Pogacar arriva a Siena con l’intenzione di prendersi la terza vittoria nella corsa toscana, un trionfo che lo proietterebbe a pari merito con Fabian Cancellara e che lo porterebbe diretto all’intitolazione di un settore sterrato in suo onore. Un’eventualità curiosa, considerando che come pure lo svizzero lo sloveno continuerebbe a correre e potrebbe ritrovarsi a transitare su un tratto che porta il suo nome.

Ma il focus di questo articolo non è Pogacar, bensì chi potrebbe dargli filo da torcere. Chi potrebbe emergere in questa edizione della Strade Bianche. Un tema che abbiamo approfondito con Alessandro Ballan. L’ex campione del mondo ha studiato con attenzione la starting list e ci ha fornito i suoi outsider più credibili per la classica del Nord più a Sud d’Europa.

Alessandro Ballan fu secondo nel 2008 a Siena alle spalle di Cancellara
Alessandro Ballan fu secondo nel 2008 a Siena alle spalle di Cancellara
Alessandro, chi possono essere dunque i principali rivali di Pogacar?

A guardare bene la start list, devo dire che poi non sono tantissimi, anzi… Tuttavia ho individuato due nomi in particolare: Tom Pidcock e Marc Hirschi (nella foto di apertura, ndr). Due che possono andare bene su questo percorso, che sono adatti alle classiche…

Perché Pidcock?

Pidcock perché ha vinto la Strade Bianche nel 2023 e già due gare quest’anno. Inoltre sappiamo che ha le qualità tecniche per affrontare i settori sterrati al meglio. Ha una grande facilità di guida. E poi sta bene. Le due vittorie, la nuova squadra… Di certo è uno dei grandi rivali. Se si presentasse l’andamento tattico dell’anno scorso, con Pogacar che scatta nella discesa di Monte Sante Marie, potrebbe rivelarsi pericoloso e seguire Tadej. Poi è chiaro tutto dipende da Pogacar.

E Hirschi?

Hirschi invece perché ha esperienza e può essere un cliente scomodo nei finali più tirati e duri. Anche lui è un atleta adatto a queste corse. L’anno scorso (quando era ancora in UAE Emirates, ndr) ha fatto vedere grandi cose, ha ottenuto numerose vittorie, alcune anche importanti. Quindi avrebbe le qualità per stare davanti. Però gli manca Alaphilippe, il quale dovendo fare la Parigi-Nizza non può essere alla Strade Bianche. Due così avrebbero consentito di correre in modo diverso.

Abilissimo nella guida e con ottime gambe: per Ballan, Pidcock è forse l’antagonista numero uno di Pogacar
Abilissimo nella guida e con ottime gambe: per Ballan, Pidcock è forse l’antagonista numero uno di Pogacar
Altri nomi? Noi abbiamo pensato a Kwiatkowski: anche lui l’ha già vinta e anche lui è tornato al successo quest’anno…

Certo anche lui, ma penso più all’insieme della EF Education-EasyPost. Loro hanno un roster molto interessante con Healy, Carapaz, Valgren e altri bei nomi. E un’altra buona squadra mi sembra la XDS-Astana, soprattutto perché ha Bettiol e Ulissi. Se parliamo di italiani loro due sono senza dubbio i nostri atleti più quotati.

Senza Pogacar, che corsa vedremmo?

Sarebbe una corsa completamente aperta, con più scenari e anche più combattuta. Così invece gli altri lasceranno che sia lui a fare la gara. Pogacar, quando partecipa, toglie ogni spazio agli altri, vince tutto quello che può vincere. Bisogna capire se sia una sua strategia o suna scelta di squadra, ma il risultato non cambia: se sta bene, domina. E’ un piccolo Merckx.

Quale potrebbe essere la tattica per batterlo? Come si può fare la classica imboscata?

Bisognerebbe anticipare di molto. Se si attende il finale, non ci sono molte possibilità. La chiave potrebbe essere un attacco di squadra, ma un attacco con dentro uomini interessanti e possibilmente con dentro uno o due uomini forti della UAE Emirates. Forse, ma solo forse, potrebbero attendere, lasciare fare. Perché tra le altre cose Pogacar ha anche la squadra più forte. Io ero sul posto l’anno scorso. Nel settore prima di Monte Sante Marie, dove lui ha attaccato, rimasi colpito dal fatto che tutti fossero affaticati mentre gli UAE spingevano forte, senza problemi e Pogacar ancora meglio dei suoi compagni.

Non solo Healy, la EF può contare anche su Rui Costa, Valgren e Carapaz
Non solo Healy, la EF può contare anche su Rui Costa, Valgren e Carapaz
Insomma è dura trovare outsider davvero tosti…

Eh sì. La realtà è che Pogacar c’è e vuole vincere. Alla fine, tutto dipende dalla sua condizione. Ormai, quando lui è al via, l’esito è quasi scontato, a meno che non si parli di un grande Giro dove ci sono altri corridori come Vingegaard a fargli da rivali.

Abbiamo fatto alcuni nomi, a partire da Pidcock e Hirschi, pensiamo anche a un corridore come Pelayo Sanchez, per dire, ma chi potrebbe essere la sorpresa totale della corsa?

Difficile dirlo, ci sono alcuni nomi interessanti, anche qualche giovane che ancora non abbiamo ben inquadrato. La Strade Bianche è una corsa che spesso regala sorprese.

Benfatto, tante attività moderne con le giovani del Giorgione

17.01.2025
6 min
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Anche per un ex professionista da oltre venti vittorie in carriera come Marco Benfatto, può esserci qualcosa di nuovo nel ciclismo. Il 36enne padovano di Borgoricco quelle novità un po’ le ha portate all’UC Giorgione quando ne è diventato preparatore atletico e diesse, un po’ le ha imparate dalle sue stesse atlete.

Rispetto alle sue stagioni da corridore tra Liquigas, vivaio Astana, Androni, Bardiani e da “coach” alla Gazprom, nella formazione di Castelfranco Veneto l’ex velocista ha dovuto rinfrescare aspetti del suo sport che aveva solo sfiorato. Così come avevamo fatto con Rossato qualche giorno fa per gli U23, abbiamo chiesto a Benfatto della sua esperienza con ragazze giovani. E qualche sorpresa non manca.

Marco come sta andando nel Giorgione?

Va molto bene, per me il 2024 è stato un anno di ascolto e osservazione. Ringrazio ancora Alessandro Ballan (il presidente, ndr) per l’opportunità che mi ha dato l’anno scorso. Lui è stato bravissimo a rianimare una storica società come questa creando un bel gruppo. Personalmente era la prima volta che lavoravo con i giovani e mi sono adattato alle categorie. Abbiamo esordienti e allieve e con loro possiamo ancora interpretare il ciclismo come un gioco. E’ vero che anche nel giovanile ormai si tende ad esasperare ogni cosa, invece noi pensiamo che sia ancora importante divertirsi come aspetto principale.

Però poi, come si dice, si è schiavi dei risultati.

Certo, piace a tutti vincere o raccogliere piazzamenti, ma noi non mettiamo alcun tipo di pressione. Sono contento di far parte del Giorgione perché ho riscoperto aspetti che tra i pro’ o negli U23 non ci sono più o forse non ci sono mai stati. Noi sappiamo bene che le vittorie conquistate ora tra esordienti e allieve vanno prese per quelle che sono. I successi spesso sono altri e ti accorgi che lavorare con i giovani è una gran bella soddisfazione.

Cosa intendi?

Puntiamo molto su attività alternative al ciclismo, specialmente durante il cosiddetto periodo di off-season. Queste ragazze hanno bisogno di fare qualcosa di diverso. Ad esempio abbiamo fatto team building andando a fare paint-ball oppure allenandoci su campi di beach volley. O ancora la settimana prossima andremo tutti assieme a sciare, naturalmente stando tutti attenti. Intanto nel mezzo ci abbiamo inserito anche sedute in palestra, perché è importante non solo nella preparazione.

Anche in questo caso qualcuno ti direbbe che è troppo presto per questi lavori. Cosa ne pensi?

Non bisogna pensare a lavori pesanti come fanno gli atleti di categorie superiori. Noi ogni lunedì andiamo in palestra per fare esercizi a corpo libero. Lo facciamo per prevenire gli infortuni, ma soprattutto per migliorare la coordinazione delle ragazze. Comunque più avanti inizieremo a lavorare con qualche carico, sempre piuttosto leggero.

Hai previsto altro nella preparazione?

I giovani di adesso si muovono sempre meno, anche quelli che fanno sport e devono ritrovare quei movimenti che sarebbero naturali. Facendo sempre un esempio, ci siamo accorti che molte ragazze non sapevano condurre bene la propria bici. Così abbiamo deciso di fargli fare un corso di guida in Mtb e su una pump-track. Abbiamo visto che si sono divertite e ne sono uscite con qualche abilità in più. Insomma, d’accordo pedalare e andare forte, ma è giusto che le ragazze prendano confidenza con tutto ciò che ruota attorno.

Le tue atlete conoscono il passato di Marco Benfatto da corridore? E ti chiedono qualcosa in particolare?

Sia Alessandro (Ballan, ndr) che io essendo stati professionisti veniamo rispettati dalle ragazze. Ci ascoltano volentieri quando hanno dubbi e domande. Ovvio che loro essendo giovani, talvolta perdono l’attenzione in fretta. Quindi dobbiamo essere incisivi, persuasivi e veloci nel dare spiegazioni, cercando di stare attenti alle parole. Non è facile insegnare ciclismo alle ragazze. Non dobbiamo essere troppo pesanti e magari essere più “social”.

Ovvero?

Il modo di comunicare dei giovani è cambiato molto e talvolta dobbiamo usare un linguaggio che sia il più comprensibile a loro. In questo senso è stato uno stimolo anche per me perché ho scoperto e capito meglio il significato di alcuni termini come boomer, crash, chill, corsivo o tanti altri (ride, ndr). In compenso le ragazze sono molto più espansive dei ragazzi e ti riconoscono i meriti nel lavoro verso di loro senza problemi. Diventano più responsabili come in certe occasioni.

Spiegaci pure.

Ad esempio nelle riunioni post-gara. Quando non abbiamo corso particolarmente bene, è capitato di riunire la squadra, chiedere cosa non fosse andato bene secondo loro e se avevano un parere. Iniziava a parlare una ragazza esponendo il suo pensiero e le altre intervenivano. Tutto veniva fuori automaticamente e alla fine riuscivano a risolvere le cose da sole, chiedendo il nostro parere finale. Questa è una di quelle vittorie cui facevo riferimento prima. Ed io mi trovo proprio bene a lavorare così.

Ciclomercato concluso, Ballan promuove le grandi professional

03.01.2025
6 min
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Con l’inizio del nuovo anno, i roster delle squadre sono ormai definitivi e gli atleti che mostrano le nuove divise sui social stanno accendendo ulteriormente l’interesse. E’ quindi già un primo momento della stagione per tracciare un bilancio: quello del ciclomercato.

Per comprendere meglio gli equilibri attuali e futuri del panorama ciclistico, abbiamo chiesto un parere all’ex campione del mondo Alessandro Ballan. L’iridato di Varese 2008 ha passato al setaccio le operazioni di mercato delle principali squadre, evidenziando rinforzi strategici, partenze illustri e l’impatto generale di queste mosse (tutte le foto dell’articolo provengono dai rispettivi team).

Simon Yates è passato alla concorrenza, rispetto al fratello Adam, che corre invece per la UAE Emirates
Simon Yates è passato alla concorrenza, rispetto al fratello Adam, che corre invece per la UAE Emirates
Alessandro, partiamo dalle squadre grandi. Senza dubbio la UAE Emirates aveva poco da rinforzarsi, eppure in qualche modo c’è riuscita. Ha preso Torres, che era già suo, e Narvaez dalla Ineos-Grenadiers…

Sì, però ha perso Hirschi (nella foto di apertura, ndr). Lo svizzera era una bella pedina, importante. Hirschi è uno di quei corridori che non hanno ancora potuto fare una stagione a pieno regime, complici i problemi fisici e la presenza ingombrante di Pogacar. Da un lato la UAE si rinforza con giovani molto interessanti, ma dall’altro perde un corridore pronto e di grande valore. Hirschi per me è stato uno dei movimenti più importanti del ciclomercato, anche perché il Tudor Pro Cycling Team, con lui e Julian Alaphilippe, si è notevolmente rinforzato.

La Tudor, quindi, si sta strutturando per un ruolo da protagonista?

Esatto, sta crescendo bene. Sono sempre più pronti per fare un grande salto.

Parlando di Hirschi, per esempio, Piva sosteneva che, per la Sanremo, a Pogacar servirebbe una seconda punta vera, un capitano alternativo che potrebbe vincerla. Forse Hirschi rappresentava proprio quel profilo…

Può starci, anche se avere due galli nello stesso pollaio non è mai facile. Poi è anche vero che in UAE Emirates sono tutti galli! Ma con Pogacar è così, lui la fa da padrone e può creare gerarchie.

Passiamo alla Visma-Lease a Bike. La squadra ha puntato molto sulla costanza dei suoi uomini e hanno aggiunto Simon Yates. Basterà per ridurre il gap con la UAE?

Diciamo che l’anno scorso, il 2024, è stato un po’ di transizione per loro, soprattutto dopo aver perso Roglic, una pedina fondamentale per i grandi Giri. Con Simon Yates, la Visma si rinforza, ma non torna ai livelli di due anni fa. Al netto della Vuelta 2018, Yates non ha mai brillato sulle tre settimane negli ultimi anni, quindi lo vedo più come uomo per le corse a tappe di una settimana e gregario di lusso per Vingegaard nei grandi Giri.

Tratnik dalla Visma alla Red Bull: un colpo poco pubblicizzato ma di grande sostanza in favore di Roglic
Tratnik dalla Visma alla Red Bull: un colpo poco pubblicizzato ma di grande sostanza in favore di Roglic
Quindi tra UAE e Visma chi è stata più brava in questa sessione di ciclomercato?

Direi pari. La UAE ha preso giovani interessanti ma ha perso Hirschi, mentre la Visma ha aggiunto Yates. Sono operazioni che si compensano.

Tra le big, la Red Bull-Bora ha cambiato parecchio. Come valuti questa trasformazione?

La Red Bull-Bora si è spostata da una struttura incentrata quasi del tutto sui grandi Giri verso un approccio che guarda anche alle classiche con Moscon, Van Gils, Pithie, Lazkano…. Resta comunque una squadra formidabile, una delle top cinque. Giulio Pellizzari è un acquisto interessante per completare la squadra intorno a Roglic, che tra l’altro si è ripreso il suo amico e ottimo corridore Tratnik. Sarà importante vedere come si muoveranno nei programmi stagionali, specialmente se come hanno detto cercheranno di adattarsi ai piani della UAE e di Pogacar (cercare anche corse che non farà Tadej, ndr).

E le altre squadre?

Non ho visto passaggi così importanti da cambiare gli equilibri a dire il vero. Molti scambi, tanti giovani, ma la base per me resta quella.

Sembrava impossibile che Lutsenko lasciasse l’Astana. Sarà curioso vederlo lontanodalla sua “comfort zone” che era appunto il vecchio team
Sembrava impossibile che Lutsenko lasciasse l’Astana. Sarà curioso vederlo lontano dalla sua “comfort zone” che era appunto il vecchio team
Passando alle professional, almeno le più grandi, alcune squadre stanno crescendo in modo significativo. Tu stesso hai parlato della Tudor. La Q36.5 ha ingaggiato Pidcock. La Israel si è mossa bene…

Israel-Premier Tech ha costruito una squadra solida con un livello medio molto alto, anche se manca un campione assoluto. Hanno preso Lutsenko, Hirt e si sono ritrovati molti giovani dal devo team: uno su tutti Blackmore, vincitore del Tour de l’Avenir. In più hanno Gee, Fuglsang, Woods, Strong… Queste mosse riducono il gap con le WorldTour. E poi possono gestire il loro calendario. A tal proposito mi chiedo se convenga essere nel WorldTour.

E qual è la risposta?

Oggi, molte squadre trovano più vantaggi nello status di professional. Possono scegliere le gare e risparmiare risorse, pur avendo ottimi corridori. Per esempio, squadre come Cofidis devono affrontare costi elevati per rispettare gli obblighi del WorldTour, mentre una professional può gestire tutto con maggiore flessibilità. Ha meno vincoli, anche sul numero dei corridori. Io ricordo il primo anno alla Bmc. Con Evans, me, Hincapie, Van Avermaet, Kristoff: avevamo la certezza di fare le grandi classiche e i grandi Giri, ma al tempo stesso più libertà. Quel team funzionò molto bene quell’anno (era il 2010, ndr). Loro sono state le più attive sul mercato.

Con 21,9 anni di età media, la VF Group-Bardiani è la squadra più giovane tra WT e professional
Con 21,9 anni di età media, la VF Group-Bardiani è la squadra più giovane tra WT e professional
Chi è in ballo tra WT e professional è l’Astana-Qazaqstan che infatti ha operato una vera e propria rivoluzione: 14 corridori via e 14 corridori arrivati. Come valuti la loro situazione?

Hanno cambiato molto, ma vengono da una stagione deludente. L’ingresso dello sponsor cinese potrebbe portare stabilità, ma hanno perso pedine importanti come Lutsenko e Cavendish. Senza la vittoria di Cav al Tour quest’anno avrebbero fatto davvero pochissimo. Sono corridori buoni, anche Ulissi ti dà garanzia di un certo numero di punti e alcuni tipi di vittorie, ma l’unico su cui puntare davvero, l’unico che potrebbe spostare gli equilibri è Bettiol… sperando che abbia un anno di grazia.

Chiudiamo con le tre italiane: VF Group-Bardiani, Polti-VisitMalta e Vini Fantini, per loro un mercato davvero più piccolo. Ce la faranno?

Reverberi punta sui giovani e ormai cerca di costruirseli in casa, come il Giulio Pellizzari che abbiamo visto all’ultimo Giro d’Italia per esempio, cerca talenti da lanciare. Anche Polti e Vini Fantini faticano a causa di budget ridotti. In generale, quello delle italiane è un mercato che si appoggia sui giovani, o qualche corridore di esperienza, ma non possono fare molto altro.

Lo vediamo…

Il vero problema in Italia è la crisi delle categorie giovanili. La chiusura di squadre storiche dilettantistiche come la Zalf dovrebbe far riflettere. Servirebbe un altro sistema anche fiscale. E forse si avrebbe anche una WorldTour: magari una squadra italiana di prima fascia su 30 corridori ne avrebbe 15 italiani. Quindici corridori italiani di spessore.