Il prossimo 2 giugno si terrà a Pieve di Soligo la 10ª edizione del Cycling Stars Criterium, la kermesse di fine Giro d’Italia che porta i grandi campioni del ciclismo nelle piazze delle città venete. Ma come si organizza un evento del genere? Quando iniziano i preparativi, quali sono le difficoltà maggiori e quali le soddisfazioni?
Per andare a dare uno sguardo nel dietro le quinte abbiamo contattato Enrico Bonsembiante che, assieme ad Alessandro Ballan, è l’anima del Cycling Stars Criterium.
Enrico, quest’anno il Criterium compie dieci anni, un bel traguardo
Sicuramente. Le prime due edizioni le abbiamo fatte nel 2015 e nel 2016 a Valdobbiadene, con un format un po’ diverso, ma già facendo incontrare i bambini con i professionisti. Poi ci siamo spostati per due anni a Montebelluna e successivamente a Belluno – 2019 e 2021 -. Nel 2022 siamo tornati a Valdobbiadene e, infine, dal 2023 siamo approdati a Pieve di Soligo.
Entriamo nel merito. Quando si inizia ad organizzare un evento simile?
Presto, già l’inverno precedente. Come prima cosa bisogna trovare la località, anche se negli ultimi tre anni siamo stabilmente a Pieve di Soligo e questo certamente ci aiuta. Poi naturalmente occorre trovare le risorse economiche, cioè bussare a potenziali partner e sponsor. E poi c’è tutto un lavoro delicato con l’amministrazione per organizzare al meglio permessi, piano di sicurezza, hospitality, ambulanze e tutto il necessario a livello burocratico. Dietro c’è un lavoro davvero importante, la gente magari non se ne rende conto quanto arriva lì la sera, ma a monte ci sono ore e ore passate negli uffici e al telefono per fare in modo che il giorno del Criterium sia tutto perfetto. Quel giorno ci sono 100 persone che lavorano per noi, per fortuna negli anni io e Alessandro abbiamo creato un grande gruppo di lavoro che funziona molto bene.
Come funziona la fase del reclutamento degli atleti?
Quella è forse la più complicata. Con gli ex corridori e con le donne è un po’ più facile, infatti abbiamo già la conferma ufficiale della partecipazione di Elisa Longo Borghini, la campionessa europea Lorena Wiebes, Barbara Guarischi e Soraya Paladin. Con i professionisti è ovviamente più difficile, perché dobbiamo intercettare gli atleti a maggio, durante il Giro, cioè a pochi giorni dal Criterium, trovare il momento giusto per parlare con loro e con i manager è fondamentale. Il fatto che il Giro arrivi a Roma complica un po’ tutto a livello logistico, comunque la risposta è molto buona.
Immaginiamo che avere tra gli organizzatori un personaggio come Alessandro Ballan dia una bella mano per convincere anche i grandi nomi
Avere accanto un campione del mondo ti apre molte porte, non c’è dubbio. Come anche per lui è importante avere vicino un braccio operativo. Lui ha la capacità di avvicinarci agli sponsor e ai corridori, poi io mi occupo del resto. Ormai lavoriamo assieme da molti anni, durante i quali ci siamo creati un’immagine credibile, le persone ci stimano e questo, ovviamente, rende le cose più facili ogni giorno che passa.
Ai corridori viene dato anche un gettone di presenza, giusto?
Certo perché si tratta di professionisti, è il loro lavoro ed è giusto che siano pagati per svolgerlo. Alla fine si tratta di logiche aziendali in cui si cerca di portare a casa i migliori nomi al miglior prezzo, spiegando anche il valore che il Criterium può avere per loro. Diversi corridori mi hanno già contattato spontaneamente, altri invece li cerchiamo noi. Ma gli facciamo sempre capire che partecipare a questo evento è importante per farsi vedere da vicino, per entrare ancora di più nel cuore dei tifosi.
Restando ancora un attimo sulle questioni economiche. Quanto costa, in tutto, una serata del genere?
In tutto siamo sui 200 mila euro. Sembra molto, ma in questo modo portiamo in una città un evento di altissimo livello che fa molto bene a tutto il territorio. Il giorno del Criterium, Pieve di Soligo si riempie di migliaia di persone, i locali finiscono le scorte del magazzino, tutti gli hotel nel raggio di 30 km sono pieni. Che è poi il motivo per cui le amministrazioni pubbliche ci supportano, in primis la Regione nella persona di Alberto Villanova e il Comune con il sindaco Stefano Soldan, che ci tengo a ringraziare pubblicamente.
In questi anni avrai molti aneddoti da raccontare…
Il primo che mi viene in mente è personale. Più di una volta il Giro è arrivato a Roma e finite le premiazioni la sera sono partito in macchina e ho guidato quasi tutta la notte, per arrivare direttamente a Pieve di Soligo il giorno del Criterium. Ma ce ne sono molti che riguardano gli atleti. Per esempio nel 2022 a Valdobbiadene è venuto Cavendish e a fine serata mi ha detto che non si era mai divertito così tanto in una gara di bici. Questo perché i corridori arrivano da noi dopo un periodo di grande pressione e quella sera finalmente possono rilassarsi.
Con altri si fa più fatica?
L’anno scorso per avere Tiberi, la Maglia Bianca del Giro 2024, c’è stata una trattativa incredibile con il manager e la squadra, poi è venuto e alla fine non faceva che ringraziarmi. Un altra cosa che non si sa è che sempre l’anno scorso eravamo disposti a noleggiare un elicottero per portare gli atleti da Roma a Pieve di Soligo. Poi abbiamo fatto diversamente, ma noi siamo disposti a tutto per rendere la serata unica.
Tanto lavoro insomma, che poi però ripaga a vedere i numeri che crescono di anno in anno. Cosa ti resta più di tutto una volta finito l’evento?
Le facce delle persone, dei tifosi, soprattutto i più piccoli. Negli ultimi anni facciamo accompagnare i campioni alla partenza dai bambini, perché quel momento lasci a loro un ricordo indelebile. Ho visto mamme che piangevano dalla commozione, e questo per noi non ha prezzo.
Abbiamo detto che la prossima edizione del Criterium sarà la 10ª. Per festeggiare questo traguardo porterete a Pieve di Soligo la Maglia Rosa?
Sì, l’obiettivo è quello, sicuramente. E se non dovessimo riuscirci stiamo già lavorando per un altro grande colpo a sorpresa.