Parlando con i manager, ma anche con i procuratori e vedendo il mercato, emerge sempre di più la ricerca del velocista o comunque del corridore dotato di un certo spunto. Del corridore che riesce a vincere corse, più o meno importanti, con una certa regolarità. Il che è abbastanza scontato visto che siamo in uno sport agonistico in cui ognuno cerca di conquistare il primo posto, il problema è che da quest’anno cambiano alcune cose. I punti derivanti da vittorie e piazzamenti assumono ancora maggiore peso.
Per restare nel prestigioso WorldTour infatti bisogna non più solo avere i conti finanziari in ordine (e non solo quelli), ma anche un certo punteggio e di conseguenza una certa posizione in classifica. Il regolamento dell’UCI dice che restano nel WorldTour le migliori 18 squadre che nel triennio 2020-2022 hanno conquistato più punti. “Retrocedono” a professional le altre.
Questo implica poi delle problematiche a livello di sponsorizzazioni. Un conto infatti è avere accesso alle gare più importanti e un conto è non avere questo diritto. Una bella differenza in quanto a visibilità e di conseguenza al reperimento di sponsor. Ma questo è un altro discorso.
La classifica UCI per team nel biennio 2020-2021. Con la Qhubeka che ha lasciato Cofidis e Lotto sarebbero fuori E questa la classifica dei migliori team 2021 (al 16/11/2021). Da notare il balzo della Alpecin-Fenix
A caccia dei velocisti
In tutto ciò quindi il ruolo del velocista assume più importanza. E lo abbiamo visto poi con il modello Alpecin-Fenix. Loro vanno alla ricerca di tappe o di corse di un giorno. Certamente Van der Poel porta un grandissimo pacchetto di punti, ma Jasper Philipsen e Tim Merlier non sono molto indietro. E così questa squadra professional spalleggia alla grande con le WorldTour.
Simbolico anche il caso dell’Arkea-Samsic. La formazione francese pur non essendo una WT è al 16° posto della classifica generale, quindi sarebbe dentro. Bouhanni, che appartiene a questo team, pur non figurando tra i migliori velocisti, con le sue “corsette” (termine non bello ma che rende l’idea), ha racimolato per la sua squadra oltre 500 punti UCI. E lo stesso ha fatto Danny Van Poppel per la Intermarché Wanty Gobert.
O i tantissimi punti raccolti dalla Groupama-Fdj lo scorso anno con le vittorie di Demare. Anche i treni, pensando in questo caso a Jacopo Guarnieri, quindi hanno il loro bel peso. E’ forse da questi, più che dal singolo velocista, che si evince l’impostazione di un team.
Squadroni al sicuro
Nella tabella sopra abbiamo elencato i migliori 15 velocisti, quelli con più punti. Abbiamo inserito anche Van Aert e Van der Poel in quanto in carriera hanno vinto volate di gruppo. Pertanto vanno presi in considerazione anche se chiaramente sono molto più che solo sprinter.
Van Aert porta un sacco di punti alla sua Jumbo-Visma che comunque non avrebbe problemi con Roglic, Vingegaard, Dumoulin e tanti altri. Stesso discorso per la Quick Step-Alpha Vinyl che addirittura potrà permettersi di far fare un calendario di “secondo piano” a Cavendish, il corridore che ha vinto più tappe al Tour nella storia. Lefevere ha detto che punterà su Jakobsen. Senza contare Alaphilippe e tutti i mostri sacri che hanno per le classiche del Nord.
La UAE Team Emirates si tiene stretta Trentin e Gaviria e sta facendo crescere Molano, ma con Pogacar e Almeida viaggia tranquilla. La Ineos-Grandiers ha richiamato Viviani. Ma certo questo discorso della caccia al velocista non riguarda gli squadroni. Sia per una questione di organico in generale, sia perché hanno moltissimi punti che li tengono in sicurezza.
Terra di mezzo rischiosa
Chi si muove dunque? La Lotto-Soudal, una delle due WT che sarebbero fuori stante così la classifica, punterà ancora di più su Caleb Ewan. Il fatto che l’australiano non sarà al Giro d’Italia vorrà dire che correrà molte più corse di livello inferiore tra una classica e l’altra per fare man bassa di punti. In più è stato preso il tedesco Selig dalla Bora-Hansgrohe, buon apripista.
La Cofidis, l’altra esclusa, ha affiancato Cimolai a Consonni. Ed ha messo sotto contratto un corridore come Ion Izaguirre che da sempre a fine stagione incassa molti punti. La Israel-PremierTech, invece, ha puntato su Nizzolo.
Discorso un po’ diverso per la Movistar e ancora di più per la Bora. Loro in pratica non hanno quasi più ruote veloci in rosa. Per la Movistar la cosa è abbastanza tradizionale, per la Bora orfana di Sagan un po’ meno. Qui si punta forte sulle corse a tappe. Anche se un paio di velocisti sono stati presi, Van Poppel e Sam Bennett. La Wanty per sostituirlo ha puntato su Kristoff (il quale però non è dato in grande condizione).
Un’altro team che non naviga in acque troppo tranquille è la BikeExchange-Jayco che non a caso ha ingaggiato Dylan Groenewegen.
Nuove tattiche?
C’è chi dice che questo nuovo regolamento influirà anche sulle tattiche di corsa. Difficile da dire, alla fine tutti i team hanno sempre cercato di vincere. Forse sarà meno scontata qualche fuga, perché a questo punto anche il velocista piazzato può portare un certo punteggio.
Ma attenzione, i velocisti conteranno sì, ma non saranno i soli, chiaramente. Per redigere la classifica infatti l’UCI prenderà in conto i 10 migliori corridori di ogni squadra. Quelli con più punti. Quindi è vero che solitamente nelle primissime posizioni ci sono le ruote veloci (basta dare un’occhiata ai numeri) ma chi fa bene nelle corse a tappe conterà eccome.
Non a caso se si va a vedere la classifica annuale, Ineos-Grenadiers e UAE Team Emirates, rispettivamente con Bernal e Pogacar sono parecchio avanti, pur non avendo vinto un gran numero di corse. E questo non riguarda solo i vincitori. Un decimo posto nella generale del Giro vale più o meno la vittoria di una gara 1.1, cioè una Paris-Camembert o una Veneto Classic.