Demare a Tours, la fuga e lo sprint come Cipollini alla Gand

11.10.2021
4 min
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Un velocista che non vince in volata è una notizia. Arnaud Demare ha conquistato la Parigi-Tours ma non nella maniera in cui tutti immaginiamo, cioè col suo treno della Groupama-Fdj pronto a scortarlo fino ai 250 metri. No, stavolta ha vinto scattando, rincorrendo, sprintando… E per questo la Parigi-Tours è stata una gara strepitosa.

Dal 2019 sono stati introdotti dei tratti sterrati tra i vigneti della Loira
Dal 2019 sono stati introdotti dei tratti sterrati tra i vigneti della Loira

Un finale super

La gara fila via veloce, quasi 47 la media oraria finale. I tratti di sterrato introdotti qualche tempo fa e le ultime facili cotes, hanno regalato un epilogo incredibile. Il gruppo era praticamente sparito, davanti la fuga viaggiava sul filo dei secondi e dietro Demare e Stuyven facevano di tutto per scappare via dal “gruppo”. Venti secondi, quindici, cinque… da Bonnamour e Dewulf. Ma anche 15 chilometri, dieci, uno all’arrivo e un gap ancora non chiuso. Stuyven collabora sin troppo, visto con chi sta rintuzzando, ma persa per persa…ci sta anche. Davanti si guardano altrettanto un pelo più del dovuto… sapendo chi sta rientrando.

Alla fine, a poco più di 300 metri dall’arrivo lo sprinter francese e Stuyven piombano sui due. Qualche secondo per guardarsi. Gli altri lasciano sfilare Arnaud in testa. Demare va a cercare le transenne e inizia a guardare dietro. La volata è senza storia e gioca come il gatto col topo con i tre. Che tutto sommato lo fanno spingere più di quel che si pensava. Ma uno come Demare non lo batti in volata. Almeno che tu non sia Ewan o Cavendish… in ottima condizione.

Demare imposta la volata in testa e molto lunga, chi gli esce di ruota non riesce a rimontarlo
Demare imposta la volata in testa e molto lunga, chi gli esce di ruota non riesce a rimontarlo

Come Cipollini alla Gand

Una Parigi-Tours che ha ricordato la Gand-Wewelgem del 2002 vinta da Mario Cipollini. Re Leone stava per perdere la sua classica preferita. Viste le brutte, scappò e si gettò da solo all’inseguimento di Hincapie e compagni. Li raggiunse a pochi chilometri dalla fine. Lo sprint, chiaramente, non ebbe storia. Tanto che il toscano fece gli ultimi dieci metri senza pedalare e con le braccia al cielo. E Cipollini fu anche più fortunato di Demare visto che non fece la volata di testa. 

Un’azione così, dopo l’impresa di Pogacar al Lombardia, ci dice di un ciclismo davvero bello, interessante e mai scontato da guardare. Almeno nelle classiche. Nessuno si risparmia. Si attacca da lontano e alla fine emergono sempre i corridori di qualità. 

Non solo la moglie, Demare è attaccatissimo alla famiglia: eccolo con il papà Josué
Non solo la moglie, Demare è attaccatissimo alla famiglia: eccolo con il papà Josué

Da Tignes a Tour

E Demare di qualità ne ha eccome, anche se quest’anno ha faticato più del dovuto. “Solo” sette vittorie per lui, tutte nella prima parte dell’anno e nessuna di peso. Un solo podio al Tour prima di finire fuori tempo massimo verso Tignes. E come spesso accade in questi momenti un corridore si attacca a quel che di più caro ha: la famiglia.

«Con Morgane, la mia eccezionale moglie – ha detto Arnaud con un po’ di commozione ma due occhi davvero sereni a fine gara – abbiamo fatto di tutto per continuare a crederci. Sono davvero felice di aver vinto in questo modo e per di più all’ultima gara della stagione».

«Questa Parigi-Tour, piena di trappole non avvantaggiava i velocisti, visto il nuovo percorso. Ma questi sterrati e le stradine tra i vigneti mi sono piaciute molto. Con Jasper Stuyven, siamo usciti bene, ma ad un certo punto il distacco restava sempre sui 10” e lì non è stato facile. In più temevo Jasper perché in volata è molto bravo (ma c’è chi dice che sia stato il compagno di fuga ideale proprio perché veloce, altrimenti un corridore molto più lento non avrebbe collaborato, ndr).

«Come ho impostato lo sprint? Ho deciso di partire lungo, sapevo che erano tutti stanchi e io tengo bene nelle volate lunghe».

Il podio con Demare (primo) Bonnamour (secondo) e Stuyven (terzo)
Il podio con Demare (primo) Bonnamour (secondo) e Stuyven (terzo)

Guesdon e il destino

Piombando come un falco nel lungo viale alberato di Tours in sella alla sua Lapierre Aircode Drs e con il body super stretto, il tre volte campione di Francia ha ritrovato le sue certezze. Adesso Demare potrà passare un inverno molto più sereno, come sostiene anche il suo diesse Frederic Guesdon, che tra l’altro fu l’ultimo francese a vincere questa gara nel 2006.

«Arnaud – ha detto Guesdon – ha avuto un anno molto complicato, non ha raccolto i risultati che sperava. Non mi piace dire che questa vittoria gli salva la stagione, ma gli farà bene in vista della prossima. Non è facile vincere sempre e tanto come fa lui, ma questo successo dimostra che quando combatti sei capace di “cercare” la vittoria».