Nizzolo, misure (quasi) identiche: con la Factor è subito feeling

19.01.2022
5 min
Salva

Giacomo Nizzolo (in apertura nella foto Noa Toledo Arnonphoto) si appresta ad affrontare la sua dodicesima stagione da professionista. Il milanese è approdato alla Israel – Premier Tech, dove sarà uno dei fari in assoluto e di sicuro la ruota veloce più preziosa del team.

Giacomo è un ragazzo molto tecnico, preciso sia dal punto di vista dei materiali che della preparazione e con lui vogliamo cercare di capire quanto si sia fatto sentire questo cambio di “casacca”.

La scorsa Gand andò a Van Aert. Nizzolo (a destra) fu secondo. Terzo arrivò Trentin, quarto Colbrelli
La scorsa Gand andò a Van Aert. Nizzolo (a destra) fu secondo
Giacomo, eccoci ad una nuova stagione e ad un nuovo team. Questo ha implicato anche dei cambiamenti dal punto di vista della preparazione?

Beh, diciamo che ormai ho una certa esperienza e una certa età, pertanto mi affido molto a me stesso. Le linee guida sono sempre le stesse. Anche se con i nuovi preparatori qualcosa è cambiato.

E dicci di quel “qualcosa”…

Parliamo di sfumature. Faccio un po’ più di palestra rispetto agli anni scorsi, ma la base è sempre la stessa, è semmai aumentata un po’ l’intensità a parità di periodo. Ripeto parliamo di piccole cose. Sostanzialmente sono aumentati un po’ i carichi. E anche in bici tendo a fare qualcosa di più “corto”.

In questi mesi i tuoi colleghi velocisti ci hanno parlato molto del ricorso al bilanciere libero, del fare pesi senza utilizzare i macchinari: anche per te è così?

Sì, il bilanciere è una cosa che ho sempre utilizzato senza la guida, perché è più reale e la muscolatura lavora in modo più completo nello squat.

Con voi professionisti di alto livello si parla sempre di dettagli, c’è qualcosa che state mettendo a punto ancora?

Il discorso dell’alimentazione, per esempio, dobbiamo ancora affrontarlo, ma su questo fronte già ero abbastanza preparato sin dagli anni scorsi. Come detto, finora i cambiamenti più importanti hanno riguardato gli aggiustamenti fatti in palestra.

Hai parlato di carichi maggiori in palestra, quindi più esplosività e allenamenti più corti: sei d’accordo con questa linea?

Sì, sono il velocista della squadra e devo concentrarmi sulle volate, ma al tempo stesso non mi reputo uno sprinter puro, per questo mi sono posto anche altri obiettivi come le classiche. Vorrei fare bene, quindi non devo tralasciare l’aspetto della tenuta sulla distanza.

Ti riferisci a qualche classica in particolare?

Sapete, dopo il secondo posto della Gand l’anno scorso stavolta vorrei vincerla! Poi ci sono la Sanremo e un po’ tutte le classiche del Belgio e del Nord, ad esclusione della Roubaix.

Squadra nuova dicevamo, stai già lavorando ad un tuo treno?

Assolutamente sì, avrò l’ottimo supporto di Matthias Brandle, Rick Zabel e Alex Dowsett… Tre nomi importantissimi per me. E infatti cercheremo di fare il più possibile lo stesso programma, di correre insieme. Abbiamo già fatto delle prove in allenamento, ma la gara è tutt’altra cosa.

Giacomo, passiamo anche ai materiali. Oltre alla bici, cosa hai cambiato?

Sostanzialmente la bici, le ruote e il manubrio. Scarpe, sella e pedali, i tre punti di appoggio, sono sempre gli stessi.

E della tua nuova Factor che sensazioni hai?

Che è molto leggera e le prime sensazioni sono state subito positive, anche perché di fatto sono riuscito a riprodurre le mie stesse misure. Il solo cambiamento che c’è stato ha riguardato il manubrio. Davanti sono un po’ più basso di un paio di millimetri.

Come mai? Scelta tua? Senti la differenza?

Non è stata una mia scelta, semplicemente con questo modello di manubrio andavo a finire così. Sono “a battuta”, tra attacco e tubo di sterzo. Se avessimo inserito uno spessore sarei stato troppo alto. La differenza non la sento, anche perché questo manubrio mi ha consentito di sistemare diversamente le leve, sulle quali posso muovermi abbastanza. Se poi uno va a vedere, finisce che magari qui sono più alto che in passato!

Perché il manubrio è diverso in quanto a misure?

Sì, leggermente. Anche nella larghezza. L’anno scorso ne utilizzavo uno particolare che aveva una larghezza diversa tra la parte alta e quella più bassa. Ma con questo comunque mi trovo bene lo stesso.

E poi avete il nuovo gruppo Shimano?

Sì, ma la guarnitura è la Rotor, la stessa che avevo anche lo scorso anno, una bella casualità. Come rapporti ho scelto il 54-42 davanti.

Hai cambiato anche marchio di gomme?

Sì, sono passato a Maxxis, la sensazione è che siano delle coperture molto scorrevoli, ma vedremo nel corso dell’anno. Per ora ho scelto dei tubolari da 25 millimetri.