La casella delle vittorie nel 2021 segna una sola spunta per Matteo Trentin. Cosa un po’ insolita per questo campione. La gara che ha vinto, il Trofeo Matteotti, quasi era data per scontata. Posto poi che non c’è mai una gara facile.
Ma c’è qualcosa da rivedere è Matteo lo sa bene.
Noi stessi, qualche mese fa, lanciamo l’argomento: come mai Matteo Trentin non riesce più a vincere in volata? Cosa è successo al fortissimo corridore della UAE? I nostri dubbi avevano trovato delle risposte anche da parte di esperti e non solo nei numeri (i numerosi piazzamenti nei primi cinque). Adesso tutto ciò lo abbiamo chiesto direttamente all’interessato.
Obiettivo volate
«Per ora – dice Trentin – l’inverno è andato bene, ho fatto un bello stacco. Sono ripartito con calma, soprattutto sapendo che Australia e Argentina non ci sono. E’ vero, ho perso diverse volate, ho colto molti piazzamenti e voglio tornare ad avere il mio spunto veloce».
«Come ci sto lavorando? Facendole in allenamento. L’anno scorso ho lavorato parecchio in salita, facevo spesso lavori di 10-15 minuti anziché fare le volate. Invece quest’anno almeno due giorni a settimana li dedico appunto agli sprint, senza contare che un paio di volate si fanno ad ogni allenamento.
«E’ importante per mantenere il fisico e la gamba abituati a certi sforzi. Le volate essendo così intense rispetto ad altri allenamenti sono davvero particolari.
«Un’altra cosa che ho ripreso è stata poi la palestra. L’anno scorso con il lockdown ho lavorato a casa, ma non è la stessa cosa».
La convivenza con Pogacar
Ma gli argomenti sul tavolo sono diversi. E una delle cose che più ci incuriosisce del 2022 di Matteo Trentin è la sua condivisione della leadership al Giro delle Fiandre, una condivisione che fino a qualche mese fa era pressoché impensabile. Invece sarà in Belgio a battagliare al fianco di Tadej Pogacar, anche se il fenomeno sloveno ha assicurato che il capitano sarà l’italiano.
D’altra parte, è anche vero che un corridore del calibro di Tadej un minimo di attenzione da parte del suo team ce l’avrà. Possiamo supporre che ci sarà qualcuno a proteggerlo nei punti critici o addetto a portarlo avanti, insomma degli uomini fidati. E se un paio di corridori dovessero andare a Pogacar, Trentin ne avrebbe altrettanti in meno…
«Io – va avanti Trentin – credo che avere in squadra un corridore come Pogacar sia un vantaggio, e non mi stupirei neanche se facesse bene, se arrivasse davanti. Lui, come Valverde, dove va… va forte, magari ha un po’ meno di esperienza però…
«Abbiamo un team di giovani molto forti sia per le classiche che per i grandi Giri. Se poi ha detto che correrà per me, potremmo aiutarci».
Classiche nel mirino
Dal video Matteo sembra già molto tirato, magro in volto. Ragazzo estremamente diretto e leale va subito al sodo. Le classiche come ha detto saranno quindi i suoi grandi obiettivi di inizio stagione. Abbiamo parlato del Fiandre, ma vale anche per le altre classiche del Nord e per la Sanremo.
«Inizierò a gareggiare già a fine gennaio, il 30, alla Marsigliese, quindi farò Valenciana, Ruta del Sol, le prime corse in Belgio e arriverò alla Sanremo dalla Parigi-Nizza. Questo è il mio cammino della prima parte dell’anno.
«L’ultima stagione è stata buona, ma a fine anno se si contano le vittorie e non sono state numerose come avrei voluto. Quindi l’obiettivo per il 2022 è vincere di più. Ho anche avuto sfortuna in diverse occasioni. Spero di essere più fortunato».
E poi non dimentichiamoci che quest’anno il mondiale è molto adatto ad un corridore come lui. In Australia si annuncia un tracciato molto lungo e abbastanza facile, ammesso che 3.000 e passa metri di dislivello possano ancora classificare l’appuntamento di Wollongong come “facile”. Fatto sta che le ruote veloci (e velocissime) scalpitano.
E forse anche per questo Matteo non ha sciolto le riserve sul grande Giro da fare. Con Pogacar che punta al Tour ci sta che possa non andare in Francia. E il Giro forse è troppo vicino alle classiche di primavera. La Vuelta sembra pertanto la candidata migliore.