Vittoria, risultati incredibili dalla pista

03.11.2022
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Sono passate poco più di due settimane dai campionati del mondo su pista di Saint Quentin en Yvelines. Per l’Italia si è trattata di una rassegna iridata davvero positiva con ben 4 medaglie d’oro conquistate grazie ai successi di Filippo Ganna, Elia Viviani, Martina Fidanza e dal quartetto femminile. Se dobbiamo però trovare il trionfatore assoluto della rassegna francese non possiamo fare a meno di indicare il nome di Vittoria Group.

L’oro nell’inseguimento a squadre femminile è una delle medaglie più belle per la nazionale di Villa
L’oro nell’inseguimento a squadre femminile è una delle medaglie più belle per la nazionale di Villa

Numeri incredibili

Per comprenderne appieno il trionfo basta snocciolare alcuni numeri: su 66 medaglie disponibili, ben 58 sono state vinte da atleti che hanno gareggiato con pneumatici Vittoria e A Dugast. Delle 22 medaglie d’oro assegnate al velodromo di Saint Quentin en Yvelines, 18 portano la firma di Vittoria e A Dugast.

Più di 20 squadre nazionali tra cui Australia, Francia, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti hanno fatto affidamento sugli pneumatici in cotone ad alte prestazioni prodotti da Vittoria Group. Complessivamente gli atleti gommati Vittoria hanno conquistato almeno una medaglia in tutte le discipline maschili e femminili.

Tra le nazionali supportate dall’azienda bergamasca c’era anche il Belgio
Tra le nazionali supportate dall’azienda bergamasca c’era anche il Belgio

Partnership giovane e vincente

La collaborazione fra Vittoria e A Dugast è davvero giovane. L’azienda olandese è entrata a far parte di Vittoria Group solamente nel 2021. Stiamo parlando di una realtà leader a livello mondiale nella costruzione artigianale di tubolari in cotone e seta.

I recenti mondiali su pista hanno confermato che siamo di fronte ad una collaborazione vincente, destinata a raccogliere successi anche in futuro grazie all’affidabilità degli pneumatici in cotone realizzati dai due brand. Vittoria ha messo a disposizione delle varie nazionali il Pista Oro mentre A Dugast il Piste Latex.

Pista Oro, esperienza top

Pista Oro nasce dall’esperienza accumulata in pista da Vittoria grazie ai modelli Pista Speed e Pista Control. Il Pista Oro presenta la mescola potenziata con grafene più aggiornata per offrire la massima velocità e affidabilità. La versione speciale dell’innovativa tecnologia della mescola al grafene di Vittoria, specificatamente realizzata per ridurre la resistenza al rotolamento degli pneumatici per applicazioni su pista, è accoppiata alla carcassa in cotone super elastica.

Il cotone rende la carcassa molto flessibile consentendo allo pneumatico di conformarsi al suolo, fornendo una guida più fluida, un rotolamento più efficiente e un migliore grip. Per aumentare la resistenza complessiva del Pista Oro, Vittoria utilizza il filato Corespun, un particolare tipo di filato composto da cotone e fibre di aramide combinate. Inoltre, il profilo slick del battistrada rende il Pista Oro il tubolare più veloce disponibile per le piste in legno.

Sulle 66 medaglie disponibili 58 sono state conquistate da corridori che hanno utilizzato copertoni Vittoria
Sulle 66 medaglie disponibili 58 sono state conquistate da corridori che hanno utilizzato copertoni Vittoria

Piste Latex, velocità e leggerezza

Piste Latex utilizza le tecnologie più avanzate e i materiali migliori per garantire velocità estrema e massima leggerezza. Il battistrada e la carcassa estremamente sottili consentono un’accelerazione ottimale e la minor resistenza al rotolamento possibile. Il battistrada in lattice e il filato di cotone/seta della carcassa offrono prestazioni di guida impareggiabili su piste in legno.

Ernesto Garcia Domingo, Chief Commercial Officer del marchio, ha commentato con queste parole i tantissimi successi ottenuti ai recenti mondiali su pista: «In Vittoria Group lavoriamo duramente per realizzare gli pneumatici per bicicletta più avanzati del pianeta. Siamo molto felici di vedere così tanti atleti vincere con questi pneumatici. Vogliamo ringraziare tutte le squadre nazionali che si sono affidate a Vittoria e A Dugast per la loro fiducia e il loro contributo nel migliorare ogni giorno i nostri prodotti».

Vittoria

Vittoria Terreno Dry, lo pneumatico gravel campione del mondo

24.10.2022
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Due medaglie d’oro conquistate nel primo campionato del mondo dedicato al gravel. Pauline Ferrand-Prévot e Gianni Vermeersch hanno alzato le braccia al cielo a Cittadella in sella ai Vittoria Terreno Dry. Pneumatici in grado di destreggiarsi sui terreni asciutti, duri e sconnessi del percorso iridato a velocità impressionanti. 

Affidabili e scorrevoli queste coperture hanno colmato il divario tra battistrada slick e battistrada per tutte le condizioni. La chiave di questo successo è l’esclusivo design a “squame di pesce” angolate, che consente alla parte centrale del battistrada di rotolare velocemente e fornire trazione in curva e in frenata.

Scelti per vincere

Sia Ferrand-Prévot che Vermeersch hanno avuto una cosa in comune oltre a vincere davanti a tutti. Entrambi si sono affidati alle gomme gravel Vittoria Terreno Dry, come hanno fatto molti altri corridori durante il weekend, scegliendo tra un’ampia gamma di quattro diverse misure, da 31 mm a 38 mm. Oltre alle sezioni differenti sono disponibili due costruzioni, il Tubeless standard più leggero (carcassa Gravel Lite TLR) e quello rinforzato (carcassa Gravel Enduro TNT).

Oltre a tutti i corridori WorldTour dei team sponsorizzati da Vittoria e ai biker come Pauline Ferrand-Prévot, altri specialisti del gravel come Nathan Haas, Nicholas Roche, il Team Amani e il Team Wish One hanno corso utilizzando diverse versioni di Terreno Dry.

Battistrada tecnologico

Il percorso di 190 chilometri del mondiale è stato un banco di prova che ha consacrato i Terreno Dry ai vertici del mercato gravel. Sono stati in grado di eccellere su una combinazione di strade in ghiaia, sentieri boschivi, piste ciclabili e strade asfaltate prima di correre attorno alle spettacolari mura di Cittadella.

Questo modello di punta firmato Vittoria vanta una parte centrale del battistrada a squame di pesce, composto da una serie di forme esagonali che si incastrano tra loro e che sono tutte leggermente inclinate verso l’alto nella direzione del rotolamento. Questo permette allo pneumatico, rotolando in avanti, di salire su queste micro-rampe e dare la sensazione di pedalare su una gomma slick. Al contrario, non appena si frena e la forza va nella direzione opposta a quella del rotolamento, le micro-rampe affondano nel terreno.

Il disegno a squame di pesce fornisce grip e scorrevolezza costanti
Il disegno a squame di pesce fornisce grip e scorrevolezza costanti

Sensazioni di scorrevolezza

Provare per credere, il disegno del Terreno Dry ha un’intelligenza costruttiva che si può misurare toccandolo con mano. Se si fa scorrere il dito in una direzione dello pneumatico e poi lo si fa nell’altra direzione, sembra di toccare due modelli differenti. Infatti è in grado di offrire una presa sul terreno in frenata e in curva che si adatta all’angolo di piega. Questo design si oppone alla deriva e fornisce tutta la trazione di cui si ha bisogno. Frena, sale e, soprattutto, rotola in maniera efficace come si è visto al campionato del mondo. 

Le combinazioni sono svariate. Le tipologie di copertura sono quattro: Tubeless TLR, Tubeless TNT, pieghevole o rigido. Le misure sono cinque: 650x47c e 700x31c-33c-35c-38c. I prezzi consultabili sul sito partono da 22,95 euro.

Vittoria

Cannondale SuperSix Evo Hi-Mod Di2, l’ultima colorazione

23.09.2022
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All’expo di Misano abbiamo visto anche l’ultima novità del cavallo di battaglia Cannondale, la SuperSix Evo Hi-Mod con trasmissione Shimano Dura Ace Di2.

La bicicletta si basa sul frame-kit già esistente. Accattivante l’abbinamento cromatico che prevede una colorazione gunmetal green brillante. Non è un’edizione limitata come quella del Tour de France. L’abbiamo fotografata e ora vediamo i dettagli.

Le forme e il design sono quelli della Evo che già conosciamo
Le forme e il design sono quelli della Evo che già conosciamo

SuperSix Evo, sempre lei

E’ una bicicletta che nel suo percorso di evoluzione è cambiata parecchio, ma ha mantenuto un fascino particolare. Questa che vediamo è la top di gamma tra le SuperSix Evo Hi-Mod, lo è tecnicamente con il carbonio ad alto modulo e lo è per l’allestimento. Il prezzo di listino è di 11.999 euro.

L’allestimento

Il kit telaio comprende anche il seat-post full carbon e il comparto manubrio con la soluzione semi-integrata Save SystemBar, con piega in carbonio e stem in alluminio. L’angolazione della piega è aggiustabile.

Ci sono le ruote HollowGram 45 SL che, a nostro parere, sono il giusto compromesso tra aggressività e gestione durante la corsa, versatili e anche moderne nell’impatto estetico. Sono panciute, hanno un canale interno da 21 millimetri di larghezza e sono tubeless ready. Vestono la bicicletta e non sono “invadenti”. Hanno i mozzi in alluminio che si basano sul sistema Rachet di DT Swiss.

La bicicletta prevede anche il sensore Cannondale montato alla ruota. Questo si connette alla app e contribuisce a tracciare la vita della bicicletta, oltre a fornire un’infinità di dettagli utili all’utilizzatore.

La sella è la Fizik Tempo Argo R3 con rails in carbonio e gli pneumatici sono i Vittoria Corsa da 25.

Al top con il Dura Ace

La trasmissione è Shimano nella sua totalità, significa che c’è anche la guarnitura. La Cannondale SuperSix Evo necessita di appositi adattatori per supportare l’asse passante con 24 millimetri di diametro, quello della guarnitura Shimano. In questo caso abbiamo due ghiere in alluminio con una finitura cromatica che si abbina alla colorazione della bici. La combinazione del cambio è 52/36 e 11/30.

Le taglie previste sono sette, come vuole la piattaforma SuperSix Evo: 48 e 51, 54, 56 e 58, 60 e 62.

Cannondale

La “prima” di Albanese, merito (anche) del dietro motore con Cassandra

28.08.2022
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Un urlo liberatorio come spesso accade. Un urlo di gioia e di rabbia al tempo stesso per Vincenzo Albanese. Qualche giorno fa, il corridore della Eolo-Kometa ha vinto al sua prima corsa da professionista. E’ successo a Limoges, capitale del Limousin francese.

E “Alba” stava correndo proprio il Tour du Limousin. Una terra di grande tradizione. E’ da quelle zone per esempio che viene Luc Leblanc, vincitore del mondiale di Agrigento del 1994. Ma quella è tutta un’altra storia.

Albanese cercava questa affermazione da un sacco di tempo. Aveva di fatto già vinto una corsa con dei pro’, era il Matteotti del 2016, ma lui era formalmente ancora un under 23. Questo successo ha un altro spessore e un altro valore.

Il suo team manager Ivan Basso ha sempre esaltato questo atleta. A volte gli ha tirato le orecchie, ma sempre a fin di bene e perché sapeva dell’enorme potenziale del suo corridore.

Albanese (classe 1996) stremato e soddisfatto dopo la volata lunga e vittoriosa di Limoges
Albanese (classe 1996) stremato e soddisfatto dopo la volata lunga e vittoriosa di Limoges
Vincenzo, finalmente è arrivata… 

Davvero, ci voleva proprio. Dopo un anno e mezzo buono, ma fatto solo di piazzamenti e podi, sfortune, e di tutto e di più… Anche per la testa è stato importante alzare le braccia al cielo. Alla fine ero contento lo stesso di come stesse andando, ma si sa: la vittoria è la vittoria. Vanno bene i piazzamenti: questi dicono quanto si è costanti, ma vincere è un’altra cosa.

Ci sei arrivato passo dopo passo. E forse in questo caso tutto è partito dal campionato italiano. Il tricolore è stato una delusione? Zanatta quel giorno ci disse prima del via che si lavorava per te…

Non è andata bene. La squadra mi aveva dato fiducia al 110%, tanto che abbiamo gestito noi la gara sin dal primo chilometro, mostrando una grande compattezza del team. Spesso noi corriamo così: da grande squadra. E anche quel giorno non abbiamo mandato nessuno in fuga. Erano tutti per me. Quando poi nel finale sono andati via quei cinque un po’ ho dormito, ma mi aspettavo anche che con tanti corridori forti e tante squadre rimaste dietro, qualcuno facesse qualcosa. Ma forse le gambe erano quelle che erano anche dietro. Ho raccolto un ottavo posto, ma certamente non ero soddisfatto. Era stato l’ennesimo piazzamento che confermava che Albanese era sempre lì, ma non vinceva.

Dopo quella gara cosa hai fatto?

Ho staccato. E ho ripreso proprio al Limousin, a distanza di quasi due mesi. In pratica dopo l’italiano sono rimasto in Puglia, nella zona di Monopoli, Fasano, le Tremiti… una settimana con la mia fidanzata, Cassandra. Una settimana totalmente senza bici. Poi sono tornato a casa a San Marino e lì ho ripreso a pedalare. A fine luglio sono andato in altura.

Il toscano in altura sullo Stelvio, eccolo fare i rulli a quota 2.700 metri (foto Instagram)
Il toscano in altura sullo Stelvio, eccolo fare i rulli a quota 2.700 metri (foto Instagram)
Dove?

A Livigno. O meglio, prima a Livigno a 1.800 metri, e poi sono salito ancora. Mi sono spostato ai 2.700 metri dello Stelvio. In tutto ho fatto venti giorni di altura. Sono sceso. Sono stato quattro giorni a casa e sono partito per il Limousin.

Beh, non è facile vincere al rientro…

Vero, ma sin da subito ho avuto sensazioni ottime. Ma dalle sensazioni ottime alla vittoria c’è un mondo! Anche altre volte avevo avuto sensazioni simili, ma non avevo vinto. Però sentivo di stare veramente bene. Da una parte è così: quando non te lo aspetti, arriva la vittoria. Altre volte invece sei lì ad inseguirla, a pretenderla… e resti senza niente in mano. 

Non te lo aspettavi quindi?

No, sapevo di stare bene, ma non avevo aspettative. Tanto più dopo l’altura. Non avevo mai vinto, figuriamoci al rientro dopo due mesi senza gare nelle gambe. Tutto sembrava andasse come sempre. Anche nei primi giorni stavo bene, mi piazzavo, ero tra i primi 8-15 corridori… E bisogna considerare che il livello era alto. In Coppa di Francia si corre col coltello fra i denti, per le squadre francesi quelle sono tutte gare importanti. C’erano squadre WorldTour con corridori che uscivano dal Tour o altre gare di primo livello. Senza dimenticare i “nostri”, Ulissi, Trentin. E vincere quando ci sono corridori di questo calibro… non è cosa da poco.

Hai vinto al rientro. In montagna hai svolto un lavoro particolare o hai fatto un’altura “standard”?

Nel complesso direi standard: poca intensità nella prima parte, ma ho lavorato anche sull’esplosività nella seconda.

Tipo?

Facevo diverse ripetute forti tra i 2′ e i 5′. Le ho fatte a bassa quota e nell’ultima settimana. Poi una volta sceso in pianura, ho continuato a farle. Diciamo anche quel genere di sforzo sono il mio pane. E’ quello stesso spunto che mi ha permesso di anticipare il gruppo a Limoges.

All’italiano di Alberobello la Eolo-Kometa aveva lavorato compatta proprio per Albanese
All’italiano di Alberobello la Eolo-Kometa aveva lavorato compatta proprio per Albanese
Hai fatto anche dietro motore?

Prima della gara, a casa, ho fatto dietro macchina. Come sempre del resto. 

Con chi lo fai, per curiosità?

Allora, per fare dietro moto ho degli amici esperti nella zona di Reggello, vicino Firenze. Mentre il dietro macchina lo faccio con Cassandra.

Dai, forte questa cosa! E come se la cava la tua fidanzata?

Beh, diciamo che strappa un po’, ha il “piede pesante”, però quelle sue accelerate mi hanno hanno dato brillantezza di sicuro!

Rispetto al peso come sei messo?

Bene – risponde deciso Albanese – adesso sono nel peso forma. Anzi, al Limousin ero anche sotto i 70 chili, 69-68. Non ero mai stato così magro. Ma quest’anno devo dire che non ho avuto problemi in tal senso e non ne ho avuti sin dall’inizio della stagione. Ci ho lavorato già dall’inverno. Poi di questo periodo è più facile perdere quel paio di chili tra caldo e corse.

La vittoria di Albanese è stato il 20° piazzamento stagionale nei primi dieci
La vittoria di Albanese è stato il 20° piazzamento stagionale nei primi dieci
Il mondiale è per corridori veloci e finisseur come te: ci pensi?

Sinceramente un po’ sì: ci penso. E’ da gennaio che do il massimo e dall’alto dovranno fare le proprie scelte. Se andrò in Australia sarò onorato e felice, altrimenti proseguirò la stagione con il mio team andando a caccia di un’altra vittoria.

E in quali gare?

Ormai riprenderò a settembre in Repubblica Ceca al Tour of South Bohemia. Poi farò le gare del calendario italiano come il Giro di Toscana, la Coppa Sabatini, il Pantani e, appunto, speriamo il mondiale. Se non dovessi fare il mondiale ci sarà la Cro Race in Croazia e quindi tutte le altre classiche italiane di ottobre.

La Coppa Sabatini: la gara di Peccioli è perfetta per le tue caratteristiche: ondulata con un arrivo su uno strappo non eccessivamente duro… 

La Coppa Sabatini è bellissima. E’ una delle mie corse preferite. E poi è vicino a casa e da buon toscano ci tengo a fare bene. 

Vittoria e UniCredit per un investimento votato alla sostenibilità

23.08.2022
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Nei giorni scorsi Vittoria ha lanciato, attraverso UniCredit, un sustainability-linked bond dal valore di cinque milioni di euro legato al tema della sostenibilità. L’obiettivo dichiarato è quello di finanziare attività ESG e investire in capacità di produzione e innovazione in Tailandia e in Italia.

Il minibond avrà una durata di 6 anni e in fase iniziale sarà sottoscritto completamente da UniCredit. Come conseguenza di questa operazione finanziaria, si è venuta a creare una salda collaborazione tra la stessa UniCredit e Vittoria. 

L’obiettivo di questa nuova collaborazione è quello di avere una riduzione dell’impatto ambientale ed un maggiore sostegno sociale
L’obiettivo di questa nuova collaborazione è quello di avere una riduzione dell’impatto ambientale ed un maggiore sostegno sociale

Obiettivi precisi

Vittoria riceverà da UniCredit un bonus sotto forma di riduzione del tasso cedolare al raggiungimento di specifici obiettivi di sostenibilità fissati al momento dell’emissione del bond. Per supportare il finanziamento di questi investimenti, l’azienda ha optato per il lancio di bond relativi ad iniziative ESG che hanno obiettivi ambiziosi in ambito ambientale, sociale e di governance quali la riduzione di emissioni di CO2, la diminuzione di infortuni sul lavoro e la promozione della diversità tra i dipendenti nei prossimi anni.

Ecco la sede di Lion Tyres Thailand (LTT), il polo industriale di proprietà di Vittoria Group
Ecco la sede di Lion Tyres Thailand (LTT), il polo industriale di proprietà di Vittoria Group

Un nuovo centro in Thailandia

Vittoria ha piani di crescita e di investimento ambiziosi. In particolare sono due i progetti lanciati di recente che aumenteranno ulteriormente la leadership del Gruppo nel settore: un nuovo sito di produzione vicino a Bangkok in Thailandia e il Vittoria Park presso il quartiere generale di Brembate.

La nuova fabbrica, la cui apertura è prevista all’inizio del 2023, sarà parte integrante di Lion Tyres Thailand (LTT), il polo industriale di proprietà di Vittoria Group, e servirà a duplicare la capacità produttiva del Gruppo nei prossimi anni. La nuova struttura è realizzata e costruita seguendo linee guida ESG stringenti e sarà ad emissioni zero. Questo sarà possibile grazie all’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili (tra cui pannelli solari), materiali sostenibili e innovativi processi di produzione elettrificati.

Il Vittoria Park

Un altro progetto in cui l’azienda crede molto è il Vittoria Park che sta sorgendo presso la sede di Brembate, cuore pulsante dell’intero Gruppo. 

Nelle intenzioni del management aziendale si tratterà del primo centro al mondo dedicato all’esperienza e all’innovazione di tutte le discipline del ciclismo concepito per lo sviluppo degli pneumatici per bicicletta. L’area di 5 ettari contiene più di 4 km di percorsi, diversi tratti tecnici, e la Vittoria House, l’area polifunzionale dove i ciclisti possono incontrarsi e condividere le loro esperienze. 

Il Vittoria Park conterrà al suo interno anche il Bicycle Tyre Innovation Center con i suoi macchinari high-tech per testare gli pneumatici. Il Park sarà quindi il primo complesso al mondo in cui lo sviluppo dei nuovi pneumatici avviene in strutture al coperto e all’esterno. Rinforzerà inoltre la ricerca e lo sviluppo verso materiali e prodotti sempre più sostenibili e facili da riciclare. 

Stijn Vriends Vittoria President & CEO
Stijn Vriends Vittoria President & CEO

Parola ai protagonisti

Stijn Vriends, Presidente e CEO di Vittoria Group ha così commentato l’accordo raggiunto con UniCredit: «Prendiamo seriamente le nostre iniziative ESG e siamo quindi molto soddisfatti che il mercato ci supporta contribuendo al loro finanziamento».

Marco Bortoletti, Regional Manager UniCredit Lombardia, ha aggiunto il suo pensiero: «Siamo contenti di supportare progetti di sostenibilità e di consolidare la nostra collaborazione con un partner internazionale e innovativo come Vittoria, con la quale abbiamo costruito una partnership duratura».

Vittoria

Finalmente Rota! E adesso il bilancio non è più a zero

06.08.2022
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Finalmente è arrivata. Lorenzo Rota ha vinto la sua prima corsa da professionista! Sembra incredibile visto il buon corridore che è, ma è proprio così. La vittoria è arrivata nella seconda frazione dello Sazka Tour, una breve corsa a tappe in Repubblica Ceca.

Avevamo lasciato Rota al limite delle lacrime in quel di Alberobello. Quel giorno pochi come lui volevano la vittoria e quel titolo. Tra i corridori delle WorldTour al via, era senza dubbio quello più affamato.

Eppure anche quella volta fu secondo.

«Ci provo da tanto tempo – ci disse il lombardo – l’ho presa bene al Giro dopo la sconfitta da Oldani, ma anche stavolta no».

Grande lavoro per la Intermarché Wanty Gobert: Pozzovivo (ieri terzo), Taaramae e Rota (in terza ruota) i capitani di giornata
Grande lavoro per la Intermarché Wanty Gobert: Pozzovivo (ieri terzo), Taaramae e Rota (in terza ruota) i capitani di giornata

Prima vittoria

Sulle rampe di Pustevny, perla delle montagne a cavallo tra Slesia e Moravia, e a due passi dal confine slovacco e più precisamente da casa di Sagan, la storia di Rota ha preso un altro corso.

«So che questa vittoria non è un italiano o un San Sebastian – dice Rota – ma vincere è… sempre vincere! E’ da tanto tempo che la cercavo. Questo zero in casella mi pesava parecchio. Che dire: sono contento!

«Spero d’ora in poi di essermi sbloccato e di non sbagliare più i finali di corsa».

«Quel giorno ad Alberobello, la mia delusione non era tanto per quella circostanza ma perché iniziavano ad essere tante le “botte”. E accumula, accumula.. ero arrivato al limite. Però adesso, a mente fredda, dico anche che ero stanco, poco lucido. E magari mi comporterei in maniera diversa».

E la sua lucidità traspare sin da subito e da come racconta il finale vittorioso di ieri.

«Qui siamo una squadra forte e volevamo la corsa dura. Avevamo lavorato tutto il giorno, specie sulle salite. Poi nel finale c’era questa scalata impegnativa di 7,5 chilometri. La tattica era che io dovessi scattare ai -4,5 dall’arrivo e così ho fatto. Ironia della sorte mi è venuto dietro Filippo Zana. A quel punto essendo noi in superiorità numerica ho mollato. Quindi è scattato Taaramae.

«Credevo vincesse lui perché aveva guadagnato 25″. Invece gli altri hanno tirato. Così ai 400 metri lo abbiamo ripreso, ai 300 sono partito e… è andata bene!».

Il finale era parecchio stretto. Ma Rota e gli altri lo conoscevano bene, anche perché ci erano passati già durante la corsa (salvo svoltare un po’ prima del traguardo) e perché era lo stesso arrivo dell’anno precedente. Il sangue freddo però non gli è mancato.

Al Wallonie Rota ha trovato tappe più veloci rispetto all’attesa, ideali però per fare ritmo (foto @cyclingmedia_agency)
Al Wallonie Rota ha trovato tappe più veloci rispetto all’attesa, ideali però per fare ritmo (foto @cyclingmedia_agency)

La rinascita

Ma facciamo un passo indietro. Torniamo laddove questa vittoria ha, molto probabilmente, la sua genesi. Ad Alberobello se ne andò con la delusione. Ma il “giorno dopo” Lorenzo aveva già il piglio di chi aveva ripreso a lavorare sodo. L’altura, il rientro alle gare, ancora dei buoni piazzamenti, il lavoro per la squadra… Fino ad oggi.

«Dopo l’italiano – riprende Rota – sono rimasto alcuni giorni in Puglia. La mia famiglia ha una casa nei pressi di Ostuni: un po’ di relax, mare… riposo assoluto. Avevo bisogno di staccare totalmente. Di azzerare tutto.

Dopo quei giorni in Puglia, Rota ha ripreso a darci sotto. Se ne è andato in altura sul Bernina dove è rimasto per 15 giorni. E da lì è rientrato alle corse.

«Sono rientrato al Tour de Wallonie, dove ho fatto quarto. Sono rimasto un po’ deluso da questa corsa: credevo che il percorso fosse un po’ più duro. Poi ho insistito per andare a San Sebastian, ma il recupero tra le due gare era poco. Senza contare che l’ultima tappa era piena di pavé. E si è fatta sentire.

«Infatti a San Sebastian non stavo benissimo, però sono riuscito ugualmente ad entrare nei primi dieci».

Rota (classe 1995) ha siglato la sua prima vittoria da pro’, nonostante sia uno dei migliori italiani nel ranking UCI. E’ anche leader della gara
Rota (classe 1995) ha siglato la sua prima vittoria da pro’, nonostante sia uno dei migliori italiani nel ranking UCI. E’ anche leader della gara

Dettagli rivisti

Rota è un professionista serio, uno che lavora sodo e cerca il dettaglio. E forse proprio questa ricerca della perfezione ha cambiato qualcosa, speriamo definitivamente.

Lui stesso ha chiesto di rivedere alcuni dettagli al suo preparatore.

«Mi segue Luca Quinti – dice Rota – me lo ha presentato Fausto Masnada. Lavoro con Luca da tre anni e devo dire che sono tre anni che sono a buoni livelli. Il merito dunque è anche suo. E della squadra (la Intermarché Wanty Gobert, ndr) che mi lascia la possibilità di avere un coach esterno.

«Non lo fanno tutti i team, ma loro hanno capito che a volte conta anche la stabilità mentale che può darti un allenatore. E io con Luca parlo molto, mi fido. Quando non sono d’accordissimo su alcune cose ci confrontiamo».

«Proprio perché lui è meticoloso, dopo l’italiano ha rivisto e analizzato i file di tutte le mie volate e ci siamo resi conto che negli ultimi anni avevamo lavorato molto sulla salita e poco per questo genere di sforzi. Quindi avevo perso un po’ di spunto. Già dall’ultimo ritiro in quota pertanto abbiamo rivisto alcune cose e siamo tornati a lavorare un po’ di più sul minuto, i due minuti a tutta».

E a quanto pare ha funzionato, caro Lorenzo. 

Vittoria e Haydale, una collaborazione con al centro il graphene

27.07.2022
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E’ davvero un periodo ricco di novità per Vittoria. L’azienda di Brembate non smette infatti di presentare nuovi progetti e annunciare nuove collaborazioni. Nelle scorse settimane è stata inaugurata nei Paesi Bassi la sede comune di Vittoria e A Dugast che garantirà una maggiore vicinanza alla clientela nordeuropea.

Successivamente è stato rafforzato il rapporto di collaborazione con Deaneasy, azienda specializzata nello sviluppo e distribuzione di accessori avanzati ed innovativi per il ciclismo, con la quale Vittoria collaborava già da tempo.

Keith Broadbent CEO Haydale
Keith Broadbent CEO Haydale

Il graphene al centro

Nei giorni scorsi è arrivato l’annuncio di una nuova collaborazione. Questa volta si tratta di Haydale, gruppo globale che opera nei materiali avanzati. Haydale ha accumulato negli ultimi 10 anni un profondo know-how e capacità avanzate per produrre e funzionalizzare il graphene e altri nanomateriali per vari settori e applicazioni.

L’accordo fra Vittoria e Haydale avrà come suo focus principale l’innovazione e la fornitura di graphene. Va ricordato a tal proposito che a partire dal 2015 Vittoria ha introdotto l’applicazione del graphene nelle mescole degli pneumatici per bici.

Il nanomateriale ha dimostrato miglioramenti sostanziali in termini di grip, resistenza al rotolamento, resistenza alle forature e durata. 

Ted P. Thirapatana CEO di Graphene Creations
Ted P. Thirapatana CEO di Graphene Creations

Nuove mescole

Come primo passo nella loro collaborazione, Vittoria e Haydale hanno sviluppato insieme nuove mescole avanzate unendo la loro esperienza nella funzionalizzazione e nella miscelazione del graphene. Test di laboratorio e sul campo hanno dimostrato che queste mescole migliorano ulteriormente le prestazioni degli pneumatici.

La fornitura di graphene di ultima generazione è già iniziata. A conferma di tutto ciò è prevista nei prossimi mesi la consegna da parte di Haydele di un primo ordine di 1 tonnellata di graphene funzionalizzato. Utilizzando il nuovo reattore al plasma HT1400 ad alta capacità, Haydale è in grado di soddisfare i requisiti di produzione di Vittoria e i severi standard di qualità richiesti.

Vittoria ha deciso di avviare la produzione di graphene funzionalizzato direttamente in Thailandia
Vittoria ha deciso di avviare la produzione di graphene funzionalizzato direttamente in Thailandia

Prospettiva Thailandia

Nel medio termine, Vittoria e Haydale valuteranno la possibilità di avviare la produzione di graphene funzionalizzato direttamente in Thailandia, vicino agli stabilimenti del Gruppo Vittoria. Per questo motivo è stata firmata una lettera di intenti tra Haydale e Graphene Creations Limited (“Graphene Creations”).

Stiamo parlando di una realtà all’avanguardia nell’impiego del graphene in Thailandia, creata nel 2017 per sfruttare l’enorme potenziale del graphene nell’economia thailandese. Vittoria è fondatore e uno dei principali azionisti di Graphene Creations.

Stijn Vriends Vittoria President & CEO
Stijn Vriends Vittoria President & CEO

Parola ai protagonisti

Keith Broadbent, CEO di Haydale, ha commentato così lo sviluppo della collaborazione con Vittoria: «Siamo entusiasti di lavorare con Vittoria sui loro pneumatici da ciclismo potenziati dal graphene. Sono la dimostrazione tangibile dell’impatto che la nostra tecnologia di funzionalizzazione HD Plas può avere sul mercato degli pneumatici e, più in generale, degli elastomeri. Non vediamo l’ora di lavorare a stretto contatto con Graphene Creations e di combinare la nostra esperienza tecnica con le loro capacità di sviluppo del business».

Stijn Vriends, presidente e CEO di Vittoria Group, ha aggiunto: «Il nostro know-how unico sul graphene ci aiuta a realizzare gli pneumatici per biciclette più avanzati del pianeta. Siamo molto lieti di collaborare con Haydale per innovare ulteriormente in questo campo, e di avere come obiettivo comune la produzione di graphene in Thailandia».

Chiudiamo con il pensiero Ted P. Thirapatana, CEO di Graphene Creations: «Abbiamo lavorato con Haydale negli ultimi due anni su progetti di ricerca e di sviluppo di future applicazioni del graphene. Siamo quindi estremamente fiduciosi che combinando l’esperienza tecnica unica di Haydale sui nanomateriali e la nostra capacità di accesso al mercato, espanderemo ulteriormente la commercializzazione del graphene in vari settori. La nostra piattaforma di sviluppo delle applicazioni ha fondamenta solide: tanti anni di dati raccolti attraverso i processi di approvvigionamento, funzionalizzazione e produzione. È solo l’inizio».

Vittoria

Vittoria Ultra Light Speed, la camera d’aria del futuro

25.07.2022
3 min
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Il futuro dell’innovazione passa anche nelle parti nascoste agli occhi di tutti. Vittoria con le Ultra Light Speed ha ridisegnato le performance in termini di leggerezza e scorrevolezza. Queste camere d’aria infatti vantano prestazioni e vantaggi sotto molti aspetti soprattutto se paragonate a quelle tradizionali.

Il materiale utilizzato è il poliuretano termoplastico e la tecnologia implementata porta miglioramenti ridefinendo gli standard attuali. 70% più leggera, 14% più veloce, 57% più resistente e del tutto riciclabile. Valori che rendono questa Ultra Light Speed il non plus ultra delle camere d’aria. 

Qui è possibile vedere le differenze di volume e ingombro con le camere d’aria tradizionali
La differenza di volume e ingombro con le camere d’aria tradizionali è notevole

Nuovi standard

Il materiale utilizzato per questa camera d’aria è il poliuretano termoplastico. Un composto che vanta caratteristiche di riclabilità e performance impareggiabili. La sua stabilità da -47°C a +100°C favorisce un’affidabilità totale in ogni condizione. Ha una buona elasticità ed è completamente ermetico, caratteristica che garantisce il mantenimento della pressione di gonfiaggio per lungo tempo. Resistente alle forature ed in caso di perforazione la fuoriuscita di aria è più lenta rispetto alle camere in butile o lattice offrendo una maggiore sicurezza.

La Ultra Light Speed è disponibile nella misura 700×25/30c con valvola da 60mm e meccanismo Presta rimovibile con la possibilità di installare prolunghe. Grazie a questa possibilità viene garantita la piena compatibilità con tutti i cerchi.

La valvola Presta da 60mm è rimovibile e permette la compatibilità con tutti i profili di ruote
La valvola Presta da 60mm è rimovibile e permette la compatibilità con tutti i profili di ruote

Facile da trasportare

Per raggiungere la leggerezza di 30 grammi ed una resistenza alla foratura superiore al butile le Ultra Light Speed sono realizzate con la tecnologia di co-estrusione multi layer con uno spessore di 0,35mm. Un valore insolitamente sottile se paragonato alle camere d’aria tradizionali che mediamente hanno spessori di circa 1mm. Inoltre la saldatura viene effettuata con la tecnologia ad alta frequenza.

Ideali da mettere in tasca o nella borsetta sottosella le dimensioni ultracompatte sono il valore aggiunto che rendono questa camera d’aria il compagno perfetto anche per chi utilizza tubeless

La differenza di spessore tra le camere d’aria è ben visibile e si traduce anche in leggerezza
La differenza di spessore tra le camere d’aria è ben visibile e si traduce anche in leggerezza

Sicurezza in primis

Nonostante le caratteristiche tecniche uniche del materiale e le tecnologie produttive utilizzate, l’alta temperatura è il più grande nemico del poliuretano termoplastico. In rarissime occasioni, i rim brake possono surriscaldare il cerchio fino a temperature estremamente elevate. Per questo motivo, Vittoria ha deciso di consentire l’utilizzo di queste camere d’aria esclusivamente su biciclette equipaggiate con freni a disco per garantire la totale sicurezza.

Le camere d’aria in poliuretano termoplastico necessitano di un kit di riparazione specifico non facile da trovare in tutti i punti vendita. Per questo motivo nella confezione viene incluso un kit di riparazione che comprende una salviettina pulente e una patch autoadesiva di facile utilizzo e duratura.

Il prezzo consultabile sul sito è di 29,95 euro. 

Vittoria

Vittoria, ecco l’accordo con Deaneasy

13.07.2022
4 min
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Vittoria Group procede spedita nella sua fase di crescita e sviluppo come vi abbiamo raccontato in questi ultimi mesi. A settembre dello scorso anno è stata presentata in Thailandia l’area dove nascerà il nuovo sito produttivo in grado di duplicare la capacità di realizzare e immettere sul mercato nuovi pneumatici. Ad inizio di quest’anno il brand bergamasco ha poi presentato il progetto del Vittoria Park destinato a sorgere accanto alla sede dell’azienda a Brembate e destinato ad essere un polo multifunzionale. Solo poche settimane fa è stata invece inaugurata nei Paesi Bassi la nuova sede di Vittoria Group e A Dugast che fungerà da base commerciale per il mercato nord europeo di Vittoria e da rinnovato sito produttivo per A Dugast.

Vittoria realizzerà un bike park accanto alla sua sede di Brembate (Bergamo)
Vittoria realizzerà un bike park accanto alla sua sede di Brembate (Bergamo)

Arriva Deaneasy

Ecco ora arrivare l’accordo con Deaneasy, azienda specializzata nello sviluppo e distribuzione di accessori avanzati ed innovativi per il ciclismo, con cui Vittoria collaborava già da tempo.

L’obiettivo primario è quello di sviluppare un’offerta di accessori sempre più completa. Per farlo Vittoria ha deciso di investire negli inserti per pneumatici per bicicletta integrando Air-Liner nella sua struttura, iniziando così a produrli in Italia. Il risultato finale sarà una maggiore velocità di innovazione e la disponibilità di capitale in grado di garantire la crescita futura dell’intero comparto.

Da quando è stato lanciato sul mercato nel 2018, l’Air-Liner è riconosciuto come un prodotto innovativo per la protezione di cerchio e pneumatico in grado di migliorare le prestazioni dei copertoni tubeless. La tecnologia run-flat, unica nel suo genere, ha visto un grande apprezzamento fin da subito. Vittoria è inoltre l’unico produttore di pneumatici che offre una gamma di inserti per tutte le discipline principali del ciclismo: mountain bike, gravel e strada. 

L’Air Liner è uno dei prodotti sul quale si investirà maggiormente nei prossimi anni
L’Air Liner è uno dei prodotti sul quale si investirà maggiormente nei prossimi anni

Tutto a Brembate

Nei prossimi mesi la produzione degli inserti sarà spostata a Brembate, divenendo una parte importante del Vittoria Park. Questo contribuirà a ridurre i tempi di trasporto dai fornitori asiatici. Con lo sviluppo e la produzione concentrati in Italia, prodotti molto innovativi potranno ora essere lanciati più facilmente in modo da stare al passo con l’evoluzione del mercato degli inserti per pneumatici. La ricerca dei materiali ed i processi di produzione sono delle aree sulle quali verrà posta maggior attenzione.

Alessandro Bonarotti, proprietario di Deaneasy e inventore degli inserti, entrerà a far parte di Vittoria e supervisionerà l’innovazione degli accessori per tutto il gruppo. Questo apre la strada per un allargamento ulteriore dell’offerta di accessori Vittoria, fondamentale per portare le prestazioni di guida al livello più alto possibile. I primi prodotti che nasceranno da questa collaborazione saranno lanciati sul mercato già nel corso di quest’anno.

Stijn Vriends, Presidente & CEO di Vittoria Group
Stijn Vriends, Presidente & CEO di Vittoria Group

Parola ai protagonisti

Stijn Vriends, Presidente & CEO di Vittoria Group ha espresso con queste parole la sua soddisfazione per l’accordo raggiunto con Deaneasy: «Realizziamo gli pneumatici per bicicletta più avanzati del pianeta. Per un’offerta completa, vogliamo realizzare una gamma di accessori premium che possa garantire la migliore esperienza in bici ai nostri ciclisti. L’integrazione di Air-Liner e l’esperienza di Alessandro Bonarotti nel gruppo sono un passo fondamentale in questo percorso».

Alle parole di Stijn Vriends hanno fatto eco quelle di Alessandro Bonarotti, co-fondatore di Deaneasy e oggi Vittoria Group Accessories Innovation Manager: «Siamo molto soddisfatti che la nostra lunga collaborazione con Vittoria abbia portato ad un’offerta di prodotto molto strutturata. Con questa integrazione, diventeremo ancora più veloci nel lanciare prodotti super innovativi nel mercato».

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