E venne finalmente (a Murcia) il giorno di Covi

13.02.2022
4 min
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Masticare la sconfitta non gli era mai piaciuto, sin da piccolino, eppure in alcuni momenti gli era toccato farlo e l’aveva trovato insopportabile. Poi Alessandro Covi è passato professionista e ha pensato che su di lui si fosse abbattuta una maledizione. Dalle sconfitte si impara, aiutano a crescere, ma alla fine lasciano sempre un segno. Ma ieri nella Vuelta Murcia, nella città di Valverde che ha atteso invano il suo beniamino (la Movistar ha partecipato in formazione rimaneggiata per un caso Covid al suo interno, impedendo ad Alejandro di partecipare per l’ultima volta alla corsa di casa) la maledizione è stata spazzata via.

Covi e Trentin hanno parlato molto in gara e alla fine l’intesa è stata perfetta
Covi e Trentin hanno parlato molto in gara e alla fine l’intesa è stata perfetta

La sfiga non esiste

Primo, per un solo secondo sull’amico Trentin. Che alle spalle lo ha protetto vincendo la volata del gruppo. Fu un secondo anche quello che lo divise da Mauro Schmid l’anno scorso a Montalcino, nel giorno che più degli altri gli parve amaro.

«La sfiga non esiste – disse lo scorso inverno, commentandolo – qualche errore l’avrò fatto. Quel giorno a Montalcino mi venne il panico. Era bello essere lì a giocarsi la tappa, ma non ero convinto di me stesso e non conoscevo lui. Occasioni di giocarmi corse importanti con una volata a due non ne avevo avute tante, quindi di sicuro l’abitudine e la freddezza l’avevo persa. Sul momento mi è scocciato, ora se ci penso mi dico che poteva cambiarmi la carriera. Il secondo non se lo fila nessuno…».

Fra i vari movimenti di giornata, anche l’attacco di Brandon McNulty
Fra i vari movimenti di giornata, anche l’attacco di Brandon McNulty

Primo e secondo

Ieri non ha aspettato la volata, ma eseguito alla grande gli ordini di scuderia. Attaccare nell’ultimo chilometro, dopo aver mandato prima in avanscoperta McNulty. E poi semmai Trentin avrebbe vinto la volata.

«Sono contentissimo della vittoria – ha detto a caldo – e della gara che abbiamo fatto. Abbiamo seguito tutti i piani. Abbiamo attaccato con Brandon, poi in caso di volata c’era Matteo. Io dovevo anticipare lo sprint, così abbiamo fatto e così è arrivata la vittoria. Credo che abbiamo corso benissimo, abbiamo preso la responsabilità della gara sin da subito. Abbiamo tirato noi e alla fine abbiamo colto il miglior risultato possibile. Primo e secondo è un ottimo risultato direi…».

Anche Trentin è entrato in un’azione, poi si è messo a guardia del finale
Anche Trentin è entrato in un’azione, poi si è messo a guardia del finale

La consapevolezza

Se Montalcino poteva cambiargli la carriera, chissà che la corsa di Murcia non possa dare una spallata a quella sorte, rimettendo in pari la bilancia.

«Anche da under 23 – ha già detto più volte – capitava che ne vincessi una e poi le altre arrivassero in fila. Nel 2018 non mi riusciva di sbloccarmi, poi feci centro in Spagna e in Italia ne vinsi tre di fila, fra cui la Coppa Cicogna. Vincere porta più consapevolezza, piazzarsi tanto significava comunque la possibilità di giocarmi le corse. Ci ho messo sempre il massimo impegno, poi con l’esperienza e la maturazione fisica le cose stanno venendo meglio da sé».

Sul podio, oltre a Covi e Trentin, il francese Louvel dell’Arkea
Sul podio, oltre a Covi e Trentin, il francese Louvel dell’Arkea

Più leggero

Ora Alessandro dice di sentirsi più leggero e che la vittoria ieri proprio non se la aspettava.

«Non credevo di avere già la condizione per vincere – sorride – ma come mi hanno detto tutti, la vittoria arriva quando meno te la aspetti. Bene così, la condizione verrà con le corse, ma siccome non è detto che sarà garanzia di vittoria, prendiamoci questa è guardiamo avanti. E anche la teoria delle quattro corse di seguito, tutto sommato… Stiamo cauti! Oggi corro ad Almeria, poi Andalucia, l’apertura al Nord e Laigueglia. Ci voleva proprio…».

Alle sue spalle Trentin ha dimostrato ancora una volta di essere un eccellente uomo squadra. Uno che avrebbe avuto bisogno come il pane di una vittoria, ma ha saputo attenersi agli ordini del team, guardando le spalle al più giovane compagno. Se c’è giustizia nel mondo delle corse, presto gesti come questo saranno ripagati e per il grande trentino arriverà l’acuto che merita. Lui la volata l’ha vinta a mani basse…