Per Decathlon è ancora vivo l’effetto Giro

01.07.2024
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LISSONE – Non si corre certo il rischio di essere smentiti se si afferma che il team rivelazione di questa prima parte del 2024 sia la Decathlon-AG2R La Mondiale. La formazione transalpina ha saputo cogliere tantissimi successi e soprattutto l’ha fatto con diversi atleti. Gli ultimi due in ordine di tempo sono stati Bruno Armirail e Paul Lapeira, entrambi in gara in questi giorni al Tour de France. Grazie a loro sono arrivati i titoli nazionali francesi a crono e su strada. Due sono stati anche i successi ottenuti dalla Decathlon-AG2R La Mondiale sulle strade dell’ultimo Giro d’Italia, grazie a Valentin Paret-Peintre e al nostro Andrea Vendrame, ai quali ha fatto gradita compagnia la vittoria nella classifica a squadre.

Per sapere se c’è stato un possibile «effetto Giro» sulle vendite dei prodotti ciclo in casa Decathlon Italia abbiamo fatto visita a Rosario Cozzolino, Category Manager Ciclismo della filiale italiana dell’azienda francese.

Foto di gruppo nello store di Settimo Torinese, al centro Andrea Vendrame e Rosario Cozzolino
Foto di gruppo nello store di Settimo Torinese, al centro Andrea Vendrame e Rosario Cozzolino
Che bilancio possiamo tracciare a poco più di un mese dalla conclusione del Giro d’Italia?

Il bilancio è decisamente positivo. Il Giro d’Italia è andato al di là delle nostre più rosee aspettative. Il successo di squadra, le due vittorie di tappa e il fatto che una di queste sia arrivata dall’unico italiano presente nel team, Andrea Vendrame, ci ha fatto enorme piacere. Prima del Giro avevamo avuto Andrea come nostro ospite presso il nostro store di Settimo Torinese… In qualche modo gli abbiamo portato fortuna.

Un Giro d’Italia così positivo da parte della squadra ha avuto un “ritorno” anche per voi di Decathlon Italia?

Direi di sì. In occasione del Giro abbiamo lanciato la campagna “Segui la scia” che ha interessato circa 100 prodotti legati al mondo road cycling presentati con un’offerta ad hoc. Durante il Giro d’Italia abbiamo poi creato una serie di contenuti video per evidenziare le ottime performance realizzate dalla squadra e di conseguenza l’ottima qualità dei prodotti Van Rysel e più in generale Decathlon. Il risultato finale in termini di vendite è stato decisamente positivo.

Gli atleti del team Decathlon-AG2R La Mondiale in azione con le loro bici Van Rysel (foto P.Ballet Team Decathlon-AG2r)
Gli atleti del team Decathlon-AG2R La Mondiale in azione con le loro bici Van Rysel (foto P.Ballet Team Decathlon-AG2r)
A livello generale, state riscontrando dei dati positivi nel segmento ciclo?

Rispetto allo scorso anno abbiamo avuto un incremento delle vendite che sfiora il 30%. Se guardiamo poi al 2022, un anno che viveva ancora dell’onda lunga della voglia di bici generata dal Covid, possiamo notare una tendenza positiva. Tutto questo non può che renderci contenti. Focalizzandoci al solo comparto delle bici di alta gamma, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, abbiamo venduto più del doppio di biciclette. Tutto questo si è andato ad accompagnare ad una crescita costante nella vendita di tutti gli accessori firmati Van Rysel, come occhiali, caschi e scarpe. Si tratta di un segmento, quello degli accessori, che in Italia ha sempre avuto un trend positivo.

Cosa significa per Decathlon diventare un player che tratta prodotti di alto di gamma?

Per noi è molto importante. Vogliamo diventare un riferimento anche per un tipo di clientela che cerca prodotti top e che può diventare quindi di interesse anche per altri brand alto di gamma. Per questi brand Decathlon deve diventare come una “opportunità” da cogliere per raggiungere nuovi potenziali clienti e non come qualcosa che può generare timore. Proprio per questo il nostro obiettivo è creare nuove partnership, così come abbiamo fatto con Santini. Un ruolo di primo piano lo svolgeranno i nostri negozi “Gold” con prodotti e competenze al top. Tutto questo però non deve tradire quella che è da sempre la forza e la filosofia di Decatlon. Sto parlando dell’accessibilità allo sport. Il nostro obiettivo rimane sempre quello di rendere lo sport, qualunque sia la disciplina praticata, accessibile al maggior numero di persone possibile.

Fotografata ieri al via da Cesenatico la nuova Van Rysel FCR 2
Fotografata ieri al via da Cesenatico la nuova Van Rysel FCR 2
Ritorniamo al team. Una cosa che ha colpito è il fatto che in tutte le loro interviste staff e atleti attribuiscono all’arrivo di Decathlon i risultati positivi ottenuti fino ad oggi…

Tutto questo per noi è fonte di grande soddisfazione, così come il vedere apprezzate dai ragazzi del team le Van Rysel in uso alla squadra. Di recente ho avuto modo di partecipare ad un incontro presso la sede Van Rysel a Lille. E’ emerso che gli atleti sono davvero molto soddisfatti del materiale a loro disposizione. Se erano titubanti al momento di ricevere le nuove bici ora sono contentissimi. Ci hanno rivelato che oggi possono “sgomitare” con gli altri e buttarsi in avanti anche ad alte velocità senza alcun timore dal momento che si sentono sicuri in sella.

Siamo a inizio Tour, a livello di novità di prodotto ci dobbiamo aspettare qualcosa?

Al Tour de France ha debuttato la nuova FCR 2 (il debutto è avvenuto ieri nella tappa di Cesenatico, ndr). L’hanno usata Sam Bennet e Oliver Naesen. Non resta che cercarla in gruppo.

Decathlon

Van Rysel scarpe RCR, un altro step nel mercato top di gamma

01.06.2024
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Decathlon fa sul serio, questo ormai è un dato di fatto. Lo abbiamo visto con le bici RCR in forza al team DecathlonAg2R che stanno accompagnando la formazione francese in un avvio di stagione sorprendente e costellato di vittorie. Nei laboratori Van Rysel però si vuole fornire il meglio per il ciclista racer vestendolo dalla testa ai piedi. Per questo abbiamo deciso di testare le nuove scarpe RCR pensate per performare al meglio anche ai massimi livelli. Un esempio è sicuramente Nans Peters che sta utilizzando proprio questo modello di calzatura. La suola 100% in carbonio, il peso contenuto e i rotori habu sono solo alcune delle caratteristiche che fanno di questo prodotto Decathlon un top di gamma ad un prezzo raro.

Il comfort è una caratteristica costante in queste RCR (foto Letizia Galvani)
Il comfort è una caratteristica costante in queste RCR (foto Letizia Galvani)

Comfort prestazionale

Le RCR come detto sono le scarpe più performanti della gamma Van Rysel. Questo però non restringe il loro campo d’azione. Se infatti i ciclisti più esigenti trovano un prodotto all’altezza delle proprie aspettative non è escluso l’utilizzo anche da parte degli appassionati o di chi vuole investire su un prodotto duraturo e di qualità. La sensazione di comfort è infatti un aspetto che abbiamo apprezzato fin dalla prima calzata. 

La costruzione di queste RCR è la dimostrazione di quanto scritto sopra ed è la dimostrazione dell’enorme salto in avanti fatto rispetto al modello precedente. La larghezza dell’avampiede è stata aumentata di 3mm, per una sensazione di comodità totale. La tomaia assicura una tensione omogenea con un sistema di allacciatura asimmetrica ed elimina i punti di pressione grazie all’impiego di fasce in tessuto al posto dei guida-lacci in plastica. Questo fa sì che i tessuti abbraccino il collo del piede in modo omogeneo e sicuro. La sensazione di trazione quando i watt aumentano è quella di una scarpa pronta a seguire ogni movimento del piede. 

Suola 100% carbonio per una leggerezza ideale (foto Letizia Galvani)
Suola 100% carbonio per una leggerezza ideale (foto Letizia Galvani)

Suola e peso

Quando abbiamo preso in mano queste RCR, la prima impressione che ci hanno regalato è stata quella di una scarpa costruita attorno al piede e non quella di un due in uno (suola incollata alla tomaia) come magari il modello precedente portava a dedurre. Queste scarpe infatti possiedono una nuova suola esterna 100% in carbonio estremamente rigida, per trasmettere meglio la potenza alla bici (indice di rigidità 12 su una scala da 1 a 12).

La suola esterna è provvista di due larghi occhielli di aerazione posizionati a livello delle dita e del centro del piede, per permettere un flusso d’aria rinfrescante che contribuisce alla regolazione della temperatura. La tomaia abbraccia la suola in modo omogeneo e i dettagli costruttivi risultano all’occhio ben curati. Stesso discorso per la parte posteriore dove troviamo un guscio in poliuretano termoplastico che accudisce il tallone ancorandolo per un migliore trasferimento di potenza in tutte le fasi della pedalata. Il peso complessivo si attesta in soli 290 grammi nella numerazione 43. 

Fasciatura

Tutte le caratteristiche di fasciatura e costruzione vengono però esaltate e finalizzate dal sistema di chiusura. Stiamo parlando di una new entry in campo road per Van Rysel. L‘habu Fit System offre infatti un sostegno ideale con micro-regolazione pensata per ottimizzare le performance nelle condizioni più difficili e stressanti della corsa. Provviste dell’habu Fit System con doppio disco Li2, le RCR avvolgono una superficie maggiore del piede in modo estremamente preciso, per garantire un sostegno eccellente ed un comfort maggiore.

I dischi e i lacci dell’habu Fit System sono garantiti per tutta la durata del prodotto su cui sono presenti. Il sistema brevettato è creato e sviluppato da BOA Technology Inc, una garanzia di affidabilità e maestria nel settore bici e non solo. 

Le nostre impressioni

Lo step in avanti rispetto al modello Van Rysel Road 900 è indiscutibile. La sensazione però è quella che i progettisti di Decathlon abbiano fatto qualcosa di più. La comparazione con i top di gamma di altri marchi è inevitabile e i pregi e difetti possiamo dire che se la giocano senza riserve. Gli assi nella manica di queste RCR sono sicuramente il design, conforme con lo stile attuale ed elegante al punto giusto, ma soprattuto il prezzo. Sul sito Decathlon è infatti consultabile il prezzo di 169,99 euro, una cifra che mette a dura prova ogni confronto con la concorrenza. 

La nostra impressione dopo averla usata per circa 400 km è quella di una scarpa preparata a tutto, di qualità e pronta per assecondare ogni cascata di watt sul pedale che si tratti di salita, pianura o sprint che siano. Le sensazioni ad ogni pedalata sono quelle di una calzatura comoda e in grado di restituire una stabilità totale anche quando si tratta di avere il feedback più diretto tra pedale e pianta del piede. Stiamo parlando di un concentrato di performance e comfort che deve essere preso in considerazione senza dubbio se si punta ai top di gamma. 

Decathlon

Decathlon-Ag2R, regina del Giro a squadre e rivelazione dell’anno

26.05.2024
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BASSANO DEL GRAPPA – Hanno vinto due tappe, indossato la maglia bianca al primo giorno, sono stati in fuga e soprattutto hanno vinto la classifica a squadre del Giro d’Italia: sono i ragazzi della Decathlon-Ag2R-La Mondiale

La squadra francese è la rivelazione di questa prima parte di stagione. Ottime prestazioni e già 22 vittorie, solo la UAE Emirates ha vinto di più. Hanno alzato le braccia al cielo con otto corridori diversi. Un bottino sontuoso per questo team.

Un cambio di passo netto del quale parliamo con Cyril Dessel, uno dei direttori sportivi della Decathlon-Ag2r.

Cyril Dessel (classe 1974) è pro’ dal 1999 al 2011 è uno dei direttori sportivi della Decathlon-Ag2R
Cyril Dessel (classe 1974) è pro’ dal 1999 al 2011 è uno dei direttori sportivi della Decathlon-Ag2R
Cyril, un grande inizio di stagione e un grande Giro d’Italia…

Sì un grande Giro, manca una tappa. Ieri pensavamo anche a difendere la classifica generale con Ben O’Connor e magari puntare al podio. Una piccola possibilità c’era ancora perché nessuno era al sicuro. Vero, quest’anno stiamo vivendo un grande cambiamento nel nostro team.

E cosa è cambiato?

Il gruppo dei corridori è quasi identico a quello dell’anno scorso. Quello che è cambiato davvero è l’arrivo di Decathlon, un nuovo sponsor, con nuove ambizioni. Questo ha dato uno slancio a tutti i livelli, corridori, staff, preparatori. E non solo…

Con 4 atleti nei primi 26 posti, la squadra francese ha vinto il Giro a squadre (foto Getty)
Con 4 atleti nei primi 26 posti, la squadra francese ha vinto il Giro a squadre (foto Getty)
Cos’altro?

Con Decathlon è arrivato un nuovo partner ciclistico, Van Rysel. E’ vero che all’inizio bisognava convincere i corridori che la bici fosse efficiente, ma su questo fronte Van Rysel ha fatto davvero un ottimo lavoro. Ci hanno fornito una bici molto competitiva e soprattutto sono stati in grado di fornirne la prova ai ciclisti. C’erano dei numeri. E così non appena i ragazzi le hanno provate hanno scoperto un mezzo efficiente.

Sicuramente oggi i materiali contano, ma non può essere solo quello. Qualche giorno fa lo stesso Lavenu (il team manager, ndr) ci aveva parlato anche di nuove dinamiche interne. La mentalità può fare tutto questo?

E’ arrivato anche un nuovo general manager (Dominique Serieys, ndr), che ha messo sul piatto un nuovo metodo di lavoro, una ristrutturazione del team a tutti i livelli. Ma il tema dei materiali che funzionano è uno degli aspetti fondamentali per i ragazzi, per la loro testa. Quando siamo andati a visitare la casa madre di Decathlon, abbiamo visitato i laboratori che hanno fatto capire a tutti noi, corridori inclusi, che sapevano come sviluppare i prodotti. Quando i ragazzi hanno iniziato la preparazione, erano convinti che sarebbero stati equipaggiati con la migliore attrezzatura.

Due successi di tappa per la Decathlon-Ag2R in un grande Giro (qui con Vendrame), non succedeva dalla Vuelta 2018 (Gallopin e Geniez)
Due successi di tappa per la Decathlon-Ag2R in un grande Giro (qui con Vendrame), non succedeva dalla Vuelta 2018
La mentalità è quella giusta insomma?

Esatto e poi penso che anche gli allenatori abbiano fatto un ottimo lavoro nella preparazione invernale, tanto che l’intera squadra è arrivata in ottime condizioni fisiche già alle prime corse e è stato un altro tassello che ha contribuito a mettere in moto un circolo virtuoso. Senza contare che abbiamo giovani corridori che si sono rivelati. Penso a Valentin Paret-Peintre che ha vinto qui al Giro. E ha fatto bene in avvio: ottavo, al Tour Down Under. Questo è stato uno dei primi segnali positivi che abbiamo ricevuto e che ha fatto capire agli altri giovani corridori che la strada era quella giusta.

E non solo Valentin…

Abbiamo visto emergere anche Bastien Tronchon, Paul Lapeira Poi le prime vittorie, Dorian Godon anche nelle classiche. E anche i leader carismatici, Benoit Cosnefroy, Ben O’Connor, hanno fatto bene. Dobbiamo e vogliamo cavalcare questa ondata positiva.

La Van Rysel RCR Team è stata una delle bici di cui più si è parlato durante il Giro e pare stia dando grandi sicurezze agli atleti
La Van Rysel RCR Team è stata una delle bici di cui più si è parlato durante il Giro e pare stia dando grandi sicurezze agli atleti
L’assenza di vecchi leader come Van Avermaet, Schaar, Naesen, hanno creato più spazi decisionali e tattici?

Chiaramente prima c’era Van Avermaet, lui era il capitano, il leader nel gruppo delle classiche. La presenza, il suo curriculum non passavano inosservati per noi. È stato complicato manovrare a livello strategico perché era difficile non dare un ruolo di leadership a Greg Van Avermaet. Purtroppo però lui non aveva più il livello di prima, ma dovevamo comunque porlo come atleta di punta.

Chiaro…

E quindi, come dite voi, ha impedito ad alcuni corridori di rivelarsi, poiché erano più al servizio della collettività. Di conseguenza c’erano molti atleti protetti e altri giovani corridori dietro che non avevano la possibilità di esprimersi. Quindi è vero che è stato un po’ penalizzante.

La vittoria di Valentin Paret-Peintre a Cusano Mutri è stata significativa anche perché è un ragazzo che viene dl settore giovanile
La vittoria di Valentin Paret-Peintre a Cusano Mutri è stata significativa anche perché è un ragazzo che viene dl settore giovanile
Avete cambiato qualcosa anche sul fronte della preparazione?

No, gli allenatori sono gli stessi dell’anno scorso. Ma tutti si sono interrogati sul proprio da fare. Era necessario dare una svolta.

Voi, Cyril, avete un grande bacino giovanile, tra juniores e devo team. Nella seconda parte di stagione farete dei mix di squadra, porterete dei vostri stagisti?

Sì, sì, li stiamo già integrando poiché abbiamo la possibilità di utilizzare corridori U23 nel WorldTour in determinati eventi. Lo abbiamo già fatto all’inizio dell’anno e continueremo a farlo. Tra di loro ci sono corridori che si uniranno al team WorldTour l’anno prossimo. Uno dei nostri obiettivi è quello di puntare sul settore giovanile. Certo, sappiamo che quando integriamo due giovani corridori, dobbiamo essere vigili perché spesso gli serve un po’ di tempo per adattarsi. A volte questo adattamento è veloce, dura un anno, a volte due anni… Vanno aggiunti con parsimonia, per non sbilanciare troppo il gruppo e la sua competitività.

La Van Rysel RCR del Team Decathlon-AG2R vista da vicino

08.02.2024
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KORTRIJK (Belgio) – La Van Rysel RCR Team è stata una delle biciclette più osservate nei padiglioni di Velofollies. Abbiamo chiesto di parlarcene direttamente a chi l’ha progettata, ovvero a Jeremie Debeuf: ingegnere e capo del progetto, Product Manager dell’azienda transalpina.

Dal disegno alla bicicletta pronta all’utilizzo sono passati meno di due anni, un lasso di tempo relativamente ridotto. La RCR nasce anche grazie alla collaborazione con ONERA, il laboratorio aerospaziale francese, dirimpettaio della sede Van Rysel a Lille.

Franc Bonamour al recente Tour Down Under
Franc Bonamour al recente Tour Down Under

Come si presenta

L’accostamento con gli standard attuali del mercato, in fatto di design, è reale, ma è altrettanto vero che, man mano che si osserva da vicino la bicicletta, i dettagli e le particolarità non mancano. Sì, ci sono i foderi obliqui posteriori con inserzione ribassata, ci sono tanti concetti aerodinamici e c’è un manubrio completamente integrato ed in carbonio (sviluppato a braccetto con l’italiana Deda). La Van Rysel RCR è una sorta di bici tuttofare, riduttivo categorizzarla “solo” come bici aero. Ha un design molto equilibrato, dal fronte verso il retro.

L’avantreno ha la forcella dritta, con un impatto frontale piuttosto risicato e dei volumi laterali per nulla ingombranti. La testa è arrotondata e non ci sono pinne o protuberanze posteriori che si innestano nell’obliquo. Anche lo sterzo è piuttosto minimale, arrotondato nella sezione frontale, con un “taglio vivo” superiore dove c’è il cap della serie sterzo.

Jerome Debeuf è il padre della Van Rysel RCR Team
Jerome Debeuf è il padre della Van Rysel RCR Team

Deda con specifiche Van Rysel

«Sviluppare e produrre un cockpit integrato non è una cosa facile – prosegue Debeuf – ecco perché ci siamo rivolti e abbiamo chiesto la collaborazione ad una delle aziende leader. Noi abbiamo fornito le specifiche, in modo che il componente si integrasse al meglio con il progetto bici, ma la tecnologia è Deda (che fornisce anche le estensioni per la XCR da crono).

«Il risultato? Una piega particolarmente efficiente, con un’ergonomia che gli permette di essere ampiamente sfruttabile anche dagli scalatori e quando si fa molta salita. Ecco perché si presenta con due svasature vicine all’attacco manubrio».

Carbonio super alto modulo

«Rispetto alla RCR Pro che ha un carbonio in alto modulo – prosegue Debeuf – per la versione Team abbiamo utilizzato un super alto modulo, con una laminazione dedicata. La tecnologia è monoscocca e tutto quello che concerne la progettazione avviene nella sede Van Rysel di Lille. Il disegno della bici nasce anche grazie alla collaborazione con ONERA. Siamo vicini di casa – dice sorridendo Debeuf – un vantaggio che ci ha permesso di interagire in modo semplice, continuativo, anche per più volte nell’arco di una singola giornata. ONERA crea tecnologie per l’aerospazio, per la F1 e per la prima volta è entrata nel mondo delle biciclette.

«Il laboratorio – continua Debeuf – grazie alle simulazioni e alla creazione del design definitivo, quello che vediamo oggi, ci ha dato modo di sviluppare un processo di laminazione che non avevamo mai usato in precedenza. Ne è un esempio l’inserzione dei foderi obliqui, dove le forme estremamente aero concept, collimano con leggerezza e non influiscono sul bilanciamento della RCR».

Inserzione con un’ampiezza notevole quella dei foderi obliqui
Inserzione con un’ampiezza notevole quella dei foderi obliqui

Non solo leggerezza

«Potevamo fare una bici più leggera? Certamente – racconta Debeuf – ma lobiettivo primario non era quello di ridurre il più possibile il valore alla bilancia. Il punto fermo, sin dall’inizio era quello di ottenere il perfetto bilanciamento tra i fattori. Rigidità, stabilità e precisione di guida, anche una rigidità funzionale che non diventasse controproducente nei tracciati estremamente tecnici».

Meno di 800 grammi per la M

La versione Team è equipaggiata con il reggisella full carbon con off-set zero ed ha la stessa forma di quello in dotazione alla RCR Pro (che però è arretrato) e sembra una lama.

La scatola del movimento centrale è larga 86,5 millimetri. E’ arrotondata sotto, ma nel punto di innesto dell’obliquo segue il disegno del profilato che ha un profilo “quasi” a goccia. La scatola è abbondante e squadrata nella parte che si volge all’interno del triangolo.

I perni passanti hanno dimensioni tradizionali e la filettatura di ingaggio è posta all’interno di una ghiera sostituibile. Il foro di uscita del cavo Di2 è posteriore al forcellino, in modo che lo stesso cavo non si danneggi con la catena, rimanendo al riparo anche da eventuali danni laterali (magari in caso di caduta o di un appoggio errato della bici).

Esordio ufficiale con SwissSide

La Van Rysel RCR Team è disponibile nella versione con il montaggio “replica” del team WorldTour. Trasmissione Shimano Dura Ace Di2, sella Fizik e le ruote SwissSide Hardon2 625 Ultimate (con tubeless Continental). Hanno cerchio da 62 millimetri di altezza, ma nel complesso utilizzano una linea produttiva di DT Swiss (i mozzi sono Dicut). Il prezzo di listino della RCR Team è di 9.000 euro.

Van Rysel

Van Rysel conferma e rilancia il proprio impegno nel mondo dei pro’

30.01.2024
2 min
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Il bike brand Van Rysel ha recentemente annunciato l’estensione, per un’ulteriore stagione, della propria, rilevante partnership con il team francese Van Rysel Roubaix. Questa collaborazione evidenzia da subito un duplice effetto positivo: rafforzando la posizione del brand quale partner principale della squadra ed apportando anche aggiornamenti significativi all’attrezzatura e all’estetica grafica dei materiali utilizzati in gara ed in allenamento da tutti i corridori.

Nell’ambito di questo rinnovato impegno, Van Rysel garantisce quest’anno al team Van Rysel Roubaix i propri modelli alto di gamma: la nuova bicicletta da strada RCR PRO ed il modello specifico predisposto per le prove contro il tempo XCR. Biciclette che hanno già ufficialmente debuttato in corsa lo scorso sabato 20 gennaio in occasione della Vuelta Valenciana.

Attenzione all’immagine

Ma le novità principali riguardanti il team 2024 non hanno solo riguardato il rinnovo dei modelli di bicicletta utilizzati. Van Rysel ha difatti “lasciato il segno” anche da un punto di vista… creativo, contribuendo attivamente al disegno grafico della nuova divisa – materialmente realizzata dal maglificio francese Diffusport – utilizzata dai corridori nel corso della corrente stagione.

Caratterizzata da un motivo “dazzle”, maglia e pantalocini evocano sottilmente un concetto di movimento e di fluidità. Questa impronta creativa – è proprio il caso di dirlo, Made by Van Rysel… – aggiunge una piacevole ed originale dimensione artistica all’estetica della divisa, evidenziandone il carattere dinamico e, si spera, vincente.

Van Rysel

Vendrame racconta la rivoluzione (e la sorpresa) di Decathlon

01.01.2024
5 min
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La rivoluzione in casa AG2R Citroen Team (che da oggi prende il nome di Decathlon AG2R La Mondiale) è stata pressoché totale (in apertura foto P.Ballet/A.Broadway). E’ cambiato tutto: a partire dalle biciclette, che sono fornite non più da BMC ma da Van Rysel (marchio legato a Decathlon). Ma il cambiamento non ha riguardato solamente il mezzo, ma anche tutti gli accessori: casco e occhiali.

«Le uniche cose rimaste invariate – ci dice Vendrame – sono i pedali, che rimangono Look, e il fornitore dell’abbigliamento: Rosti».

Vendrame ci ha raccontato cosa ha significato passare ai materiali Decathlon nell’arco di un inverno (foto P. Ballet/A. Broadway)
Vendrame ci ha raccontato cosa ha significato passare ai materiali Decathlon nell’arco di un inverno (foto P. Ballet/A. Broadway)

Tutto nuovo

Proprio con Vendrame, che in questa squadra corre dal 2020, ci facciamo raccontare cosa ha portato questo enorme passo. 

«Dal mio punto di vista – racconta Vendrame – è stato drastico. Eravamo molto scettici per quanto riguarda il discorso del materiale fornito da Decathlon. Non avevamo la garanzia di un marchio che lavora da tanti anni nel mondo del ciclismo professionistico. Ma la presentazione effettuata a Lille qualche settimana fa ha fugato tutti i nostri dubbi. I vari responsabili delle parti tecniche ci hanno spiegato in che modo si è lavorato per fornici un prodotto pronto e performante. Ci hanno raccontato i materiali e i test effettuati. La bici Van Rysel al primo impatto si è dimostrata straordinaria, non me lo aspettavo».

Con la bici è cambiato tutto, partiamo dal telaio…

Il telaio Van Rysel è stato progettato con la collaborazione di Onera: un’azienda aerospaziale che ha contribuito alle forme del telaio e non solo. Rispetto alla BMC della scorsa stagione è più leggera. Anche nella colorazione hanno usato una colorazione meno pesante, per migliorare l’impatto aerodinamico. 

Dalla presentazione dei tecnici che cosa avete compreso?

Ci hanno mostrato uno schema di aerodinamica e ci hanno mostrato le differenze tra i vari marchi. La nuova bici di Van Rysel in questo schema si avvicina alla Cervélo della Jumbo, che dai vari studi risulta la più veloce. 

Che sensazioni hai avuto pedalandoci sopra?

E’ una bici davvero leggera e reattiva, è una cosa che ho riscontrato subito. Dalla bilancia si nota subito il dettaglio del peso. Sono arrivato in questa squadra quando ancora usavamo le Eddy Merckx. Poi siamo passati alle BMC. Le bici Van Rysel, però, hanno portato una vera e propria rivoluzione. Il telaio è leggero ed allo stesso tempo estremamente rigido, il che permette di avere tanta reattività nella guida. E’ una bici veloce a 360 grandi. 

Una bici che a detta dei corridori è performante su tutti i terreni (foto P. Ballet/A. Broadway)
Una bici che a detta dei corridori è performante su tutti i terreni (foto P. Ballet/A. Broadway)
Per le misure come avete fatto?

Inizialmente abbiamo riportato quelle che usavamo sulle BMC. Poi con l’aiuto di preparatori e dei biomeccanici siamo arrivati a un dunque. Il cambio si è sentito, sia come seduta che come distanza tra sella e manubrio. In generale ho avanzato un po’ la posizione e mi sono alzato. Questo per rendere la pedalata più efficace. Come posizione del corpo ho una migliore aerodinamica, la combinazione tra bici aero e posizione più “estrema” porta sicuramente dei vantaggi. 

Le prime pedalate come sono state?

Per la prima settimana ho pedalato per due o tre ore, per non stressare troppo il corpo. Non ho nemmeno fatto sforzi estremi, visto il cambio di posizione, il rischio era che tendini e muscoli potessero risentirne. Dopo poco però ho iniziato con sprint e lavori. 

Le ruote sono Swiss Side, che ci dici?

Hanno una reattività ed una scorrevolezza davvero sorprendenti.

Fra i cambiamenti c’è anche il gruppo: da Campagnolo si è passati a Shimano (foto P. Ballet/A. Broadway)
Fra i cambiamenti c’è anche il gruppo: da Campagnolo si è passati a Shimano (foto P. Ballet/A. Broadway)
Siete passati da Campagnolo a Shimano…

Ci siamo adeguati alla maggior parte del gruppo. Campagnolo aveva un’ottima frenata, non c’era davvero niente da dire. Shimano però ha una cambiata precisa e veloce. In più le leve sono comode per tutti, hanno un’impugnatura versatile, adatta a tutte le tipologie di mani. 

Non dimentichiamo i copertoni, si è passati da Pirelli a Continental.

Questa è stata la parte più delicata. Abbiamo fatto tanti test con varie pressioni, che è la cosa più problematica nei tubeless. Ognuno di noi poi a casa ha fatto e farà delle prove per arrivare preparato alle gare. Il costruttore ti dà una tabella indicativa per peso dell’atleta e misure dei copertoni, poi sta a noi trovare l’equilibrio. 

Hai provato anche occhiali e caschi nuovi?

Abbiamo due modelli diversi di casco: quello leggero per gli scalatori e quello aerodinamico. Ci sono stati forniti entrambi, quindi potremo decidere di volta in volta quale usare. La novità riguarda un dispositivo per agganciare gli occhiali: non si usano più le prese d’aria, ma questo apposito gancio. Anche gli occhiali sono di qualità, ma da questo punto di vista sono uno che guarda al pratico. La lente non si deve appannare e non deve darmi problemi agli occhi. C’è un’altra novità…

Tanti lavori sono stati fatti anche sulla bici da crono (foto P. Ballet/A. Broadway)
Tanti lavori sono stati fatti anche sulla bici da crono (foto P. Ballet/A. Broadway)
Quale?

Gli ingegneri hanno studiato il flusso d’aria tra casco e occhiali, così ci hanno mostrato il modo giusto di indossarli. 

Siete già a pieno regime o mancano dei dettagli?

Stiamo perfezionando tutto. A breve avrò un test da fare sul manubrio. Studieremo la mia impugnatura e il manubrio verrà adattato alla mia mano, per rendere la presa più salda negli sprint. 

Decathlon nel WorldTour, opportunità da non perdere

11.12.2023
5 min
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LISSONE – Nei giorni scorsi Decathlon e AG2R La Mondiale hanno ufficializzato in grande stile la loro nuova partnership, che partirà dal primo gennaio. L’accordo fra i due “colossi” francesi era nell’aria da tempo. Tanti infatti erano i rumors che si erano susseguiti negli ultimi mesi e che avevano al centro la formazione transalpina e Van Rysel, il marchio per il ciclismo su strada di alta gamma del gruppo Decathlon.

Tutti però pensavano ad una semplice partnership tecnica, che avrebbe esclusivamente riguardato le bici in dotazione alla squadra francese con il passaggio da BMC a Van Rysel. Ecco invece la grande sorpresa arrivata dalla presentazione ufficiale che si è tenuta lo scorso 27 novembre a Lilla, città del Nord-Nvest della Francia dove ha sede Van Rysel. Dal primo gennaio Decathlon diventa primo nome della formazione transalpina che dal prossimo anno si chiamerà: Decathlon AG2r La Mondiale. Le novità non finiscono però qui. I ragazzi diretti da Vincent Lavenu gareggeranno infatti anche con caschi e occhiali firmati Van Rysel.

La firma dell’accordo tra Decathlon e il team AG2r La Mondiale
La firma dell’accordo tra Decathlon e il team AG2r La Mondiale

Ritorno in grande stile

Per Decathlon non si tratta di un debutto assoluto nel mondo del professionismo. L’azienda francese era già stata partner tecnico del team AG2R dal 2000 al 2007. Oggi ritorna fra i professionisti e lo fa in maniera “decisa”, con il proprio nome e con un nuovo brand, Van Rysel, che ha programmi decisamente ambiziosi, come ci ha confermato Rosario Cozzolino, Category Manager Ciclismo di Decathlon Italia, che abbiamo incontrato nei suoi uffici di Lissone in attesa di trasferirsi presto nel nuovo store di Milano Merlata.

Che importanza ha per Decathlon essere tornati nel mondo del ciclismo professionistico dopo una assenza così lunga?

Direi che ha un’importanza fondamentale. Decathlon ha individuato di recente tre segmenti sportivi: road running, arrampicata, road cycling. Per ciascuno di questi segmenti l’obiettivo è quello di diventare un riferimento per i cosiddetti sportivi “competitivi” o più in generale agonisti. Si tratta di sportivi evoluti, che magari fino ad oggi potevano essere in qualche modo “prevenuti” su tutti quei prodotti che arrivano da Decathlon. Focalizzandoci sul mondo del road cycling, Van Rysel è il brand che può permettere a Decathlon di intercettare questo particolare target di utenti che praticano ciclismo. L’essere già stati il partner tecnico a livello di abbigliamento del Team Cofidis è già di per se una conferma del “valore” del brand e della qualità dei prodotti firmati Van Rysel. 

Ora però sembra esserci un ulteriore passo avanti. E’ corretto?

Assolutamente. L’obiettivo di Decathlon è quello di portare Van Rysel ad essere un top bike brand a livello mondiale. Anche per questo l’accordo con il team ha durata di cinque anni.

Questo è il team per la stagione 2024, la prima nel WorldTour per il marchio francese
Questo è il team per la stagione 2024, la prima nel WorldTour per il marchio francese
Venendo al mercato italiano, quali sono le vostre aspettative?

Siamo consapevoli del fatto che il mercato italiano è diverso da quello degli altri Paesi, Francia in particolare dove Decathlon è nata e l’accordo con AG2R La Mondiale è stato accolto come qualcosa di naturale, così come l’arrivo del marchio Van Rysel. L’Italia è da sempre una culla del ciclismo e qui sono nati marchi che hanno fatto la storia di questo sport. Nonostante questo, siamo sicuri che Van Rysel potrà affermarsi come marchio di riferimento per chi vuole acquistare una bicicletta da corsa di livello top. Questo permetterà a Decathlon di affermarsi sul mercato italiano come una realtà capace, anche nel mondo ciclo, di offrire prodotti di alta qualità e nello stesso tempo di fornire un’assistenza post vendita all’altezza.

Quello dell’assistenza è un tema che spesso torna in ballo quando si parla di Decathlon. Cosa possiamo dire in merito?

Decathlon crede sempre più nell’importanza della formazione del proprio personale, come dimostra il mobility store di Parma, da poco inaugurato con al suo interno personale altamente preparato. Di recente presso il nostro store di Torri di Quartesolo, in provincia di Vicenza, abbiamo inaugurato un servizio di consulenza personalizzata per le biciclette a pedalata assistita. Il cliente prende un appuntamento online, successivamente si reca nel punto vendita e qui trova una persona che si dedica completamente a lui. Al momento è un progetto in fase di sperimentazione. Se tutto andrà come ci aspettiamo, questo servizio sarà allargato a prodotti di alta gamma, come appunto le biciclette Van Rysel

I corridori indosseranno prodotti firmati Van Rysel
I corridori indosseranno prodotti firmati Van Rysel
Il prossimo anno si annuncia per Decathlon Italia estremamente cruciale con il debutto della squadra al Giro e soprattutto con la partenza del Tour dal nostro Paese. Avete in mente qualcosa per sfruttare questa doppia opportunità?

Al momento si tratta di idee che vorremmo presto tradurre in progetti concreti. Prossimamente avremo un incontro con i responsabili di Van Rysel per capire insieme a loro e alla squadra quali azioni mettere in campo. Quello che è certo è che il prossimo Giro d’Italia rappresenterà una grande opportunità per far conoscere attraverso il team il marchio e i prodotti Van Rysel. Il 2024 sarà comunque per noi un anno di studio per capire meglio le potenzialità del marchio e creare tutta una serie di sinergie e iniziative da sviluppare nei prossimi anni.

Un’ultima domanda. Quando saranno disponibili in Italia le biciclette Van Rysel utilizzate dal team Decathlon AG2R La Mondiale?

Nei negozi saranno disponibili da marzo, online anche prima. E’ però importante sottolineare che le biciclette, ma anche i caschi e gli occhiali utilizzati dal team, saranno disponibili solo all’interno di alcuni punti vendita Decathlon selezionati, i cosiddetti “Pro Shop”, con personale altamente qualificato in grado di assistere al meglio l’utente nel suo acquisto. Partiremo con una decina di punti vendita, un numero destinato comunque a crescere. Mi preme poi ricordare che Van Rysel è oggi l’unico brand al mondo che “firma” biciclette, abbigliamento, caschi, occhiali e scarpe.

Decathlon

I rulli Van Rysel, destinati a cambiare lo smart training

30.11.2023
4 min
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Van Rysel lancia ufficialmente la serie D degli smart trainer interattivi. D100, D500 e D900, ognuno con delle caratteristiche ben precise e prezzi al di sotto della media della categoria.

Cento per cento connessi e interattivi, compatibili con i sistemi iOS e Android, associabili alle piattaforme virtuali più utilizzate, come ad esempio Zwift. Entriamo nel dettaglio.

Un design “comodo”

Mentre il modello D100 ha un design compatto, con l’obiettivo principale di combinare un rapporto ottimale tra qualità e prezzo (restando in una fascia entry level), D500 e D900 puntano ad offrire un pacchetto completo con caratteristiche di altissimo livello. Si parte dal design pensato per ridurre gli ingombri e facile da movimentare in caso di trasporto.

Tutti i rulli hanno il telaio di sostegno in acciaio, stabile e robusto, con i piedini regolabili. Il supporto per la ruota anteriore è incluso. Ovviamente la serie D è predisposta per i perni passanti delle bici con i freni a disco.

I tre modelli Van Rysel D

D100 è da considerare al pari di un rullo entry level, che mutua alcune caratteristiche dagli alto di gamma. Arriva a sostenere una potenza massima di 600 watt, a simulare una inclinazione del 6%, con un margine di errore del 5% in fase di rilevazione. D100 ha le due piantane ripiegabili, in modo da ridurre gli ingombri. Il prezzo di listino è di 250 euro.

D500 adotta il medesimo design e forme dell’alto di gamma D900 e si basa sullo stesso concetto di sviluppo. Arriva a sostenere dei picchi di potenza di 1.500 watt, con un’accuratezza prossima al 2% in fase di rilevazione. Inoltre è in grado di sostenere una simulazione della pendenza fino al 12%. Il prezzo di listino di 450 euro, lo rende davvero interessante ed appetibile.

D900 è uno strumento di lavoro in tutto e per tutto, sviluppato e dedicato a chi usa i rulli per integrare i normali allenamenti eseguiti all’aperto. Arriva a sostenere una potenza di 2.000 watt, un’inclinazione del 20% e ha un’accuratezza prossima al 2%. Il prezzo di listino è una valore aggiunto non da poco: 600 euro. Proprio il prezzo, accessibile a molti, permette a diverse tipologie di utenza di entrare in una categoria di strumenti che fino a poco tempo a dietro era riservata ad una nicchia di utilizzatori.

Prezzo contenuto e caratteristiche tecniche di altissimo livello, con un prezzo accessibile a tutti

OneLap e Zwift, prova gratuita

Acquistando uno smart trainer Van Rysel, è incluso un mese di utilizzo di Zwift e tre mesi della piattaforma OneLap, che fa parte del portfolio Van Rysel. L’azienda che è parte integrante di Decathlon, ma ha un’identità ben precisa, cambia le carte in tavola in modo radicale, puntando sulla qualità, su caratteristiche tecniche di caratura elevata, ma con prezzi contenuti. Proprio quest’ultimo fattore, non secondario e per nulla banale, apre la categoria degli smart trainer di alto livello ad un’ampia schiera di utilizzatori.

vanryselcycling

Vendrame dalla Francia a metà tra passato e futuro

29.11.2023
5 min
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Andrea Vendrame si trova a Lille, alle prese con tutti quegli impegni inderogabili di inizio stagione. Se a questo si aggiunge la novità dell’arrivo di Decathlon come sponsor e del cambio di marchio per le bici, ecco che le giornate diventano frenetiche. La AG2R Citroen dal 1° gennaio diventerà Decathlon AG2R La Mondiale Team e i corridori passeranno dalle bici BMC alle Van Rysel. 

«Siamo immersi nel lancio della nuova stagione – ci dice Vendrame in uno dei momenti di calma – lunedì c’è stata la presentazione ufficiale. In questi giorni facciamo visite mediche, foto e tutto ciò che serve per le novità del 2024».

Cambierà anche la bici, già vista quella nuova?

Vista sì, ma non ci ho ancora pedalato, quello lo faremo dal 2024, fino ad allora useremo ancora le BMC. Però con la fornitura di Van Rysel cambierà tutto: nuove ruote, nuovi copertoni, nuovo gruppo e anche nuovi caschi ed occhiali. 

Hai concluso la prima stagione dopo il cambio di preparatore, com’è il bilancio?

Mi sono trovato bene, è stato un cambio drastico perché sono passato ad allenarmi a ritmi più alti per minor tempo. Il bilancio direi che è positivo, se devo dare un voto direi 6,5 perché è mancata la vittoria. Non è stata comunque una stagione da buttare via, sono arrivati tanti piazzamenti. Ho avuto anche qualche episodio sfortunato nei momenti migliori. 

Prendere il Covid al Giro non è stato il massimo…

Non solo. Anche alla Strade Bianche sono stato costretto a ritirarmi per una caduta che mi ha anche precluso la partecipazione alla Tirreno-Adriatico. Al Giro ero arrivato abbastanza bene, ma prima la caduta e dopo il Covid mi hanno messo fuori causa. Anche alla Vuelta ho avuto un virus al primo giorno di riposo che mi ha messo fuorigioco, nonostante poi l’abbia portata a termine. Ci sono stati tre intoppi nei tre momenti principali della stagione.

Però ne hai tratto comunque un bilancio positivo, come mai?

Perché nel cambiare il preparatore e di conseguenza nello stravolgere il mio programma di lavoro, ho avuto risposte positive. Inizialmente mi ha sconvolto, ma i benefici si sono visti, non ho vinto ma ho colto tanti piazzamenti. Ne avevo parlato con il mio preparatore: il 2023 sarebbe stato un anno di adattamento per il fisico. 

In gara come ti sei trovato con questo nuovo metodo di lavoro?

Il riscontro è positivo, basti pensare al Laigueglia. E’ una gara dove si ha un cambio di ritmo costante con valori alti per tratti più corti. Cambiare metodo di allenamento mi ha portato ad essere più pronto in queste situazioni. Anche alla Vuelta, prima di prendere il virus, stavo bene, considerando il terzo posto alla seconda tappa. 

A casa com’è cambiato il metodo di lavoro?

Allenandomi a ritmi più alti, simulo le situazioni di gara, così poi agli appuntamenti arrivo pronto. Prima facendo tanto medio avevo bisogno di correre per trovare il ritmo gara. 

Il Giro di Vendrame si è concluso in anticipo: prima una caduta e poi il Covid l’hanno messo K.O.
Il Giro di Vendrame si è concluso in anticipo: prima una caduta e poi il Covid l’hanno messo K.O.
Guardiamo al futuro, un obiettivo per il 2024?

Sicuramente vincere, dopo tutto le squadre cercano punti e io sono un corridore che ne può portare. Il team questo lo sa e me lo chiede. Ogni gara in cui metto le ruote deve essere affrontata per vincere o comunque ottenere punti. Mi aspetto di arrivare ancora più pronto agli appuntamenti importanti.

Sei all’AG2R dal 2020 e ci rimarrai, almeno, fino al 2025 come vedi questo grande cambiamento?

Siamo solo agli inizi, piano piano conosceremo tutte le nuove figure e i compagni. Non sembra più quella squadra “familiare”, ma una vera e propria multinazionale dove ognuno ha il suo ruolo. Questo secondo me è positivo per noi atleti perché porta più specializzazione. 

Il terzo posto nella tappa di Barcellona alla Vuelta ha permesso a Vendrame di indossare la maglia verde
Il terzo posto nella tappa di Barcellona alla Vuelta ha permesso a Vendrame di indossare la maglia verde
Hai già legato con qualche nuovo compagno?

Non uno in particolare, anche perché per ora ci siamo visti poco a causa degli impegni individuali di questi giorni. Mi sono rivisto molto in Sam Bennet.

In che senso?

Lui non parla francese, ma solamente inglese, come me quando sono arrivato nel 2020. Però molti compagni non sanno l’inglese, sapete, una squadra francese, con sponsor francesi… Però piano piano ci si aiuta e ci veniamo tanto incontro. Ora le cose sono migliorate parecchio, l’inglese lo parlano sempre più persone, anche a tavola si usano entrambe le lingue. Però sono sicuro che si adatterà anche lui, come abbiamo fatto tutti.