La Van Rysel RCR del Team Decathlon-AG2R vista da vicino

08.02.2024
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KORTRIJK (Belgio) – La Van Rysel RCR Team è stata una delle biciclette più osservate nei padiglioni di Velofollies. Abbiamo chiesto di parlarcene direttamente a chi l’ha progettata, ovvero a Jeremie Debeuf: ingegnere e capo del progetto, Product Manager dell’azienda transalpina.

Dal disegno alla bicicletta pronta all’utilizzo sono passati meno di due anni, un lasso di tempo relativamente ridotto. La RCR nasce anche grazie alla collaborazione con ONERA, il laboratorio aerospaziale francese, dirimpettaio della sede Van Rysel a Lille.

Franc Bonamour al recente Tour Down Under
Franc Bonamour al recente Tour Down Under

Come si presenta

L’accostamento con gli standard attuali del mercato, in fatto di design, è reale, ma è altrettanto vero che, man mano che si osserva da vicino la bicicletta, i dettagli e le particolarità non mancano. Sì, ci sono i foderi obliqui posteriori con inserzione ribassata, ci sono tanti concetti aerodinamici e c’è un manubrio completamente integrato ed in carbonio (sviluppato a braccetto con l’italiana Deda). La Van Rysel RCR è una sorta di bici tuttofare, riduttivo categorizzarla “solo” come bici aero. Ha un design molto equilibrato, dal fronte verso il retro.

L’avantreno ha la forcella dritta, con un impatto frontale piuttosto risicato e dei volumi laterali per nulla ingombranti. La testa è arrotondata e non ci sono pinne o protuberanze posteriori che si innestano nell’obliquo. Anche lo sterzo è piuttosto minimale, arrotondato nella sezione frontale, con un “taglio vivo” superiore dove c’è il cap della serie sterzo.

Jerome Debeuf è il padre della Van Rysel RCR Team
Jerome Debeuf è il padre della Van Rysel RCR Team

Deda con specifiche Van Rysel

«Sviluppare e produrre un cockpit integrato non è una cosa facile – prosegue Debeuf – ecco perché ci siamo rivolti e abbiamo chiesto la collaborazione ad una delle aziende leader. Noi abbiamo fornito le specifiche, in modo che il componente si integrasse al meglio con il progetto bici, ma la tecnologia è Deda (che fornisce anche le estensioni per la XCR da crono).

«Il risultato? Una piega particolarmente efficiente, con un’ergonomia che gli permette di essere ampiamente sfruttabile anche dagli scalatori e quando si fa molta salita. Ecco perché si presenta con due svasature vicine all’attacco manubrio».

Carbonio super alto modulo

«Rispetto alla RCR Pro che ha un carbonio in alto modulo – prosegue Debeuf – per la versione Team abbiamo utilizzato un super alto modulo, con una laminazione dedicata. La tecnologia è monoscocca e tutto quello che concerne la progettazione avviene nella sede Van Rysel di Lille. Il disegno della bici nasce anche grazie alla collaborazione con ONERA. Siamo vicini di casa – dice sorridendo Debeuf – un vantaggio che ci ha permesso di interagire in modo semplice, continuativo, anche per più volte nell’arco di una singola giornata. ONERA crea tecnologie per l’aerospazio, per la F1 e per la prima volta è entrata nel mondo delle biciclette.

«Il laboratorio – continua Debeuf – grazie alle simulazioni e alla creazione del design definitivo, quello che vediamo oggi, ci ha dato modo di sviluppare un processo di laminazione che non avevamo mai usato in precedenza. Ne è un esempio l’inserzione dei foderi obliqui, dove le forme estremamente aero concept, collimano con leggerezza e non influiscono sul bilanciamento della RCR».

Inserzione con un’ampiezza notevole quella dei foderi obliqui
Inserzione con un’ampiezza notevole quella dei foderi obliqui

Non solo leggerezza

«Potevamo fare una bici più leggera? Certamente – racconta Debeuf – ma lobiettivo primario non era quello di ridurre il più possibile il valore alla bilancia. Il punto fermo, sin dall’inizio era quello di ottenere il perfetto bilanciamento tra i fattori. Rigidità, stabilità e precisione di guida, anche una rigidità funzionale che non diventasse controproducente nei tracciati estremamente tecnici».

Meno di 800 grammi per la M

La versione Team è equipaggiata con il reggisella full carbon con off-set zero ed ha la stessa forma di quello in dotazione alla RCR Pro (che però è arretrato) e sembra una lama.

La scatola del movimento centrale è larga 86,5 millimetri. E’ arrotondata sotto, ma nel punto di innesto dell’obliquo segue il disegno del profilato che ha un profilo “quasi” a goccia. La scatola è abbondante e squadrata nella parte che si volge all’interno del triangolo.

I perni passanti hanno dimensioni tradizionali e la filettatura di ingaggio è posta all’interno di una ghiera sostituibile. Il foro di uscita del cavo Di2 è posteriore al forcellino, in modo che lo stesso cavo non si danneggi con la catena, rimanendo al riparo anche da eventuali danni laterali (magari in caso di caduta o di un appoggio errato della bici).

Esordio ufficiale con SwissSide

La Van Rysel RCR Team è disponibile nella versione con il montaggio “replica” del team WorldTour. Trasmissione Shimano Dura Ace Di2, sella Fizik e le ruote SwissSide Hardon2 625 Ultimate (con tubeless Continental). Hanno cerchio da 62 millimetri di altezza, ma nel complesso utilizzano una linea produttiva di DT Swiss (i mozzi sono Dicut). Il prezzo di listino della RCR Team è di 9.000 euro.

Van Rysel

Van Rysel conferma e rilancia il proprio impegno nel mondo dei pro’

30.01.2024
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Il bike brand Van Rysel ha recentemente annunciato l’estensione, per un’ulteriore stagione, della propria, rilevante partnership con il team francese Van Rysel Roubaix. Questa collaborazione evidenzia da subito un duplice effetto positivo: rafforzando la posizione del brand quale partner principale della squadra ed apportando anche aggiornamenti significativi all’attrezzatura e all’estetica grafica dei materiali utilizzati in gara ed in allenamento da tutti i corridori.

Nell’ambito di questo rinnovato impegno, Van Rysel garantisce quest’anno al team Van Rysel Roubaix i propri modelli alto di gamma: la nuova bicicletta da strada RCR PRO ed il modello specifico predisposto per le prove contro il tempo XCR. Biciclette che hanno già ufficialmente debuttato in corsa lo scorso sabato 20 gennaio in occasione della Vuelta Valenciana.

Attenzione all’immagine

Ma le novità principali riguardanti il team 2024 non hanno solo riguardato il rinnovo dei modelli di bicicletta utilizzati. Van Rysel ha difatti “lasciato il segno” anche da un punto di vista… creativo, contribuendo attivamente al disegno grafico della nuova divisa – materialmente realizzata dal maglificio francese Diffusport – utilizzata dai corridori nel corso della corrente stagione.

Caratterizzata da un motivo “dazzle”, maglia e pantalocini evocano sottilmente un concetto di movimento e di fluidità. Questa impronta creativa – è proprio il caso di dirlo, Made by Van Rysel… – aggiunge una piacevole ed originale dimensione artistica all’estetica della divisa, evidenziandone il carattere dinamico e, si spera, vincente.

Van Rysel

Vendrame racconta la rivoluzione (e la sorpresa) di Decathlon

01.01.2024
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La rivoluzione in casa AG2R Citroen Team (che da oggi prende il nome di Decathlon AG2R La Mondiale) è stata pressoché totale (in apertura foto P.Ballet/A.Broadway). E’ cambiato tutto: a partire dalle biciclette, che sono fornite non più da BMC ma da Van Rysel (marchio legato a Decathlon). Ma il cambiamento non ha riguardato solamente il mezzo, ma anche tutti gli accessori: casco e occhiali.

«Le uniche cose rimaste invariate – ci dice Vendrame – sono i pedali, che rimangono Look, e il fornitore dell’abbigliamento: Rosti».

Vendrame ci ha raccontato cosa ha significato passare ai materiali Decathlon nell’arco di un inverno (foto P. Ballet/A. Broadway)
Vendrame ci ha raccontato cosa ha significato passare ai materiali Decathlon nell’arco di un inverno (foto P. Ballet/A. Broadway)

Tutto nuovo

Proprio con Vendrame, che in questa squadra corre dal 2020, ci facciamo raccontare cosa ha portato questo enorme passo. 

«Dal mio punto di vista – racconta Vendrame – è stato drastico. Eravamo molto scettici per quanto riguarda il discorso del materiale fornito da Decathlon. Non avevamo la garanzia di un marchio che lavora da tanti anni nel mondo del ciclismo professionistico. Ma la presentazione effettuata a Lille qualche settimana fa ha fugato tutti i nostri dubbi. I vari responsabili delle parti tecniche ci hanno spiegato in che modo si è lavorato per fornici un prodotto pronto e performante. Ci hanno raccontato i materiali e i test effettuati. La bici Van Rysel al primo impatto si è dimostrata straordinaria, non me lo aspettavo».

Con la bici è cambiato tutto, partiamo dal telaio…

Il telaio Van Rysel è stato progettato con la collaborazione di Onera: un’azienda aerospaziale che ha contribuito alle forme del telaio e non solo. Rispetto alla BMC della scorsa stagione è più leggera. Anche nella colorazione hanno usato una colorazione meno pesante, per migliorare l’impatto aerodinamico. 

Dalla presentazione dei tecnici che cosa avete compreso?

Ci hanno mostrato uno schema di aerodinamica e ci hanno mostrato le differenze tra i vari marchi. La nuova bici di Van Rysel in questo schema si avvicina alla Cervélo della Jumbo, che dai vari studi risulta la più veloce. 

Che sensazioni hai avuto pedalandoci sopra?

E’ una bici davvero leggera e reattiva, è una cosa che ho riscontrato subito. Dalla bilancia si nota subito il dettaglio del peso. Sono arrivato in questa squadra quando ancora usavamo le Eddy Merckx. Poi siamo passati alle BMC. Le bici Van Rysel, però, hanno portato una vera e propria rivoluzione. Il telaio è leggero ed allo stesso tempo estremamente rigido, il che permette di avere tanta reattività nella guida. E’ una bici veloce a 360 grandi. 

Una bici che a detta dei corridori è performante su tutti i terreni (foto P. Ballet/A. Broadway)
Una bici che a detta dei corridori è performante su tutti i terreni (foto P. Ballet/A. Broadway)
Per le misure come avete fatto?

Inizialmente abbiamo riportato quelle che usavamo sulle BMC. Poi con l’aiuto di preparatori e dei biomeccanici siamo arrivati a un dunque. Il cambio si è sentito, sia come seduta che come distanza tra sella e manubrio. In generale ho avanzato un po’ la posizione e mi sono alzato. Questo per rendere la pedalata più efficace. Come posizione del corpo ho una migliore aerodinamica, la combinazione tra bici aero e posizione più “estrema” porta sicuramente dei vantaggi. 

Le prime pedalate come sono state?

Per la prima settimana ho pedalato per due o tre ore, per non stressare troppo il corpo. Non ho nemmeno fatto sforzi estremi, visto il cambio di posizione, il rischio era che tendini e muscoli potessero risentirne. Dopo poco però ho iniziato con sprint e lavori. 

Le ruote sono Swiss Side, che ci dici?

Hanno una reattività ed una scorrevolezza davvero sorprendenti.

Fra i cambiamenti c’è anche il gruppo: da Campagnolo si è passati a Shimano (foto P. Ballet/A. Broadway)
Fra i cambiamenti c’è anche il gruppo: da Campagnolo si è passati a Shimano (foto P. Ballet/A. Broadway)
Siete passati da Campagnolo a Shimano…

Ci siamo adeguati alla maggior parte del gruppo. Campagnolo aveva un’ottima frenata, non c’era davvero niente da dire. Shimano però ha una cambiata precisa e veloce. In più le leve sono comode per tutti, hanno un’impugnatura versatile, adatta a tutte le tipologie di mani. 

Non dimentichiamo i copertoni, si è passati da Pirelli a Continental.

Questa è stata la parte più delicata. Abbiamo fatto tanti test con varie pressioni, che è la cosa più problematica nei tubeless. Ognuno di noi poi a casa ha fatto e farà delle prove per arrivare preparato alle gare. Il costruttore ti dà una tabella indicativa per peso dell’atleta e misure dei copertoni, poi sta a noi trovare l’equilibrio. 

Hai provato anche occhiali e caschi nuovi?

Abbiamo due modelli diversi di casco: quello leggero per gli scalatori e quello aerodinamico. Ci sono stati forniti entrambi, quindi potremo decidere di volta in volta quale usare. La novità riguarda un dispositivo per agganciare gli occhiali: non si usano più le prese d’aria, ma questo apposito gancio. Anche gli occhiali sono di qualità, ma da questo punto di vista sono uno che guarda al pratico. La lente non si deve appannare e non deve darmi problemi agli occhi. C’è un’altra novità…

Tanti lavori sono stati fatti anche sulla bici da crono (foto P. Ballet/A. Broadway)
Tanti lavori sono stati fatti anche sulla bici da crono (foto P. Ballet/A. Broadway)
Quale?

Gli ingegneri hanno studiato il flusso d’aria tra casco e occhiali, così ci hanno mostrato il modo giusto di indossarli. 

Siete già a pieno regime o mancano dei dettagli?

Stiamo perfezionando tutto. A breve avrò un test da fare sul manubrio. Studieremo la mia impugnatura e il manubrio verrà adattato alla mia mano, per rendere la presa più salda negli sprint. 

Decathlon nel WorldTour, opportunità da non perdere

11.12.2023
5 min
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LISSONE – Nei giorni scorsi Decathlon e AG2R La Mondiale hanno ufficializzato in grande stile la loro nuova partnership, che partirà dal primo gennaio. L’accordo fra i due “colossi” francesi era nell’aria da tempo. Tanti infatti erano i rumors che si erano susseguiti negli ultimi mesi e che avevano al centro la formazione transalpina e Van Rysel, il marchio per il ciclismo su strada di alta gamma del gruppo Decathlon.

Tutti però pensavano ad una semplice partnership tecnica, che avrebbe esclusivamente riguardato le bici in dotazione alla squadra francese con il passaggio da BMC a Van Rysel. Ecco invece la grande sorpresa arrivata dalla presentazione ufficiale che si è tenuta lo scorso 27 novembre a Lilla, città del Nord-Nvest della Francia dove ha sede Van Rysel. Dal primo gennaio Decathlon diventa primo nome della formazione transalpina che dal prossimo anno si chiamerà: Decathlon AG2r La Mondiale. Le novità non finiscono però qui. I ragazzi diretti da Vincent Lavenu gareggeranno infatti anche con caschi e occhiali firmati Van Rysel.

La firma dell’accordo tra Decathlon e il team AG2r La Mondiale
La firma dell’accordo tra Decathlon e il team AG2r La Mondiale

Ritorno in grande stile

Per Decathlon non si tratta di un debutto assoluto nel mondo del professionismo. L’azienda francese era già stata partner tecnico del team AG2R dal 2000 al 2007. Oggi ritorna fra i professionisti e lo fa in maniera “decisa”, con il proprio nome e con un nuovo brand, Van Rysel, che ha programmi decisamente ambiziosi, come ci ha confermato Rosario Cozzolino, Category Manager Ciclismo di Decathlon Italia, che abbiamo incontrato nei suoi uffici di Lissone in attesa di trasferirsi presto nel nuovo store di Milano Merlata.

Che importanza ha per Decathlon essere tornati nel mondo del ciclismo professionistico dopo una assenza così lunga?

Direi che ha un’importanza fondamentale. Decathlon ha individuato di recente tre segmenti sportivi: road running, arrampicata, road cycling. Per ciascuno di questi segmenti l’obiettivo è quello di diventare un riferimento per i cosiddetti sportivi “competitivi” o più in generale agonisti. Si tratta di sportivi evoluti, che magari fino ad oggi potevano essere in qualche modo “prevenuti” su tutti quei prodotti che arrivano da Decathlon. Focalizzandoci sul mondo del road cycling, Van Rysel è il brand che può permettere a Decathlon di intercettare questo particolare target di utenti che praticano ciclismo. L’essere già stati il partner tecnico a livello di abbigliamento del Team Cofidis è già di per se una conferma del “valore” del brand e della qualità dei prodotti firmati Van Rysel. 

Ora però sembra esserci un ulteriore passo avanti. E’ corretto?

Assolutamente. L’obiettivo di Decathlon è quello di portare Van Rysel ad essere un top bike brand a livello mondiale. Anche per questo l’accordo con il team ha durata di cinque anni.

Questo è il team per la stagione 2024, la prima nel WorldTour per il marchio francese
Questo è il team per la stagione 2024, la prima nel WorldTour per il marchio francese
Venendo al mercato italiano, quali sono le vostre aspettative?

Siamo consapevoli del fatto che il mercato italiano è diverso da quello degli altri Paesi, Francia in particolare dove Decathlon è nata e l’accordo con AG2R La Mondiale è stato accolto come qualcosa di naturale, così come l’arrivo del marchio Van Rysel. L’Italia è da sempre una culla del ciclismo e qui sono nati marchi che hanno fatto la storia di questo sport. Nonostante questo, siamo sicuri che Van Rysel potrà affermarsi come marchio di riferimento per chi vuole acquistare una bicicletta da corsa di livello top. Questo permetterà a Decathlon di affermarsi sul mercato italiano come una realtà capace, anche nel mondo ciclo, di offrire prodotti di alta qualità e nello stesso tempo di fornire un’assistenza post vendita all’altezza.

Quello dell’assistenza è un tema che spesso torna in ballo quando si parla di Decathlon. Cosa possiamo dire in merito?

Decathlon crede sempre più nell’importanza della formazione del proprio personale, come dimostra il mobility store di Parma, da poco inaugurato con al suo interno personale altamente preparato. Di recente presso il nostro store di Torri di Quartesolo, in provincia di Vicenza, abbiamo inaugurato un servizio di consulenza personalizzata per le biciclette a pedalata assistita. Il cliente prende un appuntamento online, successivamente si reca nel punto vendita e qui trova una persona che si dedica completamente a lui. Al momento è un progetto in fase di sperimentazione. Se tutto andrà come ci aspettiamo, questo servizio sarà allargato a prodotti di alta gamma, come appunto le biciclette Van Rysel

I corridori indosseranno prodotti firmati Van Rysel
I corridori indosseranno prodotti firmati Van Rysel
Il prossimo anno si annuncia per Decathlon Italia estremamente cruciale con il debutto della squadra al Giro e soprattutto con la partenza del Tour dal nostro Paese. Avete in mente qualcosa per sfruttare questa doppia opportunità?

Al momento si tratta di idee che vorremmo presto tradurre in progetti concreti. Prossimamente avremo un incontro con i responsabili di Van Rysel per capire insieme a loro e alla squadra quali azioni mettere in campo. Quello che è certo è che il prossimo Giro d’Italia rappresenterà una grande opportunità per far conoscere attraverso il team il marchio e i prodotti Van Rysel. Il 2024 sarà comunque per noi un anno di studio per capire meglio le potenzialità del marchio e creare tutta una serie di sinergie e iniziative da sviluppare nei prossimi anni.

Un’ultima domanda. Quando saranno disponibili in Italia le biciclette Van Rysel utilizzate dal team Decathlon AG2R La Mondiale?

Nei negozi saranno disponibili da marzo, online anche prima. E’ però importante sottolineare che le biciclette, ma anche i caschi e gli occhiali utilizzati dal team, saranno disponibili solo all’interno di alcuni punti vendita Decathlon selezionati, i cosiddetti “Pro Shop”, con personale altamente qualificato in grado di assistere al meglio l’utente nel suo acquisto. Partiremo con una decina di punti vendita, un numero destinato comunque a crescere. Mi preme poi ricordare che Van Rysel è oggi l’unico brand al mondo che “firma” biciclette, abbigliamento, caschi, occhiali e scarpe.

Decathlon

I rulli Van Rysel, destinati a cambiare lo smart training

30.11.2023
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Van Rysel lancia ufficialmente la serie D degli smart trainer interattivi. D100, D500 e D900, ognuno con delle caratteristiche ben precise e prezzi al di sotto della media della categoria.

Cento per cento connessi e interattivi, compatibili con i sistemi iOS e Android, associabili alle piattaforme virtuali più utilizzate, come ad esempio Zwift. Entriamo nel dettaglio.

Un design “comodo”

Mentre il modello D100 ha un design compatto, con l’obiettivo principale di combinare un rapporto ottimale tra qualità e prezzo (restando in una fascia entry level), D500 e D900 puntano ad offrire un pacchetto completo con caratteristiche di altissimo livello. Si parte dal design pensato per ridurre gli ingombri e facile da movimentare in caso di trasporto.

Tutti i rulli hanno il telaio di sostegno in acciaio, stabile e robusto, con i piedini regolabili. Il supporto per la ruota anteriore è incluso. Ovviamente la serie D è predisposta per i perni passanti delle bici con i freni a disco.

I tre modelli Van Rysel D

D100 è da considerare al pari di un rullo entry level, che mutua alcune caratteristiche dagli alto di gamma. Arriva a sostenere una potenza massima di 600 watt, a simulare una inclinazione del 6%, con un margine di errore del 5% in fase di rilevazione. D100 ha le due piantane ripiegabili, in modo da ridurre gli ingombri. Il prezzo di listino è di 250 euro.

D500 adotta il medesimo design e forme dell’alto di gamma D900 e si basa sullo stesso concetto di sviluppo. Arriva a sostenere dei picchi di potenza di 1.500 watt, con un’accuratezza prossima al 2% in fase di rilevazione. Inoltre è in grado di sostenere una simulazione della pendenza fino al 12%. Il prezzo di listino di 450 euro, lo rende davvero interessante ed appetibile.

D900 è uno strumento di lavoro in tutto e per tutto, sviluppato e dedicato a chi usa i rulli per integrare i normali allenamenti eseguiti all’aperto. Arriva a sostenere una potenza di 2.000 watt, un’inclinazione del 20% e ha un’accuratezza prossima al 2%. Il prezzo di listino è una valore aggiunto non da poco: 600 euro. Proprio il prezzo, accessibile a molti, permette a diverse tipologie di utenza di entrare in una categoria di strumenti che fino a poco tempo a dietro era riservata ad una nicchia di utilizzatori.

Prezzo contenuto e caratteristiche tecniche di altissimo livello, con un prezzo accessibile a tutti

OneLap e Zwift, prova gratuita

Acquistando uno smart trainer Van Rysel, è incluso un mese di utilizzo di Zwift e tre mesi della piattaforma OneLap, che fa parte del portfolio Van Rysel. L’azienda che è parte integrante di Decathlon, ma ha un’identità ben precisa, cambia le carte in tavola in modo radicale, puntando sulla qualità, su caratteristiche tecniche di caratura elevata, ma con prezzi contenuti. Proprio quest’ultimo fattore, non secondario e per nulla banale, apre la categoria degli smart trainer di alto livello ad un’ampia schiera di utilizzatori.

vanryselcycling

Vendrame dalla Francia a metà tra passato e futuro

29.11.2023
5 min
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Andrea Vendrame si trova a Lille, alle prese con tutti quegli impegni inderogabili di inizio stagione. Se a questo si aggiunge la novità dell’arrivo di Decathlon come sponsor e del cambio di marchio per le bici, ecco che le giornate diventano frenetiche. La AG2R Citroen dal 1° gennaio diventerà Decathlon AG2R La Mondiale Team e i corridori passeranno dalle bici BMC alle Van Rysel. 

«Siamo immersi nel lancio della nuova stagione – ci dice Vendrame in uno dei momenti di calma – lunedì c’è stata la presentazione ufficiale. In questi giorni facciamo visite mediche, foto e tutto ciò che serve per le novità del 2024».

Cambierà anche la bici, già vista quella nuova?

Vista sì, ma non ci ho ancora pedalato, quello lo faremo dal 2024, fino ad allora useremo ancora le BMC. Però con la fornitura di Van Rysel cambierà tutto: nuove ruote, nuovi copertoni, nuovo gruppo e anche nuovi caschi ed occhiali. 

Hai concluso la prima stagione dopo il cambio di preparatore, com’è il bilancio?

Mi sono trovato bene, è stato un cambio drastico perché sono passato ad allenarmi a ritmi più alti per minor tempo. Il bilancio direi che è positivo, se devo dare un voto direi 6,5 perché è mancata la vittoria. Non è stata comunque una stagione da buttare via, sono arrivati tanti piazzamenti. Ho avuto anche qualche episodio sfortunato nei momenti migliori. 

Prendere il Covid al Giro non è stato il massimo…

Non solo. Anche alla Strade Bianche sono stato costretto a ritirarmi per una caduta che mi ha anche precluso la partecipazione alla Tirreno-Adriatico. Al Giro ero arrivato abbastanza bene, ma prima la caduta e dopo il Covid mi hanno messo fuori causa. Anche alla Vuelta ho avuto un virus al primo giorno di riposo che mi ha messo fuorigioco, nonostante poi l’abbia portata a termine. Ci sono stati tre intoppi nei tre momenti principali della stagione.

Però ne hai tratto comunque un bilancio positivo, come mai?

Perché nel cambiare il preparatore e di conseguenza nello stravolgere il mio programma di lavoro, ho avuto risposte positive. Inizialmente mi ha sconvolto, ma i benefici si sono visti, non ho vinto ma ho colto tanti piazzamenti. Ne avevo parlato con il mio preparatore: il 2023 sarebbe stato un anno di adattamento per il fisico. 

In gara come ti sei trovato con questo nuovo metodo di lavoro?

Il riscontro è positivo, basti pensare al Laigueglia. E’ una gara dove si ha un cambio di ritmo costante con valori alti per tratti più corti. Cambiare metodo di allenamento mi ha portato ad essere più pronto in queste situazioni. Anche alla Vuelta, prima di prendere il virus, stavo bene, considerando il terzo posto alla seconda tappa. 

A casa com’è cambiato il metodo di lavoro?

Allenandomi a ritmi più alti, simulo le situazioni di gara, così poi agli appuntamenti arrivo pronto. Prima facendo tanto medio avevo bisogno di correre per trovare il ritmo gara. 

Il Giro di Vendrame si è concluso in anticipo: prima una caduta e poi il Covid l’hanno messo K.O.
Il Giro di Vendrame si è concluso in anticipo: prima una caduta e poi il Covid l’hanno messo K.O.
Guardiamo al futuro, un obiettivo per il 2024?

Sicuramente vincere, dopo tutto le squadre cercano punti e io sono un corridore che ne può portare. Il team questo lo sa e me lo chiede. Ogni gara in cui metto le ruote deve essere affrontata per vincere o comunque ottenere punti. Mi aspetto di arrivare ancora più pronto agli appuntamenti importanti.

Sei all’AG2R dal 2020 e ci rimarrai, almeno, fino al 2025 come vedi questo grande cambiamento?

Siamo solo agli inizi, piano piano conosceremo tutte le nuove figure e i compagni. Non sembra più quella squadra “familiare”, ma una vera e propria multinazionale dove ognuno ha il suo ruolo. Questo secondo me è positivo per noi atleti perché porta più specializzazione. 

Il terzo posto nella tappa di Barcellona alla Vuelta ha permesso a Vendrame di indossare la maglia verde
Il terzo posto nella tappa di Barcellona alla Vuelta ha permesso a Vendrame di indossare la maglia verde
Hai già legato con qualche nuovo compagno?

Non uno in particolare, anche perché per ora ci siamo visti poco a causa degli impegni individuali di questi giorni. Mi sono rivisto molto in Sam Bennet.

In che senso?

Lui non parla francese, ma solamente inglese, come me quando sono arrivato nel 2020. Però molti compagni non sanno l’inglese, sapete, una squadra francese, con sponsor francesi… Però piano piano ci si aiuta e ci veniamo tanto incontro. Ora le cose sono migliorate parecchio, l’inglese lo parlano sempre più persone, anche a tavola si usano entrambe le lingue. Però sono sicuro che si adatterà anche lui, come abbiamo fatto tutti.

Van Rysel RCR, la nuova era è cominciata

29.09.2023
6 min
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I veli sono stati alzati, la nuova era firmata Van Rysel è cominciata. “Da Lille”, traduzione dalla lingua fiamminga di “Van Rysel”, è stata lanciata sul mercato la top di gamma che in molti aspettavano: la RCR. Un modello aerolight che dichiara dal giorno zero ambizioni di vittoria e prestazioni elevate.

La punta di diamante del marchio francese (del gruppo Decathlon) ha in serbo un ventaglio di novità e obiettivi senza precedenti. La RCR e la RCR PRO, in due versioni di carbonio, sono l’equazione ideale fra i tre elementi fondamentali di una bici ad alte prestazioni: aerodinamicità, leggerezza e rigidità. 

Aerodinamica in galleria

Gli ingegneri di Van Rysel per questo nuovo modello non sono voluti scendere a compromessi sotto nessun aspetto. A partire dall’aerodinamica. Quella della RCR è stata sviluppata con ONERA, l’ufficio nazionale francese di studi e ricerche aerospaziali. Creato nel 1946, questo ente accompagna da oltre 70 anni le istituzioni francesi ed europee nella conquista dello spazio. Fondamentale lo studio sulla fluidodinamica computazionale (CFD), in cui ONERA eccelle a livello mondiale, per disegnare le curve più aerodinamiche di questa bici.

Ogni profilo è stato ottimizzato per un solo obiettivo: la performance. E per ottenere un modello più performante, ogni parte del telaio vanta test nella galleria del vento, dove hanno affrontato le rigide leggi dell’aria. Dopo aver scartato quindici versioni di telaio, per finalizzare i test nella galleria del vento, la RCR si è sottoposta alla tomoscopia laser, una tecnologia che permette di visualizzare il flusso dell’aria e di analizzare ogni sezione del telaio esposto al vento.

Leggerezza mirata

Per raggiungere le massime performance, il peso è il secondo elemento fondamentale ed è lì che si è concentrata tutta l’attenzione di Van Rysel. Nelle fasi di progettazione, la RCR ha perso peso sul telaio ma anche, e soprattutto, in altri punti mirati. Per esempio, nello specifico la chiusura del canotto sella si è alleggerito raggiungendo appena quota 23 grammi.

Anche gli assi delle ruote vantano un risparmio di peso, doppio in questo caso. Per creare questa bici da corsa, la ricerca della leggerezza è stata chirurgica. I ciclisti più esigenti apprezzeranno la versione in carbonio grezzo. L’assenza della vernice è il risultato della volontà di massimizzare le performance attraverso quei famosi marginal gains che fanno la differenza. Il peso del telaio nella versione RCR PRO top di gamma si attesta in soli 790 grammi (830 per la versione RCR), la forcella 395 grammi per un peso totale nella taglia M di 6,9 chili. 

Rigidità energica

Terzo elemento del trittico vincente: la rigidità. L’obiettivo del marchio francese è stato quello di creare una bici con la massima resa dell’energia. Per raggiungere questo risultato, la ricerca è atterrata in Giappone per cercare le migliori fibre di carbonio al mondo. Poi messe in punti strategici per ottenere una rigidità extra che crea l’effetto specifico della RCR. Per rispondere alle esigenze di ognuno, la RCR si presenta con due lay-up diversi.

Per la versione del lay-up RCR la scelta è ricaduta naturalmente sulle fibre ad alto modulo (HM) per una resa della forza ineguagliata. La RCR PRO, invece, è la versione più radicale. Il telaio gode di fibre di carbonio ancora più performanti per permettere all’atleta allenato di spingere la sua bici oltre il limite. Un modello che potrebbe essere pronto a debuttare nel circuito World Tour già dal 2024.

Versioni e prezzi

La RCR è dotata di un set Deda appositamente studiato per lei, completo di attacco manubrio Superbox EVO, alleggerito che non rinuncia a una rigidità all’altezza della massima performance. Stesso discorso per il manubrio Superzero RS specifico per l’attacco e in grado di offrire una presa raffinata. Questo setting di guida, sviluppata su misura per la RCR, assicura un controllo preciso e affidabile. 

Il prezzo è sicuramente un punto a favore del marchio Van Rysel che grazie a Decathlon vanta una rete di negozi e assistenza a copertura mondiale affidabile e omogenea. Le versioni lanciate ad oggi sono quattro. Si parte dalla RCR con Sram Rival AXS Power con sensore di potenza QUARQ a 4.199,99 euro, disponibile in tre colorazioni blue acceso, bianco ghiaccio e blu avio. Si prosegue con la RCR Sram Force Etap AXS con sensore di potenza Quarq a 4.799,99 euro, disponibile in colorazione carbonio grezzo. 

Segue la RCR PRO con Shimano Ultegra DI2 e sensore di potenza Stages a 5.499,99 euro, disponibile in colorazione mogano o carbonio grezzo. Si chiude con la top di gamma, RCR PRO con Sram Red Etap AXS e sensore di potenza Quarq a 8.499,99 euro, disponibile in colorazione nera. Le taglie per tutti i modelli vanno da XS a XL.

Decathlon

Van Rysel RCR e XCR, Decathlon alza l’asticella

03.06.2023
5 min
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MODENA – “Un pregiudizio è generalmente basato su una predilezione immotivata per un particolare punto di vista“. Decathlon negli ultimi anni sta dimostrando di essere sempre di più attore nel mondo dello sport. Dallo sportivo principiante, come in questo caso, all’agonista esigente. Da Lille, Van Rysel ha dato alla luce due modelli top di gamma pronti a stupire e a far tremare il mondo delle bici da strada. 

I modelli RCR e XCR sono un segnale che le ambizioni dell’azienda francese sono cambiate. Non a caso uno degli obiettivi è quello di entrare tra i top cinque brand del mondo del ciclismo. Il processo è già iniziato come si è potuto vedere con Van Rysel partner ufficiale per l’abbigliamento della squadra WorldTour Cofidis. 

Visione chiara

Ci troviamo a Modena in un punto vendita Decathlon considerato “Gold” per quanto riguarda il ciclismo grazie alle competenze e performance del reparto. Dietro alle due bici coperte da un velo nero e tante aspettative si possono vedere tutte le proposte di Decathlon rivolte al mondo delle due ruote. Dalle bici da bambino, città, alle mtb, gravel, alle bici da strada entry level fino a questi due top di gamma. Insomma si ha la percezione che la gamma e lo sportivo che decide di entrare dalla porta da oggi hanno una possibilità in più. 

«Siamo l’unica marca globale – spiega Rosario Cozzolino, Category Manager Ciclismo di Decathlon – a coprire tutti i bisogni dei ciclisti da corsa, bici, vestiti, accessori e home trainer. Nel 1976 la prima bici Decathlon, nel 2002 abbiamo festeggiato il primo milione di bici venduto, quest’anno siamo arrivati a 70 milioni. Il nostro obiettivo è sempre quello di fornire la gamma più completa. Dalle entry level, alle EDR confortevoli e dedicate all’endurance fino alle Race che abbiamo presentato oggi.

«La passione – prosegue Cozzolino – è uno dei valori che muove Van Rysel. L’impegno nel proteggere i nostri utilizzatori. La tenacia che ci spinge alla ricerca dell’eccellenza. Infine l’umiltà, perché non aspiriamo a supportare solo campioni del mondo, ma ogni utente che abbia i mezzi per migliorare sé stesso. La nostra visione è quella che 600 milioni di atleti in tutto il mondo possano godere di questo brivido della velocità. Mentre la nostra missione è quella di spingerli a cercare il meglio da loro stessi».

Le top di gamma

Le abbiamo viste e toccate. Le due nuove proposte Van Rysel sono finalmente qualcosa di concreto. Anche se però partitanno con una prima vendita nel 2023, per poi entrare a regime nel 2024 con uno stock pronto per il mercato mondiale.

Aerodinamica, rigidità e leggerezza ai massimi livelli. La RCR è stata infatti realizzata in galleria del vento in collaborazione con la francese Onera, che ha anche colorato la livrea del verde fluo, oltre che ovviamente fornire le ruote. 

Online si può già trovare il modello FCR, il primo aero firmato Van Rysel. Questa RCR è però ancora più aerodinamica grazie ai test prodotti. Carri ribassati, cavi integrati e tubazioni che seguono i flussi dell’aria. Il telaio vanta soli 810 g (taglia M), per un peso complessivo che va dai 6,8 kg ai 7.8 kg dalla taglia XXS alla XL. Il manubrio integrato sarà realizzato in collaborazione don Deda. Le coperture avranno una tolleranza fino a 700×33. 

Le versioni saranno quattro: RCR HM con Sram Rival AXS: 4.200 euro. RCR HM con Sram Force AXS: 4.800 euro. RCR Pro con Shimano Ultegra Di2 12v e ruote Ultegra C36: 5.500 euro. Infine la versione RCR Pro team con Shimano Dura Ace, ruote SwissSide che vede prezzo e allestimenti non certi. 

Futuro concreto

Con la XCR, Van Rysel ha dimostrato di voler far sul serio a 360°. Il modello dedicato al mondo triathlon ma anche alle cronometro è sintomo che le aspettative per il futuro hanno in serbo qualcosa di importante magari anche nel World Tour. Ad oggi oltre al team Cofidis, ci sono pro’ come Nans Peters (Ag2r Citroen) e Arnaud De Lie (Lotto Dstny) che sono direttamente supportati dal marchio francese. Proprio De Lie le sue ultime vittorie le ha fatte con ai piedi le top di gamma Van Rysel. 

Queste calzature, che hanno saputo dimostrare di essere vincenti, verranno sostituite dal modello RCR PRO. Sistema di chiusura HABU, pianta più larga di 3 millimetri e una suola completamente rivista e improntata al massimo trasferimento di potenza. 290 grammi di performance che saranno disponibili al pubblico ad un prezzo di circa 170 euro. 

Oltre alle scarpe, abbiamo sbirciato anche un nuovo prototipo di casco che sembra essere il nuovo modello top di gamma. Un compromesso tra aerodinamica e comofort pronti a innalzare ancora di più la proposta di Lille. 

Un viaggio nei valori e volontà di Decathlon, diventate sempre di più concreto e misurabile, pronto a dire la propria sul mercato globale anche ai massimi livelli. Dall’online, al negozio fisico, l’assistenza, al noleggio delle bici bambino (a partire da 5€ al mese), alle assicurazioni accidentali e antifurto. La percezione è proprio questa, Decathlon fa sul serio. 

Decathlon

Cimolai dà un calcio alla iella e riparte dall’Australia

01.01.2023
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Incontro nelle campagne di Denia, prima di tornare a casa per le Feste. I ragazzi della Cofidis sono usciti alla spicciolata, divisi in gruppi in base al calendario e alle attitudini. Cimolai è uno degli ultimi, forse per la necessità di recuperare un anno record fatto di 88 giorni di corsa. I record, si sa, fanno sempre piacere, a meno che non ci si finisca dentro per errore o per necessità.

«Per necessità della squadra – sorride il friulano – come la Vuelta ad esempio. Non era prevista e all’ultimo mi hanno chiamato per il supporto di Brian (Coquard, ndr), per cui ho accettato volentieri, concludendo poi la stagione. Poi però è saltato fuori che volevano farmi fare le quattro corse rimaste in Italia e sono arrivato fino alla Veneto Classic…».

Consonni e Cimolai, due velocisti azzurri della Cofidis, che nel 2022 si sono spesso sovrapposti per la caccia ai punti
Consonni e Cimolai, due velocisti azzurri della Cofidis, che nel 2022 si sono spesso sovrapposti per la caccia ai punti
Come com’è andato questo primo anno alla Cofidis?

Difficile, ma non per colpa della squadra o di qualcuno in particolare. Solo che nei due periodi di forma che avevo raggiunto dopo la Tirreno e poi dopo il Giro d’Italia, ho avuto prima una grossa bronchite che mi ha messo fuori gioco per due settimane fermo e poi il Covid. Ho saltato gli appuntamenti più importanti dell’anno come la Milano-Sanremo e le corse successive. Questo ha complicato anche la preparazione al Giro. Infatti ci sono arrivato così così. Poi strada facendo la condizione è cresciuta…

Pensavi che tutto fosse avviato bene, invece?

Ho pensato di concentrarmi sul campionato italiano, che era il secondo grande obiettivo dell’anno. Invece ho preso il Covid. Quindi è stato veramente un anno difficile dal punto di vista fisico. Perciò adesso pensiamo al 2023, mi pare di essere partito bene e confido di stare bene fisicamente, che per me è la cosa più importante per tornare ai miei livelli.

Il pieno di barrette e poi Cimolai parte per l’allenamento sulla nuova Look
Il pieno di barrette e poi Cimolai parte per l’allenamento sulla nuova Look
In squadra c’è il pieno di velocisti, com’è l’equilibrio tra voi?

E’ stato un anno particolare, perché eravamo in lotta per la retrocessione. E’ stato questo il motivo per cui non abbiamo corso sempre per vincere, ma per portare a casa più punti possibili. Quindi ho capito le esigenze della squadra e così facendo ci siamo garantiti il posto WorldTour per altri tre anni. Credo che adesso siamo tranquilli e sicuramente il prossimo anno correremo in maniera un po’ diversa.

Quindi ci sarà spazio per qualche volata di Cimolai?

Spero di sì, ma prima devo sentirmi bene, trovare il top della condizione. Poi penso di avere sicuramente le mie opportunità. Dobbiamo ancora parlare di programmi, ma se mi chiedete cosa mi piacerebbe fare, vorrei tornare al Giro.

La nuova maglia Van Rysel ha striature di rosso scuro sulla base del rosso più classico
La nuova maglia Van Rysel ha striature di rosso scuro sulla base del rosso più classico
Anno nuovo e materiali nuovi, cosa te ne pare?

Abbiamo testato le nuove bici proprio in questi giorni del primo ritiro. Un bel progresso e quindi non abbiamo più scuse. Bene anche l’abbigliamento Van Rysel. Posso dire che nonostante sia un marchio nuovo, la qualità è buona. Perché ad esempio montiamo gli stessi fondelli Assos, sono contento del materiale che ci hanno dato. La squadra ha scelto dei nuovi partner non solo perché sono francesi, ma perché hanno la voglia di crescere e prendono noi professionisti come ottimi tester.

Prima corsa?

Tour Down Under, Australia. Ci torno per la sesta volta, quindi sono più avanti con la preparazione. Non era in programma onestamente, poi per vari fattori ripartirò da là, quindi in queste ultime settimane, dovrò darci dentro. Perciò adesso si parte. E buon anno a tutti!