Vendrame racconta la rivoluzione (e la sorpresa) di Decathlon

01.01.2024
5 min
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La rivoluzione in casa AG2R Citroen Team (che da oggi prende il nome di Decathlon AG2R La Mondiale) è stata pressoché totale (in apertura foto P.Ballet/A.Broadway). E’ cambiato tutto: a partire dalle biciclette, che sono fornite non più da BMC ma da Van Rysel (marchio legato a Decathlon). Ma il cambiamento non ha riguardato solamente il mezzo, ma anche tutti gli accessori: casco e occhiali.

«Le uniche cose rimaste invariate – ci dice Vendrame – sono i pedali, che rimangono Look, e il fornitore dell’abbigliamento: Rosti».

Vendrame ci ha raccontato cosa ha significato passare ai materiali Decathlon nell’arco di un inverno (foto P. Ballet/A. Broadway)
Vendrame ci ha raccontato cosa ha significato passare ai materiali Decathlon nell’arco di un inverno (foto P. Ballet/A. Broadway)

Tutto nuovo

Proprio con Vendrame, che in questa squadra corre dal 2020, ci facciamo raccontare cosa ha portato questo enorme passo. 

«Dal mio punto di vista – racconta Vendrame – è stato drastico. Eravamo molto scettici per quanto riguarda il discorso del materiale fornito da Decathlon. Non avevamo la garanzia di un marchio che lavora da tanti anni nel mondo del ciclismo professionistico. Ma la presentazione effettuata a Lille qualche settimana fa ha fugato tutti i nostri dubbi. I vari responsabili delle parti tecniche ci hanno spiegato in che modo si è lavorato per fornici un prodotto pronto e performante. Ci hanno raccontato i materiali e i test effettuati. La bici Van Rysel al primo impatto si è dimostrata straordinaria, non me lo aspettavo».

Con la bici è cambiato tutto, partiamo dal telaio…

Il telaio Van Rysel è stato progettato con la collaborazione di Onera: un’azienda aerospaziale che ha contribuito alle forme del telaio e non solo. Rispetto alla BMC della scorsa stagione è più leggera. Anche nella colorazione hanno usato una colorazione meno pesante, per migliorare l’impatto aerodinamico. 

Dalla presentazione dei tecnici che cosa avete compreso?

Ci hanno mostrato uno schema di aerodinamica e ci hanno mostrato le differenze tra i vari marchi. La nuova bici di Van Rysel in questo schema si avvicina alla Cervélo della Jumbo, che dai vari studi risulta la più veloce. 

Che sensazioni hai avuto pedalandoci sopra?

E’ una bici davvero leggera e reattiva, è una cosa che ho riscontrato subito. Dalla bilancia si nota subito il dettaglio del peso. Sono arrivato in questa squadra quando ancora usavamo le Eddy Merckx. Poi siamo passati alle BMC. Le bici Van Rysel, però, hanno portato una vera e propria rivoluzione. Il telaio è leggero ed allo stesso tempo estremamente rigido, il che permette di avere tanta reattività nella guida. E’ una bici veloce a 360 grandi. 

Una bici che a detta dei corridori è performante su tutti i terreni (foto P. Ballet/A. Broadway)
Una bici che a detta dei corridori è performante su tutti i terreni (foto P. Ballet/A. Broadway)
Per le misure come avete fatto?

Inizialmente abbiamo riportato quelle che usavamo sulle BMC. Poi con l’aiuto di preparatori e dei biomeccanici siamo arrivati a un dunque. Il cambio si è sentito, sia come seduta che come distanza tra sella e manubrio. In generale ho avanzato un po’ la posizione e mi sono alzato. Questo per rendere la pedalata più efficace. Come posizione del corpo ho una migliore aerodinamica, la combinazione tra bici aero e posizione più “estrema” porta sicuramente dei vantaggi. 

Le prime pedalate come sono state?

Per la prima settimana ho pedalato per due o tre ore, per non stressare troppo il corpo. Non ho nemmeno fatto sforzi estremi, visto il cambio di posizione, il rischio era che tendini e muscoli potessero risentirne. Dopo poco però ho iniziato con sprint e lavori. 

Le ruote sono Swiss Side, che ci dici?

Hanno una reattività ed una scorrevolezza davvero sorprendenti.

Fra i cambiamenti c’è anche il gruppo: da Campagnolo si è passati a Shimano (foto P. Ballet/A. Broadway)
Fra i cambiamenti c’è anche il gruppo: da Campagnolo si è passati a Shimano (foto P. Ballet/A. Broadway)
Siete passati da Campagnolo a Shimano…

Ci siamo adeguati alla maggior parte del gruppo. Campagnolo aveva un’ottima frenata, non c’era davvero niente da dire. Shimano però ha una cambiata precisa e veloce. In più le leve sono comode per tutti, hanno un’impugnatura versatile, adatta a tutte le tipologie di mani. 

Non dimentichiamo i copertoni, si è passati da Pirelli a Continental.

Questa è stata la parte più delicata. Abbiamo fatto tanti test con varie pressioni, che è la cosa più problematica nei tubeless. Ognuno di noi poi a casa ha fatto e farà delle prove per arrivare preparato alle gare. Il costruttore ti dà una tabella indicativa per peso dell’atleta e misure dei copertoni, poi sta a noi trovare l’equilibrio. 

Hai provato anche occhiali e caschi nuovi?

Abbiamo due modelli diversi di casco: quello leggero per gli scalatori e quello aerodinamico. Ci sono stati forniti entrambi, quindi potremo decidere di volta in volta quale usare. La novità riguarda un dispositivo per agganciare gli occhiali: non si usano più le prese d’aria, ma questo apposito gancio. Anche gli occhiali sono di qualità, ma da questo punto di vista sono uno che guarda al pratico. La lente non si deve appannare e non deve darmi problemi agli occhi. C’è un’altra novità…

Tanti lavori sono stati fatti anche sulla bici da crono (foto P. Ballet/A. Broadway)
Tanti lavori sono stati fatti anche sulla bici da crono (foto P. Ballet/A. Broadway)
Quale?

Gli ingegneri hanno studiato il flusso d’aria tra casco e occhiali, così ci hanno mostrato il modo giusto di indossarli. 

Siete già a pieno regime o mancano dei dettagli?

Stiamo perfezionando tutto. A breve avrò un test da fare sul manubrio. Studieremo la mia impugnatura e il manubrio verrà adattato alla mia mano, per rendere la presa più salda negli sprint.