Giornata di pioggia, programmi stravolti: palestra e rulli

18.01.2023
6 min
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Il Team Corratec è stata l’ultima delle squadre italiane ad aggiungersi alla lista delle professional. Squadra piccola, ma l’entusiasmo, la voglia di fare bene e di mettersi in gioco proprio non mancano. E anche in un giorno di pioggia i ragazzi di Serge Parsani, Francesco Frassi e Fabiana Luperini non si fermano.

A Montecatini hanno svolto il loro mini-ritiro in vista delle prime imminenti gare. Ma la pioggia ci ha messo lo zampino. Tuttavia è stata l’occasione per vedere dal vivo come si riorganizza una squadra in caso di maltempo e di freddo.

Fuori piove, se ne approfitta per fare le foto. Il tempo viene ottimizzato
Fuori piove, se ne approfitta per fare le foto. Il tempo viene ottimizzato

Allarme rosso

Già la sera prima si continuavano a guardare le App meteo e tutte più o meno davano pioggia battente, specie nella prima parte della giornata.

«Se non piove – aveva detto il diesse Frassi – si parte alle 9,30 e si faranno 5 ore. Altrimenti dalle 10 si fanno le foto per il sito e le cartoline e si provano gli ultimi capi del vestiario Veloplus».

E così va: già prima delle 10 i corridori si ritrovano in una stanzone dell’hotel che li ospita appunto per foto e vestiario. Ma resta vivo il discorso dell’allenamento. Coloro che devono andare in Argentina per la Vuelta a San Juan fremono per fare qualcosa. Così optano per andare in palestra. 

«Poi – aggiunge Frassi – se il tempo migliora si esce in bici, altrimenti si fanno i rulli».

In palestra…

In palestra vanno Alex Konychev, Attilio Viviani, Stefano Gandin, Marco Murgano e Nicolas Dalla Valle, mentre German Tivani argentino proprio di San Juan, preferisce saltare la parte a secco. I ragazzi si scaldano sulle spin bike, meglio delle cyclette. Poi passano alla parte dei pesi e del core.

«In questo caso – spiega Attilio Viviani – con le gare imminenti si tende a preferire un tipo di palestra un po’ più “snella”. Quindi meno peso e ripetizioni più rapide. Si cerca di prolungare gli esercizi, magari alternando le gambe come sulla pressa o leg extension, fino anche a 3′. In questo modo, tra peso ridotto e velocità di esecuzione, è un po’ come simulare una SFR, in bici.

«Mentre in altri periodi dell’anno magari alla pressa fai solo cinque ripetute, ma con carichi massimali… da cui “non esci”. In questo caso è un po’ come fare le partenze da fermo in pista con rapportoni lunghi».

I ragazzi alternano la parte bassa con un po’ di core zone: addominali sostanzialmente, del plank, ma non solo.

Per la squadra, un pasto leggero e veloce
Per la squadra, un pasto leggero e veloce

Si esce?

Terminata la parte in palestra, si torna in hotel. Si fa un pasto leggero a base di riso o pasta o patate e null’altro. E questo riguarda soprattutto gli atleti che non faranno nulla e ne approfitteranno per concedersi un giorno di riposo totale, come Van Empel.

Il meteo sembra migliorare, così Frassi parlando fra i tavoli, spinge per uscire. Si faranno un paio di ore con un po’ di fuorigiri, che saranno utili soprattutto ai ragazzi che, dovendo andare in Argentina, tra viaggio e fuso orario staranno almeno tre giorni senza pedalare.

«Non sarebbe male – dice Frassi – riuscire a fare questa pedalata, soprattutto dopo il buon lavoro dei giorni scorsi».

Sui rulli

Però poi riprende a piovere e quindi l’idea di uscire svanisce nuovamente. Meglio evitare di ammalarsi. Tutti (o quasi) sui rulli dunque. Ma i rulli non sono 20 come i corridori, anzi 19… perché Valerio Conti è sul Teide. Bisogna fare i turni. Ci pensa il meccanico, ma la priorità va ancora ai ragazzi che devono andare a San Juan.

Un meccanico presenta a Frassi l’elenco degli atleti che si alterneranno sui rulli. I ragazzi sono liberi di andare a sensazione, ma un po’ tutti optano per velocizzare. Quindi alte cadenze.

«Io ho fatto un’oretta alla fine – spiega però Konychev – e ho inserito anche delle variazioni di forza. Per esempio due minuti e mezzo a 50 rpm alternati a due minuti e mezzo a 90-95 rpm. Un lavoro così aiuta anche a metabolizzare quanto fatto questa mattina in palestra. I battiti cardiaci? Sono arrivato anche a 170 pulsazioni. Ma essendo al chiuso con meno ossigeno salgono un po’ più facilmente e infatti i wattaggi non erano altissimi».

Ecco quindi come si salva una giornata di maltempo. Uscire sarebbe meglio, ma non tutto è buttato via.