La Van Rysel RCR del Team Decathlon-AG2R vista da vicino

08.02.2024
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KORTRIJK (Belgio) – La Van Rysel RCR Team è stata una delle biciclette più osservate nei padiglioni di Velofollies. Abbiamo chiesto di parlarcene direttamente a chi l’ha progettata, ovvero a Jeremie Debeuf: ingegnere e capo del progetto, Product Manager dell’azienda transalpina.

Dal disegno alla bicicletta pronta all’utilizzo sono passati meno di due anni, un lasso di tempo relativamente ridotto. La RCR nasce anche grazie alla collaborazione con ONERA, il laboratorio aerospaziale francese, dirimpettaio della sede Van Rysel a Lille.

Franc Bonamour al recente Tour Down Under
Franc Bonamour al recente Tour Down Under

Come si presenta

L’accostamento con gli standard attuali del mercato, in fatto di design, è reale, ma è altrettanto vero che, man mano che si osserva da vicino la bicicletta, i dettagli e le particolarità non mancano. Sì, ci sono i foderi obliqui posteriori con inserzione ribassata, ci sono tanti concetti aerodinamici e c’è un manubrio completamente integrato ed in carbonio (sviluppato a braccetto con l’italiana Deda). La Van Rysel RCR è una sorta di bici tuttofare, riduttivo categorizzarla “solo” come bici aero. Ha un design molto equilibrato, dal fronte verso il retro.

L’avantreno ha la forcella dritta, con un impatto frontale piuttosto risicato e dei volumi laterali per nulla ingombranti. La testa è arrotondata e non ci sono pinne o protuberanze posteriori che si innestano nell’obliquo. Anche lo sterzo è piuttosto minimale, arrotondato nella sezione frontale, con un “taglio vivo” superiore dove c’è il cap della serie sterzo.

Jerome Debeuf è il padre della Van Rysel RCR Team
Jerome Debeuf è il padre della Van Rysel RCR Team

Deda con specifiche Van Rysel

«Sviluppare e produrre un cockpit integrato non è una cosa facile – prosegue Debeuf – ecco perché ci siamo rivolti e abbiamo chiesto la collaborazione ad una delle aziende leader. Noi abbiamo fornito le specifiche, in modo che il componente si integrasse al meglio con il progetto bici, ma la tecnologia è Deda (che fornisce anche le estensioni per la XCR da crono).

«Il risultato? Una piega particolarmente efficiente, con un’ergonomia che gli permette di essere ampiamente sfruttabile anche dagli scalatori e quando si fa molta salita. Ecco perché si presenta con due svasature vicine all’attacco manubrio».

Carbonio super alto modulo

«Rispetto alla RCR Pro che ha un carbonio in alto modulo – prosegue Debeuf – per la versione Team abbiamo utilizzato un super alto modulo, con una laminazione dedicata. La tecnologia è monoscocca e tutto quello che concerne la progettazione avviene nella sede Van Rysel di Lille. Il disegno della bici nasce anche grazie alla collaborazione con ONERA. Siamo vicini di casa – dice sorridendo Debeuf – un vantaggio che ci ha permesso di interagire in modo semplice, continuativo, anche per più volte nell’arco di una singola giornata. ONERA crea tecnologie per l’aerospazio, per la F1 e per la prima volta è entrata nel mondo delle biciclette.

«Il laboratorio – continua Debeuf – grazie alle simulazioni e alla creazione del design definitivo, quello che vediamo oggi, ci ha dato modo di sviluppare un processo di laminazione che non avevamo mai usato in precedenza. Ne è un esempio l’inserzione dei foderi obliqui, dove le forme estremamente aero concept, collimano con leggerezza e non influiscono sul bilanciamento della RCR».

Inserzione con un’ampiezza notevole quella dei foderi obliqui
Inserzione con un’ampiezza notevole quella dei foderi obliqui

Non solo leggerezza

«Potevamo fare una bici più leggera? Certamente – racconta Debeuf – ma lobiettivo primario non era quello di ridurre il più possibile il valore alla bilancia. Il punto fermo, sin dall’inizio era quello di ottenere il perfetto bilanciamento tra i fattori. Rigidità, stabilità e precisione di guida, anche una rigidità funzionale che non diventasse controproducente nei tracciati estremamente tecnici».

Meno di 800 grammi per la M

La versione Team è equipaggiata con il reggisella full carbon con off-set zero ed ha la stessa forma di quello in dotazione alla RCR Pro (che però è arretrato) e sembra una lama.

La scatola del movimento centrale è larga 86,5 millimetri. E’ arrotondata sotto, ma nel punto di innesto dell’obliquo segue il disegno del profilato che ha un profilo “quasi” a goccia. La scatola è abbondante e squadrata nella parte che si volge all’interno del triangolo.

I perni passanti hanno dimensioni tradizionali e la filettatura di ingaggio è posta all’interno di una ghiera sostituibile. Il foro di uscita del cavo Di2 è posteriore al forcellino, in modo che lo stesso cavo non si danneggi con la catena, rimanendo al riparo anche da eventuali danni laterali (magari in caso di caduta o di un appoggio errato della bici).

Esordio ufficiale con SwissSide

La Van Rysel RCR Team è disponibile nella versione con il montaggio “replica” del team WorldTour. Trasmissione Shimano Dura Ace Di2, sella Fizik e le ruote SwissSide Hardon2 625 Ultimate (con tubeless Continental). Hanno cerchio da 62 millimetri di altezza, ma nel complesso utilizzano una linea produttiva di DT Swiss (i mozzi sono Dicut). Il prezzo di listino della RCR Team è di 9.000 euro.

Van Rysel