A Siena sfreccia Kopecky, ma brilla Persico

05.03.2022
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Ancora una volta è derby Olanda-Belgio. Annemiek Van Vleuten e Lotte Kopecky. Quando l’atleta della Sd Worx taglia il traguardo i giornalisti belgi esultano. E qua e là esulta anche qualcuno in Piazza del Campo. I tifosi del Nord sono ovunque, anche alla Strade Bianche. E fa piacere. Fa piacere vedere quanto ci tengano. Si radunano alle transenne per improvvisare un coro in favore di Lotte. Si radunano loro e si radunano le atlete, le più importanti del WorldTour. Tra loro c’è anche Silvia Persico, della Valcar Travel & Service, che però non appartiene a questa categoria.

Intanto i cori per la Kopecky vanno avanti. Ci sono gli applausi per la Van Vleuten, decisamente contrariata, e gli abbracci per Marianne Vos. Proprio lei, appena esce dalle transenne, è assalita dai suoi connazionali che le chiedono foto a autografi.

Livello alto

Ma prima di arrivare a questo epilogo, tra l’altro al cardiopalma con belga e olandese che si sono prese a spallate nelle ultime curve, si è vissuta una corsa molto intensa e soprattutto molto dura. Il freddo prima e il vento poi, l’hanno fatta da padrona.

Nonostante ciò si sono presentate in 16 negli ultimi quindici chilometri e in una dozzina al triangolo rosso. Segno che il livello si è alzato. Segno che il WorldTour femminile inizia davvero a prendere quota.

E le parole di Elisa Longo Borghini (ottava) sono emblematiche: «Non sono pienamente soddisfatta di me, non lo sono mai a dire il vero, ma con il mio stato di forma va bene. Non sono al massimo, ma il ciclismo femminile è cresciuto molto e non si può più pensare di andare forte da febbraio ad ottobre. Adesso bisogna cercare dei picchi».

Ed evidentemente non è qui a Siena che Elisa aveva previsto un picco. Anche se l’atleta della Trek-Segafredo comunque non è andata assolutamente male.

Scenari stupendi nel senese. Oggi sole, vento e freddo
Scenari stupendi nel senese. Oggi sole, vento e freddo

Però la Persico!

Ma forse la notizia più bella per i colori italiani quest’oggi è riposta proprio in quella ragazza che ha “osato” intromettersi nel giro delle grandi, Silvia Persico.

L’atleta della Valcar inizia a raccontare le sue sensazioni e la sua corsa, quando al telefono ecco Davide Arzeni, il suo diesse.

«Sono contenta – ci dice con occhi soddisfatti Silvia – davvero. Quando sono arrivata all’ultimo chilometro e mi sono ritrovata con tutte queste campionesse nel drappello di testa mi sono detta: “Adesso però credici. Quello che viene, viene. Non mollare”. Ho insistito finché ho potuto, ma poi mi sono mancate le energie.

«Volevo concludere nelle dieci, lo ammetto, ma non so ancora quanto sia arrivata. Da parte mia ho dato tutto. Oggi stavo bene».

Silvia è arrivata giusto decima. Risultato centrato dunque, ma quel che conta davvero è che una prestazione così in una gara di questo livello ti dà fiducia nei tuoi mezzi, ti fa crescere. E viene dopo il podio iridato nel cross. Insomma due indizi fanno (quasi) una prova.

«Da dopo il mondiale ho qualcosa in più. Spero di continuare così, anche come squadra. Il cross aiuta in una gara simile, ma quel che conta sono le gambe. Lì si fa tutto in un’ora. Però guidando bene la bici si risparmiano un bel po’ di energie mentali sugli sterrati. Tanto più che negli ultimi 40-50 chilometri c’era tanto vento e si sono aperti dei ventagli».

«Ora so che la prossima volta posso arrivare ancora più avanti. E adesso? Adesso pensiamo al Belgio».

Silvia in realtà già ha corso lassù. Ha preso parte a tre gare e tornerà per Gp Oetingen, Ronde van Drenthe e Nokere Koerse. Non sarà presente al Trofeo Binda, proprio per ottenere il massimo in ottica Fiandre. Intanto correrà domani al Trofeo Oro in Euro a Montignoso (Massa Carrara).

Silvia leader

E dall’altra parte del telefono Arzeni cosa dice? 

«Silvia – spiega il “Capo” – è cresciuta moltissimo quest’inverno. E’ cresciuta di testa, il motore lo ha sempre avuto. Adesso sa che può stare là davanti. Ha deciso che era il momento di fare il salto di qualità. Gli altri anni poi aveva dovuto tirare spesso per le sue compagne, adesso invece ha un po’ più spazio. E anche questo conta».

In effetti la squadra è abbastanza sulle sue spalle. In due stagioni il team rosa ha visto partire campionesse come Cavalli, Guazzini, Balsamo… non è facile ripartire. Ma il gruppo è forte e le ragazze non si risparmiano mai. Anche quando le cose non vanno bene.

«Sapete che giovedì l’ho rimandata a casa? – riprende Arzeni – Silvia non stava bene. Erano un paio di giorni che aveva un raffreddore fortissimo. Mi ha detto che si sentiva la febbre e così l’ho fermata. In pratica questa settimana non si è mai allenata. Lunedì avevamo corso, martedì aveva riposato. Mercoledì dovevamo fare delle foto. Giovedì, come vi ho detto, l’ho mandata a casa e ieri ha fatto una sgambata».

«Quello di oggi è il nostro miglior risultato di sempre alla Strade Bianche. Credo che avessimo un trentesimo posto come miglior piazzamento. Siamo forti dai!».

Elisa Balsamo, Madrid, Ceratizit Challenge by La Vuelta, 2020

Balsamo, una freccia nel cuore di Madrid

08.11.2020
4 min
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Elisa Balsamo è al settimo cielo e ne ha ben donde. Per come si era messa la stagione, dopo la caduta della Gand-Wevelgem che le aveva portato 18 punti sul ginocchio sinistro, chiunque altro avrebbe accompagnato la bici mesta in garage, dandole appuntamento alla prossima stagione. Ma Elisa Balsamo non è chiunque altro. Si è rimboccata le maniche. E’ tornata in gruppo dieci giorni dopo a De Panne. E’ uscita in crescendo dal campionato italiano dopo aver lavorato sodo per Elisa Longo Borghini. Ed è partita per conquistare la Spagna. Ma prima, dovendo partecipare anche agli europei in Bulgaria, si è concessa le giuste sessioni di lavoro in pista, che magari le hanno messo nelle gambe la velocità giusta. E oggi, sul rettilineo di Madrid che un po’ sale, nella terza e ultima tappa della Ceratizit Challenge by La Vuelta, la sua volata (foto di apertura di Twila Muzzi) è stata un bel capolavoro di freddezza e istinto.

«Proprio istinto – sorride Balsamo – perché quando sei lì, non hai tanto tempo per pensarci. Il velocista lo vedi anche in queste situazioni. La squadra mi ha portato fino ai 200 metri con un lavoro eccezionale e a quel punto è partita la Wiebes. Ho capito che era troppo presto e ho aspettato, anche perché la strada saliva leggermente. Ed è stata la decisione giusta».

Elisa Balsamo, Chiara Consonni, Madrid, Ceratizit Challenge by La Vuelta, 2020
L’abbraccio di Chiara Consonni dopo la vittoria (foto Twila Muzzi)
Elisa Balsamo, Chiara Consonni, Madrid, Ceratizit Challenge by La Vuelta, 2020
L’abbraccio di Chiara Consonni (foto Twila Muzzi)

Valcar in caccia

La Valcar-Travel è arrivata in Spagna sapendo di incontrare terreno adatto per le sue ruote e così è stato.

La prima tappa a Escalona, con il secondo posto di Elisa dietro la Wiebes, più che un boccone di traverso è stata letta come un presagio.

La crono di Boadilla del Monte, in cui Elisa Longo Borghini è salita al secondo posto in classifica, è stata per la Valcar una giornata di… riflessione, con Cavalli e Guazzini meglio di Balsamo, ma comunque tutte ben lontane da Brennauer che ha vinto.

Infine a Madrid, la ciambella è riuscita col buco, grazie al lavoro eccezionale Vittoria Guazzini e Ilaria Sanguineti, che sono uscite a circa un chilometro dal traguardo per pilotare la compagna nello lo sprint. E questa volta Elisa non ha sbagliato una pedalata, lasciandosi dietro l’olandese, poi la ritrovata Bastianelli e una sfilza di italiane, a cominciare dalla compagna Consonni e via via con Zanardi e Guarischi

Volata all’insù

Il circuito di Madrid sembra piatto, ma non lo è. La Gran Via da un lato scende, ma dall’alto sale e proprio da quella parte viene messo per tradizione l’arrivo.

«E per me è stato un bene – spiega Balsamo – perché preferisco le volate più impegnative. E poi il treno è stato davvero impeccabile. Ho una buona condizione, anche se quest’anno la sfortuna non è mancata, Covid a parte. Venire in Spagna è stato giusto e devo dire che era tutto talmente transennato e sotto controllo, che in gruppo ci siamo sentite sempre molto tranquille e al sicuro. Piuttosto anche oggi in volata si è fatta sentire la mancanza del pubblico. E domattina abbiamo il volo per Sofia e da lì andremo subito in pista a Plovdiv. Speriamo di disputare un bell’europeo. Farò quartetto, madison e omnium. Abbiamo lavorato tanto in pista, speriamo vada tutto bene. Il covid ha decimato la spedizione italiana, ma sono dell’idea che quello che è successo a Pippo, Scartezzini e Bertazzo può capitare a tutti. E’ impossibile stare attenti a tutto, ti puoi contagiare anche in hotel con il pulsante dell’ascensore. Perciò prendiamo il buono che viene e poi ce ne andremo un po’ in vacanza fino a metà dicembre».

Selfie Marta Bastianelli, Ale BTC Ljubljana, Madrid, Ceratizit Challenge by La Vuelta
Un selfie per Marta Bastianelli e la Ale BTC Ljubljana a Madrid, prima del via
Selfie Marta Bastianelli, Ale BTC Ljubljana, Madrid, Ceratizit Challenge by La Vuelta
Bastianelli, un selfie prima del via

Sorrisi azzurri

A margine della vittoria di Elisa, meritano un applauso Elisa Longo Borghini e Marta Bastianelli.

La prima in Spagna nemmeno voleva andarci, ricordate le sue parole alla vigilia dei tricolori? Invece il nuovo approccio rilassato alle corse e lo spirito libero con cui quest’anno ha affrontato ogni sfida le hanno portato in dote il secondo posto finale. Sarebbe stato meglio per lei avere la crono, una tappa dura e poi la volata finale, ma gli spagnoli questa volta hanno disegnato con troppo garbo.

La seconda, partita per onore di firma dopo il periodo di quarantena forzata in Belgio, non è riuscita a fare la prima volata, ha sofferto nella crono, ma ha centrato il podio nell’ultimo giorno.

«Non sono sicuramente nelle condizioni fisiche migliori – ha detto Bastianelli –  sinceramente non pensavamo nemmeno al podio. Però l’esperienza insegna che la testa ti permette sempre di spingerti oltre i tuoi limiti e quindi sono comunque contenta, più che per me devo dire per tutta la squadra. Io devo rimettermi in forma e punterò tutto sul prossimo anno, ma sono felice per il team perché è sempre una bella vetrina conquistare un podio in una gara WorldTour importante come questa e dopo il brutto periodo che abbiamo passato ultimamente».

Elisa Longo Borghini, Katia Ragusa, Marta Cavalli, tricolore donne elite, Breganze 2020

Tricolore donne, gli scatti da ricordare

01.11.2020
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Il tricolore delle donne elite, corso ieri a Breganze, ha chiuso la stagione delle ragazze in Italia. Per alcune rimane l’obiettivo della Vuelta Espana del 6-8 novembre e poi sarà tempo di vacanze.

Elisa Longo Borghini (maglia Fiamme Oro, team di appartenenza la Trek-Segafredo) ha conquistato la maglia tricolore. Alle sue spalle Katia Ragusa, poi Marta Cavalli. Noi abbiamo raccontato la corsa parlando anche con Giorgia Bronzini, tecnico di Elisa, e con Tatiana Guderzo, che ci ha raccontato la sua storia pazzesca.

Ma adesso, riordinando le foto della corsa tricolore, ecco una galleria di immagini per rivedersi e riguardare le protagoniste, prima che inizi il meritato riposo…