Marta ed Elisa, storie diverse e l’iride a vent’anni

23.02.2022
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E’ difficile dire se la notizia di domenica scorsa sia stata la seconda vittoria di Marta Bastianelli in pochi giorni o il fatto che per ottenerla si sia dovuta lasciare indietro Elisa Balsamo. Sta di fatto che quando la romana ha capito di doversela giocare contro la campionessa del mondo, ha chiesto a Sofia Bertizzolo di portarla alla sua ruota. E a quel punto ha atteso i 200 metri lanciando il testa a testa che l’ha vista imporsi sul traguardo di Valencia.

«Ho cominciato bene – dice con un sorriso così, subito prima di andare a riprendere Clarissa al pulmino della scuola – anche se non ho cambiato nulla rispetto al passato. Forse ha inciso la serenità di pensare che sarà l’ultimo anno e il fatto di vivere una situazione senza particolari ansie. Forse ho ripreso a stare bene fisicamente dopo gli acciacchi dell’anno scorso…».

Soddisfazione doppia per Marta a Valencia dopo la vittoria su Elisa Balsamo
Soddisfazione doppia per Marta a Valencia dopo la vittoria su Elisa Balsamo

La più forte del mondo

Sarà davvero l’ultimo anno? Se pensarlo alleggerisce la tensione, le buone sensazioni in bici riaprono la porta su una scelta che dovrebbe essere definitiva. E siccome questo sì potrebbe essere un pensiero destabilizzante, Marta ha deciso di riporlo nel fondo di un cassetto, riservandosi di riprenderlo quando la stagione avrà emesso i suoi verdetti.

«Nel finale di tappa – dice – ero concentrata sulla volata. Non erano rimaste tante velociste, giusto la Balsamo e io. La Wiebes si è fatta sotto alla fine, ma era sfinita e ha ceduto. Devo dire grazie a Sofia Bertizzolo che mi ha portato fino alle ruote giuste e quando ho capito che me la sarei giocata contro la più forte del mondo, ho cercato di fare al meglio il mio lavoro ed è andata bene».

Marta Bastianelli (qui con Bronzini) ha vinto il mondiale a 20 anni: 2 meno di Elisa Balsamo
Marta Bastianelli (qui con Bronzini) ha vinto il mondiale a 20 anni: 2 meno di Elisa Balsamo
Perché dici che è la più forte del mondo?

Perché è giovane e ha margini incredibili. Perché a 22 anni è già una delle più forti. Perché tiene su certe salite ed è velocissima. Perché ha una forza mentale notevole. Lo vedi se un’atleta è forte ed Elisa è incredibile. E poi mi piace tantissimo come persona.

Se lei è la più forte del mondo, tu che l’hai battuta cosa sei?

Anche io sono stata campionessa del mondo (scoppia a ridere, ndr) e sono stata battuta. Nessuna è imbattibile e lei ha dimostrato la sua superiorità nella prima tappa, che era dura. E’ rimasta davanti e ha vinto la volata.

Tu hai vinto il mondiale a 20 anni, due meno di Elisa. Che effetto fa a quell’età un peso del genere?

Me lo sono chiesta anche io. Ho pensato che a me la maglia pesò tantissimo, invece lei sembra super disinvolta. Dopo la prima tappa, siamo andate a farle i complimenti e le abbiamo detto proprio questo: «Ma a te questa maglia non fa proprio nessun effetto?». Elisa ha sorriso.

Bastianelli Balsamo Leuven 2021
Mondiali di Leuven, dopo l’arrivo l’abbraccio bellissimo fra Balsamo e Marta Bastianelli
Bastianelli Balsamo Leuven 2021
Mondiali di Leuven, dopo l’arrivo l’abbraccio fra Balsamo e Bastianelli
Elisa ha alle spalle uno squadrone, forse la Safi-Pasta Zara di allora non era così forte per te…

E’ quello che ha detto anche lei, guardando le ragazze della Trek-Segafredo. Ha indicato la Longo Borghini e Ellen Van Dijk e mi ha detto: «Se a tirarmi la volata c’è gente così, come faccio a sbagliarle?». Non ha tutti i torti…

Longo Borghini, Bastianelli, Balsamo: un pezzetto della nazionale di Leuven…

Quando vedo loro, mi sento a casa. Alla Longo piace mettersi a disposizione, ma io credo che possiamo ancora tutte fare delle belle cose nelle corse importanti.

Si può fare un bilancio di questi primi mesi con il UAE Adq Team?

Il pacchetto è lo stesso di prima, anche se in ritiro sono stati con noi il team manager Rubens Bertogliati, Melissa Moncada che è presidente del team e anche Mauro Gianetti. C’è un po’ di aria nuova e ci sono ragazze che sarebbero arrivate a prescindere dal cambio di sponsor. Io continuo a lavorare con Pino Toni, con la supervisione di Michele Devoti che sovraintende la preparazione di tutte e alcune ragazze le segue in prima persona (Mavi Garcia, ad esempio, ndr).

Si percepisce che alle spalle del team adesso c’è una realtà ben più grande rispetto a prima?

Con l’Alé sono stata bene per cinque anni, mi sono lasciata in buoni rapporti da persona matura, ma non vi nego che ci sono state alcune promesse non mantenute che mi hanno un po’ delusa! Adesso si sente chiaramente che dietro alla squadra c’è una struttura davvero grande, si parla di altre realtà ed è palpabile il fatto che ci avvicineremo sempre di più alla realtà del team maschile.

Dopo la vittoria, il UAE Adq Team ha fatto giustamente festa attorno a Marta
Dopo la vittoria, il UAE Adq Team ha fatto festa attorno a Marta
Che cosa ti è parso di Safia Al Sayegh, la campionessa degli Emirati?

E’ davvero una ragazza in gamba, che in ritiro si è trovata benissimo con noi. Si vede che con le strade di laggiù la sua preparazione era inferiore alla nostra, ma non si è mai tirata indietro. Le corse cui ha partecipato sono diverse dalle nostre e spero che ora trovi il modo di prepararsi al meglio. La particolarità rispetto alle nostre abitudini è che debba correre sempre con il velo. Ho idea che allenarsi nel deserto dovendosi coprire sia parecchio impegnativo.

E tu come stai?

Le gambe stanno bene, a prescindere che sia o meno l’ultimo anno. Voglio stare con i piedi per terra. Ogni anno si ricomincia, si tira una riga e si riparte. A Valencia mancava la SD Worx, mancavano alcune delle forti. Lo stesso sono pronta per la Omloop Het Nieuwsblad e le strade del mio Nord. So per certo che prenderò la mia dose di schiaffoni, ma di quelli non ho mai avuto paura.