KTM Revelator Alto, alcuni dettagli della nuova bici

03.07.2022
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La quarta generazione della KTM Revelator prende ufficialmente forma. Continuerà ad utilizzare il suffisso Alto, che la categorizza come bicicletta superleggera e dedicata agli amanti delle salite.

Il design e l’impatto estetico viene in parte rivisto, ma non cambia lo stile iconico di una bicicletta capace di far collimare sostanza e leggerezza. La nuova Revelator Alto ha già debuttato al Delfinato ed è in corsa al Tour de France.

Lo sterzo e la forma “aero-asimmetrica” dell’obliquo
Lo sterzo e la forma “aero-asimmetrica” dell’obliquo

Revelator Alto 2022, cosa notiamo

Dal fronte verso il retro si nota una forcella con gli steli dritti, ma con i profili meno marcati rispetto alla versione precedente, in particolar modo nella parte bassa. La testa della forcella ha una sezione meno squadrata e più armoniosa; si adatta perfettamente al profilato dello sterzo.

Questo ha un’evidente nervatura nel punto di giunzione con l’orizzontale, con l’obiettivo di aumentare la rigidità del comparto. Il volume più ampio rispetto al passato è ripetuto anche verso l’obliquo, con una sorta di squadratura verso l’interno della bici. La battuta superiore dello sterzo è di matrice ACR.

L’orizzontale prosegue piatto e sfinato, fino al punto della chiusura del reggisella che non prevede il prolungamento del piantone verso l’alto. L’obliquo ha un’evidente asimmetria che emerge man mano che si innesta nella scatola centrale. Quest’ultima è maggiorata e ricorda da vicino i volumi delle bici da crono più moderne.

Il piantone è il naturale alloggio del seat-post specifico, quello con una forma triangolare, lo stesso usato per la Revelator Alto della versione precedente. Il seat-tube è più magro e sagomato nella parte inferiore, rientra per lasciare luce al passaggio della ruota.

Obliqui ribassati, ma diversi

I foderi obliqui hanno l’inserzione ribassata, ma rispetto al passato, viene abbandonato l’innesto piatto/disassato. Sono leggermente sfinati e seguono il concetto delle altre tubazioni con un impatto frontale risicato. Il punto di contatto con il piantone ci mostra una sorta di “abbraccio” e spanciatura verso l’esterno del telaio.

Luca Mozzato al recente Campionato Italiano
Luca Mozzato al recente Campionato Italiano

Il giudizio di Mozzato

Luca Mozzato, vicentino di 24 anni, sta usando la nuova bici al Tour de France e ieri, nella prima tappa in linea, è stato anche il miglior italiano: nono nella volata vinta da Jakobsen.

«Noi corridori – spiega – ne siamo tutti contenti. E’ l’evoluzione della Alto e con i cavi integrati è anche più aerodinamica. E’ un buon compromesso fra una bici da salita e una con una vocazione aero maggiore. Al Tour, tolte le prime velocissime tappe, penso che tutti noi della B&B Hotels-KTM opteremo per questo modello.


«Me l’hanno data al Delfinato, con l’obiettivo di prendere la giusta confidenza. A parità di taglia è più corta della precedente, perché ha un reach più contenuto. Io di solito uso una taglia S con attacco manubrio da 140, ho il busto più lungo, rispetto alle gambe. Nel caso della nuova Alto, ho dovuto prendere una misura superiore, quindi una 55, ma sempre con attacco da 140 millimetri».

Le versioni e gli allestimenti

Le versioni sono tre e sono tutte full carbon, con delle specifiche differenti in base al modulo di carbonio: Exonic, Master ed Elite.

KTM Revelator Alto Exonic è disponibile con un solo allestimento e una combinazione cromatica. La trasmissione è Shimano Dura-Ace 12v e le ruote DT Swiss full carbon PRC Spline. Come vuole la tradizione, questo modello è il top di gamma, per componentistica e valore alla bilancia.

La versione Master ha di base lo Shimano Ultegra Di2 12v, le ruote Mavic con profilo medio/basso ed è disponibile in cinque combinazioni cromatiche, di cui una Team Replica Man in Glaz.

Davvero interessante l’allestimento Elite, disponibile con la trasmissione Sram Rival AXS, oppure con il nuovo 105 Di2 a 12 velocità (è previsto anche un allestimento con la trasmissione meccanica 105 a 11 rapporti). Le colorazioni sono cinque.

In seguito verranno comunicati i prezzi di listino precisi e le tempistiche di consegna.

Ktm Bikes

Nuovo Shimano 105, sarà a 12 velocità e Di2

29.06.2022
5 min
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Il ciclo di rinnovamento della piattaforma road dell’azienda giapponese si completa con il nuovo pacchetto categorizzato come entry level. Il nuovo Shimano 105 della serie R7100 diventa a 12 rapporti e mutua la tecnologia Di2 dalle trasmissioni Ultegra e Dura-Ace di ultima generazione. E il peso di un pacchetto completo? 2.953 grammi dichiarati (combinazione 50/34 con pedivella da 172,5 e 11/34 per i pignoni). Entriamo nel dettaglio.

Il pacchetto 105 con le ruote C32 TL
Il pacchetto 105 con le ruote C32 TL

Trasmissione elettromeccanica ovunque

Dal primo Di2, che lo ricordiamo è stato lanciato nel 2009, sono passati “solo” 13 stagioni, ma i passi da gigante che ha compiuto la tecnologia nello sport, ha cambiato completamente il modo vedere, approcciare e interpretare la bicicletta. Dall’alto verso il basso dei listini, l’elettronica è disponibile in ogni segmento del mercato e il nuovo Shimano 105 Di2 a 12 velocità ne è un esempio.

E poi c’è il fattore peso, che pur non essendo il focus principale del sistema 105, è comunque da considerare, a favore di un’utenza sempre più esigente e specializzata anche nelle fasce medie e basse del mercato. Dura-Ace 2.396 grammi, 2.668 per Ultegra e 2.953 per il nuovo Shimano 105 (le configurazioni Dura-Ace e Ultegra tengono conto delle guarniture 52-36 e dei pignoni 11-30) .

Science of Speed concept

Il claim è stato utilizzato in occasione del lancio ufficiale del Dura-Ace a 12 velocità, che non ha visto solo i 12 pignoni posteriori come novità principale, ma una serie di nuovi ingressi come il semi-wireless, il design e anche la app di gestione E-Tube. Anche il 105 di nuova generazione fa parte del progetto che vede la tecnologia Di2 (Digital Integrated Intelligence) al centro. Gli shifters trasmettono i dati al cambio posteriore, che integra la centralina e funge come una sorta di fulcro e smista i dati. I due manettini funzionano grazie a due batterie con la forma di una moneta e sono sostituibili (proprio come Dura-Ace e Ultegra).

Il bilanciere posteriore ed il deragliatore sono uniti alla batteria con dei cavi, gli stessi usati nell’ambito di EP8, il sistema dedicato alle e-bike. La batteria è interna al telaio della bicicletta. Tutte le funzioni e le eventuali personalizzazioni avvengono tramite cavo collegabile al pc (tramite la porta del cambio posteriore, che è anche il punto di ricarica per la batteria interna), oppure tramite la app E-Tube Project per smartphone. La nuova interfaccia rende configurabile la trasmissione con la maggior parte dei device presenti in commercio.

L’ergonomia è di casa

Anche dal punto di vista estetico, il nuovo Shimano 105 è facilmente accostabile ai due gruppi più in alto nella gamma Shimano. Le due leve degli shifters sono più efficienti, più aerodinamiche e i pulsanti di azionamento della trasmissione sono “più esterni”, con l’obiettivo di facilitare la cambiata, sempre e a prescindere dalle condizioni esterne. Così vale anche per il sistema frenante, ora più silenzioso e con un’extra tolleranza tra disco e pastiglie. Quest’ultimo è stato semplificato anche nelle fasi di manutenzione, con particolare riferimento alle operazioni di cambio del liquido.

Le guarniture, i pignoni e i materiali

Le combinazioni anteriori sono due, 50-34 e 52-36 (con lunghezze di 160, 165 e 170, 172,5 e 175 millimetri), così come per le cassette posteriori, 11-34 e 11-36. Le pedivelle sono in alluminio, costruite con applicazione Hollowtech II, ovvero con le pedivelle cave all’interno. In alluminio sono anche le leve dei manettini e non è presente il composito nel cambio posteriore.

I pignoni invece sono in acciaio e sono compatibili con le “vecchie” ruote libere ad 11 velocità. I dischi sono molto simili a quelli di Ultegra e Dura-Ace, per design e materiali di costruzione. Sono disponibili con i diametri da 140 e 160 millimetri. Indicativamente il prezzo di listino di un sistema 105 completo è di 1500 euro.

Nuove anche le ruote

E saranno in due versioni, per due differenti altezze del cerchio: 32 e 46 millimetri, entrambe TL (tubeless). C32 e C46, che si sposano con il DNA delle C36 e C50, ma con un profilo meno impegnativo. Hanno il cerchio in carbonio e un canale interno di 21 millimetri di larghezza. Le WH-RS710 C32 TL (1179 euro di listino) hanno un valore alla bilancia dichiarato di 1502 grammi la coppia (665+839), mentre le C46 (con lo stesso prezzo delle C32) di 1610 (719+893).

Shimano

Miche Supertype 550 T DX, le ruote per tutti. Anche per i pro’

23.06.2022
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Le Supertype fin dalla loro creazione hanno rappresentato un’innovazione sotto molteplici aspetti. In particolare le 550 T DX sono il fiore all’occhiello di Miche in campo prestazionale. Una coppia di ruote top di gamma che fanno del peso e della scorrevolezza i cavalli di battaglia. Infatti il Team Drone Hopper-Androni Giocattoli le ha scelte per vestire e completare il look delle proprie Bottecchia anche durante questa stagione.

Sono state ideate e progettate prevalentemente per uso in gare di velocità come cronometro e sprint, dove la capacità di penetrazione aerodinamica e la rigidità diventano fattori fondamentali. Caratteristiche che però non escludono un utilizzo su salite e percorsi di media montagna, anche grazie alle tecnologie implementate. Queste Supertype sono un concentrato di performance che esaltano le caratteristiche della bici, formando una perfetta armonia tra atleta, mezzo e asfalto.

L’utilizzo di queste ruote in salita è sorprendente grazie alla loro versatilità di utilizzo
L’utilizzo di queste ruote in salita è sorprendente grazie alla loro versatilità di utilizzo

Ruote per la gara

Miche per queste Supertype 550 T DX non si è limitata a progettare un modello che sbaragliasse la concorrenza sotto l’aspetto aerodinamico, ma è andata oltre. Infatti le prestazioni e la leggerezza sono garantite dall’utilizzo di materiali tecnologicamente avanzati. Una ricetta perfetta che si traduce in versatilità su pianura e salita

Interamente realizzate in Italia, queste ruote sono il massimo che l’azienda veneta mette a disposizione degli stradisti più esigenti. Non a caso sono state scelte dal Team Drone Hopper-Androni Giocattoli per correre anche in questa stagione. Un binomio che ne fa un esempio vincente pronto ad essere emulato sulle strade di tutti i giorni.

Il canale è predisposto per ospitare tubolari da 23 mm a 32 mm
Il canale è predisposto per ospitare tubolari da 23 mm a 32 mm

Cerchi aero

Le ruote 550 T DX sono costruite con un profilo da 50 mm a sezione maggiorata. I cerchi sono in fibra di carbonio 3K con laminazione in carbonio high-modulus. Sono disponibili con profilo da 38 mm e 50 mm per il montaggio di tubolari da 23 mm a 32 mm. 

La laminazione della fibra di carbonio in 3K ed il profilo aerodinamico, permettono di valorizzare la propria bici con ruote particolarmente rigide ma al contempo leggere, performanti, e facili da guidare. Una combinazione di caratteristiche che hanno colpito i più esperti ma che sono apprezzabili anche da chi non vanta una sensibilità avanzata. 

I mozzi sono un’acceleratore di prestazioni e peculiarità tecniche frutto della casa veneta
I mozzi sono un’acceleratore di prestazioni e peculiarità tecniche frutto della casa veneta

Mozzi premium

La cura del dettaglio e delle prestazioni da parte di Miche passa ovviamente anche dalle parti più sensibili e importanti dei cerchi. Infatti per quanto riguarda il mozzo, è stato scelto di utilizzarne uno in alluminio 7075 con flange maggiorate e raggiatura straight pull con pattern 14+7 . Sono inoltre presenti ghiere di registrazione del movimento sia all’anteriore che al posteriore.

Per quanto riguarda la chiusura del disco frenante, è consigliato l’utilizzo solo ed esclusivamente della ghiera Shimano originale per perno passante, con foro interno da 27 mm. Le forze di trazione e di frenata vengono espresse in maniera ottimale, mantenendo il peso estremamente contenuto. Il movimento è su cuscinetti sigillati SKF e il corpo ruota libera è ottenuto a CNC da AL 7075 T6 e titanio.

I fiori all’occhiello delle Supertype sono la velocità e l’aerodinamica durante sprint e crono
I fiori all’occhiello delle Supertype sono la velocità e l’aerodinamica durante sprint e crono

Peso e prezzo

L’ago della bilancia di queste Supertype 550 T DX si posizione sui 1.488 grammi. Un peso piuma considerate le caratteristiche tecniche e il profilo scelto. Il prezzo consultabile sul sito nella versione descritta è di 2249,99 euro.

Miche

Dal 2023 Shimano Italia distribuirà la gamma Continental

15.06.2022
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A decorrere dal prossimo 1° gennaio 2023, Shimano Italia distribuirà i prodotti del brand tedesco Continental relativi alla bicicletta. Tutti i rivenditori specializzati del nostro paese avranno dunque così la facoltà di ordinare direttamente dal catalogo Shimano Italia gli pneumatici da corsa, quelli riservati alla Mtb, ma anche i prodotti che Continental dedica al gravel e urban. 

La Dogma F di Van Baarle vittoriosa alla Roubaix montava coperture Continental Grand Prix 5000 S
La Dogma F di Van Baarle vittoriosa alla Roubaix montava coperture Continental Grand Prix 5000 S

Superato il test Roubaix

Parlando più strettamente di prodotto, la gamma Continental Bicycle Tyres include l’apprezzato pneumatico per ciclismo su strada Grand Prix 5000. Quello che ha “accompagnato” Van Baarle e la sua Pinarello Dogma F al successo in occasione dell’ultima Parigi-Roubaix. Ci sono anche le coperture specifiche per il gravel della linea Terra e gli pneumatici specifici per “l’offroad” sviluppati utilizzando la tecnologia Gripology (la scienza dell’aderenza), sviluppata in strettissima collaborazione con alcuni dei migliori atleti professionisti in circolazione. Inoltre, non va dimenticato che in tema di sostenibilità, lo pneumatico Urban TaraxagumTM di Continental, creato mediante l’impiego di gomma di tarassaco, continua a ricevere riconoscimenti internazionali proprio per il suo approccio pionieristico al tema “green”. 

La nuova sede di Shimano Italia a Rho, Milano
La nuova sede di Shimano Italia a Rho, Milano

150 anni di esperienza

«Poter aggiungere la gamma di pneumatici per ciclismo Continental al nostro portfolio di brand in distribuzione commerciale – ha dichiarato Eduardo Roldan, il Managing Director di Shimano Italia – rappresenta per noi una grandissima opportunità, di cui siamo realmente orgogliosi. I prodotti Continental sono sempre stati sinonimo di alta qualità e non c’è alcun dubbio che si adattano perfettamente alla nostra offerta. Non vediamo l’ora di incominciare a lavorare insieme per il rafforzamento del marchio Continental sul nostro mercato. L’obiettivo sarà di rendere gli stessi prodotti ampiamente disponibili sia per i rivenditori sia, conseguentemente, per i consumatori. I nostri rappresentanti sono già a disposizione dei rivenditori per qualsiasi necessaria informazione».

Marco Cittadini (PR, Communication & Sport Marketing Coordinator Shimano Italy)
Marco Cittadini (PR, Communication & Sport Marketing Coordinator Shimano Italy)

«Siamo orgogliosi di aver affidato la distribuzione dei nostri prodotti ad un partner riconosciuto come Shimano Italia» ha ribattuto Felix Bremer, Head of Sales EMEA di Continental Bicycle Tyres. «La fiducia che la stessa Shimano Italia ripone in noi rappresenta il segnale che siamo sulla strada giusta nello sviluppare i nostri prodotti. Questo è una bella motivazione per sviluppare ulteriormente tutta la gamma di alta qualità».

Continental è un brand di riferimento mondiale per la produzione di pneumatici per biciclette, settore nel quale “conta” ben con 150 anni di esperienza. Tutti gli pneumatici Continental nascono nel centro di sviluppo a Korbach in Germania, e molti degli stessi sono completamente “Handmade in Germany”. 

Shimano

Continental

Wilier Filante SLR, molto più che una bici aero

25.05.2022
7 min
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Il test della Wilier Filante SLR, non solo una bici aero concept.

La Wilier Filante SLR non è solo l’evoluzione della bicicletta aerodinamica, ma è un concentrato di soluzioni di design, di eleganza e del binomio perfetto che si può ottenere tra la leggerezza e l’aero concept. Questa è una bici da corridore, senza se e senza ma, una delle poche aero che in salita spinge tanto quanto una una bicicletta da scalatore. E’ briosa e decisa nelle traiettorie, con un’agilità non comune a questa categoria di prodotti.

Una colorazione cangiante e una tubazione obliqua non eccessiva
Una colorazione cangiante e una tubazione obliqua non eccessiva

Wilier Filante e l’evoluzione della specie

Il progetto Filante è la naturale evoluzione della piattaforma Air e Cento10, ovvero la famiglia di biciclette aerodinamiche di casa Wilier. Un aspetto facile da comprendere, ormai ben noto, eppure ci troviamo di fronte una bicicletta completamente stravolta, che non ha nulla in comune con le aerodinamiche delle generazioni precedenti.

La Filante SLR è leggera, con un telaio da 870 grammi (dichiarati e la bicicletta test nella sua totalità ha un peso rilevato di 7,1), è moderna e sfrutta a pieno l’integrazione dei componenti, ma anche un design votato a far collimare efficienza e stile. E l’aerodinamica? C’è e non è nascosta, ma anche in questo caso sfrutta uno step superiore, con quelle tubazioni che non sono mai eccessive e “non stancano l’occhio”.

I tubi non sono tutti uguali

La Wilier Filante SLR è un monoscocca in carbonio e per la sua costruzione è stata utilizzata la stessa fibra composita della 0 SLR. Inoltre, solo nei punti strategici, è stata inserita la resina Liquid Cristal Polymer, con l’obiettivo di irrobustire i comparti senza gravare sul valore alla bilancia. Le sei taglie disponibili hanno delle tubazioni dedicate, in modo da offrire le risposte e doti di rigidità adeguate taglia per taglia. Per questo motivo anche l’orientamento delle fibre è dedicato e specifico.

E poi c’è quel passaggio ampio nella forcella e nel carro posteriore, un altro dettaglio che fa aumentare il valore tecnico della Filante SLR e non comune a questa categoria di biciclette. I due passi ruote sono ampi e lasciano parecchia luce tra pneumatico e profilati (obliqui e foderi della forcella).

Il piantone cambia volume più volte
Il piantone cambia volume più volte

Due componenti fanno la differenza

La bicicletta in test è quella che prevede la trasmissione Shimano Dura Ace a 12 velocità, ma ci sono due comparti che si abbinano alla perfezione. Il primo è quello che si riferisce alle ruote, con le Wilier SLR42, belle da vedere e gratificanti in fatto di performance. Sono un buon compromesso tra rigidità, scorrevolezza, comfort e “vestono” la bicicletta. Sono un ottimo prodotto anche per i macinatori di chilometri e sono adatte a differenti tipologie di utenza.

Il secondo è il cockpit integrato, il Filante Bar e questo può fare la differenza sul comparto anteriore. E’ rigido, si integra perfettamente al design della bici e nasconde al suo interno le guaine. Si adatta allo sterzo di matrice ACR, dove al suo interno non sono previsti blocchi: il manubrio ruota da parte a parte. La curva del manubrio è compact, con lo stem che ha dei gradi negativi che variano in base alle misure. La sezione dritta è piatta, ma non ingombrante e anche in salita è ampiamente sfruttabile. Wilier Filante Bar è un gran bel manubrio.

Le nostre considerazioni

Quando si utilizzano biciclette del genere è sempre necessario e fondamentale entrare nell’ottica che sono mezzi da agonista. Sono capaci di esprimere tutto il loro potenziale quando si spinge a fondo sull’acceleratore. Non è solo una questione di rigidità, di reattività e di agilità della bicicletta, o di “quanta gamba” si ha a disposizione, perché anche la geometria gioca un ruolo fondamentale.

La Wilier Filante SLR non è una bicicletta estrema, “non ti butta giù di sella”, anzi, è piuttosto versatile e capace di adattarsi. Il binomio con le ruote SLR42 ne è un esempio, pacchetto che rende il mezzo ampiamente sfruttabile anche per i giri più lunghi e con tanti metri di dislivello. Però c’è da considerare la geometria e non è un dettaglio.

Una bici aero gratificante anche in salita (foto Sara Carena)
Una bici aero gratificante anche in salita (foto Sara Carena)

Il triangolo principale è il protagonista

Gambe e zona lombare sul piantone, sguardo perpendicolare al mozzo della ruota anteriore: la geometria endurance è un’altra cosa. L’assetto è quello preferito dai corridori, che vogliono “sentire” la bicicletta in ogni sua parte, alla minima accelerazione e capace di cambiare traiettoria al minimo spostamento del corpo.

Senza (o con un numero ridotto) spessori tra l’attacco manubrio e la serie sterzo è davvero bella da vedere, perché l’integrato in carbonio sembra un tutt’uno con il telaio, ma il design degli spacers ha il vantaggio di non smorzare l’effetto racing. Questo è un aiuto a chi vuole questa bicicletta e “deve” usare qualche spaziatore in aggiunta.

Salita e discesa, non sembra una bici aerodinamica

Lo abbiamo sottolineato più volte: la Wilier Filante SLR, a tratti, sembra una bici votata alla salita. Quello che ci ha colpito maggiormente però, è la sua vocazione ad essere “trattata male” in discesa. Velocissima e precisa, dove si possono montare pneumatici anche da 28 (quelli da 30 ci stanno alla grande) per andare ancora più forte ed azzardare pieghe degne di nota.

La bicicletta è bilanciata in maniera ottimale e la forcella non è così rigida da “obbligare” ad essere sempre sulla corda con le braccia. Permette qualche correzione e anche il carro posteriore segue fedele.

Molto gratificante anche in discesa
Molto gratificante anche in discesa

In conclusione

Una gran bicicletta, per palati fini e dedicata soprattutto agli agonisti. La Wilier Filante SLR è, sotto molti punti di vista, il risultato di un’ulteriore evoluzione dell’aerodinamica applicata alle bici di alta gamma, meno estremizzata rispetto al passato, più versatile ed efficiente, sfruttabile un po’ da tutti.

Non è una bicicletta da usare “solo” con le ruote ad alto profilo, fattore che diventa un vantaggio in termini di valore alla bilancia, comodità e anche in fatto di reattività: perché sfruttare a pieno una bici aero con le ruote alte, è cosa per pochi.

Wilier

Rotor Q Rings, costantemente al passo con le innovazioni

24.05.2022
3 min
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Rotor accompagna l’evoluzione e le innovazioni delle nuovi componenti della trasmissione, ampliando la propria gamma di corone per essere totalmente compatibile con i gruppi Sram AXS (strada e gravel) e Shimano GRX (gravel).

Per affrontare ogni tipo di percorso, le nuove combinazioni offerte dalle corone ovali Q Rings per Shimano GRX e la  nuova 50-37 per Sram RED e Force eTap AXS offrono agli utenti un’ovalizzazione del 12,5%. Rotor ha inoltre premiato anche coloro che amano le corone rotonde con una 50-37 compatibile con i modelli Sram AXS.

Al passo con i tempi

L’evoluzione continua del settore delle trasmissioni ha spinto Rotor ad ampliare gli orizzonti e a fornire ciò che il mercato sempre più vasto richiede. 

«La guida e la scelta dei percorsi – dice Julio Madrigal, Product Manager di Rotor – nel mondo “gravel” si sta evolvendo sempre più velocemente e conseguentemente cresce anche la necessità di nuove componenti e combinazioni. Nello stesso momento, anche i componenti dedicati alla “strada” sono stati ripensati e abbiamo scelto di estendere la nostra gamma di corone per Sram e Shimano in modo da soddisfare queste nuove esigenze».

Disponibili anche le corone tonde per Sram, 48-35 e ora anche 50-37
Disponibili anche le corone tonde per Sram, 48-35 e ora anche 50-37

Q Rings per Sram

Le opzioni offerte dalle corone Q Rings non sono mai state così tante. Sram con il gruppo AXS RED eTap a 12 velocità ha rivoluzionato le dimensioni standard delle corone. La casa spagnola non ha perso tempo creando le corone ovali 50/37 e 48/35 (con BCD [girobulloni] 110×4 o 107×4) compatibili

Rotor non si è fermata e ha assecondato ogni tipo di richiesta per i nuovi standard dettati dall’azienda americana. Infatti sono disponibili anche le corone tonde per Sram con compatibilità confermata per 48-35 e ora che 50-37. 

Set di bulloni in acciaio inox compatibili con i modelli Shimano GRX
Set di bulloni in acciaio inox compatibili con i modelli Shimano GRX

Q Rings per Shimano

Shimano è stata il primo brand a commercializzare un gruppo completamente dedicato al mondo “gravel” con il suo GRX. Anche in questo caso Rotor ha saputo migliorarsi realizzando corone ovali Q Rings compatibili con le corone da 48-31D e 46-30D e girobulloni (BCD) 110×4 e 80×4.

Nei gruppi gravel il passaggio a una sola corona alle volte può essere fatto appositamente per certi tipi di uscita in base alle esigenze. Se si vuole ottenere ancora di più da una configurazione GRX 1x basta sostituire le corone di serie con le ovali Q Rings. Rotor ha reso facilmente possibile tutto questo, con un set di bulloni in acciaio inox compatibili con i modelli Shimano GRX FC-RX810 e FC-RX-600.

Rotor

Cervélo Caledonia, le top di gamma per tutti i giorni

16.05.2022
4 min
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Prestazioni per le gare e versatilità per le uscite di tutti i giorni. Sono queste le peculiarità della gamma Caledonia di Cervélo. I modelli della casa canadese si dividono in due segmenti con diversi allestimenti, Caledonia e Caledonia-5.

La prima è stata studiata per fornire al ciclista massimo comfort e adattabilità negli allenamenti, ad un prezzo competitivo. La seconda è la bici scelta dal team WorldTour, Jumbo Visma, per la Parigi-Roubaix. Questa infatti è la top di gamma progettata per assorbire le sconnessioni ed essere confortevole nei percorsi più stressanti.

Velocità, leggerezza e affidabilità sono i tre asset su cui i progettisti si sono concentrati per spremere al massimo le geometrie e l’indole di questi gioielli firmati Cervélo

Qui in colorazione Oasis che valorizza le linee pulite e sottili di questo allestimento
Qui in colorazione Oasis che valorizza le linee pulite e sottili di questo allestimento

Caledonia

E’ stata concepita per gestire lunghe distanze, ritmo elevato e regalare il massimo divertimento. La Caledonia dispone di manubrio, attacco e reggisella standard per offrire ai ciclisti la possibilità di personalizzare la propria uscita senza compromessi. Questo anche grazie all’utilizzo di carbonio a basso modulo nelle aree chiave per mitigare la fragilità della fibra hi-mod. 

La linea è filante e adatta per estrarre tutta l’energia dalla geometria durante gli allenamenti di tutti i giorni. L’estetica è pulita nonostante la predisposizione a molti accessori utili per l’utilizzo intensivo. 

La Caledonia rappresenta uno dei modelli più versatili della marca canadese
La Caledonia rappresenta uno dei modelli più versatili della marca canadese

Indole versatile

I supporti per gli accessori integrati ed i supporti per parafanghi nascosti mantengono l’integrità del modello Cervélo. Infatti la Caledonia ha una vasta compatibilità con componenti che ne migliorano l’utilizzo in condizioni estreme e stressanti. Un’altra caratteristica che ne favorisce l’adattamento è la predisposizione agli pneumatici da 34mm, per essere pronti ad aggredire ogni tipo di terreno

Gli allestimenti vengono racchiusi in quattro versioni selezionabili in due colori: Gloss black e Oasis. I prezzi partono da 3.699 euro con Shimano 105, 4299 euro con Ultegra, 4.899 euro con Sram Rival eTap Axs, fino ai 5.799 euro con Shimano Ultegra DI2. 

In versione Five black, l’estetica è leggera con un aerodinamica efficace
In versione Five black, l’estetica è leggera con un aerodinamica efficace

Caledonia-5

Cervélo ha progettato questa Caledonia-5 insieme agli atleti World Tour per soddisfare l’esigenza di creare una bicicletta in grado di affrontare le strade più impegnative, come quelle delle campagne del Nord. Non a caso questo modello è stato scelto da Wout Van Aert e dalla Jumbo Visma per la Parigi-Roubaix 2022. 

La Claedonia-5 offre una maneggevolezza sopra gli standard e un’assorbimento delle sconnessioni d’ispirazione gravel. Il tutto senza rinunciare alla linea con richiami aerodinamici nei profili in carbonio. I punti dov’è possibile carpirne la sua natura sono nel carro allungato, il movimento centrale con una posizione ribassata e la predisposizione ad una sezione più ampia per gli pneumatici. 

Senza limiti

Il telaio, la forcella, il manubrio e i componenti associati Cervélo sono progettati per nascondere le linee di controllo del freno e del cambio (meccanico, elettrico e idraulico) dal vento per una migliore aerodinamica, senza sacrificare l’usabilità o le prestazioni. L’attacco del deragliatore anteriore imbullonato è realizzato in lega di alluminio ad alta resistenza e si fissa al telaio con due viti a testa svasata. Ciò consente una facile sostituzione in caso di danni, ma anche una rapida esclusione in caso di montaggio di una guarnitura 1x.

Le versioni della Caledonia-5 sono quattro, disponibili in due colorazioni: Five black e Oasis. Nell’allestimento con Sram Rival eTap Axs il prezzo è di 5599 euro, con Ultegra DI2 il prezzo è di 7699 euro, con Sram Force eTap Axs il prezzo è di 7899 euro, infine il top di gamma con Sram eTap Axs a 11399 euro.

Cervélo

FocusItalia

UCI sceglie Bikefitting.com per le misurazioni pre gara

14.05.2022
3 min
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L’UCI (Unione Ciclistica Internazionale) ha scelto Bikefitting.com quale dispositivo mobile di misurazione per controllare la conformità delle biciclette ai regolamenti internazionali.

Grazie alla propria forte reputazione di azienda di vertice nel settore della realizzazione di strumenti e di sistemi di misurazione di alta qualità, accurati ed efficienti, Bikefitting.com è stata contattata dalla stessa UCI per sviluppare un dispositivo che consentisse ai commissari di stabilire se le biciclette impiegate nelle gare rispettino o meno i regolamenti vigenti. 

Con l’obiettivo di garantire ai ciclisti l’utilizzino di un assetto sicuro in sella, esiste difatti tutta una serie di regole sulle geometrie delle biciclette, in particolare quelle da cronometro individuale su strada e quelle per l’inseguimento a squadre in pista. Questi regolamenti sono incentrati su quanto sia avanzata o distesa la posizione di guida: fattore che può influenzare il controllo della bicicletta stessa. I test vengono spesso eseguiti immediatamente prima dell’inizio di una gara, quindi un sistema semplice e veloce è più che mai fondamentale, nell’interesse dell’UCI, dei corridori, dei team e degli organizzatori della gara stessa. 

Il “timbro” di Michael Rogers 

Il dispositivo mobile realizzato da Bikefitting.com consente ai Commissario UCI di verificare in modo rapido e accurato che una bicicletta rientri nei parametri consentiti. Sfruttando le tecnologie collaudate e affidabili dei propri sistemi di misurazione per biciclette, Bikefitting.com utilizza un software che crea algoritmi sulla base dei dati inseriti. Il laser box del dispositivo misura rapidamente la bici e le sue geometrie. Successivamente l’algoritmo determina se la posizione del ciclista è conforme o meno ai regolamenti UCI con il rilascio immediato di un’indicazione a colori. L’intero processo dura appena trenta secondi…

Bikefitting.com ha ideato degli algoritmi che determinano se la posizione dell’atleta è conforme al regolamento UCI
Bikefitting.com ha ideato degli algoritmi che determinano se la posizione dell’atleta è conforme al regolamento UCI

«I controlli della bicicletta prima della gara – ha dichiarato Michael Rogers, il responsabile dell’ufficio Road & Innovation dell’UCI – sono essenziali per la sicurezza dei ciclisti, ma possono produrre momenti di stress se non effettuati in condizioni ottimali. L’UCI è quindi lieta di questa partnership con Bikefitting.com che ha sviluppato un dispositivo di misurazione preciso, veloce e affidabile».

Il dispositivo di misurazione mobile non sarà disponibile solo per i commissari UCI ma anche per i rivenditori e i clienti Bikefitting.com (centri di Bike Fitting, i team professionistici e le singole Federazioni Nazionali).

Shimano

Bike Fitting

L’efficienza della trasmissione, chiediamo a Shimano

12.05.2022
5 min
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L’efficienza del cambio della bicicletta e della trasmissione nella sua totalità è determinata da un pool di fattori. C’è da considerare la lunghezza della catena, che deve rispettare determinati canoni. Ci sono delle differenze tra i componenti delle 12 velocità e quelli ad 11 e, abbiamo documentato in diverse occasioni, che alcune biciclette dei pro’ adottano un blend di componenti, fattore che aumenta le variabili di rischio. E poi c’è un utilizzo limitato delle funzioni automatiche delle trasmissioni di matrice elettronica. Si queste e altre questioni, abbiamo chiesto a Shimano alla luce di alcune osservazioni mosse dagli stessi pro’ in una fase storica in cui il mancato approvvigionamento di componenti, dovuto alla pandemia e alle ultime fasi della guerra, sta impedendo ai team di essere riforniti in modo completo. Costringendoli a combinare parti di gruppi diversi.

Corone vecchie e guarnitura con power meter nativi per le 12 velocità
Corone vecchie e guarnitura con power meter nativi per le 12 velocità

Le variabili delle trasmissione

Di recente, soprattutto durante le classiche di primavera, abbiamo visto i corridori confrontarsi con dei problemi meccanici, talvolta causati da agenti esterni. In alcune occasioni problemi legati alla trasmissione, altri da imputare ad altri componenti della bicicletta. Questo punto tecnico ha l’obiettivo di approfondire alcune delle variabili legate alla trasmissione e in gruppo ormai, il 100% delle biciclette ha in dotazione quella di matrice elettronica.

Le corone a doppia camma di Froome, un setting specifico del deragliatore e una regolazione attenta
Le corone a doppia camma di Froome, un setting specifico del deragliatore e una regolazione attenta

Meccanici come ingegneri

I cambi con il cervello elettronico sono uno strumento di precisione, paragonabile alle centraline delle MotoGP e delle F1. Per funzionare al pieno delle capacità ed esprimere tutte le potenzialità, il pilota non deve solo guidare, ma deve essere preparato a gestire il setting.

Il corridore moderno deve essere anche tecnico. Al tempo stesso il meccanico deve anche essere un esperto di elettronica e preparare la bicicletta con un setting adeguato per minimizzare le variabili negative, proprio come un meccanico dei motori, che oggi deve interpretare l’andamento del motore anche attraverso i grafici del pc. Il contesto dei pro’ è estremizzato ed è in grado di andare anche oltre il limite tecnico dei componenti, categoria dove un dettaglio minuscolo può fare la differenza. Con i tecnici di Shimano abbiamo analizzato le variabili della trasmissione e come influiscono sulla resa tecnica.

Quanto influisce la lunghezza della catena nel buon funzionamento della trasmissione?

Una catena della giusta lunghezza e montata nel modo corretto è determinante e fondamentale per una trasmissione efficiente, che sia Di2 oppure meccanica. La lunghezza della catena deve rispettare alcune caratteristiche del manuale Shimano, in modo che la catena stessa rispetti gli abbinamenti tra le corone ed i pignoni. Una catena troppo corta e tesa può mettere in crisi la meccanica dei deragliatori. Una troppo lunga mette in crisi il concetto di trazione. In entrambi i casi, se la catena va al di fuori di determinate tolleranze, si verifica un’usura eccessiva dei componenti, a discapito dell’efficienza. A questo è necessario aggiungere le variabili che arrivano dal basso, ad esempio il pavé. Una catena eccessivamente corta o troppo lunga subisce delle sollecitazioni anomale. Tutta la nuova piattaforma R9200, della quale fa parte anche il nuovo Dura-Ace Di2 a 12 rapporti, mutua tante soluzioni già utilizzate sul sistema M9100, ovvero sull’XTR sviluppato per la mtb.

I rivetti d’ingaggio della catena sono leggermente differenti, 12v vs 11v
I rivetti d’ingaggio della catena sono leggermente differenti, 12v vs 11v
Si è parlato molto della linea catena, tra bici con i dischi e standard, tra le 12 e 11 velocità. Cosa significa?

C’è una piccola differenza tra le trasmissioni a 12 velocità e quelle ad 11: 44,5 millimetri contro 43,5, un decimo di centimetro. E’ un valore numerico difficile da percepire, ma può fare una grande differenza quando ci sono diverse parti che devono collimare tra loro. Utilizzare diversi componenti che non fanno parte della stessa famiglia di prodotti può essere la fonte di uno o più problemi.

Pedivelle vecchie e corone nuove, una variabile in più
Pedivelle vecchie e corone nuove, una variabile in più
Il nuovo Di2 a 12 velocità permette degli incroci estremi, ad esempio 54/34? Se sì, ci sono comunque dei rischi?

Gli incroci che chiamiamo pericolosi sono consentiti dalla trasmissione e si potevano fare anche con il sistema a 11 rapporti. Proprio la nuova piattaforma a 12 velocità è stata rivista per meglio tollerare gli incroci tra corona e pignone grande, nell’ottica dei pro’ che sfruttano tantissimo questa combinazione. Ma a questo punto è lecito porsi anche un altra domanda. I forcellini di supporto del cambio, sono in grado di sopportare le tensioni che si generano i quel punto? Non è solo una questione di trasmissione.

Il bilanciere Dura-Ace “nuovo” che sopporta anche il 34
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Un’ultima domanda è legata alle funzioni automatiche della trasmissione. I pro’ le usano?

In pochi, ma le generazioni di corridori più giovani lo fanno e sono in grado di personalizzarle in base alle proprie esigenze e metodo di utilizzo. La trasmissione a 12 rapporti si abbina in un attimo alla app dello smartphone; è pure divertente. A tratti è anche istruttivo, ad esempio ti fa capire lo sviluppo metrico di ogni singolo rapporto e degli incroci. Le funzioni automatiche della trasmissione non sono un gioco, ma sono state sviluppate in modo specifico per servire gli atleti professionisti e per dare loro diverse opzioni da sfruttare, sempre nell’ottica di una performance di altissimo livello.