KTM Revelator Alto Elite AXS, il test

06.03.2022
6 min
Salva

Un design e delle forme iconiche diventano il vestito perfetto per la bici road versatile dell’azienda austriaca. Questa è la KTM Revelator Alto Elite AXS: telaio in carbonio Premium e tecnologia monococca. La forcella è marcatamente aerodinamica, eppure sotto il profilo della performance ha una valenza ben precisa: essere precisa e contribuire all’efficienza del mezzo.

L’allestimento non ha l’obiettivo principale di risparmiare grammi, ma di contenere il prezzo e di offrire una bicicletta pronta all’agonismo. Le scelte sono pertanto differenti, ma il modello Revelator Alto è una delle bici utilizzate dai francesi del Team B&B Hotels-KTM.

KTM Revelator Alto Elite AXS in salita (foto Sara Carena)
KTM Revelator Alto Elite AXS in salita (foto Sara Carena)

Frame-kit top level

Il pacchetto che include il telaio e la forcella è il medesimo adottato per la versione Alto Master, che possiamo identificare con la trasmissione Shimano Ultegra a 12 velocità e le ruote in carbonio Mavic. Il progetto, nella scala dei valori KTM, è secondo solo al frame-kit top di gamma NanoPremium Carbon in dotazione al modello Exonic.

Il telaio della Elite è un monoscocca in fibra composita Premium, esclusiva di KTM, elegante e sinuoso, ma capace di proporre linee marcate, decise e identificative. Il peso dichiarato è di circa 800 grammi, non male per una piattaforma che compie tre anni. La forcella è la F12, sempre full carbon e adotta il composito Performance, differente se confrontato con quello del telaio.

Peso di 8,25 chili (misura 55)

Qui tutto funziona bene e non ci sono fronzoli e orpelli inutili ai fini della prestazione che deve elargire la bicicletta e che si aspetta l’utente tipo di questa bicicletta.

La trasmissione funziona a dovere ed è precisa. C’è tanto alluminio nello Sram Rival, che aggiunge qualcosa alla bilancia, ma contribuisce a dare sostanza.

Ci sono le ruote Mavic, sempre in alluminio e con il nuovo mozzo Infinity, per un comparto scorrevole, comodo e versatile. Ma proprio questo tipo di componentistica conferma la qualità e una certa trasversalità di una bicicletta, che può essere alleggerita molto facilmente, senza timore di confrontarsi con dei componenti racing veri e propri. Abbiamo rilevato un peso di 8,25 chilogrammi, nella taglia 55 e senza i pedali.

Feedback e considerazioni

Potremmo dividere la KTM Alto Elite in due parti. L’avantreno, più rigido e sostenuto, mai eccessivo e stabile. Ha una precisione che diventa un punto di forza e la struttura della forcella contribuisce ad arricchire questo frangente.

Il retrotreno che è più “elastico”, fattore apprezzabile sulle lunghe distanza, quando si percorrono tratti di strada sconnessa, che rende più docili anche le ruote rigide e magari con un profilo elevato. E poi è reattivo al punto giusto.

Reggisella con zero arretramento

E’ una soluzione che troviamo anche sulla Lisse, quella aerodinamica di KTM. Ha una valenza tecnica ben precisa, che è quella di far caricare il più possibile il peso del ciclista sul piantone, sfruttando le potenzialità della bici. In fase di setting della sella si possono presentare dei limiti a quei ciclisti che adottano un arretramento accentuato ed eccessivamente scaricato verso il posteriore.

Il profilo tronco del piantone, con il collarino e il seat-post dedicati
Il profilo tronco del piantone, con il collarino e il seat-post dedicati

Sterzo alto e piantone a 75°

Nella taglia 55, il profilato dello sterzo è alto 160 millimetri. La media attuale della categoria si attesta a 140. E poi c’è quel piantone dritto in piedi, con il carro compatto, tutti fattori che messi insieme fanno la felicità di scalatori, salitomani e di chi ha le capacità di cambiare passo quando la strada è particolarmente pendente.

Non si è mai troppo schiacciati in avanti e verso il basso, la respirazione ne guadagna. Si pedala centrati sulla sezione mediana della bici e si esce di sella con estrema facilità.

In conclusione

La KTM Alto in questione non è una bici da passeggio, banale e con poco carattere. Questa bicicletta offre degli spunti interessanti e porta avanti un concetto che abbina il comfort alla leggerezza del telaio, sfrutta l’asimmetria delle tubazioni e del carbonio, per un pacchetto funzionale alle esigenze di chi predilige le biciclette “sottili”.

E’ reattiva quanto basta e diventa gratificante nel corso delle lunghe progressioni, magari anche in salita. La Alto “non butta giù di sella” quando si è stanchi o semplicemente si vuole fare “la sgambata” e si adatta bene ad ogni abito, dettaglio per nulla scontato.