Shimano GRX è la piattaforma dedicata al gravel. L’ultima release adotta la soluzione Di2, ovvero la base elettronica per la trasmissione. L’azienda giapponese aggiunge un altro tassello alla famiglia GRX, grazie ai componenti RX717 1×12 (in apertura, a sinistra la leva dual control ST RX715R, a destra la BL RST17 L).
L’obiettivo principale è quello di allargare ulteriormente l’utenza che adotta il sistema Di2 nel gravel ed il core concept dei componenti RX717 è proprio questo. Entriamo nel dettaglio.


Shimano GRX Di2 RX717, i plus tecnici
Prima di tutto: la nuova piattaforma GRX nasce per essere robusta, affidabile e prende spunto dalla famiglia Di2 mtb di Shimano. Diverse soluzioni sono in comune. Come ad esempio il design, la protezione dei componenti più sensibili e anche la funzione di recupero del rapporto dopo un (eventuale) impatto violento.
La gamma RX717 include una leva dual control (sempre idraulica) sul lato destro. Sono invece due le opzioni per la leva sinistra, che non integra l’elettronica e prevede esclusivamente la leva del freno. Si differenziano per la scritta, una con marchio GRX e l’altra con la scritta Shimano.
Si passa alla gabbia posteriore del cambio, proprio della serie GRX RX717. Quest’ultimo è disegnato per supportare una cassetta 12 velocità 10-51 (quindi una gabbia lunga), che allarga il range di utilizzo ed interpretazione (spingendosi anche verso un gravel che sconfina nella mtb). Da non far passare in secondo piano: GRX RX717 1×12 è una trasmissione completamente wireless, in quanto la batteria è integrata nel bilanciere posteriore, proprio come la trasmissione mtb.
La batteria utilizzata è la medesima di XTR, Shimano XT e Deore, ultima versione di GRX RX827. Il suo alloggio è studiato per offrire aumentare la protezione del comparto, mettendo la stessa batteria al riparo da colpi proibiti, danni e anche umidità, senza interferire con la facilità di ricarica. Questa tipologia di batteria e di integrazione conservativa permette di avere un delta di autonomia compreso tra i 700/1000 chilometri, considerando le variabili legate all’utilizzo e all’ambiente esterno. E’ comunque molto e nell’ottica di utilizzare il sistema anche su biciclette adventure, bikipacking e per i viaggi, il plus tecnico è certamente da considerare.
Restando nell’ambito del bilanciere posteriore, questo integra la tecnologia Shadow ES, un vero e proprio stabilizzatore che garantisce sempre la giusta tensione (e stabilità) della catena.










Design delle leve dal segmento road
Ci piace. Perché avvicina il gravel al settore strada con quell’impatto estetico che è una sorta di family feeling design e sfrutta la bontà tecnica (robustezza ed affidabilità) dell’impianto MTB. Significa anche ergonomia e una confidenza immediata per chi passa dalla bici road a quella gravel. Le leve hanno la regolazione della corsa, sono totalmente compatibili con la app E-tube Shimano. Utilizzano delle batterie CR1632 di facile accesso e sostituzione (con una durata che può arrivare fino ai 4 anni, ma è sempre necessario considerare le variabili legate ad utilizzo, condizioni climatiche ed eventuali aggiornamenti). E’ da considerare anche il cappuccio ergonomico migliorato. Non un semplice dettaglio, ma un componente che influisce proprio sulla comodità e sull’esperienza della pedalata, capace anche di smorzare le vibrazioni negative che arrivano inevitabilmente al manubrio.
Il vantaggio del design è relativo anche alla configurazione con manubri diversi, più votati al segmento gravel, oppure maggiormente tirati ed aerodinamici, pensando ai manubri gravel race mutuati dal road. E’ facile pensare anche ad un abbinamento con leve già esistenti, Dura Ace, Ultegra e Shimano 105 Di2.











































































































































