Occhi indiscreti si aggirano alla Tirreno-Adriatico! Scherzi a parte, uno sguardo alle ultime novità delle bici lo si dà sempre, specie quando si è in gare importanti. In particolare tra i motorhome dei team che utilizzano Shimano, i meccanici sono in attesa del nuovo gruppo top di gamma. E su questo tutti loro sembrano essere d’accordo. In fin dei conti questa è la quarta stagione che il brand giapponese, che festeggia quest’anno i suoi 100 anni, non interviene sul gruppo “ammiraglia”.
Shimano e il futuro
Si lavora sul pacco pignoni. Non ci sono certezze, ma pare che potrebbe essere a 12 velocità e non a 13 come qualcuno aveva ipotizzato. Mentre l’altro grande intervento dovrebbe riguardare i comandi, si dice con leve wireless. Per ora, almeno ieri nella prima tappa della Tirreno-Adriatico, non si sono visti “esperimenti”. Tutti i team supportati dal colosso giapponese avevano materiali standard.
Il gruppo usato da pro’ era chiaramente il Dura Ace Di2, l’unica cosa degna di nota era la scelta di mettere i doppi comandi anche da parte di alcuni scalatori, come Adam Yates il campione uscente. Di solito questa era una scelta appannaggio dei velocisti. Tuttavia con i pesi che tornano a calare anche qualche climber non vuol perdere questa opportunità e non si cura dei pochi grammi in più da portare dietro. Meglio essere pronti a cambiare anche con le mani basse, tanto più se in gruppo c’è gente che si chiama Alaphilippe, Van Aert che potrebbero dare “fastidio” per la generale e scattare su ogni terreno.
Si lavora su perni passanti
Altri rumors che riguardano il nuovo atteso Shimano Dura Ace (siamo sicuri che il nome resterà lo stesso?) vertono sui perni passanti o così almeno di sussurra. O meglio sui serraggi. Sembra, il condizionale è d’obbligo, che si stia studiando uno sgancio rapido al fine di eliminare definitivamente la brugola, che tanto fa penare i cambio ruota.
Il perno passante è la soluzione più amata dai pro’, anche da coloro che non stravedono ancora per il freno a disco. Tutti sono concordi sulle risposte della bici in termini di scorrevolezza e comfort.
Assistenza in gara tra carta e realtà
E a proposito di cambi ruota, il servizio in corsa è sempre più “bombardato” dai tanti standard di ruote e sganci presenti in gruppo. Avevamo già parlato del servizio delle ormai mitiche “auto blu” che vediamo nella carovana. Ma qualcosa di nuovo c’è.
I tecnici Shimano prima di partire fanno una ricognizione presso i meccanici per avere la lista delle ruote che ogni singolo corridore ha: Shimano, Sram, Campagnolo, a disco o con freno tradizionale, ma a volte accade che non tutto torni alla perfezione.
«Esatto – spiega Riccardo Debertolis (nella foto d’apertura), da 11 anni tecnico Shimano – può succedere che quando un corridore si fermi per foratura o guasto tecnico, ci sia qualche soluzione meccanica, qualche montaggio non propriamente standard e questo può creare problemi. Per ora, sarà che la stagione è agli inizi, di cose particolari non ne abbiamo viste».
Per un cambio perfetto e rapido serve anche un po’ di fortuna, secondo Debertolis. Alla Strade Bianche per esempio nella gara femminile, è successo che lo sporco avesse complicato lo sgancio del perno, o un corridore non avesse staccato entrambi i pedali e teneva la catena in tiro, non facendo entrare bene la ruota… Sono cose “banali” ma nella frenesia della corsa possono incidere.
«Noi – riprende Debertolis – ci alleniamo come fanno in F1 per il cambio gomme, e la questione del tempo di sostituzione non è tanto tra freno a disco o tradizionale, ma dipende appunto dalla situazione: sporco, soluzioni tecniche e soprattutto differenze tra gli equipaggiamenti che abbiamo sulla nostra e quelli reali. E’ vero che l’80 per cento del gruppo utilizza materiale Shimano, ma le soluzioni sono delle squadre. Spesso troviamo bilancieri diversi dai nostri. E noi stessi, senza fare nomi, abbiamo dei perni passanti di altri marchi, pronti da inserire in caso di necessità».