Pinarello F12 Ineos

Coppi e Bartali, giro tecnico (curioso) fra le ammiraglie

26.03.2021
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In occasione della Settimana Internazionale Coppi e Bartali 2021 siamo andati a curiosare fra i bus, le ammiraglie e le bici alla partenza per vedere quali scelte tecniche siano in voga nel gruppo, fra tubolari, tubeless, selle, ruote e pedivelle.

Le scelte di Rebellin

Partiamo dalla Work Service Cycling di Davide Rebellin. Questa squadra pedale sulle biciclette italiane Dynatek, per la precisione il modello Delirio. Quello che ci è saltato all’occhio è la scelta delle ruote di Rebellin, infatti il corridore veneto è l’unico della sua squadra a montare delle Schmolke. Si tratta di un marchio tedesco che produce anche selle, manubri e reggisella tutti in carbonio. A detta di Rebellin sono molto leggere e reattive. Sempre Rebellin utilizza una sella Repente Quasar, che ha larghezza di 142 millimetri. Il rail è in Aisi Stainless Steel, una tipologia di acciaio dalle proprietà meccaniche estremamente elevate per un peso di 170 grammi.

Sempre più tubeless

Passando al Team Colpack Ballan abbiamo notato che sulle Cinelli Pressure e Superstar quasi tutti i corridori montano pneumatici tubeless Pirelli con misure di 26 e 28 millimetri. A conferma di quello che proprio Pirelli ci aveva confermato sullo sviluppo di questo tipo di copertura. Sempre per rimanere su questo discorso, anche le Cervélo del Team Jumbo Visma sono equipaggiate con i tubeless Vittoria da 25 millimetri, anche in questo caso una conferma di quello che la stessa Vittoria ci aveva raccontato pochi giorni fa.

In casa Israel Start Up Nation abbiamo notato i tubolari da 25 millimetri completamente neri senza scritte di Alessandro De Marchi, che ci ha confermato che sta provando un nuovo prototipo di gomma, ovviamente sempre di Maxxis: il marchio che equipaggia la squadra israeliana.

La sella e le pedivelle di Cav

Dando uno sguardo alle selle abbiamo visto che molti corridori stanno optando per quelle corte. Una scelta tecnica che rimane molto personale, ma che rispetto a qualche stagione fa sta vedendo un aumento delle misure più corte. Da notare la sella Specialized di Mark Cavendish e di altri corridori della Deceunink – Quick-Step, con il modello Power Mirror realizzata attraverso la stampa 3D con un polimero liquido. Rimanendo sulla bici del campione britannico non potevamo non notare le pedivelle molto corte da 170 millimetri, che si addicono alle gambe più corte e potenti di cui è dotato lo stesso Cavendish.

Alla ricerca dell’aerodinamica

A livello di manubri, possiamo dire che l’integrato va per la maggiore, come si vede anche dall’immagine di apertura con i Most integrati sulle Pinarello della Ineos Grenadiers. Ma allo stesso modo delle selle, anche per il manubrio parliamo di un componente che va molto a gusto personale del singolo corridore.

Da sottolineare le prese molto chiuse di Sebastian Berwick della Israel Start Up Nation. Scelta fatta ormai da alcuni corridori e che sembra portare un effettivo vantaggio aerodinamico.

Dischi piccoli all’anteriore

Per finire un occhio ai freni. Premettendo che ormai quasi tutte le squadre sono dotate di freni a disco, manca all’appello solo la Ineos Grenadiers fra i grandi team, non potevamo non segnalare la scelta particolare della Eolo Kometa. I corridori del team di Basso e Contador montano dei dischi anteriore dei 140 millimetri. Solitamente la scelta fatta da quasi tutti è quella di un 160 millimetri all’anteriore e un 140 al posteriore. Ma Ravasi e compagni hanno optato per la misura piccola anche sull’anteriore delle loro Aurum.

Giuseppe Bigolin, Davide Cassani, Selle Italia

Selle Italia, produzione ecosostenibile con X-Tech

09.11.2020
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Selle Italia conferma la propria indole innovativa e come sempre attenta, molto attenta al rispetto dell’ambiente.

Dopo anni di ricerca e sviluppo, l’azienda con sede nella meravigliosa Asolo ha difatti deciso di introdurre nel contesto del proprio processo produttivo la rivoluzionaria tecnologia X-Tech. Un processo che consente di ottenere selle di altissima gamma da un impianto completamente automatizzato, robotizzato… super brevettato ed interamente sviluppato in Italia. I diversi componenti della sella vengono infatti assemblati senza l’utilizzo di colle e con la possibilità di riciclare il prodotto a fine vita.   

Selle Italia, stabilimento
La sede di Selle Italia, alle porte di Asolo
Selle Italia, stabilimento
La sede di Selle Italia, alle porte di Asolo

Made in Veneto

«Con l’introduzione di X-Tech – ha dichiarato a bici.PRO Giuseppe Bigolin, il presidente di Selle Italia, che nella foto di apertura è con Davide Cassani – vogliamo confermare il nostro impegno per una produzione di selle di qualità e a basso impatto ambientale. Vogliamo difatti dimostrare e rendere evidente che la sostenibilità ambientale è un valore reale e aggiunto della nostra offerta di prodotti. La produzione sarà completamente made in Italy, anzi made in Veneto. Eviteremo così la delocalizzazione della produzione all’estero e in destinazioni con manodopera eccessivamente a basso costo. E’ una innovazione produttiva che ho voluto far introdurre personalmente, che sarà operativa in Selle Italia già da questa settimana e che in futuro si estenderà a tutta la nostra gamma».

Selle Italia, stabilimento
Un altro colpo d’occhio sullo stabilimento
Selle Italia, stabilimento
Selle Italia ha sede a Casella D’Asolo (Tv)

Collanti addio

Le selle che nasceranno grazie alla tecnologia X-Tech saranno composte da una miscela di tecnopolimeri che le renderanno ecosostenibili. Tutte le componenti della sella saranno assemblate senza l’utilizzo di materiali collanti e con la possibilità di riciclare il prodotto dopo averlo utilizzato e dopo averne separato adeguatamente le varie parti.  Una nuova gamma di prodotti che non dimenticherà nemmeno il binomio che ha reso Selle Italia un punto di riferimento nel comparto: comfort e performance. La nuova imbottitura in Total Gel, completamente integrata con la scocca, assicurerà difatti una seduta altamente confortevole senza tralasciare l’orientamento alla prestazione che da sempre contraddistingue tutti i prodotti a marchio Selle Italia.

www.selleitalia.com

Showroom Fizik a Pozzoleone

Dopo 19 anni, Selle Royal e Nicola Rosin si separano

02.11.2020
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Dopo ben diciannove anni di piena operatività, Nicola Rosin si è dimesso dalla carica di Direttore Generale nonché di membro del Consiglio d’Amministrazione (ruoli entrambi ricoperti dal 2012) di Selle Royal spa. Il gruppo è proprietario dei bike brand Selle Royal, f’izi:k, Brooks England, Crankbrothers e Pedaled.

Il CdA di Selle Royal spa e Nicola Rosin hanno dunque raggiunto un accordo reciproco sull’uscita del manager veneto, una delle figure italiane più riconosciute nel settore a livello internazionale. E’ stato così comunicato ufficialmente il reciproco desiderio di percorrere nuove strade che possano condurre a differenti opportunità professionali.

Nicola Rosin
Nicola Rosin, dal 2012 Direttore Generale di Selle Royal
Nicola Rosin
Rosin, Direttore Generale di Royal dal 2012

Come anticipato, Nicola Rosin ha iniziato la propria carriera in azienda nel 2001. Prima come Direttore Vendite, successivamente come responsabile del marchio f’izi:k e poi come Vice Presidente vendite e Marketing del gruppo. I suoi ultimi nove anni sono stati dedicati interamente alla strategia dell’azienda in qualità di Direttore Generale e membro sia del CdA del Gruppo quanto di alcune delle filiali estere.

«Mi sento davvero onorato, grato e soddisfatto del mio percorso – ha dichiarato Rosin – e di aver fatto parte, insieme ai miei colleghi, di un momento così importante per questa azienda. Il 2020 è stato un anno decisivo sotto moltissimi punti di vista, e proprio questo contesto mi permette di prendere in considerazione l’idea di perseguire un percorso diverso».

Barbara Bigolin, Presidente e CEO di Selle Royal Group, ha personalmente ringraziato Rosin per la dedizione e per l’impegno nello sviluppo dell’azienda a nome dell’intero Consiglio di Amministrazione.