La vera Super Light Racing (SLR) è questa. L’abbiamo provata

05.08.2025
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Abbiamo provato il modello (rinnovato) SLR 3D Carbon di Selle Italia. E’ paragonabile alla precedente SLR Boost? No, la nuova e la “vecchia” sono due selle completamente diverse e anche la copertura con tecnologia 3D ha fatto un gran passo in avanti.

Il design della nuova SLR è una sorta di via di mezzo tra la Flite Boost e la versione SLR precedente, si avvicina più ad una forma a T per via di una sezione centrale maggiormente sfinata. E’ più sfruttabile e a nostro parere anche più comoda. Entriamo nel dettaglio del test.

Impatto racing senza mezze misure
Impatto racing senza mezze misure

La SLR 3D Carbon del test

E’ la versione L3, quella con una larghezza di 145 millimetri ed una lunghezza di 242 (in precedenza era 248, ma la forma è tutta diversa), ai quali sono da sottrarre (per quanto concerne la seduta) i 2 centimetri (circa) dello spoiler posteriore in carbonio. Non adotta il suffisso Boost, ma resta pur sempre una sella corta. Ha i due rail in carbonio con uno spazio utile di arretramento/avanzamento di 7 centimetri ed anche in questo caso è stato fatto un cambiamento rispetto al passato. Sono posizionati e disegnati per assecondare un avanzamento della posizione, come vuole la tendenza attuale.

Lo scafo è in carbonio ed è molto rigido, con una copertura in 3D (un blocco unico) che sfrutta la tecnologia Carbon DLS. Il reticolo della copertura è stato completamente cambiato, meno “duro”, più confortevole ed equilibrato, maggiormente progressivo e con le zone a sostegno differenziato. C’è il solito canale Superflow bello abbondante. Non è una sella a buon prezzo, perché 449,90 euro non sono pochi, ma la tecnologia applicata a questo prodotto è tanta.

Sulla bici ancora più bella

E’ oggettivamente bella da vedere, perché ha un disegno filante che richiama una leggerezza estrema e tanta performance. Ci piace perché pur avendo una “linea neutra” con un profilo “quasi” piatto, si nota il grande lavoro che è stato fatto proprio sul design relativo alla seduta.

Ai lati è magra e molto scaricata, fattore che influisce in modo positivo sulla profondità della pedalata e libertà interna della coscia. La sezione posteriore non si alza (è dritta), al centro è perfettamente in bolla e la punta tende leggermente verso il basso ed il comfort ne guadagna.

La tecnologia 3D in test

Una bella evoluzione se confrontata con la versione SLR precedente. La nuova è più sfruttabile, più equilibrata, sostiene (e questo sostegno si sente eccome), ma non è dura e non offre risposte particolarmente secche. La nuova sella è progressiva. C’è da considerare anche uno scafo che, nonostante un ampio canale, non mostra flessioni, soprattutto nella sezione centrale.

Non si crea alcuna depressione, un aspetto vantaggioso anche per il mantenimento ottimale della posizione. Sì, la nuova SLR ci piace di più e la sua copertura 3D è tutta Made in Italy. Il catalogo Selle Italia prevede anche il modello con copertura standard.

Una sezione centrale in bolla, scaricando la punta verso il basso, con la nuova SLR si può
Una sezione centrale in bolla, scaricando la punta verso il basso, con la nuova SLR si può

Cambia l’altezza sella?

Non abbiamo avuto necessità di fare variazioni e a nostro parere c’è un motivo ben preciso, il risultato di due aspetti tecnici. Il primo è legato ad una sella scaricata ai lati, come scritto in precedenza, fattore che libera la parte interna della coscia e porta a sfruttare la profondità della pedalata. Il secondo si riferisce alla possibilità di sfruttare tutta la superficie della sella, senza alcuna pressione quando si va in punta.

Non è poca cosa trovare sempre la giusta posizione a prescindere dal contesto ambientale. Resta fondamentale saper adeguare la giusta inclinazione e darsi qualche ora di tempo per capire le potenzialità della sella.

Uno dei punti chiave del design della sella
Uno dei punti chiave del design della sella

In conclusione

La nuova SLR 3D Carbon non è una sella per tutti, perché è costosa, è dotata di tanta tecnologia ed è da contestualizzare in un segmento di strumenti/componenti massimizzati per l’agonismo di alto livello. Rispetto alla versione precedente è migliorata in tutto e pur essendo leggerissima, non troppo morbida, è piuttosto comoda anche nel medio/lungo periodo.

Buona parte del suo equilibrio, in fatto di seduta, arriva dal binomio copertura 3D e scafo, la prima resa più sfruttabile, il secondo che è più sostenuto. Chi sceglie una sella del genere non deve prendere come riferimento solo il valore alla bilancia, ma le potenzialità complessive di un componente estremizzato in tutto.

Selle Italia

Bici nuove, caschi e body senza cerniera: anche questo è il Tour

14.07.2025
7 min
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Il Tour de France è la vetrina principale, non solo per i corridori, ma per tutto quello che ruota intorno al ciclismo. Bici sotto embargo (non ancora ufficializzate), caschi nuovi, i body senza cerniera frontale e molto altro. Come ogni anno torna pertanto l’approfondimento legato alle curiosità viste durante la prima settimana della Grand Boucle.

Una nuova Merida in gruppo

Un misto tra forme assottigliate, filanti, con linee decise che naturalmente (come vuole lo sviluppo attuale) si intrecciano con l’aerodinamica. Non abbiamo notizie precise e dettagliate in merito, ma di sicuro quella utilizzata dai corridori del Team Baharain-Victorious è una bici tutta nuova.

Sembra il blend perfetto tra le attuali Scultura (quella leggera) e la Reacto (quella aero). Anche Merida si avvia verso una piattaforma unica?

Guarnitura Elilee super light per Buitrago
Guarnitura Elilee super light per Buitrago

Guarnitura diversa per Buitrago

E’ una guarnitura con power meter SRM ed firmata Elilee, montata sulla nuova Merida di Buitrago. Di cosa si tratta? Di una delle guarniture più leggere in commercio, ha le pedivelle in carbonio e nella configurazione usata da Buitrago (senza corone Shimano) ferma l’ago della bilancia intorno ai 500 grammi (dichiarati): poco più, poco meno.

Non le solite ruote Shimano

Quelle sbirciate nel corso delle prime frazioni non sono le “tradizionali” Dura Ace. Hanno un mozzo diverso e una raggiatura che si discosta (non poco) dalle ruote Shimano viste fino a poco tempo addietro. Mozzo più magro ed asciutto, raggiatura radiale dal lato opposto al disco e potremmo giurare sui raggi in carbonio. E’ l’antipasto per un futuro nuovo gruppo Dura Ace?

Nuovo Abus da crono

In realtà lo abbiamo visto in anteprima al Giro Donne ed ha subito vinto grazie al primato di Marlen Reusser, per poi essere utilizzato nella frazione contro il tempo al Tour (mercoledì 9 Luglio). Coda allungata e calottata nella sezione inferiore, visiera ampia e arrotondata, forma ampia che tende a coprire in modo importante le spalle dell’atleta.

Un nuovo Giro per la Visma-Lease a Bike?

Potremmo dire che, Campenaerts a parte, tutti gli atleti della corazzata olandese indossano un casco del tutto nuovo. Ricorda il Giro Eclipse Spherical e nessuno vieta di pensare che sia proprio un aggiornamento del casco tra i più utilizzati fino a prima del Tour de France.

Il body con la cerniera dietro

E’ uno dei plus che Hushovd (General Manager del Team Uno-X Mobility) ci aveva spoilerato durante i giorni del Fiandre, in ottica Tour de France e che ci aveva pregato di tenere nascosto. La squadra norvegese è di fatto il primo team ad usare in modo ufficiale un body senza cerniera frontale (è a ¾ ed è sulla schiena) durante le gare in linea.

Il fornitore dei capi tecnici è Fusion, marchio danese e poco presente nella parte latina dell’Europa, azienda che ha un importante know-how nel triathlon.

Una “areo” di Factor: è la nuova One?

Ovviamente non passa inosservata, soprattutto per le sue forme avveniristiche e anche per il fatto che non mostra nulla in termini di nomi, acronimi e riferimenti. Profili alari ovunque, con una forcella mastodontica e super tagliente.

Di sicuro ricorda la bici da pista Hanzo. Potrebbe essere la nuova One, modello storico di Factor? Così come la vediamo oggi rispetterà le “future regole dell’UCI”, sempre se verranno effettivamente applicate?

La nuova SLR vista sulle Factor presenti al Tour
La nuova SLR vista sulle Factor presenti al Tour

La nuova Selle Italia SLR

Abbiamo visto la rinnovata SLR, la prima volta, al Giro d’Italia e non ci era stato possibile fotografarla. Dopo il suo esordio ufficiale ad inizio Luglio, ecco la nuova generazione di una sella iconica. Sempre corta (Boost), spoilerata nella sezione posteriore e con un naso e una sezione centrale con una sorta di forma anatomica. A favore di una pedalata profonda e che permette di sfruttare tanto la parte frontale, quanto di spostarsi facilmente verso il retro.

Casco nuovo per Pogacar e compagni

La parte frontale ricorda a pieno il modello esistente del Trenta 3K Carbon, con piccole diversità nella zona perimetrale. Cambia completamente la sezione sopra le orecchie, maggiormente calottata e filante, di sicuro è stato oggetto di una rivisitazione aerodinamica per aumentarne l’efficienza.

Selle Italia SLR, quarta edizione: 137 grammi di cura infinita

05.07.2025
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Per il ciclismo, quello amatoriale certamente ma per tanti versi anche quello dei pro’ (a giudicare dalle presenze) il weekend di Corvara è uno dei più iconici di tutto l’anno. Questa volta coincide con la partenza del Tour de France ed è interessante annotare che Selle Italia abbia scelto la Maratona dles Dolomitees per presentare un suo nuovo modello: la SLR.

La sigla è certamente iconica, essendo stata immessa sul mercato nell’ormai lontano 1999, quando si caratterizzò per la leggerezza e la forma affusolata che ne fecero da subito una scelta per corridori. Da allora la storia è andata avanti e per oltre vent’anni la SLR è stata sinonimo di peso piuma e prestazioni, anche se negli anni ha subito due rivisitazioni: quella del 2010 e quella del 2018.

La quarta edizione

Quella presentata a Corvara è la quarta edizione ed è caratterizzata da tre versioni che mantengono la forma e la seduta che hanno fatto della SLR una sella facilmente identificabile. Fra gli aspetti di novità, è stata ridotta la lunghezza, che dai 250 millimetri dell’originale ne perde 8 e si assesta a quota 242. Di riflesso o come causa per la modifica, il padding è stato ridotto in lunghezza e assottigliato al minimo nella parte posteriore.

Non si tratta di un semplice tentativo di riscrivere l’estetica della sella, ma di una modifica ispirata dalla tecnologia Pressure Map idmatch. Deriva da essa infatti la consapevolezza che la parte posteriore della sella rimane ormai inutilizzata e non contribuisce in modo significativo al comfort del corridore in sella. Visto che ormai pedalano tutti in avanti? Non avrebbe troppo senso prevedere spessori generosi nella parte posteriore: il discorso non fa una grinza.

La biomeccanica resta

Ciò che non cambia è invece il punto di appoggio delle ossa ischiatiche: motivo per cui si è detto in apertura che viene mantenuta la seduta. Allo stesso modo il BRP (Biomechanical Reference Point) resta nella stessa posizione delle versioni precedenti, assicurando coerenza nel feeling e l’adattamento per chi proviene dal modello precedente.

Che cosa sia il BRP è presto detto: è il punto, comune a tutte le selle attualmente in commercio, in cui la sella raggiunge una larghezza di 70 mm.

Leggera e più efficiente

Oltre alla geometria, la peculiarità della nuova SLR è la riduzione del peso: le nuove versioni risultano più leggere rispetto alle precedenti, con un risparmio di grammi a beneficio della reattività e dell’efficienza.

Il telaio è nuovo. Nelle versioni in carbonio è stato utilizzato un layup più efficiente, caratterizzato anche da geometrie riviste, per migliorare l’assorbimento delle vibrazioni senza comprometterne la resistenza strutturale. Lo stack tra BRP e punto di innesto anteriore del telaio nella scocca è stato aumentato di 4 millimetri. In questo modo si è accresciuta la libertà di regolazione, permettendo la massima personalizzazione dell’assetto.

Tre versioni road

Come si accennava in partenza, le versioni sono tre e attendono settembre per conoscere gli altri allestimenti che completeranno la linea. La prima è la SLR 3D CARBON. Ha il telaio in carbonio e pesa appena 137 grammi (taglia S3) grazie alla stampa in 3D. La bilancia dice che la differenza rispetto alla precedente SLR Boost 3D Kit Carbonio è di 29 grammi. La forma è invariata e si arriva alla sua realizzazione con tecnologia Carbon DLS, che permette la creazione di aree di ammortizzazione differenziata (prezzo di 449,90 euro).

C’è poi la versione SLR 3D ELITE, con telaio tubolare in acciaio leggero e 28 grammi meno della SLR Boost 3D TI316. La cover è sviluppata con tecnologia Carbon DLS (prezzo di 359,90 euro). Infine la SLR CARBON, che ha il telaio in carbonio, con imbottitura rivestita a mano che ne fa una sella artigianale. E’ disponibile in quattro taglie (con e senza foro), pesa appena 118 grammi in taglia S3, quattro in meno del precedente modello (prezzo di 319,90 euro).

Esteticamente, la nuova SLR adotta uno stile total black molto essenziale, in linea con il design moderno delle biciclette da strada. Le indicazioni di modello e taglia sono riportate in grigio sulla cover.

www.selleitalia.com

Ultim’ora: da oggi Selle Italia si tinge di bianco 

22.04.2025
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Selle Italia ha presentato oggi la sua nuova collezione “White Range”, che vede quattro delle sue selle più apprezzate da ora disponibili, oltre al classico nero, anche in quello che sta diventando il classico del 2025: il bianco. I modelli scelti sono Flite Boost, SLR Boost, Novus Boost Evo e la nuova versione di SLR Boost stampata in 3D

La Flite Boost usata dal “divino” Van Der Poel è ora disponibile anche in total white, senza le iniziali del campione olandese
La Flite Boost usata dal “divino” Van Der Poel è ora disponibile anche in total white, senza le iniziali del campione olandese

Bianco, l’eleganza al potere 

Chi segue il ciclismo forse se n’è accorto: da qualche tempo il bianco la fa da padrone nel mondo della bicicletta. Ormai la maggioranza delle scarpe sono bianche, sono bianchi molti caschi, così come altri accessori.  Può essere che la base candida della maglia di campione del mondo, indossata negli ultimi anni da campioni amatissimi dal pubblico come Evenepoel, Van Der Poel e ora Pogacar, abbia avuto un ruolo in questa evoluzione? 

Certo è che proprio Van Der Poel ha in dotazione una Flite Boost bianca con impresse le sue iniziali, un dettaglio che non può essere passato inosservato, nelle molte imprese che l’olandese ha portato a termine nelle ultime stagioni.  Sia come sia, Selle Italia ha deciso di seguire questo trend estetico, e oltre al classico nero da oggi Flite Boost, SLR Boost, Novus Boost Evo e SLR Boost 3D sono disponibili anche nel colore più elegante che si sia, quello che contiene in sé tutti gli altri colori. 

Questa invece la versione della SLR Boost 3D, non più solo nel classico nero
Questa invece la versione della SLR Boost 3D, non più solo nel classico nero

SLR Boost 3D, pattern unico in 3D

Un paragrafo a sé lo merita proprio la SLR Boost 3D, la più innovativa tra le selle di questa collezione. La cover di questa sella è stata realizzata con un pattern proprietario di Selle Italia stampato in 3D, con differenti zone di ammortizzazione che garantiscono un appoggio ottimizzato su tutta la superficie. 

I binari sono naturalmente in carbonio, ma di 10 mm più lunghi della precedente versione, per dare una più ampia possibilità di regolazione. La forma è quella data dalla tecnologia Superflow, con un generosissimo foro centrale che riduce al limite la pressione nella zona dei tessuti molli, concentrando l’appoggio solo sulle ossa. 

Infine, anche la Novus Boost Evo fa il suo debutto nel colore del ciclismo 2025
Infine, anche la Novus Boost Evo fa il suo debutto nel colore del ciclismo 2025

Peso e (immediata) disponibilità 

Le selle scelte per la collezione White Range sono tutte di altissima gamma, pensate per chi cerca il massimo in termini di leggerezzaFlite Boost pesa 165 grammi (in versione S3, che prenderemo come riferimento anche per le successive), SLR Boost addirittura 122 grammi, Novus Boost Evo 165 grammi e infine SLR Boost 3D ferma la bilancia a 166 grammi. 

La collezione “White Range” è disponibile da oggi, 22 aprile 2025, presso i rivenditori autorizzati e sul sito di Selle Italia.

Selle Italia

Selle Italia acquisisce Vittoria Shoes: inizia un nuovo capitolo

21.12.2024
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Selle Italia, uno dei brand di riferimento mondiale nella produzione di selle per biciclette, ha da qualche giorno annunciato l’acquisizione del marchio biellese Vittoria Cycling Shoes, storica realtà italiana specializzata in calzature da ciclismo. Fondata negli anni Settanta dall’ex ciclista professionista Celestino Vercelli, Vittoria ha conquistato con il passare del tempo la fiducia di atleti di fama internazionale, come Marco Pantani, grazie a scarpe di altissima qualità e dal forte carattere Made in Italy. 

L’acquisizione rappresenta un passo significativo per Selle Italia, come ha sottolineato il Presidente Giuseppe Bigolin: «Allarghiamo il nostro raggio d’azione con un’azienda che condivide i nostri valori, puntando su sviluppo tecnologico, stile e tradizione italiana. Proprio come facemmo nel 2016 con Selle San Marco – ha aggiunto Bigolin – integreremo Vittoria nel nostro gruppo per creare nuove sinergie e raccogliere le sfide future del mercato». 

Eccellenza italiana

Vittoria Shoes ha fatto la storia delle calzature da ciclismo, collaborando con campioni come Stephen Roche, che nel 1987 vinse Giro d’Italia, Tour de France e campionato del mondo, e il leggendario Marco Pantani, i cui trionfi negli anni ’90 furono segnati dall’utilizzo di scarpe Vittoria e selle Selle Italia. L’azienda, grazie alla sua continua innovazione tecnologica, e al design inconfondibile, ha consolidato una reputazione di eccellenza che l’ha resa protagonista sulle strade delle più importanti competizioni ciclistiche mondiali.

Per Selle Italia, l’acquisizione di Vittoria rappresenta un’opportunità non solo commerciale, ma anche strategica.

«Crediamo che il futuro passi attraverso l’innovazione tecnologica integrata alla tradizione del Made in Italy – ha aggiunto Riccardo Bigolin –  e dunque lavoreremo per creare una forte sinergia tra le nostre realtà, puntando sulla scientificità del nostro brand idmatch e sulla capacità di Vittoria di innovare nel settore delle calzature sportive».

Le collezioni Vittoria includono calzature per ciclismo su strada, Mountain bike, triathlon, gravel e “new vintage”, quest’ultima pensata espressamente per gli appassionati di stile retrò. Con l’ingresso nel gruppo Selle Italia, il brand si prepara a un 2025 carico di significato, segnando una nuova era di crescita e innovazione.

L’acquisizione di Vittoria Shoes da parte di Selle Italia è un investimento anche sulla qualità e l’eccellenza italiana
L’acquisizione di Vittoria Shoes da parte di Selle Italia è un investimento anche sulla qualità e l’eccellenza italiana

Selle Italia: una tradizione ultracentenaria

Fondata nel 1897, Selle Italia rappresenta un punto di riferimento globale per le selle da bicicletta. Con sede ad Asolo, in Veneto, l’azienda produce ogni anno oltre un milione di selle, vendute in tutto il mondo. Grazie all’unione con marchi storici come Selle San Marco e ora Vittoria Shoes, il gruppo conferma e rilancia il proprio impegno nel settore del ciclismo, continuando a promuovere i valori del Made in Italy: qualità, prestazioni e design unico. 

Questa acquisizione non rappresenta solamente un ampliamento del portafoglio, ma un investimento nell’eccellenza italiana, rafforzando la posizione del gruppo sui mercati internazionali e mantenendo viva la tradizione del ciclismo tricolore. 

Selle Italia

SLR Boost Kit Carbonio Superflow, comfort e performance

19.12.2023
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Una vera e propria icona della gamma Selle Italia. L’equilibrio ideale tra peso, prestazioni e comfort: ecco la SLR Boost Kit Carbonio Superflow. Un prodotto che migliora e rinnova i valori di un grande classico come la SLR. La perfetta combinazione di caratteristiche che da sempre contraddistinguono questo modello, ulteriormente sottolineato da una forma compatta e da una leggerezza senza precedenti.

Stile e prestazioni

La SLR Boost Kit Carbonio Superflow si distingue come uno dei modelli più apprezzati e ricercati nella storia di Selle Italia. Forma sofisticata, leggerezza, design e comfort fanno di questo modello il prodotto più indicato per chi cerca una combinazione ottimale di prestazioni e stile. Un’occasione per far risaltare ogni caratteristica della propria bici, facendola funzionare in simbiosi con la propria posizione. 

Una sella che si presenta con una forma ideale nel caso di una rotazione “neutra” del bacino, cioè quando la curva lombare è allineata con la colonna vertebrale. Questo modello è adatto a ciclisti che necessitano del giusto compromesso tra libertà di movimento e stabilità sulla sella. Il risultato sono sensazioni positive che si traducono in una pedalata sicura ed efficace.

Compatta e leggera

Selle Italia sa che ogni dettaglio va ad aggiungersi a quelli che sono i marginal gain. La SLR Boost Kit Carbonio Superflow è caratterizzata dal rail in carbonio con una lunghezza maggiorata di 10 mm che assicura resistenza e una maggiore possibilità di regolazione della sella. Con foro centrale Superflow che allevia la pressione nella zona perineale, è disponibile in taglia idmatch S3 o L3. 

Le dimensioni si differenziano in S3 con 130 x 248 mm e L3 con 145 x 248 mm. Misure regolari che si sposano a pieno con il mercato e gli standard odierni. Il peso ferma l’ago della bilancia ad appena 122 grammi per la S3, 129 grammi per la L3. La scocca è realizzata in Nylon caricato Carbonio. Una serie di caratteristiche tecniche che confermano la sua indole devota alla strada e alla massima performance. Il prezzo consigliato al pubblico e consultabile sul sito è di 314,90 euro.

SelleItalia

Watt 3D, la prima sella da triathlon stampata in 3D

04.11.2023
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Prosegue la ricerca di Selle Italia nell’ambito dei prodotti con cover stampata: ecco la nuova Watt 3D, la prima sella per il triathlon in 3D. Questo nuovo modello presenta la stessa forma della Watt già in collezione caratterizzate dal design aerodinamico che consente di mantenere una posizione di pedalata precisa ed efficiente anche per i 180 chilometri della frazione ciclistica di un triathlon. Scopriamo le innovazioni e i benefici di questa tecnologia, ormai asso nella manica del brand trevigiano. 

La tecnologia Superflow riduce i disturbi fisici causati da una prolungata pressione sulla zona perineale
La tecnologia Superflow riduce i disturbi fisici causati da una prolungata pressione sulla zona perineale

Il terzo successo

Dopo i successi di SLR Boost 3D presentata lo scorso anno e il lancio di Novus Boost Evo 3D, la nuova Watt 3D conserva la stessa forma di successo della versione precedente, ma con la copertina in 3D sviluppata con tecnologia Carbon DLS. Questa tecnologia ha permesso la realizzazione di zone di cushioning differenziato, create in base alla zona di contatto delle ossa ischiatiche sulla sella.

Questo perché la posizione che si tiene su una bici da triathlon impone l’utilizzo di un’attrezzatura specifica che consenta da una parte la massima espressione di performance, ma dall’altra anche il miglior comfort, visto che la frazione ciclistica può durare anche molte ore. Il pattern proprietario, quello utilizzato per Watt 3D è diverso da quello utilizzato per SLR Boost 3D e da quello per Novus Boost Evo 3D, perché differente è l’applicazione d’uso.

Due versioni

Prestazioni elevate in sinergia con un design unico declinato in due versioni. Dotata di inserto anti-slittamento per garantire il posizionamento fisso sulla sella, Watt 3D è disponibile con telaio in carbonio per la ricerca della massima performance. Oppure c’è anche con telaio in TI316, di resistenza e durata aumentate fino al 25% e peso ridotto del 15% rispetto ai telai tradizionali, con diametro 7 millimetri. 

Entrambe le selle hanno un foro centrale Superflow, che riduce la pressione nella zona perineale. Entrambe sono disponibili in un’unica taglia U3 idmatch. Le misure sono di 255 millimetri in lunghezza e 133 in larghezza. Il peso si attesta in 222 grammi per la versione in carbonio e di 256 grammi per quella in TI316. Il prezzo consigliato al pubblico per la Watt 3D con rail in carbonio è di 399,90 euro mentre per quella con rail in TI316 è di 319,90 euro. 

SelleItalia

Guerciotti e Selle Italia si salutano dopo 30 anni di successi

07.08.2023
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Per oltre trent’anni Guerciotti e Selle Italia hanno affrontato fianco a fianco, anzi spalla a spalla, i circuiti di ciclocross di tutto il mondo. Insieme hanno scritto pagine importanti nella storia di questa nobile disciplina. Oggi, dopo aver ottenuto insieme tanti prestigiosi successi, le due aziende hanno deciso di intraprendere percorsi differenti. Non si tratta però di un addio, ma di un arrivederci.

L’hanno voluto sottolineare Paolo e Alessandro Guerciotti attraverso un comunicato stampa fatto per ringraziare Selle Italia per la storica e fruttuosa collaborazione e nello stesso tempo anticipare l’arrivo a breve di un nuovo partner. Tutto ciò ci conferma che continueremo a vedere ancora per lungo tempo sui campi di gara la storica maglia giallonera di Guerciotti con la stella al centro, da sempre simbolo del marchio milanese.

Anche il titolo mondiale

La collaborazione fra Guerciotti e Selle Italia ha portato in dote tantissimi trofei. Tra questi spicca il titolo mondiale conquistato a Monaco di Baviera da Daniele Pontoni nel 1997. A ripercorrere le tappe più significative di una storia ricca di successi è Alessandro Guerciotti, team manager Selle Italia – Guerciotti. Un’occasione questa per ringraziare l’azienda di Casella d’Asolo, in provincia di Treviso, per il sostegno dato in trent’anni di attività sportiva.

«Ringraziamo Selle Italia per averci sostenuto in questi anni – ha affermato Alessandro Guerciotti – ed aver contribuito a rendere grande il nostro team. In questi 30 anni abbiamo scritto pagine storiche del ciclocross italiano e internazionale. Abbiamo conquistato l’ultimo titolo iridato elite da parte di un italiano con Daniele Pontoni, oltre ad una storica coppa del mondo di ciclocross, senza contare i numerosi titoli italiani conquistati. I più grandi ciclocrossisti italiani degli ultimi anni hanno corso con il binomio Selle Italia-Guerciotti sul petto. Tra di loro citiamo Marco Aurelio Fontana, Enrico Franzoi, Sanne Cant, Gioele Bertolini, Alice Arzuffi.

«In tutti questi anni, il Team Selle Italia-Guerciotti è stato il sogno per qualunque ragazzo iniziasse a correre il ciclocross e molti di loro sono riusciti ad esaudirlo. Difficilmente si riuscirà a costruire una collaborazione cosi vincente e longeva in una disciplina sportiva». 

In passato un altro grande nome del mondo fuoristrada ha corso con la maglia Selle Italia Guerciotti: Marco Aurelio Fontana
In passato un altro grande nome del mondo fuoristrada ha corso con la maglia Selle Italia Guerciotti: Marco Aurelio Fontana

Un nuovo sponsor

Una delle caratteristiche che contraddistingue la famiglia Guerciotti, ed in particolare papà Paolo, è la capacità di rimboccarsi sempre le maniche e guardare avanti. Sarà così anche per il team che il prossimo autunno si presenterà sui campi di gara. A breve sarà annunciato un nuovo sponsor che figurerà come primo nome sulla maglia.

«Tutte le cose belle prima o poi sono destinate a finire – ha affermato Paolo Guerciotti – ma siamo entusiasti del nuovo corso che stiamo prendendo e della nuova collaborazione che abbiamo appena siglato con una importante azienda esterna al settore del ciclo. L’obiettivo non è solo quello di ripetere le vittorie che hanno costellato il nostro passato, ma anche arrivare a superare traguardi ancora più ambiziosi. Non possiamo che ringraziare la Selle Italia e, soprattutto Giuseppe Bigolin, per tutti questi anni di collaborazione, accompagnati da numerose vittorie. Ma nella vita non si può mai sapere, potrebbe solo essere un arrivederci”.  

Il nuovo sponsor verrà rivelato nelle prossime settimane. Nel frattempo prosegue la promozione Guerciotti dedicata al modello Lembeek Disc rivolta a tutti i tesserati FCI e altri enti. L’utente finale che presenterà la propria tessera al rivenditore di riferimento, potrà acquistare la bici completa montata con ruote in carbonio Ursus Orion Disc a partire da 2.520 euro IVA inclusa.

Guerciotti

La tecnologia 3D di Selle Italia: parola a tecnico e corridore

26.07.2023
6 min
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La frontiera delle selle 3D sta avanzando velocemente e Selle Italia non poteva essere da meno. L’azienda veneta giusto qualche settimana fa in quel di Eurobike ci aveva mostrato i suoi gioielli con le caratteristiche 3D, stavolta andiamo più a fondo e lo facciamo con Enrico Andreola, product manager di Selle Italia, e Valerio Conti, il quale utilizza questa tipologia di sella.

Viaggio 3D

Enrico, come nasce dunque una sella Selle Italia 3D? Qual è il suo processo costruttivo?

La parte che richiede più tempo è quella della creazione della seduta, appunto la parte morbida, l’imbottitura. La capacità produttiva è ancora bassa, parliamo di tre imbottiture l’ora. Ma il mercato ci sta premiando e quindi stiamo implementando tale produzione. Poi ci sono altre fasi.

Quali?

Segue una sorta di post-processo dell’imbottitura che mira ad eliminare gli eccessi di resine. Successivamente si va avanti con la cottura in forno per stabilizzarne il materiale. E’ una cottura particolare, ai raggi UV, che fa sì che l’imbottitura diventi come la vediamo, altrimenti resterebbe “pastosa”. Per dare un’idea: se la si toccasse prima della cottura vi resterebbero le impronte digitali.

C’è poi l’assemblaggio…

E qui c’è il grande knowhow di Selle Italia, il nostro vero merito, ciò che ci differenzia per le selle 3D da tutti gli altri brand. Realizzare una sella 3D può essere molto facile se questa ha uno scafo piatto e la sua imbottitura è piatta, ma nel caso della Slr, il nostro cavallo di battaglia, ai lati ci sono parecchie incurvature. Ebbene, seguiamo anche quelle con l’imbottitura 3D. Ma noi, ed era un nostro dogma dettato dal Dna agonistico di Selle Italia, volevamo riprodurre la Slr: la sella da gara per eccellenza. Fatto questo il resto dell’assemblaggio di scafo e carrello è molto più tradizionale, ma sempre rispettando elevati standard di qualità produttiva.

Cosa vi chiedono i pro’? Voi supportate molte squadre…

Va fatta una premessa. Noi abbiamo presentato queste selle un anno fa ad Eurobike. Ne è seguita una pausa fisiologica prima di entrare in produzione. Nel frattempo alcuni atleti le provavano, specie nei training camp a Livigno. Abbiamo consegnato qualche decina di selle a dicembre, nei ritiri. Ma in quel momento molte “messe in sella” erano già fatte. Per farla breve, avevano queste selle 3D circa due atleti per team. Però i loro feedback sono stati subito positivi. Abbiamo relazioni molto strette con la Cofidis, la Tudor, la Alpecin e anche con la Corratec. Ora la stanno utilizzando Konyshev e Conti. Per il prossimo anno però saremo in grado di dare forniture molto più ampie a tutti i team.

La Watt 3D (non ancora in vendita) è la nuova sella per il triathlon e per la crono
La Watt 3D (non ancora in vendita) è la nuova sella per il triathlon e per la crono
Al Tour, proprio in Cofidis, ci hanno detto che questa sella è particolarmente apprezzata dalle donne: è così?

E’ vero e non è qualcosa che abbiamo fatto appositamente per le ragazze, ma tant’è. In particolare il gruppo delle donne di Cofidis lavora bene, con loro scambiamo dei feedback importanti. Sia con Slr che Novus siamo andati oltre le nostre aspettative per risolvere i tipici fastidi al soprassella, sia per lui che per lei.

Cosa vi chiedono gli atleti? Magari più leggerezza, più rigidità in punta (o meno)…

I loro feedback sono molto importanti per realizzare i tuning di rigidità delle imbottiture: il morbido-rigido dove serve, per capirci… Tendenzialmente loro vogliono selle rigide. Okay il comfort, ma alla fine visti i watt che scaricano e i chilometri che percorrono vogliono una sella che sia stabile e racing. Giusto ieri un corridore della Tudor, che già utilizzava una sella 3D ma di un altro marchio, mi ha detto: «Finalmente un sella 3D con un target da corsa». Spesso infatti queste selle sono morbide. Ma torno al discorso di prima, del riuscire a replicare la Slr. Va detto però che i tuning di rigidità dei pro’ sono un po’ diversi da quelli del mercato. Questi ultimi sono un po’ morbidi.

State anche lanciando la sella da crono…

Sì, la Watt. L’abbiamo presentata ad Eurobike. Sarà in consegna ad ottobre. Per lo sviluppo di questa sella ci siamo rivolti parecchio al grande triatleta Patrick Lange, ma anche ai ragazzi della Corratec, soprattutto da quando siamo subentrati come sponsor. E’ una sella diversa, molto più lavorata e sostenuta in punta, viste le grandi rotazioni del bacino che comportano certe posizioni. Con Novus abbiamo introdotto un nuovo reticolo dell’imbottitura, che ricordo noi disegniamo in casa: questo doppio reticolo morbido-duro ci consente di differenziare parecchio il tuning di rigidità nei vari punti della sella stessa.

La sella SLR 3D sulla bici di Valerio Conti (foto Instagram)
La sella SLR 3D sulla bici di Valerio Conti (foto Instagram)

Parola al corridore

E a seguire le parole di Andreola ecco quelle di uno dei corridori che lo stesso Andreola ha citato: Valerio Conti, in forza alla Corratec-Selle Italia, che non ha pensato troppo a montarla sulla sua bici. Ai ragazzi del team italiano hanno proposto queste selle e il laziale dopo averla testata non l’ha più tolta.

«Ho scelto questa sella – spiega Conti – un po’ prima del mio infortunio a maggio. A dire il vero non l’ho ancora utilizzata tantissimo in corsa, perché poi è lì che davvero la si mette sotto torchio, ma le sensazioni sono state subito ottimali.

«Io venivo da una classica Selle Italia Slr con la quale, ci tengo a dire, già mi trovavo bene e quella 3D che sto utilizzando adesso ha praticamente la stessa forma (riprendendo quanto detto da Andreola, ndr). Sostanzialmente è più morbida, si adatta perfettamente alle ossa ischiatiche e questo tende a dipanare la pressione in modo migliore. Non si hanno dei punti in cui preme di più».

Conti ha esaltato le qualità della tecnologia 3D quando si è a tutta in pianura
Conti ha esaltato le qualità della tecnologia 3D quando si è a tutta in pianura

Più stabili

Conti poi insiste molto su un aspetto che non ci aspettavamo, vale a dire sul movimento antero-posteriore.

«Questo “tessuto” superficiale, ammesso si possa chiamare così, fa sì che si sia più stabili sulla sella, che si scivoli di meno. C’è più grip. Si spinge un po’ di più in salita, ma soprattutto in pianura, quando si deve spingere forte, non si finisce in avanti e si mantiene pertanto un assetto più stabile».

Sempre in merito ai feedback, sia uomini che donne, esaltano la comodità e il non affaticamento del soprassella dopo tante ore, anche col caldo estremo di questi giorni. Un aspetto che è emerso anche in casa Selle Italia nella realizzazione della Watt. Se i pro’ infatti ci passano giusto il tempo di una gara contro il cronometro (al netto degli allenamenti), per i triatleti il discorso è ben diverso.