Arzuffi punta tutto sulla strada: «Più chilometri e più salite»

21.03.2023
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Come molte sue colleghe, Alice Maria Arzuffi sta virando nettamente sulla strada. La lombarda è stata una delle (tante) atlete fuoriuscite da quella fucina di campionesse che era la Valcar Travel & Service ed è approdata alla Ceratizit-Wnt.

Arzuffi è stata e resta un’ottima ciclocrossista, ma a quanto pare con il livello che cresce anche tra le donne, c’è meno spazio per fare entrambe le specialità ad alto livello.

Alice hai nelle gambe già nove giorni di corsa, tra cui una gara a tappe. Senza contare che hai fatto anche un po’ di cross: ti sei riposata poco dunque questo inverno?

Eh sì, ho già fatto abbastanza. Però quest’anno non ho fatto la stagione di cross intera. Anzi, ho fatto solo tre gare. Ho preso parte giusto all’italiano e ad altre due per prepararlo, ma sempre in Italia. Pertanto non è stato affatto dispendioso.

Una preparazione mirata alla strada, dunque?

Esatto, la preparazione in questo inverno è stata fatta principalmente per la strada. Non ho fatto alcun allenamento per il cross. Quelle tre gare le ho prese proprio come divertimento e per fare un pizzico di ritmo.

E senti la differenza in corsa?

Sì. Sono contenta perché comunque sono già ad un punto migliore rispetto all’anno scorso di questo periodo. Ho fatto un bel periodo di riposo durante l’inverno, proprio per concentrarmi solo sulla strada. Adesso andrò avanti con la preparazione sempre in questa direzione, per cercare di performare al meglio nei mesi di maggio, giugno e luglio. Sono concentrata al 100 per cento sulla strada.

Quest’anno Arzuffi ha già corso in Belgio, ma lei punta ad andare forte nei mesi più caldi
Quest’anno Arzuffi ha già corso in Belgio, ma lei punta ad andare forte nei mesi più caldi
Squadra nuova Alice, vieni da una realtà italiana ed ora sei in un team straniero: come ti stai trovando? Che differenze ci sono?

Beh, qualche differenza c’è, però col fatto che c’è anche un bel gruppo di italiane mi sento come “a casa”. Senza contare che il direttore sportivo, Dirk Baldinger, parla italiano il che è un bell’aiuto. Una fortuna. Sinceramente è una squadra tranquilla, che non ci fa mancare assolutamente nulla e ci mette nelle condizioni migliori per esprimerci al top in gara. Sono veramente contenta di questa scelta.

Chi ti segue a livello di preparazione?

Luca Quinti, lo stesso preparatore di Consonni, Rota, Masnada,…

Puntando più sulla strada avrai cambiato qualcosa immaginiamo riguardo alla preparazione… Tanto più che non hai fatto il cross?

La prima cosa è stata un bel periodo di riposo. Dopo molto tempo ho fatto un vero inverno di stacco. Poi sono aumentati i chilometri: questa è stata la differenza principale. Quel che più mi mancava fare, specialmente nel mese di gennaio: mai fatti così tanti chilometri! E tanta endurance l’ho fatta anche a dicembre. Gli altri anni chiaramente non riuscivo a farla. Era impossibile perché comunque correndo tutte le settimane non riuscivo a fare un training camp al caldo, per esempio. Questo inverno invece sono stata a Calpe, in Spagna. 

Una delle uscite di Alice tra le alture slovene (foto Instagram)
Una delle uscite di Alice tra le alture slovene (foto Instagram)
Che di chilometri ne hai macinati in quantità si vede anche dal fatto che sei magrissima…

Insomma… devo ancora limare qualcosa! Però è vero, sono a buon punto. E questo si sente soprattutto in salita. Salita che quest’anno ho iniziato a fare anche molto più in allenamento. Avendo il tempo di fare delle lunghe distanze, riesco a fare più chilometri e ad inserire più scalate. E penso che questa sia la cosa migliore.

E quali sono le salite che batti di più?

Dalle mie parti quelle nei pressi del lago di Como e le strade del lago, che sono le mie preferite. Altrimenti quando sono da Luca (Braidot, il fidanzato azzurro di mtb, ndr) nei pressi di Gorizia sulle alture del Collio. Spesso sconfino anche in Slovenia.