Valerio Conti: testa, gambe, sorriso e tanto lavoro

20.03.2023
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Francesco Frassi ci aveva detto che vedeva molto bene il suo neacquisto, Valerio Conti (in apertura foto Instagram). Ci aveva detto di un ragazzo in crescita e concentrato. E questa è una buona notizia per un talento che negli ultimi anni tra sfortune e qualche vicissitudine personale aveva trovato difficoltà ad emergere.

Il romano del Team Corratec ha disputato una buona Tirreno-Adriatico. Ci ha provato in più di qualche occasione ed è tornato a respirare l’aria del grande ciclismo. A Laigueglia di fatto è tornato in corsa dopo tanti mesi. Il suo ultimo grande impegno era stato il Giro d’Italia poi una fugace apparizione al Giro di Slovacchia a metà settembre e nulla più.

Valerio Conti (classe 1993) è arrivato quest’anno alla Corratec
Valerio Conti (classe 1993) è arrivato quest’anno alla Corratec
Valerio, come stai? Frassi ci ha detto che hai passato quasi 40 giorni di ritiro sul Teide…

Forse proprio 40 no, ma in effetti ci sono stato parecchio. Ho fatto tre settimane con Davide Formolo. Poi sono sceso per andare al Tour of Antalya, in Turchia, ma è stato annullato per il terremoto e così, sempre con Davide, siamo tornati sul Teide. Volevo farmi trovare al 100 per cento, già a novembre avevo ripreso ad allenarmi seriamente e lassù fai le cose seriamente.

Cosa significa nel dettaglio ripartire al 100 per cento?

Significa che adesso la testa c’è. E se sta bene quella, sta bene anche il fisico e viceversa. Fila un po’ tutto bene. Anche con il peso non sto male e in questa prima parte di stagione ho perso altri due chili. Sul fronte dell’alimentazione sono stato molto attento.

Ti segue qualcuno in tal senso?

Il mio nuovo preparatore mi dà consigli importanti anche sotto questo punto di vista.

Insomma un nuovo “vecchio” Valerio Conti…

Venivo da un anno non bello. Un anno in cui di fatto la mia ultima vera corsa è stata il Giro che neanche ho finito per problemi alla schiena. Da lì ho passato tutta l’estate cercando di capire se correre o non correre. Anche io ammetto di aver perso un po’ di concentrazione e se non fai le cose al 100 per cento, prendi certe batoste… Ora però le cose le sto facendo bene e sono sicuro che se non è adesso, perché comunque è tanto che non correvo, fra non troppo tempo qualche buon risultato arriverà.

Conti ha disputato una buona Tirreno-Adriatico, una Tirreno di “costruzione”
Il laziale ha disputato una buona Tirreno-Adriatico, una Tirreno di “costruzione”
Hai accennato all’alimentazione: come ti regoli?

Alla fine cose semplici: equilibrio. Quando faccio poco, mangio poco e quando faccio di più mangio di più. E’ molto importante stare attento a non sgarrare quando si riposa: è lì che devi essere forte. Ma come ho detto, sto facendo le cose per bene. Saranno cinque mesi che non tocco una birra, per dire… Poi, ragazzi, si sa: oggi il ciclismo è sempre più difficile, si va sempre più forte. Una volta con 20′ a 400 watt arrivavi davanti, adesso fai una fatica enorme. E allora ecco che è importante togliere anche quel chiletto ulteriore…

Chiaro e per questo è necessario cambiare marcia nel ciclismo di oggi.

Sapevo che se volevo riprendermi mi serviva qualcuno che mi seguisse giorno per giorno. Una persona di cui fidarmi e che si fida di me. Il preparatore da cui vado mi ha detto: «Okay, ma con me faticherai». E in effetti, fatico!

Perché ti trovi bene con questo nuovo preparatore?

Perché ti allena in base alle tue caratteristiche e alle tue condizione fisiche e mentali. Ti prende per il verso giusto. Per esempio, quando ho ricominciato ad allenarmi ero un po’ strano, non vivevo un super momento con la bici e così lui mi ha fatto fare tanta mountain bike. Mi sono ripreso. Da lì abbiamo iniziato a lavorare tantissimo sulla forza. Perché se si è più forti negli arti si va a sovraccaricare meno la schiena. E poi si percepisce che gli piace fare l’allenatore. Quando ti chiama, se sente che sei stanco, ti cambia il lavoro, mentre se capisce che sei bello motivato insiste. E poi mi piace il suo metodo. Magari in un’uscita di 6 ore ti fa fare tutto: la forza, la salita, il fuorisoglia. E con lui si fanno discese e salite. Specie le salite lunghe.

Nel 2019 Valerio ha indossato la maglia rosa. Il Giro è l’obiettivo maggiore
Nel 2019 Valerio ha indossato la maglia rosa. Il Giro è l’obiettivo maggiore
Come esci dalla Tirreno?

Bene, dai. Alla fine l’ho gestita. Ho corso in modo da non “ammazzarmi” ma per costruire. Ho provato ad entrare in qualche fuga, ma di quelle buone. Peccato che nella tappa dei muri c’era dentro anche Van der Poel e non ci hanno lasciato troppo spazio all’inizio. Poi quando ci hanno ripreso, sono andato regolare.

In squadra come va?

Devo dire che mi trovo molto bene per ora. C’è un clima molto, molto familiare. E forse avevo bisogno anche di questo.

Che programmi hai?

Adesso farò Coppi e Bartali, il Gp Larciano, il Giro di Sicilia e il Giro d’Italia. Prima della corsa rosa vorrei andare di nuovo in altura, ma sull’Etna stavolta. Al Giro voglio arrivarci al 110 per cento.