Filippo Zana è il nuovo campione italiano professionisti 2022 (in apertura con Philippe Zecchetto, CEO Diamant srl). Il vicentino vestirà la maglia tricolore per i prossimi dodici mesi, cercando di onorarla ovviamente al meglio anche per dar lustro agli sponsor che con passione e determinazione sostengono il progetto agonistico di Bruno Reverberi.
Tra questi, una menzione particolare la merita MCipollini che alla Bardiani CSF Faizanè fornisce le biciclette da strada e da crono. E Zana, sul traguardo Alberobello, ha letteralmente trascinato sul gradino più alto del podio del campionato italiano la propria Dolomia: il modello più leggero, reattivo e versatile prodotto a mano dai tecnici MCipollini.
Duecentotrentasette durissimi chilometri, una vera e propria cavalcata, da Marina di Ginosa fino alla città dei trulli: Alberobello. Tutti disputati sotto un sole cocente, hanno permesso a Filippo Zana e alla sua Dolomia di diventare i nuovi campioni italiani di ciclismo su strada nella categoria professionisti. Come è noto, nella volata finale, il giovane portacolori della Bardiani CSF Faizanè ha avuto la meglio su Lorenzo Rota, Samuele Battistella e Andrea Piccolo: i tre compagni che lo accompagnavano nella fuga rivelatasi poi vincente.
Filippo Zana solleva al cielo la sua nuova MCipollini Dolomia tricolore Filippo Zana solleva al cielo la sua nuova MCipollini Dolomia tricolore
Leggera, reattiva e versatile
«Sono felicissimo di questo successo – ha dichiarato Zana – il primo grazie lo rivolgo al team, così come agli sponsor che sostengono la nostra attività agonistica. Eravamo la squadra più numerosa, dovevamo provarci. Sono entrato nella fuga giusta, è stato tutto perfetto… Sono davvero felice di pedalare su una MCipollini, una delle migliori biciclette oggi in circolazione. La mia Dolomia poi è davvero innovativa, studiata nei minimi dettagli per essere leggera, reattiva e performante. Sono grato allo staff MCipollini per la preziosa collaborazione, e per la professionalità finalizzata a poterci mettere sempre nelle migliori condizioni possibili a dare del nostro meglio».
La sella SMP F30C è stata personalizzata per celebrare il successo del corridore della Bardiani CSF Faizanè Anche le ruote Deda sfoggiano un disegno tricolore La sella SMP F30C è stata personalizzata per celebrare il tricolore Anche le ruote Deda sfoggiano un disegno tricolore
«Realizzata mediante l’impiego di un tessuto in fibra di carbonio 3K, per garantirne la massima reattività – dichiarano con soddisfazione dal quartier generale dello stesso bike brand – il telaio della MCipollini Dolomia “pesa” appena 780 grammi, così da rendere più… leggere anche le salite più ripide! A questa importante caratteristica abbiamo associato una massima integrazione per quanto riguarda i cablaggi idraulici, l’impiego della tecnologia TCM, ed una poderosa possibilità in termini di personalizzazione attraverso colorazioni ed effetti speciali a completa discrezione del cliente».
Filippo Zana riscatta un Giro opaco e vince la Adriatica Ionica Race. Maglia presa sul Grappa e poi difesa. Gamba ritrovata, ora si sogna più in grande
«Qui Trapani! Da domani inizia la mia Sicily Divide! Ho deciso di fare una sorta di blog per raccontarvi un viaggio all’interno di me stesso attraverso la bici, la stessa bici che tanto mi ha dato, ma senza mai permettermi il lusso di guardarmi attorno e soprattutto di guardarmi dentro…».
Siciliy Divide taglia la Sicilia da Trapani a Catania: una dorsale magicaSiciliy Divide taglia la Sicilia da Trapani a Catania: una dorsale magica
La sua terra
Cominciava così, il 29 marzo, il viaggio in Sicilia di Giovanni Visconti e Paolo Alberati. Un viaggio inaspettato per il palermitano di San Baronto, che aveva da poco annunciato il ritiro. Si poteva pensare che avesse voglia di starsene a casa, ma evidentemente mancava qualcosa. Non si possono chiudere 17 anni di professionismo semplicemente andando via. C’era da fare i conti con il se stesso più profondo e la terra da cui partì molto giovane per conquistare il mondo, senza probabilmente avere il tempo di conoscerla.
«Quando sono giù – sorride – conosco le strade dove mi alleno e poco di più. Non so il nome delle vie di Palermo, che la gente snocciola dando riferimenti di negozi e monumenti. Ho visto paesaggi che non pensavo potessero esistere, ho visto la vera Sicilia. In certi momenti mi è parso di essere in un altro posto, invece era la terra che mi ha permesso di diventare quello che sono. Quando Paolo mi ha chiamato, gli ho detto subito di sì. Io che negli ultimi anni facevo fatica a staccarmi da casa, ho capito che modo migliore non c’era. Un vero ritorno alle origini».
Colazione a Sicily Bike, il b&b di Rosario Fina a Serradifalco.
Da Mussomeli, la Sicily Divide percorre la provincia di Caltanissetta
Colazione a Sicily Bike, il b&b di Rosario Fina a Serradifalco.
Da Mussomeli, la Sicily Divide percorre la provincia di Caltanissetta
Un viaggio dentro
Ore e chilometri per pensare e soprattutto parlare. Luoghi magici. Fatica. L’ironia di partire anche se pioveva. E alla fine la riscoperta della bicicletta per quello che è davvero.
«Parlare in bici è una cosa che non avevo mai fatto. Così come non mi ero mai guardato intorno. Invece quel paesaggio e quell’andatura invitavano a farlo. Ho detto e sono riuscito a fare un viaggio dentro me stesso attraverso la bici e così è stato. Tramite questo tipo di esperienza e grazie a tutto quel silenzio, ho scoperto lati di me che non conoscevo. Quando sei nel ritmo delle gare, non c’è mai il tempo di ascoltarsi davvero e le cose restano dietro. Magari qualcosa che fingi di non aver visto comincia a crescere e alla fine per tirarlo fuori c’è bisogno del mental coach. Pensavo che alla fine del mio percorso, avrei appeso la bici al chiodo. Invece ho scoperto che non ho la nausea, ho voglia di usare la bici. Sono tornato a sentirla come quando ci montai sopra la prima volta».
Tappe lunghe, giornate anche impegnative: ma quel silenzio è ciò di cui Visconti aveva bisogno
La Sicily Divide è stata portata a termine su una gravel MCipollini, dotata di borse
L’idea del viaggio è venuta a Paolo Alberati, che di Visconti è stato per pochi mesi allenatore
Tappe lunghe, giornate anche impegnative: ma quel silenzio è ciò di cui Visconti aveva bisogno
La Sicily Divide è stata portata a termine su una gravel MCipollini, dotata di borse
L’idea del viaggio è venuta a Paolo Alberati, che di Visconti è stato per pochi mesi allenatore
Il punto sulla vita
Giorni nel vento. Luoghi che segnano l’anima come il Cretto di Burri e il ricordo di un terremoto dimenticato. La discesa da Mussomeli attraverso colline verdissime verso Serradifalco, casa di Rosario Fina, passando sotto creste simili alle Tre Cime di Lavaredo. La scoperta, dentro e fuori di sé. E un’idea di futuro tutto da scrivere.
«Posso dire che per ora – ammette – me la sto godendo. Sto mettendo vari punti nella mia vita e non mi sento ancora di dire cosa voglio fare. Forse non ho voglia di rinchiudermi in un’ammiraglia per fare il direttore sportivo o davanti a un computer. Ho parlato con Federico Zecchetto (titolare di MCipollini e DMt, ndr), che è un amico vero. Mi ha sempre rispettato, io ho sempre rispettatolui. Ci sono proposte. Vediamo cosa viene fuori. Non sparisco, a qualche evento ci sarò, non credo che farò una vita tanto diversa. Il ciclismo è il mondo in cui continuerò a vivere».
Il Cretto di Burri, dove sorgeva Gibellina Vecchia, rasa al suolo dal terremoto del Belice nel 1968
Pioggia e vento: fino a ieri erano motivo di frustrazione, oggi una compagnia sopportabile…
Arancina e birra Messina: il ciclismo quando è libero, è fatto così
Catania, Sicily Divide conclusa: un aereo aspetta Visconti per il ritorno in Toscana
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Una rinascita
La nuova vita ha un sapore diverso e strano. L’andirivieni da casa a scuola con i bimbi, che intanto crescono. Il giretto in bici quando se ne hanno tempo e voglia. Il non dover comunicare ogni giorno i propri spostamenti.
«Io sono cresciuto con l’Adams – dice – e la necessità di comunicare ogni cosa che facessi, fosse anche andare a pesca o a funghi. Ho mandato una lettera all’UCI e mi è stato risposto che non devo più aggiornarlo. Non ho più questo pensiero e non potete capire quanto sembri strano potermi muovere in questa nuova libertà. Quando corri non ci fai caso, ora è stranissimo. Sono contento. E sono contento anche per Katy, mia moglie. Mi ha detto che se avesse immaginato di avermi così rilassato in casa, mi avrebbe fatto smettere prima. E io, lo sapete, sono uno che si porta dietro i malumori. Pensate che peso deve essere stato avermi in casa negli ultimi tempi… Oggi piove, stavo per uscire in bici, mentre prima ne avrei avuto disgusto e rabbia. Ora capisco certi amatori appassionati e la loro grinta. Questo viaggio con Alberati è quello che serviva. Era da tempo che mi trascinavo, c’era solo da ammetterlo. Aspettare significava volersi male. Questo viaggio è stato una rinascita».
MCipollini Dolomia e MCipollini RB1K AD.ONE sono i “cavalli di battaglia” della Bardiani Csf Faizanè per questa stagione, iniziata ieri sulle strade della Clasica Comunitat Valenciana 1969. Continua dunque la collaborazione tra il brand legato alla famiglia Zecchetto e la squadra della famiglia Reverberi.
Una partnership che negli anni ha visto successi importanti e la presenza nelle maggiori corse italiane, a partire dal Giro. Scopriamo più nel dettaglio questi due modelli.
La Dolomia, bici leggera che si esalta non solo in salita (foto Cpstudio.net)
Forcella in 3K con steli aero, anche per la Dolomia (foto Cpstudio.net)
Foderi e pendenti sono dritti, ma meno larghi rispetto all’AD.ONE. I perni passanti sono in titanio (foto Cpstudio.net)
La Dolomia, bici leggera che si esalta non solo in salita (foto Cpstudio.net)
Forcella in 3K con steli aero, anche per la Dolomia (foto Cpstudio.net)
Foderi e pendenti sono dritti, ma meno larghi rispetto all’AD.ONE. I perni passanti sono in titanio (foto Cpstudio.net)
Dolomia, versatilità top
Partiamo dalla Dolomia, la bici che, anche per nome, evoca le grandi salite dolomitiche ed è quindi dedicata agli scalatori. Anche se c’è subito da fare un chiarimento. Più che la bici per la salita questa è la bici più versatile. Pensate che è stata la prima scelta di ben 16 corridori su 22. Tra questi anche capitan Giovanni Visconti.
Cerchiamo pertanto di capire perché questa bici è così gettonata.
Si tratta di un telaio in fibra HD rifinito in 3K che punta tutto sulla leggerezza. Pensate che nella taglia pesa M l’ago della bilancia si ferma a 780 grammi (chiaramente forcella esclusa). Davvero un qualcosa di eccellente, se si pensa che si tratta di una bici per freno a disco.
Peso leggero, okay, ma non a discapito della rigidità. Questo è un aspetto che in una bici ideata e pensata da MarioCipollini non verrà mai meno. Fu lo stesso Re Leone lo scorso anno durante il ritiro del “Greenteam” a dirci che la rigidità, e di conseguenza la reattività, non sarebbero mai mancate su una sua bici. Anche in quelle per la salita. La reattività infatti è stata un pilastro della sua carriera.
Ogni Dolomia ha una sezione dei tubi diversa per ogni taglia. Una scelta la cui finalità è quella di mantenere inalterate le qualità di rigidità al variare dei centimetri dei tubi. In questo modo, il carro posteriore, mantiene la sua lunghezza di 410 millimetri in tutte le taglie (come la AD.ONE).
Reattività e comfort sono possibili anche grazie alla tecnologia TCM (True Carbon Monocoque), che permette la perfetta connessione del carro posteriore, appunto, con gli altri due fulcri di stress a cui è chiamato il telaio stesso, vale a dire il movimento centrale e il tubo di sterzo. In pratica l’assenza “d’incollaggi” e uno ispessimento del materiale la rendono un vero “sasso”.
La AD.ONE: linee davvero “massicce” (foto Cpstudio.net)
Spazi sfruttati al massimo per l’aerodinamica, ma anche per esaltare tutti i vantaggi dei tubi oversize come comfort e rigidità (foto Cpstudio.net)
Il profilo dell’obliquo è talmente alare che è stata fatta una “risega” per il passaggio della ruota anteriore (foto Cpstudio.net)
La AD.ONE: linee davvero “massicce” (foto Cpstudio.net)
Spazi sfruttati al massimo per l’aerodinamica, ma anche per esaltare tutti i vantaggi dei tubi oversize come comfort e rigidità (foto Cpstudio.net)
Il profilo dell’obliquo è talmente alare che è stata fatta una “risega” per il passaggio della ruota anteriore (foto Cpstudio.net)
RB1K AD.ONE, quasi da crono
E dalla bici leggera passiamo a quella per i velocisti, la bici che più risponde alla personalità e alle caratteristiche del campione del mondo di Zolder 2002: la MCipollini RB1K AD.ONE, la bici aero. E non a caso Filippo Fiorellie SachaModolo scaricheranno i loro tanti watt su questo modello.
Come i maggiori team WorldTour, anche in Bardiani i corridori hanno a disposizione due bici: quella “da salita” e quella appunto aero. Una scelta che non è solo legata al marketing ma anche alle necessità imposte da medie orarie sempre più elevate. “Fiumi” di dati, hanno ormai certificato come anche in tappe di 2.000-2.500 metri di dislivello la componente aerodinamica sia preponderante su quella del peso.
Ebbene, la RB1K AD.ONE risponde a queste esigenze. Si tratta sempre di un telaio monoscocca ma stavolta la fibra utilizzata è ancora più pregiata. Si tratta infatti della T1000, tra le più rigide in commercio.
Ogni tubo ha un disegno per il quale si è pensato ad ottimizzare lo scarico dell’aria. La sezione dei tubi è alquanto marcata verticalmente, tanto che il profilo della bici è massiccio. Quasi da sembrare pesante. Invece il peso del telaio è di 1.010grammi.
All’anteriore, in corrispondenza del tubo di sterzo, l’angolo interno forma quasi una carenatura tra obliquo e orizzontale. Un qualcosa che sarebbe proibito dai regolamenti UCI, ma derivando dai tubi stessi è una soluzione del tutto lecita. I vantaggi aerodinamici sono concreti.
Discorso simile vale per il carro, ma qui più che la sezione dei tubi (drittissimi e “triangolareggianti”), a colpire è l’attacco dei pendenti sul tuo piantone. Un attacco abbastanza basso e robusto che rendono la RB1K AD.ONE una vera freccia.
La trasmissione della forza dai pedali alla ruota posteriore è pressoché istantanea. Anche in questo caso, l’aerodinamica è super ricercata. Merito del tubo piantone che ha una protuberanza verso la ruota posteriore che riduce al massimo gli spazi e quindi le turbolenze.
Il manubrio Alanera, uno dei prodotti in assoluto più graditi dai pro’ non solo della Bardiani (foto Cpstudio.net)
Al top anche le ruote: cerchi Deda SL 45 e coperture Pirelli P Zero (foto Cpstudio.net)
A disposizione l’intera gamma di Selle SMP, ma la F30c è la più gettonata (foto Cpstudio.net)
Il manubrio Alanera, uno dei prodotti in assoluto più graditi dai pro’ non solo della Bardiani (foto Cpstudio.net)
Al top anche le ruote: cerchi Deda SL 45 e coperture Pirelli P Zero (foto Cpstudio.net)
A disposizione l’intera gamma di Selle SMP, ma la F30c è la più gettonata (foto Cpstudio.net)
Integrazione totale
Infine per due telai tanto pregiati la componentistica non poteva essere da meno. Partiamo dal gruppo: lo Sram Red AXS con misuratore di potenza Quarq. Tutto senza fili, per una massima pulizia estetica (e ancora una volta anche aero).
In più forcella e manubrio, sono stati progettati con la collaborazione tra MCipollini e DedaElementi, affinché l’integrazione di tutti i fili e di tutti i cavi fosse totale con il celebre manubrio integrato Alanera. Sempre griffate Deda sono le ruote, le SL 45 TDB (ma il team ha in dotazione anche altri modelli).
Le coperture sono le Pirelli P Zero Velo Tube da 25 o 28 millimetri (sulle due bici possono alloggiare gomme fino a 29 millimetri). Mentre le selle sono di Selle SMP.
“Un nuovo inizio”. E’ con questo sintetico slogan che il marketing di MCipollini introduce oggi la nuova RB1K Ad. One . Una bici molto attesa e tutta da scoprire, che per ricerca ed innovazione – in particolar modo per quanto riguarda il tema aero – ha davvero molto da raccontare. Andiamo a scoprirla nel dettaglio.
La nuova Cipollini RB1K Ad.One offre prestazioni eccezionali in termini di aerodinamicitàLa nuova Cipollini RB1K Ad.One offre prestazioni eccezionali in termini di aerodinamicità
Aerodinamica invidiabile
La RB1K Ad.One la si potrebbe considerare una sorta di sorella maggiore della The One – meglio, una versione avanzata – essendo originariamente concepita e poi sviluppata partendo proprio dal progetto di uno dei telai di maggior successo di MCipollini. La prima impressione che sorge, osservando attentamente il telaio monoscocca della RB1K Ad.One, è quella che lo stesso sia stato evoluto per sfidare la velocità. La forma compatta e aerodinamica delle tubazioni conferma che i tecnici MCipollini hanno avuto l’originale idea di condensare in questo speciale modello tutti gli spunti aerodinamici della NKTT, la bici da crono utilizzata dai ragazzi della Bardiani Csf Faizanè.
Il risultato raggiunto – nell’attesa di poterla provare su strada – pare sulla carta davvero eccellente. Il tubo piantone “curvato” è studiato per riprendere la forma della ruota posteriore, donando alla bici un notevole effetto aerodinamico. Lo stesso discorso vale, curiosamente, anche per l’obliquo. La cui parte finale che si innesta con l’orizzontale presenta una lieve curvatura sotto la quale scorre liberamente la ruota anteriore.
Ecco la forcella della nuova bici Ad.One
Il carbonio utilizzato per realizzare la nuova bici firmata MCipollini è di altissima qualità
Il carro posteriore che contribuisce a migliorare la rigidità complessiva del telaio
Geometrie studiate alla perfezione per rendere la bici il più aerodinamica possibile
Ecco la forcella della nuova bici Ad.One
Il carbonio utilizzato per realizzare la nuova bici firmata MCipollini è di altissima qualità
Il carro posteriore che contribuisce a migliorare la rigidità complessiva del telaio
Geometrie studiate alla perfezione per rendere la bici il più aerodinamica possibile
Resistenza efficace
Ad attirare ulteriormente la nostra attenzione sono stati anche sia i perni passanti, realizzati in titanio col preciso obiettivo di aumentare la resistenza complessiva della bici, quanto l’applicazione della tecnologia TCM. Grazie alla quale si verifica una perfetta “connessione” del carro sul movimento centrale.
Su questa bicicletta, inoltre, le sezioni dei tubi e dei fazzoletti sono state predisposte differenziate in base alla taglia. Una soluzione ideale per garantire la stessa rigidità e la stessa guidabilità su ciascuna delle sei misure del telaio disponibili (dalla XS alla XXL). Anche la possibile previsione del montaggio con la monocorona ha una ulteriore valenza aero, andando di fatto ad eliminare sia l’attrito che il “peso” del deragliatore.
Tubazioni compatte e resistenti. La guidabilità è garantita e il divertimento non mancaTubazioni compatte e resistenti. La guidabilità è garantita e il divertimento non manca
Considerazioni finali
“Mettendo in fila” tutte le dovute considerazioni, a maggior ragione considerando le soluzioni ingegneristiche adottate ed appena descritte per ottimizzare la performance di questa bici nata per correre davvero veloce, va evidenziata la rigidità del telaio. Nel caso della RB1K Ad.One questa è davvero elevata. Il livello aerodinamico è altissimo. L’amalgama di queste caratteristiche colloca questa nuova top bike MCipollini al vertice della gamma strada/corsa.
Gli studi e le migliorie sul telaio, resi possibili dopo lunghi ed accurati test in galleria del vento, hanno permesso di esaltare alcune qualità importanti della Ad.One come appunto la velocità, la scorrevolezza, l’equilibrio la guidabilità. Senza naturalmente trascurare il lato del design, che per la RB1K Advanced One è davvero molto accattivante e… “aggressivo” al punto che basterebbe solo osservarla per farsi un’idea di quanto sia aggressiva e performante!
Ricordiamo che tutta la nuova collezione 2022 MCipollini sarà presentata ufficialmente dall’1 a 4 settembre prossimo a Friedrichshafen (Germania) in occasione della consueta rassegna expo Eurobike, appuntamento al quale il brand italiano non ha voluto mancare.
La meravigliosa Tenuta Il Cicalino di Massa Marittima, un vero e proprio piccolo angolo di Paradiso nella verdissima Maremma Toscana, è sempre più legata a MCipollini. E proprio il bike brand italiano, che ricordiamo fa riferimento al Gruppo Zecchetto, ha scelto la centenaria struttura della Famiglia Vecchioni.
Nelle scorse settimane, l’agriturismo grossetano è stata la sede per produrre i contenuti fotografici e video per il lancio delle novità di prodotto 2022.
Una veduta aerea di una parte della vasta tenuta Il Cicalino Una veduta aerea di una parte della vasta tenuta Il Cicalino
Territorio ideale per il turismo in bici
E naturalmente al Cicalino non poteva non esserci lui, Mario Cipollini, che allo stesso marchio di biciclette dà il nome e trasferisce il suo “know-how”. Mario, ancora in grandissima forma, è un testimonial ideale. E’ volto e “gambe” del brand e per questo è impegnato a rappresentare l’immagine più dinamica e creativa della prossima campagna pubblicitaria MCipollini.
Dopo alcuni ritiri pre-stagionali che hanno ospitato anche il team Bardiani Csf Faizanè (al quale MCipollini fornisce le biciclette), l’Agriturismo Tenuta Il Cicalino si propone sempre più come una destinazione ideale per scoprire in bicicletta il territorio dell’Alta Maremma e delle province di Grosseto e Siena.
“Vieni a scoprire la magia di un territorio antico e fedele”: è questo l’efficace slogan che Il Cicalino ha scelto per identificarsi e per promuovere la propria struttura ricettiva. La struttura è immersa nel verde ed è costituita da antichi Poderi in pietra risalenti ai primi anni dell’800. La località più vicina è quella di Massa Marittima: un borgo antico e conosciuto per le sue tradizioni e per la sua cultura. A far da cornice a Massa Marittima c’è una natura rigogliosa, perfetta per i momenti di relax. E allora rilassarsi nelle piscine dell’Agriturismo Tenuta Il Cicalino, assaporare nell’esclusivo ristorante i piatti tipici della tradizione toscana, oppure trascorrere qualche ora “coccolati” nell’esclusivo centro benessere… non avrà prezzo.
Cipollini qui è di casa e è stato nella tenuta anche durante il ritiro con la BardianiCipollini qui è di casa e è stato nella tenuta anche durante il ritiro con la Bardiani
Collaborazione e sinergia ok!
Per questo il connubio tra MCipollini e Il Cicalino non poteva davvero trovare migliore sinergia. Per chi vorrà trascorrere le proprie vacanze all’insegna dello sport, e della bicicletta da strada in particolare, troverà in questo contesto dei percorsi da favola, già tracciati, con pochissimo traffico e ad una manciata di chilometri da un mare meraviglioso: il più bello della Maremma Toscana.
Inoltre, le guide estremamente competenti della Tenuta già accompagnano gruppi di turisti in bicicletta in visite guidate di ogni livello attraverso questo territorio incantato, assicurando sempre emozioni uniche in un contesto di paesaggi mozzafiato.
Negli ultimi anni siamo abituati a vedere le biciclette catalogate in diverse famiglie, infatti ci sono quelle più racing e quelle pensate per le lunghe distanze. Nella gamma MCipollini troviamo la seconda generazione del Bond, che non a caso è stato battezzato Bond 2. Questa bicicletta che è inserita fra le endurance, in realtà ha un’anima racing e si propone come un mezzo ideale per i granfondisti moderni.
Sia con i dischi che con i caliper
Per prima cosa vediamo che il telaio del Bond 2 è realizzato con la fibra di carbonio T800 alto modulo con una finitura 3K. Il marchio italiano ha voluto rendere disponibile sia la versione con i freni tradizionali che quella con i freni a disco. La prima ferma l’ago della bilancia a 990 grammi, mentre la versione con i dischi si attesta a 1.020 grammi in taglia M.
La Bond 2 con lo Shimano Ultegra in versione discoLa MCipollini Bond 2 montata con lo Shimano Ultegra in versione disco
Un vero monoscocca
Il telaio del Bond 2 è prodotto con la tecnologia TCM di MCipollini, che sta per True Carbon Monocoque. Questa tecnologia permette di realizzare il telaio in un unico stampo con tutti i vantaggi derivanti da una fibra di carbonio che rimane continua e non viene mai interrotta da incollaggi di vari tubi. Questo tipo di lavorazione fa in modo che la bicicletta sia più reattiva e che le pressioni subite dal telaio vengano assorbite in modo più omogeneo e meno impattante. Il risultato si traduce in migliori performance e maggiore resistenza.
Comfort e prestazioni
Entrando nello specifico del Bond 2, gli ingegneri di MCipollini hanno pensato a una zona superiore del telaio, il tubo orizzontale e i foderi obliqui, più orientati alla ricerca del comfort. La parte inferiore, il tubo obliquo e i foderi bassi posteriori, sono pensati per dare maggiore reattività e fornire le prestazioni migliori. Questo connubio ci fa tranquillamente dire che il Bond 2 è una bicicletta ideale per i gran fondisti moderni, che vogliono il comfort per affrontare le lunghe distanze e allo stesso tempo cercano le migliori performance in termini di reattività.
La MCipollini Bond 2 in colore Naked gold shinyLa MCipollini Bond 2 in colore Naked gold shiny
All’insegna dell’equilibrio
A conferma di queste caratteristiche ci sono anche le forme dei tubi. Partiamo dai foderi obliqui e orizzontali che presentano una doppia curva a S, che ha la funzione di smorzare le vibrazioni provenienti dal terreno. Allo stesso tempo il carro posteriore si presenta compatto, con una lunghezza dei foderi bassi è di 41 centimetri e con l’innesto dei foderi obliqui nel tubo verticale attraverso un monostay. Il profilo dei tubi è equilibrato, pensato per trovare proprio il bilanciamento fra comodità e reattività, con una forcella che ha un profilo aerodinamico che aiuta a diminuire l’impatto frontale con l’aria. Il reggisella è in carbonio T800 come il telaio e ha la chiusura nascosta all’interno del tubo orizzontale per la massima pulizia estetica. Altra caratteristica del reggisella è la possibilità di optare fra due offset diversi per facilitare la migliore posizione in sella e ottimizzare così la pedalata. Per quanto riguarda il tubo sterzo troviamo dei valori che non sono troppo alti, ma che piuttosto sono più tipici di biciclette definite più corsaiole, infatti nella taglia L il tubo sterzo ha un’altezza di 15,9 centimetri.
Mario Cipollini in azienda mentre viene montato un Bond 2
Mario Cipollini in azienda mentre viene montato uno dei suoi telai
Personalizzabile su MyCipo
Infine, aspetto non meno importante, è possibile personalizzare il proprio Bond 2 con le colorazioni customizzabili su MyCipo. Anche a livello di montaggi sono offerte numerose combinazioni sia con gruppi Shimano e Campagnolo, mentre i manubri firmati da Deda Elementi. In questo modo sono accontentate le più svariate esigenze, sia in termini tecnici che economici.
Una raccolta di pensieri di Giovanni Visconti, dopo aver portato a termine la Sicily Divide. Tre giorni nel silenzio. Le parole. I sapori. I colori. La vita
Tante nuove entrate nel team Bardiani-Csf-Faizané, che cambiano un po’ la fisionomia della squadra, introducendovi alcuni elementi esperti ma capaci di raccogliere successi. Già il nome di Giovanni Visconti è una garanzia: l’ex campione d’Italia è come il buon vino e col passare degli anni non ha minimamente perso la sua voglia di vincere, capitano in corsa ma anche maestro per i tanti giovani presenti.
Giovanni Visconti, alla Bardiani dal 2021Giovanni Visconti, alla Bardiani dal 2021
Torna “Battaglia”
Alla Bardiani torna Enrico Battaglin, che nel team professional potrebbe trovare più spazio per esprimersi e ritrovare quindi quel feeling con il successo tanto ricercato.
Chi questo feeling non l’ha perso è gente come Gabburo e Lonardi, pronti a sfruttare ogni occasione per emergere, facendo leva sulla decisa voglia di emergere e attaccare in ogni situazione propizia come è sempre stato nello spirito delle squadre guidate da Roberto Reverberi.
Per questo la Bardiani si è guadagnata una discreta fama e soprattutto inviti anche in prove di altissimo spessore, dove poter smuovere le acque nelle prime fasi della gara e i corridori adatti per farlo ci sono e sono in tanti, da Covili a Maestri, da Canaveral a Savini solo per fare qualche nome.
Battaglin al Laigueglia 2021: per il vicentino un ritorno dopo gli anni alla Jumbo VismaBattaglin al Laigueglia 2021: per il vicentino un ritorno dopo gli anni alla Jumbo Visma
Tanti italiani
Una caratteristica della formazione reggiana è quella di avere un gran numero di italiani, solamente due i corridori provenienti da fuori, il che fa della squadra una perfetta palestra per molti giovani che vogliono mettersi in mostra e imparare quanto più possibile. Non è un caso se alla casella delle vittorie, quasi tutti hanno qualcosa da inserire: il primato resta però a Visconti, a un paio di passi da quota 50 e potete star certi che farà di tutto per raggiungere la fatidica soglia…
L’ORGANICO
Nome Cognome
Nato a
Naz.
Nato il
Pro’
Enrico Battaglin
Marostica
Ita
17.11.1989
2012
J.Canaveras Vargas
Pereira Risaralda
Col
02.11.1996
2018
Giovanni Carboni
Fano
Ita
31.08.1995
2018
Luca Covili
Pavullo Frignano
Ita
10.02.1997
2019
Nicolas Dalla Valle
Padova
Ita
13.09.1997
2019
Filippo Fiorelli
Palermo
Ita
19.11.1994
2020
Davide Gabburo
Bovolone
Ita
01.04.1993
2018
Andrea Garosio
Chiari
Ita
06.12.1993
2019
Giovanni Lonardi
Verona
Ita
09.11.1996
2019
Mirco Maestri
Guastalla
Ita
26.10.1991
2016
Umberto Marengo
Giaveno
Ita
21.07.1992
2019
Fabio Mazzucco
Este
Ita
14.04.1999
2018
Alessandro Monaco
S.Pietro Vernotico
Ita
04.02.1998
2017
Kevin Rivera Serrano
Cartago
Crc
28.06.1998
2017
Daniel Savini
Reggio Emilia
Ita
26.09.1997
2018
Alessandro Tonelli
Brescia
Ita
29.05.1992
2015
Tomas Trainini
Gussago
Ita
23.09.2001
2021
Giovanni Visconti
Torino
Ita
13.01.1983
2005
Filippo Zaccanti
Seriate
Ita
12.09.1995
2018
Filippo Zana
Thiene
Ita
18.03.1999
2019
Enrico Zanoncello
Isola della Scala
Ita
02.08.1997
2020
Samuele Zoccarato
S.Giorgio Pertiche
Ita
09.01.1998
2019
DIRIGENTI
Roberto Reverberi
Ita
General Manager
Luca Amoriello
Ita
Direttore Sportivo
Alessandro Donati
Ita
Direttore Sportivo
Mirko Rossato
Ita
Direttore Sportivo
DOTAZIONI TECNICHE
Il telaio Dolomia è il più leggero della gamma Cipollini. Nella taglia M pesa 780 grammi. Si tratta di un monoscocca in fibra T1000, la più pregiata e rigida sul mercato.
La notizia che Battaglin sarebbe tornato alla Bardiani-Csf ce la diede Roberto Reverberi alla partenza del Giro da Palermo. La firma in realtà era arrivata da un paio di settimane, ma la successione delle corse e degli eventi di fine 2020 era stata troppo frenetica per tenere tutto a mente. Il vicentino torna nella squadra che l’ha lanciato e in cui ha ottenuto tre delle quattro vittorie della sua carriera, nella forma della Coppa Sabatini da stagista e due tappe al Giro. La quarta, un’altra tappa al Giro, venne nel 2018 con la LottoNL-Jumbo.
Enrico Battaglin, a Serra San Bruno la prima vittoria al Giro del 2013 su Felline, Visconti e UranSerra San Bruno, Giro 2013, batte Felline, Visconti, Uran
La traiettoria di Battaglin nel professionismo è a dire il vero piuttosto singolare. Come fa spesso Reverberi quando si imbatte in un bel talento, il suo primo contratto ebbe durata di quattro anni e mano a mano che la scadenza si avvicinava, Enrico iniziò a respirare l’ebrezza del passaggio al WorldTour. Questo avvenne con la maglia della LottoNL-Jumbo, la attuale Jumbo-Visma, nella quale dopo la prima stagione di adattamento, il vicentino infilò un gran 2018. Poi qualcosa si inceppò. Il passaggio alla Katusha non portò grandi sorrisi, mentre al Team Bahrain-McLaren nel 2020 sono venuti assaggi di piazzamenti, con il 3° posto a San Daniele del Friuli al Giro (foto di apertura) come perla della stagione. Vincere non è facile né scontato, ma…
Forse ci si poteva aspettare qualcosa di più?
Potrei aver commesso uno sbaglio nel lasciare la Jumbo per andare alla Katusha, perché non ho più trovato quell’ambiente. Ma sono maturato, ho fatto tante esperienze. E così ho deciso di tornare in Italia, per ripartire con altri stimoli e un’altra età.
Nel 2015, Battaglin su Cataldo: è il traguardo di Oropa, ancora al Giro d’ItaliaAl Giro 2015, Battaglin batte Cataldo a Oropa
Diamo per assodato che sei un timido, di sicuro però per tutto il 2020 sei sempre sembrato incupito, quasi non ti fossi ambientato nella squadra.
E’ stato un anno davvero strano, non sono nemmeno riuscito a conoscere tutti i compagni. Non eravamo nella situazione ideale per legare. Al Giro sono andato bene, ma al team manager non ero mai andato a genio, tanto che ai primi di settembre mi ha fatto sapere che non mi avrebbe confermato. A quel punto mi sono guardato intorno e alla fine ho accettato la proposta della Bardiani. Correre il Giro senza la tranquillità del contratto poteva essere una scommessa oppure uno stillicidio. Ho preferito stare tranquillo.
Il team manager cui non andavi a genio è Rod Ellingworth?
Esatto, quello che poi se ne è andato ed è tornato alla Ineos. Non è stato un anno normale, mi limiterei a definirlo così.
Che cosa speri di trovare alla Bardiani?
Conosco tutti e ho capito che cercavano qualcuno di esperienza per affrontare le gare più importanti che ultimamente ho fatto spesso. Mi hanno dato ancora fiducia e sono contento di averla accettata.
Al fianco di Steven Kruijswijk al Giro d’Italia 2016, contro Valverde, Chaves e NibaliAl Giro del 2016 aiuta Kruijswijk in maglia rosa
Esiste ancora il Battaglin capace di vincere oppure l’astinenza spunta le armi?
Alla fine, non vedendo il traguardo così spesso, si rischia di perdere il colpo d’occhio. Ma credo che se sto bene, mi gioco ancora le mie carte. L’ho visto al Giro nel giorno di San Daniele, anche se ovviamente non è più facile come da dilettanti.
Come andrà la convivenza con Visconti?
Siamo simili, ma non del tutto. Visconti con gli anni è diventato più uno scalatore e attacca da lontano. Io aspetto i finali e magari ho una volata migliore. Non avremo problemi. Per il resto, il segreto sarà avere grandi motivazioni ed essere concentrato al massimo senza abbassare la guardia.
Giro d’Italia 2018, traguardo di Santa Ninfa in Sicilia. Terza vittoria al GiroA Santa Ninfa, nel 2018, la sua terza tappa al Giro
La squadra ha tanti giovani.
Che hanno bisogno di qualcuno che gli dia una direzione, spero di essere io. Mi vedo nel ruolo di regista e di finalizzatore. Spero di aiutarli, in una squadra che ha tutto quello che serve. Sono contento anche di ritrovare le bici Cipollini con cui ho già corso, perché parlano un gran bene della Dolomia. Pare sia capace di grandi prestazioni.
Qualcuno potrebbe obiettare che tornare alla Bardiani sia un passo indietro…
In realtà non è così. In primis perché è una signora squadra. E poi perché almeno per quest’anno il Covid ha cambiato tante cose. Le differenze saranno meno marcate, perché saremo tutti compressi e meno liberi. L’unico auspicio sarà potersi allenare, perché finora il tempo non ci ha aiutato. Dal 20 gennaio saremo in ritiro e poi finalmente cominceremo. I miei traguardi saranno più avanti, ma correre sarà quasi una liberazione.
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“Live your Ride: questa non è storia, è il futuro”. E’ così che “apre”, come usa dirsi in gergo giornalistico, il nuovo sito web di MCipollini: completamente rinnovato nella grafica, nella tecnologia e nella incredibile facilità di navigazione da parte dell’utente.
Interfaccia tutta nuova
Sulla nuova interfaccia si è subito accolti da immagini e video (in 4K!) superveloci e molto emozionali della collezione biciclette 2021, divise naturalmente per ambiti: strada, gravel, crono/triathlon e pista. Per quanto riguarda i modelli da corsa, la scena è rubata dalla novità Dolomia, la bicicletta che nel 2021 accompagnerà MCipollini al rientro nel mondo delle corse professionistiche assieme alla Bardiani-CSF-Faizanè. Una bicicletta, quest’ultima, nata da un’intuizione di Mario Cipollini e che ha un solo ed essenziale obiettivo, ovvero quello di unire la leggerezza alla potenza e alla maneggevolezza per creare così un telaio davvero perfetto.
Tramite il MyCipo è possibile personalizzare la propria MCipolliniTramite il configuratore MyCipo è possibile personalizzare la propria MCipollini
Personalizzazione con MyCipo
Altre due sezioni del nuovo sito MCipollini, molto curate anch’esse ed estremamente di servizio per gli utenti, sono quella che permette la personalizzazione grafica del telaio – MyCipo – e quella dell’abbigliamento MC.
Il configuratore MyCipo “lavora” sui modelli Dolomia, Bond2, RB1K The One, MCM Allroad, Nk1K e MCM. Tramite questo programma, ciascun utente potrà disegnarsi la sua propria bicicletta con i colori e la grafica che preferisce… arrivando al punto di scegliersi anche la finitura, opaca o lucida, delle decalcomanie!
La sezione abbigliamento invece consente in entrare, nel vero senso del termine, nel mondo MCipollini attraverso la proposta di linee di abbigliamento – sia tecnico che casual, uomo e ovviamente donna – estremamente originali.
Sul nuovo sito è molto facile scoprire i diversi modelli di biciSul nuovo sito web è molto semplice scoprire nei dettagli i numerosi modelli di biciclette
Esperienza multimediale
La richiesta di supporto tecnico e l’agevole ricerca dei punti vendita ufficiali sul territorio chiudono l’esperienza di un sito web davvero ben confezionato e proposto.
«La nostra prossima corsa – così ci hanno riferito dall’azienda – come anche quella dei prossimi clienti, inizia online. Invitiamo tutti a visitare il nostro nuovo sito web MCipollini.com per lasciarsi coinvolgere e vivere una nuova esperienza multimediale».
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