Una stagione persa, ma ora Toneatti punta tutto sul 2024

04.10.2023
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Che fine ha fatto Davide Toneatti? Molti se lo sono chiesti perché nelle cronache ciclistiche non compare da molto tempo. Precisamente dall’11 giugno, quando aveva preso il via al Giro Next Gen finendo addirittura 135° nella crono iniziale. Poi, più nulla. Con l’avvicinarsi della stagione del ciclocross, il suo primo amore, molti si sono ricordati del corridore dell’Astana Development Team: il mistero doveva trovare una soluzione.

Molti corridori dopo una malattia o infortunio fanno di tutto per provare almeno a riaffacciarsi all’agonismo, ma per il ventiduenne di Tolmezzo non era così facile: «La mononucleosi mi ha messo K.O. e mi ha cancellato tutta la stagione – afferma – una stagione che per me era molto importante, l’ultima da under 23. E’ stata la mia una ripresa molto complessa, molto più di quello che pensavo».

In stagione i migliori risultati per il friulano erano arrivati al Tour of Sakarya
In stagione i migliori risultati per il friulano erano arrivati al Tour of Sakarya
Quando ti sei accorto che qualcosa non andava?

Già due settimane prima non avevo buone sensazioni, così lo staff medico del team aveva deciso di farmi fare degli esami. Il giorno della cronometro sono arrivato i risultati con la dura sentenza. Chiaramente hanno deciso di farmi ritirare, ma il calvario era appena cominciato. La fase acuta è insorta dopo una decina di giorni, con linfonodi ingrossati, mal di gola fortissimo, una stanchezza terribile. Praticamente dormivo almeno 12 ore al giorno…

Quando hai cominciato a venirne fuori?

Dopo 3 settimane, ma è stata una ripresa lentissima, basti pensare che gli strascichi sono durati fino a due settimane fa. Io che ad esempio alle 7:30 sono già sveglio e attivo, dovevo mettermi la sveglia alle 10 per non dormire tutto il giorno e non riuscivo mai a riprendermi del tutto.

Per il corridore di Tolmezzo la ripresa è stata lenta, dopo un mese senza bici
Per il corridore di Tolmezzo la ripresa è stata lenta, dopo un mese senza bici
Quindi per quanto tempo sei rimasto lontano dalla bici?

Praticamente sono rimasto un mese intero completamente fermo, riprendendo ma in maniera molto molto blanda a inizio luglio. Il caldo non mi aiutava, anche con lo staff medico si vedeva che la temperatura non aiutava, così ho iniziato a mettere la sveglia sempre prima oppure a uscire la sera, ma la ripresa è stata molto lenta.

Che cosa hanno detto nel team non avendoti più a disposizione?

Ci sono rimasti male naturalmente, ma mi hanno detto di star tranquillo visto che le conseguenze erano così evidenti. Parlando con medico e diesse si sperava di riuscire a tornare almeno per la fine della stagione, fare qualcosa tra settembre e ottobre, ma i miglioramenti sono stati molto lenti, ancora oggi sono in una forma scarsa. Mi sarebbe piaciuto ad esempio fare qualcosa nel gravel di fine stagione, ma non ho assolutamente la tenuta per riuscirci.

Estate senza gare per Toneatti, che punta ormai direttamente alla prossima stagione
Estate senza gare per Toneatti, che punta ormai direttamente alla prossima stagione
L’anno scorso avevi preso parte alla Serenissima…

Sì, mi sarebbe piaciuto ripetere l’esperienza, ma avrei avuto un mese scarso per prepararmi e al team erano abbastanza contrari, temendo che mi sarei affaticato troppo in base alle mie condizioni attuali. Meglio recuperare e magari iniziare la preparazione per la prossima stagione con un certo anticipo, anche perché sono rimasto indietro rispetto agli altri.

Parlando di gravel, il discorso ricade giocoforza sul ciclocross: potrebbe essere un giusto approccio per riassaggiare l’agonismo?

Di regola ero abbastanza contrario, l’idea mia era di dedicarmi anima e corpo alla strada per preparare la stagione, ma magari qualche sortita a dicembre o gennaio potrei farla, più che altro per riassaporare l’agonismo, senza alcun obiettivo.

Nell’ultima stagione di ciclocross aveva fatto vedere belle cose, ma difficilmente tornerà a praticarlo
Nell’ultima stagione di ciclocross aveva fatto vedere belle cose, ma difficilmente tornerà a praticarlo
In tema di contratto che situazione hai?

La squadra mi ha dato la disponibilità a tenermi nel team Development anche se passo di categoria.

Di fatto, con soli 19 giorni di gara, hai perso una stagione che tu stesso ammetti essere importante, quella che doveva chiarire che tipo di corridore sei. Quei pochi giorni ti hanno lasciato qualche segnale?

Abbastanza pochi in realtà, per questo sono fortemente deluso per come sono andate le cose. Credo di essere un corridore adatto a corse abbastanza impegnative, quelle dove ci si gioca tutto avendo a disposizione poche energie e si finisce a lottare davvero alla pari. Io non sono veloce, ma in quei casi i valori vengono appianati e posso giocare le mie carte. Ripeto però che sono congetture, ho tutto da dimostrare e voglio fortemente farlo il prossimo anno.

Toneatti predilige le gare dure, dove fare selezione nel finale, ma vuole dimostrarlo sul campo
Toneatti predilige le gare dure, dove fare selezione nel finale, ma vuole dimostrarlo sul campo
Anche perché, proprio considerando che lasci la categoria, sarai chiamato a competere comunque con corridori più anziani e smaliziati, in un calendario che salirà di livello…

Questo sicuramente, ma in cuor mio ho la speranza di poter fare anche qualche esperienza con il team principale, disputare qualche gara contro le formazioni WorldTour in modo da accrescere la mia esperienza.

Hai particolari obiettivi per il prossimo anno?

Uno solo: avere una stagione lineare, tranquilla, senza strascichi e senza intoppi, per poter dimostrare finalmente chi è davvero Davide Toneatti…

Piton, pronti per il ciclocross… con una novità

03.10.2023
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TRAVAGLIATO – Entrando in Piton ci accorgiamo da subito che è già tempo di ciclocross, a dispetto del sole e di una temperatura che supera i 25 gradi in questo pomeriggio di inizio autunno che sa ancora di estate.

Ad accoglierci è Simone Pitozzi, intento a mettere a un punto un modello da ciclocross firmato Piton. Si tratta di uno dei mezzi messi a disposizione del Team Piton Ciclocross, la cui stagione è ormai pronta a scattare. Ci racconta che i ragazzi della squadra si stanno già allenando in vista del debutto stagionale avvenuto domenica scorsa nel Gran Premio città di Tarvisio. Seppure non ci sia fango, il lavoro da fare è sempre tanto a causa della polvere che in allenamento si infila negli ingranaggi della bicicletta mettendo a dura prova il regolare funzionamento.

Il nostro appuntamento è con Sara Pitozzi, che insieme al fratello Simone e al cugino Marco è alla guida dell’azienda di famiglia. Prima di parlare dobbiamo però aspettare che termini un precedente appuntamento che ci riserverà alla fine del nostro incontro una bella novità in vista del 2024.

Il team Piton è pronto ad affrontare questa nuova stagione di ciclocross
Il team Piton è pronto ad affrontare questa nuova stagione di ciclocross
Prima di parlare della nuova stagione ciclocross, facciamo un bilancio dell’annata passata. Siete stati soddisfatti dei risultati ottenuti?

Assolutamente sì. Abbiamo vinto tantissimo. Fra tutti i successi ottenuti, ci tengo a ricordare le due vittorie di Nicola Azzetti e Francesco Baruzzi a Flero, la nostra gara di casa. Erano presenti tutti i nostri sponsor ed è stato davvero bello vincere davanti a loro.

Archiviata la stagione 2022-2023 siete già proiettati sul nuovo anno con una grande novità legata sempre al ciclocross…

Esatto. Quest’anno ci concentreremo esclusivamente sulla categoria Juniores maschile accantonando esordienti e allievi che sono state le due categorie che abbiamo seguito in tutti questi anni. Volevamo accompagnare nella loro crescita i nostri tre allievi di secondo anno: Francesco Baruzzi, Massimo Savoldini e Luca Zaina che quest’anno debutteranno nella categoria Juniores. A loro affiancheremo tre nuovi innesti, tutti provenienti dalla mountain bike. Si tratta di Adriano Ferreira, Daniele Longoni e Jacopo Palermo. Abbiamo già definito tutto il calendario delle gare che andremo a disputare, a partire dal Giro d’Italia Ciclocross. Si tratta di un calendario impegnativo e di assoluto livello.

Simone Pitozzi insieme al cugino Marco e alla sorella Sara è alla guida dell’azienda di famiglia
Simone Pitozzi insieme al cugino Marco e alla sorella Sara è alla guida dell’azienda di famiglia
Ci saranno delle novità anche a livello di staff oppure sotto questo aspetto non è cambiato nulla rispetto allo scorso anno?

Abbiamo confermato Paolo Zanesi e Nicola Loda nel ruolo rispettivamente di Team Manager e Direttore Sportivo. Da quest’anno entrerà nello staff anche Nadia De Negri, mamma del nostro Luca Zaina (figlio dell’ex professionista Enrico Zaina, ndr), che metterà a disposizione dei nostri ragazzi la sua esperienza di biker di altissimo livello. Sono davvero contenta che Nadia sia entrata a far parte della nostra squadra.

Il Team Piton Ciclocross si è sempre distinto per non far mancare nulla ai propri atleti. Sarà così anche quest’anno?

Certamente! Io dico sempre che i nostri ragazzi sono coccolati dalla A alla Z. Non gli facciamo mancare nulla. Hanno il meglio che possano desiderare sia in gara che fuori. A loro non spetta altro che allenarsi bene e gareggiare mettendoci il massimo dell’impegno. Quest’anno potranno contare sul nostro modello top di gamma per il ciclocross. Si tratta della Cross CX. Telaio in carbonio, cerchi in carbonio e gruppo Shimano GRX.

Sara Pitozzi con lo staff della V Cycling Academy di Villongo
Sara Pitozzi con lo staff della V Cycling Academy di Villongo
Il 2024 porterà con sé anche una bella novità, come ci è sembrato di capire dall’appuntamento che ha anticipato la nostra chiacchierata di oggi. Possiamo avere qualche piccola anticipazione?

Nel 2024 collaboreremo con il V Cycling Academy di Villongo, una nuova realtà ciclistica della provincia di Bergamo. Hanno 8 esordienti e 8 allievi. Per noi si tratta di un “quasi” debutto su strada in queste due categorie. In passato abbiamo fatto delle piccole collaborazioni ma questa volta siamo di fronte ad un progetto ambizioso e ben strutturato che siamo felicissimi di supportare. Hanno delle bellissime idee che vogliono portare avanti per far crescere i loro ragazzi.

Traspare dal tono della voce una certa emozione per questa nuova avventura…

Effettivamente è così. Quando i dirigenti del V Cycling Academy sono venuti a presentarci il loro progetto siamo rimasti positivamente colpiti dalla loro idea e dal loro entusiasmo. All’inizio avevo qualche timore. Si trattava infatti per noi di un passo importante. In quel momento è stato fondamentale il supporto di mio papà che mi ha spinto a crederci. Come dicevo, si tratta di un progetto nuovo e a me piacciono le novità. Sono infatti convinta che bisogna sempre andare avanti e non fermarsi mai. 

Piton

Ferox Carbon e Pas Normal Studios: tecnologia e design

28.09.2023
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Fizik lancia una nuova collaborazione con il marchio danese Pas Normal Studios, un brand che produce abbigliamento da ciclismo tecnico e dal design contemporaneo. Un binomio aperto all’innovazione, alla tecnologia ma anche all’estetica. Fizik e Pas Normal hanno proposto la scarpe da ghiaia per eccellenza del marchio italiano, le Ferox Carbon, con un nuovo disegno.

Unire le parti tecniche delle scarpe, come le suole, al design di Pas Normal è stato difficile ma stimolante
Unire le parti tecniche delle scarpe, come le suole, al design di Pas Normal è stato difficile ma stimolante

Tecniche

Le Fizik Ferox Carbon sono delle scarpe adatte ad ogni tipologia di terreno tecnico: da una gara di ciclocross veloce e caotica ad un viaggio in sella alla gravel. In questo prodotto non manca la leggerezza, unita alle alte prestazioni, cui si aggiungono una grande stabilità del piede e tanto comfort.

Le Fizik Ferox Carbon sono durevoli e resistenti agli strappi, grazie alla rete intrecciata su una tomaia laminata in poliuretano. La suola utilizzata è la X1 Carbon con battistrada in gomma. Ha un indice di rigidità massimo, 10 su 10. La chiusura BOA è la Li2 Fit System, la migliore per questo utilizzo. Il peso, invece è di soli 297 grammi. 

La prima collaborazione tra Fizik e Pas Normal presenta una colorazione “off white” con dettagli navy, oltre all’utilizzo dello slogan “Road to Nowhere” di Pas Normal Studios e della caratteristica linguetta viola nota nei pantaloncini e nelle maglie del marchio danese.

Tocco di classe

Alla tecnologia di Fizik si è aggiunta la creatività e l’estro di Pas Normal Studio. Un lavoro stimolante che fa capire che l’abbigliamento da ciclismo può unire tutto: qualità e bellezza. 

«Trovare equilibrio e bellezza nel mondo della fibra di carbonio, dei quadranti BOA e della tecnologia e dei materiali Fizik è stato stimolante e impegnativo (ha dichiarato Karl-Oskar Olsen, direttore creativo e cofondatore di Pas Normal Studios, ndr). La scarpa da ciclismo è un interessante incontro tra la morbidezza, la complessità del piede umano e le esigenze tecniche».

«Ci siamo trovati immediatamente sulla stessa lunghezza d’onda – ha aggiunto Giovanni Fogal, Brand Manager di Fizik – una disciplina dinamica come il gravel si è rivelata la tela perfetta per fondere i nostri stili distinti senza soluzione di continuità, in quello che è solamente l’inizio di questa collaborazione».

Fizik

Nasce il team FAS Airport Services-Guerciotti-Premac 

11.09.2023
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La stagione ciclocross 2023-2024 targata Guerciotti si annuncia davvero interessante. Il brand milanese, quasi a voler seguire un copione studiato alla perfezione, ha saputo creare la giusta suspense annunciando in due momenti distinti i nuovi partner chiamati a rilanciare sul palcoscenico internazionale del ciclocross il nome Guerciotti.

Dopo aver annunciato a fine agosto l’ingresso di FAS Airport Services come primo sponsor, qualche giorno fa il team diretto da Paolo e Alessandro Guerciotti ha ufficializzato il terzo nome che comparirà sulle proprie maglie per la stagione 2023 – 2024. Si tratta di Premac Srl, azienda bresciana specializzata nella realizzazione di sottofondi con sistemi e materiali innovativi nel campo dell’isolamento termico ed acustico. Nasce così il team FAS Airport Services-Guerciotti-Premac che punta deciso a primeggiare non solo in Italia ma a livello internazionale.

La collaborazione tra Premac e Guerciotti è iniziata su strada e ora si trasferisce anche nel ciclocross
La collaborazione tra Premac e Guerciotti è iniziata su strada e ora si trasferisce anche nel ciclocross

Passione a pedali

Premac Srl ha nel proprio DNA la passione per il ciclismo, tanto da essere sponsor del team femminile Isolmant-Premac-Vittoria. A confermare questa passione è lo stesso Angelo Tonoli, titolare dell’azienda bresciana.

«Da sempre sostenitori del mondo del ciclismo – dichiara Angelo Tonoli – siamo orgogliosi di annunciare questa straordinaria sponsorizzazione. La quale porterà l’azienda a figurare sulle celebri maglie giallo-nere del team di ciclocross di Guerciotti. Siamo certi che sarà una collaborazione proficua e destinata a raggiungere traguardi sempre più ambiziosi, portando in pista i migliori talenti del ciclocross europeo e internazionale». 

L’orgoglio mostrato da Angelo Tonoli per questa nuova collaborazione è ampiamente condiviso in casa Guerciotti, come conferma lo stesso Alessandro Guerciotti, team manager della formazione giallo-nera.

«Siamo onorati che un’azienda importante come Premac – afferma Alessandro Guerciotti – da sempre attiva nel ciclismo grazie alla passione di Angelo Tonoli, abbia sposato il nostro progetto. Siamo sicuri che la crescita esponenziale che sta avendo il ciclocross in Italia offrirà un importante ritorno a livello di immagine e che, ci auguriamo, sia accompagnato anche da numerose vittorie. Ci apprestiamo ad affrontare una stagione decisiva, che rappresenta un nuovo ciclo per il nostro team, con progetti estremamente ambiziosi.

«L’ingresso di sponsor extra settore come FAS Airport Services, Premac e Travel & Service, decisi a supportare il nostro team, dimostra come un numero sempre maggiore di aziende credano nel nostro progetto e considerino la nostra squadra anche un importante veicolo di comunicazione e diffusione del loro brand. Il nostro progetto, per i prossimi 3 anni, è quello di riportare una maglia iridata in Italia e con il supporto di queste importanti aziende, sono convinto che potremo centrare questo importante obiettivo».

Premac azienda bresciana specializzata nella realizzazione di sottofondi nel campo dell’isolamento termico
Premac azienda bresciana specializzata nella realizzazione di sottofondi nel campo dell’isolamento termico

Presentazione a Misano

Per conoscere la nuova maglia della FAS Airport Services-Guerciotti-Premac basterà attendere ancora qualche giorno. Sarà infatti ufficialmente presentata il prossimo fine settimana a Misano Adriatico in occasione di Italian Bike Festival presso il truck Guerciotti.

Nel frattempo il team non è assolutamente fermo anche a livello di “campagna acquisti”. Nei giorni scorsi sono stati infatti ufficializzati i primi tre innesti per la stagione 2023 – 2024. Si tratta dei fratelli Elena e Tommaso Ferri, rispettivamente Under 23 e Juniores, e di Arianna Bianchi, anche lei Juniores, lo scorso anno nel team Development Guerciotti CX. Fra poco più di un mese li vedremo tutti e tre in sella alle loro nuove Guerciotti pronti a dare battaglia sui campi di gara.

Guerciotti

Agostinacchio, debutto faticoso su strada. Ma ora c’è il cross

08.09.2023
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Filippo Agostinacchio è il campione italiano ciclocross under 23. L’aostano vinse il titolo lo scorso gennaio ad Ostia. Sotto al palco ci raccontò della sua volontà di puntare sempre di più sul cross, di affrontare questa disciplina come farebbe un belga. E cioè con la strada finalizzata al ciclocross. E così ha fatto.

Ha cambiato squadra. E’ passato alla Beltrami TSA- Tre Colli proprio perché c’è un importante progetto in corso. Tanto che il prossimo anno la Beltrami vedrà un roster di otto atleti: 5 under e tre juniores. Sono poche le squadre italiane che fanno questo tipo di attività. Tra l’altro Agostinacchio ha avuto carta bianca per qualche apparizione nella Mtb, la sua “vecchia casa”.

Ad Ostia Agostinacchio conquista il tricolore U23: si apre un nuovo capitolo verso il cross puro
Ad Ostia Agostinacchio conquista il tricolore U23: si apre un nuovo capitolo verso il cross puro
Filippo, ci eravamo lasciati dicendo che avresti fatto la strada per puntare al cross. Come è andata?

E’ stata una stagione veramente difficile per me. E lo è stata sotto molti punti di vista, sia fisici che mentali. L’adattamento al mondo della strada me lo aspettavo un po’ più facile, ma devo dire di aver imparato molto.

Quali sono stati questi momenti difficili?

Senza dubbio c’è un po’ di amarezza per quanto accaduto al Giro Next Gen. Ho sbagliato sullo Stelvio e questa cosa ha avuto un grande impatto su di me. Di fatto da lì ho poi corso molto poco. In più dei miei problemi personali non mi hanno aiutato. Però con la squadra va bene. E anche con loro c’è l’obiettivo condiviso del ciclocross.

E invece le difficoltà tecniche? Hai pagato lo stare in gruppo, i ritmi…

Ho pagato il fatto di non riuscire a performare quando sono stanco. Io tra cross e Mtb sono abituato a dare il massimo da fresco. Le mie gare durano un’ora, un’ora e mezza al massimo. Dare tutto dopo tante ore mi ha messo in difficoltà. Ma crescerò, ci vorrà del tempo.

Ottima posizione a crono per Agostinacchio, effetti positivi della multidisciplinarietà
Ottima posizione a crono per Agostinacchio, effetti positivi della multidisciplinarietà
In effetti non è un aspetto banale questo. Sarà interessante vedere il contrario: e cioè che effetti avrà la strada sul cross. Ma torniamo a noi: come mai stai correndo poco?

Sto già lavorando per il cross. Gli obiettivi su strada non li ho più per questa stagione ed eventuali altre gare saranno finalizzate al cross. E anche al gravel. Di certo farò l’italiano e poi spero anche il mondiale. Ma non avendo potuto prendere parte alla Monsterrato spero in una wildcard.

Quindi cosa fa un crossista puro come te ad agosto?

Sto aspettando la bici da cross. In realtà ne ho una che mi avevano dato in prova, ma è di una taglia più piccola. In ogni caso mi sarei concentrato ancora sul volume con quella da strada. Fino a che non arriva sarà così. Poi inizierò ad inserire delle sedute specifiche e di tecnica con quella da cross. Sto anche facendo una buona base di corsa a piedi.

Come concili i chilometri su strada con quelli a piedi?

Preferirei parlare di ore. Per ora sono sulle due ore di corsa settimanali, suddivise in tre, quattro uscite. Mentre per quanto riguarda la bici mi attengo sul volume che più o meno ho tenuto per tutto l’anno e cioè 20 ore settimanali.

In tutto questo non è mancata qualche puntatina in mtb, come la tappa di CdM in Val di Sole e l’italiano eliminator da lui vinto
In tutto questo non è mancata qualche puntatina in mtb, come la tappa di CdM in Val di Sole e l’italiano eliminator da lui vinto
Tu sei ad Aosta, visto che hai parlato di base inserisci anche delle salite lunghe? Dalle tue parti non mancano!

No, no… non mancano! Ma le faccio poco, semmai qualche volta durante qualche uscita lunga con gli amici. Sto lavorando sull’intensità: 30”-30”; 40”-20”, Vo2 Max… quindi lavori di qualità.

Conosci già i tuoi programmi del ciclocross? Hai parlato con il cittì Pontoni?

Pontoni ci ha informato sul programma della nazionale, poi c’è da vedere se sarò convocato. Io so che con la Beltrami inizierò a gareggiare ad ottobre. Quando, dipenderà anche da come andrà il gravel visto che l’8 ottobre c’è il mondiale. In ogni caso l’idea è di correre sempre fino al campionato europeo di cross e poi da lì staccare un po’, un fine settimana senza gare con nel mezzo qualche giorno di riposo e iniziare la seconda parte di stagione.

Come mai vuoi staccare un po’?

Perché lo scorso anno sono arrivato parecchio tirato a gennaio. Avevo gareggiato sempre e non vorrei commettere lo stesso errore, anche perché poi con la squadra dopo la gara di Coppa del mondo in Italia in Val di Sole, c’è l’idea di andare in Belgio per un bel po’, fino all’italiano di cross.

Il Team Guerciotti riparte con FAS Airport Services

29.08.2023
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L’inizio della stagione del ciclocross è meno lontano di quello che si possa credere. La conferma ci arriva dal fatto che a metà agosto è stato ufficialmente presentato il Giro d’Italia ciclocross, pronto a scattare da Tarvisio in provincia di Udine il prossimo primo ottobre. In queste settimane i team e gli atleti sono già al lavoro per preparare il loro debutto stagionale.

In questi giorni c’è però una squadra che sta facendo parlare molto di sé con una serie di novità che annunciano una stagione davvero ambiziosa. Stiamo parlando del team Guerciotti. Solo un mese fa la formazione milanese ha salutato l’azienda Selle Italia, per oltre trent’anni storico “compagno di viaggio” nei campi gara in Italia e nel resto del mondo. Oggi il team guidato da Paolo e Alessandro Guerciotti annuncia ufficialmente il nuovo main sponsor che a partire dalla fine di settembre farà la sua apparizione sulle storiche maglie giallonere con la stella gialla al centro. Si tratta di FAS Airport Services.

Dopo 30 anni è cambiato il main sponsor del Team Guerciotti
Dopo 30 anni è cambiato il main sponsor del Team Guerciotti

Sicurezza in aeroporto

FAS Airport Services ha la propria sede a Grumello del Monte, in provincia di Bergamo, e si occupa di gestire servizi aeroportuali in Italia, ma anche in Francia, Croazia, Slovenia e in diversi altri Stati. A raccontarci qualcosa di più dell’azienda bergamasca è il suo stesso titolare, Lucio Dognini. 

«In caso di cancellazione di un volo – racconta Dognini – ci occupiamo del reperimento di pullman per trasporto di passeggeri ed equipaggio, di sistemazioni alberghiere e altro. Può accadere anche per ritardi oppure improvvisi dirottamenti dovuti a maltempo o altro. Ad esempio, recentemente per i disagi all’aeroporto di Catania siamo arrivati a fornire 120 pullman al giorno per almeno 10 giornate. Abbiamo anche una divisione aziendale col brand Travel and Service specializzata nel turismo con prenotazione di pullman, mini-bus e autovetture NCC». 

Il marchio milanese ha una tradizione lunghissima nel mondo del fuoristrada
Il marchio milanese ha una tradizione lunghissima nel mondo del fuoristrada

Passione ciclocross

Lucio Dognini si considera un vero e proprio innamorato del ciclocross ed ha accettato con entusiasmo la sfida che gli hanno lanciato Paolo e Alessandro Guerciotti: contribuire a rilanciare in Italia la disciplina del ciclocross.

«Con la collaborazione di Paolo e Alessandro Guerciotti – afferma Dognini – noi di FAS Airport Services vorremmo contribuire alla valorizzazione del ciclocross affinché in Italia la specialità riesca a rivivere i fasti di fine anni novanta. Sappiamo che la squadra della famiglia Guerciotti ha vinto 10 titoli mondiali nel ciclocross. Speriamo di festeggiare presto l’undicesimo: sognare è bello e lecito».

L’obiettivo è quello di rimanere sempre vincenti, questa volta con FAS Airport Services accanto
L’obiettivo è quello di rimanere sempre vincenti, questa volta con FAS Airport Services accanto

Entusiasmo Guerciotti 

In casa Guerciotti c’è grande entusiasmo per il nuovo abbinamento, come racconta lo stesso Alessandro Guerciotti, team manager del team: «In questi anni – afferma – abbiamo festeggiato la conquista di molti titoli italiani. Anche noi vorremmo tornare ai vertici internazionali e Lucio Dognini può aiutarci a centrare obiettivi importanti». 

Le novità non sono però finite. Sulle maglie del team FAS Airport Services-Guerciotti ci sarà anche un terzo importante sponsor che sarà presto annunciato.

Guerciotti

Philipsen, danese vincitutto che non vuole scegliere

28.08.2023
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Quando ora si cita il nome “Philipsen” non si pensa più solamente al velocista belga dell’Alpecin Deceuninck. I mondiali di Glasgow hanno messo in evidenza il nome di Albert Withen Philipsen, danese di Holte che a 16 anni è diventato il più giovane campione del mondo della categoria junior, ma non pago di questo, nella settimana successiva ha prima proiettato verso il bronzo la staffetta di mtb e poi ha conquistato un’altra maglia iridata, questa volta sulle ruote grasse.

Già, perché Philipsen è il perfetto prototipo del ciclista contemporaneo, che ama ogni disciplina su due ruote: fa ciclocross d’inverno, poi si dedica alla mountain bike e contemporaneamente alla strada. E non chiedetegli di scegliere: «Non voglio farlo, non ora, si può tranquillamente correre in discipline diverse. Magari tra qualche anno dovrò fare una scelta, ma per ora seguo la strada di grandi maestri: Mathieu Van Der Poel, Wout Van Aert, Tom Pidcock, il mio idolo».

Philipsen è nato il 3 settembre 2006 a Holte (DEN). E’ il più giovane iridato junior
Philipsen è nato il 3 settembre 2006 a Holte (DEN). E’ il più giovane iridato junior

Il campione “vincitutto”

Ma chi è Albert Withen Philipsen? Per ora lo si può considerare un campione annunciato con una predilezione spiccata per la mountain bike. Ha iniziato a pedalare da giovanissimo e a 9 anni era già campione nazionale di Mtb per quell’età, poi a ogni anno di crescita saliva di categoria e andava a riconquistare la maglia. Lo ha fatto fino a quest’anno, ma a dir la verità nel 2023 non si è accontentato.

Albert è soprannominato “vincitutto” dopo che in questa stagione ha messo insieme, in linea temporale, i titoli di campione danese di ciclocross, di mountain bike cross country, su strada in linea e a cronometro, il titolo europeo sempre nella mtb e poi le due maglie iridate. Se vincesse a gennaio prossimo la maglia iridata di ciclocross (e ci proverà, potete scommetterci…) riuscirà in quell’impresa che Mathieu Van Der Poel ha tentato a Glasgow, cadendo dopo pochi metri della prova di mtb e che in passato è riuscita solo alla francese Pauline Ferrand Prevot, sempre però in anni sfalsati e non in quello solare.

Philipsen con la medaglia d’oro degli europei mtb, primo suo grande successo internazionale
Philipsen con la medaglia d’oro degli europei mtb, primo suo grande successo internazionale

Nato con la mtb in mano…

La propensione per la mountain bike si vede anche nel suo modo di correre su strada: «Nei boschi ho un’ottima padronanza – raccontava ai cronisti dopo la vittoria su strada a Glasgow – su strada sono ancora un po’ inesperto. Per questo mi piace correre davanti, cerco di limitare i contatti con gli avversari al minimo possibile. Preferirei usare ancora più potenza e poi stare davanti, invece di dover lottare per la mia posizione».

E’ chiaro che qualsiasi team farà firmare il contratto a Philipsen (dopo Glasgow c’era una fila interminabile di dirigenti e procuratori…) dovrà mettere in preventivo che ci sarà da lavorare approfonditamente su di lui per affinarne le doti su strada, insegnargli a limare, a prendere posizione, a lavorare di squadra anche a prescindere dalle fughe. Non è però che parliamo di un novellino…

Una settimana dopo il trionfo su strada, il danese è andato a prendersi anche l’oro nella mtb
Una settimana dopo il trionfo su strada, il danese è andato a prendersi anche l’oro nella mtb

Prime avvisaglie alla Corsa della Pace

E’ vero che la mountain bike resta il suo primo amore, è anche vero però che quando corre su strada, ottiene sempre risultati di spicco. Basti dire che alla Corsa della Pace ha conquistato tre podi ed è finito 4° in classifica 39” da quel Nordhagen tra i favoriti a Glasgow e logorato con il lavoro suo e del connazionale Storm, conquistando la maglia di vincitore a punti.

Proprio quello Storm che a suo dire è stato decisivo per la conquista della vittoria sulle strade della città scozzese: «Avevamo fatto un piano alla vigilia per correre davanti, considerando che ci sarebbe stata pioggia, invece non è stato così, si è corso con il caldo ma non abbiamo cambiato strategia. La mia fortuna è stata che Storm è uno d’esperienza, che sa come correre oltre a essere fortissimo. Quando sono partito ha coperto benissimo la mia azione e devo dirgli grazie.

Su strada il danese mostra ancora lacune soprattutto nel correre in gruppo
Su strada il danese mostra ancora lacune soprattutto nel correre in gruppo

Ora? All-in sul ciclocross…

«Quando sono arrivato al traguardo mi sentivo come se fossi appena partito, d’altronde quel percorso mi ha esaltato, era fatto per me. Dovreste usare le dita di molte mani per contare quante volte ho rilanciato durante la gara…».

E ora? Come detto, l’obiettivo adesso è stato spostato al prossimo 3 febbraio, il giorno della gara mondiale di ciclocross a Tabor in Cechia, per centrare il fatidico Grande Slam iridato. Nel frattempo continuerà ad affinarsi su strada e probabilmente metterà in mostra la sua maglia al GP Ruebliland correndo con il suo team, il Tscherning Cycling Academy. Magari inserendo anche qualche prova di mtb a chiusura di Coppa del Mondo. D’altronde, facendo il verso alla popolare pubblicità televisiva di prodotti dolciari, se provaste a chiedergli quale bici sceglierebbe vi risponderebbe come la famosa bambina: «Tutte!».

Ciclocross all’orizzonte, lavori in corso. Sentiamo Pontoni

27.08.2023
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Siamo nel pieno dell’estate e “l’invernale” ciclocross sembra lontanissimo. In realtà “sotto la cenere” si lavora. E il cittì Daniele Pontoni non sta fermo. Ha sotto controllo i suoi ragazzi e le sue ragazze.

Il friulano è un fiume in piena e vorrebbe fare molto di più, ma per ora si deve accontentare di sapere come stanno, cosa fanno i suoi atleti.

Valentina Corvi ha vinto l’europeo in mtb tra le juniores

Gruppo variegato

Il primo cross in Europa lo terrà a battesimo la Gran Bretagna: appuntamento il 3 settembre ad Herrington Country Park, mentre in Italia si inizia il primo ottobre a Tarvisio, guarda caso proprio nella regione del commissario tecnico.

Non è facile per Pontoni avere i suoi ragazzi. Alla fine ognuno fa attività diverse: c’è chi pedala in Mtb e magari è nel pieno della Coppa del Mondo, e c’è invece chi corre su strada. Qualche crossista più puro che segue altri percorsi atletici. In più deve controllare dagli juniores agli elite, di entrambi i sessi.

«Il mio gruppo – dice Pontoni – è variegato. Alcune ragazze si sono ben comportate questa estate, penso alla Venturelli, alla Corvi che ha vinto l’Europeo in Mtb. Fra qualche giorno avrò dei calendari più definitivi e sarà importante capire con i rispettivi team di appartenenza come fare. A settembre dunque avremo le idee più chiare. Intanto, col gruppo performance faremo cinquanta test a Montichiari».

La Monsterrato Gravel potrebbe essere un primo incontro con alcuni ragazzi del cross (foto Bettini/Bellingheri)
La Monsterrato Gravel potrebbe essere un primo incontro con alcuni ragazzi del cross (foto Bettini/Bellingheri)

Lo zampino del gravel

Pontoni come detto non sta fermo. La grinta da atleta gli è rimasta addosso. Avrebbe avuto piacere di portare un gruppo al Giro del Friuli con la nazionale, ma molti ragazzi erano ancora impegnati con i rispettivi team e comunque avrebbe dovuto portare solo atleti under 23.

E poi c’è anche un altro aspetto da valutare: il gravel, che si fa sempre più spazio in questo periodo dell’anno.

«Per me è un punto, un momento di aggregazione – dice Pontoni – si va verso l’europeo e ci divideremo i compiti fra tecnici, visto che non ci sono degli specialisti. Di fatto l’italiano gravel chiuderà la stagione “su strada” e da lì avrò più la situazione sotto controllo». 

Alla fine Pontoni avrà a disposizione in modo più concreto i ragazzi da fine settembre, inizio ottobre. Il pensiero del tecnico va, per esempio, a Luca Paletti della Green Project-Bardiani, e a Filippo Agostinacchio della Beltrami, che dovrebbe puntare forte anche sul gravel.

Pontoni con Silvia Persico, che quest’anno non farà il cross. Il tecnico spera di riaverla per l’inverno post olimpico
Pontoni con Silvia Persico, che quest’anno non farà il cross. Il tecnico spera di riaverla per l’inverno post olimpico

Il calendario

Ma se i ragazzi di Pontoni corrono su strada e offroad, chi deve fare la stagione del ciclocross in modo completo, e non con delle comparsate, ha diversificato la propria estate. Ha già staccato.

«E a tal proposito – aggiunge Pontoni – dobbiamo ringraziare le società per questo programma condiviso. Quest’anno abbiamo la fortuna di avere molte gare di livello internazionale in Italia. Già ad ottobre ci sono sei gare importanti e arrivano tutte prima del campionato europeo. In questo modo si alza il livello dove misurarsi e soprattutto si possono raccogliere più punti.

«Purtroppo – conclude Pontoni – ci mancherà non poco Silvia Persico, ma abbiamo Baroni e Casasola e le altre giovani. Cercherò di fare il meglio possibile. Capisco Silvia: il 2024 è l’anno olimpico, ma mi auguro che dopo la prossima annata possa tornare con noi. Anche perché Silvia oltre ad essere forte è anche un’atleta esemplare, importante: sempre disponibile nei ritiri e con le ragazze più giovani come le juniores mi aiuta parecchio».

Super Baroni: equilibrista tra strada e cross

12.06.2023
4 min
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Francesca Baroni macina chilometri praticamente 365 giorni all’anno. Una volta posata la bici da ciclocross prende quella da strada e viceversa. Dopo una stagione invernale sul fango corsa con i belgi del team Pissei – Groep TOM, che ha messo in mostra le sue qualità, è tornata a vestire la maglia della Aromitalia-Basso Bikes-Vaiano. Il 26 febbraio ha chiuso la stagione in Belgio con l’Internationale Sluitingsprijs – Oostmalle ed il 4 marzo era alla Strade Bianche.

Francesca Baroni il 4 marzo era già in corsa alla Strade Bianche (foto pedaleforchetta)
Francesca Baroni il 4 marzo era già in corsa alla Strade Bianche (foto pedaleforchetta)

Un sottile equilibrio

Matteo Ferrari, diesse della Aromitalia, è uno dei coordinatori della doppia attività di Baroni. La squadra è rientrata da qualche giorno dalla Spagna, più precisamente dall’Andalusia dove hanno corso la Ruta del Sol. 

«Francesca (Baroni, ndr) sta bene – ci dice Ferrari – è totalmente concentrata sulla strada, ora farà un piccolo periodo di stacco per preparare i campionati italiani ed il Giro d’Italia Donne. Dopodiché si concentrerà sul cross, anche se avrà ancora una o due gare con noi. Ci si muove su un filo sottile, vero, ma fino a quando i risultati arrivano non ci si può lamentare, sia da una parte che dall’altra.

«Il segreto, se così vogliamo definirlo – riprende il diesse – è la comunicazione. Si imposta tutto diversamente: i contatti avvengono prima con la Baroni, poi con il suo preparatore, infine con il team del ciclocross. Francesca è aiutata in tutto questo dalla sua grande professionalità, fa la vita da atleta, totalmente». 

Per Baroni un periodo di pausa dopo la Ruta del Sol, poi si prepareranno campionato italiano e Giro Donne (foto sergii_raw)
Per Baroni un periodo di pausa dopo la Ruta del Sol, poi si prepareranno tricolori e Giro Donne (foto sergii_raw)

Periodi più brevi

Baroni e la Aromitalia-Basso Bikes-Vaiano sfruttano ogni momento per recuperare e poi correre, non c’è spazio nemmeno per un raffreddore, ma il sistema funziona. Questo grazie all’equilibrio trovato con la Pissei. 

«Esce dalla stagione del cross a febbraio – dice sempre Ferrari – noi sfruttiamo un po’ il lavoro invernale e la facciamo correre fin da subito. Quest’anno appena rientrata dal Belgio è venuta subito alla Strade Bianche. Ha una buona gamba viste le tante gare fatte durante l’inverno, ma il periodo di forma è più breve. L’idea era di portarla fino a Cittiglio, ma un’influenza l’ha fermata al Trofeo Ponente in Rosa. Per questo l’abbiamo portata a correre in Belgio, anche se non era previsto. Baroni spalma quello che è il periodo di stacco classico di un mese in diversi micro-periodi. Il primo è stato a marzo, il secondo arriva ora prima di preparare italiani e Giro, l’ultimo sarà a luglio prima di ributtarsi verso il ciclocross».

La stagione sul fango di Francesca Baroni inizia presto: metà settembre
La stagione sul fango di Francesca Baroni inizia presto: metà settembre

Un picco di forma (e mezzo)

Chiaramente quando un’atleta si divide in due attività deve lavorare al meglio, se si hanno a disposizione cinque mesi su strada al posto dei canonici nove, tutto va ricalibrato. Si devono scegliere gli obiettivi in maniera sistematica, lavorando al meglio per raggiungerli. 

«Per come è fatta – spiega Ferrari – più Francesca corre e meglio sta, anzi lei è una di quelle ragazze che preme per gareggiare. Tanto che a volte dobbiamo stopparla. Con lei si può puntare ad un picco di forma all’anno, uno e mezzo se si conta quello che sfruttiamo quando arriva dal Belgio. In questa stagione abbiamo puntato sul campionato italiano e sul Giro Donne. Non si ha tempo di fare il lavoro della preparazione invernale, e non ce n’è bisogno. La sua condizione è sempre buona, lei sta crescendo in diversi campi, soprattutto resistenza e forza. Il ciclocross le fa bene e si vede direi.

«Una volta terminato il periodo più intenso – chiude il diesse – Baroni inizia a concentrarsi sulla stagione del ciclocross. Per esempio l’ultima corsa che dovrebbe fare con noi è il Giro di Toscana, dal 24 al 27 agosto, ma lì starà già lavorando per arrivare preparata nel ciclocross. Anche perché la sua stagione inizia presto: metà settembre. Tra tutto mette insieme 70 giorni di corsa».