Attenti, dal Belgio sta arrivando una nuova Masetti

14.06.2022
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Un mese intero a casa. Per Gaia Masetti è una novità dopo una prima metà di anno a fare la pendolare con il Belgio. Si torna a casa con la consapevolezza che quella scelta fatta con coraggio e un pizzico di sfrontatezza sta iniziando a pagare. Il terzo posto alla Dwars door de Westhoek è stata la conferma, il premio dopo tante corse al servizio delle compagne e la conferma che la scelta era stata quella giusta.

Un risultato, quello colto a Boezinge che l’ha un po’ sorpresa: «Visto il percorso, la nostra diesse Jolien D’Hoore mi aveva detto che se la gara si metteva in un certo modo e si arrivava in volata, le compagne avrebbero corso per me. Era una gara nervosa, difficile, con strade strette. C’è stata addirittura una caduta che ha richiesto l’intervento dell’ambulanza e la sospensione della corsa. Quando si è ripartiti c’è stata una sequenza infinita di scatti».

Consonni Boezinge 2022
La vittoria della Consonni a Boezinge, con l’olandese Van Rooijen fra lei e la Masetti (foto Anton Vos)
Consonni Boezinge 2022
La vittoria della Consonni a Boezinge, con l’olandese Van Rooijen fra lei e la Masetti (foto Anton Vos)
Come ti sei gestita?

Jolien era stata chiara: se la corsa si metteva in un certo modo dovevo attaccarmi alla ruota di Chiara Consonni e soprattutto essere tra le prime 5 all’ultima curva. Ho fatto molta attenzione e seguito le istruzioni, sul rettilineo ho dato tutto ed è arrivato il terzo posto che mi ripaga di tanti sacrifici.

Con il tuo ritorno a casa si chiude la prima parte della stagione, come la giudichi?

Molto bene, considerando le difficoltà che ho incontrato e che sapevo accettando questa sfida. Inizialmente è stata dura, non conoscevo nessuno, era difficile comunicare. Ma io sono un tipo sociale, mi adatto presto e soprattutto mi piace stare a contatto con le persone, ho trovato un ambiente ideale. Con le ragazze siamo diventate subito amiche, la squadra poi ci garantisce davvero tutto e ci mette in condizione di pensare solo alle corse.

Ti pesa la lontananza da casa?

Faccio un po’ la pendolare, i periodi di trasferta non superano di regola le 2-3 settimane, ma certamente è dura. La famiglia manca sempre, mancano le strade, le abitudini, ma è un lavoro e bisogna accettarlo, poi come detto mi sono adattata bene e quindi pesa meno. 

Masetti podio 2022
Sul podio a Boezinge. La Masetti ha poi colto il 10° posto alla Dwars door Het Hageland (foto Anton Vos)
Masetti podio 2022
Sul podio a Boezinge. La Masetti ha poi colto il 10° posto alla Dwars door Het Hageland (foto Anton Vos)
La squadra ti ha già convocata per il Tour de France il che significa che al Giro non ci sarai: ti dispiace?

Molto, il Giro è sempre l’appuntamento principe in Italia e per un’italiana non esserci non è mai piacevole. La scelta però la capisco e la condivido, perché il Tour sarà un’esperienza fantastica, anche se ci sarà tanta salita. Ma la prima sarà a Parigi, nel giorno dell’incoronazione del vincitore maschile ed è un traguardo al quale sono in tante ad aspirare, me compresa. Ci saranno poi un altro paio di tappe veloci e poi le più dure, dove si dovrà lavorare per la squadra.

Ci eravamo sentiti a inizio stagione con la prospettiva di vedere la vostra squadra nel WorldTour: quali sono le notizie al riguardo che avete all’interno?

Il prossimo anno entreremo sicuramente nella massima serie. All’inizio Lefevere era dentro come cofondatore della squadra, ma a marzo le cose sono cambiate, è entrata l’AG Insurance come nuovo sponsor e Lefevere è molto più coinvolto anche perché ora la squadra è ufficialmente nel quadro della Quick Step. Questo team rimarrà come continental, serbatoio per la più grande e ci sarà anche la formazione Under 19.

Masetti Roubaix 2022
La sassuolese ha corso anche la Roubaix, finendo al 68° posto a 9’19” dalla Longo Borghini
Masetti Roubaix 2022
La sassuolese ha corso anche la Roubaix, finendo al 68° posto a 9’19” dalla Longo Borghini
Si sa già chi farà parte del team WorldTour?

Non ufficialmente, ma un’idea ce l’abbiamo un po’ tutte, c’è chi sa di essere nel gruppo, sono quelle che hanno preso parte al Fiandre e alla RideLondon, poi ci sarà sicuramente qualche nuovo acquisto. Io sicuramente resterò nel team e ho buone speranze di essere “promossa”.

Visti i risultati e soprattutto la tua crescita, un pensierino alla maglia azzurra lo fai?

Qui apriamo un capitolo un po’ doloroso, perché in passato anche a fronte dei risultati la convocazione è rimasta un miraggio. Diciamo che io do sempre il 100 per cento e se arriva la chiamata garantisco che ce la metterò tutta. Se arriva bene, altrimenti comunque di gare da disputare ce ne sono tante lo stesso…

Sanguineti, dal Belgio occhiolino a tricolore e Mediterraneo

13.06.2022
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«Se gira lei – così ripete Davide “Capo” Arzeni – gira tutta la squadra». Stavolta però lei, Ilaria Sanguineti, si è messa in proprio. Sabato 11 giugno in Belgio ha tagliato a braccia alzate il traguardo della Dwars door het Hageland regolando, nello sprint a due, la austriaca Christina Schweinberger della Plantur-Pura al termine di una fuga di cinque atlete evasa a 12 chilometri dalla fine.

Ieri poi la 28enne nativa di Sanremo – all’ottava vittoria in carriera, la prima in una classica delle pietre (di categoria 1.1) – è tornata ad essere decisiva per le sue compagne tirando la volata vincente a Chiara Consonni alla Spar Flanders Diamond Tour, per il terzo sigillo stagionale della bergamasca e nono di squadra.

Inevitabile quindi sentirla al termine delle due gare anche per capire il suo stato di forma e i suoi programmi a breve termine.

Yaya finalmente è arrivata la vittoria.

Sì, ci voleva. Non mi posso lamentare della mia stagione. Ero già felicissima, come se avessi vinto io, una settimana fa quando avevo tirato la volata a Chiara (Consonni, ndr) alla Dwars door de Westhoek. O come ogni volta che vince una mia compagna. Avevo vinto l’anno scorso a Tarzo (era il 25 luglio, ndr), ma era una gara open. Un successo UCI mi mancava dal 2016 dalla quarta tappa del Tour de Bretagne. Ormai non me la ricordavo più (ride, ndr).

Che valore ha questo successo?

Può essere un nuovo punto di partenza, quantomeno sotto l’aspetto morale. Sono una ragazza espansiva con tutti, ma su me stessa non lo sono, non ho molta autostima. Devo ancora convincermi dei miei mezzi mentre gli altri invece lo sono. Tuttavia sabato, considerando che il “Capo” mi aveva battezzata per fare la corsa, è stata la prima volta in stagione che mi sentivo davvero di poter vincere. Questa vittoria mi ha dato una bella percentuale di consapevolezza, anche perché…

Sanguineti è elite dal 2013. Quattro stagioni alla BePink e cinque alla Valcar
Sanguineti è elite dal 2013. Quattro stagioni alla BePink e cinque alla Valcar
Cosa?

Nell’ultima settimana avvertivo cattive sensazioni, non la muovevo proprio. Tant’è che ad Arzeni avevo detto che forse avrei dovuto saltare il Tour de Suisse (in programma dal 18 al 21 giugno, ndr) per recuperare in vista del campionato italiano. Invece dopo queste due gare in Belgio andrò in Svizzera con rinnovato ottimismo, anche perché se non corro perdo subito il ritmo gara. Quindi lassù cercherò di affinare la condizione e magari portare a casa una tappa.

Arriviamo al campionato italiano appunto dove hai già ottenuto due terzi posti, l’ultimo l’anno scorso. Quest’anno sei più libera per puntare alla maglia tricolore…

Sarà un terno al lotto quella gara. Ha un percorso piatto e paradossalmente si apre ad tante soluzioni. Fuga da lontano, colpo da finisseur o volata generale, con tante possibili vincitrici. Noi in Valcar non abbiamo una sprinter pura visto che Consonni correrà con le Fiamme Azzurre. La Gasparrini è quella più veloce di noi, mentre la Persico, le altre ed io potremmo giocarci le nostre carte in base a come andrà la gara. Non abbiamo ancora una tattica prestabilita, secondo me la vedremo direttamente in corsa.

Dopo l’italiano però non farai il Giro Donne. E’ stata una scelta sofferta?

Sì, molto difficile perché in ballo c’era la mia partecipazione ai Giochi del Mediterraneo con la nazionale. A me il Giro è sempre piaciuto e l’anno scorso ero andata molto bene. Poi ho pensato che ne ho già corsi 8 mentre la maglia azzurra non la indosso dal 2016, agli europei elite in Francia. Così ho deciso a cuore più leggero.

Ad Orano, in Algeria sede dei Giochi, con che ruolo correrai la gara del 2 luglio?

Innanzitutto sono contenta di essere stata convocata. Sono emozionata. Per me è un onore correre con la nazionale. Conservo anche un bel ricordo, quando nel 2015 avevo fatto seconda agli europei U23. Ancora non so che ruolo avrò, ma sarò totalmente votata alla causa.

Per la seconda parte di stagione hai già una bozza del calendario che farai?

Farò il Tour de France Femmes (dal 24 al 31 luglio, ndr) ma onestamente non so ancora cosa farò dopo. Dobbiamo decidere e vedere come starò ma so che ci saranno tante corse. Intanto l’intento è di mantenere la condizione fino al Tour. In Francia vorrei fare bene, essere la solita donna-squadra e vedere se salta fuori un’occasione per me. Insomma, vediamo come giro (ride di nuovo, ndr).

Persico e Consonni, regine della domenica Valcar

06.06.2022
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Dalla Romagna alle Fiandre Occidentali nel segno della V, come vittoria e Valcar Travel&Service. A milletrecento chilometri di distanza la formazione di Davide Arzeni vive una domenica bestiale centrando una grande doppietta nell’arco di poche ore.

A Meldola Silvia Persico (in apertura, foto Ossola) ha trionfato nel “Memorial Monica Bandini” mentre a Boezinge Chiara Consonni ha dominato in volata la Dwars door de Westhoek. Per entrambe si tratta del secondo successo stagionale, il settimo di squadra contando i sigilli di Olivia Baril ad Eibar (e terza a Meldola), Gasparrini nella crono di Romanengo e Lizzie Stannard alla Euganissima Flanders.

Ormai la Valcar ha assorbito le partenze eccellenti dell’inverno e si sta ritagliando sempre di più il proprio spazio in ogni gara, anche in quelle a tappe dove solitamente era meno predisposta. Al prossimo Giro d’Italia Donne potremmo vedere una ulteriore versione della squadra blu-fucsia, magari con Silvia Persico o Olivia Baril possibili sorprese per la generale.

Chiara Consonni conquista in volata la Dwars door de Westhoek, suo 2° successo stagionale (foto Vos)
Chiara Consonni conquista in volata la Dwars door de Westhoek, suo 2° successo stagionale (foto Vos)

Consapevolezza Persico

«La vittoria di Meldola – ci spiega la Persico – è stata la finalizzazione di una tattica che avevamo studiato a tavolino. Sapevamo che, dopo i dieci giri bassi, la salita del Castello di Teodorano da fare tre volte avrebbe fatto selezione. Era lunga circa 6 chilometri di cui due duri. Ci abbiamo provato durante i primi due passaggi anche se è sempre stata la Realini (della Isolmant Premac Vittoria, ndr) a forzare il ritmo e metterci un po’ in difficoltà.

«Abbiamo sempre reagito e gestito la situazione, poi all’ultimo giro abbiamo scollinato in sei. Negli ultimi 5 chilometri sono iniziati gli scatti. Noi della Valcar non siamo riuscite a sfruttare la superiorità numerica e alla fine è andata bene lo stesso. L’ucraina Shekel ha iniziato la volata lunghissima e mi aveva sorpreso, però contemporaneamente mi ha dato un punto di riferimento e l’ho poi passata bene».

La consapevolezza della Persico passa anche dai piazzamenti delle gare precedenti.

«Naturalmente sono felice per questo successo – prosegue la bergamasca di Cene classe ’97 – però arrivo da tre gare a tappe che mi hanno dato ancor più convinzione. Sono contentissima del sesto posto ottenuto nell’ultima frazione della Vuelta a Burgos in un arrivo in salita, al termine di una ascesa di 12 chilometri. Non mi era mai successo prima. Ora farò 15 giorni di altura a Livigno dove lavorerò sodo per farmi trovare pronta per i campionati italiani e Giro Donne».

Con una condizione del genere è giusto non precludersi nessun obiettivo.

«Il tricolore sarà in pianura – conclude Silvia Persico – e noi della Valcar correremo separate. Consonni, Pirrone e Arzuffi correranno con i loro corpi militari mentre Sanguineti, Gasparrini, io e le altre avremo un po’ più di libertà. Qualcosa ci inventeremo, movimenteremo la gara come sempre, contateci (ride, ndr)».

«Al Giro invece vedrò strada facendo se curare la classifica generale però mi piacerebbe fare bene nella tappa che arriva al Passo Maniva. L’ho provata, gli ultimi 30 chilometri sono praticamente sempre all’insù e sarà dura. Non è adatta alle mie caratteristiche ma voglio provare a fare bella figura.

«Poi ci sarebbe anche l’arrivo di Bergamo del giorno prima che mi intriga. Vedremo, non voglio mettermi ulteriori pressioni».

Balsamo MIlton 2022
Chiara Consonni in Nations Cup ha trovato sia la vittoria della madison in coppia con Balsamo che il giusto colpo di pedale
Balsamo MIlton 2022
Chiara Consonni in Nations Cup ha trovato sia la vittoria della madison in coppia con Balsamo che il giusto colpo di pedale

Gli obiettivi della Consonni

Programmi diversi invece per la sua compagna Consonni, che dopo la Dwars door Vlandereen ha conquistato un’altra “attraverso” belga.

«Correrò il 12 giugno la Spar Flanders Diamond Tour poi andrò a Livigno per una settimana e tornerò anch’io per italiano e Giro. La gara di domenica la conoscevo bene, l’avevo già corsa tre volte e nel 2019 l’avevamo vinta con Balsamo. E’ vero che non c’era una grande concorrenza perché molte erano già in Gran Bretagna per il Women’s Tour ma vincere è sempre bello.

«Questo successo mi fa piacere perché abbiamo corso da grande squadra e in volata ho vinto piuttosto nettamente, grazie anche allo spunto che mi ha dato la pista durante la trasferta in Canada per la Nations Cup».

«A San Felice sul Panaro (sede del campionato italiano, ndr) correrò con la maglia delle Fiamme Azzurre – spiega la Consonni – al fianco di Guderzo, Cecchini e Bastianelli. Sono emozionata di farlo con atlete di quel calibro, anche perché sono ancora alle prime armi e non posso pensare di essere io la capitana, nonostante si debba ancora discutere la tattica.

«Sono consapevole dei miei mezzi ma per me non sarà un problema mettermi al loro servizio e sono certa che se si dovesse arrivare allo sprint potrei essere una pedina fondamentale nel treno di Bastianelli. Vincere con lei per me sarebbe bellissimo lo stesso».

Il profilo velocissimo del prossimo tricolore elite
Il profilo velocissimo del prossimo tricolore elite

Verso l’italiano

Il tricolore si corre due giorni dopo il 23° compleanno di Chiara e, come le avevamo suggerito ad inizio anno, potrebbe farsi un bel regalo da sfoggiare poi al Giro d’Italia Donne.

«Eh, mi piacerebbe molto – chiude ridendo la Consonni – conquistare quella maglia, visto che anche nelle categorie giovanili non sono mai riuscita a fare benissimo (un secondo posto nel 2012 da esordiente primo anno, ndr). Alla corsa rosa vado per puntare a qualche tappa. Anche a me piace quella di casa, quella di Bergamo ma ci penseremo fra un mesetto».

“Scarte”, come si prepara la madison con le ragazze?

02.06.2022
5 min
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Elisa Balsamo, nel suo racconto che prendeva spunto dalla felice trasferta di Nations Cup su pista a Milton, era stata chiara a proposito della madison: a dispetto della vittoria, è un “work in progress”. Nella specialità Villa sta gettando le fondamenta di una costruzione che dovrà essere “inaugurata” in occasione di Parigi 2024. Per allora tutto dovrà essere messo a punto per puntare al bersaglio grosso.

Sedute a coppie miste

L’iridata, parlando della sua vittoriosa esperienza con la Consonni, aveva stimolato la nostra curiosità: «Su pista lavoriamo sempre insieme ai ragazzi, proprio perché dobbiamo migliorare tantissimo nella tecnica. Sappiamo che il cittì è molto esigente, sui cambi ad esempio siamo ancora carenti. Quando saremo abbastanza brave faremo coppie diverse, tutte al femminile, ma ci vuole tempo e pazienza». Parole che non potevano restare fini a se stesse.

Abbiamo allora sentito chi lavora con loro e non è uno qualunque, perché parliamo del vicecampione del mondo di specialità Michele Scartezzini, in partenza per l’Adriatica Ionica Race nelle file della nazionale.

«Quel che ha raccontato Elisa – dice – è la pura verità e fa bene a chiarire che quella vittoria non deve distogliere dal discorso generale. La madison al femminile ha iniziato il suo corso pochi anni fa, quindi è normale che le ragazze manchino di esperienza. A questo si aggiunga che Marco (Villa, ndr) è molto esigente, riprende spesso anche noi e ci ricorda sempre che non si finisce mai d’imparare la tecnica ed è quella che fa la differenza».

Balsamo Consonni Milton 2022
Balsamo e Consonni, a Milton un successo importante, che non deve esaltare troppo
Balsamo Consonni Milton 2022
Balsamo e Consonni, a Milton un successo importante, che non deve esaltare troppo
Com’è strutturato il lavoro con le ragazze?

Marco ci dispone per coppie miste e questo ha molti significati. Innanzitutto bisogna considerare che dal punto di vista della forza pura, che serve nel rilancio, c’è uno squilibrio, come anche nella velocità. Viaggiamo quindi a ritmi minori rispetto ai nostri soliti, ma spesso Marco ci chiede di accelerare un pochino per portare le ragazze sempre al loro limite.

Quanto durano queste sessioni?

Dipende, dai 20 ai 30 minuti con cambi frequenti. Cerchiamo di curare ogni minimo dettaglio, dalle prese al movimento dell’avambraccio (notare il dettaglio nella foto di apertura, ndr). Ad esempio le mani non devono intrecciarsi, ma la presa deve comunque essere solida per lanciare il compagno. Il lancio deve avvenire non tanto con la spalla, quanto con la leggera torsione del braccio. All’inizio senti dolore, ma via via che il gesto diventa naturale, il dolore non arriva più. Allora significa che stai lavorando tecnicamente bene.

Scartezzini Viviani
Scartezzini e Viviani al cambio, molto incide anche a che altezza della pista esso viene fatto
Scartezzini Viviani
Scartezzini e Viviani al cambio, molto incide anche a che altezza della pista esso viene fatto
Oltre al momento del cambio, su quale altro aspetto si lavora con loro?

E’ importantissima la posizione che si tiene quando il compagno è in gara. Un errore che spesso veniva commesso era girare piuttosto bassi, a metà pista pensando che così, facendo meno metri, si faticava di meno. Invece in questo modo ci si stanca prima. Bisogna girare in alto facendo così girare maggiormente le gambe, ma in modo che, non essendo impegnati, il cuore possa scendere di pulsazioni. Quando è il momento del cambio, si arriva a maggiore velocità e questo permette non solo di non perderla, ma di renderlo più semplice anche per chi sta finendo la frazione.

Lavorando con le ragazze, hai notato in loro dei miglioramenti rispetto al recente passato?

Enormi. Chiara Consonni ad esempio ha cambiato totalmente modo di interpretare questa specialità, gira in un modo completamente diverso.

Scartezzini Villa
Villa è sempre molto attento ai dettagli, grazie alla sua grande esperienza nella madison
Scartezzini Villa
Villa è sempre molto attento ai dettagli, grazie alla sua grande esperienza nella madison
Elisa raccontava anche che Villa vuole continuare su questo metodo, solo più avanti comincerà a far allenare le ragazze da sole, ma mischiando continuamente le coppie…

E’ giusto. Devi innanzitutto assimilare ogni gesto in modo che diventi naturale, a quel punto si cominceranno a verificare altri fattori per formare le coppie migliori. E’ così anche fra gli uomini. Molti pensano che basta mettere insieme i due uomini più forti, ma non è così. Spesso abbiamo visto emergere coppie con un campione famoso e un corridore sulla carta molto inferiore, ma l’affiatamento faceva la differenza. Addirittura hanno vinto gare e medaglie importanti coppie che individualmente rendevano molto meno. I nomi non fanno il risultato…

Un altro aspetto: i cambi sono fissi, ossia ogni frazione ha un numero definito di giri da fare?

No, ci si parla in gara. Dipende da molte cose. Quando decidi di fare la volata e chi dei due deve farla, ci si dice dove ci si troverà per il cambio e dovrai farti trovare pronto. Inoltre spesso in gara si va incontro a qualche momento di crisi, allora l’altro andrà a ridurre i propri tempi di recupero per permettere all’altro di riprendersi. L’equilibrio nasce anche da queste cose, si deve formare una sinergia molto stretta.

Barbieri Paternoster 2021
Barbieri e Paternoster agli ultimi mondiali. Nel cambio ci si danno anche indicazioni tattiche
Barbieri Paternoster 2021
Barbieri e Paternoster agli ultimi mondiali. Nel cambio ci si danno anche indicazioni tattiche
Ha ragione quindi Villa a dire che, a prescindere dai risultati, per ora si continua a lavorare a coppie miste?

Sì, perché sono meccanismi che si acquisiscono solo con il tempo, senza dimenticare che tutti noi, uomini e donne, abbiamo poi anche altre discipline da curare. Nel caso specifico della madison, quando noi ci alleniamo solo fra uomini andiamo a velocità molto più alte e fatichiamo molto di più. Nell’altro caso siamo degli sparring partner e il minor stress fisico serve anche per prestare attenzione a quei piccoli ma fondamentali particolari di cui sopra.

Ora sei in partenza per l’Adriatica Ionica Race, con quali obiettivi?

Sinceramente, salvare la gamba e fare fatica… Non parto certo per fare chissà cosa, questa trasferta servirà per accumulare lavoro da trasformare poi al ritorno su pista. E comunque le gare non si sa mai prima come andranno…

Balsamo MIlton 2022

Tre vittorie su pista, ma ora la Balsamo torna alla strada

27.05.2022
4 min
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Facciamo un piccolo salto indietro perché la trasferta azzurra alla seconda tappa di Coppa del Mondo su pista a Milton ha dato segnali importanti. Si ha un bel dire che mancavano molti big, a differenza di quanto avvenuto a Glasgow dove c’erano tutti per “mettersi al sicuro” in vista delle convocazioni per i Mondiali di ottobre in Francia. Sarà anche vero, ma se guardiamo numeri e presenze, i risultati sono stati importanti in chiave italiana, soprattutto per Elisa Balsamo.

La campionessa del mondo su strada manca dal calendario “on the road” da un mese, un’assenza considerevole ma che era stata programmata con la Trek Segafredo pensando alla lunghezza della stagione e agli obiettivi da identificare dopo la più che proficua campagna del Nord: «Dovevo staccare, la prima parte era stata pesante. Durante questo periodo, tra Glasgow e Milton sono stata anche una settimana senza toccare la bici. Abbiamo valutato, con la squadra e con Villa, la mia presenza in Canada e poteva essere utile per riprendere in vista della strada, così ho accettato di partecipare alla trasferta».

Balsamo Villa 2022
Consonni e Balsamo fra Fabio Masotti e Marco Villa. A Milton una vittoria di spessore nell’americana
Balsamo Villa 2022
Consonni e Balsamo fra Fabio Masotti e Marco Villa. A Milton una vittoria di spessore nell’americana
Bilancio migliore non poteva essere, con 3 vittorie…

Effettivamente mi sono ritrovata con una condizione migliore di quanto pensassi e questo mi ha dato molta fiducia per il prosieguo della stagione.

Partiamo dall’inseguimento a squadre. Al di là dell’assenza di Germania e Gran Bretagna, la sensazione è che rispetto allo scorso anno siate cresciute.

Un passo avanti c’è stato, indubbiamente. Soprattutto perché non siamo solamente 4 ragazze, ma c’è un gruppo ampio, con continui innesti: a Milton siamo scese in qualificazione senza mai esserci allenate insieme e dopo la prima prova eravamo già affiatate, come si è visto in semifinale e finale. Il tempo finale non è stato dei migliori, ma è normale se non provi insieme. Vorrei poi sottolineare che fra noi c’era Barbara Guarischi che non gareggiava su pista da una decina d’anni… E’ questo che intendo quando parlo di un gruppo ampio, sono tante le ragazze che possono entrare nel team e questo significa anche che c’è concorrenza per farlo, non ci sono posti assicurati.

Che cosa manca per chiudere quel piccolo gap rispetto alle nazioni citate prima?

Sinceramente è difficile dirlo, so che Villa ci sta lavorando molto. Il metodo di allenamento è cambiato, lui è prodigo di consigli e si lavora molto anche sulla base dell’esperienza dei ragazzi arrivati all’oro olimpico. Intanto però dimostriamo costantemente che pista e strada possono convivere benissimo, senza nulla togliere l’una all’altra.

Quartetto Milton 2022
Con Balsamo e Consonni anche Zanardi, Fidanza e Guarischi hanno contribuito al successo
Quartetto Milton 2022
Con Balsamo e Consonni anche Zanardi, Fidanza e Guarischi hanno contribuito al successo
Se nel quartetto mancavano i vertici, nell’omnium c’erano l’oro e l’argento di Tokyo. Averle messe alle spalle ti ha dato una soddisfazione in più o ti ha fatto rimpiangere ancora di più quella caduta?

A dir la verità non ci ho pensato, non avevo riflettuto sul fatto di chi mi ero messa alle spalle. Mi fa piacere, dà un senso ulteriore a quella vittoria, ma se proprio devo dire, ormai a Tokyo non ci penso più, è una pagina chiusa alla quale ne sono succedute tante altre, molte davvero belle e poi sono sempre stata portata a guardare avanti. Non avevo un particolare spirito di rivincita, questo è sicuro, ogni gara fa storia a sé.

Terza gara e terza vittoria, nella madison. Villa ha sempre affermato che per emergere in quella che era la “sua” specialità serve grande affiatamento fra i compagni.

E’ vero e il fatto che io e Chiara (Consonni, con lei nella foto d’apertura, ndr) abbiamo vinto alla nostra prima gara insieme non deve trarre in inganno. L’affiatamento è la prima componente per emergere e la madison è un grande “work in progress”, tanto è vero che su pista lavoriamo sempre insieme ai ragazzi, proprio perché dobbiamo migliorare tantissimo nella tecnica. Sappiamo che il cittì è molto esigente, sui cambi ad esempio siamo ancora carenti. Quando saremo abbastanza brave faremo coppie diverse, tutte al femminile, ma ci vuole tempo e pazienza.

Balsamo Omnium Milton 2022
Il podio dell’Omnium, con l’azzurra fra l’olimpionica americana Valente e l’australiana Manly
Balsamo Omnium Milton 2022
Il podio dell’Omnium, con l’azzurra fra l’olimpionica americana Valente e l’australiana Manly
Quando tornerai su pista?

Non lo so, non ne abbiamo ancora parlato. Per gli Europei ci sarà da capire come gestire il poco spazio temporale fra le gare su pista e su strada, vedremo di trovare la soluzione più adatta. Quello di Monaco è un percorso piatto, che potrebbe portare a una volata finale e io voglio esserci. Magari gareggiare su pista prima potrebbe anche darmi quel quid in più.

E su strada?

Ricomincio questa settimana con la RideLondon, dove sono salita già due volte sul podio. Mi aspettano Giro e Tour, con tanta voglia di correre ora che le batterie sono state ricaricate…

ULTIM’ORA: Non c’è due senza tre. Nella prima tappa della RideLondon l’iridata ha chiuso seconda nella volata di gruppo, battuta dall’altra regina dello sprint, l’olandese Lorena Wiebes con Guazzini, Persico e Consonni dal quinto al settimo posto. Come ritorno non c’è male…

Sanguineti, compleanno sul pavè della Roubaix

13.04.2022
5 min
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Più corre e meglio va. Se gira lei, come dice Davide “Capo” Arzeni, gira tutta la squadra. Ilaria Sanguineti è sempre più calata nella parte della regista della Valcar-Travel&Service. Ed il ruolo non le dispiace anche perché «venerdì 15 aprile – ci dice ridendo – ne faccio 28, ormai ho un’età importante per questo genere di cose».

Queste sono ore intense per la Sanguineti. Freccia del Brabante appena finita, poi immancabile (e benaugurante) brindisi di compleanno alla vigilia della Parigi-Roubaix Femmes di sabato 16 aprile.
Abbiamo sentito Yaya mentre era in viaggio tra Ath (Vallonia) ed Izegem (Fiandre), i due paesi che negli ultimi giorni hanno fatto da quartier generale alla Valcar, per parlarci proprio della gara con cui l’anno scorso ha avuto un impatto conflittuale.

Davide “Capo” Arzeni dice che se gira la Sanguineti, gira anche la Valcar-Travel&Service
Davide “Capo” Arzeni dice che se gira la Sanguineti, gira anche la Valcar-Travel&Service
Yaya come è stato l’avvicinamento alla Roubaix?

Buono direi. Ho fatto tutte le classiche delle “cobbles”, delle pietre. Quindi di pavè ne ho mangiato abbastanza. Anche come squadra siamo andate molto bene. Abbiamo vinto la Dwars door Vlaanderen con Chiara Consonni, che ha fatto anche seconda a Le Samyn, a Oetingen e Scheldeprijs, oltre a tanti altri piazzamenti. E’ andata forte anche Silvia Persico che ha fatto quattro top ten ed è arrivata 11ª al Fiandre. Ultimamente non partiamo più per piazzarci come capitava negli anni scorsi. Partiamo per vincere, perché sappiamo che possiamo farlo.

Come la affronterai?

Meglio dell’anno scorso, che era a fine stagione. Ero arrivata fuori tempo massimo. Stavolta ci arrivo con una condizione decisamente migliore. Da un lato sono più tranquilla proprio perché mi sento bene. Dall’altro sono un po’ tesa perché possiamo fare molto bene e quindi non vorrei deludere le mie compagne. Partiremo con una squadra attrezzata. Ad esempio Silvia è bravissima a guidare la bici e per me può fare risultato. Idem per Chiara. Comunque sarei ben contenta di andare ancora fuori tempo massimo, se vincesse una mia compagna.

In queste gare voi siete viste come una mina vagante dalle avversarie?

Sì, ormai non ci sottovalutano più. Lo abbiamo capito perché quando prova ad evadere una fuga con dentro una di noi, anche a tanti chilometri dal traguardo, vedi subito che le squadre più forti che non sono in quella azione lavorano per chiudere subito. Sanno che corriamo all’attacco, che abbiamo più frecce e che se ci lasciano spazio siamo pericolose. Ci siamo meritate il rispetto delle altre. E per noi è una bella soddisfazione. Ho capito che siamo considerate anche allo Scheldeprijs…

Questo è Stitch, il bulldog francese di Ilaria. Lei sostiene che sia la sua reincarnazione animale (foto Instagram)
Questo è Stitch, il bulldog francese di Ilaria. Lei sostiene che sia la sua reincarnazione animale (foto Instagram)
Da cosa?

Lì ha vinto bene la Wiebes e non si discute. Però lei stessa ad un certo punto ha mollato la ruota delle sue compagne per seguire il nostro treno. Venivamo su forte e ci siamo trovate subito di fianco al Team DSM e lei ci ha seguito. Per arrivare là davanti in poco tempo abbiamo fatto un vero e proprio numero negli ultimissimi chilometri passando in un pertugio prima di un restringimento con le transenne.

Che differenze ci sono tra le pietre belghe e quelle della Roubaix?

Tutti dicono che sono sempre pietre e quindi uguali, ma non è così. In Belgio il pavè è abbastanza regolare e principalmente in salita e questo lo rende ovviamente molto duro. Le pietre della Roubaix invece sono molto più disconnesse su strade a schiena d’asino. Se piove, diventano saponette. Rischi tantissimo, nelle Fiandre molto meno. Ho visto da vicino l’anno scorso la Guazzini che è volata via facendosi molto male. A parere mio quando piove alla Roubaix, possono anche non partire quelle che non sanno guidare bene la bici perché tra una curva e l’altra può diventare un massacro. Le stigmati alle mani mi sono venute solo alla Roubaix e mai nelle classiche fiamminghe.

Finora come sta andando la tua stagione?

Bene. Sono partita facendo subito seconda a Valencia, poi sono calata un po’ ed ora sono in ripresa. Di base però mi metto a disposizione delle compagne, soprattutto quando non ho una buona forma. So di essere anch’io una delle frecce della Valcar da scagliare ma io sono contenta ugualmente quando vince una mia compagna. Quando la “Conso” dopo l’arrivo di Waregem, dove ha vinto, o dopo lo Scheldeprijs, mi ha cercata con lo sguardo per ringraziarmi del lavoro fatto, per me è stata una grande soddisfazione.

Ilaria Sanguineti durante la ricognizione della Parigi-Roubaix ’21 (foto facebook)
Ilaria Sanguineti durante la ricognizione della Parigi-Roubaix ’21 (foto facebook)
Nel ruolo di regista come ti stai trovando?

Bene. Il “Capo” dice che sono un’ottima pesce pilota. E’ bello poter essere un esempio per qualcuna, come ad esempio per Gasparrini. L’anno scorso al Giro Donne, dov’ero io, c’era anche lei. Quest’anno uguale. Ora vivo bene questo ruolo, con meno agitazione e pressione rispetto a prima. Anche se talvolta ancora mi capita di fare i primi 30 chilometri di gara per riconnettermi col mondo e pensare ai fatti miei (ride, ndr).

Che regalo ti aspetti per il tuo compleanno?

Vincere la Roubaix sarebbe il massimo, ma sono realista sulle mie possibilità e dubito che possa succedere. Però possiamo vincerla come squadra e quello sarebbe un regalo fantastico. Fuori dal contesto agonistico invece, non saprei che regalo vorrei. Anzi sì. Una bella Ford Puma blu. Una roba esagerata.

Risposta Valcar alla Balsamo: Consonni vince a Waregem

31.03.2022
5 min
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Sei volte fra le prime dieci, eppure di colpo la caduta di Nokere Koerse rischiava di mandare tutto in malora. Quando ieri mattina Chiara Consonni è partita per la Dwars door Vlaanderen, aveva in mente di fare al massimo un allenamento. Nei giorni precedenti il gomito le aveva fatto un male cane. Pensava che fosse rotto. Invece le radiografie hanno escluso fratture e lentamente il braccio ha smesso di farle male. La primavera, iniziata già male con la notizia di sua nonna Orsola in ospedale e la corsa a casa temendo il peggio, si poteva forse raddrizzare. Eppure la Gand, il giorno straordinario di Elisa Balsamo, è stata per lei un incubo, poi che cosa è successo?

La caduta alla Nokere Koerse rischiava di pregiudicare la primavera di Consonni
La caduta alla Nokere Koerse rischiava di pregiudicare la primavera di Consonni

«Sui muri si scattavano in faccia – racconta – poi si guardavano. Van Vleuten si guardava con la Longo Borghini o Van Dijk. Si facevano la guerra fra loro, ma non davano seguito agli attacchi. Che potessi provare a vincere l’ho capito ai 200 metri. Sapevamo che la parte centrale con i muri sarebbe stata la più dura per me. E una volta che sono riuscita a rimanere attaccata con la squadra, ho capito di potermela giocare».

Nuovo gruppo

Dalla stanza accanto arrivano le voci della squadra che fa baldoria. La Valcar-Travel&Service ha i suoi ottimi motivi per festeggiare. Dopo le tante partenze, “Capo” Arzeni è riuscito a ricreare il clima che fa di questa squadra un riferimento nel panorama nazionale. Chiara racconta e si capisce che deve essersi tolta un bel peso dallo stomaco.

Sul podio con il cavallo simbolo di Waregem, per le corse in ippodromo
Sul podio con il cavallo simbolo di Waregem, per le corse in ippodromo

«Difficilmente nell’immediato ci sarà lo stesso clima di prima – dice – ma devo dire che con le nuove compagne, anche con le straniere si è creato un bel feeling. Non pensavo di trovarmi così bene, Arzeni ha fatto proprio un bel lavoro. E a proposito di lavoro, anche la preparazione fatta questo inverno ha funzionato.

«Sono riuscita a fare pista con Marco Villa e soprattutto il ritiro di Novo Mesto è stato utilissimo per partire forte. Durante la stagione delle classiche è difficile passare a Montichiari, ma appena torno, qualche giornata in pista vado a farla. In ogni caso, ero convinta di partire bene, non pensavo così tanto».

Dopo i tentativi in testa di Longo Borghini e Van Dijk, la Gand è diventata imprevedibile
Dopo i tentativi in testa di Longo Borghini e Van Dijk, la Gand è diventata imprevedibile

Il morale alle stelle

La vittoria porta morale e convinzione. La partenza di così tante ragazze di alto tasso tecnico – da Elisa Balsamo a Vittoria Guazzini, passando per Martina Alzini e Barbara Malcotti – ha spostato il peso della squadra sulle spalle della bergamasca. E lei, che pure non perde la sua vena di simpatica follia, ha capito presto che cosa significhi la nuova responsabilità.

«Cercavo la vittoria – spiega – avevo già fatto il podio a Le Samyn e Oetingen (battuta da Wiebes e Norsgaard, ndr), ma per un motivo o per l’altro non riuscivo a centrare la vittoria. Mi sono tolta un bel peso, non pensavo proprio di riuscirci ieri. E adesso ho un bel morale per il Fiandre di domenica e poi per la Scheldeprijs. Certo il Fiandre sarà duro, ma la testa ora è a posto».

Con questa volata, Consonni si è lasciata tutti alle spalle
Con questa volata, Consonni si è lasciata tutti alle spalle

In volata con Balsamo

Resta un punto, prima di tornare a far festa: come andrà quando a giocarsi la corsa in volata si troveranno la Conso e la grande amica Elisa Balsamo? Nel parlare, risuonano ancora le risate reciproche dell’intervista doppia dello scorso anno, ma adesso le ragazze vestono maglie diverse.

«Me l’hanno chiesto anche dopo la vittoria – ride – e ho risposto che quando vince Elisa la prima a essere felice sono io, come lei è contenta se va bene a me. Sul come fare lo sprint, saprei come muovermi. Lei ha la volata lunga, io più corta come la Wiebes, ma sono più esplosiva. Questa cosa mi gasa, non vedo l’ora di misurarmi con lei e tutte le più forti. Oggi (ieri per chi legge, ndr), c’era in gruppo la Bastianelli».

Per due volte seconda prima: qui a Le Samyn, dietro Norsgaard e prima di Guazzini
Per due volte seconda prima: qui a Le Samyn, dietro Norsgaard e prima di Guazzini

Prima vittoria

Come Marta, Chiara fa parte da quest’anno delle Fiamme Azzurre. «Ma devo ancora abituarmi all’idea – dice – perché cambia parecchio. La mia prima squadra non è più la Valcar. Ho trovato persone che tengono a me e si interessano di come sto. E’ un bel gruppo. Non abbiamo ancora fatto corse insieme, ma ci sarà il tempo».

Domattina (oggi, ndr) si dorme, poi si comincerà a pensare alle prossime sfide. Dopo i tanti piazzamenti, finalmente per la squadra di Arzeni è arrivata anche la vittoria.

Moro: «Le Fiamme Azzurre mi hanno dato un futuro»

26.02.2022
5 min
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Nei giorni scorsi le Fiamme Azzurre hanno comunicato i nuovi ingressi nel Corpo da parte di tre ciclisti, come avvenuto anche per altre discipline sportive. Oltre a Chiara Consonni e Davide Boscaro, entra a far parte del gruppo sportivo della Polizia Penitenziaria anche Stefano Moro, azzurro della pista per il quale questa rappresenta una vera svolta per la sua carriera.

Il corridore di Fontanella rappresenta uno dei nuovi punti fermi della nazionale di Villa. Curiosamente aveva iniziato con le gare veloci, laureandosi campione italiano junior nel chilometro da fermo nel 2014 per poi bissare l’anno successivo aggiungendo però velocità a squadre e inseguimento a squadre. Poi è passato alle discipline endurance, entrando a far parte del gruppo del quartetto con cui ha vinto l’argento agli European Games 2019 e agli Europei 2020, quando ha anche vinto il bronzo nella madison con Francesco Lamon. Bronzo anche lo scorso anno agli Europei, ma questa volta nell’inseguimento individuale.

Nel farci raccontare come è arrivato a questa possibilità e che cosa rappresenta, il bergamasco non nasconde mai la sua gioia né la profonda gratitudine che prova per Augusto Onori, Ispettore Superiore al quale è affidata la guida del Gruppo Sportivo e per il diesse Fabio Masotti: «E’ stato proprio lui in nazionale a dirmi che presto sarebbe uscito il bando di concorso. L’ho sostenuto ad agosto e a dicembre ho fatto le visite, così eccomi qua».

Boscaro Moro 2022
Simone Boscaro e Stefano Moro, che con la Consonni vanno a rafforzare le Fiamme Azzurre
Boscaro Moro 2022
Simone Boscaro e Stefano Moro, che con la Consonni vanno a rafforzare le Fiamme Azzurre
Tanto entusiasmo fa capire quanto questa possibilità significhi per te e per la tua via futura.

E’ una vera svolta. Per chi come me privilegia la pista, è quasi uno specialista significa poter affrontare la propria attività con più tranquillità e concentrazione sugli allenamenti e sulla ricerca delle prestazioni. Devo però dire che alla Biesse Arvedi, la squadra nella quale ho militato, mi hanno dato un grande sostegno per coltivare la passione per la pista. Ora gli sponsor si sono scissi, ma sono grato a entrambi, io comunque resto all’Arvedi Cycling per l’attività su strada.

Quanto conta per un corridore come te entrare in un gruppo sportivo militare?

E’ fondamentale, ma non si deve pensare che lo dica solamente per un discorso economico, per la tranquillità dello stipendio riscosso ogni mese. No, è qualcosa che va molto oltre, è l’onore di vestire quella maglia, gareggiare per quei colori. Devo poi dire che sono stato accolto benissimo.

Senza questa eventualità che cosa avresti fatto?

Difficile a dirsi, io ero molto motivato, era il mio grande obiettivo dello scorso anno. Ora mi sento più responsabile e questo mi porta a impegnarmi ancora di più, il 100 per cento non basta e non deve bastare per me.

Moro strada 2020
Stefano Moro è nato a Treviglio (BG) il 22 giugno 1997. Su strada vanta due successi al GP d’Autunno U23 (foto F2)
Moro strada 2020
Stefano Moro è nato a Treviglio (BG) il 22 giugno 1997. Su strada vanta due successi al GP d’Autunno U23 (foto F2)
Com’è iniziata questa tua passione per la pista?

Io ho iniziato giovanissimo a calcarla. Seguivo mio fratello nell’impianto di Crema, lui è più grande e poi si è dedicato alla strada, io invece ho continuato, iniziando a gareggiare da esordiente e visto che i risultati arrivavano, ci ho preso sempre più gusto.

Della pista sappiamo quasi tutto, ma tu gareggi anche su strada…

Sì, sono un velocista, il mio anno migliore è stato il 2019 quando ho conquistato 5 gare tra cui il Circuito di Sant’Urbano all’87esima edizione e il 70° Circuito del Termen. In più ho ottenuto molti piazzamenti, ma tutto ciò non è stato sufficiente per trovare un posto in qualche squadra di professionisti. Ho continuato, ma mi sono dedicato più alla pista, la strada era propedeutica per questa.

Moro Lamon 2020
Moro in coppia con Lamon, per loro il bronzo europeo nel 2020
Moro Lamon 2020
Moro in coppia con Lamon, per loro il bronzo europeo nel 2020
Su pista quali sono le specialità dove ti trovi più a tuo agio?

Mi piacciono tutte le gare endurance, anche se nella madison riesco meglio perché mi diverto da matti, posso davvero esprimermi. Anche lo scratch mi piace molto perché è un po’ come spostare le ultime battute delle gare su strada sulla pista, controllare gli avversari in vista della volata facendo attenzione che non parta qualcuno per beffare tutti.

Dì la verità, quando hai visto che non riuscivi a spuntare un contratto da pro’ hai avuto paura?

Un po’ sì, diciamo che mi sono trovato di fronte all’eventualità che dovessi lasciare da parte il ciclismo e cercarmi un lavoro diverso, ma ero abbastanza sicuro di poter entrare in un gruppo militare. Ora posso fare della pista il mio lavoro…

Che obiettivi hai per questo 2022?

Dipende dalle scelte del cittì Villa. Sono nel gruppo della Nations Cup e quindi saranno queste prove il mio target, con particolare riferimento all’inseguimento a squadre.

Moro Scratch 2021
Scratch ed eliminazione sono le sue gare preferite, dove sfrutta il suo spunto veloce
Moro Scratch 2021
Scratch ed eliminazione sono le sue gare preferite, dove sfrutta il suo spunto veloce
A tal proposito, che ruolo hai nel quartetto?

Dipende molto dal momento. Nel 2021 sono sempre partito come secondo, raccogliendo il testimone di chi era chiamato a lanciare la velocità del quartetto. Ma il ruolo può cambiare in base alla disponibilità degli uomini e allo stato di forma.

E su strada?

Si comincia nel weekend e sono sincero, punto a qualche buon risultato nelle gare che mi si addicono, quelle dov’è possibile riuscire a arrivare in una volata di gruppo. L’inverno è stato utile per prepararmi e credo di essere già in buona forma per poi essere pronto per la pista. Diciamo che ora le due specialità sono una complementare all’altra.

A giugno compirai 25 anni. A un contratto da professionista sotto sotto ci pensi ancora?

Ora mi sento professionista a tutti gli effetti…

Consonni e le cadute in gruppo, inesperienza o distrazione?

Giada Gambino
12.02.2022
4 min
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Una sfumatura rosa, improvvisamente, colora l’asfalto della Vuelta CV Féminas in Spagna. E’ quella di Chiara Consonni (nella foto Instagram di apertura) che sembra non poter far altro che cadere e rotolare per terra lasciandosi sfilare la bici dalle gambe. Ecco cosa è successo il 6 febbraio alla tigre della Valcar-Travel&Service… 

Vuelta CV Feminas, il piano della Valcar-Travel&Service di fare la volata con Consonni finisce così
Vuelta CV Feminas, il piano della Valcar-Travel&Service di fare la volata con Consonni finisce così
Cos’è successo esattamente? 

E’ stata un’incertezza. Sono innocente (ride, ndr )! La mia caratteristica è quella di buttarmi nelle volate senza pensare a nulla. Adesso, post gara, penso che magari avrei potuto prendere una linea diversa. La Guarischi ha cambiato traiettoria un po’ bruscamente, ma non è stata colpa di nessuno, dai… 

In gruppo sono tutte capaci di gestire le mischie? 

Noi che facciamo gare UCI, partecipiamo a davvero tante competizioni, ci sappiamo muovere in gruppo e facciamo pratica. Siamo tutte capaci di guidare la bici. Però sì, magari ci sono atlete che hanno iniziato questo sport da poco e altre come me che è da una vita che stanno in sella. Alcune per un po’ di non abitudine e inesperienza causano delle cadute. Per la maggior parte in gruppo ci conosciamo, siamo tutte più o meno esperte e cerchiamo di muoverci per creare meno problemi possibili

Caduta innescata da uno sbandamento per il quale Barbara Guarischi, a destra, è stata retrocessa forse ingiustamente
Caduta innescata da uno sbandamento che ha coinvolto anche Barbara Guarischi
Tu sei una tigre della pista, hai il colpo d’occhio, per le altre… è lo stesso ?

Io riesco ad essere molto spigliata, soprattutto in volata. Tante volte ho sbagliato e mi hanno insegnato come ci si muove e come ci si può posizionare nel miglior modo per prenderla bene. Il colpo d’occhio l’ho sicuramente grazie alla pista e riesco a capire bene dove essere nel momento giusto. Questo è possibile anche grazie alla presenza del treno che fanno le mie compagne. Quindi sì, magari ho il colpo d’occhio, ma mi fido anche ciecamente delle mie compagne, soprattutto Ilaria (Sanguineti che ha concluso in seconda posizione la corsa spagnola, ndr) che è la mia “ultima donna”. 

Nelle cadute quando realizzi ciò che sta succedendo? Hai paura? 

In questa, ma in tutte quelle che ho fatto, sono caduta abbastanza bene. Ho rivisto il video e ho capito che mi stavo infilando in un buco che si era creato tra una ragazza alla mia sinistra e Barbara alla destra, che non mi aveva vista e mi ha tagliato la strada. Non potevo fare altro, non ho avuto la prontezza di frenare anche un minimo, in quegli istanti hai proprio pochi attimi di secondo per reagire. Fortunatamente sono riuscita a coprire la faccia e sono rotolata. Ho abrasioni sia sul ginocchio destro che sinistro. Forse sbaglio, ma la mia indole di buttarmi e fare ciò che mi dice la testa in quel momento è impossibile da placare. 

Prima di partire, per Consonni un selfie con la nuova maglia della Valcar-Travel&Service (foto Instagram)
Prima di partire, un selfie con la nuova maglia della Valcar-Travel&Service (foto Instagram)
Cadere e farsi male è un prezzo che bisogna essere disposti a pagare quando si fa questo sport?

Sì! Correndo da quando avevo sei anni mi sono rotta il radio e mi sono operata, anche l’ulna e ho tutt’ora la placca di metallo, il capitello, il naso. Insomma, mi sono rotta a metà (ride, ndr )! E’ un punto a sfavore che gioca questo sport, ma fa parte di esso. Talvolta sono stata messa da parte per qualche gara importante proprio a causa di qualche mia caduta. Ma fa parte del gioco e bisogna accettarlo. 

Quale consiglio daresti alle altre cicliste per far sì che si evitino il più possibile le cadute in gruppo?

Stare attente non ad inizio gara perché ci sta essere un po’ spensierate, ma fare attenzione soprattutto in discesa o quando ci sono i momenti salienti della corsa. Bisogna prestare attenzione a tutto ciò che si fa: dal parlare alla radiolina al mangiare qualcosa. Siamo su due ruote con un casco che ci salva la vita, ma non ha senso rischiare per così poco. Quindi: stare attente e non prendere nulla sotto gamba.