Ecco un altro superstite Gazprom: Rivera pronto a ripartire

14.07.2022
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Abbiamo raccontato spesso dei corridori della Gazprom-RusVelo, di quelli che hanno trovato squadra e di quelli che non ci sono riusciti. A questa seconda schiera appartiene anche Kevin Rivera (in apertura foto @yasdvni). Appena arrivato era già uno dei pupilli dei tecnici, che su di lui puntavano molto.

Forse qualcosa potrebbe cambiare a breve per il talentuoso scalatore costaricano, che proprio in questi giorni si trova nella sua bellissima terra in Centro America.

Rivera (classe 1998) era approdato quest’anno alla Gazprom-RusVelo
Rivera (classe 1998) era approdato quest’anno alla Gazprom-RusVelo

WorldTour in vista

«La situazione – racconta uno dei suoi manager, Paolo Alberati – non è delle migliori, visto il caso Gazprom. Tuttavia proprio un paio di giorni fa, tramite Maurizio Fondriest (l’altro procuratore di Rivera, ndr) che è al Tour ci è arrivata una proposta di una squadra WorldTour che è in cerca di uno scalatore. Un posto ce lo hanno».

Qualcosa si muove dunque. Rivera non ha contratto e quindi può essere preso. «In questo momento Kevin ha una tessera da dilettante rilasciatagli dalla sua Federazione, pertanto può essere tesserato. Se tutto va bene già dal 1° agosto, sfruttando la possibilità di fare lo stagista. Non abbiamo mollato! E per noi non sarebbe male dopo Conci sistemare l’altro dei nostri che era in Gazprom».

Nei primi test di Rivera in Costarica nel 2017, Alberati credeva che il macchinario fosse sballato tanto erano elevati i valori
Nei primi test di Rivera in Costarica nel 2017, Alberati credeva che il macchinario fosse sballato tanto erano elevati i valori

Sempre sul pezzo

Neanche Rivera però ha mollato. In Costa Rica, si è allenato, ha preso parte a delle gare e persino ai due campionati nazionali, quello a crono e quello su strada.

«Aveva vinto una corsa qualche giorno prima del campionato nazionale – riprende Alberati – una corsa che arrivava in salita a 3.200 metri su uno dei vulcani centrali. Mentre la gara per il titolo che si svolgeva verso Nord, verso il Nicaragua era ben più piatta e veloce. E’ arrivato con il drappello dei migliori, ma nulla di più».

Non sono certo le volate il pane di Rivera. Lui è uno scalatore puro. E tra l’altro uno dei più forti a sentire Alberati e anche altri che lo hanno avuto sottomano.

«Sapete – riprende Alberati che è anche un coach – un Vo2Mx di 95 e passa non capita sempre. Ma quando ci dicevano questi dati dal Costa Rica li prendevamo con le molle. Se poi glielo misuro io ed è 95. Glielo misura Bartoli ed è 95 allora vuol dire che è quello per davvero. E’ fuori dal normale.

«Poi si sa, non contano solo i test. Il corridore è un’altra cosa. Rivera si allena bene. E lo fa volentieri. Seguiva le tabelle alla lettera sia quando lo seguivo io, sia quando lo seguivano i tecnici del team russo.

«Uno scalatore di 55 chili alla fine di una tappa dura di 5-6 ore ci deve arrivare. E prendere le salite più fresco. Ma sta migliorando».

Il costaricano si è sposato qualche mese fa con Cecilia (foto Instagram- @fabiancastellon777)
Il costaricano si è sposato qualche mese fa con Cecilia (foto Instagram- @fabiancastellon777)

Più maturo

Così come sta migliorando dal punto di vista umano. Rivera era passato giovanissimo, 18 anni. Veniva da una famiglia estremamente povera, a casa sua non c’era l’elettricità, e il suo titolo di studio corrispondeva alla nostra terza elementare.

Va da sé che per stare al mondo di oggi, per viaggiare, per frequentare ambienti competitivi e internazionali serviva un salto di qualità. E per Kevin è stato doppiamente duro adattarsi.

Al terzo anno ha vissuto anche un momento di crisi. Perché va bene i primi soldi, che seppur pochi erano comunque tanti vista la sua situazione di provenienza, ma un po’ di nostalgia della famiglia e qualche acciacco fisico lo aveva buttato un po’ giù.

«In questi cinque anni da pro’ però Kevin ha colmato questo gap culturale – dice Alberati – adesso ci fai i discorsi da adulto. Prima ci facevi discorsi da bambino. Ora parla inglese. Si è sposato. Maurizio ed io ci abbiamo lavorato tanto e questa sua crescita si riscontra in tutto».

Dopo quattro stagioni all’Androni è passato alla Bardiani e alla Gazprom. Dovrebbe finire in un team francese (o in alternativa spagnolo)
Androni, poi Bardiani e Gazprom. Ora dovrebbe finire in un team francese (o in alternativa spagnolo)

Pronto il piano B

Rivera aveva preso la residenza a San Marino. Nonostante il fattaccio Gazprom-RusVelo, pensando (e sperando) in un ritorno a breve, non l’ha mollata. E a livello fiscale non ci ha guadagnato nulla, essendo rimasto senza squadra in questi mesi. Anzi… 

Il suo ottimismo sembra aver avuto ragione. Se infatti non dovesse concretizzarsi l’ipotesi WorldTour c’è pronta una seconda possibilità.

«Abbiamo instaurato anche dei rapporti con una professional spagnola – ci confida Alberati – ma chiaramente se si fa avanti una WorldTour, questa passa in primo piano. Alla fine la Spagna con il suo ambiente latino è sempre una buona sistemazione per i sudamericani. Senza contare che ci sono voli diretti e anche sotto il periodo del Covid tutto era più facile e lo stesso vale per i documenti». 

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