Ehi Alberati, ma chi è questo Buitrago?

28.07.2021
5 min
Salva

«Un paio di giorni fa visto che era qui da me nel Parco Ciclistico Etna ad allenarsi in altura, gli ho fatto fare un test, in accordo col suo team ed il suo allenatore Aritz, e sono usciti dei valori speciali. Un qualcosa del genere non hai la fortuna di vederlo sempre». Chi parla è Paolo Alberati e il soggetto in questione è Santiago Buitrago, giovane colombiano che corre nel team Bahrain-Victorious

Paolo Alberati, oltre ad esserne il manager insieme a Maurizio Fondriest e ad Andrea Bianco, è anche il suo punto di riferimento qui in Europa o comunque un consigliere fidato. Fino a qualche giorno fa, come detto, “Santi” era “a casa” di Alberati in Sicilia, e più precisamente in ritiro sull’Etna. L’obiettivo? Preparare il finale di stagione. Per ora sembra non essere stato inserito nella squadra che andrà alla Vuelta, ma nulla è perduto. «Santiago ci tiene molto – ha detto Alberati – E’ lì che l’anno scorso ha fatto la sua prima grande corsa a tappe. E non era al top, aveva anche tre chili in più di adesso. Vorrebbe fare bene San Sebastian e appunto andare alla Vuelta».

Buitrago in allenamento sulle strade siciliane in compagnia di Canaveral della Bardiani
Buitrago in allenamento sulle strade siciliane in compagnia di Canaveral della Bardiani

Dalla Colombia all’Italia

«L’ho scoperto come sempre con l’aiuto di Andrea Bianco, mio amico esperto di ciclismo che da molti anni vive in Colombia a Bogotà. Mi ricontattò nel 2015 suggerendomi un ragazzino che era sprecato per fare “solo” Mtb. Quel ragazzino era Egan Bernal. Da lì abbiamo iniziato a lavorare insieme. Negli anni sono arrivati Sosa, Rivera, Osorio e adesso Buitrago. Mi fido molto di Bianco. Non andiamo a vedere solo i risultati ma chi ci sembra possa avere più potenziale.

«Così a marzo 2018 Buitrago arriva in Italia. Lo mando al team Cinelli di Francesco Ghiarè (adesso all’Area Zero), tra Toscana e Liguria. Lui gli dà casa e sostegno e noi continuavamo ad allenarlo. Ricordo che facemmo un test nel mio studio a Perugia, appena arrivato, e siglò un Vo2 Max superiore ad 80. E infatti si piazzò subito, fece anche una vittoria. Così lo segnalammo ad alcune squadre WorldTour. Dopo il Giro della Valle d’Aosta, che finì quarto, la Bahrain lo mise sotto contratto: un triennale con salario ad incremento nelle stagioni successive».

Adesso Buitrago ha la residenza ad Andorra e questo visto i tempi di pandemia gli ha semplificato non poco la vita con le varie restrizioni per quel riguarda i voli. In più lassù, tra i Pirenei, si sente anche un po’ alle quote di casa (è della regione di Bogotà).

Buitrago alla Settimana Internazionale Italiana
Buitrago alla Settimana Internazionale Italiana

Il via libera di Caruso

Ma noi Buitrago lo abbiamo “scoperto” soprattutto alla Settimana Internazionale Italiana. In Sardegna doveva aiutare Padun.

«Ma è successo – riprende Alberati – che Santiago, che è molto rispettoso ed educato, stava bene. Dopo la prima tappa Pellaud aveva preso la maglia dei Gpm. Così il giorno dopo mentre stavano facendo una salita, chiede a Damiano Caruso se poteva scattare per prendere i punti del Gpm. Allora Damiano, che anche se era in azzurro era pur sempre un riferimento della Bahrain, gli dice: okay, mettiti dietro. Accelera, lo porta fuori, Buitrago fa la volata e va a prendersi i punti. Da quel momento ha messo la maglia di miglior scalatore nel mirino Riuscendo a portarla a casa (foto apertura, ndr). Già in passato Caruso mi aveva detto: tienilo da conto che questo è buono!».

Buitrago a crono: non va male ma deve migliorare
Buitrago a crono: non va male ma deve migliorare

Scalatore ma non troppo

Ma Buitrago è uno scalatore puro? Secondo Alberati no. E’ sicuramente un corridore molto forte in salita, ma se messo bene sulla bici da crono può difendersi alla grande.

«Santiago è alto 174 centimetri per 60 chili e quando sta bene ha più di 400 watt alla soglia nel test Conconi. Come anticipato se ben messo può fare bene a crono, come il Quintana dei tempi migliori. In più non ha bisogno di mezzo gruppo per restare davanti. In tal senso lo hanno aiutato molto le corse in Toscana. Lì i percorsi sono nervosi, le salite sono corte e vanno prese davanti. Pensate che ha ancora il Kom sul Lamporecchio. Ce l’hanno lui e Fiorelli, che non è propriamente scalatore! Per me potrà presto arrivare nella top ten di un grande Giro».

Buitrago, avendo corso in Italia, aveva la tessera sanitaria e grazie all’aiuto di Alberati è riuscito a fare il vaccino per il Covid a Pedara (Ct)
Buitrago, avendo corso in Italia, aveva la tessera sanitaria e grazie all’aiuto di Alberati è riuscito a fare il vaccino per il Covid a Pedara (Ct)

Serietà al massimo 

Dicevamo di un ragazzo, classe 1999, molto educato e rispettoso.

«Anche taciturno direi – confida Alberati – preferisce stare zitto che spararle grosse. In più ascolta. Qualche sera fa eravamo a cena. Tutti hanno preso la pizza e lui un’insalata e del prosciutto. Stessa cosa in piscina. Tutti hanno fatto il bagno, lui no. Non vuole uscire dai binari. Vuol fare bene, ha voglia. Rispetto a molti nostri ragazzi non hanno la casa e la famiglia a 10′ di macchina. Sanno che hanno una sola grande opportunità e se la vogliono giocare bene».