Gomme da cx, Lorenzo Masciarelli ci spiega come le sfrutta

20.11.2021
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Il cognome Masciarelli fa parte del ciclismo. Tra i più giovani della famiglia c’è Lorenzo, il “figlio crossista” di Simone, che ora si divide tra l’Italia e Oudenaarde. Lorenzo si è trasferito in Belgio per imparare e rubare quei segreti. È tesserato per il Team Bert Containers-Pauwels Sauzen-Bingoal, sodalizio UCI Continental, diretto da Mario de Clercq. Con il giovane campioncino azzurro, vogliamo approfondire alcuni aspetti tecnici delle gomme da cx.

Sono sempre di più i team che utilizzano Challenge come riferimento per gli pneumatici
Sono sempre di più i team che utilizzano Challenge come riferimento per gli pneumatici

La vita da crossista in Belgio

La telefonata si apre con un chiacchierata tra appassionati di bici. «Non potevo chiedere di meglio», ci dice Lorenzo, con quel filo di emozione, di consapevolezza e anche con quella spavalderia “buona” di un atleta di diciassette anni. «Sono nella patria del ciclocross e corro per un grande team, uno dei più famosi e nonostante ciò, non mi mettono pressione. Per me è una grande esperienza – continua – e stare al fianco di grandissimi campioni è uno stimolo aggiuntivo. 

«Appena arrivato mi hanno portato nel circuito di Gavere (questa è definita il Giro delle Fiandre del CX ed è una gara storica del Superprestige, ndr). E’ stato pazzesco vedere tutta questa gente che fa il tifo dall’inizio alla fine. Questo succede anche per le categorie giovanili, non solo quando corrono i professionisti e la gente ti incita anche quando sei per strada ad allenarti, durante i giorni della settimana.

«Sono rimasto sconvolto (abbiamo percepito la sua emozione e la soddisfazione anche attraverso il telefono, ndr) e solo in quel momento mi sono reso conto dell’atmosfera che regna in Belgio. Una grande emozione».

In azione con la maglia azzurra agli europei a Col du Vam (i primi da U23), chiusi in 41ª posizione
In azione agli ultimi europei U23 a Col du Vam, chiusi in 41ª posizione
Lorenzo, parliamo di tecnica. Quali sono le ruote che normalmente utilizzi e con quale profilo?

Le ruote sono DT Swiss con il profilo da 35 mm e cerchio in carbonio. Questo profilo ci permette di non essere troppo pesanti in fase di rilancio, è scorrevole sull’asciutto e non affonda in modo eccessivo nel sabbia e nel fango.

Gomme da cx, tubeless oppure tubolari?

Uso il tubeless in allenamento. In questo momento però è diverso, perché siamo nel cuore della stagione agonistica e cerchiamo di mantenere un feeling costante con il tubolare anche nei momenti training. Il tubolare è lo pneumatico preferito dai belgi. Però ti devo dire che c’è molta curiosità anche verso i tubeless.

In questa immagine si notano le differenti spaziature dei tasselli e i loro disegni
In questa immagine si notano le differenti spaziature dei tasselli e i loro disegni
Secondo te, quanto contano gli pneumatici in ambito ciclocross?

Avere una gomma di qualità e saperla sfruttare è fondamentale.

Hai già dei criteri di scelta tuoi personali, oppure ti affidi ai consigli del team?

Io mi faccio un’idea, spesso quando si prova il percorso e quando ci alleniamo. E poi c’è la curiosità, guardando quello che fanno i grandi campioni. Prima della partenza di una gara cerco sempre di ricevere dei consigli dai pro’ e da Mario (Mario De Clercq, tre volte iridato e ora manager della sua squadra, ndr). Cerco di “rubare il mestiere”.

Quanto pesi?

Ora peso 65 chili e sono alto 1,75.

Gomme da cx, quali sono le pressioni di gonfiaggio che utilizzi?

Più o meno utilizzo le stesse pressioni per i tubolari e tubeless: 1,5/1,6 bar sui terreni asciutti, 1,3 in caso di fango e bagnato. Cerco di non scendere mai sotto 1,2 perché ho paura di bucare e sento la gomma scivolare troppo. Poi, a mio parere i tubeless hanno una carcassa più tosta e si potrebbe scendere anche sotto le 1,2 atmosfere.

Nel team utilizzate le gomme Challenge. Quali sono i modelli che utilizzi maggiormente?

A me piacciono le Grifo, che sono molto versatili e scorrevoli, ma al tempo stesso hanno un grip eccellente. Inoltre riesco a sfruttarle bene anche in condizioni di umido. Il modello Limus lo uso per il fango, non è molto scorrevole quando affronti i tratti in asfalto, ma ha una tenuta davvero buona in curva e con il fango pesante e scarica bene.

Ne avete altre a disposizione?

Abbiamo anche il Baby Limus, che è sempre un prodotto da utilizzare quando piove e su terreni pesanti, ma è più scorrevole rispetto al Limus. Oltre al terreno e alla tipologia di gara che dobbiamo affrontare, cerchiamo di ascoltare i consigli di Mario. Ti voglio fare un esempio: qualche volta montiamo delle gomme meno tassellate anche quando c’è fango per avere maggiore scorrevolezza e cambiamo la bicicletta ad ogni passaggio.

A volte si usano gomme più scorrevoli anche se c’è fango: sta poi ai meccanici pulirle a ogni passaggio
A volte si usano gomme più scorrevoli anche se c’è fango: sta poi ai meccanici pulirle a ogni passaggio
Un aspetto tecnico che ci vuoi raccontare?

Quando ho iniziato ad allenarmi in Belgio, sono arrivato qui da allievo, ho visto tutti i ragazzi delle categorie giovanili che utilizzavano (e utilizzano) le gomme da asciutto, sempre e con il fango. Questo permette (da allora lo faccio pure io) di gestire le condizioni di guida più difficili. Impariamo a scivolare e controllare la bici; non ci viene permesso di usare gli pneumatici da asciutto in allenamento.

Il gravel chiama e CST risponde con il pneumatico Tirent

26.07.2021
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Il copertoncino tubeless CST Tirent è pensato per affrontare i terreni offroad più insidiosi come terra e ghiaia, grazie soprattutto alla larghezza di cui dispone, che nello specifico varia da 40 a 42 millimetri. E’ realizzato con doppia mescola Dual che prevede la parte centrale del pneuamatico più dura e resistente. La parte laterale invece risulta più soffice al fine di ottimizzare l’aderenza.

Comfort e aderenza

Il comfort complessivo della bici, grazie al CST Tirent, godrà di notevoli benefici, dovuti alla dispersione ottimale delle vibrazioni, caratteristica ben gradita dagli appassionati del fuoristrada. Il battistrada è un altro aspetto degno di nota, dato che è progettato per esprimere il meglio di sé in termini di prestazione, riducendo notevolmente gli attriti e aumentando di conseguenza la scorrevolezza su qualsiasi tipo di terreno. Ad attirare l’attenzione c’è anche l’elevata aderenza di cui dispone il CST Tirent: essa è portata ai massimi livelli grazie a dei tasselli laterali compatti e resistenti che garantiscono una perfetta stabilità in discesa e soprattutto nelle curve.

La tecnologia EPS tra il battistrada e la carcassa offre una protezione antiforatura
La tecnologia EPS tra il battistrada e la carcassa offre una protezione antiforatura

Tecnologia EPS…

Il pneumatico Tirent dispone inoltre della tecnologia EPS: si tratta di un sistema eccezionale che aumenta la sicurezza contro le forature. Questa speciale tecnologia si raggiunge grazie all’inserimento di uno strato brevettato in poliestere ricoperto in gomma, tra la carcassa e il battistrada. La trama sottile di questo strato leggero e antiforatura non consente ai corpi estranei come schegge o spine di penetrare la carcassa e di danneggiare la camera d’aria. Ricordiamo che CST è distribuito in italia da Bis Srl. Il prezzo consigliato al pubblico del CST Tirent è di 38,50 euro.

bissrl.it

csttires.com

Crono, i nuovi scarpini CG1 dedicati al gravel

27.04.2021
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I nuovi scarpini CG1 dell’azienda italiana Crono sono dedicati esclusivamente al gravel: una specialità che sembra guadagnare sempre più terreno, al punto da spingere le aziende a realizzare materiali specifici. Un esempio possono essere proprio i nuovi scarpini Crono CG1: una via di mezzo tra mountain bike e strada.

Peso di 305 grammi

La suola è in nylon, rinforzata con carbonio. Questo connubio di materiali agevola la massima trasmissione della potenza e permette di camminare, nei tratti fuoristrada, senza rovinare lo scarpino. I nuovi CG1 pesano 305 grammi. Anche grazie alla tomaia realizzata in microfibra CV1, rinforzata in PU (pelle artificiale) sulla punta. Resistenza e leggerezza sono le caratteristiche principali di questi scarpini, nati per le lunghe escursioni e anche per competere.

Lo scarpino Crono CG1 con suola in nylon e carbonio
Lo scarpino Crono CG1 con suola in nylon e carbonio

Confortevoli e competitive

Sono adatti a qualsiasi tipo di terreno, dal fango più insidioso fino alla neve, merito soprattutto dei tacchetti in gomma che consentono di camminare senza scivolare. Un’interessante particolarità è quella del sottopiede premium di Crono. Grazie al sistema Shock Absorbing, si riducono le vibrazioni trasmesse dalla strada aumentando il comfort durante l’attività. Si chiudono con i lacci. I nuovi Crono CG1 sono pensati per essere innovativi, senza tralasciare la tradizione, così da garantire al ciclista ogni sorta di beneficio possibile, come una calzata aderente e una spinta efficace. Il livello di traspirabilità è alto, grazie alla tomaia traforata, che consente il ricambio d’aria all’interno dello scarpino, mantenendo il piede fresco e ossigenato.

Crono CG1 con tomaia traforata, pensati per il gravel
Crono CG1 con tomaia traforata, pensati per il gravel

Tre lacci di colori diversi

Il colore disponibile è solo il nero, con la possibilità di personalizzare il design tramite i lacci che vengono rilasciati all’acquisto con un set di 3 colorazioni diverse a scelta personale. Il prezzo degli scarpini Crono CG1 è di 159,90 euro.

cronoteam.com

Miche, ecco le nuove Revox Dx Rc Wr

24.04.2021
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Ci sono novità in casa Miche. Le ruote Revox Dx Rc Wr sono state rinnovate in vista della prossima stagione, con aggiornamenti tecnici che aumentano il livello di qualità delle ruote in termini di prestazioni. L’azienda italiana nata nel 1919, con sede a San Vendemiano, vanta dal 2018 la collaborazione con il team Androni Giocattoli Sidermec. Abbiamo sentito Paolo Bisceglia, Sales Manager presso Miche, per ricevere qualche informazione in più sulle ruote.

Per ogni percorso

Realizzate per copertoncini e tubeless, le Revox Dx Rc Wr sono in grado di affrontare qualsiasi terreno: possono essere montate con copertoncini di sezione da 25 fino a 32 millimetri. Le variazioni principali sono state apportate al mozzo e ai raggi che sono stati rinforzati rispetto al modello precedente. I raggi sono realizzati in acciaio inox nero a doppio spessore. Il mozzo invece rinforzato con l’alluminio 7075-T6. Lo scopo di queste innovazioni è quello di rendere più resistenti le ruote. Il loro peso complessivo è di 1,674 chili.

Le ruote Revox Dx Rc Wr in carbonio UD
Le ruote Revox Dx Rc Wr in carbonio UD

Mozzi e raggi rinforzati

«Sono delle ottime ruote, abbiamo deciso di innovarle in vista della collezione 2022”- ci dice Paolo Bisceglia – abbiamo voluto rinforzarle intervenendo sui raggi e sul mozzo, per permettere alle ruote di essere forti e resistenti. Sono un modello di media gamma, tuttavia la loro qualità è veramente alta: sono realizzate con carbonio UD.

«Hanno profilo di 38 millimetri con sezione maggiorata 17C (esterna 24mm) per offrire la migliore rigidità laterale e grande reattività anche nelle competizioni. In fondo di questo si tratta nel ciclismo: offrire un prodotto che possa funzionare al top in ogni frangente. E queste ruote possono affrontare qualsiasi terreno in totale sicurezza».

Il mozzo rinforzato, in alluminio 7075-T6
Il mozzo rinforzato, in alluminio 7075-T6

Il sistema frenante

Un aspetto che merita attenzione riguarda i freni a disco: in che modo questi ultimi influenzano una ruota? Ci sono alcuni dettagli che meritano un approfondimento.

«Sono montate con i freni a disco – prosegue Bisceglia – ed è un errore, dal mio punto di vista, credere che l’unica differenza rispetto alle ruote tradizionali sia il cambio di peso. Il primo aspetto da considerare è che la distribuzione della frenata è totalmente diversa. Nelle ruote con i freni a disco, tutto si concentra principalmente sul mozzo, per cui bisogna valutare l’idea di rinforzarlo. In questo modo risponderà più efficacemente alle sollecitazioni».

Il team Androni

Un occhio di riguardo da Miche viene anche al team Androni Giocattoli Sidermec, con cui è nata un’ottima collaborazione.

«Siamo veramente orgogliosi di questo team, ci dà tantissime soddisfazioni. Abbiamo seguito i progressi di Jefferson Alexander Cepeda al Tour of the Alps, sebbene loro corrano con le Supertype e non con le Revox Dx Rc Wr. Per noi è una grande soddisfazione vederli competere con i grandi del ciclismo. E ci dà un’ulteriore conferma della qualità elevata dei nostri prodotti».

Il prezzo delle ruote consigliato al pubblico è di 1.108,10 euro.

www.miche.it

Ruote Cadex 42 e 65

Cadex, le ruote per i palati raffinati

22.04.2021
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Nel sistema della bicicletta le ruote ricoprono un ruolo fondamentale. Infatti capita spesso che, a parità di telaio e gruppo, sostituendole, il comportamento della bicicletta cambi. Per questo motivo è diventato sempre più importante avere delle ruote efficienti e curate nei minimi dettagli, proprio come le Cadex.

Due profili

La gamma di ruote Cadex attualmente è composta da due profili da 42 e 65 millimetri, nella versione per freni a disco oppure tradizionali e per pneumatici tubeless oppure tubolari. Entrambi i profili godono di alcune tecnologie costruttive che le rendono aerodinamiche e leggere. Per iniziare diciamo che sia i cerchi che i raggi sono in carbonio, con i primi che hanno una forma a U che permette una migliore efficienza aerodinamica. Anche i raggi sono stati progettati con una forma che favorisce l’impatto con l’aria.

La Cadex 42 Disc tubeless
La Cadex 42 Disc tubeless
La versatile Cadex 42 Disc tubeless
La versatile Cadex 42 Disc tubeless

Rinforzati solo dove serve

I cerchi hanno un profilo interno Hookless, vale a dire senza uncino, che permette un accoppiamento migliore fra cerchio e pneumatico con relativi vantaggi sia in termini di resistenza al rotolamento che di migliore aerodinamica.

Il metodo di costruzione dei cerchi prevede dei lay-up rinforzati nei punti più critici per garantire una maggiore rigidità e una resistenza agli urti. I tecnici Cadex hanno rinforzato solo alcune zone in modo da mantenere basso il peso.

La Cadex 65 Disc tubeless
La Cadex 65 Disc tubeless
La Cadex 65 Disc tubeless
Profilo da 65 millimetri per la Cadex 65 Disc tubeless

Per la bici in movimento

La tecnologia Dynamic Balanced Lacing (DBL) con cui vengono assemblati i raggi assicura una tensione ottimale per i carichi della pedalata dinamica, invece che per la bicicletta statica, apportando vantaggi in termini di rigidità.

I mozzi in alluminio sono dotati di alcune parti interne lavorate a macchina con un’elevata precisione, che va ad eliminare i carichi eccessivi sui cuscinetti. In questo modo si vanno a diminuire gli attriti migliorando la scorrevolezza.

Versatili e veloci

Entrando nello specifico dei diversi modelli, certamente le ruote con un profilo da 42 millimetri sono indirizzate a coloro che vogliono una maggiore versatilità di utilizzo, con la ricerca di prestazioni sia sui terreni montani che collinari. Le Cadex 65 sono destinate a chi vuole il massimo vantaggio aerodinamico sui terreni pianeggianti.

La versione per freni tradizionali con il profilo da 42 millimetri
La versione per freni a pattino con profilo da 42 millimetri
La versione per freni a pattino con profilo da 42 millimetri
La versione per freni tradizionali con il profilo da 42 millimetri

I pesi

A livello di peso ci sono delle differenze, infatti per quanto riguarda le Cadex 42 Disc tubeless siamo sui 1.327 grammi, mentre la versione disco per tubolare si ferma a 1.242 grammi.

Per quanto riguarda le due versioni per freni a pattino, quelle con i tubeless fermano l’ago della bilancia a 1.265 grammi, mentre le Cadex 42 Tubular si fermano a 1.163 grammi.

Per quanto riguarda i pesi delle Cadex 65 Disc tubeless siamo a 1.501 grammi che scendono a 1.444 grammi nella versione per tubolari.

Anche per le Cadex 65 è prevista la versione per i freni tradizionali, che fanno segnare un peso per i pneumatici tubeless di 1.425 grammi e per i tubolari di 1.367 grammi.

Il pneumatico tubeless Cadex Race
Il pneumatico tubeless Cadex Race
Tubeless Race
Il pneumatico tubeless Cadex Race è improntato alla ricerca delle migliori prestazioni

Ci sono anche i pneumatici

Per chi volesse una sistema ruote-pneumatico completamente omogeneo, Cadex ha ideato anche due modelli di coperture tubeless: Race e Classics. Il Race è disponibile nelle larghezze di 23, 25 e 28 millimetri. Il Classics essendo rivolto maggiormente a coloro cui piace percorrere lunghe distanze, magari anche con qualche pezzo in gravel, è disponibile nelle misure di 25, 28 e 32 millimetri.

Il pneumatico tubeless Classics
Il pneumatico tubeless Cadex Classics
Tubeless Classics
Il pneumatico Cadex Classics è per chi cerca maggiore protezione e durabilità

Massime prestazioni

Il Cadex Race è un pneumatico con una mescola RR-S a base di silice, pensata per massimizzare la scorrevolezza, con una carcassa a singolo strato per favorire il comfort e una protezione Race Shield con un inserto in kevlar per evitare le forature.

Durata e protezione

Il Cadex Classics ha una mescola RR-S AR che offre un grip e una durabilità ancora maggiore rispetto a quello del Race, associata a una carcassa che è sempre a singolo strato per favorire l’assorbimento delle vibrazioni. A livello di prevenzione delle forature è dotato del sistema Race Shield+ che offre una protezione aumentata del 34% rispetto al sistema Race Shield originario.

cadex-cycling.com

Campagnolo Bora Ultra WTO 45

Campagnolo Bora Ultra WTO, vincenti da subito

21.04.2021
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Le ruote Bora sono un simbolo dell’eccellenza di Campagnolo, infatti è facile associare queste ruote a numerose vittorie conseguite ai più alti livelli. Il marchio italiano presenta la nuova serie Bora Ultra WTO con tre profili del cerchio disponibili da 33, 45 e 60 millimetri.

Sviluppate con i pro’

Le nuove Bora Ultra WTO, dove ricordiamo che l’acronimo WTO sta per Wind Tunnel Optimized, sono frutto di un intenso lavoro di ricerca e sviluppo che è avvenuto nella sede centrale di Campagnolo a Vicenza e che ha portato una serie di novità che hanno migliorato l’aerodinamica, il peso e la rigidezza. I risultati si sono già avuti, infatti le nuove ruote sono state portate alla vittoria da Caleb Ewan nella settima tappa dell’UAE Tour e sono già diventate le preferite di Tadej Pogacar. Anche il campione olimpico Greg Van Avermaet le ha utilizzate durante le classiche di inizio stagione. Questo è un ulteriore segnale di come Campagnolo abbia sviluppato le nuove Bora Ultra WTO in stretta collaborazione con i professionisti.

Tim Wellens e Caleb Ewan con le nuove Campagnolo Bora Ultra WTO
Tim Wellens e Caleb Ewan con le nuove Bora Ultra WTO
Tim Wellens e Caleb Ewan con le nuove Campagnolo Bora Ultra WTO
Tim Wellens e Caleb Ewan impegnati con le nuove Bora Ultra WTO

Nuova costruzione

Le nuove ruote hanno richiesto quasi tre anni di ricerca e sviluppo e sono dotate di diverse tecnologie innovative di Campagnolo che le rendono più veloci migliorando l’aerodinamica e il peso. Fra le varie tecnologie utilizzate c’è la costruzione dei cerchi con tecnologia H.U.L.C.(Hand Made Ultra-Light Carbon). I nuovi cerchi sono aerodinamicamente concepiti per pneumatici da 25 millimetri e grazie alla tecnologia H.U.L.C. è stato possibile agli ingegneri Campagnolo ottimizzare l’uso di fibre e resina. In questo modo si è arrivati ad un peso delle ruote che va dai 1.385 grammi del profilo da 33 millimetri fino ai 1.530 grammi del profilo da 60 millimetri passando per i 1.425 grammi del profilo da 45 millimetri. Bisogna considerare che il risultato in termini di peso è notevole, in quanto stiamo parlando di ruote per freni a disco e già pronte per essere montate con i tubeless.

Le nuove Campagnolo Bora Ultra WTO 45
Le nuove Campagnolo Bora Ultra WTO 45
Le nuove Campagnolo Bora Ultra WTO 45
Le nuove Campagnolo Bora Ultra WTO 45 con raggiatura G3

Finitura Luxury

A proposito di tubeless, Campagnolo ha ideato una bella finitura Campagnolo Luxury a specchio (C-LUX). Questa finitura presente sui cerchi e sul mozzo anteriore è perfettamente liscia e non richiede l’utilizzo di verniciatura. In questo modo, oltre all’aspetto estetico, si hanno dei vantaggi in termini di peso e di maggiore garanzia nel posizionamento più sicuro dei tubeless, diminuendo i rischi di eventuali danneggiamenti ai talloni delle coperture.

Per le gare più veloci ecco le Bora Ultra WTO 60
Per le gare più veloci ecco le Bora Ultra WTO 60
Per le gare più veloci ecco le Bora Ultra WTO 60
Per le gare più veloci ecco le Bora Ultra WTO 60

Nipples aerodinamici

A livello aerodinamico sono state apportate notevoli migliorie fra cui spiccano i nipples interni Aero Mo-Mag. Si tratta dell’ultima evoluzione della tecnologia Mo-Mag di Campagnolo, che permette di avere un flusso d’aria più pulito ed efficiente. Ad incrementare la capacità aerodinamica delle ruote ci sono anche i raggi ellittici di Campagnolo. Oltre al vantaggio aerodinamico la tecnologia Mo-Mag permette di ricavare i fori dei nipples e delle valvole direttamente dallo stampo del cerchio, senza dover forare la fibra di carbonio. Il vantaggio si traduce in una migliore resistenza interna e riduzione dello stress localizzato, andando così ad allungare la vita a fatica della ruota. Un ulteriore vantaggio è che i nipples interni garantiscono un allineamento perfetto risultando in una costruzione della ruota più precisa.

Campagnolo Bora Ultra WTO tubeless
Con la finitura C-LUX è più semplice inserire i tubeless
Campagnolo Bora Ultra WTO tubeless
Grazie alla finitura C-LUX è più semplice inserire far tallonare i tubeless

Niente nastri per tubeless

Grazie alla tecnologia Aero Mo-Mag si ha anche il vantaggio di non avere fori nel canale del cerchio 2-Way Fit. Così si evita di applicare un nastro per il montaggio dei tubeless o dei copertoncini. Il montaggio risulta essere così più veloce. La regolazione della tensione dei raggi avviene in maniera semplice grazie ad uno strumento apposito, che viene fornito in dotazione. Inoltre, permette di diminuire o aumentare la tensione anche con il pneumatico montato.

Raggiatura G3

Per quanto riguarda lo schema di raggiatura, le Bora Ultra WTO sono dotate dell’iconica raggiatura G3 tipica del marchio vicentino. Il sistema G3 asimmetrico ottimizzato per i freni a disco permette di trasferire al meglio la potenza riducendo lo stress durante gli sprint e nelle frenate brusche. Questa tecnologia combinata con un sistema integrato, mozzo, raggi, nipples e cerchio, rende le Bora Ultra WTO molto rigide e facili da guidare.

Strumento tensione raggi
Lo strumento per regolare la tensione dei raggi
Lo strumento per regolare la tensione dei raggi
Lo strumento che viene dato in dotazione con le ruote per regolare la tensione dei raggi

Guadagno con il vento laterale

L’insieme di tutte le tecnologie applicate alle Bora Ultra WTO ha portato a un guadagno in termini di watt, soprattutto con la presenza di vento fra i 10 e i 20 gradi. Non a caso questa è la condizione più comune nell’ambiente reale.

Mozzi tutti nuovi

A livello di mozzi troviamo un’altra novità, infatti il mozzo anteriore è stato totalmente riprogettato ed è realizzato in carbonio, mentre il mozzo posteriore è in alluminio. Questa scelta è stata fatta perché le forze in gioco nelle due ruote, anteriore e posteriore, sono diverse. Nella ruota posteriore il mozzo in alluminio permette di mantenere la raggiatura G3 e trasferire in maniera ottimale la tensione delle diverse forze senza portare a degli squilibri. Nella ruota anteriore le forze in gioco sono diverse, in quanto c’è solo la presenza del freno a disco. Per questo motivo è stato possibile costruire un mozzo in carbonio con flangia integrata.

Mozzo anteriore Campagnolo Bora Ultra WTO
Il mozzo anteriore completamente in carbonio
Mozzo anteriore Campagnolo Bora Ultra WTO
Il mozzo anteriore completamente in carbonio e con la flangia integrata

Cuscinetti ceramici

Per assicurare la massima scorrevolezza sono stati usati i cuscinetti Campagnolo Ceramic Ultimate Level Technology (CULT) che sono stati ottimizzati aerodinamicamente con una flangia più stretta. I cuscinetti CULT sono più durevoli di quelli in acciaio e offrono 5 volte e mezzo in meno di attrito rispetto a cuscinetti standard sigillati in acciaio.

Compatibili con tutti i marchi

Le Bora Ultra WTO utilizzano il corpetto ruota libera Next 3Ways (N3W) che può ospitare cassette Campagnolo a 11, 12 e 13 velocità. Inoltre, le nuove ruote sono disponibili con corpetto ruota libera Shimano HG e Sram XDR.

Il mozzo posteriore è in alluminio
Il mozzo posteriore è in alluminio
Il mozzo posteriore è in alluminio per trasferire meglio le tensioni a cui è sottoposta la ruota

Canali diversi

Una curiosità che è emersa durante la presentazione delle nuove ruote è che il modello con profilo da 33 millimetri ha una larghezza del canale interno di 21 millimetri. Mentre le ruote da 45 e 60 millimetri hanno una larghezza di 19 millimetri. Questa scelta, come ci ha spiegato Nicolò Martinello che è il Product Manager delle ruote Campagnolo, è voluta per mantenere il peso basso delle ruote da 33 millimetri, che sono state pensate per dare il meglio in salita. Avere un cerchio più largo aiuta mantenere il peso più basso. Più l’area del cerchio è ampia e maggiore sarà la rigidità, quindi con un cerchio più stretto per mantenere la stessa rigidità bisogna aumentare i fogli di carbonio andando ad aggiungere peso. I 2 millimetri in più di larghezza delle ruote da 33 millimetri hanno permesso di avere un alto livello di rigidità senza aggiungere fogli di carbonio e quindi senza aggiungere grammi.

La Bora Ultra WTO 33 con canale interno da 21 millimetri
La Bora Ultra WTO 33 con canale interno da 21 millimetri
La Bora Ultra WTO 33 con canale interno da 21 millimetri
La Bora Ultra WTO 33 con canale interno da 21 millimetri

Stesso prezzo

Per finire forniamo il prezzo delle Bora Ultra WTO, che è lo stesso per qualunque tipo di profilo ma cambia in base al corpetto montato. Nella versione con il corpetto N3W il prezzo è di 3.150 euro, con il corpetto HG di 3.155 euro, mentre con il corpetto XDR di 3.160 euro.

campagnolo.com

Hutchinson, nuovi kit per tubeless e copertoncini

13.04.2021
2 min
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L’azienda francese Hutchinson lancia una nuova gamma di accessori pensati per il montaggio e la manutenzione dei tubeless e per allungare la vita della camera d’aria.
Lo scopo è chiaro sin da subito: semplificare e ottimizzare i procedimenti per l’installazione, il montaggio e la manutenzione dei tubeless. Un dato importante da tenere in considerazione è anche la durata del pneumatico, che se trattato con gli accessori originali Hutchinson, prolunga sensibilmente il suo utilizzo.

Nastri e valvole

Il nastro paranipple è comodo da utilizzare ed è disponibile nelle misure da 20, 25 e 30 mm. Le nuove valvole tubeless coniche invece garantiscono una formidabile tenuta, con la possibilità di essere prolungate da 20 fino a 40 mm. Un altro prodotto disponibile è senza dubbio la siringa trasparente da 60 ml, in grado si semplificare notevolmente l’aggiunta del sigillante. Una volta rimossa la spina della valvola, basterà inserire il tubo e premere il pistoncino che inietterà il sigillante.

Hutchinson accessori
Gli accessori per i tubeless Hutchinson
Hutchinson accessori
I nuovi accessori per i tubeless realizzati da Hutchinson

Salvare la camera d’aria

Il principale prodotto che Hutchinson propone per rafforzare il proprio servizio della riparazione, riguarda un kit di toppe per camera d’aria. Il motivo per cui è nato questo kit è molto semplice: Hutchinson ha l’obiettivo di allungare la vita della camera d’aria, che generalmente viene sostituita dopo la prima foratura. Grazie alle robuste toppe si potrà invece riparare facilmente la camera d’aria, che il ciclista potrà continuare a sfruttare senza particolari problemi. La linea completa è distribuita commercialmente in Italia, e in esclusiva, dalla reggiana Beltrami TSA.

hutchinson.com

Vittoria lancia l’Air-Liner per i tubeless da strada

02.04.2021
4 min
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Con il lancio da parte di Vittoria dell'Air-Liner Road, i pneumatici tubeless fanno un ulteriore salto di qualità. I vantaggi che dà questo inserto sono molteplici, a partire da un livello di sicurezza più alto in caso di brusco abbassamento della pressione della gomma. Altri punti vantaggiosi sono una scorrevolezza migliore e una comodità più elevata, senza avere un aggravio di peso particolare. Anche il montaggio e lo smontaggio risultano semplici ed intuitivi, anche grazie alle clip e alla pinza inclusi nel Road Tubeless Tool-Kit creato da Vittoria.

Come più volte abbiamo avuto modo di dire il pneumatico tubeless si sta facendo strada anche tra i professionisti. I vantaggi di questo tipo di copertura sono quantificati in una minore resistenza al rotolamento e un comfort maggiore. Ora Vittoria introduce l’Air-Liner Road, una tecnologia volta a migliorare anche l’aspetto della sicurezza e incrementare il comfort.

Frutto dell’evoluzione

Le biciclette si evolvono, così come i freni, le ruote e tutti i componenti, fornendo prestazioni sempre maggiori. Negli ultimi anni è arrivato nel mondo strada il tubeless, che è frutto dell’evoluzione che si è avuta in precedenza sulla mountain bike. Ora con l’inserto Air-Liner Road di Vittoria si sta introducendo un altro elemento, che è già presente da alcune stagioni nell’off road. Una storia che potremo dire abbiamo già visto con altri componenti.

Vittoria Air-Liner Road
Il montaggio dell’Air-Liner Road è simile a quello di una camera d’aria
Vittoria Air-Liner Road
Il montaggio dell’Air-Liner Road è simile a quello di una camera d’aria

Anche in run-flat

Il Vittoria Air-Liner Road è una parte integrante del sistema tubeless, fornendo protezione, assorbimento dagli urti e garantendo un livello di sicurezza più elevato nel caso di forature improvvise. Infatti, in caso di perdita di pressione, l’inserto Air-Liner Road permette di continuare a pedalare in modalità run-flat e tornare tranquillamente verso casa. Da sottolineare il funzionamento di questo inserto che si stringe con l’aumentare della pressione nel pneumatico e riprende la sua forma originale con il diminuire della stessa.

Valvola Multiway per Air-Liner Road
La valvola Multiway con i fori maggiorati
Valvola Multiway per Air-Liner Road
La valvola Multiway con i fori più grandi per far passare meglio l’aria e il sigillante

Valvola apposita

Questo nuovo prodotto è stato pensato per i sistemi tubeless, ma è compatibile con tutte le marche di copertoni disponibili sul mercato. Il materiale è molto leggero e non assorbe il liquido sigillante. Inoltre, Vittoria ha ideato la valvola tubeless Multiway Valve che ha dei fori più larghi del normale per facilitare l’afflusso d’aria e del sigillante.

Tre misure

L’Air-Liner Road è disponibile in tre misure: small, medium e large. Il primo è adatto a copertoni da 25 millimetri e pesa 24 grammi, il medium è per i pneumatici da 28 millimetri e pesa 31 grammi, mentre il più grande è adatto per gomme da 30 millimetri e pesa 39 grammi. Il prezzo è di 35 euro.

Pinza Air-Liner Road
La pinza ideata da Vittoria per rimuovere l’Air-Liner
Pinza Air-Liner Road
La pinza ideata da Vittoria per facilitare la rimozione dell’Air-Liner

Il Kit e il sigillante

Vittoria ha ideato anche il Road Tubeless Tool-Kit composto da una pinza e sei clip realizzate per consentire il montaggio e lo smontaggio dell’inserto. La pinza è stata ideata per rimuovere in modo sicuro il copertone. Inoltre, i manici sono stati disegnati per essere usati come leva-gomme.
Anche per il liquido sigillante, Vittoria ha sviluppato il nuovo Universal Tubeless Tire Sealant adatto a tutte le discipline, dalla mountain bike, fino alla strada passando per il gravel. E’ un prodotto senza ammoniaca, a base liquida che durante i test ha riparato istantaneamente forature fino a 7 millimetri, mantenendo la pressione fino a 1200 chilometri di autonomia.

Universal Tubeless Tire Sealant
Il liquido sigillante Vittoria è adatto a tutti i tipi di pneumatici
Universal Tubeless Tire Sealant
Il liquido sigillante Vittoria può essere usato per tutti i tipi di pneumatici

Comfort maggiorato

Abbiamo avuto modo di provare l’Air-Liner Road per diverse uscite. Per prima cosa diciamo che il montaggio è molto semplice, quasi come fosse una camera d’aria, con l’aggiunta del liquido sigillante.

A livello di sensazioni, si nota subito un comfort maggiorato, nel senso che la capacità di assorbire i colpi che derivano da buche o asfalto rovinato è molto maggiore rispetto al copertoncino e anche rispetto alla configurazione standard del tubeless. Se è vero che l’Air-Liner si rimpicciolisce con l’aumentare della pressione, è anche vero che un piccolo contributo ad un effetto ammortizzante maggiore c’è e si sente.

Scorrevolezza e sicurezza

La scorrevolezza è molto elevata e in certi momenti si ha quasi la sensazione di galleggiare sull’asfalto. Sapere di avere un inserto interno che in caso di perdita di pressione tiene il tubeless nella sua sede, aumenta anche la sensazione di sicurezza. Nel complesso l’Air-Liner Road non comporta un aggravio di peso eccessivo e migliora notevolmente la comodità, la scorrevolezza e la sicurezza.

vittoria.com

Pinarello F12 Ineos

Coppi e Bartali, giro tecnico (curioso) fra le ammiraglie

26.03.2021
5 min
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In occasione della Settimana Internazionale Coppi e Bartali 2021 siamo andati a curiosare fra i bus, le ammiraglie e le bici alla partenza per vedere quali scelte tecniche siano in voga nel gruppo, fra tubolari, tubeless, selle, ruote e pedivelle.

Le scelte di Rebellin

Partiamo dalla Work Service Cycling di Davide Rebellin. Questa squadra pedale sulle biciclette italiane Dynatek, per la precisione il modello Delirio. Quello che ci è saltato all’occhio è la scelta delle ruote di Rebellin, infatti il corridore veneto è l’unico della sua squadra a montare delle Schmolke. Si tratta di un marchio tedesco che produce anche selle, manubri e reggisella tutti in carbonio. A detta di Rebellin sono molto leggere e reattive. Sempre Rebellin utilizza una sella Repente Quasar, che ha larghezza di 142 millimetri. Il rail è in Aisi Stainless Steel, una tipologia di acciaio dalle proprietà meccaniche estremamente elevate per un peso di 170 grammi.

Sempre più tubeless

Passando al Team Colpack Ballan abbiamo notato che sulle Cinelli Pressure e Superstar quasi tutti i corridori montano pneumatici tubeless Pirelli con misure di 26 e 28 millimetri. A conferma di quello che proprio Pirelli ci aveva confermato sullo sviluppo di questo tipo di copertura. Sempre per rimanere su questo discorso, anche le Cervélo del Team Jumbo Visma sono equipaggiate con i tubeless Vittoria da 25 millimetri, anche in questo caso una conferma di quello che la stessa Vittoria ci aveva raccontato pochi giorni fa.

In casa Israel Start Up Nation abbiamo notato i tubolari da 25 millimetri completamente neri senza scritte di Alessandro De Marchi, che ci ha confermato che sta provando un nuovo prototipo di gomma, ovviamente sempre di Maxxis: il marchio che equipaggia la squadra israeliana.

La sella e le pedivelle di Cav

Dando uno sguardo alle selle abbiamo visto che molti corridori stanno optando per quelle corte. Una scelta tecnica che rimane molto personale, ma che rispetto a qualche stagione fa sta vedendo un aumento delle misure più corte. Da notare la sella Specialized di Mark Cavendish e di altri corridori della Deceunink – Quick-Step, con il modello Power Mirror realizzata attraverso la stampa 3D con un polimero liquido. Rimanendo sulla bici del campione britannico non potevamo non notare le pedivelle molto corte da 170 millimetri, che si addicono alle gambe più corte e potenti di cui è dotato lo stesso Cavendish.

Alla ricerca dell’aerodinamica

A livello di manubri, possiamo dire che l’integrato va per la maggiore, come si vede anche dall’immagine di apertura con i Most integrati sulle Pinarello della Ineos Grenadiers. Ma allo stesso modo delle selle, anche per il manubrio parliamo di un componente che va molto a gusto personale del singolo corridore.

Da sottolineare le prese molto chiuse di Sebastian Berwick della Israel Start Up Nation. Scelta fatta ormai da alcuni corridori e che sembra portare un effettivo vantaggio aerodinamico.

Dischi piccoli all’anteriore

Per finire un occhio ai freni. Premettendo che ormai quasi tutte le squadre sono dotate di freni a disco, manca all’appello solo la Ineos Grenadiers fra i grandi team, non potevamo non segnalare la scelta particolare della Eolo Kometa. I corridori del team di Basso e Contador montano dei dischi anteriore dei 140 millimetri. Solitamente la scelta fatta da quasi tutti è quella di un 160 millimetri all’anteriore e un 140 al posteriore. Ma Ravasi e compagni hanno optato per la misura piccola anche sull’anteriore delle loro Aurum.