Trek CarBack, luce e radar: la sicurezza non è un’opinione

16.08.2024
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La sicurezza non dipende solo dal ciclista, ma è pur vero che oggi abbiamo accesso a strumenti, deterrenti e tecnologie che ci possono aiutare. La luce/radar CarBack di Trek è un esempio.

Dimensioni compatte, diverse modalità, configurazione completa con il computerino (ma anche con il telefonino) e una luce visibile fino a 2 chilometri di distanza (tantissimo e anche di giorno). Entriamo nel dettaglio del prodotto.

In fase di configurazione, un messaggio da non dimenticare
In fase di configurazione, un messaggio da non dimenticare

La sicurezza dipende (anche) da noi

Le variabili con le quali ci dobbiamo confrontare ogni volta che siamo su strada sono decine, centinaia e molte di queste non dipendono dal ciclista. E’ difficile contrastare le distrazioni di chi guida i veicoli a motore, di chi non rispetta le regole della strada (e anche i ciclisti talvolta hanno delle colpe) e anche chi non rispetta il traffico lento (e la bici lo è in tutte le sue forme). Non è facile confrontarsi con strade che denunciano sempre di più dei limiti di sopportazione del traffico moderno.

E’ un dovere del ciclista però, utilizzare tutto quello che la tecnologia mette a disposizione per diminuire gli aspetti negativi di tutte le variabili in gioco. La sicurezza non è un dettaglio. Una luce e un radar non azzerano i rischi ed i pericoli, ma sono un deterrente di buon livello e possono aiutare.

CarBack di Trek

E’ una sorta di scatola alta 7 centimetri, larga 5 e con uno spessore di 2,5. Ha una batteria interna ricaricabile tramite una porta usb ed è impermeabile. La sua forma semplice la rende facile da pulire in caso di sporco e conseguente accumulo di fango.

Ha un peso di 85 grammi (rilevati) ai quali si aggiungono i pochi grammi della fascetta di tenuta (regolabile anche nell’inclinazione). E’ dotata dei due protocolli di trasmissione/associazione, Ant+ per collegarsi al computerino, Bluetooth per associarsi allo smartphone e di conseguenza alla app Trek. In quest’ultimo caso è immediata la configurazione con lo schermo del telefono, che diventa a sua volta un bike device.

La luce (rossa) ha 4 modalità di lampeggio (che influiscono sull’autonomia della batteria) che di base arriva a sette ore. Non solo, perché la funzione del led trova un’ulteriore personalizzazione in fase di associazione con il computerino. Il led può essere attivato solo quando la bici è in movimento grazie alla funzione automatica e l’autonomia ringrazia. Per verificare la carica si visualizzano i led verdi laterali, sempre accessi quando il dispositivo è acceso, che si illuminano (a dispositivo spento) premendo il pulsante di accensione. La ricarica completa è quantificata intorno alle 4 ore, ma in poco più di 60 minuti si arriva oltre il 50% e non è male anche nell’ottica di chi viaggia o si sposta in continuazione.

La funzione redar, sicurezza e comfort

Grazie alla funzione radar integrata (simile al Varia Radar) è possibile vedere (sul display) i veicoli che giungono da tergo e grazie agli allarmi sonori la funzione si completa. E’ un fattore tecnico molto apprezzabile, perchè evita o modifica la linea della nostra andatura (riportandoci ad esempio a bordo strada) ed evita di farci girare la testa, o distogliere lo sguardo dall’orizzonte. Questa funzione (estremamente valida ai fini della sicurezza) prende un valore reale quando si entra in contatto in modo diretto.

Ai fini della corretta rilevazione dei veicoli che giungono da dietro è fondamentale il montaggio, vale a dire tenere il più possibile “in bolla” il dispositivo. Il prezzo di listino è di 200 euro, non è poco, ma a nostro parere il valore aggiunto di un dispositivo del genere non è quantificabile. Sicurezza e prevenzione sempre al primo posto.

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