Pedalare deve essere un piacere, un divertimento e con la nuova bici di Look – la 765 Optimum+ – lo sarà sicuramente. Comoda, agile e trasversale, queste sono le caratteristiche del nuovo modello della casa francese, grazie alla quale ritornare al piacere di pedalare senza particolari ansie da prestazione.
La Look 765 Optimum+ ha il telaio 10mm più corto e 20mm più alto
Una bici leggera e versatile per pedalare al meglio su ogni terreno
La Look 765 Optimum+ ha il telaio 10mm più corto e 20mm più alto
Una bici leggera e versatile per pedalare al meglio su ogni terreno
Semplice, accessibile e versatile
Un telaio in fibra di carbonio progettato usando dei materiali che rendono la bici incredibilmente, ma soprattutto piacevolmente, pratica. Grazie al mix di fibre utilizzate per progettarlo, il telaio risulta versatile e votato alle lunghe pedalate, alle attività di endurance.
Queste caratteristiche rendono la nuova bici di Look ottima per affrontare tutti i tipi di terreni: dalle strade asfaltate ai sentieri più impervi. La 765 Optimum+ è equipaggiata con copertoni da strada, tuttavia la sezione della forcella può ospitare pneumatici fino ad una larghezza di 42 millimetri.
La Look 765 Optimum+ può ospitare copertoni fino ad una larghezza di 42mm
Il telaio è costruito con tecnologia 3D Wave, questo lo rende più flessibile e permette di assorbire meglio i colpi
La Look 765 Optimum+ può ospitare copertoni fino ad una larghezza di 42mm
Il telaio è costruito con tecnologia 3D Wave, questo lo rende più flessibile e permette di assorbire meglio i colpi
Misure da endurance
Il telaio è disegnato per essere comodo anche dopo tante ore in sella, gli ingegneri di Look lo hanno accorciato di 10 millimetri ed alzato di 20, garantendo così una posizione più eretta in sella, aumentandone di riflesso il comfort.
Il telaio è costruito con la tecnologia 3D Wave, una caratteristica che fa assorbire meglio le vibrazionidel terreno. Inoltre, questa tecnologia, aumenta del 15% la flessibilità del carbonio, mentre l’appiattimento dei tubi migliora la flessibilità verticale e la rigidità laterale.
Con tutta probabilità Davide Bais, corridore del Team Eolo-Kometa parteciperà al prossimo Giro d’Italia, la conferma arriverà nei prossimi giorni. Vediamo le scelte tecniche e anche le curiosità legate alle bici Aurum della squadra di Ivan Basso e Alberto Contador.
La Aurum Magma di Davide BaisLa Aurum Magma di Davide Bais
Una Aurum Magma 56 per Bais
AurumBikes è un marchio relativamente nuovo e fornisce le biciclette al Team Eolo-Kometa. Lo shape delle tubazioni è accattivante, quasi elegante, per bici non banali in fatto di design e forme. La bicicletta è ben proporzionata nelle quote geometriche, con lo sterzo mai troppo corto, taglia per taglia. C’è tanto spazio per il passaggio della gomma posteriore, con quei foderi obliqui che cambiano volume man mano che scorrono verso il basso.
Il blocco del reggisella (27,2 millimetri di diametro) è annegato tra orizzontale e piantone, seat-tube che non si prolunga verso l’alto, ma è in linea proprio con il profilato orizzontale. La forcella ha gli steli dritti, è panciuta nella parte alta e magra in quella bassa.
L’ingresso delle guaine sulla tubazione dello sterzo
Shape tra rotondità e squadrature
L’ampio passaggio ruota per il carro
Aurum Magma taglia 56 per Bais
L’ingresso delle guaine sulla tubazione dello sterzo
Shape tra rotondità e squadrature
L’ampio passaggio ruota per il carro
Aurum Magma taglia 56 per Bais
Tutto Enve
Come per il 2021 l’allestimento è firmato Enve: ruote e cokcpit, seat-post incluso. Le ruote sono la versione “full Enve”, ovvero quelle con il mozzo dell’omonimo brand e la predisposizione è per il tubolare (Vittoria da 26).
Davide Bais usa un reggisella ad off-set 0 e una sella corta Prologo Scratch M5 Nack. Attacco e manubrio sono in carbonio, ma non sono integrati. La zona dello sterzo ha un’asola frontale per il passaggio della guaine dei freni.
Il seat-post ad off-set 0 per Davide Bais
Cockpit Enve, full carbon, ma non integrati
52-39 e power meter Quarq
La forcella con gli steli dritti
Il seat-post ad off-set 0 per Davide Bais
Cockpit Enve, full carbon, ma non integrati
52-39 e power meter Quarq
La forcella con gli steli dritti
Con la trasmissione Sram
Rispetto all’anno passato non c’è più la trasmissione Shimano, ma un pacchetto Sram Red eTap AXS. Il doppio plateau anteriore è 52-39, mentre i pignoni sono 10-33, combinazione comune a buona parte dei corridori Eolo-Kometa. Vincenzo Albanese utilizza le corone anteriori 54-41. Il bilanciere del cambio posteriore è CeramicSpeed. I pedali sono i Look Blade.
Le Olimpiadi di Parigi sono meno lontane di quanto si possa immaginare. Le singole federazioni stanno già lavorando per mettere i propri atleti nelle condizioni ideali per raggiungere il massimo risultato possibile: le medaglie olimpiche. Rientra in quest’ottica l’accordo siglato nei giorni scorsi da USA Cycling con Look e Corima. Per i prossimi sette anni i due brand supporteranno la federazione ciclistica americana fino al traguardo delle Olimpiadi di Los Angeles 2028.
Dettaglio sui pedali Look Keo Blade Track Dettaglio sui pedali Look Keo Blade Track
Un programma ambizioso
L’accordo siglato con Look e Corima rientra in un programma molto importante che USA Cycling ha deciso di mettere in atto per puntare con decisione alle prossime due rassegne olimpiche. Brendan Quirk, CEO di Usa Cycling, non ha mancato di sottolineare le ambizioni della propria federazione.
«Con Look e Corima – esordisce – sappiamo di avere bici, ruote e pedali all’avanguardia che daranno ai nostri ciclisti il vantaggio decisivo di cui hanno bisogno quando sprigionano i watt incredibili che si vedono negli sprint. Siamo entusiasti di questa partnership e non vediamo l’ora di iniziare il percorso che ci attende».
La federazione americana avrà a disposizione il meglio dei prodotti marchiati Look e Corima per la pista La federazione americana avrà a disposizione il meglio dei prodotti marchiati Look e Corima per la pista
Un nuovo tecnico
L’accordo con Look e Corima è stato preceduto da quello con il tecnico Erin Hartwell chiamato a guidare i pistard americani in vista della rassegna olimpica di Parigi. Il nuovo allenatore si è dimostrato entusiasta dell’accordo raggiunto.
« Per anni – racconta – ho osservato con sincera ammirazione le squadre nazionali e gli atleti internazionali che hanno avuto il privilegio di utilizzare le biciclette Look e le ruote Corima ai massimi livelli delle varie competizione. Se mai dovessi assemblare una bicicletta per competere con i migliori del mondo, Look e Corima sarebbero sempre la mia prima scelta».
Questo è il telaio 875 che gli atleti avranno a disposizione nella madison Questo è il telaio 875 che gli atleti avranno a disposizione nella madison
Grande entusiasmo
L’accordo con Usa Cycling è stato fortemente voluto anche da Look e Corima come ci racconta Federico Musi, Ceo di Look Cycle Group: «La partnership con USA Cycling – esordisce – è una tappa importante per entrambi i brand. Siamo entusiasti di sostenere il loro programma di sviluppo. La nostra esperienza tecnica nella produzione di carbonio e nell’aerodinamica aiuterà la squadra statunitense a rincorrere le medaglie ai Giochi di Parigi e a quelli di Los Angeles».
L’obiettivo di Look e Corima è accompagnare gli atleti della federazione ciclistica americana fino alle Olimpiadi di Los Angeles 2028Look e Corima vogliono accompagnare gli atleti del tema Usa cycling fino alle Olimpiadi di Los Angeles 2028
Non solo medaglie
Look e Corima portano in dote alla federazione statunitense una dote di 18 titoli olimpici e 49 medaglie totali da Atlanta 1996 a Tokyo 2020. Cosa più importante è sicuramente la dotazione tecnica che sarà messa a disposizione dei pistard americani: il telaio Look T20, dotato di ruote anteriori Corima Monobloc a 4 e 5 razze, di ruote da corsa Disc C+ e degli esclusivi pedali Keo Blade Track. La squadra avrà a disposizione anche i telai 895 Vitesse, 875 Madison, AL464 e le ruote Corima WS-1.
Il pensiero finale è del tecnico americano Erin Hartwell: «E’ impossibile avere successo in questo sport senza un’attrezzatura di livello mondiale. Il sostegno di Look e Corima mi dà la fiducia che il nostro programma dispone ora dei mezzi tecnici necessari per costruire una squadra in grado di affrontare a testa alta l’élite mondiale del ciclismo su pista».
Dove è finito Mozzato? E' diventata la curiosità di tutti e così siamo andati a cercarlo. Lavora per Demare e per Parigi. Ed è convinto di arrivarci bene
Come facciano i professionisti a scegliere il pedale giusto e come possano di conseguenza regolarsi le persone… normali, lo abbiamo già detto. Lo step successivo su cui abbiamo soffermato la nostra attenzione è quando e come i pedali e le tacchette cedono all’usura. Un’idea nata alle corse, osservando l’abrasione sulla superficie del pedale. Anche se non è certo qualche graffio sull’appoggio, quanto piuttosto la perdita di efficacia della molla, a suggerirne l’eventuale sostituzione. Per questo ci siamo rivolti a Gabriele Tosello, meccanico dell’Astana Qazaqstan Team, usando come banco di prova i pedali Look del team kazako.
«L’usura del pedale – dice Tosello – è qualcosa di molto relativo. Penso che un amatore possa farci un anno intero, ma se si tratta di un amatore che corre ed esce quasi tutti i giorni, allora rientriamo nella categoria dei corridori e questo è il mio terreno. E noi ogni tre mesi al massimo i pedali li cambiamo, per eliminare quel poco di gioco che inevitabilmente si crea».
Nibali usa pedali Keo Blade Carbon con tacchette nere: quelle fisseNibali usa pedali Keo Blade Carbon con tacchette nere: quelle fisse
Cicli infiniti
Osservando il rituale degli atleti in corsa, gli agganci e gli sganci sono ripetuti. Per andare al foglio firma. Poi per tornare all’ammiraglia. Per andare alla partenza. Per partire. Al traguardo. Per raggiungere l’ammiraglia. Se a questi vari rituali si aggiungono i passaggi che si svolgono immancabilmente a casa e le condizioni di polvere e sporco in cui spesso lavorano pedale e tacchette, si capisce che la molla sia sottoposta effettivamente a cicli ripetuti di fatica.
«Il professionista se ne accorge – precisa Tosello – perché si crea un piccolo gioco che può creare fastidi alle ginocchia agli atleti più sensibili o che abbiano già qualche problemino. Succede che la molla perda un po’ di forza e di conseguenza non riesca più a stringere la tacchetta».
L’usura dell’appoggio è marginale: va verificata invece la mollaL’usura dell’appoggio è marginale: va verificata invece la molla
Quali modelli usate in Astana?
Il top di gamma, il Keo Blade con la molla in carbonio e i cuscinetti in ceramica. Noi li cambiamo ogni tre mesi, anche perché la lamina in carbonio che ne garantisce il funzionamento non ha possibilità di regolazioni. Non è che perda poi tanta forza, ma stiamo parlando davvero di valori minimi. I pedali nascono con 4 durezze: 8-12-16-20.
Voi quali usate?
La 20 è per i velocisti, perché è la più dura. I nostri preferiscono la via di mezzo, la 16: il pedale rimane attaccato bene e non è una durezza estrema. Ovviamente parliamo di durezza di aggancio e sgancio, mentre la libertà di movimento viene dalle tacchette. Nere, grigie e rosse. Chi ha meno problemi usa le nere, quelle fisse. Gli altri stanno sulle grigie.
Le tacchette nere sono quelle fisse e richiedono il posizionamento più precisoLe tacchette nere sono quelle fisse e richiedono il posizionamento più preciso
Un po’ di nomi per capire?
Nibali usa le nere, ma è chiaro che il posizionamento della tacchetta deve essere perfetto. Per questo le mettiamo noi con la nostra dima. Anche Velasco usa le nere, diciamo che sono la scelta del 40 per cento dei corridori.
Supponiamo che la tacchetta si usuri, passano alla scarpa di scorta o aspettano la sostituzione?
Aspettano, la scarpa di scorta la prendono solo per l’uscita singola, se proprio non si fa in tempo a sistemare la scarpa da gara. Si sente la differenza a livello di durezza della tomaia, per questo si approfitta dei momenti senza corse per verificare e cambiare le tacchette.
In corsa non si cambiano mai?
Si evita, francamente. Con le tacchette, che si usurano per l’uso, perché ci camminano o che si rompono in caso di caduta, si gioca d’anticipo. Al via di un Giro d’Italia, ad esempio, si controllano tutte, in modo da partire con la scarpa giusta.
Alcuni corridori continuano a usare i Look Keo 2 con la molla in metalloAlcuni corridori continuano a usare i Look Keo 2 con la molla in metallo
Lo sporco di una tappa sul pavé incide sull’usura di pedali e tacchette?
Sicuramente. La terra gratta, anche quella di una Strade Bianche. Dopo l’ultima Roubaix abbiamo quasi dovuto cambiare tutto. Quando Vincenzo vinse il Tour e si corse sul pavé bagnato, la sera controllammo scarpe e pedali e rimettemmo a posto quelli danneggiati.
Sul camion non mancano i ricambi…
Proprio no. Abbiamo una scorta di 20-25 coppie di pedali e almeno 30 coppie di tacchette per ogni colore. Meglio averne di più, che trovarsi senza (ride, ndr).
Finora hai parlato dei Keo Blade, ma guardando bene, i corridori usano anche altro…
Infatti i corridori, come la gente che usa la bici per passione, hanno i loro gusti e le loro abitudini. La scelta del pedale va a sensazione e non vi nascondo che alcuni usano il Keo 2, quello di gamma intermedia, perché gli dà la possibilità di regolare la molla…
Il Look Keo Blade funziona grazie al lavoro di una lama in carbonio e non è regolabile
Il Look Keo 2, modello base, ha una molla regolabile in acciaio (foto Matos Velò)
Il Look Keo Blade funziona grazie al lavoro di una lama in carbonio e non è regolabile
Il Keo 2, modello base, ha una molla regolabile in acciaio (foto Matos Velò)
Un’eccezione al top di gamma a tutti i costi?
Decisamente. E poi parliamo di corridori importanti come Lutsenko, De la Cruz, Tejada e lo stesso Gazzoli. Non parliamo di corridori che hanno avuto problemi, ma che ci tengono a sapere che la molla è tirata, per cui a volte prendono la brugola e ci danno un giro. Anche se, visto che stiamo parlando di un pedale di gamma inferiore, in quei casi la molla si tira sempre al massimo. E soprattutto per loro la sostituzione del pedale ogni tre mesi è quasi obbligata.
Cambiate mai la molla?
Non ne abbiamo necessità, nel senso che ne abbiamo la possibilità e cambiamo direttamente il pedale. Però confermo che è la molla la parte che si usura. Rendersene conto o meno dipende dalla sensibilità di chi la usa.
Uno degli aspetti più belli dell’andare in bicicletta è sicuramente rappresentato dal poter pedalare insieme a tutte quelle persone che condividono con noi la nostra stessa passione. Nasce spesso così il desiderio di poter appartenere ad un team con una divisa in grado di unire fra loro persone che magari non si conoscono e renderle parte di una comunità. Con questo spirito è stato creato il Look Club Italia, la community di ciclisti voluta dalla filiale italiana del brand Look.
Look ha creato il “Look Club Italia” una community per tutti gli appassionati di ciclismo Look ha creato il “Look Club Italia” una community per tutti gli appassionati di ciclismo
Tanti vantaggi
Per poter entrare nel Club è necessario possedere una bicicletta Look. Non importa che si tratti di un top di gamma o di una ultima novità. Gli iscritti al club, oltre a sentirsi parte di una vera famiglia sportiva, potranno conoscere in anteprima le novità di prodotto targate Look ed ottenere diversi vantaggi a partire dalla tessera annuale Acsi e al pettorale per la prossima edizione della Gran Fondo Riccione. Gli iscritti potranno inoltre partecipare alle Look Ride, ossia alle pedalate di gruppo che verranno organizzate a partire dalla prossima primavera. In quelle occasioni sarà possibile pedalare con gli ambassador Look. Tra questi troviamo Alice Betto, capace di conquistare il settimo posto alle Olimpiadi di Tokyo 2020 nel Triathlon. Per i membri del club è inoltre previsto un codice sconto personale per poter effettuare acquisti sull’e-commerce di Look.
L’unica prerogativa per entrare nella community è possedere una bicicletta Look L’unica prerogativa per entrare nella community è possedere una bicicletta Look
Un kit speciale
Tra i tanti vantaggi che ci sono nel diventare membro del Look Club Italia va sicuramente segnalata la possibilità di poter usufruire di uno sconto del 50% nell’acquisto della divisa ufficiale del team. Il kit è composto dalla maglia Mondrian, dal pantaloncino Radar e dalla borraccia Look Ride Your Dream.
La maglia è ispirata ad un dipinto ad olio su tela realizzato nel 1919 dal pittore olandese Pier Mondrian. Per gli appassionati di ciclismo la mente va subito alla divisa de La Vie Claire, la formazione voluta a metà anni ottanta da Bernard Tapie con alla guida Bernard Hinault e Greg Lemond. La maglia è stata realizzata con un tessuto morbido ed elastico che si adatta perfettamente al corpo. La presenza di una cucitura termolegata nella parte anteriore del corpo impedisce fastidiosi sfregamenti.
La community è anche social, con i canali Instragram e Facebook La community è anche social, con i canali Instragram e Facebook
Alla maglia è abbinata la salopette Radar di colore nero, progettata per garantire il massimo del comfort. La pelle scamosciata ad alta densità e memoria di forma assicura una posizione in sella sempre confortevole. Il tessuto microforato è traspirante per mantenere fresco il corpo durante tutta l’uscita. Le cuciture ridotte al minimo e il taglio laser aiutano a prevenire sfregamenti o irritazioni della pelle.
Per i membri del Look Club Italia, il costo dell’intero kit, comprensivo della borraccia dedicata “Ride Your Dream”, è di 180euro.
Un viaggio nella storia della toscana Vittoria Guazzini riguardando i giorni sull'Etna. La pista. Il sogno di vincere al Nord. E l'ispirazione di Contador
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Il valzer delle aziende che hanno ufficializzato le partnership con i team è iniziato. Dopo aver sondato la spondaGiant, che è rientrata nel WorldTour al fianco del Team Bike Exchange Jayco, di fatto prendendo il posto di Bianchi, ora vediamo Look che affianca la compagine Gazprom RusVelo.
Abbiamo intervistato Imerio Cima, meccanico del team ed ex corridore che ha militato nel team di matrice russa e ha dovuto arrendersi lo scorso anno per un brutto infortunio. La squadra non ha la licenza WorldTour, ma è presente in molte delle corse di primissima fascia dove ben figura e si fa notare grazie ai suoi uomini. Nell’accordo con il sodalizio russo rientra anche Corima, che fa parte dello stesso gruppo industriale di Look.
Imerio Cima con la divisa del corridore alla Tirreno 2020, ora meccanico del teamImerio Cima con la divisa del corridore alla Tirreno 2020, ora meccanico del team
Imerio quale è il fattore che ti ha colpito di più nel passaggio da Colnago a Look?
Mi ha colpito molto la disponibilità dell’azienda, che praticamente ci ha messo a disposizione una persona fin da subito. Questo rappresentante di Look ha affiancato lo staff, noi meccanici e ovviamente i corridori, cercando di ricevere quanti più feedback possibili. L’intento è stato chiaro, ovvero quello di migliorare dove possibile ed evolvere, nelle soluzioni e nei materiali. In poco tempo è stata raccolta un’infinità di dati. Questo mi ha fatto, ma in generale a tutto il team, un’eccellente impressione e credo che sia sinonimo di serietà.
Da Colnago a Look, un cambio che fa parlare e che avviene dopo anni di collaborazione. Tutto facile?
Non è stato un cambio semplice, perché siamo passati a Look, dopo l’esperienza Colnago che è durata 9 anni. Inoltre il periodo che stiamo vivendo non ci ha aiutato in questa fase di transizione, anche se ora siamo a buon punto. Mi riferisco ai ritardi, in cui tutti sono coinvolti. Una cosa che mi preme sottolineare è che con Look siamo entrati in una dimensione quasi futuristica, dove si vede e percepisce molta tecnologia. Non voglio dire che Colnago fosse un passo indietro, ma avevamo un modello di bici più tradizionale, la C64. Qui abbiamo due modelli strada e la crono, biciclette con i dischi e tanta integrazione dei componenti.
Quante biciclette sono arrivate, tra le tradizionali e le crono?
Non ricordo il numero esatto, perché l’azienda francese ha fornito uno stock di materiali e noi abbiamo suddiviso l’equipaggiamento. Indicativamente sono 3-4 bici a testa, oltre a quella da crono. I corridori hanno l’opportunità di scegliere tra la più leggera 795 Huez RS e la aero 795 Blade RS, entrambe con i dischi. E poi c’è anche il mondo nuovo, per noi, delle ruote Corima, mentre abbiamo le trasmissioni Campagnolo che avevamo già in precedenza con Colnago. Ora nella versione disco ovviamente.
I mezzi sono arrivati completi grazie anche alla collaborazione che esiste tra Look e Corima?
Il materiale non è ancora arrivato tutto, credo che avremo la quasi totale disponibilità nei prossimi giorni. No, il materiale è arrivato con differenti slot di consegna, poi sta a noi montare le bici e assegnare i mezzi ai corridori. Ad esempio le ruote da gara non sono state ancora utilizzate, ma è questione di giorni.
Le bici sono equipaggiate con il power meter? Quale modello?
Sì, le biciclette hanno il Power Meter SRM Origin, quello con le pedivelle in carbonio. Ne sono stati forniti due per ogni corridore, una per la bici da allenamento e uno per quella da gara. Mentre il computerino è Garmin.
Mediamente, quanto tempo impiegate per montare una bici?
Con le bici disco ci vuole più tempo rispetto alla tradizionale. La Look Huez è più facile e ha bisogno di una tempistica inferiore, rispetto alla Blade. Questa ha un’integrazione maggiore, soprattutto per quello che riguarda il manubrio e la zona dello sterzo e bisogna prestare una maggiore attenzione. Si tratta comunque di un’oretta circa, per ogni singola bici con i freni a disco, inclusa l’operazione di spurgo dell’impianto idraulico.
Quali sono i primi feedback che ricevi dai corridori in merito ai nuovi materiali? Ci puoi dire il commento che ti ha colpito maggiormente?
Non c’è stato un solo commento che ha fatto la differenza, ma l’unanimità dei consensi. In fatto di performance e per i primi feedback, ha colpito positivamente la velocità della Blade, a detta dei corridori, molto, molto veloce e non solo in pianura. Tutti entusiasti e motivati. Partire per una nuova stagione e avere a disposizione dei materiali al top, non è cosa da poco!
Look è un’azienda leader nel mercato dei pedali e i suoi modelli si possono riconoscere nelle più importanti competizioni ciclistiche al mondo. La filosofia alla base della casa francese è sempre stata quella di creare un supporto che si integrasse al meglio con l’utente in ogni sua esigenza. La famiglia dei prodotti da strada proposti è vastissima e le caratteristiche sono molteplici che ne differenziano l’utilizzo.
Alberto Fumagalli Marketing and Communications Manager di Look ci aiuta a declinare la proposta a seconda dell’utilizzo.
«Un primo spartiacque -dice- lo si può vedere nei differenti sistemi di sgancio. I modelli con il tensionamento a molla sono i Kéo Classic e i Max. Mentre i Kéo Blade hanno una lama in carbonio che ne detta la tensione. La gamma cresce insieme alla crescita della superficie d’appoggio, stando però attenti al peso. Mantenendo un profilo più aerodinamicopossibile».
I Kéo Classic 3 fanno parte dei modelli per chi si approccia al pedale con sgancioI Kéo Classic 3 fanno parte dei modelli per chi si approccia al pedale con sgancio
Per i principianti
Il concetto di attacco è forse uno dei primi scalini a cui un principiante si trova a dover far fronte. Avere il piede ancorato al pedale può essere un timore a cui non è facile approcciarsi se non lo si è fatto sin da piccoli. Look nella gamma Classic 3 favorisce sotto questo aspetto la pratica.
«I Kéo Classic 3 sono il modello da principiante – spiega Fumagalli- con un prezzo economico, senza grosse pretese di prestazioni che però ha una tensione di sgancio leggera che aiuta chi si sta approcciando alla pratica o ne fa un uso occasionale».
Grazie quindi alla chiusura tensionata dalla molla, da 8 a 12, il ciclista riesce a avere un movimento agevolato seppur utilizzando la tecnologia Kéo che viene ripresa su tutta la gamma. Entrambe le versioni hanno un peso singolo di 140 grammi. Il modello Keo Classic 3 ha un prezzo di 46,90 euro. Il Kéo Classic 3 Plus si differenzia per il materiale utilizzato per l’area di contatto di 400 mm². Questo piccolo extra in acciaio inossidabile anziché in composito, ottimizza la rigidità del pedale e quindi il trasferimento di potenza. Il prezzo è di 62,90 euro.
I Kéo 2 Max sono un compromesso tra prestazioni e prezzo contenutoI Kéo 2 Max sono un compromesso tra prestazioni e prezzo contenuto
Per gli… intermedi
Salendo nella gamma dell’azienda francese si arriva ai modelli Kéo 2 Max. «Possiamo considerarli per un utilizzo da granfondista – dice Fumagalli – con però un’inclinazione alla performance. Per utente di livello medio/alto, ad un prezzo contenuto. La tensione di sgancio è sempre a molla ma intermedia». La ricerca della prestazione per un utilizzatore di livello intermedio che cerca il compromesso tra performance e prezzo.
Con la sua ampia superficie di appoggio di 500 mm² e il corpo in materiale composito, questo pedale offre a tutti l’accesso a una tecnologia all’avanguardia che consente il trasferimento completo della potenza. La tensione si regola da 8 a 12. Il modello Kéo 2 Max ha un peso di 130 grammi e un prezzo di 81,90 euro. Mentre Kéo 2 Max Carbon, grazie al corpo in carbonio ha un peso di 125 grammi e prezzo di 99,90 euro.
La gamma Blade fa parte della famiglia con alte performance La gamma Blade fa parte della famiglia con alte performance
Per i più esperti
Dai pro’ a chi li utilizza per le gare e cerca la massima espressione dell’azienda Look in questo settore, c’è la gamma Blade.
«Questi pedali -spiega Fumagalli- sono i nostri top di gamma della linea stradale. La lama di carbonio inserita nel corpo del pedale detta la tensione di sgancio. In tutte le sue versioni Blade è rivolto ai più esperti. Ogni ciclista che compra questo tipo di prodotto ha a disposizione lo stesso pedale che ha in dotazione il professionista in gara».
Leggeri, aerodinamici e potenti questi modelli vantano caratteristiche premium con una superficie d’appoggio di 700 mm² e una tensione che va da 12 a 16 che può essere implementata a 20 acquistandola a parte. Il Kéo Blade Carbon ha un peso di 115 grammi e un prezzo di 134 euro. Il Kéo Blade Carbon Ceramic ha I cuscinetti in ceramica per un peso totale di 110 grammi e un prezzo di 194 euro. Infine il Kéo Blade Carbon Cerami TI con assi in titanio, ha un peso di soli 95 grammi e un prezzo di 299,90 euro.
Grande idea di Look per Natale. Una 795 Blade Disc in palio fra coloro che meglio conoscono la storia del marchio francese. Concorso fra tecnica e campioni
Robusti, leggeri e in grado di assorbire tutta la potenza impressa, i Kéo 2 Max sono un prodotto di riferimento per amatori e agonisti. Look, azienda leader nella progettazione di pedali e non solo, vanta una lunga esperienza in questo settore.
Con i Kéo 2 Max ha racchiuso in un solo modello, peso ridotto e prestazioni elevate a un prezzo accessibile.Disponibili anche in versione Carbon, vantano un’ottima versatilità di utilizzo e un design filante. La piattaforma d’appoggio in acciaio inossidabile offre una maggiore stabilità durante l’utilizzo.
La superficie d’appoggio permette un efficiente trasferimento di potenza
La regolazione è semplice e adattabile alle proprie esigenze
La superficie d’appoggio permette un efficiente trasferimento di potenza
La regolazione è semplice e adattabile alle proprie esigenze
Ampio appoggio
I Kéo 2 Max hanno superficie d’appoggio, di ben 500 mm² e il corpo in materiale composito. Questo pedale ha una tecnologia all’avanguardia che permette un trasferimento di potenza ottimale. L’altezza di supporto è di 17,3 mm, mentre il peso è di 130 g. La tensione si regola facilmente da 8 a 12 Nm. Disponibile in due colorazioni, bianco e nero, il prezzo è di 81,90 euro.
Le colorazioni selezionabili sono due, bianco o neroLe colorazioni selezionabili sono due, bianco o nero
La versione Carbon ha un peso di 125 g. Il corpo in carbonio garantisce leggerezza ed efficienza mentre l’asse Chromoly + offre robustezza in tutte le condizioni. Il prezzo consultabile sul sito è di 99,90 euro. Entrambi i modelli grazie alla tecnologia Kéo hanno libertà angolare che si adatta alla pratica, e sono compatibil con le tre tacchette disponibili, da 0° a 9°.
Ecco la nuova 895 Vitesse, un concentrato di velocità pronto a essere domato nei velodromi di tutto il mondo. L’ultima arrivata in casa Look punta in alto e lo fa partendo da ciò che sa fare meglio da 30 anni a questa parte. Utilizzando la fibra di carbonio.
La costruzione monoblocco ad alto modulo è orientata senza mezzi termini verso l’efficienza aerodinamica. Tecnicità e storia si fondono e mettono alla luce uno dei modelli più performanti prodotti dall’azienda francese ad un prezzo contenuto.
Il suo habitat naturale è il parquet della pista grazie anche alle ruote CORIMA WS1 in carbonio Il suo habitat naturale è il parquet della pista grazie anche alle ruote CORIMA WS1 in carbonio
Rigida e veloce
La 895 Vitesse è un vero e proprio bolide. Per la progettazione, l’ispirazione è arrivata dal modello T20 e dalla 875 Madison. In particolare dal primo è stata presa in prestito la forcella e combinata con l’attacco manubrio integrato e rotativo Carbon Track, disponibile in 18 misure diverse (da 55 a 140 mm). Questo particolare infatti consente un montaggio estremamente preciso, indipendentemente dalla posizione e dallo stile di guida del ciclista.
Il movimento centrale BSA da 68 millimetri è rigido per il massimo trasferimento di potenza. A differenza dal modello T20, non presenta la guarnitura ZED. Questo significa che può essere montato con qualsiasi guarnitura da pista sul mercato per la massima versatilità. Le ruote sono le CORIMA WS1in carbonio disponibili nelle misure 32, 47 e 58 mm.
L’attacco manubrio integrato e rotativo Carbon Track si adatta a qualunque stile di guida grazie 18 differenti misure
Il tubo sella è completamente integrato per migliorare ulteriormente le prestazioni aerodinamiche
L’attacco manubrio integrato e rotativo Carbon Track si adatta a qualunque stile di guida grazie 18 differenti misure
Il tubo sella è completamente integrato per migliorare ulteriormente le prestazioni aerodinamiche
Aerodinamica
L’aerodinamica è studiata per estrarre velocità pura da ogni pedalata. Il design aggressivo si sviluppa tramitetubi sovradimensionati e accuratamente profilati per avvolgere la ruota posteriore per ridurre la resistenza al minimo assoluto. Il tubo sella è completamente integrato per migliorare ulteriormente le prestazioni aerodinamiche.
La fibra di carbonio utilizzata è di fascia alta. Il 20% di carbonio HM (alto modulo) viene utilizzato per ottenere la rigidità necessaria per l’uso in pista. Nel complesso, una bici versatile come la895 è il 15% più rigida di un telaio per bici da strada. Il carbonio IM (modulo intermedio 65%) e il carbonio HR (alta resistenza, 15%) completano questa composizione per fornire al telaio una resistenza ottimaanche quando è sottoposto alle peggiori sollecitazioni durante competizioni.
Côte d’Azur è un riferimento alle caratteristiche linee che pennellano il parquet dei velodromi
Pro Team Black Mat è la colorazione ispirata alle grafiche che decorano le bici degli atleti olimpici
Côte d’Azur è un riferimento alle caratteristiche linee che pennellano il parquet dei velodromi
Pro Team Black Mat è la colorazione ispirata alle grafiche che decorano le bici degli atleti olimpici
Omaggio alla pista
I colori per questo modello sono due, Côte d’Azur e Pro Team Black Mat. Il primo è un chiaro omaggio ai colori della pista con il nero di sfondo graffiato dalle linee che caratterizzano i velodromi. Il secondo è l’iconica combinazione a scacchi dei colori Look. Il telaio è disponibile in quattro taglie (XS, S, M e L). Il prezzo è di 3790 euro.
Gli azzurri si sono mostrati uniti, ma con poche gambe e alla fine gli altri sono andati più forte. I crampi di Bettiol. E la scelta di non correre il Tour
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