Giant e Liv lanciano ufficialmente le nuove bici da crono

17.01.2025
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Giant Trinity Advanced SL e Liv Avow Advanced SL: si chiamano così le due nuove armi per le prove contro il tempo (e per il triathlon) messe a disposizione dei corridori del Team Jayco-AlUla e per le ragazze del Team Liv-AlUla-Jayco.

Arrivano i freni a disco (i pro li usano da 140 millimetri) e a parità di taglia i kit telaio sono più leggeri, con un rapporto rigidità/peso migliorato di quasi il 13%. La bici è anche più efficiente nei termini di pacchetto completo corridore/telaio/ruote. E poi le nuove Cadex da cronometro, che sono hookless. Vediamo le biciclette nel dettaglio, anche grazie all’aiuto di Mattia Romanò del dipartimento tecnico del team australiano.

Alcune fasi di test condotte da Plapp con la nuova Trinity SL (foto Giant)
Alcune fasi di test condotte da Plapp con la nuova Trinity SL (foto Giant)

Estate 2024, i primi test su strada

«Sotto il profilo tecnico e costruttivo – spiega il tecnico del team australiano – la Trinity di Giant e la Avow di Liv sono identiche, ovvero due monoblocchi in carbonio, la prima completamente dedicata agli uomini, la seconda specifica per le donne. Le differenze principali si riferiscono alle taglie. Hanno entrambe una sorta di filo conduttore che le collega con le bici della generazione precedente, ma in realtà sono molto diverse, a partire dalle forme delle tubazioni.

«Numeri della galleria del vento a parte – prosegue Romanò – è stato fatto un lavoro enorme per migliorare l’integrazione del comparto frontale e di tutto il supporto aerodinamico del manubrio. Ora vediamo, rispetto al passato, i corridori più alti sul davanti e con la schiena più dritta o se non altro perfettamente orizzontale. Gli studi che abbiamo effettuato in passato come team hanno permesso a Giant di migliorare tantissimo anche in quelli che consideriamo accessori, come manubrio, appendici e supporti. Tutto il posteriore è stato reso più efficiente, senza sacrificare il comfort e la guidabilità, pur avendo sviluppato delle bici nel complesso più rigide. I primissimi feedback degli atleti si riferiscono proprio ad una bici più agile e facile nei segmenti tecnici».

Lavoro sui materiali per ridurre il peso

La spiegazione di Romanò prosegue con un occhio di riguardo per le ruote, in cui la scelta di puntare sull’hookless racconta di un lavoro certosino e di estrema precisione.

«Rispetto al passato ci sono i freni a disco. Il lavoro sui materiali di costruzione e sul design complessivo è stato importantissimo, mirato a togliere tanto peso. E poi le ruote Cadex – prosegue Romanò – lenticolare posteriore, a 4 razze per l’anteriore, entrambe hookless e più leggere di 80 grammi, disegnate per interfacciarsi al meglio con le sezioni da 28 millimetri. L’utilizzo dei tubeless da 28 per le crono, conferma la tendenza generalizzata dell’aumento delle sezioni. Per le bici standard useremo tubeless da 30. I risultati giocano a nostro favore – conclude Romanò – e delle nostre scelte tecniche, considerando i titoli nazionali che abbiamo portato in bacheca in questo inizio anno».

Trinity, Avow e le nuove ruote Cadex

La nuova Giant e la nuova Liv da crono (e da triathlon) adottano il carbonio Grade Advanced SL di Giant e adottano l’ultima evoluzione delle resine prodotte con l’ausilio della nanotecnologia. Da qui anche il grande risparmio di peso. Inoltre, tutto il triangolo anteriore utilizza delle fibre di carbonio continue, non interrotte, soluzione che ha permesso di aumentare le performance (soluzione mutuata dalla Giant TCR SL). Il reggisella è stato sfinato e smagrito, regolabile in altezza. Ha un range di adattamento (avanti e indietro) di 51 millimetri, che anche in ottica triathlon porta dei vantaggi non indifferenti.

Tutto nuovo anche il sistema delle ruote Cadex, lenticolare il posteriore, a 4 razze l’anteriore. Sono completamente in carbonio e adottano la fibra 1K, entrambe hookless (con le pareti del cerchio spesse 3 millimetri) e con un canale interno da 22,4 millimetri.

La Cadex Max (lenticolare) si basa su una costruzione particolare, ovvero una raggiatura interna (i raggi sono in carbonio) che viene completamente coperta dalle cover, considerando inoltre che la costruzione è asimmetrica. Una soluzione che permette di avere una ruota super rigida, scorrevole e anche molto leggera. Un chilogrammo dichiarato, 150 grammi in meno rispetto alla precedente versione. Il mozzo porta in dote i cuscinetti ceramici.

Cadex Aero 4 è la quattro razze ed è disponibile per l’anteriore (50 millimetri) e anche per il posteriore (quest’ultima sviluppata per l’impiego triathlon e con un profilo da 65). La prima, usata nel World Tour ha un valore alla bilancia dichiarato di 880 grammi, la seconda di 1.047.

Una sbirciatina al triathlon

La collaborazione con il Team Jayco-ALUla ha portato Giant, come accennava in precedenza Romanò, a sviluppare un comparto manubrio completamente nuovo. Migliore sotto il profilo delle prestazioni, con un range di 24 posizioni diverse che vanno a coprire le diverse esigenze di altezza, profondità, reach e stack.

Si rinnova anche tutto quello che riguarda il sistema integrato di idratazione, con i due “serbatoi” da 850 e 700 millilitri. A parità di taglia (considerando il kit triathlon) la Giant è più leggera di 558 grammi, mentre la Liv di 433 grammi.

Taglie e prezzi

Giant Trinity Advanced SL è disponibile in quattro misure (XS, S, M e L). Ognuna di queste ha in comune il rake della forcella a 40 millimetri e la lunghezza di 405 millimetri del carro posteriore. La predisposizione è per le ruote da 700c (classiche da 28 pollici). Per L’Italia sarà disponibile la versione kit-telaio Tri-FF al prezzo di listino di 4.199 euro.

Liv Avow Advanced SL guadagna una taglia verso il basso e ne perde una tra le più grandi (XXS e XS, S e M). Anche in questo caso il progetto è totalmente dedicato alle ruote da 700c. Ognuna delle taglie ha un’inclinazione virtuale del piantone di 77°. Per l’Italia sarà disponibile il kit Tri-FF ad un prezzo di listino di 4.199 euro. Mentre le Cadex hanno dei prezzi di listino di 1.799 e 2.199 euro per le quattro razze (anteriore e posteriore), 2.799 euro per la lenticolare da TT.

Giant

Liv Cycling

Vista al Giro Women la nuova Liv Langma: più leggera, più aero

23.07.2024
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Eccola tra le nostre mani finalmente: è la nuova versione della Liv Langma, che abbiamo visto in azione sulle strade del Giro d’Italia Women. Una bici senza compromessi a prima vista. Aerodinamica e leggera. Rigida, ma ben guidabile. Tutte sensazioni che ci ha poi confermato Mavi Garcia, capitana della Liv AlUla Jayco.

«Mi sto trovando davvero bene con questa Langma – ha detto la campionessa spagnola – la stiamo provando adesso. Non è da molto tempo che ce l’abbiamo, ma le prime sensazioni sono state sin da subito quelle di una bici molto veloce, scorrevole e affatto pesante. Nel complesso molto bella ed efficace. Una caratteristica che deve avere la mia bici? Leggera, prima di tutto… e poi anche pulita!».

Peso piuma

Liv Langma, un po’ come la linea maschile di Giant TCR, è ora con il reggisella integrato Variant. Un reggisella che fa parte del telaio monoscocca in carbonio. «Pertanto – specifica il meccanico del team, Valentin Omont – per essere messa a misura questo reggisella va tagliato. Ma ne guadagna molto il peso e ne guadagna anche la rigidità. Pensate che la bici di Mavi, così come la vedete allestita pesa 6,81 chili e lei usa una taglia L. Nelle misure più piccole dobbiamo compensare con del peso in più, altrimenti saremmo fuori regola. In quel caso montiamo le ruote più alte, da 50 millimetri, e siamo a posto».

Grazie alla sua misura più grande, Mavi Garcia può montare le nuove ruote, Cadex Max da 40 millimetri con raggi in carbonio (gli Aero Carbon Spoke) che anch’essi fanno blocco unico con il mozzo (Cadex R3). Dal mozzo al cerchio quindi è tutto un pezzo.

E questa ruota ha sbalordito Mavi stessa come ci ha detto lei nel comportamento di guida. «La bici mi è sembrata molto reattiva, ma la guida è restata semplice», ha detto la spagnola.

Sempre in virtù del “non compromesso” questa all round, può montare coperture fino a 33 millimetri, nel caso si debba affrontare del pavé o una tappa su sterrato come al Tour o la Strade Bianche.

La Liv Langma in dotazione alle ragazze del team Liv Jayco AlUla. Qui quella di Mavi Garcia
La Liv Langma in dotazione alle ragazze del team Liv Jayco AlUla. Qui quella di Mavi Garcia

Le scelte di Garcia

La Liv Langma del team Liv AlUla Jayco chiaramente monta il top di gamma, quindi parliamo dello Shimano Dura Ace Di2 a 12 velocità: 54-40 e 11-34 per le tappe più facili e 54-36 e 11-34 per la frazioni più dure. Per Garcia la scelta di una corona grande o piccola dipende soprattutto dal dislivello: se questo è superiore ai 2.000 metri opta per la corona da 36 denti, altrimenti resta fedele alla 40 denti. A meno che non ci siano pendenze estreme.

E top di gamma è anche la componentistica. Nello specifico, il manubrio della Garcia è da 38 centimetri e l’inclinazione dell’attacco (che è da 120 millimetri) è di 8 gradi. Mavi è alta 180 centimetri, giusto per dare un’idea del suo setup.

Aerodinamica al top

Ma come dicevamo prima la Liv Langma è senza compromessi. E anche se è principalmente una bici per scalatori, non rinuncia all’elevato grado di aerodinamicità. Per la Langma sono stati riportati dei concetti presenti sulla bici aero di Liv, la EnviLiv.

In particolare il tubo di sterzo riprende moltissimo la forma proprio della EnviLiv. E il concetto è quello della goccia: più larga davanti, più fina dietro per far scivolare via l’aria. Anche il tubo orizzontale è svasato ai lati, non è né rotondo, né quadrato. Questa forma aiuta molto a far scaricare l’aria quando l’atleta avanza alle alte velocità.

Un altro punto chiave della nuova Langma, sempre legato all’aerodinamica, è il passaggio dei cavi. Passaggio che adesso è totalmente interno. Passano sotto (o meglio, dentro) all’attacco manubrio, il Contact SLR AeroLigh,  appositamente ideato per questa bici. Gli stessi cavi passano poi dal manubrio fin dentro il telaio. Anche questo concetto proviene dalla EnviLiv. E lo stesso vale per i cuscinetti e gli spessori adottati.

Liv Bike

Liv Avail Advanced Pro 1: veloce, reattiva e super comoda

23.11.2023
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Il test della Liv Avail Advanced Pro 1 edizione 2024. Una bici da endurance che ha poco da invidiare ai modelli race. Geometria disegnata per le donne. Telaio in carbonio. Gruppo Shimano 105 Di2 12V. Ruote Giant e possibilità di montare pneumatici fino a 38 mm. Una bici per l'asfalto e anche per lo sterrato

Avail Advanced si rinnova per la prima volta dal 2008. E’ stato il primo modello di Liv-Giant ad essere stato pensato apposta per le caratteristiche fisiche femminili e una delle prime biciclette (da strada) in assoluto nate con un concept rivolto alle donne. La nuova Liv Avail Advanced appartiene alla linea endurance. Significa geometrie meno “estreme” rispetto ai modelli racing, con l’obiettivo principale di essere la bici… comoda, adatta per le lunghe distanze e ogni tipo di terreno: dallo sterrato al pavé.

La bici in test ha telaio XS ed è montana con lo Shimano 105 DI2 a 12 velocità
La bici in test ha telaio XS ed è montana con lo Shimano 105 DI2 a 12 velocità

Carbonio grezzo in 4 taglie

Abbiamo avuto la possibilità di provare la Liv Avail Advanced Pro 1 sulle strade di Coriano, nell’entroterra di Riccione, lungo il percorso del Tour dei Campioni in un giorno ventoso di inizio autunno.

La bici usata per il test ha il telaio in carbonio Advanced Composite ed è disponibile in taglia XXS, XS, S, M. Il telaio e la forcella sono costruiti per offrire resistenza e sostanza (grazie ad una fibra grezza con proprietà meccaniche elevate), comunque con un peso contenuto (considerando la categoria della quale fa parte la Avail Pro1), senza sacrificare un trasferimento di potenza ottimale. Il triangolo anteriore è realizzato come pezzo unico, grazie al processo di produzione esclusivo Giant, che si chiama Modified Monocoque Construction. La zona del movimento centrale è sovradimensionata nella porzione superiore dove accoglie il piantone, mentre la larghezza è di 86,5 millimetri (perfettamente in linea con gli standard attuali). I foderi orizzontali sono asimmetrici e offrono una maggiore rigidità sul lato destro e stabilità sul lato opposto.

La bici del test è di taglia XS, montata con pneumatici da 32” Giant Gavia Fondo 1 (tubeless), ruote Giant SLR1 36 con cerchi hookless, gruppo Shimano 105 Di2 12 velocità con guarnitura 50-34 e pacco pignoni 11-36 (con sviluppi metrici adatti anche alle meno allenate). Interessante anche la lunghezza delle pedivelle da 165, un dettaglio non trascurabile.

Tecnologia D-Fuse

Le innovazioni tecnologiche sono il punto forte di Avail, che le permettono di essere molto versatile. Il reggisella Giant Contact D-Fuse, dotato di uno stelo in carbonio con la sezione a forma di D, assorbe le vibrazioni senza bisogno di dispositivi meccanici o inserti speciali. Questa particolarità si è avvertita fin da subito e rende l’esperienza di pedalata confortevole anche sul ciottolato.

Stesso discorso per il manubrio Liv Contact SL D-Fuse, anch’esso con sezione a forma di D, si adatta alle mani femminili. Ha un flare (svasatura esterna) di 8 gradi per migliorare il comfort e la stabilità su diversi terreni e condizioni. Inoltre offre una maggiore rigidità di trazione e maggiore efficienza durante gli sprint e sulle salite. Non solo, la curva che volge verso l’esterno della bici porta dei vantaggi tangibili fin da subito, anche per chi passa dalla bici con i freni rim, a quella con i dischi. La riteniamo un’ottima scelta.

Dall’asfalto al gravel

Infatti, per quanto riguarda la guidabilità, la bici offre una sensazione molto responsiva nelle curve ed è facile da manovrare in discesa. E’ compatibile con pneumatici di larghezza fino a 38 millimetri: caratteristica che la rende perfetta per affrontare diversi terreni, dalle strade sconnesse alle strade gravel.

Il passaggio dei cavi è interno, grazie all’attacco manubrio Contact Aerolight (non è un integrato), che oltre all’estetica ne migliora anche l’efficienza aerodinamica. Inoltre, la Liv Avail Advanced presenta la tecnologia del tubo di sterzo maggiorato e di una forcella studiata appositamente per fornire prestazioni più precise all’avantreno. Questo risultato si ottiene grazie a due fattori. Il primo sono i cuscinetti della serie sterzo maggiorati (1-1/4″ inferiore e 1-1/8″ superiore) in acciaio inossidabile per una maggiore longevità. Il secondo è il tubo di sterzo conico, che offre l’equilibrio ideale tra rigidità dello sterzo e reattività.

Non è stato difficile adattarsi alla Avail Advanced Pro 1: sono bastate poche uscite: feeling immediato
Non è stato difficile adattarsi alla Avail Advanced Pro 1: sono bastate poche uscite: feeling immediato

Feeling immediato

In generale, fin dalla prima pedalata si trova subito feeling con la bicicletta, non c’è bisogno di usarla molto per abituarcisi. La prima sensazione che si avverte è di pedalare sulle nuvole da quanto è comoda. E’ sorprendente la reattività in salita e negli sprint (contestualizzando questa bicicletta all’interno di una categoria endurance). Liv Avail Advanced è in tutto e per tutto una bici da corsa, che però non ha nulla da invidiare alle bici puramente dedicate al gravel. Avail è la giusta compagna di pedalate sia per le uscite settimanali, con la possibilità di fare sia sentieri sterrati che strada (in base alle preferenze di giornata), sia per i lunghi viaggi in bike-packing.

La bicicletta montata come nella versione del test è in vendita (prezzo riportato sul sito) a 4.899 euro. Il prezzo per la versione Pro 0, montata con lo Shimano Ultegra, è di 6.399 euro.

LIV-Cycling

Paternoster, la svolta c’è stata. Adesso si fa sul serio

16.09.2023
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MISANO ADRIATICO – In una pausa tra autografi e foto, Letizia Paternoster tira un po’ il fiato e si racconta. L’Italian Bike Festival ci inonda con le note basse, lo scorrere delle bici e il luccicare degli occhi di tanti appassionati davanti a biciclette come gioielli. La trentina ha il sorriso giusto e gli occhi che guardano fissi. La stagione volge al termine e la sensazione, questa volta più di altre, è che il personaggio e l’atleta comincino di nuovo a coincidere. Non è facile convivere con un’etichetta appioppata da altri che trovano più semplice sentenziare che capire, ma forse quello che serviva per scrollarsela di dosso era risollevare il capo e scoprire i denti. Letizia adesso vuole vincere. Sa che la strada per battere le prime della classe è ancora lunga, ma adesso è sulla strada giusta. Per togliersi di dosso tutto quello che in qualche modo le impediva di farlo ha avuto bisogno di qualche mese. Ed è lei a spiegarlo.

«Bene – risponde – sto molto bene. In questa stagione sono cresciuta tanto, ho ritrovato veramente me stessa e sogno le Olimpiadi per il prossimo anno. Quindi continuo a lavorare a testa bassa. Il 2023 è stata una stagione dove veramente avevo bisogno di fare tanta strada, come ho fatto quest’anno. Ho lavorato molto e la mia squadra mi ha veramente supportato tanto. Sono andata al Simac Ladies Tour, ho finito con un quarto e un sesto posto. Comunque ho ritrovato i miei numeri, i miei livelli e so che ho ancora tanto da dare, lavorando con Dario Broccardo e con Marco Pinotti come supervisore».

Nel 2022 per Paternoster appena 21 giorni di corsa, quest’anno nel nuovo team è già a 32
Nel 2022 per Paternoster appena 21 giorni di corsa, quest’anno nel nuovo team è già a 32
Che cosa mancava a Letizia all’inizio dell’anno?

Per tanti anni ho messo la strada un po’ da parte, ma sicuramente mi mancava soprattutto la serenità giusta per poter affrontare la stagione. Cambiando squadra ho veramente ritrovato un team intorno a me, che mi ha supportato tanto. Ho iniziato a lavorare con Paola Pagani, una mental coach che mi ha fatto crescere e mi ha fatto fare una svolta. Sicuramente avere un team intorno mi ha aiutato ad uscire un po’ dalla gabbia. E’ stato fondamentale e ora ho finalmente la serenità e la cattiveria giusta.

La strada resta funzionale rispetto alla pista oppure è un terreno su cui vuoi fare bene?

No, la strada è un obiettivo fondamentale. Sicuramente in vista del prossimo anno e delle Olimpiadi, la pista è l’obiettivo più grande, poi però voglio continuare a crescere in questa squadra. E’ un posto in cui sto bene.

Foto e autografi, soprattutto sono state tante ieri le piccole cicliste che hanno cercato Paternoster
Foto e autografi, soprattutto sono state tante ieri le piccole cicliste che hanno cercato Paternoster
Hai parlato di gabbia, puoi descrivere cosa intendi?

Sicuramente non ero in un momento super felice, super sereno. Non avevo la tranquillità giusta. E sicuramente aver costruito un team intorno a me mi dà sicurezza, mi ha aiutato semplicemente per aver creduto in me. Sicuramente avere persone che credono in te ti dà la forza per risalire.

Bene le gambe, insomma, ma la testa fa la vera differenza?

La testa e l’ambiente, passa tutto per questo.

Che effetto fa stare in mezzo ai tifosi in questo mare di bici?

E’ sicuramente bello. Sono veramente felice di vedere tanti appassionati e la cosa che mi rende ancor più felice è vedere tante ragazze, tante donne appassionate della bici. Quello del ciclismo femminile è sicuramente un ambiente in crescita e questo è davvero bello.

Paternoster e Chiappucci sono testimonia rispettivamente fi Giant e LIV: due marchi dello s tesso gruppo
Paternoster e Chiappucci sono testimonia rispettivamente fi Giant e LIV: due marchi dello s tesso gruppo
Stagione finita o si corre ancora?

Ho ancora l’Emilia, la Tre Valli Varesine, poi la Cina. Forse la nota meno bella di questa bella annata sono stati i mondiali. Li ho chiusi con un po’ di amaro in bocca dopo l’omnium, ma non facevo una gara di gruppo così da due anni. E’ stato bello poter ripartire con la corsa a punti giocandomi una medaglia. Ci ho creduto fino alla fine, purtroppo c’è stata quella caduta nel momento più sbagliato. Ma sento di essere sulla strada giusta e questo finalmente mi dà tanta serenità. 

Liv Avail, la bici endurance al femminile si rifà il trucco

14.09.2023
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Liv è il marchio di bici dedicate alle donne. Pur avendo un’identità propria e specifica, le produzioni Liv sono legate a Giant, per quanto concerne lo sviluppo e anche la tecnologia produttiva del carbonio, con delle geometrie e dei valori dedicati al publico femminile.

Liv Avail è una bici endurance prima di tutto, leggera e molto equilibrata in modo da offrire il massimo controllo del mezzo in diverse situazioni. Vediamo nel dettaglio la nuova Liv Avail, molto diversa dalla EnviLiv utilizzata in ambito professionistico.

Comoda, grazie a geometrie e materiali (foto Liv)
Comoda, grazie a geometrie e materiali (foto Liv)

Avail, con carbonio Advanced

Sono la Pro e la Advanced, quest’ultima con modulo tradizionale ed entrambe si basano sulla fibra composita Advanced Grade. La serie Pro ha un peso specifico ridotto e adotta delle tecnologie costruttive più avanzate anche per quanto concerne l’utilizzo delle resine epossidiche. In entrambi i casi, Pro e Advanced hanno il triangolo anteriore che è un pezzo unico, mentre il retrotreno si unisce in un secondo passaggio.

Alle due nuove versioni in carbonio si unisce una terza in alluminio che adotta il suffisso AR. In totale gli allestimenti previsti per la Liv Avail sono 6: Pro 0 e Pro 1, Advanced 1 e 2, AR 1 e 2.

A prescindere dalla tipologia di materiale del telaio e dall’allestimento, la Avail esprime un concetto di comfort amplificato, rispetto alla EnviLiv e alla Langma, grazie alle geometrie, alla costruzione e anche all’impiego di alcuni componenti.

La Avail Pro

In fatto di costruzione, assemblaggio e prestazioni si rivolge alle cicliste più ambiziose. Al telaio Advanced Grade viene abbinata la forcella full carbon SL e una serie di componenti che alzano in modo esponenziale l’asticella delle performances e del peso ridotto. Ad esempio il nuovo reggisella D-Fuse tutto in carbonio, che permette una flessione orizzontale controllata. Diventa particolarmente efficiente nel lungo periodo, per il comfort e per la stabilità anche quando si affrontano strade con fondi sconnessi. Ha una sorta di forma a D, con il profilo posteriore piatto e una schiacciatura vicino alla sella.

Il disegno a D viene mutuato anche dal manubrio Contact, capace di spalmare le vibrazioni su una superficie più ampia, con vantaggi non secondari perla guida. Anche l’attacco manubrio Contact SL Aerolight è stato ridisegnato, è in alluminio. Le versioni Pro della Liv Avail portano in dote le ruote Giant con il sistema tubeless.

Liv Avail Advanced

Non cambia il design e l’impatto estetico. Non cambia neppure il concetto endurance della nuova piattaforma Avail. La famiglia Advanced si rivolge ad un’utenza che vuole contenere la spesa, ma al tempo stesso avere un prodotto accattivante e affidabile. Oltre al frame-kit, cambiano anche alcuni componenti, con un valore alla bilancia che sale leggermente, rispetto ai modelli Pro.

Entrambe le versioni della Avail, Pro ed Advanced permettono di montare coperture fino a 38 millimetri di sezione, per una versatilità d’impiego non banale, oltre ai parafanghi. Le taglie a disposizione sono 5, XXS e XS, S, M e L.

Allestimenti e prezzi

Liv Avail Pro 0 e Pro 1 hanno dei prezzi di listino di 6.399 e 4.899 euro. La prima si basa sulla trasmissione Shimano Ultegra Di2 12v e sulle ruote Giant SLR1 da 36 millimetri di altezza. La Pro 1 ha invece il pacchetto del cambio Shimano 105 Di2 (con le stesse ruote della Pro 0).

Advanced 1 e 2 hanno dei prezzi di listino di 3.699 e 2.999 euro. Entrambe hanno la trasmissione Shimano 105, Di2 per la prima, di natura meccanica per la Advanced. Entrambe le versioni hanno le ruote Giant in alluminio. I prezzi di listino scendono a 1.879 e 1.449 euro per le Avail AR 1 e 2 in alluminio.

Liv Cycling

A Cittiglio con LIV, marchio esclusivo per sole donne

23.03.2023
4 min
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Domenica scorsa al Trofeo Binda, nella splendida festa del ciclismo femminile di Cittiglio, a pochi metri dall’arrivo uno stand LIV ha richiamato per tutto il giorno l’attenzione dei tifosi e dei passanti. In esposizione tre biciclette, rigorosamente da donna. Un modello da corsa (lo stesso utilizzato dalle ragazze dei team in gara), una e-Bike e una mountain bike. A fare gli onori di casa, abbiamo incontrato Marta Villa, responsabile marketing di Liv Cycling e Cadex, che aveva appena posato per una foto con le ragazze della Scuola Ciclismo Mazzano (in apertura), che dall’inizio dell’anno utilizzano bici LIV e ruote Cadex.

«Il Trofeo Binda – ci ha detto – è la sola manifestazione cui abbiamo deciso di essere presenti con il nostro stand, visto che come LIV lo scorso anno abbiamo deciso di sostenerlo. Siamo qui con lo stand e con le nostre squadre…».

Marta Villa è responsabile marketing di LIV Cycling e di Cadex presso Giant Italia
Marta Villa è responsabile marketing di LIV Cycling e di Cadex presso Giant Italia

LIV, per sole donne

Che il ciclismo e l’uso della bicicletta abbiano attecchito fra le donne è ormai un dato acquisito. E se sul fronte degli accessori tecnici e di stile è facile rintracciare le collezioni disegnate su misura, il passaggio all’acquisto di una bicicletta progettata per le atlete è meno immediato.

«Che LIV Cycling produca bici per sole donne – ha riassunto Marta Villa – è qualcosa che dobbiamo ancora far capire bene, ma ad esempio tanti hanno notato l’abbinamento del nostro stand con una gara femminile, quindi si comincia ad associare il marchio al ciclismo femminile. Però questo è un fronte della comunicazione su cui stiamo ancora lavorando. 

«Abbiamo scelto Cittiglio, sia per la vicinanza sia per aiutare una gara molto sentita, nel senso che è una delle più importanti che ci siano in Italia. I riscontri sono stati positivi. Abbiamo scelto di portare qua delle biciclette diverse, sia lato strada sia eBike, con cui vogliamo smuovere l’interesse del pubblico femminile di passaggio, che magari ha interesse a vedere dei modelli che potrebbe usare nella vita quotidiane e non solo per fare sport».

Campionesse in erba

Un ultimo cenno, prima che la gara si concludesse con la vittoria di Shirin Van Anrooij lo abbiamo fatto sulla presenza delle giovani atlete del Mazzano, che proprio con Anna Bonassi hanno conquistato il Trofeo Binda delle esordienti.

«Le ragazze del Mazzano sono davvero una bella esperienza – ha sorriso Marta – stanno lavorando bene. E’ nato un po’ tutto per caso. Sono legati a un Giant Store che si chiama Happy Bike e si trova a Mazzano, in provincia di Brescia, e vederle così in gamba è stata una bella soddisfazione. Comunque tutti i marchi del gruppo vogliono collaborare con la parte giovanile per crescere insieme. E loro ci chiamano, ci aggiornano su quello che fanno. Oggi hanno vinto e poi sono venute anche a fare la foto. Cos’altro potremmo chiedere?».

LIV Cycling

Il mondo Liv abbraccia le ragazze del Mazzano

31.12.2022
6 min
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«Noi vogliamo dare il tempo alla mela di maturare pur facendo investimenti rilevanti». E’ il concetto che ci ha espresso da Domenico Fagoni, team manager della Scuola Ciclismo Mazzano che per il 2023 ha allestito interessanti novità per le loro formazioni di donne esordienti e allieve (in apertura foto MirronMedia).

La società bresciana, che vanta una pluridecennale storia nel ciclismo maschile, è invece agli albori in quello femminile. Nell’annata appena terminata ne è stata l’assoluta protagonista, con un dominio netto tra le esordienti primo anno. Quindici vittorie, sette podi e altri piazzamenti tutti ottenuti con Anna Bonassi, campionessa italiana di categoria.

Numeri incredibili che hanno solleticato l’audacia di Fagoni e della Scuola Ciclismo Mazzano a siglare un accordo con il marchio Liv ed il relativo gruppo aziendale. A queste latitudini del giovanile, è la prima volta che un brand così importante si lega al movimento femminile italiano. Ci è scattata immediatamente la curiosità per approfondire questa collaborazione. Abbiamo ascoltato le parole sia del dirigente sia di Marta Villa, responsabile marketing di Liv Cycling & Cadex.

Una WT in miniatura

«Personalmente sono alla Scuola Ciclismo Mazzano da nove anni – esordisce Fagoni – ma solo nel 2021 abbiamo iniziato col femminile con quattro atlete totali. Quest’anno erano sei mentre nel 2023 saranno dieci. Sei esordienti e quattro allieve. Qui in provincia di Brescia siamo solo due società che fanno femminile e noi vorremmo fare qualcosa di innovativo. C’è tanto potenziale e vorremmo incentivare le ragazze della zona a scegliere la nostra squadra per due motivi principali. Perché stiamo crescendo facendo risultati e perché abbiamo impiegato risorse economiche in un progetto a lungo termine».

Velocista. Anna Bonassi nel 2022 ha vinto 15 gare (foto MirronMedia)
Velocista. Anna Bonassi nel 2022 ha vinto 15 gare (foto MirronMedia)

«Sei mesi fa – prosegue – ho chiesto a Marta (Villa, ndr) se avessero avuto piacere a fornirci le bici Liv. Loro hanno ben accolto la nostra proposta e noi a quel punto, di tasca nostra sfruttando prezzi di favore, abbiamo preso caschi, scarpe e computerini del loro gruppo. Parlando con i grafici di Flandres Love, l’azienda di abbigliamento, abbiamo anche cambiato la livrea delle nostre divise riprendendo quelle della formazione WorldTour guidata da Giorgia Bronzini. Abbiamo pensato di dare lustro ai nostri sponsor ed anche Liv e Cadex ricambiando così la loro disponibilità. D’altronde dobbiamo sfruttare questo tipo di visibilità».

L’appoggio di Liv e Cadex

Un discorso di marketing che per il marchio taiwanese è l’ennesimo salto in una nuova frontiera. «Per la nostra azienda – spiega Marta Villasarà come un esperimento ma siamo molto fiduciosi. Oltre a Liv Racing TeqFind e Jayco AlUla (il nuovo nome della BikeExchange, ndr) nel WT femminile e a diversi ambassador, ora avremo anche la Scuola Ciclismo Mazzano. Sono una bella realtà, le ragazze ci sono piaciute tutte. Domenico è appassionato e sul pezzo su tante cose. Oltretutto ci hanno fatto davvero una bella sorpresa quando ci hanno presentato la maglia, non ce lo aspettavamo per nulla. A quel punto abbiamo pensato di fornire loro un plus come le ruote Cadex da 36mm con i copertoncini “classic” per gli allenamenti e i “race” per le gare. Per Giant e Liv l’obiettivo è quello di portare sempre più ragazzi in bici».

Stand Liv. Marta Villa con Rachele Barbieri durante l’Italian Bike Festival a Misano
Stand Liv. Marta Villa con Rachele Barbieri durante l’Italian Bike Festival a Misano

Progetto sportivo e sociale

E gli obiettivi della scuola ciclismo bresciana invece quali sono? «Il nostro intento – riprende Fagoni – è quello di incrementare i numeri ed arrivare a fare le junior per il 2026. Non si possono improvvisare piani come questi, ci vuole pazienza. Se poi in futuro nascerà un rapporto più stretto con la Liv Racing tanto meglio altrimenti proseguiremo normalmente. Negli ultimi anni abbiamo faticato per fare tutto ciò ma siamo contenti. A Molinetto di Mazzano abbiamo la nostra sede presso il campo sportivo, dove sulla pista d’atletica facciamo allenare i nostri giovanissimi»

«Nel nostro team femminile – continua – regna un bel clima. Tutte ragazze che stanno venendo su bene prendendo come riferimento Anna Bonassi. Tuttavia anche lei deve ancora crescere ma stiamo lavorando bene. Nel 2023 vorremmo rivincere con lei il campionato italiano su strada, il campionato regionale e la Coppa di Sera. Poi puntiamo al tricolore in pista nella velocità. In ogni caso non vogliamo mettere pressione alle ragazze. Prima di tutto ci interessa l’aspetto sociale e questo vale per tutti i nostri giovani tesserati. Facendoli correre li teniamo lontani dalle strade e dalle cattive compagnie. Cerchiamo di educarli affinché possano essere brave persone parallelamente all’essere bravi atleti. E lo facciamo grazie ad una serie di figure che riteniamo fondamentali».

L’importanza dello staff

Argomenti che fanno capire che nulla sembra lasciato al caso alla Scuola Ciclismo Mazzano. Anche a costo di ricevere qualche osservazione o critica per la troppa professionalità in relazione alla categoria.

«Mi dedico 24 ore su 24 a questo progetto – conclude Domenico Fagoni – ed ho capito che ci siamo dovuti adeguare a quello che succede sopra di noi. I team WT vanno in giro a far firmare le junior migliori. Conseguentemente le formazioni junior vanno in giro a cercare le allieve migliori. E così via a cascata. Noi vogliamo farci trovare pronti, tutto qua. E così abbiamo capito anche che ci sono delle necessità da fronteggiare.

Kit completo. Le ragazze del Mazzano avranno bici, ruote, scarpe, caschi e computerini del mondo Liv (foto MirronMedia)
Kit completo. Le ragazze del Mazzano avranno bici, ruote, scarpe, caschi e computerini del mondo Liv (foto MirronMedia)

«Abbiamo inserito la psicologa sportiva Claudia Maffi per imparare a gestire i problemi emotivi legati alle sconfitte, ad esempio. Tutti le vedono come cose negative, per noi invece fa parte del gioco però bisogna farglielo capire. Abbiamo Fabio Zotti che è responsabile della preparazione delle due formazioni femminili. Lui si interfaccia con i diesse Elena Sorlini, Mattia Bacinelli e Laura Moretta. Ed infine vorrei ringraziare Angelo Capponi e Giulio Bonassi, rispettivamente presidente e vice della Scuola Ciclismo Mazzano, perché ci danno sempre il massimo supporto, facilitando il lavoro di tutti noi».