“Mavi”, agosto grandi firme. Contratto con la Liv e vittoria a Plouay

05.09.2022
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E’ tutta una questione di tempo e motivazioni, due condizioni da sempre preponderanti nell’universo ciclistico. Si potrebbe sintetizzare così il futuro che aspetta Mavi Garcia, pronta ad immergersi in una nuova avventura a cominciare dal 2023.

La 38enne dell’UAE Team ADQ – che il 27 agosto a Plouay ha conquistato il Classic Lorient Agglomeration con una convincente azione di forza – circa un mese fa ha firmato un biennale che la porterà in Olanda a casa della Liv Racing Xstra. Una notizia inaspettata, anticipata giorni fa da Rubens Bertogliati, che trova più di un ragionevole senso dalla conversazione che abbiamo avuto con la scalatrice spagnola.

Mavi in fuga con Muzic a Burgos. Vincerà la tappa staccando la francese nel finale
Mavi in fuga con Muzic a Burgos. Vincerà la tappa staccando la francese nel finale

Proprio in queste ore, dopo un periodo in famiglia nella sua Mallorca, Mavi Garcia sta prendendo un volo per raggiungere la Cantabria da cui partirà l’ottava edizione della Challenge by La Vuelta, in programma dal 7 all’11 settembre. Nella sua valigia, oltre a vestiti e divise da corsa, anche uno spazio da riempire con risultati importanti come quelli raccolti in questa stagione.

Mavi raccontaci della tua ultima vittoria. Eri quasi incredula, perché?

Inizialmente non era un obiettivo. Mi spiego meglio. Dopo il Tour ho fatto tre settimane a casa allenandomi a dovere e avvertendo buone sensazioni. Poi quando sono atterrata in Francia, forse per colpa dell’aria condizionata in aereo, non sono stata bene la notte prima della gara. Sintomi simili all’influenza. Ho fatto un test anticovid ed ero negativa per fortuna. Sono partita che non ero al massimo, ma ho iniziato sentirmi meglio poco per volta. Per questo non mi aspettavo di vincere, ma credo che il successo sia stata solo una conseguenza della buona forma che avevo al Giro e al Tour.

Sorride Mavi Garcia e fa bene. A Plouay ha vinto la seconda gara WT della stagione
Sorride Mavi Garcia e fa bene. A Plouay ha vinto la seconda gara WT della stagione
Per vincere devi sempre inventarti qualcosa.

Sì, non essendo veloce, purtroppo è vero. A Plouay però non potevo farmi sfuggire l’occasione. Ho centrato la fuga giusta e non c’erano dentro ragazze come Longo Borghini, Niewiadoma e Ludwig che sono sempre tra le più forti. Nel finale tuttavia c’erano ancora atlete temibili e veloci come Sanguineti, Cordon-Ragot o Brown. Sugli ultimi strappi ho provato tante volte forzando il ritmo e vedevo che qualcuna saltava. Alla fine sono riuscita a fare selezione avvantaggiandomi con Amber Kraak. Quando abbiamo iniziato lo sprint a due mi sono detta: «Parto forte e vada come vada». E ho colto la mia quarta vittoria stagionale, seconda del WorldTour.

Sei stata protagonista e favorita in tante gare. Come giudichi la tua stagione?

Il bilancio non può che essere buono. E’ la mia migliore annata in assoluto. Sono contenta non solo per gli altri risultati ottenuti, come il terzo posto al Giro Donne. Ma perché, ad esempio, proprio alla corsa rosa sono riuscita più di una volta a restare sola in salita con Van Vleuten. Negli anni precedenti non mi era mai successo.

Un giorno di crisi però lo paghi sempre nelle gare a tappe. Come mai?

Lo so, non c’è una ragione vera e propria. Talvolta conta la fortuna. Al Giro sono caduta in discesa in una delle due tappe trentine spendendo tanto per rientrare. Al Tour quasi uguale. Nella frazione dello sterrato ho bucato in un momento delicato e poi, durante l’inseguimento, sapete tutti la caduta che mi è capitata (è stata toccata dalla sua ammiraglia, ndr). Altre volte invece ci sono situazioni in cui non puoi fare nulla se il tuo corpo non risponde. A Burgos ero in maglia di leader nell’ultima tappa. Stavo bene, dovevo solo controllare e amministrare. Invece no. Sono arrivata staccata e ho perso la corsa. Succede.

Mavi Garcia con la maglia di leader a Burgos. Nell’ultima tappa la perderà a causa di una crisi nel finale
Mavi Garcia con la maglia di leader a Burgos. Nell’ultima tappa la perderà a causa di una crisi nel finale
In effetti prendi certe situazioni con molta filosofia…

Sì, penso sia necessario farlo. Ovvio che a fine gara sono anch’io arrabbiata se le cose non sono andate come dovevano, ma bisogna guardare avanti. Non posso farne un dramma. Non ho tempo (sorride, ndr).

E il passaggio alla Liv con quale filosofia lo hai preso?

Sentivo che avevo bisogno di nuovi stimoli. Alla UAE ci sono da tre anni, sto bene con le mie compagne e in generale. E sapevo che sarei rimasta la leader delle corse a tappe. Però dovevo cambiare aria. Sono arrivata al ciclismo tardi e non so per quanti anni continuerò a correre, quindi voglio farlo al massimo delle mie capacità, trovando sempre nuove motivazioni come ho sempre fatto finora.

Perché hai deciso di andare nel team olandese?

Devo dire che mi avevano cercato tante altre squadre, ma la differenza è stato parlare con Giorgia Bronzini. Mi piace tanto e mi ha fatto i discorsi giusti, quelli che cercavo. Loro sono un bel gruppo e so che vogliono migliorare ancora. Hanno buoni propositi. Poi in effetti non hanno una vera capitana per le gare a tappe. In questo senso penso che Stultiens, che quest’anno ha avuto problemi e corso poco, potrà essermi d’aiuto in salita. Ma so già che tutta la squadra si aiuterà tanto in modo vicendevole, in ogni corsa e per ogni capitana.

Una spiritosa Mavi in versione Hulk con la maglia verde all’ultimo Giro Donne
Una spiritosa Mavi in versione Hulk con la maglia verde all’ultimo Giro Donne
Obiettivi per il finale di stagione e per l’anno prossimo?

Quest’anno vorrei provare a fare risultato al mondiale. Disputerò solo la prova in linea, che sembra abbastanza adatta alle mie caratteristiche. Ma se l’annata finisse qui sarei già contenta. Per il 2023 invece ancora non so, ma so già che dovrò battezzare un calendario preciso. Mi concentrerò sulle Ardenne ed altre classiche. Deciderò se fare Giro o Tour o entrambi ed eventualmente in che modo. Posso dire che inizierò la prossima stagione da un livello personale più alto rispetto al passato e questo naturalmente mi dà più fiducia nei miei mezzi.