Search

E prima di salutare Lecce, sfogliamo l’album

11.01.2021
6 min
Salva

L’album dei campionati italiani di ciclocross a Lecce (nella foto di apertura i festeggiamenti di Marco Paludetti e della Sanfiorese, per la vittoria di Pietro Deon fra gli esordienti). Le gare sono finite in archivio con i loro podi e le loro maglie tricolori. Noi c’eravamo e abbiamo portato via un bel mucchio di foto, la nostra raccolta, che ora vogliamo condividere con voi e con le ragazze e i ragazzi che vi hanno partecipato. Nell’album che segue troverete sguardi, gambe, fango, emozioni, fatica e un grosso arrivederci al prossimo anno. Mentre la disciplina dei prati e dei sentieri si avvia a concludere la sua stagione.

Il rush finale

In Italia si correrà domenica prossima a casa di Daniele Pontoni, che ieri con i suoi ragazzi ha festeggiato il tricolore di Bryan Olivo. All’estero, malgrado i tanti annullamenti, la Coppa del mondo scriverà l’ultimo atto a Overijse, poi sarà tempo di mondiali. Ancora in Belgio, sulle spiagge di Ostenda.

Alice Maria Arzuffi, Lecce 2021

Arzuffi scatena la carica delle ragazze

10.01.2021
4 min
Salva

Il tifoso a bordo strada dice che si vede l’effetto delle gare in Belgio, mentre Alice Maria Arzuffi con la maglia delle Fiamme Oro sfiora il paletto di legno e rilancia l’andatura verso la conquista del campionato italiano. Alle sue spalle, snocciolate come grani di un rosario molto infangato nel pomeriggio di Lecce, Francesca Baroni e Lucia Bramati avanzano verso le rispettive maglie tricolori, delle under 23 e delle junior. Il fatto che abbia smesso di piovere dal mattino sta asciugando il terreno, che è rimasto pesante, ma si è fatto meno scivoloso.

«Non era il mio percorso – dice Arzuffi – ma visto che ho vinto, forse un po’ lo era lo stesso. Non era più così veloce dopo la pioggia della notte, per cui sono partita subito a tutta e ho fatto il ritmo alto».

Francesca Baroni, Alessandro Guerciotti, Lecce 2021
Francesca Baroni recupera le forze accanto ad Alessandro Guerciotti
Francesca Baroni, Alessandro Guerciotti, Lecce 2021
Francesca Baroni con patron Guerciotti

Effetto Belgio

Il Belgio si è visto davvero, però, nella sicurezza e nella leggerezza con cui la campionessa italiana è venuta fuori da ciascuna delle mille curve di un percorso disegnato, come disse Bartoli giorni fa, all’italiana. 

«Quest’anno – die Alice – sono partita più piano per ritrovarmi la condizione avanti nella stagione. Nell’ultimo periodo invece ho corso tanto e dopo una settimana di scarico sono arrivata qui fresca e con tanta fiducia. Adesso ho davanti due settimane di allenamento per il mondiale e poi sarà il momento di dedicarmi alla strada. Rimettere la maglia della Valcar sarà come tornare a casa, perché sono stata con loro fino a due anni fa. Conosco Valentino Villa, il presidente, e Arzeni è da sempre il mio allenatore. Voglio fare una bella stagione anche su strada, per togliermi le soddisfazioni giuste».

La forza di Francesca

Francesca Baroni seduta nel prato accanto ad Alessandro Guerciotti scioglie i capelli e si sistema per la premiazione. La toscana ha fatto gara parallela con Gaia Realini, poi di colpo nel tratto rettilineo in cui si faceva differenza con la potenza ha piazzato un allungo micidiale che ha piegato la piccola abruzzese.

«Non ho fatto niente di che – dice – ho accelerato un po’ e lei si è staccata».

Poi cerca la mamma per mollarle la borraccia, il casco e tutto quello che le ha permesso di arrivare al successo, ma ora non serve per salire sul podio e raccogliere gli applausi. E poi, una volta vestita di bianco, rosso e verde, la foto con Vito Di Tano è la conferma del tanto bel lavoro svolto finora.

Luca e Lucia Bramati, Lecce 2021
Luca e Lucia Bramati, per entrambi la vittoria ha doppio valore ricordando la mamma e la nonna scomparsa
Luca e Lucia Bramati, Lecce 2021
Luca e Lucia Bramati, una vittoria che scuote

Il cuore di Lucia

E poi c’è Lucia, che sorride, ma dentro deve avere un mare niente affatto placido. La famiglia Bramati e il resto della squadra sono partiti da Bergamo dopo il funerale di nonna Maria Teresa, mamma di Luca e nonna di Lucia.

«Non è stato facile correre con questo stato d’animo – racconta lei – né farsi trovare pronta quando tutti se lo aspettano».

Luca invece, con la commozione nel tono di voce, dice che sua mamma stava benissimo e se l’è portata via il Covid.

«Aveva 79 anni e stava benissimo – dice – prima di ammalarsi veniva in negozio da me con l’auto cabrio».

Il cielo schiarisce, non restano che gli elite uomini e poi su Lecce scenderà il silenzio. Ad ora, al netto di un percorso atipico rispetto agli standard internazionali, tutto ha funzionato alla perfezione. Legittima la soddisfazione degli organizzatori e quel sentore di festa che affiora quando ci si rende conto che il porto di arrivo è finalmente in vista.

Daniele Pontoni

Tricolori di cross: neanche la Guerra li ha fermati

08.01.2021
3 min
Salva

La storia dei tricolori di ciclocross ha radici molto antiche: il primo titolo venne assegnato addirittura nel 1930, ben vent’anni prima dell’avvento dei campionati mondiali. Al tempo il ciclocross era molto sentito e praticato in Italia, solo un gradino sotto all’attività su strada, basti pensare che si andò avanti a correre anche negli anni più difficili del Secondo Conflitto Mondiale e la rassegna tricolore saltò solo le edizioni del 1940 e 1945. Proprio la Guerra interruppe il dominio del primo grande interprete del ciclocross italiano, Luigi Ferrando, vincitore di 5 titoli fra il 1932 e il 1939. Il ligure era un buono stradista, vincitore anche di un Giro dell’Appennino, primo di tantissimi esempi di praticanti entrambe le discipline.

Annabella Stropparo, 2005
Annabella Stropparo ha vinto 8 campionati italiani di ciclocross
Annabella Stropparo, 2005
Annabella Stropparo ha vinto 8 tricolori

La maglia nera

Negli anni Cinquanta spicca un nome, ben conosciuto agli appassionati di storia del ciclismo: Luigi Malabrocca, storica maglia nera del Giro d’Italia, che però nel ciclocross sapeva farsi valere, tanto da conquistare due titoli italiani, nel 1951 e 1953. Nel 1959 iniziò la lunga collezione di successi di Renato Longo, andata avanti fino al 1972 attraverso 12 titoli italiani a cui il corridore di Vittorio Veneto unì ben 5 successi mondiali. Longo invece era un ciclocrossista tout court e le sue uscite su strada (due vittorie in carriera) servivano solo per tenere la gamba in allenamento in vista della stagione invernale.

Panizza bis

Negli anni Settanta ecco che i pro’ della strada iniziano a frequentare assiduamente il ciclocross italiano, soprattutto invogliati da kermesse con premi in denaro. Ai campionati Italiani si registrano le doppiette di Wladimiro Panizza nel 1975-76 e Franco Bitossi nel biennio successivo. Nel 1979 inizia il periodo di successi, 4 in 5 anni, di Antonio Saronni, fratello di Giuseppe stella assoluta del ciclismo su strada, con il quale le carriere non si mischiarono quasi mai. Antonio gareggiava solo sui prati, semmai era Giuseppe che ogni tanto faceva una capatina nel ciclocross sempre in ottica allenamento.

Enrico Franzoi, Coppa del mondo Zolder 2009
Quattro maglie tricolori per Franzoi, qui in Coppa del mondo 2009 a Zolder
Enrico Franzoi, Coppa del mondo Zolder 2009
Quattro maglie tricolori per Franzoi

Irrompe Pontoni

Gli anni Ottanta sono quelli di Ottavio Paccagnella, 6 vittorie per lui, i Novanta vedono irrompere sulla scena Daniele Pontoni: il friulano conquista 10 titoli tra il 1994 e il 2004 che sarebbero stati ben 11 se nel 1998 non fosse stato squalificato per positività al controllo antidoping, lasciando così il titolo tricolore all’attuale Ct della nazionale Fausto Scotti. Nel 2003 Pontoni conquista il titolo nazionale Elite ma non è il primo arrivato: lo precede infatti Enrico Franzoi, appartenente però alla categoria U23 (fra i più grandi Franzoi conquisterà 4 successi, fra il 2005 e il 2009). Il fatto si ripeterà nel 2012, quando Marco Aurelio Fontana (per lui 7 titoli fra il 2008 e il 2015) verrà preceduto da Elia Silvestri.

Regno Lechner

La storia dei tricolori di ciclocross femminile ha una genesi molto più recente: la prima campionessa italiana è stata Maria Paola Turcutto nel 1996, replicando poi l’anno successivo prima che iniziasse la lunga serie di vittorie di Annabella Stropparo, la specialista di Mtb che tra il ’98 e il 2006 ha portato a casa 8 titoli. Un primato destinato però a durare poco: nel 2009 è iniziato il regno di Eva Lechner, arrivata finora a 11 successi, ma la serie potrebbe anche allungarsi domenica a Lecce

Jakob Dorigoni, San Fior, 2020 (foto Billiani)

Quattro giorni ai tricolori, parla Scotti

07.01.2021
4 min
Salva

Lo sguardo di Fausto Scotti è già rivolto ai tricolori. Il Giro d’Italia di Ciclocross è appena concluso, ma la scadenza di Lecce incombe ed è il momento di fare un punto della situazione.

«Arriviamo all’appuntamento – dice il tecnico azzurro – con un movimento in chiaro progresso di condizione. Se guardo alle prime gare del Giro a ottobre e a quello che è successo a Sant’Elpidio, è evidente che ci sia stato un generale miglioramento qualitativo. Invece dal punto di vista dei numeri, ogni gara ha confermato la vitalità del movimento, ma se quello italiano è considerato il più grande al mondo, con oltre 3.000 praticanti, non è un caso…».

Fausto Scotti, Luigi Bielli
Per Scotti e il suo collaboratore Bielli, dopo il tricolore, si andrà verso i mondiali
Fausto Scotti, Luigi Bielli
Per Scotti e Bielli, dopo Lecce sarà tempo di mondiali
La sconfitta di Dorigoni ti ha sorpreso?

No, innanzitutto perché Jakob viene dall’ultimo periodo di carico e la stessa gara di Sant’Elpidio era inserita nella tabella di allenamento. Sapeva già di non poter rendere al massimo, ma a Lecce la musica sarà ben altra. Poi non va dimenticato che Filippo Fontana è andato veramente forte, ha confermato quel che si diceva di lui da junior, a Sant’Elpidio volava. In queste condizioni nella gara di Lecce sarà lui il favorito fra gli under 23.

Filippo Fontana, Sant'Elpidio a Mare 2020
Filippo Fontana, primo a Sant’Elpidio, è uno dei favoriti per gli italiani U23 (foto Passarini)
Filippo Fontana, Sant'Elpidio a Mare 2020
Fontana, 1° a Sant’Elpidio (foto Passarini)
A ben guardare, nelle categorie giovanili avrai difficoltà nello scegliere i nomi…

Spero proprio di averle, queste difficoltà… Il fatto è che ancora attendiamo di sapere quale sarà il programma di gare ai mondiali di Ostenda: l’Uci ha detto che darà una risposta il 16 gennaio. Probabilmente aspetteranno di capire quale sarà l’evoluzione della pandemia in Belgio e soprattutto le ultime ordinanze del governo locale. Noi abbiamo avuto la fortuna di fare l’intera attività, in altri Paesi – dal Belgio all’Olanda, dalla Francia a tanti altri – i ragazzi non hanno gareggiato. Saremmo avvantaggiati? Forse, ma non è questo che conta. L’importante è poter dare a questi ragazzi l’emozione di una gara iridata. Vedremo…

Fabio Aru, Montodino 2020
Aru soffre nel guidato stretto, ma spinge forte in salita
Fabio Aru, Montodino 2020
Aru soffre nel guidato, ma spinge forte in salita
Torniamo agli elite: senza parlare di una sua possibile convocazione, come hai visto Aru?

Non era un percorso fra i più adatti a lui, c’era tanto da guidare e discese anche pericolose sulle quali giustamente non ha rischiato, ma la volete sapere una cosa? L’ho cronometrato sui tratti pedalabili in salita e andava più forte anche dello stesso vincitore Fontana. In certi passaggi mi ha impressionato. Dopo i tricolori vedremo cosa fare, intanto ho comunque deciso che finita la gara di Lecce faremo un raduno sul litorale laziale con 12 atleti elite per impostare la trasferta mondiale.

Eva Lechner, San Fior 2020
Eva Lechner, con Arzuffi e Persico: le tre favorite dei tricolori donne elite (foto Billiani)
Eva Lechner, San Fior 2020
Lechner, con Arzuffi e Persico: favorite dei tricolori (foto Billiani)
Come vedi la gara tricolore?

Il percorso è ampiamente pedalabile e presumo che si svilupperà una bella battaglia fra Dorigoni e Bertolini che puntano da tempo l’appuntamento. Anche Colledani su quel percorso può dire la sua e Cominelli non parte battuto, ma deve sicuramente partire meglio di come ha fatto a Sant’Elpidio. Nelle altre categorie ci sarà lotta serrata. Se fra gli under 23 Fontana si fa preferire di pochissimo, fra gli junior è un terno al lotto. Sono tanti che possono vincere e nelle stesse categorie femminili ci sarà ugualmente grande battaglia, uno spettacolo assicurato.

Vedremo all’opera Lechner e Arzuffi fra le elite?

Sicuramente e con loro Silvia Persico, che se la può giocare. La lotta per il titolo non uscirà da queste tre.