Il Tavoliere delle Puglie, la pace del ciclista

29.09.2023
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La pianura è quel luogo dove il ciclista trova pace e riposo. Un terreno in cui alzare lo sguardo e godere dei panorami ponendo il limite solo dove l’occhio non arriva. La Puglia gode della seconda più vasta pianura d’Italia, quest’area geografica è chiamata Tavoliere delle Puglie: 4.000 chilometri quadrati delimitati a ovest dai Monti Dauni, a est dal Gargano e dal Mare Adriatico. Una tavola naturale, appunto, che ospita itinerari e una cultura che fonda le radici nell’agricoltura. 

Il Tavoliere è la più vasta pianura d’Italia dopo la Pianura Padana (foto Puglia.com)
Il Tavoliere è la più vasta pianura d’Italia dopo la Pianura Padana (foto Puglia.com)

Alto e Basso Tavoliere

A livello geografico, il Tavoliere viene solitamente suddiviso in Alto Tavoliere e Basso, aree che si distinguono per una serie di caratteristiche. L’Alto Tavoliere è caratterizzato da una serie di terrazzamenti e da un clima continentale. Il Basso Tavoliere è quasi tutto pianeggiante, con pendenze molto lievi. Un paradiso per il ciclista. 

La storia racconta che Federico II di Svevia sottolineava la bellezza di tale posto, tanto da dire che se Dio fosse stato a conoscenza di questa piana in Puglia, si sarebbe fermato a vivere proprio qui.

In epoca medievale questa zona della Puglia fu abbandonata dalle attività di monitoraggio per l’agricoltura e della regolamentazione fluviale, tant’é vero che successivamente fu sfruttata per secoli come terra di pascolo in inverno. Oggi quest’area pianeggiate è coltivata e tra i prodotti pugliesi che si ottengono spiccano il frumento, la barbabietola, i pomodori, e anche oliveti e vitigni che permettono la produzione di pregiati vini ed oli.

Un luogo che si sposa con l’animo avventuriero del cicloturista
Un luogo che si sposa con l’animo avventuriero del cicloturista

Una pianura ricca

L’autore di romanzi francese, René Fallet in una sua opera disse “quelli che vanno in bicicletta sanno che nella vita niente è mai piatto”. Una citazione che mostra un’interpretazione profonda di più concetti. Il cicloturista sa che questa è una delle verità che si incontra ogni volta che si sale in sella. 

«Il Tavoliere è un posto unico – ci racconta l’ex pro’ Giuseppe Muraglia – andare in bici e muoversi tra la zona dell’Alto e del Basso Tavoliere è uno spettacolo. Ci sono percorsi adatti a tutti e i panorami sono bellissimi. Essendo una pianura non è difficile incontrare il vento. Una condizione che può essere amica o nemica del ciclista. Quando il Giro d’Italia è passato da queste parti e ha incontrato il vento, si è trovato a far fronte a una corsa dura ma affascinante, fatta di tattica e fatica come una tappa dolomitica. 

«Per chi invece viene in Puglia per godersi una vacanza in bici – conclude Muraglia – pedalare qua è una scoperta che non lascia indifferenti. Pianure su cui muoversi con qualsiasi bici per conoscere tradizioni e gastronomia che a distanza di 5/10 chilometri offrono sempre qualcosa di nuovo».

Tra natura e cultura è anche teatro di grande ciclismo
Tra natura e cultura è anche teatro di grande ciclismo

A spasso tra i confini

Da una parte il Gargano e il mare, dall’altra i Monti Dauni. I cicloturisti hanno tutto quello che gli serve per spaziare in percorsi da consumare in sella. Come quello che da San Severo arrivo a Foggia: 33 chilometri con 100 metri di dislivello, adatto a tutti, anche alle famiglie. Un primo approccio al Tavoliere dove si saggia la scorrevolezza della propria bici in sinotonia con la cultura e una grande realtà come quella foggiana.

Oppure, da Foggia a Canosa. Un itinerario più lungo che conta 73 chilometri spalmati in appena 300 metri di dislivello. Strade amiche della bici che passano per paesi e città come Cerignola. Un comune che sorge su una piccola collina dove lo sguardo spazia sull’immensa pianura. Per arrivare infine a Canosa soprannominata la “piccola Roma”, per via dei sette colli. Un’occasione per ammirare e pedalare sul Ponte Romano (foto in apertura di Daniela Binetti) costruito tra I e II sec. d.C. lungo il tracciato della via Traiana, che fu anche importante snodo viario e punto di passaggio della Via Francigena, il cammino dei pellegrini verso la Terra Santa che arrivava proprio in Puglia. Un’opera iconica che attraversa il fiume Ofanto e unisce la provincia di Barletta-Andria-Trani a quella di Foggia.

Dal Gargano ai Monti Dauni c’è invece un percorso che abbraccia i territorio che fino ad oggi vi abbiamo raccontato. Da Manfredonia passando per Biccari fino a Roseto Val Fortore: 75 chilometri, dalla pianura ai monti per un totale di 1165 metri di dislivello che si districano tra le bellezze di una Puglia da vivere a colpi di pedale.

La tradizione che resiste

La natura del Tavoliere delle Puglie racchiusa tra due fiumi, Fortore ed Ofanto è nota ai più per la sua estetica inconfondibile. La tradizione però è uno degli aspetti che ancora oggi mantiene questo luogo vivo e riconosciuto nel trascorrere degli anni. L’area è stata ribattezzata il granaio d’Italia, sebbene non sia famosa unicamente per questo prodotto, bensì, anche per tanti altri ortaggi ed altri frutti di questa terra, fertile al punto giusto da regalare specialità davvero degne di nota. I prodotti tipici sono i veri protagonisti.

Sceso dalla bici, il ciclista ha l’occasione di saggiare i regali della terra e le leccornie gastronomiche. Non sarà infatti difficile incontrare feste patronali e sagre, fra degustazioni, momenti di relax, musica, ballo e tanto altro ancora. Punti panoramici da dove ammirare il Tavoliere, come Lucera, tenendo per mano un calice di “Cacc’e mmitte“. Oppure fermarsi a Cerignola per assaggiare la più grande oliva da tavola del mondo, la “La Bella della Daunia DOP” ottima da degustare nell’aperitivo pugliese. 

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