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Francesca Baroni, campionato italiano open 2020, Schio

Francesca: poche parole, tanta sostanza

17.11.2020
5 min
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Francesca Baroni vive in Toscana ed è la campionessa italiana di ciclocross. Ha vinto tre tappe nel Giro d’Italia Ciclocross e ai campionati europei di s’Hertogenbosch corso fra le under 23 ha centrato il settimo posto. Migliore della azzurre. La sua storia in bicicletta ha un… colpevole, che si chiama Ivan Basso. Era il 2006, infatti, quando il varesino in maglia Csc conquistò quella rosa. E Francesca che lo aveva seguito come tanti in televisione, corse dai suoi genitori disegnando di slancio il suo futuro: voglio correre anche io in bicicletta. Come sia stato che da voler essere come Ivan Basso, Francesca sia una delle promesse più forti del ciclocross italiano è quello che cercheremo di scoprire assieme a lei. Dopo aver raccontato di Gaia Realini e Sara Casasola.

Francesca Baroni, campionato italiano juniores 2016, Monte Prat
Nel 2016 a Monte Prat, vince il primo dei due tricolori juniores
Francesca Baroni, campionato italiano juniores 2016, Monte Prat
Nel 2016 a Monte Prat, primo tricolore juniores
Il risultato degli europei ti ha sorpreso oppure sapevi di avere una grande condizione?

Va preso per quello che è stato. Non conoscevo la mia condizione rispetto alle straniere, visto che purtroppo quest’anno non ho ancora partecipato a competizioni internazionali. Sicuramente il livello delle olandesi è molto alto, superiore al nostro.

Come hai vissuto la stagione del Covid? Brutto restare tanto in casa?

Tranquillamente, d’altra parte in questo momento dobbiamo adeguarci, non ci sono alternative. Non ho problemi a restare in casa, mi trovo sempre qualcosa da fare.

Ricordi il giorno della prima uscita dopo il lockdown? Quali sensazioni ti ha dato?

Certo che lo ricordo, ho fatto una lunga uscita in bici, era la cosa che più mi mancava. Sono andata intorno al lago di Massaciuccoli, poi ho fatto il Balbano e la salita di Bargecchia-Corsanico. Un giro tutto nel mio comune di Massarosa. Ero da sola e l’emozione più grande è stata risentire di nuovo il vento in faccia.

Perché a un certo punto Francesca Baroni si dedica al ciclocross?

L’ho conosciuto a Lucca molti anni fa. Si correva una tappa del Giro d’Italia, ho provato e me ne sono subito “innamorata”.

Ci racconti perché Ivan Basso è stato per te un’ispirazione?

Grazie a lui ho conosciuto il mondo del ciclismo. E’ sempre stato disponibile con me e per questo lo ringrazierò a vita, anche se adesso purtroppo è un po’ che non ci vediamo o sentiamo.

Quanto tempo è passato dal vederlo correre ad avere la prima bici?

Il Giro d’Italia era di maggio e ho detto ai miei che volevo fare ciclismo anche io come lui. Inizialmente mi hanno detto che non era proprio uno sport tanto femminile. Ma alla fine, dopo due mesi, quindi a luglio, ero già in bici. E combinazione, il primo giorno di allenamento ho conosciuto di persona Ivan. Proprio la stessa sera i miei mi hanno portato all’hotel dove alloggiava per qualche giorno di vacanza, che emozione!!!

Che cosa rende la bicicletta un… luogo speciale?

La bici è diventata una parte di me, in questo momento non riesco ad immaginarmi senza di “lei”.

Che cosa rende il ciclismo uno sport speciale?

Credo che ogni sport sia speciale per chi lo pratica, a me ha insegnato disciplina e lealtà. Ma la cosa più importante penso sia restare sempre umili…

La strada è un ripiego per i mesi in cui non c’è il cross, oppure è ugualmente una passione?

Anche la strada è una grande passione. Per il momento non sono ancora riuscita ad ottenere le soddisfazioni che mi ha dato il cross, ma io ce la metterò sempre tutta. C’è tempo… almeno spero!

Nel 2021 sarai ancora con la Servetto?

No! Correrò per un altro Team Uci italiano, devono ancora uscire le presentazioni… Hanno creduto in me e cercherò di ripagarli con il massimo impegno come sempre faccio!

Quale allenamento proprio non ti va giù?

Tutti gli allenamenti vanno bene, cerco sempre di affrontarli al massimo delle mie capacità. Sicuramente alcuni sono più faticosi, ma penso al fatto che possono servire per farmi migliorare e così… avanti. Mai mollare fino alla fine!

C’è una strada da fare in bici che ti piace più di altre?

Per mia fortuna dove vivo, a Massarosa in provincia di Lucca, per uscire in bici ci sono molte strade belle, più o meno vicine. Il paesaggio è molto vario, ma alla fine mi trovo sempre sulle stesse, ormai ne conosco ogni buca…

Francesca Baroni, campionato europeo U23 2020, s'Hertogenbosch
Ai campionati europei 2020, per lei settimo posto e migliore delle nostre
Francesca Baroni, campionato europeo U23 2020, s'Hertogenbosch
Europei 2020, Francesca settima e miglior azzurra
Chi è per te Vito Di Tano? Conoscevi la sua storia sportiva?

Vito Di Tano è il mio diesse! Lo considero una persona molto importante, un riferimento, una certezza. Ho conosciuto la sua storia dal momento che ho iniziato a praticare il ciclocross e poi… per combinazione” sono riuscita a conoscerlo anche di persona. Che fortuna…

Qual è il consiglio più bello che ti ha dato?

Mi dice sempre di stare tranquilla, anche nei momenti più difficili. E io cerco sempre di seguire il suo consiglio anche se a volte non è proprio facile.

Abbiamo letto che parli senza problemi del non udire ed è un segno di grande maturità. A livello tecnico questo ti ha mai creato problemi, anche nello scegliere le traiettorie o nel percepire l’arrivo di un’avversaria alle spalle?

Corro in bici dall’età di 6 anni, per me ormai è tutto “normale”. Nel ciclocross ho bisogno del via manuale alla partenza e a volte questo mi crea qualche problemino, perché spesso non è simultaneo con il fischio del giudice. Ma è così e mi devo arrangiare in qualche modo… mi ci sono abituata! Piuttosto…

Cosa?

Purtoppo in questo momento Covid ho difficoltà con l’uso delle mascherine protettive, visto che uso la lettura labiale e a volte non proprio tutti lo comprendono.

Ti sei mai sentita discriminata in gruppo?

Fino ad adesso non ho mai avuto problemi, ho trovato quasi sempre colleghe disponibili.

I genitori Baroni vivono con apprensione il ciclismo oppure sono al tuo fianco?

I miei sono al mio fianco da sempre, dalle prime pedalate. Mi seguono sia alle gare che negli allenamenti, è molto importante per me averli sempre accanto. Vedo però che la cosa vale anche per molti miei colleghi. Anche i più importanti professionisti spesso hanno i genitori vicini, un motivo ci sarà…

Quale messaggio darebbe Francesca Baroni a una ragazzina di 13 anni che volesse avvicinarsi al ciclismo?

Le uniche cose che mi sento di poter consigliare sono di affrontare la bici con la massima serietà e dedizione. Le cose quando si fanno vanno fatte bene, altrimenti meglio lasciar perdere. Poi di cercare di restare sempre umili, c’è sempre da crescere e migliorare. Non si arriva mai… e come sempre io ripeto “mai mollare fino alla fine”. Questo è il mio motto!